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Provincia Autonoma di Trento
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Incontri con aziende trentine per avviare nuove collaborazioni commerciali. Cresce l'interesse per i prodotti alimentari locali, la Brexit non spaventa
I prodotti locali fanno gola al Regno Unito. Operatori in visita al Trentino
La qualità e la tradizione dei prodotti trentini si sposano con il gusto del Regno Unito, dove vincono la cura e l'originalità delle proposte. Dodici aziende trentine dei settori food e casa hanno incontrato il 26 e 27 gennaio una delegazione di operatori economici inglesi nel corso dell'iniziativa di incoming promossa da Trentino Sviluppo in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e la Camera di Commercio e Industria italiana per il Regno Unito. Le imprese trentine hanno presentato la propria attività creando nuovi preziosi contatti con questo Paese, ad oggi quarto mercato per l'export italiano e, nonostante l'incertezza legata alla Brexit, tappa strategica per internazionalizzare la propria attività. Grande l'interesse per i prodotti tipici e di alta qualità in grado di soddisfare la curiosità e la richiesta di alimenti che rispettano l'ambiente e la salute.
L'esito del referendum sulla Brexit, almeno per il momento, non pare aver influito sull'interesse delle imprese trentine verso il Regno Unito, mercato in salute e ritenuto centrale per la strategia di internazionalizzazione aziendale. Diverse realtà locali hanno infatti risposto all'invito di Trentino Sviluppo, Provincia di Trento e della Camera di Commercio italiana a Londra di approfondire la conoscenza di questo Paese e incontrare gli operatori economici in visita in Italia. I settori dal maggiore potenziale per il Trentino sono quelli dell'agroalimentare, del design e della meccanica. Su questi ambiti, infatti, si è concentrato il programma dell'incoming promosso sul territorio provinciale, che ha coinvolto 12 aziende locali e altrettanti realtà imprenditoriali inglesi. E’ solo di una delle iniziative organizzate da Trentino Sviluppo in relazione a questo mercato. Avendo riscontrato grande interesse da parte del mondo imprenditoriale trentino verso l'Inghilterra si è scelto infatti di favorire i contatti commerciali attraverso seminari e incontri di business. Il programma dell'incoming è stato intenso con la giornata di giovedì 26 gennaio a Palazzo Roccabruna (Trento) dedicata agli incontri di business “faccia a faccia”. Una modalità particolarmente gradita agli operatori che in questo modo possono presentare la propria attività ad attori del loro stesso settore e in modo approfondito, creando nel contempo contatti personali strategici. Le aziende che hanno partecipato sono: Gyform, Anima Contemporanea, Porfido Trentino, Essepi, Serramenti Pisetta, Metal Working, Graziadei Surgelati, Bauer, Nuova Trentinaceti, Caseificio sociale Predazzo e Moena, Erika Eis e Pisoni Distilleria. Venerdì 27 gennaio è stata poi la volta delle visite in alcuni stabilimenti produttivi. “L'interesse dimostrato sia dalle aziende trentine che dagli operatori esteri è forte – conferma Mauro Casotto, della Direzione Operativa di Trentino Sviluppo – e per questo stiamo pianificando una serie di nuove iniziative dedicate al Regno Unito con incontri di business in cui sicuramente il food sarà uno dei settori valorizzati”. L'attenzione verso questo mercato resta forte e per il momento i rapporti commerciali proseguono, come ha sottolineato Verena Caris, vicesegretario generale della Italian Chamber of Commerce for the UK - sede di Londra: “Il Regno Unito continua a fare 'business as usual' e i rapporti commerciali con l'Europa, il principale ambito territoriale di import ed export inglese, sono saldi. In questo periodo – ha proseguito – si stanno prendendo decisioni che avranno un peso rilevante in merito alle conseguenze della Brexit e alcuni equilibri cambieranno, ma per il momento non sono previsti stravolgimenti nel mercato, visto il forte legame commerciale e storico in essere”. Tra le iniziative promosse in questi giorni da Trentino Sviluppo c'è anche il seminario rivolto alle imprese trentine ospitato ieri al Polo Tecnologico di Rovereto “Modalità di internazionalizzazione per le imprese trentine: le partnership finanziarie”, in collaborazione con la società di Londra Plutos International. L'incontro è stato dedicato alla valutazione e gestione di partnership con investitori italiani ed esteri e la raccolta di finanziamenti per migliorare la propria posizione nel mercato nazionale e internazionale. Il workshop ha visto la partecipazione di una ventina di realtà trentine che hanno potuto così approfondire questi nuovi strumenti e svolgere incontri personalizzati dedicati alle proprie specifiche necessità.
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29/01/2017, 10:46 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Oggi alla FEM tradizionale evento di consegna di premi e attestati e presentazione 7° Annuario Scuola FEM: tra premi e diplomi rivive il “libro d'oro” di Mach L'assessore Dallapiccola: “non c'è progresso senza formazione” Si è svolta oggi pomeriggio, alla Fondazione Edmund Mach, la cerimonia interamente dedicata al mondo della scuola di San Michele con la consegna di diplomi e premi agli studenti e la presentazione della 7^ edizione dell'Annuario scolastico. L'evento, che si ripete ogni anno a gennaio, ha visto questa volta protagonisti i diplomati e qualificati dell’anno scolastico e formativo 2015/2016 e i laureati nell’anno 2016. Alla cerimonia sono intervenuti assieme al presidente Andrea Segrè, l'assessore provinciale all'agricoltura Michele Dallapiccola, il senatore Franco Panizza, il sindaco di San Michele, Clelia Sandri, il direttore generale, Sergio Menapace, e il dirigente del Centro Istruzione e formazione, Marco Dal Rì. Erano presenti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria Mario Tonidandel per i periti agrari, Mario Tono per gli arotecnici, Giorgia Brugnara per enologi ed enotecnici, Lino Lucchi per Udias , l'Unione diplomati. “La cultura contadina – ha spiegato l'assessore provinciale all'agricoltura, Michele Dallapiccola- è cultura in campo agricolo, elemento essenziale di progresso e consolidamento di una tradizione peculiare quale è l'agricoltura trentina. Non c'è progresso senza formazione, ecco quindi il ruolo fondamentale della Fondazione Mach”. “La storia di questo ente – ha spiegato il presidente FEM, Andrea Segrè, è partita quasi un secolo e mezzo fa dall’Istituto agrario. Oggi tra i banchi della scuola siedono le nuove generazioni del settore agro-alimentare trentino. Radici nel passato e sguardo al futuro, quindi. Nel nuovo annuario è stato giustamente dato spazio alla storia antica e recente della scuola, con i tributi a direttori e professori che hanno dedicato la loro vita all’insegnamento. Tra le pagine del volume ho notato con piacere anche la grande attenzione al mondo del lavoro e a ciò che succede fuori dai confini nazionali: le visite d’istruzione all’estero e i progetti formativi di ampio respiro danno alla scuola un’impronta internazionale imprescindibile al giorno d’oggi. Di nuovo, anche attraverso l’Istituto, le radici della Fondazione rimangono ben ancorate al territorio, ma con prospettive che guardano oltre”. Il senatore Franco Panizza ha sottolineato la serietà e l'affidabilità dell'ente di San Michele che “deve proseguire su questa strada, dell'essere espressione territoriale, tenendo unite le generazioni” mentre Il sindaco San Michele, Clelia Sandri, ha spiegato che grazie a FEM la piccola comunità di San Michele si fa conoscere oltre i confini provinciali e nazionali. Premiati i progetti imprenditoriali innovativi. Durante la cerimonia sono stati premiati i migliori progetti imprenditoriali innovativi realizzati dagli studenti dell'Istituto Tecnico, dopo un percorso didattico durato tre anni. In primis la app per il monitoraggio dei costi aziendali (premiati gli studenti Simone Dalpiaz, Francesco Iori, Luca Panizza, Felice Pinamonti, Andrea Rigotti, Francesco Robol) seguita dalla piattaforma per lo scambio di manodopera specializzata per arrivare ai droni in agricoltura, il fast food con prodotti locali e genuini, il riordino fondiario volontario su base gis, il negozio di prodotti alimentari con consulenza specializzata, le macchine automatiche che distribuiscono succhi di mela, la coltivazione della canapa, l'agritur. Annuario, presentata la settima edizione. “Non impariamo per la scuola, ma per la vita». Così scriveva Seneca e oggi la massima viene proposta nella copertina della settima edizione dell'annuario del Centro Istruzione e Formazione, freschissimo di stampa curato dalla docente Roberta Bernardi. 164 pagine di riflessioni, descrizioni di progetti tra fotografie e racconti. “Questo annuario -spiega il dirigente Marco Dal Rì- è dedicato ai docenti che per primi hanno accompagnato generazioni di studenti ad affrontare sia la vita professionale che quella di cittadini responsabili”. Tra i ricordi di Silvio Bonetti, direttore dal 1949 al 1969 e di Ferdinando Tonon, con la sua lunga militanza come consigliere di amministrazione di San Michele, si snodano la presentazione dell'offerta formativa, la contestualizzazione del centro all'interno della FEM con l'intervista al direttore generale, Sergio Menapace, la riflessione sulla situazione delle scuole enologiche a seguito della riforma Gelmini, e la “battaglia” di San Michele per l'attivazione del nuovo corso per enotecnici. . Spazio poi al mondo del lavoro e ancor di più ai protagonisti della scuola con i loro progetti ed esperienze: dall'uso didattico dell'arnia top bar alla gara degli istituti tecnici agrari, dai giochi della chimica alle conviattiadi e il trionfo degli studenti dell'Istituto Agrario, gli scambi culturali tra le scuole, e infime, la biblioteca. C' è poi uno sguardo sul mondo: la scuola di San Michele risulta inserita in uno storico network internazionale di istituti che mantengono vivi gemellaggi, collaborazioni didattiche rapporti tra docenti e studenti, dalla Germania al Galles. Non mancano anche in questa edizione le gite di istruzione raccontate dai docenti: ed ecco lo sbarco enoico in Sicilia o la London Food. A seguire, l'angolo Udias, dedicato alla figura di Italo Roncador, l'album fotografico con tutte le foto dei diplomati. “Rinasce” il Goldenes Buch di Edmund Mach. Per l'occasione la Biblioteca ha fatto “rivivere” alcune importanti pubblicazioni storiche dell'ente: il Goldenes Buch di Edmund Mach, che ripercorre i primi 20 anni dell'attività del primo direttore dal 1873 al 1893, le relazioni delle attività e alcune riviste storiche di agricoltura dell'Istituto agrario e della Stazione sperimentale. “La biblioteca storica digitale – ha spiegato la responsabile Alessandra Lucianer-, avviata nel 2014 con la supervisione scientifica dell'Ufficio Beni archivistici, librari e Archivio provinciale della Provincia di Trento, viene dunque ora arricchita da nuovi volumi disponibili per la consultazione in rete”. https://sites.google.com/fmach.it/bibli ... itale/home . Studenti meritevoli e migliori tesine 1 Premio Federazione Trentina della Cooperazione(per i migliori studenti della Istruzione e Formazione Professionale):Mattia Tabarelli de Fatis, Manuel Dalpez, Michele Grosselli, Daniel Manica; 2 Premio APOT - Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini:Premiazione del miglior progetto didattico “INNOVATION in CIF” dell’Articolazione Produzione e Trasformazione – Istruzione Tecnica Agraria a Simone Dalpiaz, Francesco Iori, Luca Panizza, Felice Pinamonti, Andrea Rigotti, Francesco Robol; 3 Premiazione delle migliori tesine dell’Istruzione Tecnica Agraria e tesi laurea in Viticoltura ed Enologia: A. Premio Libera Associazione Custodi Forestali del Trentino:Linda Tonolli e Daniele Nicolini; B. Premio Associazione Cacciatori Trentini:Matteo Cappelletti e Lorenzo Slomp C. Premio Centro Ricerca Innovazione FEM Tra i diplomati Damiano Bergamo e Noemi Medici; tra i laureati Serena Castellan e Alberto Benazzoli; D. Premio Gruppo Mezzacorona Sca: Stefano Galvagni e Stefano Zanoni; E. Premio Gruppo Cordenons: Filippo Tonini; 4. Premiazione degli studenti per meriti scolastici (votazione scuola superiore ≥ 90/100; votazione laurea ≥ 110/110 ) Istruzione e Formazione Professionale: Manuel Dalpez 100/100, Mattia Tabarelli de Fatis 100/100, Loris Ioriatti 97/100, Siria Bassetti 91/100, Michele Grosselli 90/100, Lorenzo Angelini 90/100; Istruzione Tecnica Agraria:ambiente e territorio: Davide Bertolini 92/100;produzione e trasformazione: Simone Dalpiaz 96/100; Francesco Iori 95/100 (ha ricevuto il premio del Ministero Istruzione e Ricerca (MIUR) per gli studenti “eccellenti” – 3° classificato alla Gara Nazionale dell’Istruzione Tecnica Agraria), Erica Rizzi 95/100, Federico Cetto 92/100, Patrick Nicoletti 90/100, Costanza Salvetti 90/100;viticoltura ed enologia: Michele Mutinelli 98/100, Stefano Galvagni 96/100; Corso post-diploma Enotecnico: Ada Fellin 100/100 e lode; Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia: Federico Battisti 110/110 e lode, Adriano Tavernini 110/110 e lode, Riccardo Battistella 110/100 e lode, Serena Castellan 110/110; Marco Chiusole 110/110; Stefano Delledonne 110/110; Silvia Puecher 110/110, Tania Marzari 110/110. UDIAS. Domani l'Unione diplomati organizza a San Michele la sua assemblea annuale. Appuntamento alle 9 in aula magna FEM.
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29/01/2017, 10:47 |
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Marco
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FEM: pubblicato ampio studio sulla tracciabilità genetica della filiera vitienologica
L’origine varietale si riconosce nell'uva e nei mosti, ma si confonde nel vino
Oggi esistono tecniche diverse e complementari basate su analisi degli isotopi stabili, genomica e metabolomica, che possono fornire importanti informazioni su provenienza e qualità dei prodotti enologici. Tuttavia il vino rimane una delle bevande alcoliche più complesse e nel suo codice genetico si nascondono ancora alcuni segreti. Uno, in particolare: l’identità delle uve utilizzate per produrlo. È quanto emerge da un recente studio condotto dalla Fondazione Edmund Mach sui vini Brunello di Montalcino, Lambruschi Modenesi e Trentodoc, una delle più complete indagini sulla tracciabilità genetica dell'intera filiera enologica. Questa ricerca rappresenta un passo in avanti per la verifica del rispetto dei disciplinari di produzione che prevedono la purezza varietale o l’impiego di vitigni in proporzioni definite, aspetti questi che hanno delle implicazioni sia per la tutela della tipicità che per l’identificazione delle frodi.
La scoperta. Ottenere il profilo del DNA da foglie, tralci, uva o radici è una pratica consolidata per l’identificazione delle varietà di vite, mentre il riconoscimento delle varietà nel vino reale è ancora controverso. Prelevando campioni da numerose fasi di lavorazione dell’uva e dei mosti, fino ai vini commerciali, i ricercatori hanno dimostrato che durante il processo di fermentazione il DNA dell’uva diminuisce e alla fine subisce dei cambiamenti che ne ostacolano la lettura. La pubblicazione scientifica e le due ricerche. La sperimentazione è stata descritta nel Journal of Agricultural and Food Chemistry, una rivista dell’American Chemical Society, che riporta i risultati di due importanti ricerche finanziate dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino per la filiera produttiva del vino Brunello di Montalcino, e da AGER - Fondazioni in rete per la ricerca agroalimentare- per le filiere dei Lambruschi Modenesi e del Trentodoc. Autori della pubblicazione scientifica sono Valentina Catalano, Paula Moreno-Sanz, Silvia Lorenzi e Stella Grando. Utilità. Con questo articolo i dettagli della sperimentazione sono messi a disposizione di tutti coloro che hanno dubbi e domande sulla tracciabilità genetica dei vini, e di chi intende proseguire su questa strada o cercare approcci alternativi. Oltre ad aver valutato la riproducibilità di metodi già pubblicati, lo studio ha identificato infatti anche marcatori genetici vitigno-specifici che permettono di determinare la quantità relativa di due o più varietà di uve in miscele di DNA in laboratorio. Il riconoscimento del Dna è possibile fino a oltre metà della fermentazione.“Analizzando il DNA estratto da vino risulta ancora difficile risalire alla combinazione di vitigni utilizzata. Il riconoscimento è attendibile fino a oltre metà della fermentazione, dopodichè la quantità di DNA diventa residuale. Ne deriva che per quanto il DNA sia la molecola ideale per l’autenticazione dell’origine varietale e per stabilire la composizione varietale di una matrice, allo stato attuale l’analisi del DNA isolato da vini non garantisce risultati riproducibili ” spiegaStella Grando,responsabile del gruppo genetica della vite FEM. “Il DNA dell’uva subisce modifiche tali che l’analisi PCR viene inibita: DNA scarso, molto frammentato, a singolo filamento e in certi casi contaminato da sostanze che ne impediscono l’amplificazione”.
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31/01/2017, 21:41 |
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Marco
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Il regolamento del 1° Concorso ENOtecnico valorizzazione VINIterritorio" promosso dal Centro Istruzione e Foirmazione della FEM Teroldego e Lagrein in concorso Il Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach organizza nell'ambito del Corso Enotecnico il I° Concorso “ENOtecnico valorizzazione VINIterritorio” che si terrà a San Michele all'Adige nelle giornate di giovedì 6 e venerdì 7 aprile 2017 dalle ore 9 alle 17. La manifestazione, autorizzata (autorizzazione N.0093502 del 15/12/2016) come Concorso Ufficiale dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), è alla sua prima edizione ma raccoglie l'eredità della Rassegna Teroldego svolta nell'aprile 2016, dove 42 aziende locali hanno esposto e visto assaggiare ben 72 vini tra Teroldego Rotaliano DOC e Teroldego IGT da parte di esperti del mondo del vino che hanno apprezzato le unicità di questi vini del territorio confermando il buon livello delle produzioni locali. Il I° Concorso “ENOtecnico valorizzazione VINIterritorio” si presenta come opportunità per valorizzare e promuovere la qualità del vino Teroldego Rotaliano DOC e dei vini Lagrein Trentino DOC e Lagrein Südtirol – Alto Adige DOC e le loro peculiarità territoriali. I vini delle aziende partecipanti saranno valutati da esperti enologi, enotecnici, sommelier e giornalisti del settore sia locali che provenienti dal resto d'Italia. Si propone allo stesso tempo come opportunità didattica per gli studenti del Corso Enotecnico per iniziare a prendere confidenza con i vini prodotti nel territorio Trentino - Alto Adige/Südtirol e con le aziende produttrici. Gli studenti potranno osservare come gli esperti del settore enologico valutano i vini e a loro volta essere guidati nelle degustazioni al fine di acquisire una corretta metodica di attribuzione di un valore ai vini del territorio. Possono partecipare al Concorso le aziende produttrici del settore vitivinicolo e le cantine, produttrici di Teroldego Rotaliano DOC, Lagrein Trentino DOC, Lagrein Südtirol – Alto Adige DOC prodotti nel rispetto dei relativi disciplinari (DOP). Possono partecipare al Concorso soltanto le partite di vino già imbottigliate con i seguenti quantitativi minimi: 1.Teroldego Rotaliano DOC annate 2016/2015/2014 1000 bottiglie da 0,75 L. 2.Teroldego Rotaliano DOC annate precedenti 1000 bottiglie da 0,75 L. 3.Lagrein Trentino DOC annate 2016/2015/2014 1000 bottiglie da 0,75 L. 4.Lagrein Trentino DOC annate precedenti 1000 bottiglie da 0,75 L. 5.Lagrein Südtirol – Alto Adige DOC annate 2016/2015/2014 1000 bottiglie da 0,75 L. 6.Lagrein Südtirol – Alto Adige DOC annate precedenti 1000 bottiglie da 0,75 L. Le aziende che intendono partecipare al Concorso possono reperire tutte le informazioni necessarie da Salvatore Maule salvatore.maule@fmach.it o Andrea Panichi andrea.panichi@fmach.it presso Fondazione Mach, Istituto Agrario di San Michele all'Adige, Coordinatori responsabili di questa iniziativa, oppure visitare il sito internet: corsoenologico.fmach.it (scrivere direttamente sul motore di ricerca google senza mettere www). La partecipazione al Concorso è gratuita.
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06/02/2017, 8:14 |
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Marco
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Dal 16 al 20 ottobre FEM organizza il 3° congresso internazionale sulla sostenibilità in agricoltura Future IPM 3.0, congresso sul futuro della lotta integrata in agricoltura Si terrà dal 16 al 20 ottobre, a Riva del Garda (TN), il congresso internazionale “Future IPM 3.0”, riguardante le più recenti conoscenze nel campo della lotta integrata in agricoltura e le future soluzioni tecniche, politiche ed economiche per l’agricoltura sostenibile in Europa. L'evento, sponsorizzato dall'OCSE nell'ambito del programma di ricerca cooperativa, è organizzato dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, Università di Trento, Libera università di Bolzano e Università di Innsbruck. Si tratta del terzo convegno sulla lotta integrata organizzato nell’Euregio ed è attesa la partecipazione di numerosi ricercatori, tecnici, consulenti e aziende che si occupano di protezione delle piante e agricoltura sostenibile. Proprio in questi giorni è uscito il sito internet ufficiale che lo annuncia http://futureipm3.eu/“La sostenibilità per concretizzarsi - spiega il presidente FEM, Andrea Segrè- ha bisogno di un’alleanza tra i portatori di interesse della filiera agro-alimentare, dai produttori ai consumatori, passando per i tecnici, i ricercatori e le istituzioni. Dobbiamo prendere in considerazione tutte le prospettive. Gli antagonismi, quando si tratta di ciò che finisce nel nostro piatto, sono molto dannosi. Future IPM è un altro importante tassello del percorso di collaborazione tra gli enti in area Euregio: per la prima volta all'organizzazione del congresso collaborano anche le università di Trento, Bolzano e Innsbruck, assieme al Centro Laimburg, in un’ottica sempre più multi-settoriale e multi-disciplinare. Dal canto nostro, alla Fondazione Mach abbiamo puntato molto sul biocontrollo. Nei nostri laboratori abbiamo studiato molte sostanze attive e molte tecnologie a base microbiologica o naturale, ottenendo anche brevetti di successo”. Il convegno prevede un evento divulgativo in lingua italiana sugli approcci necessari per una produzione agricola competitiva e per vincere le sfide della produzione sostenibile, seguito da una sessione multidisciplinare, sponsorizzata dall'OCSE con il programma di ricerca cooperativo sulla gestione delle risorse biologiche per sistemi agricoli sostenibili, a cui interverranno i maggiori esperti europei nel settore dell’agricoltura sostenibile. I temi affrontati saranno la sostenibilità tecnica, ambientale ed economica della frutticoltura di montagna, fondovalle e pianura, la viticoltura sempre di più verso una sostenibilità globale, le nuove minacce poste dalle specie invasive: il caso della cimice marmorata ed di altri nuovi possibili invasori, ripensare all'agronomia ed proteggere la qualità biologica del suolo, soluzioni tecniche e nuove sostanze attive a base microbiologica o naturale: le prospettive del mercato e le opportunità per l’agricoltore. L’evento prevede inoltre tre sessioni parallele dell’Organizzazione internazionale per il Controllo Biologico (IOBC) riguardanti i temi dell’induzione di resistenza nelle piante, la lotta integrata in viticoltura e la qualità biologica dei suoli agrari.
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09/02/2017, 0:17 |
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Le foreste? Una questione europea. A Bruxelles focus sul contributo delle regioni alpine alla strategia UE
L'esperienza insegna. Se poi le tradizioni sono millenarie, ancora meglio. Ma, anche sul fronte della gestione forestale, tecnica e innovazione possono fare la differenza specie se l'obiettivo è la gestione sostenibile di un patrimonio naturale inestimabile - e che pertanto va difeso con ostinato coraggio - su cui si innestano importanti processi economici. Di qui l'interesse della conferenza che a Bruxelles, nella sede della Rappresentanza della Regione Europea Tirolo-Alto Adige-Trentino, ha chiamato diversi esperti a ragionare su "Il contributo delle Regioni Alpine alla strategia dell'UE per le foreste: gestione sostenibile e strumenti di finanziamento". Due gli obiettivi dell'iniziativa: capire come i modelli di gestione del bosco maturati dalle regioni alpine si innestino nella nuova strategia UE per le foreste, ed immaginare una dimensione multiregionale per strumenti finanziari innovativi capaci ad esempio di rendere più facile l'accesso al credito per permettere quindi la crescita di imprese dell'agricoltura e della silvicoltura.
La conferenza ha visto la partecipazione di rappresentanti della Commissione europea, del Fondo europeo degli investimenti, di EUSALP e dei dipartimenti competenti in tema di gestione forestale della Provincia autonoma di Trento, della Provincia autonoma di Bolzano e del Land Tirolo.
Ad aprire i lavori, l'intervento di Michele Dallapiccola, assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento che ha ricordato la funzione cruciale svolta dal bosco in un territorio di montagna come il Trentino, che per oltre il 60% è ricoperto di foreste. Da sempre il bosco è un luogo intrinsecamente legato alla vita dell’uomo. Con esso la comunità trentina ha trovato un equilibrio improntato alla sostenibilità, che permette da un lato l’utilizzo delle sue risorse e dall’altro garantisce la tutela e la protezione della natura e del paesaggio alpino. E proprio in questo solco – ha aggiunto l’Assessore - si è mossa e continua ad orientarsi l’azione della Provincia autonoma di Trento. Un’azione caratterizzata dalla costruzione di un insieme di regole che permettono di realizzare una sintesi degli interessi economici, sociali ed ambientali che ruotano intorno all’utilizzo delle foreste e che riconosce concretamente il valore e il ruolo multifunzionale delle foreste in particolare nelle regioni rurali di montagna.
Nel corso della conferenza, Ignacio Soane della DG Agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea (DG AGRI) ha illustrato le principali attività avviate dalla Commissione nel quadro di riferimento comune della Strategia dell’UE per le foreste lanciata nel 2015, mentre Helene Loiseau membro del gruppo di coordinamento del Gruppo di Azione 2 di EUSALP ha riportato le priorità che tale gruppo si è dato in particolare con riferimento alla valorizzazione del potenziale economico della risorsa legno.
Il secondo panel si è concentrato sul tema degli strumenti finanziari, ad esempio con Aldo Longo (DG AGRI) che ha parlato del Fondo di garanzia multiregionale per le imprese agricole recentemente lanciato dal FEI e finanziato con le risorse del PSR di 6 regioni italiane con la partecipazione della Cassa depositi e prestiti. Alessandro Gargani del FEI ha, invece, riportato l’esperienza, anch’essa recentissima, di AlpGIP, la piattaforma mutliregionale italiana di equity lanciata dal FEI con il supporto del Fondo europeo per gli investimenti strategici e finanziata da alcune regioni italiane nel quadro di EUSALP.
In chiusura, i rappresentanti delle tre amministrazioni componenti la Regione europea Tirolo-Alto Adige-Trentino hanno presentato le caratteristiche della gestione forestale nei rispettivi territori. Per la Provincia autonoma di Trento erano presente anche Romano Masè (Dipartimento foreste e montagna) e Alessandro Wolyinski (Ufficio pianificazione, silvicultura ed economia forestale).
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11/02/2017, 20:11 |
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Domani, giovedì 16 febbraio, alle 8.30, all’auditorium del Polo scolastico di Cles
20^ Giornata Tecnica di Cles, “La frutticoltura nelle valli del Noce”
La Fondazione Edmund Mach organizza per giovedì 16 febbraio, in collaborazione con il Consorzio Melinda e APOT, la 20a edizione della giornata tecnica “La frutticoltura delle Valli del Noce”, in programma dalle ore 8.30 alle 12, presso l’Auditorium del Polo Scolastico di Cles. La giornata è un importante momento di aggiornamento per i frutticoltori che sono costantemente impegnati a produrre frutta di qualità elevata, impiegando però prodotti fitosanitari rispettosi dell'ambiente e quelli meno pericolosi per la salute. La sostenibilità e un percorso in continua evoluzione che richiede impegno e preparazione da parte di tutte le componenti del mondo frutticolo. I temi di questa edizione spaziano dalla sostenibilità in frutticoltura ai nuovi parassiti emergenti, dalla coltivazione del ciliegio al diradamento del melo, con la presentazione di alcune sperimentazioni condotte nei masi della Fondazione Mach e presso il Centro Laimburg.
La sostenibilità si conferma il filo conduttore delle diverse relazioni. Saranno quindi presentate le numerose iniziative intraprese, i risultati ottenuti e gli obiettivi futuri in tema di sostenibilità. Verranno poi approfondite alcune problematiche fitosanitarie con cui l’agricoltore è chiamato a confrontarsi, siano esse tradizionali, come nel caso dell’afide lanigero, che di recente introduzione, come la cimice asiatica. Ampio spazio sarà dato al diradamento chimico dei frutticini, tema più che mai attuale, considerati i risultati non soddisfacenti ottenuti negli ultimi anni; le due relazioni intendono fare il punto della situazione sulle prove sperimentali, le esperienze ed osservazioni di campo, per fornire agli agricoltori indicazioni aggiornate. Verrà inoltre illustrata la coltivazione del ciliegio che nelle Valli del Noce può rappresentare una interessante diversificazione ed una valida alternativa alla tradizionale coltivazione del melo.
Per motivi di sicurezza l’auditorium non potrà accogliere più di 480 persone. L’incontro tecnico sarà trasmesso in diretta streaming all’indirizzo (anche per dispositivi mobile) //live.fmach.it
Alla giornata tecnica interverranno il direttore generale, Sergio Menapace, e il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti.
Il programma prevede: ore 8.00 Registrazione dei partecipanti, 8.30 Apertura e presentazione della giornata a cura di Tommaso Pantezzi; 8.40 Frutticoltura sostenibile in Trentino Alessandro Dalpiaz – APOT, 9.15 Afide Lanigero: proposte per il contenimento Andrea Branz, Matteo de Concini, Mario Springhetti FEM; ore 9.40 Cimice asiatica (Halyomorpha halys) e nuovi parassiti emergenti Valerio Mazzoni, Gianfranco Anfora, Piergiorgio Ianes, Michele Berti – FEM; 10.10 Pausa caffè; 10.30 La coltivazione del ciliegio nelle valli del Noce Gianluca Giuliani, Sergio Franchini, Tommaso Pantezzi, Maurizio Chini, Nicola Dallabetta, Paolo Zucchi FEM; 11.00 Risultati delle prove sperimentali di diradamento in Alto Adige Christian Andergassen – Stazione Sperimentale Laimburg (BZ); 11.30 Diradamento del melo: analisi dell'annata 2016 e proposte operative per il 2017 Massimo Prantil, Roberto Torresani, Fabrizio Dolzani, Stefano Bott, Alberto Dorigoni FEM; 11.50 Discussione e chiusura lavori. Moderatore: Tommaso Pantezzi FEM
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16/02/2017, 19:28 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68639 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Promossa da FEM la 20^ giornata tecnica, app in arrivo per il monitoraggio della cimice asiatica
Giornata frutticola di Cles, focus su sostenibilità e parassiti “alieni”
La 20^ giornata frutticola di Cles, organizzata dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con Melinda e Apot, è stata dedicata al tema della sostenibilità e alle principali problematiche che il comparto sta affrontando. Trecentocinquanta agricoltori presso il Polo scolastico di Cles, e un centinaio collegati in streaming, hanno seguito l'evento che si conferma uno degli appuntamenti più attesi dal mondo frutticolo trentino. Diversi e di forte attualità gli argomenti affrontati: dalle tradizionali problematiche fitosanitarie con cui l’agricoltore è chiamato a confrontarsi, come l’afide lanigero e la sua “lana” che può provocare deformazioni e dissecamenti, ai nuovi parassiti emergenti come la cimice asiatica contro cui FEM è in prima linea con attività informative e di monitoraggio, inclusa la nuova applicazione per smartphone. Ampio spazio è stato dato al diradamento chimico dei frutticini, tema più che mai attuale, considerati i risultati non soddisfacenti ottenuti negli ultimi anni ed è stata inoltre illustrata la coltivazione del ciliegio che nelle Valli del Noce può rappresentare una interessante diversificazione ed una valida alternativa alla tradizionale coltivazione del melo.
Alla giornata tecnica sono intervenuti il direttore generale, Sergio Menapace, e il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti. Il direttore generale, Sergio Menapace, ha sottolineato l'importanza dell'evento che quest'anno giunge alla sua ventesima edizione, ricordando il forte impegno dei tecnici e la sempre massiccia partecipazione all'iniziativa da parte del mondo frutticolo. “Il nostro lavoro in termini di sostenibilità continua – ha detto- nel tentativo di raggiungere il migliore equilibrio tra parti economiche, sociali e ambientali”. E ha annunciato due importanti eventi che si svolgeranno quest'anno: il congresso internazionale Future IPM 3.0 sulla sostenibilità in Europa, dal 16 al 20 ottobre, a Riva del Garda, e la giornata sulla biodiversità il 20 maggio, a San Michele.
Frutticoltura sostenibile in Trentino. “Questo incontro è un segnale che conferma quanto sia importante parlare del tema ambientale e della sostenibilità” – ha sottolineato Alessandro Dalpiaz, direttore di APOT –. Le scelte in discussione per il 2017 devono essere viste come un passo verso una migliore ‘sostenibilità’ del sistema ma anche di rispetto che il mondo frutticolo chiede alla collettività. Questo passaggio è fondamentale per dimostrare l'attenzione e la sensibilità del mondo agricolo per intercettare le istanze dei cittadini e, conseguentemente, per essere più competitivi sui mercati oggi molto selettivi in termini di politiche ambientali”.
Afide lanigero, proposte per il contenimento: insetti utili, pratiche agronomiche e agrofarmaci. Ricomparso in maniera importante in tutte le zone frutticole l'afide lanigero (Eriosoma lanigerum) provoca danni alla vegetazione in quanto le sue punture causano deformazioni e nodosità: un forte attacco può ridurre la formazione di gemme e provocare il disseccamento dei rametti. Il parassita naturale, l’ imenottero Aphelinus mali è molto efficiente, ma spesso compare in ritardo; altri insetti utili sono forficule, crisope e sirfidi; Andrea Branz ha spiegato che tutti i fattori che provocano ombreggiamento favoriscono la proliferazione dell’afide, vedi impianti fitti, piante vigorose, presenza di rete antigrandine nera, e tra le varietà la Fuji è la più colpita. I tecnici hanno indicato le pratiche agronomiche per ottenere piante equilibrate e ben illuminate ed i prodotti che hanno dimostrato una certa efficacia.
Cimice asiatica, FEM in prima linea con monitoraggi, reti e trappole; in arrivo anche la “app”. Valerio Mazzoni ha spiegato che Halyomorpha halys è una specie invasiva originaria dell’Asia orientale e sta causando ingenti danni economici su colture arboree come melo, pero e pesco, ma anche su molte orticole. Durante il 2016 sono stati ritrovati i primi individui di cimice anche in provincia di Trento, con i focolai più importanti nell’area della città di Trento e del Garda. FEM, oltre alle attività informative e di monitoraggio tradizionale, sta mettendo a punto nell'ambito delle attività di sperimentazione e ricerca una applicazione per smartphone che permetterà da un lato di automatizzare la raccolta e validazione dei dati di campionamento dei tecnici e dall’altro di sviluppare un programma di “citizen science” in cui si terrà conto delle segnalazioni effettuate da cittadini volontari. Per quanto riguarda la difesa, oltre ai mezzi chimici, che hanno mostrato una efficacia solo parziale, si valuteranno metodi alternativi quali le reti anti-insetto ma anche l'implementazione delle trappole a feromoni già sul mercato con segnali vibrazionali in grado di migliorarne l’efficacia di cattura, inclusa l’identificazione di “antagonisti naturali” per il controllo biologico.
Coltivazione del ciliegio, una nuova opportunità per la valle di Non. La coltivazione del ciliegio in Valle di Non rappresenta ancora una superficie piuttosto contenuta di circa 70 ettari, ma si ritiene sia in possibile aumento. I buoni risultati produttivi anche dal punto qualitativo, l’elevata remunerazione, le richieste di mercato e la scelta di Melinda di investire in una calibratrice per la cernita hanno creato nuove interessanti prospettive per le aziende agricole. Maurizio Chini ha spiegato che le varietà finora coltivate in valle di Non sono Kordia e Regina, varietà a maturazione tardiva che so distinguono soprattutto per le ottime caratteristiche organolettiche. Dal 2018 nelle zone dell’Alta valle di Non verranno messi a dimora dei nuovi impianti con Giant Red, una varietà ad epoca di maturazione più precoce di Kordia, per evitare eccessi di produzione nel periodo finale della commercializzazione delle ciliegie quando a fine luglio la richiesta del prodotto tende a diminuire.
Diradamento, esperienze in Alto Adige e alla Fondazione Mach. Già nel 2007 il Centro Laimburg ha iniziato le prime prove con la molecola Metamitrone utilizzandolo come diradante per il melo. Nei primi anni era disponibile un prodotto ancora non formulato, mentre solo dal 2010 le prove si sono svolte con il prodotto formulato destinato alla commercializzazione e tuttora in vendita. Poiché frequentemente si hanno dei problemi di ridotta efficacia nella parte alta della pianta, al Centro Sperimentale di Laimburg – ha riferito Christian Andergassen - sono in corso di valutazione diverse strategie.
Nel 2016 diradare il melo, specialmente nelle zone collinari, è stato particolarmente difficile. Massimo Prantil ha riferito che i prodotti sia i collaudati che il nuovo principio attivo Metamitron (prodotto commerciale Brevis) hanno dato scarsi risultati. Conseguentemente il diradamento manuale di completamento è stato particolarmente oneroso ed ha richiesto mediamente fino a 300 ore/ettaro. I tecnici hanno cercato di analizzare le cause di questa parziale o totale inefficacia soffermandosi in particolare sulle condizioni climatiche e citando il nuovo modello matematico sperimentale (MaluSim), che simula il bilancio giornaliero di carboidrati nella pianta, e aiuta a valutare l’andamento stagional dando indicazioni sul dosaggio dei vari prodotti. Per Metamitron, un prodotto di recente introduzione, sono tuttora necessari ulteriori approfondimenti per il suo impiego nella pratica.
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16/02/2017, 21:32 |
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Marco
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Muri in pietra a secco, per la realizzazione e il recupero una nuova figura professionale
In Trentino si affaccia una nuova figura professionale, quella esperto nella realizzazione e nel recupero di muri a secco. Sono quindici gli artigiani che, con le prove sostenute nei primi giorni di febbraio presso l'Enaip, hanno ottenuto il titolo di “Costruttore esperto nella realizzazione e nel recupero dei muri a secco”.
Per accedere all’esame di validazione delle competenze i candidati dovevano avere almeno due anni di esperienza nel settore edile o lapideo ed aver partecipato ai corsi di 1° e 2° livello proposti da Accademia della Montagna oppure almeno quattro anni di esperienza nei due settori dimostrando però di conoscere la tecnica di costruzione dei muri a secco. La commissione di valutazione era composta da Mauro Frisanco, da Giorgio Tecilla e da Claudio Mimiola. Questa figura professionale nasce dall’impegno di Accademia della Montagna del Trentino al cui interno è nata nel 2014 “La Scuola trentina della Pietra a Secco “ per la valorizzazione e il recupero di manufatti in pietra a secco, a partire dai muretti. Sono ormai oltre una decina i corsi organizzati sul territorio trentino, richiesti da altrettante amministrazioni, e sei nelle regioni limitrofe, in collaborazione con l’Associazione artigiani della provincia di Trento e il Museo civico di Rovereto. Ma vengono organizzati anche corsi di formazione per gli insegnanti sul tema del valore storico, sociale e paesaggistico dei muretti a secco che danno luogo ai terrazzamenti che caratterizzano i pendii delle montagne nelle valli. Questo l'elenco degli artigiani che hanno sostenuto l'esame: Casagranda Carlo, Chemolli Massimiliano, Chemolli Sebastiano, Dallavalle Francesco, Faccenda Matteo, Menestrina Massimo, Morandi Ferruccio, Nardon Manuel, Pedergnana Mauro, Vicenzi Daniel, Vicenzi Stefano, Zendron Edoardo, Holler Enzo, Holler Thomas, Savoi Ermanno.
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21/02/2017, 21:13 |
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Marco
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Incontro alla Fondazione Mach tra gli assessori all'agricoltura del Nord Italia promosso da Michele Dallapiccola
Agricoltura di montagna, ora le regioni alpine fanno lobby
L'agricoltura italiana di montagna avrà una sola "voce" a Bruxelles e al dibattito, già iniziato, sulla nuova Pac (Politica agricola comune) dopo il 2020 parteciperà con una proposta condivisa espressione di tutta la comunità della montagna alpina. La prima pietra di una nuova alleanza territoriale è stata posata ieri a San Michele all'Adige, alla Fondazione Mach, con un incontro promosso dall'assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola con i colleghi di Alto Adige, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Al tavolo di lavoro aderiscono anche Liguria e Piemonte. "Vogliamo costruire una alleanza, una lobby per poter ragionare assieme di alcuni temi forti di visione e di respiro ma anche di immediata praticabilità in vista della nuova Pac - spiega l'assessore Dallapiccola - e per fare fronte comune su esigenze che si sono delineate come non risolte in questi anni, tra tutte l'attivazione di una OCM per il settore latte".
Due i macro temi su cui lavorerà il neo costituito tavolo di confronto. Uno di prospettiva, per definire proposte operative sulla nuova Pac intese a riconoscere e valorizzare li ruolo della zootecnia in montagna quale indiscusso strumento di presidio e difesa dell'economia e del paesaggio di montagna. Difesa e rafforzamento degli strumenti di governo e sostegno delle OCM (Organizzazioni comuni di mercato) soprattutto per i settori classici dell'ortofrutta e della viticoltura, ma anche con un'ottica di allargamento dei programmi operativi al latte di montagna.
Il secondo obiettivo di breve termine che il tavolo si è posto è quello di organizzare una concreta proposta di promozione dei nostri prodotti agroalimentari di qualità intercettando gli aiuti comunitari che Bruxelles appositamente riserva e che fino ad ora sono stati poco sfruttati ma che potrebbero essere utilmente impiegati nella promozione dei prodotti identitari, per il Trentino quelli contrassegnati dal marchio Qualità Trentino. Il riferimento è in particolare ad Eusalp nel quadro di alleanze interregionali, e al bando della rete transnazionale Regal.
La collaborazione tra le regioni alpine si concentrerà dunque sulla zootecnia di montagna, la tutela delle razze bovine ed ovine in via di estinzione, la salvaguardia dei paesaggi viticoli e della viticoltura "eroica" praticata sui terrazzamenti e in alta quota, la gestione delle risorse forestali, l'ortofrutta di montagna.
All'incontro promosso dall'assessore Dallapiccola e aperto dalla presentazione del presidente Andrea Segrè delle principali attività di ricerca svolte dalla Fondazione Mach ("Nei nostri laboratori lavoriamo molto sulla valorizzazione dell’agricoltura di montagna, un settore strategico per il nostro territorio; inoltre stiamo avviando una ricerca d'eccellenza per dimostrare la correlazione tra la dieta mediterranea 'alpina' e la longevità”), hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori all'agricoltura dell'Alto Adige Arnold Schuler, della Lombardia Gianni Fava, della Valle d'Aosta Renzo Testolin e il presidente della Commissione Agricoltura della Regione Friuli Venezia Giulia Alessio Gratton, mentre adesione all'iniziativa è stata manifestata dagli assessori veneto Giuseppe Pan e ligure Stefano Mai.
Al vertice si è parlato anche, in vista della Conferenza Stato-Regioni in programma domani a Roma, di grandi carnivori ed in particolare del lupo alla luce delle nuove modalità per la sua gestione contenute nel decreto del ministro Galletti.
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23/02/2017, 8:17 |
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