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Provincia Autonoma di Trento 
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Nell'ambito del 4° Master in Wine Export Management
I seminari di alta formazione organizzati da FEM con gli esperti del vino

Bilancio positivo per i seminari di alta formazione sul vino promossi dalla Fondazione Edmund Mach a cui hanno partecipato nei giorni scorsi illustri esperti e consulenti del settore di fama nazionale e mondiale: il sociologo Gianmarco Navarini, autore per "Il Mulino" del libro “I mondi del vino”, l'esperto e consulente di vino Robert Joseph, autore di Marketin Wine Toolkit e il noto importatore di vino statunitense, Jim Lo Duca.
Numerosi operatori, appassionati, ma anche studenti del corso di laurea e del master WEM hanno seguito con attenzione i seminari “Extra Program” dell''Executive Master in Wine Export Management, trasmessi anche in diretta streaming su live.fmach.it e organizzati dal Dipartimento istruzione post secondaria e universitaria del Centro Istruzione e Formazione.

Gianmarco Navarini insegna Sociologia della cultura ed Etnografia all’Università di Milano-Bicocca ed è autore per "Il Mulino" del libro “I mondi del vino”. Ha analizzato gli elementi che compongono la fenomenologia sociale del mercato, dai processi culturali di differenziazione dei mondi del consumo e della produzione allo sviluppo dei legami tra i sistemi di classificazione del vino come prodotto e le classificazioni sociali dei consumatori.

Robert Joseph, acuto osservatore del mondo del vino e giornalista del magazine di economia vitivinicola Meininger’s Wine Business, è visiting professor della Burgundy Business School. Autore di Marketin Wine Toolkit, Master of Wine, è fondatore del Wine Challenge di Londra, concorso enologico internazionale con la partecipazione di oltre 10.000 vini. Il seminario di Joseph è partito da una domanda fondamentale e per certi aspetti didattica: "Come scegli una bottiglia di vino quando non c’è un nome di un produttore di vino o di un’azienda che riconosci? Il dibattito che è ne scaturito è stato appassionante ed a tratti “illuminante”.

Jim Lo Duca ha evidenziato il punto di vista dell'importatore USA, illustrando le problematiche che quest'ultimo si trova quotidianamente a dover risolvere. Conoscerle e saperle affrontare è indispensabile per creare un rapporto fiduciario. Secondo Lo Duca, il vino può anche essere buonissimo, ma per sfondare con gli importatori americani serve una adeguata comunicazione professionale.

I seminari si inseriscono all'interno del quarto Executive Master in Wine Export Management con 25 nuovi aspiranti export manager del vino, selezionati da una commissione che ha valutato un elevato numero di candidature. Il master si completerà l’11 giugno e si propone di formare export manager nel settore vinicolo. In questi giorni, sempre nell'ambito master, si è svolto anche il primo corso Wine & Spirtit Education Trust, la più autorevole organizzazione mondiale per le qualifiche professionali nel mondo del vino e dei distillati per fornire certificazioni riconosciute a livello internazionale rivolte agli operatori del settore e agli appassionati. A fine giugno ed inizio luglio sono programmati altri due corsi WSET Level 2 per complessivi 40 posti, mentre il terzo livello del corso si terrà a fine ottobre . Per informazioni ed iscrizioni inviare richiesta a wsetcourse@fmach.it

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19/04/2016, 21:47
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Torna dal 22 al 25 aprile nello storico Parco delle Terme di Levico la fortunata kermesse dedicata all'orto e al giardino
Ortinparco saluta la primavera celebrando le buone leguminose

La scelta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite di dichiarare il 2016 anno internazionale dei legumi ispira anche la tredicesima edizione di Ortinparco, la festa dedicata a tutto quanto fa orto in programma dal 22 al 25 aprile al Parco delle Terme di Levico, accendendo i riflettori su una famiglia di piante importanti per la nostra alimentazione, con l'obiettivo di arrivare nel 2020 al 20% del totale delle proteine consumate dalla specie umana a livello mondiale. “I legumi possono contribuire in modo significativo ad affrontare la fame e la sicurezza alimentare, la malnutrizione, le sfide ambientali e la salute umana” ha spiegato, in occasione della presentazione della campagna, il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon. La riconversione dalle proteine animali a quelle vegetali, infatti, comporta migliore efficienza energetica, miglioramento dei suoli, risparmio d'acqua e maggiore equità sociale. Molte sono inoltre le specie di leguminose utilizzate nel settore del verde ornamentale. Temi che toccheranno trasversalmente, durante la quattro giorni di Ortinparco, il ricco e variegato programma allestito dal Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento, illustrato oggi presso le serre del parco. Accanto al dirigente del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale Innocenzo Coppola ed al direttore del Parco delle Terme di Levico, Fabrizio Fronza, sono intervenuti l'assessore al turismo del Comune di Levico, Werner Acler, ed il presidente dell'Apt Valsugana Stefano Ravelli.

Fin dalla sua prima edizione (a ricordarne il debutto c'era oggi anche Pier Dal Rì, l'ideatore della manifestazione), Ortinparco è la "festa verde" per eccellenza, che apre le porte alla primavera ed alla stagione dei lavori nell'orto e nel giardino. Attività e laboratori creativi per bambini, con la giornata inaugurale di venerdì 22 aprile interamente dedicata alle scuole, laboratori per adulti, concerti, spettacoli, esibizioni artistiche, racconti, interventi di approfondimento, mostre (tra le quali un'esposizione di legumi della tradizione trentina, italiani e del mondo), degustazioni e menù a tema nei ristoranti, installazioni interattive compongono un programma (vedi allegato) anche quest'anno ricco di spunti e motivi d'interesse, oltre che di svago e di attrazione per un pubblico eterogeneo e di visitatori curiosi (circa 20.000 lo scorso anno, moltissime le famiglie), molti dei quali arrivano anche dalle province e regioni limitrofe al Trentino. Ad accoglierli ci sarà, come sempre, un'esplosione di fiori, l'esposizione di 30 allestimenti di orti-giardino, una grande pianta di fagiolo che si arrampica su Villa Paradiso, un'installazione curata dai giardinieri del parco di Levico che si rifà alla favola di Jack e il fagiolo magico, ed altre attrazioni ancora.

Una formula collaudata e di successo, che lo staff di Ortinparco - dentro il quale hanno un ruolo di punta gli stessi lavoratori del Progettone - ha reso quest'anno ancora più coinvolgente. Merito, anche, della "rete" di collaborazioni e sinergie che la manifestazione ha saputo creare nel tempo con il Comune di Levico Terme, le realtà associative, culturali, formative ed economiche del territorio: da Arte Sella al Centro Don Ziglio, dalla Fondazione Mach a Casa Serena, dalla Condotta Slow food all'Appa, dall'Apt al Museo storico del Trentino, dal Comune e Biblioteca comunale (che da oggi al 27 aprile propone "Ortinlibro", mostra di testi dedicati alle tematiche del paesaggio, dei parchi, giardinaggio e orticoltura) al Consorzio Levico Terme in Centro.

I visitatori affezionati sanno che Ortinparco si presenta ogni anno con un "vestito" nuovo, inedite installazioni, scenografie naturali. In questi giorni si vedono gli operai al lavoro, intenti a completare aiuole fiorite, i recinti e le piantumazioni dei nuovi orti, mentre si mettono a punto gli ultimi dettagli del programma.

La prima novità riguarda la partecipazione delle scuole: accanto alle scuole primarie e dell'infanzia, rappresentate da 16 classi e 320 alunni iscritti alla giornata inaugurale di venerdì 22 aprile esclusivamente dedicata, com'è ormai tradizione di Ortinparco, alle scuole della Valsugana, parteciperanno quest'anno ai molti laboratori didattico-creativi (Legumi e cereali: meravigliosi sconosciuti; Che tesoro il fagiolo di Teodoro; Festival dei legumi; Alberi di lenticchie, pecore di fagioli; Disegno il mio libro dell'orto), a cura dell'associazione NetTARE e in collaborazione con l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente, anche gli alunni delle scuole superiori di Borgo Valsugana, che saranno coinvolti nella progettazione e realizzazione di "Un orto... di fortuna".

Laboratori non solo per bambini e ragazzi: ad Ortinparco anche gli adulti avranno l'opportunità di conoscere e approfondire vari argomenti, quali la storia e la produzione del lupino dal quale un'associazione di coltivatori di Anterivo ricava un caffé diventato presidio Slow food; la percezione multisensoriale del gusto (L'orto in bocca); la preparazione di gustose "giardiniere" e la conservazione dei legumi in vasetto (Svita il barattolo), oppure ancora la preparazione del latte di soia e di creme di legumi nell'ambito del percorso teorico-pratico "Il cibo di Leonardo", dove si parlerà di leguminose coltivate e selvatiche, della loro storia e origine, delle loro peculiarità nutrizionali, dei metodi per cucinarle al meglio.

Ad Ortinparco 2016 anche un'anteprima di "Food Print - Quanto pesa la tua spesa?", la nuova mostra didattica interattiva che l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa) sta preparando per le scuole secondarie a partire dall'anno scolastico 2016-2017. Oltre all'incontro ravvicinato con i principali legumi consumati in Trentino e in Italia, i visitatori di Ortinparco potranno misurare la propria conoscenza dei legumi con "Quizbean", perché - come ha spiegato oggi Fabrizio Fronza - "Ortinparco è anche un'occasione per giocare con e nei giardini del Parco".

A tutti i laboratori per adulti la partecipazione è gratuita ma si richiede l'iscrizione (tel. 0461 727700).

La festa di Ortinparco, alla quale non manca un vivace mercatino di piante, fiori, prodotti delle filiere corte e creazioni artigianali, con una cinquantina di espositori, si è sempre caratterizzata anche per gli spettacoli e gli appuntamenti musicali. Si parte sabato 23 alle ore 11 (in perfetto stile "asburgico", quando nei parchi si poteva assistere ogni domenica mattina a concerti di musica classica) con un concerto dell'Orchestra Junior della Scuola musicale "Il Diapason" di Trento, mentre nel pomeriggio I Teatri Soffiati presenteranno "Fagioli", divertente mix di racconti, musiche, canti e piccole magie che vede protagonisti due stravaganti vagabondi cantastorie (Giacomo Anderle e Alessio Kogoj), sempre sospesi tra la ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti e la voglia inesauribile di giocare.

Da non perdere, domenica 24 aprile, lo spettacolo "Concerto Conciorto", performance comica e poetica con il musicista e scrittore Biagio Bagini e Gian Luigi Carlone, voce, frontman e fondatore della Banda Osiris, che daranno voce alle Verdure, suonando melanzane, carote, zucchine e cetrioli insieme a flauti traversi, sax e chitarre per dare vita a un concerto sostenibile.

Ad animare i viali dello splendido parco delle Terme di Levico ci sarà anche l'organista Mimì, artista girovago fuori dall'ordinario (a cura del Collettivo Clochard), mentre presso il Grande Faggio Nicola Sordo e Andrea Vitti presenteranno "Storia di un mondo dove tutto torna", racconto-spettacolo dedicato al tema del paesaggio dalla civiltà contadina a quella del consumo, ovvero al cambiamento avvenuto nel tempo delle relazioni uomo-territorio, uomo-risorse vegetali, uomo-agricoltura, uomo-semi e, più nello specifico, uomo-fagiolo! Così come Carlo La Manna e Francesco D'Amico intercetteranno con "La voce del cuore" le riflessioni e i pensieri degli adulti a passeggio nel parco. Altro concerto, infine, nel pomeriggio di lunedì 25 aprile, con "Edith Piaf, una stella che brilla nel cielo di Francia", omaggio di un gruppo di musicisti (Lucia Maccani, Giordano Angeli, Mauro Marcantoni, Paolo Morelli, Pierluigi Sartori) alla straordinaria figura dell'artista in occasione del centenario della nascita appena trascorso.

In linea con la filosofia di Ortinparco è l'invito degli organizzatori a raggiungere Levico Terme con il treno o con i pullman di linea: chi presenterà il biglietto entrerà gratuitamente alla manifestazione. Costo del biglietto d'ingresso: 2,50 Euro, gratuito fino a 18 anni e sopra gli 80 anni.

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19/04/2016, 21:48
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Giovedì e venerdì rassegna enologica con studenti e convegno sulla valorizzazione dei vini del territorio

Vini del territorio, al via la rassegna e venerdì il convegno

E' tutto pronto per dare il via oggi alla prima rassegna sui vini del territorio promossa dal corso enotecnici della Fondazione Edmund Mach, che sarà seguita domani mattina da un convegno enologico con esperti.
La “Rassegna enotecnico valorizzazione vini territorio” ha una scopo didattico e dedica la prima edizione al vino e al vitigno Teroldego, coinvolgendo 40 cantine trentine aziende produttrici di Teroldego per complessivi 62 vini, di cui 20 vini Teroldego IGT Vigneti delle Dolomiti e 42 vini Teroldego Rotaliano DOC.

Non si tratta di un concorso: i protagonisti della rassegna saranno gli studenti di San Michele, coadiuvati dai docenti delle materie tecniche e da una serie di esperti del settore vitivinicolo, sommelier e giornalisti del settore enogastronomico, che li affiancheranno nel valutare i vini.
Il convegno enologico di venerdì, con inizio alle ore 9, presso l’Aula Magna del Centro Istruzione e Formazione, al quale interverranno esperti e produttori, sarà centrato sugli aggiornamenti in materia viticolo -enologica e saranno analizzate alcune interessanti esperienze del territorio.
“Scopo della rassegna -spiega il dirigente Marco Dal Rì- è fornire ai futuri enotecnici, oggi studenti, la conoscenza dei prodotti locali che magari un domani saranno parte integrante delle loro vita lavorativa”. La degustazione che selezionerà i vini più rappresentativi per categoria, si svolgerà domani giovedì 21 aprile, presso la sala Versini del Palazzo della Ricerca e Conoscenza della Fondazione Mach.
In occasione della prima giornata della Rassegna dedicata al Teroldego, la biblioteca FEM propone una selezione di libri moderni e storci sul vitigno e sul vino Teroldego, insieme con le più significative pubblicazioni dei ricercatori FEM e una sitografia che valorizza il patrimonio digitale della biblioteca.

http://www.fmach.it/Servizi-Generali/Bi ... biblioteca

Convegno valorizzazione VINI territorio - Aggiornamenti Viticolo Enologici
TEROLDEGO Venerdì 22 aprile 2016 - aula magna FEM - ore 9
Prof. Marco Dal Rì Dirigente del Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach
Moderatore: prof. Massimo Bertamini docente di Enologia, corso Enotecnico.
Ore 09.15 – 09.45
Elisabetta Foradori – Azienda Foradori Mezzolombardo.
“Il vigneto che vive: biodiversità, genetica e biodinamica; la mia esperienza”
Ore 09.45 – 10.15
Mauro Varner – Responsabile ufficio tecnico di campagna Mezzacorona SCA
“Interventi agronomici per il miglioramento qualitativo dell'uva Teroldego”.
Ore 10.15 – 10.45
Giorgio Nicolini – Responsabile cantina sperimentale e microvinificazione, Centro Trasferimento Tecnologico FEM
“Contributo FEM – Istituto Agrario alla conoscenza tecnologica del vino Teroldego.
Ore 10.45 – 11.15 Coffee Break
Ore 11.15 – 11.45
Fulvio Mattivi – Resp. del Dipartimento Qualità Alimentare e Nutrizione, Centro Ricerca ed Innovazione FEM.
"Influenza della temperatura di conservazione sulla evoluzione della composizione dei vini rossi"
Ore 11.45 – 12.30 Discussione e riconoscimenti della rassegna Valorizzazione Vini Territorio
http://goo.gl/QBhG5N

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21/04/2016, 21:11
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Lupo investito nella notte a Castelnuovo

La carcassa di un giovane lupo (Canis lupus), maschio di 40 chili, è stata rinvenuta questa mattina a bordo strada a Castelnuovo in Valsugana dagli uomini del Corpo Forestale del Trentino, allertati da alcuni automobilisti. L’animale è morto in seguito ad un investimento.
Il lupo è tornato a popolare le Alpi all'inizio degli anni ’90 nel settore occidentale. In Trentino è presente dal 2010, attualmente con un branco che vive sui monti della Lessinia, al confine con il veronese e con tre esemplari solitari, due maschi in alta Val di Non ed una femmina in Val Rendena.

Gli esperti del Servizio Foreste e Fauna della Provincia evidenziano come i fenomeni di dispersione siano molto diffusi per questo tipo di animale e che gli investimenti stradali ne siano la seconda causa di morte in Italia, dopo il bracconaggio.
Gli esami genetici che verranno effettuati nelle prossime settimane sul corpo del lupo rinvenuto a Castelnuovo cercheranno di stabilirne la provenienza.


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L'assessore Dallapiccola all'assemblea di Latte Trento

"Dalla crisi del latte si esce con una nuova immagine dei prodotti trentini"

"L'agricoltura di montagna, e la zootecnia in particolare, è il "boccino" dell'economia di un territorio, senza il quale non è possibile il gioco delle bocce". All'assemblea dei 320 soci del Consorzio Produttori Latte Delle Valli Trentine (Latte Trento), che si è tenuta stamane nello stabilimento di Spini di Gardolo (dove si sta realizzando la futura "Cittadella del latte"), l'assessore all'agricoltura e al turismo Michele Dallapiccola ha usato questa metafora per dare l'idea del valore e dell'importanza strategica che il settore dell'allevamento,e quindi delle produzioni lattiero-casearie, riveste per l'intero sistema economico-territoriale del Trentino. "Un ruolo – ha affermato, intervenendo a conclusione dei lavori dopo le relazioni del presidente della cooperativa Carlo Graziadei e del direttore Sergio Paoli – riconosciuto come fondamentale dalla stessa Unione europea, che a questo settore destina non a caso risorse importanti". Un'assemblea alla quale i vertici di Latte Trento hanno potuto presentare un bilancio positivo, "oltre le più rosee aspettative", considerando la crisi che il latte sta attraversando dopo la fine delle quote latte e che ha offerto l'occasione a Dallapiccola per confermare la tabella di marcia disegnata dalla Provincia per i pagamenti ad agricoltori e allevatori, ai quali a maggio verranno corrisposti la "Domanda unica" e i premi del Psr.

Nonostante i lusinghieri risultati – per il quarto anno consecutivo Latte Trento può garantire ai propri soci remunerazioni soddisfacenti per il latte, pagato in media 49 Centesimi al litro – permangono le preoccupazioni per il futuro. I processi di fusione degli scorsi anni hanno di certo aiutato ad affrontare la crisi ma occorre lavorare ancora, in un territorio dai piccoli numeri e poco incline alle produzioni intensive quale è il Trentino, per fare massa critica.

Segnali incoraggianti, positivamente sottolineati dallo stesso assessore, sono l'avvicinamento di Latte Trento a Concast-Trentingrana, così come l'importante investimento fatto per l'ampliamento dello stabilimento di Spini di Gardolo, dove sorgerà una vera "Cittadella del latte", una vetrina delle migliori produzioni lattiero-casearie trentine (con uno spaccio, un museo del latte, percorsi didattici e laboratori sensoriali) aperta a visitatori e turisti.

E proprio sull'aggancio al turismo ha insistito in modo particolare l'assessore, che ha preannunciato il lancio di una grande campagna di promozione dei prodotti lattiero caseari di qualità del Trentino rivolta, in modo specifico, ai "cinque milioni di turisti che varcano ogni anno i confini del Trentino ed ai quali dobbiamo essere in grado di fornire loro uno yogurt, un pezzo di buon formaggio e una mela al giorno".

"Se il sostegno finanziario al reddito degli agricoltori di montagna è dato quasi esclusivamente dai programmi europei – ha detto Dallapiccola – la Provincia non fa e non farà mancare il proprio aiuto a Trentino Marketing per sostenere tale azione pubblicitaria, destinata a dare una nuova e più attraente immagine dei nostri prodotti. Incontreremo a breve anche gli operatori del settore turistico ed alcuni progetti sono in corso anche con la GDO (Grande distribuzione organizzata), ma gli allevatori devono imparare a mettersi in mostra, a diventare promotori di sè stessi ed anche un poco operatori turistici capaci di accogliere di buon grado il visitatore, invitarlo a visitare la propria stalla, mostrandogli cosa mangiano le mucche in montagna. Se sapremo fare questo – ha concluso l'assessore all'agricoltura – lasceremo dentro il turista un'emozione, un bel ricordo che lo farà tornare, perchè il buon cibo lo si trova ormai dappertutto, mentre la differenza la fanno le persone".


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Su proposta dell'assessore Carlo Daldoss

Osservatorio del Paesaggio: un Forum permanente e un Tavolo di coordinamento a garanzia di funzionalità e partecipazione

Il paesaggio, elemento caratterizzante dell'identità e della competitività del nostro territorio, sommato alla grande attenzione necessaria sul consumo di suolo, sono tematiche di grande rilevanza per il futuro del Trentino. Per questo l'assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss ha proposto stamane in giunta l'istituzione di un Forum permanente e un tavolo di coordinamento in seno all'Osservatorio del Paesaggio. Con il fine di elaborare strategie di azioni efficaci, si punta sull'educazione e formazione, fondamentali per la consapevolezza. Nel Forum è rappresentata la società civile trentina. Qualità architettonica e paesaggistica per la pianificazione e gestione del paesaggio trentino hanno ora strumenti di garanzia strutturati.

La strategia dedicata al paesaggio trentino da parte della Provincia autonoma inizia, già qualche anno fa, con l'istituzione della step, scuola di governo del territorio e del paesaggio e, in una seconda fase, con l'istituzione dell'Osservatorio del Paesaggio. "I lavori, gli studi, i monitoraggi fin qui fatti hanno, fra l'altro, 'tastato' il polso dei Trentini evidenziando quanto, questo tema, sia già nelle loro corde. - così l'assessore Carlo Daldoss - Ora, è importante promuovere una partecipazione consapevole che garantisca al nostro territorio un futuro all'insegna della sostenibilità a tutti i livelli, a partire da quello paesaggistico, economico-sociale. Per attuare tutte le azioni, comprese quelle di educazione e formazione, necessarie a promuovere una cultura del paesaggio, è stato strutturato opportunamente l'Osservatorio e il Tavolo di coordinamento".

La strutturazione dell'Osservatorio del paesaggio fa leva su alcuni punti, i principali

L'Osservatorio è presieduto dall'assessore provinciale competente in materia di paesaggio che ha il compito di convocare il Forum e ne presiede i lavori. Il presidente indirizza l'Osservatorio all'approfondimento dei temi paesaggistici rilevanti e allo sviluppo di azioni coerenti con gli obiettivi della giunta provinciale e dell'assessorato, assicura la ricaduta degli approfondimenti e azioni sull'attività dell'Amministrazione provinciale.

Il Forum dell'Osservatorio è il luogo del confronto e dell'elaborazione partecipata di proposte per la gestione, la tutela e la trasformazione consapevole del paesaggio trentino; è l'organo di consultazione e consulenza per la Provincia sulle tematiche paesaggistiche; elabora gli indirizzi generali che orientano l'attività dell'osservatorio, promuovendo lo sviluppo di iniziative ed approfondimentitecnico-scientifici; attraverso i propri membri partecipa alle attività di approfondimento nell'ambito di comitati tematici e gruppi di lavoro.

Importante sottolineare come nel Forum dell'Osservatorio sia rappresentata la società civile trentina con esponenti del mondo culturale, della formazione, ricerca, economia, associazionismo, professioni e enti pubblici territoriali. Ciò, evidentemente, favorisce (anche per ricaduta sui vari ambiti) un ampio raggio di consapevolezza in merito alle tematiche paesaggistiche che, come in più occasioni sottolineato dall'assessore Carlo Daldoss, è "fra i temi più rilevanti per il futuro del Trentino"

Il Tavolo di coordinamento, che si riunirà almeno una volta all'anno, sarà così composto: assessori provinciali competenti in materia urbanistica, paesaggio e in materia di ambiente, direttore della Società per la formazioine permanente del personale (tsm), direttore dell'Osservatorio del paesaggio, presidente del Comitato scientifico della scuola per il governo del territorio e del paesaggio (step), presidente del comitato scientifico del master Dolomiti UNESCO.


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23/04/2016, 9:27
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Approvate oggi dalla Giunta provinciale su indicazione dell'assessore Zeni, riguardano profilassi e sorveglianza

Apiari e alveari: le direttive all'Azienda sanitaria

Arrivano le direttive su apiari e alveari, che indicano le azioni da fare in materia di: comunicazione di inizio attività, piani di profilassi e sorveglianza delle malattie che colpiscono le famiglie di api, notifica della movimentazione per nomadismo e rilascio dei certificati sanitari, compravendita e controllo sulla produzione. Le ha approvate oggi la Giunta provinciale, su indicazione dell'assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni: "In Trentino vi sono 1563 apicoltori, secondo il censimento dello scorso anno, di cui oltre il 90% sono hobbisti - spiega l'assessore Zeni -. Attraverso queste direttive vogliamo innanzi tutto responsabilizzare l'attività dell'apicoltore e delle associazioni, e poi dare ufficialità alle informazioni sulle movimentazioni delle famiglie di api ed evitare la duplicazione delle informazioni trasferendo i dati dalla banca dati provinciale a quella nazionale".

Questi i principali contenuti delle direttive:

Banca dati provinciale
L’Azienda sanitaria, come previsto per legge e al fine di evitare la duplicazione di informazioni, trasferisce le informazioni contenute nella Banca dati provinciale alla Banca dati apistica nazionale (BDA) ed implementa puntualmente la BDA con tutte le informazioni richieste. La BDA gestisce l'anagrafica degli apicoltori, i dati degli allevamenti e le postazioni degli apiari, il censimento annuale e le movimentazioni.

Piani di profilassi e sorveglianza delle malattie che colpiscono le famiglie di api
L'obiettivo è quello di controllare la presenza delle pesti delle api, in particolare, e delle altre malattie delle api allevate su un territorio di un ben precisato numero di Comuni, individuati su base zonale e, per ciascuna zona, quei Comuni dove sono stati notificati casi di malattie soggette a denuncia obbligatoria. I controlli interesseranno le seguenti malattie:
•Peste americana: l'accertamento è effettuato in due modi: su base del solo rilievo della sintomatologia clinica ovvero attraverso indagine visiva, olfattiva dei telaini da nido; su base della conferma del sospetto clinico con esame di laboratorio; le misure di controllo si applicano solo agli alveari di api riscontrati positivi, trascorsi 14 giorni dalla distruzione degli alveari dichiarati positivi l'apiario deve essere sottoposto a un ulteriore controllo.
•Peste europea: l'accertamento è effettuato in due modi: su base del solo rilievo clinico della malattia effettuato da un medico veterinario; su base della conferma del sospetto clinico con esame di laboratorio; i controlli devono essere estesi anche ali apiari in stretta vicinanza con il focolaio primario, le misure di controllo si applicano solo agli alveari di api riscontrati positivi, trascorsi 14 giorni dalla distruzione degli alveari dichiarati positivi l'apiario deve essere sottoposto a un ulteriore controllo.
•Nosemiasi: l'accertamento richiede la differenziazione delle manifestazioni cliniche indotte da questa malattia; il Centro di referenza nazionale per l'apicoltura consiglia di gestire gli apiari attraverso l'adozione di corrette pratiche apistiche e l'utilizzo di specifici mangimi complementari che possono concorrere a ridurre la carica intestinale di spore; il Regolamento di Polizia veterinaria per gli apiari colpiti li pone sotto sequestro e istituisce una zona di controllo di 3 km, il sequestro può essere revocato solo a seguito di risanamento accertato.
•Varroatosi: l'accertamento è effettuato sulla base del rilievo clinico accompagnato da segni di gravità tali da mettere a rischio la sopravvivenza della famiglia, nonché di essere causa di reinfestazione degli apiari circostanti.
•Aethina tumida: l'accertamento di questa infestazione è effettuato nel rispetto delle indicazioni impartite annualmente dal Ministero della Salute; a seguito della conferma di infestazione si provvede alla distruzione di tutti gli alveari presenti nell'apiario, dei nuclei, delle api regine e di tutti gli altri materiali biologici in grado di veicolare uova, larve o adulti.

Movimentazione per nomadismo
L’APSS informa gli apicoltori sulle modalità per il rilascio della certificazione sanitaria per la movimentazione e la compravendita di alveari e/o nuclei di api, nonché per l’attività di nomadismo. L'Azienda sanitaria, inoltre, con la collaborazione dei Consorzi dei frutticoltori o delle Organizzazioni, entro il mese di febbraio di ogni anno, acquisisce la programmazione delle attività di impollinazione che riporta il numero di postazioni attivate, la relativa georeferenziazione ed i nominativi degli apicoltori fornitori del servizio di impollinazione.

Controllo ufficiale sul comparto “Allevamento delle api e prodotti dell’allevamento”
L’APSS annualmente deve programmare i controlli affinché gli apicoltori adottino: buone pratiche di allevamento, modalità per documentare l’alimentazione delle api (mangimi) e uso del farmaco in apiario, nonché, per gli apicoltori dediti all’allevamento delle api per produrre alimenti (miele, pappa reale), le buone pratiche per assicurare l’igiene dei locali e delle lavorazioni indirizzate all’estrazione, maturazione e confezionamento del miele nell’ambito della produzione primaria.

Apiari e alveari sottoposti a controllo nel 2016:
•Valle di Fiemme: 21 apiari e 376 alveari
•Primiero: 31 apiari e 320 alveari
•Bassa Valsugana e Tesino: 34 apiari e 332 alveari
•Alta Valsugana: 38 apiari e 1.005 alveari
•Valle dell'Adige: 19 apiari e 341 alveari
•Valle di Non: 43 apiari e 707 alveari
•Valle di Sole: 29 apiari e 326 alveari
•Giudicarie: 29 apiari e 383 alveari
•Alto Garda e Ledro: 10 apiari e 192 alveari
•Vallagarina: 46 apiari e 466 alveari
•Valle di Fassa: 8 apiari e 134 alveari


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Di scena fino a domani a Marco di Rovereto oltre 30 unità cinofile provenienti da tutto il mondo. In palio anche il titolo tricolore
Cani da ricerca, al via le esercitazioni internazionali

Da ieri fino a domani oltre 30 unità cinofile da soccorso, italiane e provenienti da altri paesi esteri, sono impegnate a confrontarsi su varie prove, simulando situazioni di emergenza e catastrofe. L’organizzazione è affidata alla Scuola provinciale cani da ricerca. La manifestazione è in programma presso il Centro della Protezione Civile a Marco di Rovereto. Il Trentino sarà rappresentato da due unità cinofile: Alessandro Dalvit con due cani per una prova in superficie con Muttley ed una prova in Maceria con Maverick; Gabriele Castaman con Flash per la prova su Maceria.

Formalmente quelle di Marco di Rovereto con esercitazioni, in realtà in Trentino sono presenti i migliori che si confronteranno in un vero e proprio campionato internazionale. I cani ed i loro istruttori saranno chiamati a misurarsi su più sfide: dal test in obbedienza in palestra alla impegnativa prova nei boschi o in una simulazione di terremoto. L’obiettivo è di rintracciare nel minor tempo i “dispersi”, celati tra le macerie.

L’organizzazione è affidata alla Scuola provinciale cani da ricerca del Trentino, che ha collezionato negli ultimi anni una serie di successi. Lo scorso novembre a Vienna il successo era andato all’unità cinofila da soccorso su maceria, composta dai cani Maverick e Muttley, e dall’istruttore Alessandro Dalvit. Un paio di mesi prima, sempre Dalvit con il cane Maverick si era classificato al quarto posto in occasione del 21° Campionato mondiale di Aalborg in Danimarca

L’evento a Marco di Rovereto si inserisce nel circuito Iro, International Rescue Dogs Organisation, di fatto un campionato mondiale per cani e istruttori, e caratterizzato da un livello altissimo di preparazione e addestramento. I due giudici delle prove di Marco provengono da Slovenia e Giappone.

Alle prove partecipano 30 unità cinofile proveniente dall'Italia e dai paesi esteri. Quest'anno la Scuola provinciale trentina ha richiesto ed ottenuto in occasione della prova di Marco la possibilità di mettere in palio anche il titolo di Campionato Italiano cani da soccorso.

La scuola cani da ricerca e catastrofe fa parte della Protezione civile trentina, che ha proprio a Marco di Rovereto il campo di formazione e addestramento, gestito dal Servizio prevenzione rischi, sempre della Protezione civile trentina.


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La Fondazione Edmund Mach invitata a Londra al simposio su clima, satelliti e biodiversità

Monitoraggio della biodiversità dallo spazio, FEM "vola" a Londra

I dieci enti di ricerca più prestigiosi al mondo nel settore del telerilevamento satellitare sono stati invitati ad intervenire il 29 aprile, a Londra, al simposio sulle ultime frontiere del monitoraggio della biodiversità dallo spazio. Tra questi spicca la Fondazione Edmund Mach con la relazione del ricercatore Duccio Rocchini.
L'ente di San Michele affiancherà autorevoli istituzioni come Geo Bon (Svizzera), l'Università di Würzburg (Germania), University of Nottingham e University of Reading (Gran Bretagna), University e King's College di Londra, Microsoft Research (USA), Zoological Society di Londra, Deakin University (Australia).

L'attività della Fondazione Mach in questo settore riguarda le potenzialità della ricerca sulla biodiversità vegetale direttamente dallo spazio, attraverso immagini satellitari che possono "vedere" la Terra con un dettaglio di mezzo metro, in lunghezze d'onda che superano le capacità visive dell'occhio umano. Uno strumento che consente di conoscere, ad esempio, gli effetti del cambiamento climatico sulle varietà vegetali (in boschi, vigneti, frutteti), stimare le variazioni di estensione nel tempo dei prati di montagna o, ancora, monitorare i cambiamenti di specie all'interno dei boschi.
Duccio Rocchini collabora in una rete internazionale di ricercatori dediti allo studio dell'ecologia spaziale attraverso immagini da satellite ed ha pubblicato più di 100 saggi su riviste internazionali sul tema. E' attualmente impegnato a San Michele nella promozione di misure della biodiversità in ambienti alpini, attraverso due progetti FP7: EUBON dedicato alla creazione di una rete della biodiversità in Europa e DIARS, dedicato al monitoraggio delle specie vegetai invasive; si tratta di due iniziative a sei zeri della Comunità Europea, che sta investendo molto sul tema biodiversità e cambiamenti climatici.

Info sul simposio di Londra
https://www.zsl.org/science/whats-on/sp ... monitoring


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Proficui incontri per un gruppo di aziende della filiera del food con l'Istituto Trento Doc e della meccatronica
Missione economica a Chicago: il sistema trentino si promuove nel Midwest

Si è conclusa ieri la missione di promozione economica del Trentino a Chicago alla quale hanno partecipato un gruppo di aziende del settore alimentare e l’istituto Trento Doc. Numerosi gli incontri Business to Business promossi dall’’iniziativa - organizzata da Trentino Sviluppo e dalla Camera di Commercio Italo-americana del Midwest in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento - molti dei quali svoltisi direttamente presso le sedi dei principali distributori e importatori del Nord America . Promettenti gli esiti delle visite e già diversi i ritorni fissati in Trentino per i prossimi mesi. Particolare successo per il seminario di promozione dell’Istituto Trento Doc rivolto ad una selezionatissima platea di giornalisti specializzati e distributori e finalizzato a favorire la conoscenza ed il consumo delle bollicine trentine presso un’area di forte espansione per il consumo dei prodotti italiani. Particolarmente proficui infine gli incontri dedicati al settore della meccanica e meccatronica con le associazioni dei produttori locali, con le principali organizzazioni di settore nonché con le istituzioni italiane in loco.

Gli Stati Uniti rappresentano la seconda destinazione delle esportazioni trentine ma i margini per una ulteriore crescita delle vendite sono ancora molto ampi e legati alla possibilità di presidiare nuove spazi di mercato, specie nelle rotte meno tradizionali per il Made in Italy ma non per questo meno proficue in termini commerciali e di investimento. Con queste premesse è stata programmata e realizzata negli scorsi tre giorni la missione di promozione economica del Trentino a Chicago, la città più popolata del Midwest e la terza per numero di abitanti degli USA. L’area metropolitana di Chicago è popolata da circa 9.8 milioni di persone e nell’ultimo quindicennio ha registrato tassi di sviluppo assai dinamici portando l’Illinois a divenire la quinta economia degli Stati Uniti con un Pil equivalente a quello dell’Arabia Saudita.

Nella missione promossa da Trentino Sviluppo con il supporto della Camera di Commercio Italiana nel Midwest e con la collaborazione della Provincia di Trento, sono state coinvolte un gruppo di aziende facenti parte della filiera del food e l’Istituto Trento Doc in rappresentanza delle 41 aziende produttrici delle bollicine di montagna trentine.

Le aziende coinvolte hanno beneficiato dell’opportunità di agende personalizzate di incontri svolti in maggioranza presso le sedi dei principali operatori nel campo della distribuzione e importazione dei prodotti agroalimentari nell’area del Midwest, una delle cinque macroregioni degli USA. Promettenti gli esiti delle visite e già diversi i ritorni fissati in Trentino per i prossimi mesi che saranno supportati da Trentino Sviluppo.

Accanto alla filiera del food è stata quindi valorizzata la promozione delle aziende spumantistiche trentine rappresentante dall’Istituto Trento doc, che ha contestualmente realizzato un importante evento di promozione con una qualificata e selezionata presenza di pubblico specializzato –composta da giornalisti di settore, opinion leader e distributori - presso la School of Comics di Chicago, i quali hanno presenziato ad un seminario tecnico con Lisa Granik famosa wine speaker del prestigioso Institute Masters of Wine .

Particolarmente proficui gli incontri dedicati al settore della meccatronica ed istituzionali avuti nella grande metropoli americana grazie al programma organizzato dalla Camera di Commercio italiana in loco. Di particolare rilievo il confronto con l’associazione dei produttori manifatturieri dell’Illinois, con il direttore di Chicago Business Council e con il Capo Dipartimento per lo Sviluppo Economico dello Stato dell’Illinois incentrati sull’attivazione di progetti di internazionalizzazione per le aziende americane e trentine legate alla meccanica e meccatronica. Negli incontri avuti con il Console d’Italia a Chicago Marco Graziosi, con il presidente della Camera di commercio italiana a Chicago Galli e con il direttore dellICE Chicago Picariello, si sono quindi definite alcune possibili attività di follow up e di promozione settoriale da realizzare nel 2017 anche all’interno delle principali fiere locali di settore.


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