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Provincia Autonoma di Trento
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Marco
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L'assessore Daldoss al convegno dell'Ordine degli Architetti
"Le città green si costruiscono con la partecipazione dei cittadini"
"La percezione del costruito si riflette sulla qualità della vita dei cittadini. L'attenzione al verde e alla sostenibilità sarà sempre più un tema d'attualità che si inserisce nel dibattito attorno ad un modello di sviluppo delle nostre città che guarda ad un neo urbanesimo, dove la biodiversità urbana assumerà un ruolo chiave e caratterizzante". E' con queste parole che l'assessore all'urbanistica e alla coesione territoriale Carlo Daldoss ha salutato oggi a Palazzo delle Albere l'apertura del convegno "Dalla green architecture alla green city" promosso dall'Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento.
Al centro delle riflessioni degli architetti il rapporto, convenzionalmente percepito come antitetico, tra città e biodiversità, tra natura e costruito. Un rapporto fecondo, inclusivo, che può generare nuovi e più democratici equilibri tra sfera naturale, agricola e urbana. Una prospettiva che vale in particolare per le città alpine e che oggi si impone, tra l'altro, per la città di Trento in vista del nuovo Piano regolatore generale. Fondamentale è però, come ha ricordato nel suo intervento l'assessore Daldoss, che "oltre a costruire case e muri, vi sia la partecipazione e l'attivismo dei cittadini".
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19/05/2016, 20:24 |
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Marco
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Operazioni a Ledro, Tassullo. Mezzolombardo e Roverè della Luna
Forestale: nuove azioni antibracconaggio per contrastare la cattura di nidiacei
In questa stagione si ripete purtroppo il fenomeno della cattura di niadiacei dai nidi, al fine di allevarli per poi commercializzarli o usarli direttamente per l'attività di caccia con richiami vivi. Attività quest'ultima lecita, ma che può essere condotta solo utilizzando uccelli provenienti da allevamenti autorizzati. Negli ultimi giorni sono state diverse le operazioni di controllo del territorio da parte degli uomini del Corpo Forestale Trentino, proprio per contrastare questo fenomeno. In particolare nelle località di Tremalzo, Porona e Prati del Monte in comune di Ledro, attività di controllo ad un posto di blocco hanno consentito di accertare che in un baule, per la precisione nella ruota di scorta, era stato nascoso un nido di Tordo bottaccio contenente 4 nidiacei. Si è proceduto quindi all'identificazione degli occupanti del veicolo che poi sono stati accompagnati presso i locali della Stazione Forestale di Ledro al fine di esperire le ordinarie procedure di Polizia giudiziaria.
All'operazione hanno partecipato gli Agenti forestali della Stazione forestale di Ledro, quelli della Stazione forestale di Riva del Garda ed il guardiacaccia di zona dell'Associazione Cacciatori Trentini.
Una delle due persone occupanti l'auto fermata era stata identificata e segnalata già nel 2012 per il reato di uccellagione nella stessa zona. I nidiacei sequestrati sono stati consegnati al centro di recupero della Fauna selvatica del Servizio Foreste e fauna presso il Casteler, gestito dalla LIPU, per la cura e la successiva liberazione.
Un'altra azione di vigilanza mirata per la repressione dell’uccellagione ai danni dei nidiacei di tordo ha avuto successo nei frutteti della val di Non. Erano in campo questa volta uomini dell’Ufficio Distrettuale delle Foreste di Cles e dell’Ufficio Distrettuale delle Foreste di Malè. E' stata individuata e seguita un’auto sospetta che si dirigeva verso i frutteti di Tassullo, dove gli occupanti scendevano e percorrevano i filari di alcuni meleti.
Gli agenti che li sorvegliavano li hanno bloccati presso un punto obbligato per il ritorno a valle in auto. Ad una prima perquisizione del mezzo non risultava nulla di sospetto, ma la perquisizione veniva approfondita fino a trovare due vani appositamente ricavati sotto il pianale dell’auto, da cui venivano estratti 5 nidiacei di tordo.
Si decideva in questo caso di proseguire l’attività di indagine perquisendo anche le abitazioni dei tre bracconieri, a Mura, in Valsabbia, provincia di Brescia. Presso l’abitazione di uno dei tre, l’unico del gruppo con licenza di caccia e abilitazione all’allevamento di uccelli da richiamo, venivano rinvenute le attrezzature atte alla contraffazione degli anelli che servono ad individuare gli uccelli provenienti da allevamento. Con tali attrezzature all’uomo risultava possibile far passare per nati in cattività anche animali selvatici catturati illecitamente. Sono stati quindi sequestrati un’ottantina di uccelli detenuti dal bracconiere oltre alle attrezzature per inanellarli e all’auto servita per il trasporto.
Ancora, nelle campagne di Mezzolombardo e Roverè della Luna è stata sorpresa una persona del posto con 2 nidi di tordo bottaccio con all'interno 7 pulli. I nidi anche questa volta erano stati occultati nel bagagliaio dell'auto controllata all'interno della ruota di scorta. Il personale intervenuto in questo caso è quello di custodia forestale, delle due Stazioni forestali della Rotaliana-Konigsberg e della Paganella e del Distretto Forestale di Trento. Sono stati sequestrati i nidi e nella successiva perquisizione in casa si sono trovate delle panie invischiate e una rete per l'uccellagione. L'uomo è stato denunciato all'Autorità giudiziaria in questo caso per furto, maltrattamento di animali ed esercizio della caccia con mezzi vietati.
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nido-di-Tordo-bottaccio-4-nidiacei_imagefullwide.jpg [ 67.68 KiB | Osservato 1422 volte ]
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19/05/2016, 20:25 |
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Marco
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All'Azienda Spagolle di Castelnuovo nasce la Rete trentina degli agricoltori e allevatori custodi Il Trentino per la BIOdiversità: domani il via alla kermesse
Parte domani presso l'azienda agricola Spagolle di Castelnuovo la tre giorni che il Trentino dedica alla propria biodiversità. La prima delle tre giornate, riservata agli operatori, inizierà con una cerimonia di celebrazione della biodiversità agraria e alimentare che vedrà quattro squadre di ragazzi, studenti delle scuole medie della Valsugana, effettuare la semina simbolica, in un campo della Fondazione de Bellat, di mais, grano saraceno, fagioli e patate.
Dopo la presentazione delle disposizioni nazionali sulla biodiversità agraria e alimentare, si parlerà dell'importanza del mantenimento della biodiversità viticola e del ruolo ricoperto in tale ambito dalla Fondazione Mach, e del rapporto fra api e biodiversità con gli interventi, rispettivamente, di Marco Stefanini della Fondazione Mache e di Romano Nesler di Apival.
Associazioni, istituzioni e parchi terranno quindi a battesimo, nel pomeriggio, la costituzione della Rete, ai cui "custodi" sarà affidata appunto la conservazione della biodiversità che caratterizza il patrimonio agricolo e naturale del Trentino.
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19/05/2016, 20:26 |
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Marco
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Giovedì 26 maggio alle 17.30 al S.A.S.S. di Trento, nell'ambito della mostra “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani”
Specialità trentine. Cereali, legumi e frutta sulle antiche sponde dell'Adige
Con “Specialità trentine. Cereali, legumi e frutta sulle antiche sponde dell'Adige” si conclude giovedì 26 maggio, alle ore 17.30, al S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, in piazza Cesare Battisti a Trento, il ciclo di conferenze nell'ambito della mostra “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani”. L'incontro è tenuto da Mauro Rottoli, archeobotanico dei Musei Civici di Como e docente universitario. L'iniziativa e la mostra sono a cura dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento.
Ci sono alimenti “antichi” e alimenti che sono entrati nella nostra dieta da pochi anni o da pochi decenni. Cibi di moda e cibi che non si usano più. Ogni volta che invasioni, migrazioni e commerci hanno messo in contatto popoli diversi, anche il mangiare è cambiato: sono state introdotte nuove pietanze, che hanno affiancato e “contaminato” i cibi della tradizione. Quando i Romani hanno unito gran parte del mondo antico è stato possibile conoscere e impiegare in tutto l’Impero alimenti fino allora confinati in aree ben distinte del mondo. Come sempre avviene, qualcuno ha immediatamente accolto le novità, altri le hanno invece guardate con sospetto. Cosa è avvenuto in Trentino con l’arrivo dei Romani? Come è cambiata la dieta vegetale? I dati archeobotanici raccolti negli scavi archeologici non possono restituirci il sapore dei cibi antichi, ma ci informano sull’alimentazione prima e dopo la romanizzazione, sulle pietanze antiche e sulla loro continuità nel tempo, sulle novità introdotte e divenute parte della tradizione.
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Ostriche-e-vino_-S_A_S_S__4_imagefullwide.jpg [ 86.44 KiB | Osservato 1337 volte ]
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25/05/2016, 7:17 |
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Marco
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Venerdì e sabato focus sull’impiego dei droni nell’ambito agrario, ambientale, forestale
L'uso dei droni in agricoltura, convegno e dimostrazioni di volo
Due giornate dedicate all’impiego dei droni in ambito agrario, ambientale, forestale e nella gestione del territorio con interventi, dimostrazione di volo ed esposizione di tecnologie. Tutto questo accadrà venerdì 27 e sabato 28 maggio alla Fondazione Edmund Mach, presso il Palazzo della Ricerca e della Conoscenza. L’evento “Droni e professioni tradizionali viste nell’ottica del domani” è organizzato dall' Associazione GiPro Giovani e Professioni e dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con il Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Provincia di Trento e l’Ordine dei Geologi del Trentino Alto Adige.
Cosa sono i droni? Quali normative ne regolano l'utilizzo? Come possono essere utilizzati per rendere più semplice e preciso il lavoro? Quali sono le applicazioni possibili per le professioni tradizionali reinterpretate nell'ottica del domani? A queste domande cercheranno di rispondere ricercatori, tecnici del settore ed aziende che si occupano di fornire servizi coadiuvati da droni. Venerdì 27 maggio. La mattina sarà dedicata agli studenti delle classi quarte della Fondazione Edmund Mach con esperti di droni e tecniche di agricoltura di precisione che daranno una visione ampia ed innovativa della professione di Perito Agrario approfondendo le tematiche dell’agricoltura di precisione e dell’uso delle nuove tecnologie, quali i droni, in ambito agrario, forestale ed ambientale. Nel pomeriggio sarà la volta del mondo accademico: ricercatori e sperimentatori di vari istituti e università italiane, a cominciare dalla Fondazione Edmund Mach, si confronteranno sul tema dell’uso dei droni nella ricerca applicata ad agricoltura, ambiente e territorio, all’interno del talking “Ricerca, droni e agricoltura di precisione”. Interverrà in apertura, alle ore 14, il direttore generale, Sergio Menapace. Il pomeriggio del 27 si aprirà con la visita guidata alla mostra “Ricerca sul campo: innovazione trentina in ambito agri-food”. Sabato 28 maggio sarà dedicato al mondo tecnico e dei liberi professionisti, con focus sulla normativa che regola l’uso dei droni, nonché le loro possibili applicazioni pratiche in ambito agro-ambientale, territoriale e geologico. Sarà invece libera a tutto il pubblico l’entrata all’esposizione di aziende di servizi e tecnologie legate al mondo dei droni, che si terrà nell’atrio del Palazzo della Ricerca e della Conoscenza, sabato tra le 14.00 e le 18.00, e che sarà corredata da dimostrazioni di volo nei vigneti della Fondazione Edmund Mach. La realizzazione dell’evento è stata possibile grazie ai fondi stanziati dalla Provincia Autonoma di Trento nell’Ambito delle Politiche Giovanili.
Programma
VENERDI 27 maggio 13:00-14:00 Ricerca sul campo: innovazione trentina in ambito agri-food Visita guidata alla mostra 14:00-17:00 Ricerca, droni e agricoltura di precisione 14:00 -14:20 L'agricoltura di precisione ed il monitoraggio ambientale per per il territorio trentino Fondazione Edmund Mach; Giambattista Toller 14:20 -14:40 Dalla ricerca al prodotto. Come i droni possono generare nuove applicazioni SMART3K S.R.L. - Spin-off Fondazione Bruno Kessler ; Alessandro Rizzi 14:40 - 15:00 Il SAPR è un vettore Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa - ReFly; Andrea Berton 15:00 - 15:20 Sviluppo di un sistema LiDAR APR-trasportato per applicazioni in ambito forestale: il progetto UAV4PRECIFOR CNR-IBIMET e FoxLab (consorzio di ricerca FEM e CNR); Chiara Torresan 15:20 - 15:40 L’utilizzo di droni nel settore forestale-ambientale. L'importanza delle cronosequenze nella change detection Università degli Studi di Padova - Dip. TESAF; Niccolò Marchi 15:40 - 16:00 Applicazioni agro-forestali di droni in Alto-Adige EURAC - Istituto per il Telerilevamento applicato; Enrico Tomelleri 16:00 - 16:40 Progetto SMILE: il ruolo del drone nell’Agricoltura di Precisione UNIBZ / MAVTECH srl - Facoltà di Scienze e Tecnologie; Gianluca Ristorto 16:40 - 17:00 Il progetto Ticchiolatura FEM - Dip. Agroecositemi Sostenibili e Biorisorse e Metacortex s.r.l.; Nicola LA Porta, Gennaro Caliendo, Alessandro Stella 17:00 - 17:30 Discussione
SABATO 28 MAGGIO Le professioni tradizionali viste nell'ottica del domani: agricoltura, ambiente, geologia, nuove tecnologie e droni 08:30-12:30 formazione su normativa droni (SAPR) ed operazioni di volo; Federico Conforto – FTO Remotefly srl (Padova); 12:30-14:00 Pausa pranzo 14:00 - 16:00 formazione SAPR in attività ambientali, territoriali - Thomas Fontana; 16:00 - 18:00 formazione SAPR in ambito geologico Fabrizio Tellini – NEOS srl, spin-off del Dipartimento di Geoscienze (UniPD)
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26/05/2016, 7:24 |
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Marco
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Una stagione di mostre ed eventi nei castelli trentini Antichi erbari della biblioteca di Trento
Oggi pomeriggio alle 17, nella magnifica cornice di Castel Stenico, verrà inaugurata un’interessante rassegna dedicata agli antichi erbari, conservati nella Biblioteca Comunale di Trento.
Rari e preziosi volumi dal XV al XVIII, saranno esposti nel maniero che domina le Giudicarie: un'occasione unica per scoprire volumi rari, illustrati da xilografie e incisioni su rame di grande pregio artistico, che hanno permesso di tramandare fino ad oggi antichi saperi e conoscenze su piante e fiori che in essi vengono accuratamente descritti. Ad allietare l’evento, in collaborazione con la Federazione cori del Trentino, parteciperà il coro La Compagnia del Canto della val Rendena con un repertorio che spazierà dal classico al sacro.
La rassegna offre in visione al grande pubblico opere d'arte che rimarrebbero altrimenti accessibili solo a pochi intenditori, valorizzando così il patrimonio culturale cittadino. Alcuni tra i più bei codici miniati del Quattrocento e del Cinquecento, oggi conservati in alcune delle più importanti biblioteche europee, sono stati, almeno per qualche tempo, nelle mani dei principi vescovi di Trento che li hanno acquistati o posseduti. Tra questi, ad esempio, il Tacuinum Sanitatis della fine del Trecento, oggi alla Österreichische Nationalbibliothek di Vienna, che appartenne al vescovo Giorgio di Lichtenstein. Le sue splendide miniature furono realizzate in ambiente veronese e si inquadrano chiaramente nell’ambiente del gotico internazionale che si manifestò a Trento negli affreschi dei Mesi di Torre Aquila del maestro Venceslao di Boemia. Presente in mostra vi è l’Erbario di Trento (esposto in fac-simile) un prezioso manoscritto della seconda metà del Quattrocento, che raccoglie tavole con illustrazioni di piante officinali e medicinali corredate da spiegazioni sul loro impiego e sui rimedi realizzabili. Si ammirano le rappresentazioni di note piante disegnate e colorate ad acquarello, bizzarre formule magiche, cabale, citazioni evangeliche, preghiere, vengono citate piante e animali i cui nomi sono talvolta inventati con etimologie assurde e ingenue.
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28/05/2016, 9:00 |
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Marco
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Agri-food, un percorso verso l'innovazione condivisa L'innovazione nel settore agro-alimentare è "open", ha bisogno di una rete e di un approccio olistico che coinvolga l'intera filiera, dal produttore al consumatore, passando forzatamente dalla ricerca pubblica. È seguendo questo modello che un Paese piccolo come l'Olanda è riuscito a conquistare il mercato mondiale. È stato questo il focus dell'appuntamento "Confronti" che si è svolto questa sera nella sala conferenze del Dipartimento di Economia e Management. Alberto Nucciarelli, ricercatore di Economia all'Università di Trento, Matteo Vittuari, docente di Politiche di sviluppo rurale all'Università di Bologna e Andrea Segrè, presidente della Fondazione Mach di San Michele all'Adige e professore di Politica agraria internazionale all'Università di Bologna, si sono interrogati sulle peculiarità della crescita nel comparto agri-food, un anno dopo l'Esposizione Universale. Nell'agroalimentare l'innovazione di prodotto e di processo ha caratteristiche peculiari. La crescita è il risultato di uno scambio aperto, vero motore della crescita del settore: nessuna azienda innova da sola ma lo fa all'interno della filiera, anche assieme ai competitor. A sostegno di questa tesi Alberto Nucciarelli ha portato il caso del settore agri-food olandese. Nei Paesi Bassi i produttori di pomodoro mettono in rete l'innovazione di prodotto e di processo e questo modo di agire funziona: è così che sono riusciti ad essere il secondo esportatore di prodotti agricoli al mondo, pur essendo duecento volte più piccoli degli Stati Uniti. Anche quando si studia il settore agro-alimentare non si può guardare solo ai singoli agenti, bensì a come essi interagiscono, pur nella loro profonda diversità. Matteo Vittuari ha citato due progetti finanziati dalla Commissione Europea, "Fusions" e "Refresh", incentrati sugli sprechi alimentari, con il coinvolgimento di diversi stakeholder della filiera alimentare. È anche con l'innovazione sociale, creata da individui o da comunità, che si possono combattere gli sprechi nella filiera. Un problema che ha forti risvolti economici. Basti pensare che, a livello di Unione Europea, nel 2012, 88 milioni di tonnellate di cibo sono andate sprecate, 46 delle quali a livello di consumatore, per un corrispettivo di 173 chili di cibo gettato a testa. Il punto successivo, sollevato dal presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè, è che l'innovazione agro-alimentare passa dalla ricerca, soprattutto quella pubblica. Alla Fondazione Mach di S. Michele all'Adige, ad esempio, si lavora, tra le altre cose, sulla tracciabilità dei prodotti, utilizzando il metodo degli isotopi, per combattere il fenomeno dell'Italian sounding. Con questo approccio si riesce a risalire in maniera inequivocabile all'origine degli alimenti, garantendone la qualità, tutelando così contemporaneamente produttore e consumatore. Web: http://2016.festivaleconomia.eu Twitter: @economicsfest Facebook: https://www.facebook.com/festivaleconomiatrento
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04/06/2016, 8:45 |
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Marco
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Seminario a Trento - TSM, aula magna, via giusti 40 - mercoledì 8 giugno ore 9.15 "I Servizi ecosistemici del bosco alpino"
Un importante momento di riflessione sulle funzioni del bosco alpino si terrà mercoledì 8 giugno presso l'Aula Magna della TSM, in via Giusti 40 a Trento, a partire dalle ore 9.15. Il seminario "I servizi ecosistemici del Bosco alpino" è organizzato da Convenzione delle Alpi, Delegazione Italiana alla Convenzione delle Alpi, Provincia Autonoma di Trento, Ministero dell'Ambiente, in concomitanza con la riunione del Gruppo di Lavoro Foreste Montane della Convenzione.
La selvicoltura alpina è sempre stata caratterizzata dall'attenzione alla protezione del territorio, per esempio da alluvioni e valanghe; a questi aspetti oggi si aggiungono la protezione del clima e della natura, il paesaggio e la ricreazione. Un recente sondaggio europeo sui benefici delle foreste ha visto la netta preminenza dei servizi (clima, habitat, protezione dai rischi naturali) rispetto alle funzioni produttive (legno, energia, lavoro). Di questi temi discuteranno:
Gerald Plattner, direttore del settore Gestione e conservazione della natura delle Foreste Demaniali Austriache; presenta un progetto che ha analizzato i servizi ecosistemici dell'agenzia.
Petra Schwarz, ricercatrice presso il Centro di Ricerca Forestale BFW di Vienna; presenta il progetto "Green care", che propone una partnership fra servizi sociali, aziende e imprese agricole e forestali, per la creazione di servizi negli ambiti salute, assistenza sociale e lavoro.
Davide Marino, professore di Economia ed Estimo Rurale all'Università del Molise, si occupa da tempo di paesaggio, servizi ecosistemici, economia, diversificazione, agricoltura biologica e ha seguito diversi progetti nelle aree protette e nella montagna italiana. Fa il quadro dei servizi ecosistemici e della loro valorizzazione in Italia.
Cassiano Luminati, passato dalla direzione di Poschiavo Turismo a quella di Polo Poschiavo, presenta la collaborazione fra turismo e ambito forestale in Svizzera.
Enrico Vidale, ricercatore presso l'Università di Padova, presenta alcuni dati da un progetto sui Prodotti Forestali Non Legnosi (STAR TREE).
Lucio Brotto, anche lui ricercatore presso l'Università di Padova, fa il punto sul mercato volontario dei crediti di carbonio in Europa.
Cesare Lasen,storico presidente del Paro delle Dolomiti Bellunesi e consulente botanico di molte istituzioni, illustra la condizione della biodiversità forestale alpina e il ruolo della gestione forestale nella sua conservazione.
Davide Bettelini, responsabile della pianificazione nella sezione forestale del Canton Ticino, fa il quadro delle iniziative ticinesi e svizzere su gestione forestale e paesaggio.
Francesco Dellagiacoma, Provincia Autonoma di Trento, presenta il sistema dei permessi per la raccolta dei funghi e la valorizzazione delle strutture turistiche da parte delle Regole di Spinale Manez.
Seguirà una tavola rotonda con alcuni stakeholers nazionali chiamati a reagire ai contenuti delle relazioni dal prof. Davide Pettenella (Università di Padova). Partecipano Thomas Hofer (FAO), Francesco Puma (Autorità di bacino fiume Po), Cassiano Luminati (Polo Poschiavo), Antonio Nicoletti (Legambiente), Oscar Del Barba (CAI), Luca Cesaro (CREA, Ente di ricerca Ministero Risorse Agricole), Marco Bussone (UNCEM), Gianfranco Pederzolli
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07/06/2016, 7:24 |
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Marco
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La provenienza delle 107 candidature è stata a macchia di leopardo da tutto l'arco alpino
Premio Fare Paesaggio: piemontesi e sloveni i tre migliori progetti
"La Provincia autonoma con questo Premio ha inteso rafforzare ancor più l'attenzione sul Paesaggio, uno degli elementi centrali delle politiche di governo del nostro territorio. Ha espresso la volontà di confrontarsi con l'esterno, guardare e lasciarsi contaminare dalle modalità di intervento sui territori alpini, simili al nostro", così l'assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss alla cerimonia di premiazione. La giuria internazionale presieduta dal direttore dell'Osservatorio del Paesaggio della Catalogna Joan Nogué ha valutato le 107 candidature ed ha aggiudicato i tre migliori lavori per i tre distinti ambiti a: Ostana, Comune piemontese, all'Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Cuneo e allo Studio AKKA, sloveno.
Elevata qualità paesaggistica e sostenibilità ambientali i criteri con cui sono stati valutati i 107 progetti pervenuti al comitato organizzatore del Premio che, ha detto Paolo Castelnovi dell'Associazione Landscapefor, "ha raggiunto un risultato molto importante: ha messo in fila aggettivazioni diverse, facendo convivere i tre filoni - pianificazione/gestione, segni del paesaggio e partecipazione, educazione e cultura - risultati significativi per riconoscere l'identità alpina di una vasta regione ed ha raggiunto l'obiettivo di formare un corposo progetto comune per lavorare insieme ad una consapevolezza maggiore sul paesaggio. La Provincia autonoma di Trento si sta inserendo in un grande sistema europeo, è riuscita a premiare l'eccellenza, facendola uscire dalla località dei luoghi e immergendola in una rete di relazioni con le esperienze simili"
Per l'ambito tematico "Programmazione, pianificazione e iniziative gestionali", (pervenuti in totale 13) vincitore è risultato il Comune piemontese di Ostana, rappresentato dal suo sindaco e da molti cittadini (più di 50) che hanno voluto accompagnare il primo cittadino alla cerimonia di premiazione. Titolo del progetto "Ostana. Ritorno e sviluppo consapevoli" è stato premiato con la motivazione "Ambizioso progetto di recupero diffuso dove pubblico e privato agiscono in sinergia. Il recupero della borgata di Sant'Antonio è stato promosso attraverso iniziative pubbliche che si coordinano con in interventi privati di ristrutturazione sostenuti dal PSR 2007-2013". Per questo ambito una menzione speciale al progetto "Adotta un terrazzamento in Canal di Brenta (Valdstagna, Veneto) e tre menzioni di qualità paesaggistica a: "Alle porte dei Monti Pallidi. Piano di riqualificazione urbana e ambientale (PRUA) Valle del Vajolet" (proposto dal Comune di Pozza di Fassa);"Orti di Mezzano" (proposto dal Comune di Mezzano) e a "PTC Alta Valsugana e Bernstol - Sorgente di identità e strategia di sistema-progetto di sviluppo montano sostenibile e partecipato" (Proposto dalla Comunità Alta Valsugana e Bernstol- Pergine Valsuagana).
Per l'ambito "Segni nel Paesaggio" (pervenuti in totale 54) premiato lo Studio AKKA di Ljubljana, Slovenia che ha presentato "Nordic ski center Planica". Ecco parte della motivazione: "L'intervento ridisegna un vasto contesto tradizionalmente destinato alla pratica agonistica dello sport del salto con gli sci, perseguendo l'obiettivo dell'integrazione degli impianti con un contesto paesaggistico di grande pregio. ...". La menzione speciale di questo ambito è andata al progetto "Nuova casa sociale per l'abitato di Caltron a Cles" proposto da Mirko Franzoso (Cles). Cinque le menzioni di qualità paesaggistica, due per progetti trentini, "Maso Curio Caderzone Terme" e "Mulino Agri '90 Storo"(entrambi presentati da NEXUS! ASSOCIATI di Storo), uno per un progetto di provenienza altoatesina "Strutture in pendenza, Villa P- Strukturen im hng Villa P (proposto da Bergmeisterwolf Architeketen), uno di provenienza piemontese, Cuneo "Campofei - Incontro tra tradizione e innovazione" (proposto da Dario Castellino, Valeria Cottino, Ivano Menso) e uno proveniente dalla Svizzera "Dortfbachisicherung nach der Uberscwemmung" (proposto da Architekt Conradin Clavuot Chur Canton Grigioni). Per questo ambito anche una segnalazione di merito a "Avalanche Shelter in Surlj, Engadin" (proposto da Bjorn Klingenberg Mendrisio, Ticino, Svizzera).
Per l'ambito "Cultura, educazione e partecipazione" (pervenuti in totale 40) è risultao vincitore l'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Cuneo con "Usage del territorio. per una gestione sostenibile dei territori transfrontalieri". Questa parte della moticazione: "Progetto di ricerca transfrontaliero sul tema del consumo di suolo per costruire una strategia di sviluppo di area vasta e facilitare il percorso di condivisione. ...". La menzione speciale è andata a "Giornate del paesaggio degli ecomusei 2007-2015" (proposto dalla Rete degli Ecomusei del Trentino - Canal San Bovo).
Tre le menzioni di qualità paesaggistica: "Avventure sui Monti Pallidi" (proposto da Valentina Gottardi, Trento); "Camposaz Dolomiti" (proposto da Collettivo Camposaz, Transacqua); "Corsi di pianificazione territoriale" (proposto dalla SAT, Società Alpinisti Tridentini). Tre anche le segnalazioni di merito: "Alle terre alte: Strategie per il riuso dell'architettura del territorio rurale, progetto per il ritorno alle alpi" (proposto da Mauro Marinelli, Castelfondo); "#Dolomiti 2040 - Idee e proposte per il futuro/ideen und vorschlage fur die Zukunft" (proposto dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, Belluno) e "L'ambient te Man_Sai dove sei, sai ciò che vale! Il paesaggio e l'ambiente della Val di Fassa in 7 parole" (proposto dal Comun General de Fascia.
L'assessore Carlo Daldoss, in chiusura del suo intervento, ha posto l'attenzione "sull'importanza del paesaggio, vero patrimonio identitario" ed ha sottolineato come "il connubio territorio/uomo viene colto, oggi, come unicità, una visione complessiva, olistica". Ha poi aggiunto: "Ringrazio tutti coloro, a partire dall'Osservatorio del Paesaggio, Giorgio Tecilla e dalla step, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, Gianluca Cepollaro, che si sono prodigati per la buona riuscita del Premio Fare Paesaggio: se le iniziative dedicate al paesaggio sono portate avanti con questo impegno danno luce e forza ai cambiamenti".
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08/06/2016, 21:18 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68643 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Alte le potenzialità di interscambio con la Federazione Russa, nonostante le sanzioni. Settore di punta per l'export trentino la meccanica, bene anche vino e moda
Dal Trentino alla Russia. Al via il "Progetto integrato di mercato" per favorire export e internazionalizzazione
Il mercato russo suscita grande interesse per le imprese trentine. Il legame tra la Federazione Russa e l'Italia è forte, considerato che il nostro Paese è il settimo cliente della Russia a livello mondiale ed il sesto fornitore, secondo i dati di inizio 2016. Nonostante il calo dell'interscambio conseguente all'applicazione delle sanzioni e delle controsanzioni, le potenzialità restano alte. Attualmente il Trentino ha un volume di export verso la Russia di 40 milioni di euro, cifra che le aziende vorrebbero veder tornare a crescere. Un desiderio che ha stimolato l'ideazione di un Progetto integrato di mercato per l'affiancamento delle imprese trentine interessate a questo mercato. Il percorso strategico di internazionalizzazione, al quale si può aderire fino alla fine di luglio, è stato presentato al Polo Tecnologico di Rovereto, nel corso dell'incontro “Nuove opportunità per il Trentino in Russia”, promosso da Trentino Sviluppo in collaborazione con la Camera di commercio italo-russa, con il supporto del Servizio attività internazionali della Provincia autonoma di Trento, della Camera di Commercio di Trento e di Trentino Export. Grande l'interesse delle imprese locali con oltre 40 realtà presenti.
Il mercato russo suscita grande interesse per le imprese trentine. Il legame tra la Federazione Russa e l'Italia è forte, considerato che il nostro Paese è il settimo cliente della Russia a livello mondiale ed il sesto fornitore, secondo i dati di inizio 2016. Nonostante il calo dell'interscambio conseguente all'applicazione delle sanzioni e delle controsanzioni, le potenzialità restano alte. Attualmente il Trentino ha un volume di export verso la Russia di 40 milioni di euro, cifra che le aziende vorrebbero veder tornare a crescere. Un desiderio che ha stimolato l'ideazione di un Progetto integrato di mercato per l'affiancamento delle imprese trentine interessate a questo mercato. Il percorso strategico di internazionalizzazione, al quale si può aderire fino alla fine di luglio, è stato presentato al Polo Tecnologico di Rovereto, nel corso dell'incontro “Nuove opportunità per il Trentino in Russia”, promosso da Trentino Sviluppo in collaborazione con la Camera di commercio italo-russa, con il supporto del Servizio attività internazionali della Provincia autonoma di Trento, della Camera di Commercio di Trento e di Trentino Export. Grande l'interesse delle imprese locali con oltre 40 realtà presenti. Meccanica, prodotti agroalimentari, abbigliamento, ma anche tecnologie e competenze in grado di rendere l'industria russa più moderna e competitiva. Questi i settori strategici su cui puntare per incrementare l'interscambio commerciale con la Russia. Un ambito di grande interesse anche per il Trentino che ha deciso di cogliere questa sfida mettendo in campo un approccio di sistema per valutare le reali opportunità delle aziende del territorio e supportare il loro ingresso o rafforzamento in questo mercato. Da qui prende spunto il PIM, Progetto Integrato di Mercato, il percorso strategico di internazionalizzazione rivolto alle imprese trentine lanciato da Trentino Sviluppo in occasione della “presentazione Paese” dedicata alla Russia, alla quale hanno preso parte una quarantina di aziende trentine. L’iniziativa è stata illustrata da Mauro Casotto, della Direzione Operativa di Trentino Sviluppo. “Questo percorso - ha sottolineato Casotto - nasce per rispondere ad una forte esigenza espressa dalle stesse aziende. Prevede l'organizzazione di una missione e specifiche azioni di promozione commerciale, preceduto da un percorso rivolto alle imprese, con azioni di formazione, analisi delle potenzialità dei propri prodotti di offerta, avvicinamento al mercato russo e poi da una assistenza per il follow up aziendale post-missione”. Per aderire al percorso c’è tempo fino al prossimo 31 luglio. Bando e modulistica sono scaricabili dal sito trentinosviluppo.it nella sezione “Bandi e appalti”. La mattinata si è sviluppata attraverso diverse relazioni che hanno approfondito il contesto geopolitico ed economico della Federazione russa, con particolare riferimento al sistema di sanzioni che, unito al calo del prezzo del petrolio e alla svalutazione del Rublo, ha impattato in modo significativo sul volume dell'interscambio bilaterale. Le limitazioni attualmente in essere nascono dal travagliato percorso di negoziazione tra Europa e Russia, illustrato dalla direttrice dell'Osservatorio Balcani e Caucaso Luisa Chiodi. “Dobbiamo essere consapevoli che le sanzioni non sono fatte per restare per sempre. Il Paese – ha evidenziato Raffaele Farella, dirigente del Servizio Attività internazionali della Provincia autonoma di Trento – mantiene una sua solidità macroeconomica ed ha avviato un massiccio programma per la sostituzione delle importazioni a favore dello sviluppo tecnologico dell'industria nazionale in diversi settori. Un programma che contempla forti facilitazioni per investimenti esteri e per l’avvio di partnership tecnologiche e produttive e che apre nuove interessanti opportunità per le aziende italiane e trentine che fanno del know how, della qualità e della flessibilità organizzativa i loro punti di forza”. “Il settore di maggiore potenziale per quanto riguarda l'export trentino verso la Russia – ha spiegato Leonora Barbiani, segretario generale della Camera di Commercio Italo-Russa - è quello della meccanica, in linea con il resto del Paese, ma sono emersi come incoraggianti anche i dati relativi al settore agroalimentare, tra cui spicca un +3,6% delle esportazioni di vino, ambito in cui senza dubbio il Trentino può dire la sua. Questo Paese – ha poi concluso - è in cerca di competenze, tecnologie e know how per far fare al suo sistema industriale un salto in avanti”. L'incontro è proseguito con la relazione di Luisella Lovecchio, Partner&Senior Consultant di ICT&Partners, dedicato agli aspetti più pratici dell'avvio di attività di export in Russia, con particolare riferimento alle novità per la certificazione dei prodotti, e di Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export, che ha illustrato i servizi offerti alle imprese che puntano al mercato russo, con la presenza da gennaio di un ufficio commerciale in loco e la possibilità di avere a disposizione un magazzino e uno showroom. La prima sessione della mattinata è stata chiusa dalla testimonianza di Michele Trentini, Head of International Business Development di GPI Spa, azienda informatica di Trento nata nel 1988 con interessanti prospettive di crescita e presente in Russia dal 2013 nei settori della logistica del farmaco e delle Information technologies applicate alla sanità. L'incontro è proseguito con una tavola rotonda durante la quale le aziende presenti hanno potuto porre domande specifiche ai diversi relatori, relative ai prodotti specifici e alle strategie di settore e di mercato per l'avvio di relazioni commerciali con il gigante russo.
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10/06/2016, 20:41 |
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