Dal 15 al 17 aprile una vera festa del territorio che unisce i partner di “Etnografia trentina in rete”
4° Festival dell’etnografia del Trentino al Museo di San Michele: “Il Trentino: un paesaggio per gli uomini”
Torna il Festival dell’etnografia del Trentino, il popolare evento di primavera che già da qualche anno anima l’antico monastero di San Michele con le proposte culturali del territorio: si parte venerdì sera con uno spazio dedicato alla musica corale, cui seguono due giornate di animazione teatrale e ballo folk, scultura e artigianato minuto (lana, legno, intreccio…), cinema documentario, orticoltura e gastronomia a “decametro zero”, erboristeria, cosmetica, laboratori didattici e, come evento conclusivo, i trombini cimbri della Lessinia, che salutano la bella stagione con i loro botti. Filo conduttore della manifestazione, in un anno di grandi iniziative internazionali sul tema del paesaggio, è il lavorio di secoli, minuto e continuo, che campo dopo campo, orto dopo orto, dalle malghe agli oliveti, dalle vigne terrazzate ai grandi frutteti di oggi, ha reso abitabili queste montagne, plasmandone a poco a poco l’aspetto: “Il Trentino: un paesaggio per gli uomini”. Una grande festa del territorio, di chi ci lavora, e della sua piccola grande cultura.
Il Festival dell’etnografia del Trentino è un popolare evento di primavera organizzato dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, che ha luogo ormai da quattro anni nelle corti e nel chiostro del complesso monumentale di San Michele all’Adige, quelli del Museo stesso e quelli della vicina Fondazione Edmund Mach. L’iniziativa ha in realtà una storia più lunga, essendosi negli anni denominata “Mercatino di Pasqua”, “Corte degli Artigiani” e “Festa degli Ecomusei”, fino a guadagnarsi la considerazione e l’interesse di tutto il circondario rotaliano e non solo, che guarda con attenzione alle iniziative del Museo.
L’idea del “Festival dell’Etnografia” nasce sull’onda dei grandi festival tematici che si svolgono in tante città italiane – Filosofia, Scienza, Matematica, Letteratura, e naturalmente Economia, per citarne solo alcuni – e punta a condensare in una sola parola – “Etnografia” che vuol dire “studio delle tradizioni popolari” – l’interesse attivo che il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina con il coordinamento “Etnografia trentina in rete” rivolge al territorio, chiamando a raccolta ecomusei e piccole collezioni, mulini, fucine, segherie, malghe, fattorie didattiche, volontariato, teatranti, narratori, documentaristi, gruppi folkloristici, cori, musica, minuto artigianato di tradizione, enogastronomia a “decametro zero” e molto altro ancora.
Tema di questa quarta edizione 2016 è il paesaggio – “Il Trentino: un paesaggio per gli uomini” – e si pone al centro di un progetto specifico di valorizzazione dei paesaggi culturali proprio attraverso i musei, in linea con quanto proposto sulla “Carta di Siena” promulgata da ICOM Italia nel 2014 e con alcune altre qualificate iniziative di quest’anno in sede UNESCO, prima fra tutte la 24a Conferenza generale di ICOM 2016 che si terrà a Milano dal 3 al 9 luglio. Ecco quindi emergere un’idea processuale del paesaggio come di un grande affresco collettivo dove è la minuta attività dei singoli a comporre il quadro generale – per un mondo soprattutto da abitare, e da abitare bene: un po’ come negli affreschi di Torre Aquila a Trento, che si intravedono ancora in filigrana nell’ispirazione fondante di Šebesta per il nostro Museo di San Michele.
Ecco pertanto un fitto calendario di appuntamenti per due belle giornate, prevalentemente all’aria aperta, anticipate venerdì sera con una premessa dedicata alla coralità alpina e al suo “paesaggio sonoro”, cui il Museo ha di recente prestato il proprio expertise ai fini di una prestigiosa candidatura quale bene immateriale in sede UNESCO. Sabato e domenica alcuni eventi guida – cinema documentario di qualità, la polenta della Valsugana e di Storo, i trombini della Lessinia, una raffinata mostra di fantaetnografia d’assemblage… – aprono un contesto che vuole richiamare e rappresentare i cento paesaggi del Trentino rurale, orti, prati, pascoli e vigneti, i loro prodotti, le lavorazioni artigiane minute, con tanti laboratori didattici per grandi e piccini, per una grande festa del territorio e delle famiglie, e di quanti nel Trentino operano e lavorano sul paesaggio e per il paesaggio.
Sabato 16 e domenica 17 aprile il Festival dell’etnografia è aperto con orario 10-19.
In collaborazione con: Ecomusei del Trentino; Family in Trentino; Federcircoli; Fondazione Edmund Mach; Federazione Cori del Trentino.
LA CORALITÀ ALPINA DEL TRENTINA NELLA LISTA DEL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE DELL’UMANITÀ
In occasione della candidatura della Coralità alpina del Trentino per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO ha chiesto la collaborazione del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige. Il Museo, in collaborazione con la Federazione Cori del Trentino, ha svolto un lavoro di ricerca sul campo finalizzato alla documentazione e alla schedatura di alcuni canti popolari eseguiti appositamente da diversi cori del Trentino: il Coro della SAT, il Coro della SOSAT, il Coro Valsella, il Coro Cima Tosa, il Coro Città di Ala e il Coro del Gruppo Tradizioni Cembrane. Le registrazioni sonore e il lavoro di schedatura sono confluiti nel database etnomusicologico dell’Archivio Provinciale della Tradizione Orale (APTO), consultabile su internet all’indirizzo
www.museosanmichele.it/apto Alla coralità alpina del Trentino, fresca della recente attenzione per la candidatura, il Festival dell’etnografia del Trentino dedica la serata di venerdì 15 aprile, alle ore 20.30, con una conferenza del dottor Claudio Martinelli, Dirigente Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento, e del professor Giuseppe Calliari, insegnante, musicista e musicologo, dal titolo La coralità alpina del Trentino. La nascita di una tradizione, accompagnata dal concerto del Coro Monte Peller, di Cles, diretto dal M° Alberto Lorenzoni.
Sabato 16 inoltre, alle ore 11.00, il Coro Tradizioni Cembrane si esibisce in occasione del momento inaugurale del Festival. Infine per l’intera giornata di domenica il Coro San Osvaldo di Roncegno, diretto dal M° Salvatore La Rosa, gestisce il Museo degli Strumenti Musicali Popolari, che è presente al Festival dell’etnografia del Trentino con il laboratorio Il paesaggio sonoro. Un mondo di armonia.
MARCO BARINA - ETNOGRAFIA IMMAGINARIA. PICCOLO MUSEO DI ARTE PRIMITIVA
Sculture e gioielli
“Le cose hanno vita propria, si tratta solo di risvegliargli l’anima” scriveva Gabriel Garcia Marquez in Cent’anni di solitudine. Ed è quello che accade agli oggetti utilizzati da Marco Barina per creare un suo personalissimo “piccolo museo di arte primitiva”. Utensili e strumenti provenienti dal mondo contadino e artigiano che si trasformano magicamente in corpi, maschere, piccoli idoli e totem nella mostra “Etnografia immaginaria” che viene inaugurata in occasione del Festival, sabato 16 aprile alle ore 12.
Le sculture di Barina dialogano con gli oggetti esposti nelle vetrine del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Ma contemporaneamente ci spiazzano, ponendoci di fronte a immagini che sembrano emergere da mondi primordiali e al tempo stesso attualissimi. Manufatti di popoli immaginari, anche se in parte riconoscibili.
Un lavoro che ha come elemento costante la rappresentazione della figura umana, tema centrale nell’arte delle società primitive. “Soggetto privilegiato” attraverso il quale culture diverse, alle volte molto distanti tra loro nello spazio e nel tempo, si sono confrontate con la vita e la morte, la divinità, il potere, la sessualità, la magia, le proprie paure…
Etnografia immaginaria è dunque un viaggio nella memoria di forme ancestrali realizzato a partire da zappe, vanghe, ciotole e lavelli. Un percorso pieno di sorprese. Perché, come ha scritto il filosofo Maurizio Ferraris, “Barina trova già fatte delle cose, ma con quelle cose ne crea delle altre, impreviste, bellissime e insieme leggibili e misteriose”.
Marco Barina(1956), artista romano, approda alla scultura dopo un percorsoecletticotra giornalismo, economia, management di alto livello e qualche avventura.
UNO SGUARDO SU…
Per l’intera giornata di sabato, dalle 10.00 alle 19.00, nella corte del Museo si possono approfondire alcune tematiche legate ai diversi tipi di paesaggi agrari del Trentino, la cui formazione è determinata dal contributo del lavoro costante dei contadini: malghe, maggenghi, boschi, campi di cereali, e oggi vigne e olivaie. Quali sono le attività che creano paesaggio e come vengono condotte ce lo spiegano gli esperti invitati a “Uno sguardo su…” per una riflessione sul paesaggio tradizionale del Trentino confrontato con quello attuale, che faccia conoscere ciò che ci è stato tramandato affinché si possano avere strumenti utili per la costruzione dei paesaggi del futuro.
-Erba e fieno: il paesaggio della montagna trentina, a cura di Francesco Gubert
- Il paesaggio dei cereali, a cura di Panificio Tecchiolli & Associazione GoEver Cereali del Trentino
- Il paesaggio della vite, a cura di Francesco Penner, Unità Viticoltura, Fondazione Edmund Mach & Consorzio I Dolomitici
- Il paesaggio della Rizola, olivaia di Oltresarca, a cura di Franco Michelotti, Unità Viticoltura, Fondazione Edmund Mach & Amici della Rizola
PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
Il programma cinematografico della 4a edizione del Festival dell’etnografia del Trentino si concentra nel pomeriggio di sabato dalle 14 alle 19 e presenta quattro film documentari di recente produzione, che approfondiscono il tema del paesaggio attraverso differenti sguardi. I primi due film, di Michele Trentini, ci introducono nel paesaggio della val di Cembra: il paesaggio sonoro di Coraggio coscritti, prodotto dal Museo, con i canti e le musiche di tradizione orale eseguiti in occasione del giovedì grasso, e il paesaggio terrazzato di Contadini di montagna, che mette in primo piano gli uomini e le donne che lavorano l’impervia campagna vitata. Con Rapsodia pugliese. L’importanza di una torre, di Gianfranco Dusmet ci trasferiamo invece nel paesaggio rurale della Puglia, con la sua luce e le sue atmosfere sospese, mentre Life in paradise. Illegale in der Nachbarschaft di Roman Vital, ci porta nel cuore di un paesaggio da cartolina, quello delle alpi svizzere, che per un gruppo di richiedenti asilo, isolati e inattesa di rimpatrio, assume però i contorni dell’incubo, del rifiuto e dell’emarginazione. Vincitore nel 2015 del “Premio Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina”, alla sua XIX edizione, il film viene proiettato in collaborazione con Trento Film Festival.
- Coraggio coscritti, film di Michele Trentini, MUCGT, 2016, 30', ore 14.00
- Contadini di montagna, film di Michele Trentini, Trotzdem – Imperial Wines, 2015, 74', ore 14.45
- Allegati
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