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Provincia Autonoma di Trento 
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L'annuale occasione per fare il punto tra le aree protette del Trentino si è svolta a Carisolo nel Parco Naturale Adamello Brenta

Martedì 11 aprile 2017 è stata la Giornata delle Aree Protette del Trentino. Questo evento si tiene ogni anno dal 2001 ed è una ricorrenza attesa dai Parchi, dalle Reti di Riserva e da tutti coloro che sono interessati a queste dinamiche realtà per potersi confrontare, fare il punto sulle novità, sulle evoluzioni, sui progetti in essere e dare uno sguardo al futuro.
Qualità e cultura sono le sfide con cui le aree protette si misureranno per un turismo consapevole.

Martedì 11 aprile 2017 è stata la Giornata delle Aree Protette del Trentino. Questo evento si tiene ogni anno dal 2001 ed è una ricorrenza attesa dai Parchi, dalle Reti di Riserva e da tutti coloro che sono interessati a queste dinamiche realtà per potersi confrontare, fare il punto sulle novità, sulle evoluzioni, sui progetti in essere e dare uno sguardo al futuro.
La 17° edizione della Giornata è stata ospitata a Carisolo dal Parco Naturale Adamello Brenta ed è stato dedicata al Turismo sostenibile, in omaggio alla proclamazione del 2017 ad Anno internazionale del Turismo sostenibile da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite.
In Provincia di Trento oltre un terzo del territorio è posto sotto tutela: dai grandi Parchi storici che rappresentano l’ossatura del sistema (Adamello Brenta, Paneveggio Pale di San Martino e Stelvio), ai siti delle Dolomiti Patrimonio dell'Umanità, dalla Riserva della Biosfera UNESCO ad una moltitudine di piccole aree protette, tra cui 9 Reti di Riserve, un istituto previsto dalla L.P. 11/07 per gestire le riserve attraverso una delega ai Comuni e alle Comunità. Le Reti rappresentano un unicum al mondo che applica il principio della sussidiarietà responsabile e stanno arricchendo il panorama delle aree protette sia in termini numerici che di offerta turistica. Tutte queste aree protette sono enti autonomi ma sono messi a sistema grazie al lavoro del Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette della Provincia di Trento che si impegna per caldeggiare collaborazione tra di esse.
Presso il nuovo Centro socio-educativo e ricreativo di Valle di Carisolo, alla presenza degli Assessori provinciali Mauro Gilmozzi e Michele Dallapiccola, nonché del Sindaco di Carisolo, Arturo Povinelli, ieri ogni area protetta ha presentato un’idea, un progetto, una strategia, con la chiara intenzione di ispirare e lanciare spunti ai colleghi.
“Ci siamo chiesti – ha affermato Joseph Masè, Presidente del Parco Naturale Adamello Brenta - che tipo di turismo si addice alle aree protette. Sostenibile, certamente. Ma ogni area protetta ha una propria interpretazione di cosa si intenda per turismo sostenibile perché i principi e i concetti devono essere applicati al proprio contesto e alle proprie risorse. Il Parco Naturale Adamello Brenta per esempio insiste su un territorio già vocato al turismo con anche delle situazioni di turismo molto maturo ed ha attivato iniziative di turismo sostenibile con lo scopo di regolare i flussi e contenerne gli impatti, allacciando sinergie con gli operatori economici, mentre altre aree protette sono nate per stimolare un potenziale turistico inespresso in zone marginali rispetto a questo settore economico.”.
La collaborazione con gli operatori economici senza impoverimento del territorio è la chiave di volta. Sottolineata anche dalle parole di entrambi gli Assessori provinciali.
Michele Dallapiccola, Assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca, ha così condensato questo concetto: “Dobbiamo unire quello che la natura ci ha donato con quello che noi siamo in grado di fare. Anche il turismo non può prescindere dal contesto naturale e se si punta sui valori del territorio, di conseguenza la tutela e la conservazione non sono più da considerarsi un limite ma un fattore di successo.”.
Mauro Gilmozzi, Assessore alle Infrastrutture e all’ambiente, è entrato nel concreto con l’annuncio di 3 nuovi progetti turistici che saranno cofinanziati a metà tra il Fondo Sviluppo Sostenibile e Trentino Marketing. Un progetto sul foliage, un progetto sul bramito del cervo e un progetto sullo sci nei Parchi che saranno sviluppati a breve dai 3 Parchi e dalle 8 Aziende per il turismo dei territori di riferimento.”.
Le stesse presentazioni dei rappresentanti delle aree protette hanno messo in luce che le aree protette non lavorano per compartimenti stagni e che la ricerca di collaborazioni è un processo già in atto. Sono stati presentati progetti come “Alpiedi”, un trekking a più tappe attraverso la natura nella Rete di riserve Alpi Ledrensi realizzato con il CAI SAT di Storo, il primo “Balcone delle Dolomiti” realizzato su impulso della Fondazione Dolomiti Unesco nel Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino e molto apprezzato dai visitatori, il recupero della “Ciasa de le Guide” della Rete di Riserve Val di Fassa da cui partono le escursioni in quota grazie ad un accordo con le Guide Alpine della Val di Fassa o il progetto di mobilità integrata attorno a Madonna di Campiglio che mette a sistema per ora i servizi di mobilità di Parco Naturale Adamello Brenta, Funivie di Pinzolo, Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena e Comune di Pinzolo, con l’intenzione di comprendere tutto il comprensorio della Skiarea.
La Giornata è stata anche l’occasione per ricordare che si stanno avvicinando molte ricorrenze per le aree protette, in particolare per i Parchi naturali. Innanzitutto nel 2017 ricorreranno i 50 anni dall’individuazione dei confini cartografici dei due parchi naturali nel primo Piano Urbanistico Provinciale del Trentino del 1967, l’anno prossimo saranno 30 anni dalla Legge Istitutiva n. 18/88 che ha reso operativi gli Enti parco e, sempre quest’anno, saranno 10 anni della Legge 11/07 che ha sostituito la 18/88. Insomma siamo davanti ad un periodo cruciale che rinnova lo spirito e le ragioni che hanno portato alla istituzione di queste realtà di cui il Trentino può vantare, appunto, lunga esperienza.
“Si tratta di ricorrenze – ha spiegato Claudio Ferrari, Dirigente del Servizio sviluppo sostenibile e aree protette - che permettono ai parchi di guardarsi allo specchio, potendo rivendicare con orgoglio il lavoro di grande qualità che hanno svolto e che viene loro riconosciuto a livello nazionale e internazionale. L’occasione va colta per ripensare alcune strategie riguardanti le modalità di finanziamento oppure di gestione dell’amministrazione, della comunicazione e della ricerca, attraverso un lavoro di sistema. Nel turismo i parchi devono svolgere un ruolo meno avanguardista e più consapevole. La Carta europea del turismo sostenibile, riconoscimento di Europarc Federation che i due Parchi provinciali hanno ottenuto da tempo e al quale si sono candidate ora anche le Reti, aiuta a dare credibilità e a cementare le necessarie collaborazioni con operatori e Aziende per il turismo.”.
Le conclusioni della Giornata sono state affidate a Romano Masè, Dirigente generale del Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste, il quale ha fatto sintesi dei contenuti degli interventi della Giornata con tre concetti chiave: necessaria connessione tra aree protette ed economia, offerta di qualità e mutamento culturale.
Masè ha presentato dati che mostrano che, se il turismo in genere cresce in media del 5% all’anno, il turismo naturalistico sta uscendo dal suo rango di nicchia con un trend di crescita che tocca il 20% all’anno a livello mondiale, esibendo quindi un potenziale elevatissimo che è indice di una nuova cultura del turista che ricerca offerte di qualità. Le aree protette, in tal senso, si devono offrire come luoghi ideali in cui questo turismo di qualità si può praticare a livelli di eccellenza.

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12/04/2017, 23:15
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Il giorno di Pasqua, il lunedì dell’Angelo, 24 e 25 aprile e lunedì 1 maggio
Il Museo di San Michele aperto a Pasqua e per i ponti primaverili
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele resta aperto anche durante i ponti primaverili che ci saranno nei prossimi giorni. Oltre all’apertura il giorno di Pasqua, ci saranno infatti alcune aperture straordinarie: il lunedì dell’Angelo, 17 aprile, lunedì 24 e martedì 25 aprile, per la Festa della Liberazione, e lunedì 1° maggio, Festa dei lavoratori.

L’occasione è propizia per visitare il ricco percorso espositivo del Museo, che attraversa ben 43 sale, snodandosi dal basso verso l'alto, in 25 diverse sezioni. Con più di 12.000 oggetti esposti, tra i quali spiccano le grandi macchine ad acqua, mulino, fucina e segheria veneziana, il Museo si distingue per l'attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina e alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino – legno, ferro, rame, ceramica, tessuti – fino alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore.

Dal 22 aprile sarà inoltre visitabile la mostra “Tratti di matita... raccontano i Mòcheni. Der lapesch as kontart de geschicht van Bersntoler. Valle del Fersina – Bersntol” di Katia Moser. La mostra propone una raccolta importante di disegni a matita dell’artista, disegni di ottima mano, pieni di stile e di sensibilità soffusa, nella semplice verità del bianco e nero. Molto suggestiva l’ambientazione delle opere, collocate in un contesto tridimensionale curato direttamente dall’artista, che ripropone in un solo colpo d’occhio gli elementi salienti dell’architettura rurale della valle e del suo paesaggio: il bosco, i masi, i rustici...

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13/04/2017, 14:41
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Premiati il risparmio di suolo agricolo e le modalità innovative
Frutticoltura, tre milioni per le strutture di conservazione
Quasi tre milioni di euro sono destinati a sostenere le iniziative che riguardano la realizzazione di strutture per la conservazione della frutta, valorizzando gli interventi che prevedono il risparmio di suolo agricolo e modalità innovative di realizzazione. Lo ha deciso la Giunta provinciale approvando, su proposta dell'assessore Michele Dallapiccola, i criteri per la concessione dei contributi per queste attività per l'anno in corso. Le domande vanno presentate al Servizio Agricoltura della Provincia autonoma di Trento entro il 13 maggio 2017.
Lo stanziamento, interamente in capo alla Provincia, rappresenta un ulteriore elemento di fiducia nei confronti del mondo della frutticoltura e delle opportunità consentite dalle moderne tecnologie di crioconservazione.

Possono presentare domanda le piccole, medie e grandi imprese (cooperative, consorzi, associazioni di produttori e società di capitali). Il contributo viene concesso in dieci rate annuali e sarà del 40% delle spese ammesse, ridotto al 30% nel caso di società di capitali. La spesa minima è fissata in 30.000 euro e quella massima in due milioni di euro. Il bando approvato specifica tutti gli aspetti come i criteri di selezione e la documentazione da allegare.

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13/04/2017, 23:16
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Dal 22 al 25 aprile la quattordicesima edizione di Ortinparco

Le "trasparenze" nell'orto e nel giardino al Parco delle Terme di Levico

Sarà il tema delle "trasparenze" a caratterizzare la quattordicesima edizione di Ortinparco, la tradizionale manifestazione dedicata al mondo dell'orticoltura organizzata dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento ed ospitata nello storico Parco delle Terme di Levico. Trasparenze interpretate nelle installazioni di orti-giardini temporanei (30 le installazioni presenti quest'anno), giochi di luce e i "vedo-e-non-vedo" delle luminosità, delle figure opaline e dei giochi di colore. Angoli di meditazione e spazi per dare forma a raffinati pensieri sui disegni di orti e giardini, spazi dell'utilità e della bellezza dai confini quanto mai labili.

L'edizione 2017, presentata oggi alle Serre del Parco dal dirigente del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale Innocenzo Coppola e dal direttore del Parco delle Terme di Levico Fabrizio Fronza, aprirà i battenti sabato 22 aprile (la giornata di venerdì 21 è riservata alle scuole con circa 350 alunni che parteciperanno a vari laboratori didattici) per chiudersi martedì 25 dopo quattro intense giornate ricche di appuntamenti.

La formula, collaudata e di successo e che vede lo staff di Ortinparco operare a fianco dei lavoratori del Progettone (per due di loro che hanno raggiunto l'età pensionabile proprio oggi era l'ultimo giorno di lavoro), è la stessa delle altre edizioni: allestimenti, laboratori, spettacoli, musica, antichi mestieri ed un vivace mercatino di piante, fiori, prodotti delle filiere corte e creazioni artigianali con una cinquantina di espositori. Sono molte le realtà associative, culturali, produttive ed istituzionali di Levico e della Valsugana che hanno avviato collaborazioni e sinergie con Ortinparco. "Il valore dell'intervento del Progettone per il nostro territorio - afferma il sindaco di Levico Michele Sartori - è importante e pregevole, grazie al Servizio per il sostegno occupazionale ed agli operai del Progettone si è garantita la fruibilità da parte di tutti di questo splendido parco". Nel corso degli anni Ortinparco si è fatta conoscere anche fuori dei confini del Trentino, e sempre più, come ha ricordato Stefano Ravelli, presidente dell’Apt Valsugana Terme Laghi Lagorai, sono i visitatori e i turisti che arrivano a Levico da altre regioni italiane limitrofe. Da circa un anno, inoltre, Il Parco asburgico delle Terme di Levico è entrato (assieme al "Giardino della rosa" di Ronzone e ad Arte Sella) nella Rete "Grandi Giardini Italiani".

Il programma dell'edizione 2017 di Ortinparco propone ogni pomeriggio originali laboratori didattico-creativi rivolti ai bambini su tematiche naturalistiche con lo scopo di acquisire conoscenze, stimolare la curiosità e l'ingegno ed avere un atteggiamento di responsabilità e rispetto verso l’ambiente che ci circonda. Con la stessa finalità è stato anche pensato lo spettacolo di burattini Do the right Thing dedicato nelle giornate di sabato, domenica e lunedì ai più piccoli

I laboratori rivolti agli adulti prevedono, sabato 22 e lunedì 24 a partire dalle ore 14, un’escursione botanica alla ricerca delle erbe di campo commestibili con esercizi di riconoscimento e spiegazioni sul loro utilizzo (L’Orto nel campo). Domenica 23 e martedì 25 alle ore 16 si parlerà dei formaggi prodotti nelle malghe del Lagorai. Lunedì 24 e martedì 25 alle ore 10.30 si propone Profumate Trasparenze, semplici preparazioni naturali per per profumarci e profumare la nostra casa.

La voce del cuore propone (24 e 25 mattino e pomeriggio) un momento intimo dedicato agli adulti silenziosi, da vivere passeggiando fra riflessioni e pensieri con piccoli racconti, frasi, suoni, sensazioni, semplici silenzi sotto l’albero.

L’offerta musicale prevede un concerto con i “Weltenseele” domenica 23 alle ore 16 con una proposta di brani delicati, trasparenti, composti nella natura, mentre martedì 25 è in programma un’originale performance sonora L’Orchestra della Nautra, un laboratorio-concerto sintesi di un lavoro di ricerca condotto sugli strumenti di suono fin dalle origini della musica. I protagonisti saranno i suoni prodotti con elementi naturali: sassi, pietre, conchiglie, legni, gusci, foglie, semi baccelli e molti altri.

Ortinparco rimane fedele alla propria "mission" educativa stimolando i visitatori a riflettere sulle proprie abitudini, quali ad esempio il modo di fare la spesa. L'occasione, quest'anno, è offerta presso la serra del parco dalla mostra didattica interattiva "Foodprint. Quanto pesa la tua spesa?" La mostra affronta il tema dell’impatto ambientale dei cibi che consumiamo. L'ambiente ricorda quello di un supermercato in cui si fa la spesa, ma qui si può vedere anche “cosa c’è dietro” al prodotto che si acquista e capire quale impronta lascia nell’ambiente.

Nella rimessa del Parco sarà invece allestita un'altra mostra: "Le stagioni degli alberi". L’osservazione attenta di foglie, rami, fiori, frutti e delle loro trasformazioni nel corso delle stagioni consente al visitatore di avvicinarsi a temi attuali quali la biodiversità vegetale, il clima, il ruolo silenzioso che il verde urbano svolge, migliorando la qualità della nostra vita. Espositori con legni, erbari, campioni vegetali ed essenze profumate consentono un approccio tattile, visivo ed olfattivo. Pannelli ed altre installazioni presentano dati scientifici derivanti dalla fenologia.

Le mostre sono a cura dell’Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente e sono previste visite guidate ad ore 10.30, 14.30 e 16.00.

La Condotta Slow Food Valsugana e Lagorai, da sempre attenta ai principi cardine del "Buono, pulito e giusto", sarà presente con un proprio spazio all’interno della manifestazione con le proprie proposte gastronomiche. Inoltre nei ristoranti associati e presenti in valle verranno proposti dei menù gastronomici con originali manicaretti a base di ortaggi e primizie di stagione.

In linea con la filosofia di Ortinparco è l'invito degli organizzatori a raggiungere Levico Terme con il treno o con i pullman di linea: chi presenterà il biglietto entrerà gratuitamente alla manifestazione.

Costo del biglietto d’ingresso: € 2,50 gratuito fino a 18 anni e sopra gli 80 anni.

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19/04/2017, 19:33
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Si è svolto oggi alla FEM il convegno di una delle più prestigiose istituzioni in ambito vitivinicolo

Accademia italiana della vite e del vino, focus su genomica e post-genomica

Si è svolto oggi alla Fondazione Edmund Mach il convegno patrocinato dall'Accademia italiana della vite e del vino, prestigiosa istituzione fondata nel 1949 per promuovere il settore vitivinicolo italiano. Al centro dell'incontro, che ha riunito presso il Palazzo della Ricerca e della Conoscenza un centinaio di accademici del vino, il tema della genomica e post genomica, con focus sulle prospettive e applicazioni per la viticoltura italiana.

Sono intervenuti in apertura il presidente FEM, Andrea Segrè, e il presidente dell'Accademia, Antonio Calò, alla presenza del direttore generale, Sergio Menapace, e del dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti.

“L’originalità italiana è profonda – ha spiegato Antonio Calò- perché fra i vini “di vitigni” e “di zona”, sono stati valorizzati vitigni particolari in zone particolari. Sul pilastro costituito dai vitigni vi sono all’orizzonte prospettive formidabili sostenute dai progressi della genetica e ciò è fondamentale per la sostenibilità delle coltivazioni. Ma, attenzione, a non perdere il patrimonio di variabilità oggi esistente”.
Riccardo Velasco, responsabile del dipartimento genomica e biologia piante da frutto, ha parlato di applicazioni biotecnologiche per una viticoltura sostenibile. La genetica ed ancor più la genomica hanno caratterizzato, infatti, la conoscenza scientifica di questo ultimo decennio, forse più nella vite che per qualunque altra specie coltivata. Il genoma della vite, pubblicato nel 2007 e oggetto di continuo affinamento da parte di numerosi gruppi internazionali, ha avuto, in particolar modo dall'Italia, una grande attenzione e numerosi contributi alla sua approfondita conoscenza, ed è stato anche in un certo qual modo pioniere per l'intero comparto orto-viti-frutticolo. “Grazie a questi studi – ha spiegato Velasco- è oggi possibile pensare ad un approccio radicalmente diverso alla gestione della vite, a prospettive del tutto nuove della viticoltura del futuro” . Nuovi approcci biotecnologici forniscono oggi alternative al miglioramento genetico classico, pur supportato dai marcatori molecolari. I prodotti dei due approcci sono egualmente utili ed interessanti”.
E' stata la volta poi di Marco Stefanini, responsabile dell'unità genetica e miglioramento genetico della vite, che ha illustrato l’attività di miglioramento genetico della vite con la tecnica dell’incrocio presso la FEM che ha riguardato la produzione di nuovi genotipi maggiormente tolleranti alle principali patologie fungine della vite.
“Il valore dell’attività di incrocio, oltre ad ottenere viti con produzioni qualitativamente interessanti e adatte a ridurre gli interventi fitosanitari, permettono di rintracciare caratteri di adattamento a condizioni climatiche in evoluzione o esigenze di mercato in continua mutazione. Anche in questa ottica è importante l’attività di selezione di nuovi genotipi ottenuti da incrocio di Vitis vinifera e selezionati come primo carattere la maggiore tolleranza alla botrite. Presso la FEM si producono circa 15.000 semenzali per ogni anno, provenienti da circa 50-60 combinazioni di incrocio, selezionati per la tolleranza alle patologie fungine e qualità della produzione. Sono in fase di raccolta dati per l’iscrizione al Registro nazionale delle Varietà di Vite da vino 30 incroci di Vitis vinifera di cui 4 già iscritte (IASMA ECO 1;2;3;4) , 10 resistenti a peronospora e oidio.
Infine, Arturo Pironti, consulente legale in-house FEM, ha fatto un breve excursus storico-giuridico in tema di proprietà intellettuale, parlando nello specifico di tecniche di protezione giuridica dell’innovazione nel settore vegetale offerte dall'ordinamento, uno strumento necessario per una efficace valorizzazione. “Il recente e sempre più vivo dibattito sui nuovi approcci biotecnologici in tema di miglioramento genetico del materiale vegetale rappresenta la cartina di tornasole ideale attraverso cui misurare e valutare lo stato attuale del rapporto tra la disciplina sui brevetti biotecnologici e quella sulle privative per nuove varietà vegetali” .
L’Accademia Italiana della Vite e del Vino, una tra le più prestigiose istituzioni in campo vitivinicolo, è stata costituita il 30 luglio 1949 dal Comitato Nazionale Vitivinicolo con decreto firmato dall’allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, ed eretta a Ente Morale il 25 luglio 1952.
L’appartenenza all’Accademia è considerata come il raggiungimento di un traguardo professionale di prestigio e di onore: attualmente comprende circa 500 membri. L’Accademia ha tra i suoi compiti statutari quello di promuovere gli studi, le ricerche e i dibattiti sui principali problemi della viticoltura e dell’enologia nonché quello di organizzare convegni (Tornate) per discutere dei più importanti problemi di ordine tecnico, economico e giuridico che interessano la vitivinicoltura.

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29/04/2017, 10:07
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Approvato dalla Giunta provinciale il primo bando, due mesi di tempo per presentare le domande

Per l'acquacoltura trentina 1,6 milioni di euro dal Fondo europeo per la pesca

Anche il settore dell'acquacoltura trentina potrà beneficiare dei finanziamenti del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Si tratta di poco meno di 2,5 milioni di euro di spesa pubblica complessiva cofinanziata da Ue, Stato e Provincia per il periodo 2014-2020, per il primo bando sono stati stanziati circa 1,6 milioni di euro. Oggi la Giunta provinciale ha aperto, accogliendo la proposta di delibera dell'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, il primo bando del periodo di programmazione 2014-2020 e approvato i criteri e le modalità di concessione degli aiuti. Due sono le misure per le quali si potrà chiedere il finanziamento: sviluppo sostenibile dell’acquacoltura (Misura 2.48) e trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (Misura 5.69)

La misura destinata all’acquacoltura prevede il sostegno ad investimenti produttivi volti alla diversificazione della produzione dell’acquacoltura e delle specie allevate, all’ammodernamento delle unità di acquacoltura, al miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori del settore, ad interventi relativi alla salute e al benessere degli animali, all’acquisto di attrezzature per proteggere gli allevamenti dai predatori selvatici, alla riduzione dell’impatto negativo o l’accentuazione degli effetti positivi sull’ambiente, all’uso più efficiente delle risorse (acqua, energia) e alla diversificazione del reddito delle imprese anche sviluppando attività turistico-ricreative.

La misura destinata alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti dell’acquacoltura, a livello aziendale o collettivo, prevede il sostegno ad investimenti per il risparmio energetico e per ridurre l’impatto sull’ambiente, per il trattamento dei rifiuti, per migliorare la sicurezza, l’igiene, la salute e le condizioni di lavoro, per la trasformazione dei sottoprodotti risultanti dalle attività di trasformazione principali, per la trasformazione di prodotti dell’acquacoltura biologica, per introdurre prodotti, processi o sistemi di gestione e di organizzazione della produzione nuovi o migliorati.

Il contributo pubblico sarà pari al 50% della spesa ammessa, i beneficiari dovranno contribuire con un ulteriore 50%, in aggiunta dovranno sostenere direttamente le spese non ammissibili (ad es. IVA, tributi, oneri, canoni di concessione). La deliberazione che approva l’apertura del bando prevede che nel 2017 le domande possano essere presentate entro sessanta giorni dalla pubblicazione della deliberazione stessa e entro il 31 gennaio negli anni successivi (2018, 2019 e 2020). Il bando, i criteri di selezione delle domande e altre notizie relative al FEAMP saranno pubblicate sul sito www.trentinoagricoltura.it


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Il 3 e 4 maggio promosso dal Servizio Foreste e fauna presso la sede della Federazione provinciale allevatori

Un convegno sui "cani da guardiania"

Tra gli strumenti di difesa e di contrasto alle predazioni dell'orso bruno ha acquistato sempre più importanza, nel corso degli ultimi tre anni e accanto ai sistemi di recinzione, l'impiego dei cani da guardiania. A circa tre anni dalla loro prima introduzione in Trentino, il Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento ha organizzato, in collaborazione con l'Associazione provinciale allevatori, un apposito convegno: "Misure di prevenzione per i grandi carnivori: i cani da guardiania" che si svolgerà, assieme ad un primo corso pratico nelle giornate di domani 3 maggio e giovedì 4 maggio 2017 presso la sede della Federazione provinciale allevatori, in via delle Bettine 40, a Trento. La giornata di giovedì è dedicata alla visita di un'azienda della Valle di Non che utilizza cani da guardiania.

I cani da guardiania sono utilizzati per la protezione degli animali al pascolo dagli attacchi di lupo e orso. I primi due esemplari in Trentino sono stati consegnati nel 2014 a un allevatore di ovicaprini della Valle di Non) e nel 2015 sono stati forniti 5 ulteriori esemplari di razza Maremmano-Abruzzese a 4 allevatori che esercitano la pastorizia nel gruppo di Brenta e sui Monti Lessini. Ora sono 15-16 i cani da guardiania presenti sul territorio trentino, compresi tra questi i primi nati in provincia proprio presso un allevatore di capre.
Gli animali sono stati acquistati presso allevamenti specializzati/certificati che aderiscono all'ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), a garanzia di standard sanitari e di linee genetiche valide per il lavoro.
Nel corso del 2016, con l'aiuto di un veterinario specializzato e grazie al contributo finanziario del progetto Life Dinalp Bear sono cominciate inoltre una serie di "visite comportamentali" ai cani consegnati, con l'obiettivo non solo di valutare stato sanitario e grado di apprendimento degli animali, ma anche di fornire consigli utili agli allevatori.


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02/05/2017, 20:20
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Oggi a Roma la riunione al Mipaf con gli assessori regionali all'agricoltura. Dallapiccola: "Le assicurazioni la miglior difesa contro le gelate"

Gelate e siccità, azione comune delle regioni per sostenere il sistema agricolo nazionale

Oggi a Roma in Commissione Politiche agricole si è fatto il punto con gli assessori regionali all'agricoltura sull'emergenza gelo e siccità che ha colpito in particolare le regioni del Nord Italia, arrecando danni che pur non ancora quantificabili appaiono assolutamente ingenti. All'incontro di Roma anche l'assessore all'agricoltura del Trentino Michele Dallapiccola.

Dal vertice è uscita la conferma che lo strumento assicurativo rimane il principale "alleato" degli agricoltori per limitare la perdita di reddito derivante dalle minori produzioni a causa delle gelate. "Uno strumento utile, valido e lungimirante" lo ha definito l'assessore Dallapiccola, che ha sottolineato come in Trentino, grazie all'impegno dei suoi imprenditori agricoli ed al sistema assicurativo CODIPRA, la situazione risulti particolarmente virtuosa. "L'eccezionalità della situazione - afferma però l'assessore - impone tuttavia anche alla Provincia autonoma di Trento di associarsi in maniera corale al "sistema Italia" per interagire con il Ministero delle politiche agricole e forestali."

In accordo con lo stesso Mipaf, i rappresentanti agricoli regionali hanno deliberato dunque di valutare provvedimenti amministrativi, politicamente praticabili, per sostenere in questo delicato momento quella parte del sistema agricolo, considerato patrimonio nazionale, particolarmente danneggiato dalle avverse condizioni meteorologiche. Il sistema assicurativo, è stato rimarcato, va però sburocratizzato, e va migliorato il meccanismo dei pagamenti specie nelle tempistiche dei rimborsi. Agevolazioni di natura fiscale o di altro tenore potrebbero essere ulteriori provvedimenti che una delegazione di assessori regionali all'agricoltura sottoporrà a breve al Ministero.


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03/05/2017, 21:32
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Dopo la giornata di studio ieri, oggi la visita ad un'azienda di ovicaprini in Valle di Non che li utilizza da tempo

Allevatori interessati ai cani da guardiania

Seconda giornata oggi, dedicata alla visita sul campo di un'azienda di allevamento di ovicaprini della Valle di Non, per il convegno dedicato all'impiego, in funzione di difesa dei greggi dalle predazioni di orsi e lupi, dei cani da guardiania. Dopo la giornata di studio e approfondimento presso la sede della Federazione Provinciale Allevatori, in cui ha avuto parte centrale l'intervento del veterinario Silvia Dalmaso, dedicato all'illustrazione delle modalità di allevamento, gestione ed educazione dei cani da guardiania, di Claudio Groff e Paolo Zanghellini del Servizio Foreste e fauna sulla presenza dei grandi carnivori in Trentino e sulle politiche di prevenzione dei danni, oggi ci si è trasferiti in Valle di Non, presso l'azienda di Ivan Zanoni, il primo allevatore trentino ad avere acquistato, tre anni fa, una coppia di cani.

La visita è servita agli allevatori che vi hanno partecipato per apprendere dal collega proprietario dei cani da guardiania (ai quali si è nel frattempo aggiunta una prima cucciolata) il tipo di apporto che questi animali possono dare nella difesa dei greggi, sia quando questi sono custoditi e si trovano radunati in un recinto, sia quando si trovano liberi al pascolo.

Utile è stato, in particolare, il confronto fra l'allevatore proprietario dei cani e il veterinario allo scopo di capire il grado di addestramento dei cani stessi, ed il successivo dialogo tra lo stesso allevatore "esperto" e i colleghi interessati ad acquisire tutti gli elementi di conoscenza ed esperienza utili a sostenere la decisione di dotarsi anch'essi di questa opportunità.

La Provincia, tra l'altro, garantisce la copertura delle spese relative alle visite comportamentali effettuate dal veterinario specializzato (non quindi anche le visite veterinarie tout court) ai cani da guardiania - che sono maremmani-abruzzesi - in possesso degli allevatori.

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05/05/2017, 21:08
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Cerimonia di chiusura del percorso di dottorato per studenti provenienti da diverse aree del mondo

Agricoltura, nutrizione e ambiente: gli approcci innovativi di studio di 19 nuovi dottori della Scuola internazionale di ricerca

Diciannove nuovi dottori hanno completato oggi il proprio percorso formativo durato quattro anni presso la Scuola di ricerca “FEM International Research School of Trentino” della Fondazione Edmund Mach.
Si tratta di giovani laureati selezionati attraverso bandi internazionali, provenienti da Italia, Africa, Libano, Grecia, Sudamerica. Per alcuni di loro si è già aperta la strada ad opportunità professionali presso enti quali Unesco IHE Institute for Water Education, University of Reading, il Centro di Sperimentazione Laimburg, il Muse, l'Agenzia provinciale per la tutela dell'ambiente della Provincia autonoma di Trento.
Alla cerimonia presso il Palazzo Ricerca e Conoscenza sono intervenuti il presidente Andrea Segré e la dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Annapaola Rizzoli.

“La scuola di dottorato FIRST porta una ventata di internazionalizzazione nella Fondazione -ha spiegato il presidente Segrè -. Un gruppo di studenti di 18 nazionalità che indagano materie molto diverse tra loro, ma tutte ricollocabili sotto il cappello dell’approccio One Health – incentrato su una salute unica e globale - che FEM come istituzione ha abbracciato tra i primi in Italia. Molte delle tesi presentate oggi hanno ripercussioni sul nostro territorio a dimostrazione che le dimensioni locale e globale possono coesistere e che, anzi, nella ricerca si arricchiscono reciprocamente. Questa doppia visione – territoriale e internazionale – sarà mantenuta nel Centro universitario congiunto C3A che partirà ufficialmente in autunno con i primi studenti e che sarà anche la nuova sede del percorso di dottorato”.
Nelle tesi discusse oggi Daniele Buonassisi, Selena Tomada e Haile Zeraye Mehari hanno affrontato il tema della resistenza della vite e delle sue interazioni con i patogeni, Rachele Nieri si è occupata di comunicazione vibrazionale, Valentina Cappelletti ha studiato il metabolismo cellulare nei lieviti; Andrea Mancini, Francesco Strati e Athanasios Koutsos hanno analizzato il ruolo svolto dal microbiota intestinale sulla salute e sul benessere umano, mentre Camilla Capelli, Alexis Marchesini e Sajid Pareeth si sono occupati di salute degli ecosistemi lacustri. Michele Poli e Irene Criscuoli hanno individuato risorse innovative per la produzione di energia dalla natura; Alessandro Franzoi ha affrontato il tema dell’ecologia animale, Giovanni Marini le dinamiche di diffusione dei vettori di importanti malattie come il virus West Nile, Matteo Marcantonio le zanzare invasive e Giulia Molinatto la patologia vegetale e la microbiologia applicata. Di vite e interazioni con patogeni si è occupato Uan Sebastian Lopez Fernandez e di allocazione di carbonio nel melo Francesco Reyes.
La Scuola internazionale di ricerca della Fondazione (FIRS>T) è nata nel 2012 dalla fusione tra la rete di collaborazione Genomics and Molecular Physiology of Fruit (GMPF) e le attività di formazione di altri settori strategici della Fondazione. Si tratta di una delle iniziative più ambiziose e innovative lanciate dal CRI negli ultimi anni, attivando circa 140 borse di studio e creando una solida rete di collaborazione internazionale sia con il mondo accademico, con gli enti di ricerca ed il settore privato. Dal 2011 ad oggi si sono formati più di 70 dottori di ricerca; 18 nazionalità e 35 affiliazioni a università ed enti di ricerca di tutto il mondo; ad un anno dall'ottenimento del titolo, circa l'80% dei diplomati ha trovato un lavoro altamente qualificato.

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11/05/2017, 20:40
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