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Provincia Autonoma di Trento
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Marco
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Il 31 maggio alle 18 nella Sala Specchi del Castello del Buonconsiglio sarà esposto il prezioso manoscritto quattrocentesco ANIMALI FANTASTICI E MAGICHE POZIONI NELL'ERBARIO MEDIEVALE
Venerdì 31 maggio alle 18 nella Sala Specchi sarà esposto il prezioso Erbario che risale alla del Quattrocento ed è conservato al Castello del Buonconsiglio. Saranno presenti Franco Marzatico, direttore del Buonconsiglio, Michelangelo Lupo, profondo conoscitore dell’Erbario, Armando Tomasi direttore dell’Archivio provinciale di Trento e l’editore Priuli&Verlucca, che ha curato l’edizione in facsimile dell’opera. Verrà allestita una postazione video dove si potrà sfogliare in modalità touch screen l’Erbario completo.
L'Erbario di Trento, custodito presso il museo, è un prezioso manoscritto della seconda metà del Quattrocento, che raccoglie tavole con illustrazioni di piante officinali e medicinali corredate da spiegazioni sul loro impiego e sui rimedi realizzabili. Si ammirano le rappresentazioni di note piante disegnate e colorate ad acquarello, bizzarre formule magiche, cabale, citazioni evangeliche, preghiere, vengono citate piante e animali i cui nomi sono talvolta inventati con etimologie assurde e ingenue In occasione della edizione, in facsimile autentico, numerata e limitata curata da Priuli&Verlucca, il Museo propone venerdì 31 maggio alle ore 18 un appuntamento in cui il codice sarà presentato al pubblico da Michelangelo Lupo, autore di un approfondito studio. Il prezioso codice conservato nel Castello del Buonconsiglio realizzato da artisti di bottega veneta è un’opera in cui si sposano felicemente la finalità scientifica e la riuscita artistica, strumento di lavoro per botanici e medici, di guarigione per i malati, per noi di conoscenza della vita reale di quel tempo in cui si integravano gli apporti culturali più diversi. È coinvolgente e suggestivo osservare dall’interno un mondo lontano in parte scomparso (alcune piante non esistono più), in parte mai esistito (vegetali e animali fantastici), in parte tuttora attuale nella medicina alternativa. Fu rilegato probabilmente tra il 1562 e il 1564 quando fu in possesso del canonico di Lodi don Vincenzo Sabbia. Il facsimile presenta 66 carte (numerate con numerazione antica a penna in alto a destra del recto di ogni carta e con una numerazione moderna, a matita, in basso a destra). La ristampa prodotta è in tiratura rigorosamente limitata a 500 esemplari con numeri arabi + 50 romani (fuori commercio). A fine presentazione due copie saranno donate alla Biblioteca Comunale di Trento e alla Biblioteca Civica di Rovereto. In Sala Specchi sarà presente una postazione video dove si potrà sfogliare in modalità touch screen l’Erbario completo. La presentazione sarà allietata dalla musica del giovane chitarrista Filippo Ghidoni dell’Associazione I Minipolifonici.
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29/05/2013, 20:03 |
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Marco
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Approvato dalla Giunta provinciale il finanziamento dell'iniziativa "IL TURISMO INCONTRA L'AGRICOLTURA", VIA ALLA SECONDA EDIZIONE Stimolare in maniera innovativa l'integrazione tra il mondo agricolo e quello turistico: questo l'obiettivo del concorso "Il Turismo incontra l'Agricoltura" organizzato in ambito interregionale, sul piano dell'Euregio Tirol-Alto Adige-Trentino, proposto dalla società Transkom & Co sas di Bolzano. Dopo la prima edizione del concorso, lo scorso anno, che ha visto la presentazione di ben 102 proposte su tutto il territorio Euregio (48 dal Trentino), si stanno ora raccogliendo le proposte sul bando 2013. Per la realizzazione dell'iniziativa la Giunta provinciale ha oggi approvato, su richiesta dell'assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini il finanziamento della stessa destinando poco meno di 22 mila euro quale quota parte della Provincia autonoma di Trento a copertura della spesa complessiva.
Il progetto ricalca l'edizione 2012, con alcune modifiche utili a poter valutare anche importanti iniziative già realizzate in passato. In ogni Provincia/Bundesland una giuria locale seleziona 5 progetti dalle candidature presentate, per un totale di 15 progetti che saranno valutati da una giuria composta da soggetti dei tre territori coinvolti dal concorso. A seguito della selezione, verranno individuati i 3 vincitori (uno per ogni Provincia/Bundesland) a cui saranno assegnati premi per un valore complessivo di 6.000 euro, messo a disposizione dalla provincia nella quale avrà luogo la premiazione. La provincia di Bolzano ospiterà la cerimonia di premiazione 2013.
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31/05/2013, 15:35 |
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Marco
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Il Ministero dell'Ambiente ha inviato al presidente Pacher l'autorizzazione a catturare il giovane orso del Baldo M11 VA AL CASTELLER
M11, il giovane orso che sta causando numerosi episodi di predazione negli allevamenti del Baldo, fra poche ore sarà catturato e collocato nella struttura dedicata del Casteller, adottando naturalmente tutti gli accorgimenti del caso per garantire l'incolumità dell'animale. Nel corso del pomeriggio il presidente Alberto Pacher ha infatti ricevuto l'autorizzazione a procedere dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare.
"In quelle che sono state davvero poche ore di distanza dalla nostra richiesta scritta, avvenuta in seguito all'incontro a Roma del 27 maggio con i dirigenti del Ministero dell'Ambiente - ha commentato il presidente Alberto Pacher - ci è stata data autorizzazione a procedere alla cattura di M11, il giovane orso del Baldo che sta dimostrando una elevata confidenza nei confronti dell'uomo, oltre a causare numerosi danni agli animali domestici.Vorrei quindi ringraziare i dirigenti del Ministero e l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che hanno saputo comprendere l'urgenza di adottare un provvedimento in tempi rapidi, proprio per garantire la sicurezza dell'uomo, oltre naturalmente agli uomini del Servizio foreste e fauna che da alcuni giorni tengono monitorata la situazione a Brentonico e sul Baldo". Come è noto le procedure che disciplinano il "Progetto orso" sono piuttosto articolate e, di norma, richiedono tempi lungi, anche di alcuni mesi, prima di poter intervenire. Per questo il Trentino ha avanzato, alcune settimane fa, una richiesta scritta per gestire in modo diverso la presenza degli orsi sul territorio, coinvolgendo anche Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Bolzano. L'obiettivo è quello di arrivare a regole che consentano un tempestivo intervento nel caso gli orsi presenti in Trentino diventino dannosi o pericolosi, perché eccessivamente confidenti con l'uomo. In attesa di definire un nuovo protocollo, la risposta del Ministero dell'Ambiente è stata celere. Nella lettera, che porta la firma di Renato Grimaldi, si comunica al presidente Alberto Pacher che l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha ritenuto "accettabile la rimozione dell'orso M11, tenuto conto dei potenziali rischi per la sicurezza dell'uomo derivanti dai comportamenti dell'individuo, che mostra una elevata confidenza nei confronti dell'uomo, e preso atto dell'inefficacia delle misure di ricondizionamento messe in atto". Il giovane orso sarà rimosso tra poche ore e collocato nella struttura del Casteller; per la sua cattura saranno messe in atto tutte le misure necessarie a garantirne l'assoluta incolumità.
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31/05/2013, 20:28 |
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Marco
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Mercoledì 5 giugno sarà dedicato a stimolare la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE Mercoledì 5 giugno è la Giornata mondiale dell'ambiente, l'iniziativa voluta dalle Nazioni Unite per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull'Ambiente Umano del 1972, durante la quale venne redatto per la prima volta il Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) che si propone come obiettivo primario quello di incoraggiare azioni in grado di favorire uno sviluppo sostenibile. “Think-Eat-Save”, ovvero “pensa prima di mangiare e contribuisci a salvare la natura” è lo slogan scelto per la quarantunesima edizione della Giornata mondiale dell'ambiente, celebrata in più di cento Paesi: tema di quest’anno è dunque lo spreco alimentare, con la promozione di comportamenti virtuosi e modelli di consumo volti a diminuire l’impronta alimentare di ciascuno.
Anche la Rete trentina di educazione ambientale dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, Settore informazione e monitoraggi, partecipa a questa importante giornata con diversi appuntamenti e momenti di riflessione, volti a sottolineare la necessità di un cambiamento verso un futuro più equo e sostenibile: laboratori di confronto con scambio di ricette antispreco, “eco-banchetti” informativi per essere aggiornati sui progetti provinciali “Ecoacquisti” ed “Ecoristorazione”, proiezioni di film a tema sono solo alcuni degli appuntamenti proposti per iniziare, anche a partire dai piccoli gesti quotidiani, a dimostrare un impegno comune per la protezione dell'ambiente.
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03/06/2013, 20:03 |
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Marco
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Alle ore 11.30 con gli assessori Dalmaso e Mellarini il bilancio del Programma "Frutta nelle Scuole" LUNEDÌ "FRUTTA DAY" ALLA SCUOLA MUGGIOLI DI POVO Sarà la Scuola primaria Muggioli di Povo ad ospitare quest'anno il "Frutta day", momento conclusivo della quarta edizione del programma "Frutta nelle scuole". L'iniziativa, finanziata con fondi comunitari e nazionali e gestita dal MIPAAF in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, è finalizzata all’educazione dei più giovani nell’alimentarsi in modo sano e nutriente attraverso il consumo di frutta e verdura. Per quanto riguarda il Trentino, il programma ha coinvolto circa 60 scuole e 7.000 bambini, che hanno ricevuto 58 tonnellate di prodotti freschi.
L'incontro si terrà lunedì 10 giugno e coinvolgerà 75 alunni della scuola con le loro insegnanti. Saranno presentati dati e risultati inerenti le attività attuate durante l’anno scolastico 2012/2013. Interverranno anche gli assessori all'istruzione e sport Marta Dalmaso e all'agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini. Dopo l’intervento delle autorità sono previste attività ludico sensoriali, coinvolgimento dei bambini, assaggi di frutta.
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07/06/2013, 22:46 |
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Marco
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08/06/13
L'intervento oggi, a Malè: "L'importanza di realtà che sono patrimonio collettivo più che patrimonio pubblico" IL PRESIDENTE PACHER AL CONVEGNO SUL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO "E' una prudentissima parola di speranza, a fronte di una vicenda che si trascina da anni, quella che porto a questo momento di confronto sul presente, e ancor più sul futuro, del Parco dello Stelvio, qui giustamente indicato come Parco per l'Europa. Una speranza che si accompagna al rinnovato impegno per aumentare la pressione su Roma: stiamo lavorando per organizzare un incontro, in sede ministeriale, con il presidente Durnwalder e gli amministratori della Lombardia e abbiamo già rinnovato l'invito al nuovo ministro dell'ambiente, Andrea Orlando, per un incontro qui, in ambito regionale. Così come i due temi più importanti sul fronte ambientale - orso e Parco dello Stelvio, appunto - sono stati prospettati al presidente del Consiglio, Enrico Letta, durante la sua visita a Trento in occasione del Festival dell'economia". Così Alberto Pacher, presidente della Provincia autonoma di Trento, al convegno informativo sul Parco Nazionale dello Stelvio, organizzata quest'oggi a Malè, presso la sede della Comunità, dalle associazioni ambientaliste, a partire da Italia Nostra.
Nel suo intervento Pacher ha ricordato come in questi anni la Provincia abbia "ripetutamente sollecitato i diversi governi a rimettere in moto con un minimo di plausibilità una situazione che oggi sembra segnata da una sorta di andamento inerziale. Paradossalmente proprio l'operare della Provincia, con i ripetuti decreti di urgenza del presidente così come sulla messa in sicurezza dei lavoratori stagionali grazie alle procedure provinciali, sembra rendere meno acuto il problema a Roma. Dire che oggi il Parco Nazionale dello Stelvio, in sede romana, non sia una priorità è un eufemismo. E questo a fronte di due realtà provinciali, Trento e Bolzano, dove proprio sul fronte ambientale registriamo buone gestioni e positive dinamiche, con una comunità che chiede nuove forme di tutela del territorio. Penso ai progetti sui parchi fluviali del Noce e del Sarca, alle reti di riserva, alle Dolomiti Unesco. C'è uno scarto evidente tra la realtà specifica del Parco dello Stelvio e la grande effervescenza del territorio dove il paradigma sta cambiando: ora sono i sindaci e le Comunità ad essere protagonisti. Per questo è decisivo che sulla questione dello Stelvio si riparta con un ragionamento equilibrato, senza strappi e puntando ad una gestione diversa e più dinamica. Certo, per far questo è decisivo che uno degli attori - il Ministero - torni a dialogare con Trento, Bolzano e la Lombardia. Sapendo, perché questa è la mia convinzione, che realtà di questo tipo funzionano bene quanto più sono patrimonio collettivo, più che patrimonio pubblico". Il convegno di oggi, voluto da Italia Nostra insieme a Legambiente, LIPU, Mountain Wilderness, SAT, WWF e Federparchi, è stato moderato da Ettore Sartori, consigliere della sezione trentina di Italia Nostra ed ex-direttore del Parco naturale “Paneveggio – Pale di San Martino”. Oltre al presidente Pacher vi hanno preso parte Alessio Migazzi, presidente della Comunità di valle della Val di Sole; Wolfgang Platter, direttore del Parco nazionale dello Stelvio; Oscar del Barba, presidente di CIPRA Italia; Claudio Bassetti e Sandro Magnoni, presidente e consigliere della Società degli Alpinisti Tridentini - SAT; Patrizia Rossi, direttrice Parco Nazionale Alpi Marittime e Antonello Zulberti, consigliere di Federparchi.
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09/06/2013, 12:23 |
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Marco
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Oggi il "Frutta day" alle Scuole Moggioli di Povo. Caso pomodorini: "Malesseri forse provocati dalla sovramaturazione del prodotto" "FRUTTA NELLE SCUOLE", COINVOLTI 7 MILA ALUNNI DI 69 SCUOLE TRENTINE L’abbondanza di alimenti che caratterizza il vivere del mondo occidentale non è sempre accompagnata da un’altrettanta capacità nell’assumerli in maniera corretta, equilibrata e consapevole. L’ipernutrizione e/o la scorretta alimentazione, associate ad una scarsa attività fisica, sono la causa di sovrappeso ed obesità anche nelle popolazioni giovanili. Un fenomeno preoccupante che interessa, anche se in percentuale minore, gli studenti trentini: tra gli 11enni presenti nelle scuole trentine abbiamo infatti il 12% delle femmine e il 17% dei maschi sovrappeso e obesi. È importante quindi che anche le Istituzioni si facciano carico del problema ed intervengano con campagne di sensibilizzazione mirate, proprio perché - come ha sottolineato oggi alla Scuola primaria Moggioli di Povo in occasione della chiusura della quarta edizione del Programma "Frutta nelle Scuole" l'assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini - "la promozione della salute deve rientrare in una politica trasversale e diffusa, che veda un coinvolgimento di molteplici attori socialmente coinvolti a vari livelli".
In questo senso il “Programma Frutta nelle Scuole”, realizzato in diversi Paesi membri della Comunità Europea, e in Italia promosso e coordinato dal Ministero delle Politiche Agricole e dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, rappresenta sicuramente uno strumento valido ed importante per sensibilizzare gli studenti sull’importanza di adottare sani stili di vita, centrando in particolare il focus sull’alimentazione, e per diffondere una cultura legata alla promozione della salute. Fra gli elementi positivi che lo contraddistinguono vanno menzionati: l’elevato numero degli alunni coinvolti, il coinvolgimento degli insegnanti e delle famiglie, la durata nel tempo, la somministrazione diretta di quantitativi importanti di frutta e verdura di qualità. Molte le scuole trentine che partecipano al Programma coinvolgendo un numero significativo di plessi scolastici degli Istituti Comprensivi. Gli alunni coinvolti nell’anno scolastico 2012/13 – il quarto anno del Programma Frutta nelle Scuole - sono stati 7000, appartenenti a 27 Istituti Comprensivi per un totale di 69 scuole coinvolte con 43 distribuzioni di frutta durante tutto l’anno scolastico. La frutta è stata distribuita alle scuole da un raggruppamento temporanea d'impresa denominato "Benessere a colori" in media 2 volte a settimana per un totale di 58 tonnellate di prodotti freschi. Gli alunni delle scuole aderenti all’iniziativa hanno ricevuto frutta e verdura di tutti i tipi a seconda della stagionalità: pere, arance, albicocche, carote, clementine, fragole, cachi, mandarini, mele, pomodori, pesche, susine, uva e ancora spremute d’arancia e centrifugati di mele. A conclusione del Programma la Scuola Primaria Moggioli di Povo ha ospitato stamane il Frutta day, una giornata speciale condotta da animatori specializzati che hanno parlato ai più piccoli di educazione alimentare attraverso un percorso completo e multidisciplinare alla scoperta della frutta e dei suoi benefici. Tra le esperienze più stimolanti anche gli assaggi multisensoriali di mele, rigorosamente trentine, animati dai Servizi educativi del Museo di Scienze di Trento, le visite ad aziende agricole e fattorie didattiche che hanno coinvolto più di mille alunni, la consegna alle scuole di una piccola serra con l'occorrente per realizzare un orto didattico. Tuttavia anche nelle scuole che non aderiscono al Programma viene fornita e consumata della frutta in occasione dei pasti o della ricreazione; l’obiettivo del Programma consiste nel cercare di incrementare sensibilmente tale comportamento virtuoso, ritenuto fondamentale per contrastare obesità e sovrappeso. Lodando l'iniziativa e dopo essersi intrattenuto con i giovanissimi alunni della Moggioli, Mellarini ha auspicato - anche a nome della collega assessore all'istruzione Marta Dalmaso - che il prossimo anno scolastico possa partecipare al progetto un numero ancora maggiore di scuole. In merito invece ai malesseri accusati lo scorso 3 maggio da una trentina tra alunni e insegnanti del Collegio Arcivescovile di Rovereto dopo aver mangiato dei pomodorini, Tiziano Mellarini lo ha definito "un caso isolato, che non deve rappresentare motivo di abbandono del programma, ma uno stimolo per tutti i soggetti coinvolti nella sua gestione ad assicurare una migliore qualità dei prodotti ed un controllo più capillare lungo tutta la filiera: dall’azienda produttrice fino alla scuola. Questo spiacevole incidente - ha spiegato l'assessore - assieme all’esperienza maturata nei primi quattro anni di realizzazione dell’iniziativa, fornisce degli spunti che inducono a riflettere sulla necessità di riproporre ai Ministeri coinvolti alcune modifiche e correzioni, al fine di apportare dei significativi miglioramenti ad un Programma già valido ed efficiente, in risposta ad un contesto scolastico molto avanzato e sensibile come quello riscontrato nel nostro territorio. In particolare, solo per citarne alcuni, favorire il consumo di prodotti locali e rendere maggiormente flessibile la possibilità di scelta delle tipologie di frutta e verdura e delle relative confezioni, in modo da tener conto delle esigenze espresse dalle famiglie e dalle scuole. L’amministrazione provinciale si è già attivata in questo senso e a breve formalizzerà le proprie istanze". Nel merito del caso, la RTI Benessere a colori ha reso noto oggi che i referti ufficiali delle Asl di Padova e di Trento hanno confermato che l'esito delle analisi chimiche effettuate sul prodotto è negativo sia dal punto di vista chimico sia microbico. "Le analisi - ha spiegato Fausto Bertaiola, presidente del Consorzio Ortofrutticolo Padano, capofila per il Lotto 3 (province autonome di Trento e di Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia) del Progetto "Frutta nelle Scuole" - dimostrano che sul prodotto non sono state riscontrate contaminazioni né chimiche né batteriologiche e che, quindi, non c'è nessun tipo di responsabilità dei produttori. Volendo accertare come sono andati i fatti, abbiamo voluto interpellare un esperto, il professor Giacone, docente di Igiene e Tecnologia degli Alimenti all'Università degli Studi di Padova. Secondo l'esperto i disturbi intestinali potrebbero essere eventualmente collegabili allo stato di maturazione del prodotto, che ne ha aumentato l'acidità rendendo possibile un'eccessiva proliferazione di batteri lattici. Questo ultimi sono organismi naturali assolutamente innocui per l'essere umano, fanno parte della normale flora intestinale e sono presenti in molti alimenti, pensiamo ad esempio allo yogurt. Se assunti in quantitativi eccessivi possono causare qualche disturbo intestinale di lieve entità, come se mangiassimo qualche yogurt di troppo".
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10/06/2013, 22:02 |
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Marco
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Peio si è tenuto un workshop nell'ambito del progetto Arge Alp ECONOMIA ED ECOLOGIA NEL BOSCO DI PROTEZIONE Come conciliare la silvicoltura del bosco con gli aspetti ecologici e di sicurezza del territorio? Di questo si è parlato stamattina, nell'ambito del workshop "Economia ed ecologia nel bosco di protezione" inserito all'interno del progetto Arge Alp. Il meeting ha coinvolto 18 esperti in gestione del bosco provenienti dalle otto regioni che partecipano al progetto, ovvero Cantoni Grigioni e Sangallo, Baviera, Vorarlberg, Tirol, Salzburg, Alto Adige/ Südtirol e Trentino. Fra i presenti anche il sindaco di Peio Angelo Dalpez, i presidenti delle locali Asuc e la referente per la Provincia autonoma di Trento del Parco dello Stelvio, Augusta Conta. Domani il workshop proseguirà in Val d'Ultimo, nel territorio della Provincia autonoma di Bolzano.
Il bosco come sistema multifunzionale: ovvero come sistema che ha, al contempo, funzioni di protezione e di produzione, nel quale si coniugano aspetti paesaggistici e ricreativi. Il workshop "Economia ed ecologia nel bosco di protezione" si è rivolto proprio a questa dimensione a tutto tondo del bosco. Il progetto, nato tre anni fa, si è articolato in due meeting all'anno nelle diverse regioni coinvolte, per scoprire le caratteristiche peculiari di ogni bosco, i diversi metodi di coltivazione, le specie e gli habitat dei vari ambienti, i sistemi contributivi previsti. Stamattina, nella valle di Peio, 18 esperti hanno potuto analizzare il bosco di protezione: i partecipanti si sono recati lungo versanti caratterizzati da valanghe e cadute massi per vedere come il bosco svolge le funzioni di protezione diretta nei confronti dei manufatti sottostanti. Il tipo di silvicoltura impostato in Trentino risente del fatto che la maggior parte dei boschi faccia parte del patrimonio pubblico, vi è quindi una situazione ottimale per realizzare una silvicoltura sostenibile ed efficace nella sua opera di protezione dei versanti. Nel corso del workshop si sono analizzati anche gli aspetti economici e tecnici della gestione del bosco, come la necessità di mantenere un buon equilibrio fra le piante giovani e quelle più mature, per avere sempre boschi efficienti e vitali. Affrontati inoltre gli argomenti di valenza ambientale e naturalistica, nonché le specie animali presenti nei boschi trentini: in particolare nella zona si è segnalato l'areale di presenza del gallo cedrone, una specie particolarmente delicata che necessita di una attenta conciliazione con i metodi di coltivazione del bosco. Questa sera la discussione della proposta di un documento conclusivo comune, fra le otto regioni, che dovrà contenere aspetti di politica forestale per il progetto Arge Alp. E domani gli esperti saranno in Val d'Ultimo.
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12/06/2013, 16:45 |
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Marco
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Alle ore 10.30 nella Sala stampa della Provincia con i responsabili del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino "UROGALLO, IL SIGNORE DEI BOSCHI", DOMANI LA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA Domenica prossima apre i battenti a Villa Welsperg, in Primiero, la casa del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, la nuova mostra dell'estate del Parco, dedicata quest'anno al Gallo cedrone o Urogallo, il più affascinante e misterioso degli uccelli che abitano i nostri boschi. Della mostra si parlerà domani, venerdì 14 giugno alle ore 10.30 a Trento, nella Sala stampa della Provincia, in un incontro con i mezzi d'informazione.
Nel corso degli ultimi decenni le popolazioni di Gallo cedrone sono andate incontro ad evidenti riduzioni numeriche, accompagnate anche dalla contrazione dell’areale di distribuzione, senza tuttavia che i motivi di questa regressione siano stati pienamente compresi. Per questa ragione il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino ha in corso da alcuni anni una ricerca scientifica su questo tetraonide, con l’obiettivo di conoscere meglio le sue esigenze ecologiche e di far chiarezza sulle cause responsabili del declino delle sue popolazioni. Alla presentazione della mostra "Urogallo. Il signore dei boschi" interverranno domani il presidente del Parco Giacobbe Zortea ed il direttore Vittorio Ducoli, l'esperto di galliformi Luca Rotelli, il responsabile della ricerca del Parco Piergiovanni Partel e le curatrici della mostra Cristina Zorzi ed Elena Luise.
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13/06/2013, 21:08 |
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Marco
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Firmato oggi a Brentonico l'Accordo di Programma per l'attivazione del Parco naturale locale voluto da 2 Comunità e 5 Comuni IL "PARCO DEL BALDO", NUOVO PRESIDIO DI SOSTENIBILITÀ E SVILUPPO Siglato oggi a Brentonico, nel corso della riunione "fuori porta" della Giunta provinciale, l’Accordo di Programma per l’attivazione del Parco naturale locale del Monte Baldo. A sottoscrivere il documento il presidente della Provincia Alberto Pacher, i presidenti delle Comunità dell’Alto Garda e Ledro e Vallagarina, i sindaci di Ala, Avio, Brentonico, Mori e Nago- Torbole. "Erede" della Rete di riserve di Brentonico, la nascente Rete di riserve del Monte Baldo assumerà la denominazione di Parco Naturale Locale, ferma restando la possibilità di attribuire un nome tematico che connoti il parco rispetto agli elementi naturalistici del territorio del Baldo. La firma segue l'approvazione da parte della Giunta provinciale il 12 aprile scorso contestualmente alla prima adozione del progetto di Piano di gestione. Tra le azioni prioritarie individuate per il primo triennio di gestione del nuovo Parco del Baldo vi sono misure di tutela e conservazione per gli habitat, per la flora e la fauna, monitoraggi e azioni di promozione socio-economica e di fruizione sociale. E' prevista anche l'adesione della Rete di riserve alla Carta europea del turismo sostenibile.
L'idea di individuare nell'istituzione di un Parco Naturale sul Baldo trentino il progetto chiave per uno sviluppo culturale, sociale ed economico sostenibile dell'Altopiano trova le sue premesse fin dai primi anni Settanta. Al 1972 risale infatti l'istituzione della Riserva Botanica di Corna Piana, mentre nel 1987 il Pup individuò i biotopi protetti di "Corna Piana", "Fobbie - Laghetto della Polsa" e "Pasna", a cui seguirono, in attuazione della direttive comunitarie "Habitat" e "Uccelli" e nell'ambito della Rete europea Natura 2000 i Siti di interesse comunitario (SIC) "Corna Piana", "Bocca d'Ardole/Corno della Paura", "Monte Baldo di Brentonico", "Talpina-Brentonico" e "Monte Baldo - Cima Valdritta", e la Zona di protezione speciale (ZPS) "Bocca d'Ardole/Corno della Paura".
A connotare l'alto valore naturalistico del Monte Baldo è la sua straordinaria biodiversità floreale e botanica, un "paradiso" che già i botanici, gli speziali-farmacisti, gli studiosi ed i naturalisti del 1440 avevano imparato a conoscere. E fu proprio grazie a tale ricchezza botanica che il Monte Baldo fu definito nel 1584 "Hortus Italiae" e poi nel 1745 "Rarorum plantarium hortus". Lo stesso scrittore trentino Aldo Gorfer ci ricorda che la storia del Baldo s'intreccia con la storia della nomenclatura botanica e che parecchi vegetali si denominano nell'aggettivo qualificante la specie baldensis. Da allora, attraverso i secoli fino ai giorni nostri, il Monte Baldo è stato mèta di studiosi botanici di tutto il mondo che ne hanno esaltato tale ricchezza botanica evidenziandone le peculiari caratteristiche che non finiscono mai di stupire. A conferma di ciò nell’estate del 2007 proprio sul Baldo i botanici Alessio Bertolli e Filippo Prosser del Museo Civico di Rovereto hanno rinvenuto gli unici esemplari di un’entità botanica (Brassica repanda subsp. baldensis) fino ad allora sconosciuta.
Per conservare e valorizzare tale biodiversità, negli anni Ottanta del ‘900 una serie di rassegne floreali biennali, organizzate da cittadini e associazioni di volontariato di Brentonico sotto il nome “Il Fiore del Baldo” hanno riportato alla ribalta nazionale e internazionale le peculiarità botaniche della montagna suscitando vasta eco non solo nel mondo degli specialisti ma anche tra gli appassionati, i cittadini comuni, le scolaresche e i turisti di ogni parte d’Italia e d’Europa. In linea con le profonde tradizioni che hanno mantenuta viva la sensibilità dei residenti sulla qualità dell’ambiente, la corretta gestione del territorio in armonia con le attività antropiche tradizionali è sempre stata una delle grandi preoccupazioni e aspirazioni delle amministrazioni comunali dell’Altopiano, che nel tempo hanno attivato e sostenuto iniziative volte alla valorizzazione delle peculiarità ambientali del Monte Baldo.
Tra le azioni prioritarie individuate per il primo triennio di gestione del nuovo Parco del Baldo vi sono misure di tutela e conservazione per gli habitat, per la flora e la fauna, monitoraggi e azioni di promozione socio-economica e di fruizione sociale. E' prevista anche l'adesione della Rete di riserve alla Carta europea del turismo sostenibile. Due specifiche azioni sono poi previste nell'ambito del progetto LIFE + T.E.N., finalizzate alla realizzazione di un inventario degli interventi di tutela attiva e di ricostruzione della connettività e di un progetto integrato di salvaguardia degli habitat e di sviluppo socio-economico.
Obiettivo di carattere generale dell'Accordo di Programma è quello di assicurare una gestione unitaria e coordinata delle aree protette afferenti al Monte Baldo, finalizzata alla conservazione attiva delle stesse, alla tutela e al miglioramento dello stato di conservazione delle emergenze ambientali e alla loro valorizzazione in chiave educativa e ricreativa. In particolare l’accordo di programma, che ha durata triennale, è finalizzato alla salvaguardia, sostegno e promozione delle tradizionali attività che fanno riferimento all’uso civico, alla selvicoltura, all’allevamento zootecnico, al pascolo, all’agricoltura di montagna, al taglio del fieno, alla raccolta del legnatico, alla caccia, alla pesca, alla raccolta dei funghi e dei frutti del bosco e all’apicoltura, nonché le attività ricreative, turistiche e sportive compatibili, come elementi costitutivi fondamentali per la presenza antropica nelle aree di montagna;
Accanto all'impegno di mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente le specie e gli habitat dei siti Natura 2000, si vuole promuovere, in coerenza con quanto afferma la Carta Europea del Turismo Sostenibile, la rete di riserve in un'ottica di valorizzazione del turismo sostenibile, la promozione della partecipazione dei cittadini e portatori di interesse (attraverso il Forum territoriale), la qualificazione e diversificazione dell'offerta turistica sostenibile riconoscendo il territorio come primo fattore di attrattiva.
Per perseguire tali obbiettivi non saranno introdotti ulteriori vincoli e divieti rispetto a quelli già stabiliti dalla normativa comunitaria, nazionale e provinciale per le specifiche tipologie di aree presenti nella Rete di Riserve, in materia di gestione del territorio e di svolgimento delle attività tradizionali, fatte salve decisioni prese all’unanimità dalla Conferenza della Rete, l'organo di gestione composto dai sindaci dei Comuni e dai presidenti delle Comunità aderenti. Saranno altresì facilitate e rese accessibili a tutti gli operatori economici (allevatori, agricoltori e operatori turistici in particolare) attraverso idonei sportelli in loco, le procedure burocratico/amministrative relative alle attività economiche e tradizionali che dovessero interessare l’area della Rete di Riserve. Tali sportelli dovranno anche facilitare l’accesso a misure di finanziamento (fondi provinciali, P.S.R., ecc.) da parte degli operatori privati per le operazioni di gestione della Rete di riserve previste nel Piano di gestione della stessa
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14/06/2013, 21:46 |
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