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Provincia Autonoma di Trento
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68643 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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70 esperti a San Michele si sono confrontati su una nuova scienza: la bioacustica vibrazionale degli insetti In Trentino il primo congresso mondiale di biotremologia. Evento-spettacolo sulla comunicazione degli insetti Il Trentino ha ospitato un evento scientifico unico nel suo genere: il primo congresso mondiale sulla biotremologia, la nuova scienza che studia le vibrazioni emesse dagli animali. Biotremology è stato promosso dalla Fondazione Edmund Mach ed ha richiamato 70 esperti da tutto il mondo. Biotremologia e ruolo FEM. E' una branca della bioacustica che si occupa della comunicazione vibrazionale degli animali ed è stata riconosciuta come disciplina scientifica autonoma proprio nel 2016. In realtà sono moltissime le specie (soprattutto di insetti) che usano questo mezzo di comunicazione, specialmente a fini riproduttivi. La Fondazione Edmund Mach è uno dei pochi centri in Italia dotato di un laboratorio specializzato nella ricerca in Biotremologia, ed è all'avanguardia a livello mondiale nella ricerca applicativa delle vibrazioni in campo agrario contro i parassiti delle piante. http://www.fmach.it/CRI/info-generali/c ... ology-2016
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07/07/2016, 22:23 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Gestiti dal Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia "Grandi Giardini Italiani": ne fanno parte anche il parco di Levico e il "Giardino della rosa" di Ronzone Il parco di Levico e il "Giardino della rosa" di Ronzone, entrambi curati e gestiti dal Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento, sono entrati nella rete "Grandi Giardini Italiani". E' un traguardo che premia l'attenzione dell'amministrazione provinciale verso aree d'interesse storico (Levico) e verso un'interessante iniziativa che si propone come complemento all'offerta turistica dell'alta Anaunia. La rete annovera 120 giardini in 11 regioni d'Italia, Città del Vaticano e Canton Ticino in Svizzera. Bellezza, alto livello di manutenzione e apertura alle visite sono i requisiti fondamentali per farne parte. "Grandi Giardini Italiani" è una vera e propria comunità fatta di proprietari, curatori, storici dell'arte, giardinieri, agronomi, guide e di un innumerevole elenco di professionisti del verde che collaborano per la manutenzione e valorizzazione di un patrimonio che è unico al mondo. I link diretti alle pagine in italiano dedicate al Parco delle Terme di Levico e al Giardino della Rosa sul sito www.grandigiardini.it: - Parco delle Terme di Levico: http://www.grandigiardini.it/giardini-scheda.php?id=234- Giardino della Rosa: http://www.grandigiardini.it/giardini-scheda.php?id=236
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07/07/2016, 22:24 |
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Marco
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Approvati criteri e modalità a cui si dovranno attenere i comuni
Istituiti i mercati agricoli locali: più qualità, più tipicità, più territorio
Sono qualità, tipicità e territorio gli elementi fondamentali che caratterizzeranno in Trentino i mercati agricoli. Lo ha deciso la Giunta provinciale che, con un provvedimento proposto dal vicepresidente Alessandro Olivi, ha approvato i criteri e le modalità a cui si dovranno attenere i comuni per istituire e autorizzare i mercati riservati alla vendita diretta dei prodotti agricoli.
Fino ad oggi i mercati agricoli sono stati disciplinati dai comuni unicamente sulla base della normativa nazionale di riferimento (principalmente il D.M. 20/11/2007 del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali). A seguito della decisione odierna della Giunta, i comuni potranno continuare istituire i mercati agricoli affidandoli in gestione ad una o più associazioni di produttori o di categoria - mediante idonee procedure di evidenza pubblica (soggetto gestore del mercato) - e autorizzare l’organizzazione dei mercati agricoli su richiesta di imprenditori singoli, associati o attraverso le associazioni di produttori o di categoria (soggetto organizzatore del mercato).
Al fine di valorizzare la tipicità e la territorialità dei prodotti agricoli venduti, i mercati saranno riservati alla vendita diretta di prodotti agricoli provenienti da aziende agricole della provincia di Trento o delle province limitrofe, fatta salva la possibilità di prevedere la partecipazione occasionale, non oltre il 10% delle presenze complessive annuali, di aziende che si trovano in altre zone d’Italia. I criteri di selezione delle imprese partecipanti, introdotti dal provvedimento adottato oggi, mirano ad attribuire priorità alla qualità dell’offerta, selezionando, anche mediante l’attribuzione di specifici punteggi, le imprese agricole che valorizzino la tipicità e la provenienza dei prodotti. Potranno quindi essere valutati alcuni parametri quali la vendita a chilometro 0, la tracciabilità dei prodotti, la vendita di prodotti biologici, di prodotti tipici, di prodotti di stagione, di prodotti con marchi o certificazioni di qualità. Potranno essere considerati anche ulteriori aspetti fra i quali l’organizzazione di attività culturali, didattiche e dimostrative legate ai prodotti venduti, come le dimostrazioni sulla trasformazione dei prodotti e le degustazioni gratuite, la promozione della tutela dell'ambiente e l'estetica dell'area destinata al mercato agricolo e dei singoli banchi. I comuni vigileranno sul rispetto dei requisiti previsti dalla normativa e sanzioneranno eventuali comportamenti scorretti. Il testo delle deliberazione, approvata oggi in via definitiva, era già stato approvato preliminarmente dalla Giunta provinciale. I criteri sono stati poi concordati in sede tecnica con il Consorzio dei Comuni ed è stato acquisito il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie Locali. Con questo provvedimento è stata data attuazione all'articolo 17 della legge provinciale sul commercio (L.p. 30 luglio 2010, n. 17), come era stato, tra l'altro, richiesto dall'ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale nella seduta del 25 maggio 2015.
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08/07/2016, 23:33 |
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Marco
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Domande dal 1 settembre al 31 ottobre 2016 Agricoltura e innovazione: dal PSR bandi per 4 milioni Prosegue lo sforzo della Provincia autonoma di Trento per migliorare la competitività delle strutture agricole, ambientali e forestali ed incoraggiare l'entrata nel settore di un sempre maggior numero di giovani agricoltori. Su proposta dell'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, la Giunta provinciale ha approvato alcuni bandi, relativi al Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020, che fanno parte di uno strumento voluto dall’Unione Europea per mettere in contatto i soggetti del sistema della conoscenza con il mondo agricolo, chiamato a fare innovazione. I bandi prevedono una dotazione pubblica complessiva di 4 milioni di euro. Ogni progetto (di ricerca in tema agricolo) sarà finanziato al massimo per l'80% della spesa ammissibile. L'iniziativa a cui i bandi si riferiscono vuole favorire forme di cooperazione tra attori diversi per lo sviluppo di prodotti, processi, tecniche e tecnologie innovative applicate al settore agricolo, agroalimentare e forestale, i cui risultati abbiano ricadute economiche, ambientali o sociali. In particolare, la misura persegue gli obiettivi del Partenariato Europeo per l’Innovazione (PEI) per la produttività e la sostenibilità agricola. L’operazione viene attivata tramite due bandi distinti per ciascuna fase: Fase 1) denominata “setting up” tramite il quale verranno raccolte le idee progettuali proposte da un capofila amministrativo di progetto; Fase 2) denominata “selezione dei progetti” tramite il quale verranno selezionati i Piani Strategici dei Gruppi Operativi (GO). I termini per la presentazione delle domande di entrambi i bandi si apriranno dal 1 settembre al 31 ottobre 2016. La domanda di partecipazione, inviata dal capofila amministrativo, dovrà essere presentata on - line mediante l’accesso al portale del sistema informativo agricolo provinciale al seguente indirizzo: www.srtrento.it
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08/07/2016, 23:34 |
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Marco
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Sottoscritto il programma dei servizi Apot-FEM per il 2016 In Trentino una frutticoltura sempre più sostenibile
E' stato sottoscritto nei giorni scorsi il programma servizi 2016 FEM-APOT con l'obiettivo di concretizzare una serie di azioni e attività volte a mettere a punto in Trentino una frutticoltura più sostenibile, sicura e con minor impatto ambientale.
Il contratto, firmato dal direttore Apot, Alessandro Dalpiaz, e dal dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti, rientra nell'ambito della convenzione quadro quinquennale 2013-2017 e contempla numerose azioni e progetti di attività sperimentali che saranno condotte dai tecnologi di San Michele su programmi condivisi e compartecipati da APOT con precise finalità ambientali. Il finanziamento dell'Associazione produttori ortofrutticoli trentini ammonta a 453 mila euro.
Le azioni ed i progetti considerati nell’accordo sono diversi. Si va dalla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro alla gestione sostenibile dei reflui provenienti dal lavaggio degli atomizzatori, dal frutteto a parete con coperture atte a proteggere la frutta dalla grandine ma anche a contenere la bagnatura e, di conseguenza, in grado di ridurre considerevolmente la necessità di interventi con fitosanitari. Importanti sono le sperimentazioni per la riduzione degli interventi con insetticidi per ricamatori, e per il trasferimento di tecniche dall’agricoltura biologica alla produzione integrata. Queste attività hanno già consentito di potenziare l’impiego di fitofarmaci di origine naturale, ammessi nel disciplinare di Produzione Biologica, che rappresentano oggi il 70% circa del totale delle sostanze impiegate in Trentino per il controllo delle malattie del melo.
Per quanto riguarda la produzione integrata, tecnica da tempo obbligatoria per tutti gli associati ad Apot, si punta ad ottenere produzioni di elevato valore qualitativo con modalità di produzione sempre più sostenibili, con particolare attenzione alla qualità biologica dei suoli, alla gestione della risorsa acqua ed all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. La ricerca di metodi e strumenti per evitare la presenza di residui di fitofarmaci nelle acque è particolarmente significativa. Alcune tecnologie di lavaggio delle macchine e trattamento delle acque risultanti, in valutazione anche con la collaborazione dell’Azienda di Protezione dell’Ambiente, sono particolarmente promettenti. Lo studio di metodi di contenimento delle “derive” sono da molti anni oggetto di una specifica attività che viene confermata e che ha già dato utili spunti per migliorare le condizioni di uso dei fitosanitari in prossimità di aree sensibili. Tra le molteplici attività di sperimentazione si inserisce inoltre una linea di ricerca sul possibile livello di interferenza delle attività di coltivazione con le api.
Il frutto di questo complesso di attività potrà certamente favorire l’eliminazione di alcune sostanze già dal 2017, in particolare del “Clorpirifos”, ma obiettivi anche più ambiziosi, come l’introduzione di tecniche di diserbo meccanico progressivamente sostitutive del diserbo chimico, sono ormai vicini.
Importanti infine le attività di certificazione volte a migliorare le condizioni di sicurezza degli operatori e l’attuazione di corsi di “formazione” per i produttori, che sono oggi chiamati ad un modello di lavoro attento non solo agli obiettivi economici ma anche alle esigenze del territorio e delle comunità.
"Le attività realizzate nell'ambito della convenzione – ha dichiarato Alessandro Dalpiaz Direttore di APOT - attiva già da otto anni, hanno concretamente affrontato diverse domande che i produttori hanno posto riguardo all’introduzione di tecniche di coltivazione adeguate a sostenere il reddito aziendale ma anche rispettose delle esigenze ambientali e di sicurezza della frutta. Questo impegno non solo proseguirà ma sarà potenziato e meglio integrato nel sistema produttivo provinciale, con una comunicazione più aperta ed una visione volta ad un futuro più sereno tra le diverse componenti della società civile".
"Questa collaborazione nasce nel solco di un partnership ormai consolidata tra APOT e Centro Trasferimento Tecnologico FEM che si estrinseca in una forte condivisione strategica nell'impiego di tecnologie e sistemi gestionali che consentono alla frutticoltura trentina di aumentare il proprio grado di compatibilità sociale e ambientale" – ha concluso Michele Pontalti, dirigente Centro Trasferimento Tecnologico FEM, alla firma dell’accordo.
La collaborazione tra la Fondazione Mach ed i Produttori rappresentati in Apot prosegue pertanto con determinazione e potrà contribuire a fornire risposte sempre più adeguate ai frutticoltori ma anche alla richiesta di sicurezza e vivibilità che viene dalle comunità locali. -- Apot rappresenta i consorzi “Melinda”, "La Trentina" e “Valli Trentine”, con 5.070 soci produttori in 8.961 ettari di meleti. Il sistema occupa negli stabilimenti 1400 lavoratori; la produzione di mele del 2015 è stata di circa 500.400 tonnellate.
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09/07/2016, 21:18 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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La rete di riserve Alta Val di Cembra- e TurNat, le best practice Il sistema delle aree protette del Trentino all'appuntamento internazionale "Destination Greenitaly"
Il convegno "Destination Greenitaly" ha invitato il sistema delle aree protette del Trentino ad illustrare due esempi di best practice, in particolare il modello della rete di riserve Alta Val di Cembra-Avisio e i rappresentanti di TurNat (strategia di rete per il turismo sotenibile). L'appuntamento internazionale in corso a Roma, è organizzato da EURAC in collaborazione con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e si pone l'obiettivo di riflettere sulle opportunità del turismo sostenibile e sulle modalità di organizzarlo e gestilo. Molti esperti italiani e internazionali in dibattito e confronto fra loro con l'apporto di numerose esperienze di successo in tanti paesi europei.
Le due esperienze presentate a "Destination Greenitaly", il caso Grumes/Riserve Alta Valle di Cembra - Avisio e TurNat, la strategia di turismo sostenibile delle aree protette, sono stati presentati rispettivamente da Elisa Travaglia e da Paolo Grigolli e Alessandro bazzanella di tsm-Trentino School of Management presentato da tsm - Trentino School of Management.
La Rete di Riserve Alta Val di Cembra-Avisio ha presentato l'esperienza di gestione integrata e sostenibile di turismo e territorio, all'interno della sezione "Il turismo rurale: la centralità della periferia". L'intervento ha illustrato i progetti messi in atto nel territorio dell'Alta Val di Cembra per promuovere lo sviluppo turistico di un'area marginale rispetto ai flussi turistici tradizionali, secondo logiche di partecipazione e di sostenibilità ambientale, socio-culturale ed economica. Oggetto della best practice presentata è il percorso di progettazione partecipata che ha coinvolto aziende agricole, strutture turistiche e amministratori ed ha portato allo sviluppo di stimolanti progetti turistici legati ai temi della Biodiversità a piedi (il turismo del camminare) e della Biodiversità rurale (la valorizzazione dell'enogastronomia locale), seguendo i principi evidenziati dalla strategia provinciale del Turismo sostenibile nelle Aree Protette "TurNat" e dal percorso di certificazione intrapreso a livello provinciale per l'ottenimento della Carta Europea per il Turismo Sostenibile CETS.
La strategia "TurNat" mette in luce come le reti di riserve del Trentino, reti territoriali possono essere motori di sviluppo locale. Elemento di novità - nella presentazione della strategia di turismo sostenibile per le aree protette del Trentino - è l'inserimento di alcuni possibili indicatori di risultato dal punto di vista economico, sociale ed ambientale per raccontare ruolo e impatti delle aree protette e dimostrare la qualità/sostenibilità del processo. "Destination Greenitaly" può costituire un contribuito concreto al percorso di riorganizzazione e sviluppo del turismo italiano secondo i principi di sostenibilità e competitività e può portando alla definizione di alcune priorità strategiche e orizzonti operativi.
Allegati:
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11/07/2016, 11:20 |
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Marco
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A Malga Arza, sopra Denno, la tradizionale festa del patrono San Gualberto Forestali, custodi dell'ambiente e curatori del paesaggio
A 1500 metri di altitudine, nel territorio comunale di Denno, in valle di Non, in mezzo ad una vasta distesa boschiva racchiusa tra le pendici del Monte Corno a nord e del Monte Alto a sud, sul versante orientale del Gruppo di Brenta: è qui che si trova Malga Arza, dove oggi si sono dati appuntamento per celebrare il loro patrono, San Giovanni Gualberto, i forestali trentini. Era infatti il 12 luglio 1951 quando papa Pio XII dichiarava San Gualberto patrono dei Forestali d'Italia. Da allora, tutti gli anni, questa giornata è diventata un po' il simbolo del forte legame che il Trentino vanta tra le sue genti e la montagna, tra un territorio difficile e che ha bisogno di continue cure e attenzioni e il "sapere" che negli anni qui si è sviluppato relativamente alle strategie colturali e culturali attinenti la gestione del bosco, che in Trentino copre il 62 per cento della sua superficie. E il "regno" dei Forestali (235 quelli che fanno attualmente parte del Corpo provinciale, articolati in 9 uffici distrettuali e 37 stazioni forestali, facenti capo alla Provincia, a cui si aggiungono i dipendenti nei diversi settori dell'amministrazione. La cerimonia di oggi si è aperta come di consueto con la messa, officiata da don Alessio Pellegrin, parroco di Denno, a seguire i saluti del sindaco di Denno Fabrizio Inama, del presidente della Comunità della Val di Non Silvano Dominici e dell'assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola, quindi la consegna dei riconoscimenti al personale che ha lasciato il servizio per raggiunti limiti di età, e delle onorificenze per meriti speciali ai forestali che si sono particolarmente distinti nel corso degli ultimi dodici mesi.
Momenti centrali della cerimonia l'approfondimento tecnico dedicato ad un tema specifico e la relazione del capo del CFT Romano Masè. Il tema della giornata, sviluppato dal dirigente del Servizio Foreste e fauna Maurizio Zanin e da Giovanni Giovannini, ha riguardato le attività sostenute con il PSR a supporto dell'alpeggio e della valorizzazione ambientale delle malghe. "Valorizzare le malghe e l'alpeggio - ha spiegato Zanin - significa valorizzare lo stesso ambiente alpino, di cui le malghe sono parte integrante". Il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Provincia autonoma di Trento prevede alcune specifiche misure di sostegno, quali gli interventi per la distribuzione dell'acqua (pozze, abbeveratoi, canali), le recinzioni in legno a corredo dell'ambiente alpino e dell'alpeggio, il miglioramento dei pascoli delle malghe, fino alla novità della nuova misura contemplata dal PSR relativa alla sostituzione e recupero dei pascoli alberati.
Per dare l'idea del "peso" che queste misure hanno sull'ambiente e sul paesaggio alpestre, basti ricordare i 1500 ettari di habitat alpestre recuperati nella precedente programmazione del PSR e gli oltre 50 chilometri di recinzioni tradizionali in legno realizzate nello stesso periodo 2007-2013. Iniziative che rappresentano un modello di gestione del territorio che ne valorizza, con equilibrio, le sue componenti. A guadagnarne è sicuramente il paesaggio, "core business" del turismo, settore che in Trentino vale 5 milioni di primi ingressi (30 milioni di presenze) e il 10 % del Pil provinciale.
E proprio al binomio paesaggio-turismo ha fatto riferimento anche l'assessore Dallapiccola: "Se il turismo si è sviluppato qui fino alle dimensioni che sappiamo, questo lo dobbiamo innanzitutto al fatto che presentiamo un territorio curato e pulito, a partire dalla piazza del paese fino alla cima della montagna. E questo lo dobbiamo non solo agli agricoltori, ma anche ai forestali e ad uso corretto che sappiamo fare dei fondi europei. La montagna non va musealizzata - ha aggiunto Dallapiccola, citando il ministro Galletti - noi non lo abbiamo mai fatto, mentre abbiamo sempre cercato di "sfruttare" la montagna pensando sempre di dover lasciare ai nostri figli un ambiente migliore di come lo abbiamo trovato".
Dietro a tutto questo ci sono loro, i forestali, in un ruolo che talvolta li vede controllori magari considerati troppo severi ma che sempre - come ha sostenuto il loro comandante Romano Masè nel suo intervento finale - fanno della loro vicinanza alla comunità il proprio tratto costitutivo e la propria ragion d'essere".
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13/07/2016, 7:06 |
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Le indagini condotte da Appa in sinergia con il Noe, il Servizio Foreste e fauna e l'Apss hanno portato all'individuazione delle cause dell'inquinamento
Moria di trote: accertata la presenza di insetticida nel rio Stolzano
A seguito dell'inquinamento di domenica 10 luglio che ha causato la morte delle trote dell'Impianto Ittico in località Molini a Vigolo Vattaro, gestito dall'Associazione Pescatori Dilettanti Trentini, APPA insieme ai Carabinieri del NOE ha avviato immediatamente le indagini per individuare l'origine e il punto di immissione delle sostanze che hanno provocato l'inquinamento. I primi accertamenti, con l'analisi chimica delle acque, sono iniziati già nel pomeriggio di domenica concentrando l'attenzione sulle acque della pescicoltura sia in ingresso che in uscita dall'impianto ittico. Il Servizio Foreste e Fauna della Provincia ha inviato all'Istituto Zooprofilattico delle Venezie i campioni di fauna ittica prelevati dalle vasche. Grazie al controllo effettuato dai biologi dell'APPA sulla comunità macrobentonica presente nel rio Stolzano anche nel tratto a valle, si è constatata la moria dei macroinvertebrati è si è individuato il punto di immissione dell'inquinante. Nel contempo l'analisi chimica dei campioni di acqua ha rilevato la presenza di alcuni principi attivi usualmente utilizzati nella preparazione degli insetticidi.
Le indagini sono proseguite con altri campionamenti per confermare i dati e per monitorare l'andamento della situazione e la concentrazione degli inquinanti. Contestualmente l'Azienda sanitaria ha svolto verifiche su possibili interferenze con acque utilizzate ad uso potabile che a tutt'oggi non vi è traccia.
I campioni per l'analisi eco-tossicologica hanno evidenziato la graduale progressiva diminuzione della tossicità delle acque.
Tutti i dati raccolti sono stati messi a disposizione dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico per lo svolgimento delle attività di polizia giudiziaria volte ad individuare le responsabilità dell'accaduto: le indagini, svolte in collaborazione con APPA, sono tutt'ora in corso. Il sindaco del Comune di Altopiano della Vigolana è stato informato sugli esiti delle operazioni.
Nel frattempo, sul posto sono in fase avanzata le operazioni di messa in sicurezza con la pulizia e l'asporto degli inquinanti a cura di una ditta specializzata. Oggi i dati analitici indicano la cessazione della situazione emergenziale, ma sarà cura dell'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente tenere la situazione sotto controllo attraverso il monitoraggio sia della comunità macrobentonica che della qualità delle acque del Rio Stolzano.
La collaborazione sinergica fra le forze addette al controllo del territorio, APPA, Carabinieri del NOE, Servizio Foreste e Fauna e APSS, intervenute ciascuna per le proprie competenza ma in costante coordinamento, ha portato a risultati concreti con l'individuazione delle cause e il contenimento degli effetti dell'inquinamento. L'attività, tutt'altro che semplice vista l'assenza di evidenze che potessero indirizzare i primi accertamenti, è stata portata a compimento con il coinvolgimento dell'intera struttura di APPA che ha messo in campo tutte le competenze disponibili, dagli ispettori ai biologi, dai chimici ai tecnici di laboratorio, in un'efficace azione di squadra.
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16/07/2016, 14:34 |
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Latte trentino: in arrivo un milione di euro in più Un milione di euro in più per i produttori di latte trentini, grazie all'innalzamento delle risorse del premio accoppiato per il settore latte e a una deroga per gli allevamenti situati in aree montane, nonché certezza nella corresponsione della indennità compensativa, con il pagamento agli allevatori già nelle prossime settimane dell'anticipo di circa dieci milioni di euro. Sono questi i risultati portati a casa dall'assessore provinciale all'agricoltura Michele Dallapiccola, nell'incontro di ieri a Roma, nell'ambito della Commissione politiche agricole della conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che mettono al sicuro questo importante comparto attraverso i fondi europei, definito di recente dalla stampa nazionale 'oro bianco del Trentino'.
"Si è deciso di aumentare l'attribuzione delle risorse per l'accoppiato latte - spiega l'assessore Michele Dallapiccola -, ciò significa che al Trentino arriverà circa mezzo milione di euro in più. Inoltre si è modificato un decreto del 2015, in questo modo nei parametri per l’attribuzione del premio agli allevamenti situati in zone di montagna è sufficiente rispettare uno solo dei tre parametri in precedenza richiesti, relativi a tenore di cellule somatiche, tenore di carica batterica o contenuto di proteina, criterio quest'ultimo che di fatto impediva a circa 200 aziende di montagna di accedere al premio unico, per una complessiva mancata attribuzione di ulteriori 500.000 euro". In questo modo si arricchisce di un milione di euro la dotazione di questo primo pilastro in agricoltura: "Nel prossimo quinquennio - prosegue ancora l'assessore Dallapiccola - avremo un andamento via via crescente della domanda unica. La PAC-Politica Agricola Comune 2007-2013 presentava infatti un valore costante negli anni, assestato intorno agli 8/9 milioni di euro; nella programmazione 2014-2020, nonostante un biennio di difficile partenza, l'essere entrati nel cosiddetto 'meccanismo di convergenza', permetterà agli allevatori trentini di veder aumentare i propri titoli di un 20% all’anno circa, colmando almeno in parte lo storico gap negativo rispetto alla media nazionale". In sostanza, partendo da un valore di circa 12 milioni di euro del corrente anno, si arriverà nel biennio 2019/'20 ad un valore di circa 18 milioni di euro. Ultimo passaggio importante riguarda l'indennità compensativa: "Accanto al premio unico, per supportare gli allevatori in questo momento di difficoltà commerciale del settore latte, l’Europa ha messo a disposizione anche i premi del Programma di sviluppo rurale (Psr) - conclude Dellapiccola -. Con grande soddisfazione possiamo comunicare che nelle prossime settimane liquideremo un voluminoso anticipo dell'indennità compensativa, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro, mettendo in sicurezza questo sistema, che può beneficiare anche di azioni di contesto esterne, quali le attività realizzate con Trentino Marketing e attraverso il sistema turismo".
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22/07/2016, 7:10 |
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Marco
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La "prima" di Latte in Festa, subito un successo Centinaia di persone hanno partecipato alle iniziative organizzate nelle malghe e nelle località della Val di Non e del Primiero per promuovere il latte trentino e le altre eccellenze lattiero casearie. L’assessore Dallapiccola: «Al di là dei numeri siamo riusciti a costruire una rete che unisce gli allevatori, i produttori, i territori con le associazioni e le amministrazioni, gli enti di promozione turistica». Obiettivo subito centrato per Latte in Festa, il progetto di valorizzazione della filiera del latte trentino, curato da Trentino Marketing con il coinvolgimento di numerosi partner del territorio: le Apt di ambito di Val di Fiemme; Val di Non; Valli di Sole, Peio e Rabbi; San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, le Strade dei formaggi e della mela, Latte Trento, il Consorzio Trentingrana e la Federazione trentina degli allevatori. Finalità primaria dell’iniziativa sensibilizzare ospiti, ma anche residenti, verso un maggior consumo di latte trentino, permettendo di apprezzare prodotti di qualità che nascono nelle malghe in quota, dove gli animali si nutrono ogni giorno solo di erba fresca, fiori e acqua. Soprattutto portando il pubblico a scoprire il lavoro manuale, la passione, l’attenzione che malgari e allevatori dedicano ogni giorno in circa 300 malghe trentine nel produrre latte, formaggi, burro e ricotte. Un esordio, nel corso dell’ultimo weekend, che ha avuto come teatro la Val di Non e il Primiero e che ha registrato un’ampia partecipazione di pubblico ai diversi eventi proposti, sia quelli ospitati nelle malghe in quota, ma anche nelle località di fondovalle coinvolte. Per l’assessore provinciale all’agricoltura e al turismo Michele Dallapiccola: «Al di là dell’innegabile successo di partecipazione registrato in questo primo weekend di Latte in Festa, considero un risultato ancora più importante l’aver costruito attorno al latte trentino e alla sua promozione una rete virtuosa che comprende, accanto ad allevatori e produttori, le amministrazioni, gli ambiti e numerose associazioni locali che si sono prodigate per il successo della manifestazione. Si tratta di una condivisione dal basso di un importante progetto da prendere come esempio». Positive le valutazioni che giungono dai due ambiti turistici coinvolti dall’iniziativa. In Val di Non, circa 8.000 persone hanno fatto visita alla manifestazione che si sviluppava lungo i 3 Km della pista ciclo-pedonale nel tratto compreso tra Sarnonico e Romeno, nella località verde dei “Pradiei”. Grandi protagonisti di Latte in Festa - Val di Non sono stati gli otto caseifici della valle che hanno presentato i loro prodotti d’eccellenza come i formaggi nostrani. Per tutti è stata festa d’incontro, di gusto e di conoscenza. In Primiero, teatro dell’evento sono state le malghe della zona di Passo Rolle - Juribello e Rolle - e l’abitato di Mezzano. Anche qui si è registrato un forte coinvolgimento dei volontari di diverse associazioni. Eventi e appuntamenti, in particolare quelli su prenotazione, hanno fatto segnare il tutto esaurito. Il prossimo weekend di Latte in Festa è in programma dal 19 al 21 agosto, in Val di Fiemme tra Malga Sadole, Predazzo, Malga Daiano e Cavalese che ospiteranno i diversi eventi e in Val di Rabbi, nella località Plan e a Malga Fratte, unite per l’occasione da una passeggiata tematica dedicata al mondo del latte. Informazioni e programmi su www.latteinfesta.it
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26/07/2016, 21:24 |
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