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Provincia Autonoma di Trento
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Marco
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Sabato 14 novembre a Castel Stenico CERIMONIA INAUGURALE RISERVA BIOSFERA UNESCO ALPI LEDRENSI E JUDICARIA Si svolgerà a Castel Stenico sabato 14 novembre a partire dalle ore 9 una cerimonia pubblica per l'inaugurazione della Riserva della Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria che, nel giugno scorso, è stata ammessa nel Programma MaB - Man and Biosphere - UNESCO. Interverranno Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture e ambiente, Monica Mattevi Sindaco di Stenico, Gianfranco Pederzolli Presidente del BIM Sarca–Mincio-Garda, Philippe Pypaert Ufficio regionale UNESCO di Venezia, Barbara Degani Sottosegretario di Stato-Ministero dell’Ambiente.
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13/11/2015, 19:52 |
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Marco
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Istituito dalla Giunta provinciale su proposta dell'assessore Dallapiccola. Continua il monitoraggio delle produzioni DOPO LE QUOTE LATTE, L'ALBO DEI "PRIMI ACQUIRENTI" Le quote latte sono state abolite ma sopravvivono gli adempimenti richiesti ai "primi acquirenti", gli operatori autorizzati ad acquistare il latte presso i produttori, in Trentino soprattutto caseifici sociali ma anche qualche azienda privata. Per loro la Giunta ha istituito, con una deliberazione firmata dall'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, un nuovo Albo provinciale.
La riforma della politica agricola europea entrata in vigore il 1° aprile 2015 sarà probabilmente ricordata come il più importante avvenimento degli ultimi 30 anni nel comparto agroalimentare, in particolare nel settore lattiero-caseario; stiamo parlando dell’abolizione delle quote latte, il sistema che che negli ultimi tre decenni ha modellato i prezzi e il mercato di tutta l’Unione Europea. Pensate come misura provvisoria per stabilizzare i prezzi, a partire dal 1989 le quote sono state più volte prorogate fino ad arrivare a questi giorni. La loro abolizione era già stata decisa nel 2003 (e confermata nel 2008), e per garantire un passaggio meno turbolento al nuovo regime le quote erano state gradualmente aumentate negli ultimi anni, per rispondere ad una domanda sempre più importante di latte e prodotti caseari su scala mondiale. La fine del regime delle quote latte è stata fissata al 31 marzo del 2015, ciò nonostante rimangono adempimenti a carico degli operatori della filiera in quanto l’UE ha introdotto disposizioni per garantire che il “primo acquirente” di latte vaccino comunichi periodicamente allo Stato membro le informazioni relative al latte mensilmente raccolto ed al suo tenore in materia grassa, per la successiva notifica alla Commissione entro il 25 di ogni mese. La Commissione ha inteso in tal modo assicurare la prosecuzione di un costante ed affidabile sistema di monitoraggio delle produzioni lattiero-casearie anche per costituire una solida base dati per il dimensionamento finanziario di eventuali aiuti anticiclici, nell’ottica di creare una rete di sicurezza contro la volatilità dei prezzi.
La definizione di “primo acquirente” indica l’impresa che acquista latte direttamente dai produttori per sottoporlo a trattamento/trasformazione o cederlo ad una o più imprese dedite alla lavorazione. Il decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali n. 2337 del 7 aprile 2015, di attuazione dei nuovi adempimenti comunitari, prevede che: · i produttori possono consegnare latte solo ai primi acquirenti preventivamente riconosciuti; · i riconoscimenti rilasciati ai sensi della legge 119/03 (quote latte), non revocati e non decaduti, conservano la loro validità; · per il rilascio dei nuovi riconoscimenti sussistono requisiti paragonabili a quelli già previsti dalla precedente normativa in materia; · le comunicazioni mensili del latte consegnato dai conferenti ai primi acquirenti vengono effettuate attraverso il SIAN (registro telematico); · entro 30 giorni dal termine di ogni campagna di commercializzazione (1° luglio – 30 giugno) i primi acquirenti registrano nel SIAN i quantitativi di latte acquistati da altri fornitori, provenienti direttamente da altri Paesi comunitari; · anche i produttori che effettuano vendita diretta sono tenuti, entro lo stesso termine, a registrare nel SIAN i quantitativi venduti o utilizzati per la trasformazione e commercializzazione come prodotti caseari. Con successivo provvedimento verranno fissate le sanzioni per il mancato o non corretto adempimento alle norme citate.
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13/11/2015, 19:54 |
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Marco
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Più di 150 persone al convegno sull’apicoltura organizzato dalla Fondazione Mach STUDIARE LA BIOLOGIA DELL’APE PER AVERE ALVEARI PIÙ SANI
Le soluzioni ai problemi del mondo dell’apicoltura vanno cercate all’interno degli alveari. Oggi, venerdì 13 novembre, più di 150 tra apicoltori ed esperti si sono riuniti a San Michele all’Adige per partecipare al convegno “Ripartire dalle api - Strategie di collaborazione ambientale”, organizzato dalla Fondazione Mach con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento, dell’Università di Bolzano e di Veneto Agricoltura. Dalla giornata è emerso che, per combattere il declino dell’ape mellifera, è fondamentale approfondire le conoscenze sulla biologia di questo insetto. Gli esperti si sono occupati, tra le altre cose, della costruzione del favo, dell’alimentazione e di esperienze di apicoltura naturale.
Il fenomeno mondiale del declino delle api è preoccupante non solo dal punto di vista dell’agricoltura, ma anche da quello ambientale. L’ape mellifera, infatti, è responsabile dell’impollinazione della maggior parte delle piante spontanee della nostra flora. Per confrontarsi su quest’importante tematica, venerdì 13 novembre la Fondazione Mach ha organizzato il convegno “Ripartire dalle api”, che dalle 8 alle 18 ha impegnato più di 150 persone tra apicoltori, studiosi ed esponenti del mondo dell’agricoltura.
In aula magna i relatori hanno presentato una sintesi delle più attuali conoscenze su aspetti cruciali della biologia dell’ape mellifera, come la costruzione del favo, l’alimentazione, i microorganismi simbionti dell’apparato digerente, ma hanno proposto anche riflessioni sul significato di alcune pratiche apistiche come la selezione. Il convegno ha approfondito inoltre l’applicabilità del concetto di benessere animale in apicoltura anche attraverso la presentazione di esperienze di apicoltura naturale, sia come soluzione di tipo ambientale e sociale sia come occasione di riflessione interna per il mondo dell’apicoltura. “Quest’incontro vuole essere di stimolo per gli apicoltori e per il mondo scientifico. L’obiettivo è quello di cercare all’interno delle potenzialità dell’ape la soluzione dei problemi che abbiamo sotto gli occhi”, ha esordito Paolo Fontana, dell’Unità protezione piante e biodiversità agroforestale della Fondazione Mach. “Dobbiamo porci questa domanda: le tecniche di allevamento attuali corrispondono realmente alle esigenze biologiche dell’ape? La risposta è: non sempre. Da 150 anni usiamo un determinato tipo di arnia, ma in realtà questo è solo uno dei modi di fare apicoltura”. È stato fatto poi il punto sull’apicoltura trentina. Fino al 1998 il numero degli alveari aveva subito un decremento progressivo, per poi crescere e assestarsi attorno ai 25.000 nel 2012. Per quanto riguarda gli apicoltori, si è passati da 2.000 a 1.300 unità nel giro degli ultimi vent’anni. Va però tenuto conto che, allo stesso tempo, è aumentato il numero medio degli alveari per apiario, da 10 a 20 unità. Dopo l’apertura dei lavori da parte del dirigente del Centro di Trasferimento Tecnologico, Michele Pontalti, la ricercatrice del Centro Ricerca e Innovazione, Francesca Fava, si è concentrata sul microbiota delle api e sulle sue implicazioni sulla salute delle api. “Le comunità batteriche dell’intestino delle api mellifere vengono ereditate verticalmente ed acquisite dall’ambiente circostante. L’influenza dell’ambiente sulla salute delle api e, a sua volta, l’impatto del microbiota dell’alveare di origine sui prodotti della colonia, sono argomenti inesplorati che possono rappresentare uno strumento di monitoraggio importante”. Le esperte FEM Valeria Malagnini e Livia Zanotelli nel loro intervento si sono soffermate sull’approvvigionamento dei pollini. “Le colonie di api dipendono fortemente dalla disponibilità di risorse floristiche. Esse necessitano di carboidrati che ricavano dal nettare, di proteine, lipidi, vitamine e sali minerali che ricavano dal polline. La qualità e la varietà del polline influenzano positivamente la salute delle api”, hanno osservato. Nel pomeriggio si è passati a temi più pratici, come l’uso didattico dell’arnia top bar all’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Il convegno si è concluso con la riflessione sui primi dati ottenuti dall’apiario della Fondazione Mach a Pergine, popolato con 10 arnie BF top bar, con le tecniche del pacco di api e dello scuotimento e prelievo della regina da un’arnia standard. Durante il progetto sono state monitorate le dimensioni delle cellette da operaia che le api costruiscono naturalmente e la dimensione delle api stesse. Inoltre è stata valutata l’infestazione da Varroa.
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13/11/2015, 19:55 |
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Marco
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Oggi alla Fondazione Mach la cerimonia inaugurale del corso per ottenere il brevetto professionale INIZIA L’AVVENTURA DI 65 ASPIRANTI IMPRENDITORI AGRICOLI
Oggi, lunedì 16 novembre, per 65 aspiranti imprenditori agricoli è iniziato il percorso di studi biennale alla Fondazione Mach. Il nuovo corso di formazione è stato inaugurato ufficialmente alla presenza del direttore generale, Sergio Menapace, del dirigente scolastico Marco Dal Rì e dell’assessore provinciale all’agricoltura, Michele Dallapiccola. I 65 nuovi corsisti, tutti tra i 18 e i 40 anni, sono stati selezionati tra 160 aspiranti, un numero in linea con quello dell’anno scorso, che conferma il trend in crescita degli ultimi anni. Tra gli iscritti la metà è già in possesso di un diploma, mentre un 14% ha in tasca una laurea.
Oggi, lunedì 16 novembre, alle 14.30, nell’aula magna della Fondazione Mach, è stato inaugurato il nuovo corso di formazione per giovani imprenditori agricoli, utile al conseguimento del brevetto professionale.
L’iniziativa formativa biennale si inserisce nell’ambito dell'attività di qualificazione professionale agricola programmata dal Centro Istruzione e Formazione, grazie al finanziamento della Provincia autonoma di Trento. Il percorso è rivolto ai giovani di età compresa tra 18 e 40 anni che intendono insediarsi in agricoltura, e quindi ottenere il premio di primo insediamento in azienda agricola, ma che non sono in possesso di un titolo di studio rilasciato da una scuola superiore o da una università di carattere agrario. L’obiettivo è garantire l’acquisizione di una serie di competenze mirate alla corretta gestione di un’azienda agricola ed il conseguimento del brevetto professionale di imprenditore agricolo. Dall’anno di attivazione (1986) ad oggi, il corso per la qualificazione professionale dei giovani imprenditori agricoli ha registrato circa duemila partecipanti. Sono 65 i nuovi iscritti selezionati da un’apposita commissione, riunitasi lo scorso 21 ottobre, su 160 aspiranti. Un numero sostanzialmente stabile rispetto al 2014, quando ai test avevano partecipato in 170, ma che conferma la crescita costante dell’ultimo decennio (nel 2007 avevano chiesto di partecipare 60 persone, nel 2011, 90). Da notare che la maggior parte dei corsisti è in possesso di un diploma di scuola superiore, mentre il 14% ha in tasta una laurea. Tra i nuovi studenti, la partecipazione femminile, per alcuni anni in costante crescita, si è ormai stabilizzata intorno al 25% delle adesioni. A fare gli onori di casa ci ha pensato il dirigente scolastico del Centro Istruzione e Formazione, Marco Dal Rì: “Credo che il mondo agricolo debba puntare sulla formazione continua, cercare continuamente di aggiornarsi; solo così si possono affrontare le sfide del futuro”. Il direttore generale della Fondazione Mach, Sergio Menapace, ha portato il saluto dell’ente di San Michele all’Adige: “La Fondazione vuole rimanere protagonista nelle attività di formazione. Il settore agricolo ha bisogno di essere ringiovanito e credo che in questo campo ci siano molte opportunità, soprattutto nei settori di nicchia”. Alla cerimonia ha partecipato anche l’assessore provinciale all’Agricoltura, Michele Dallapiccola, che ha voluto fare di persona il suo “in bocca al lupo” agli aspiranti agricoltori. “Voglio ringraziarvi per la scelta di vita che avete fatto. In questi due anni da assessore ho notato che ci manca l’orgoglio di essere contadini, quando invece è una professione della quale andare fieri”. Nei due anni di corso, per un totale di 600 ore divise in otto moduli, i partecipanti si concentreranno sulla progettazione aziendale, sulle normative in campo agricolo, sulle tecniche di produzione e commercializzazione, senza dimenticare la sicurezza e l’informatica. Al termine della cerimonia inaugurale, sono stati consegnati i brevetti ai 57 imprenditori che hanno concluso il percorso di formazione biennale 2013-2015 e che ora sono pronti per insediare la loro azienda agricola.
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16/11/2015, 21:17 |
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Marco
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Anche quest’anno verrà adottato il numero programmato con test d’ingresso ISTITUTO AGRARIO, ISCRIZIONI ON LINE ENTRO IL 9 DICEMBRE Gli studenti che vogliono studiare all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige sono sempre più numerosi. Per garantire un’offerta didattica di qualità, anche quest’anno per le iscrizioni all’anno scolastico 2016/2017 la scuola adotta il numero programmato. Entro il 9 dicembre, pertanto, gli studenti interessati a frequentare l’Istituto tecnico agrario o l’Istruzione di formazione professionale, sono tenuti a registrarsi online, per poi sostenere il test d’ingresso. In calendario sono previsti anche due pomeriggi informativi di orientamento per i ragazzi e le ragazze di terza media: l’appuntamento è per venerdì 27 novembre e per venerdì 4 dicembre, alle 14 in aula magna. A settembre 944 studenti si sono seduti ai banchi dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Un numero che, nell’ultimo decennio, è costantemente cresciuto. Affinché a tutti venga garantita un’elevata qualità della didattica, anche per l’anno scolastico 2016/2017 il Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Mach ha deciso di adottare le iscrizioni a numero programmato. Entro il 9 dicembre tutti coloro che vorranno frequentare l’Istituto tecnico agrario (ITA) e l’Istruzione di formazione professionale (IFP) dovranno registrarsi on line sul sito scuolaonline.fmach.it. I test d’entrata per il percorso ITA si terranno dal 18 al 22 gennaio, mentre per l’IFP dal 14 al 18 dicembre. Per la formazione professionale sarà concesso un punteggio di preferenza agli studenti con genitori che lavorino nel settore agro-alimentare. È possibile iscriversi anche ad entrambi i percorsi scolastici. Il Centro Istruzione e Formazione organizza due pomeriggi informativi di orientamento dedicati agli studenti di terza media. L’appuntamento è in aula magna venerdì 27 novembre e venerdì 4 dicembre alle 14. Per informazioni sulle iscrizioni è possibile contattare la segreteria al 0464 615408 o via mail all’indirizzo test.entrata@fmach.it
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18/11/2015, 22:19 |
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Il 27 novembre la Conferenza provinciale LE AREE PROTETTE INTERPRETI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TRENTINO Alle Gallerie di Piedicastello, venerdì 27 novembre dalle 9 alle 17 si svolgerà la Conferenza provinciale delle aree protette del Trentino. Molto è cambiato nel mondo delle aree protette dopo otto anni dalla promulgazione della legge provinciale n. 11 del 2007. Il sistema si è dotato di strumenti e strategie nuove e la percezione, agli occhi delle persone, non è più quella che richiama il concetto di vincolo ma, all'opposto, un'occasione per interpretare il proprio territorio come occasione di sviluppo sostenibile. In Trentino lavorano a questa prospettiva di sviluppo il sistema dei Parchi, le Reti delle Riserve (coinvolge più di 90 Comuni) e il progetto TEN vale a dire Trentino Ecological Network. La Conferenza delle aree protette del Trentino sarà una significativa occasione di confronto e un'occasione per una riflessione strategica sul futuro
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19/11/2015, 19:59 |
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Marco
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Alle ore 11 in Sala Verde a Palazzo Europa PRONTO IL PACCHETTO AGRICOLTURA 2016: LUNEDÌ CONFERENZA STAMPA DELL'ASSESSORE DALLAPICCOLA
I territori di ben 7 Comunità vogliono essere "Leader", cogliendo l'opportunità offerta dal nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 che riserva all'iniziativa ben 18 milioni di euro di spesa pubblica cofinanziata. Quali sono le importanti implicazioni per i territori interessati? Ne parlerà lunedì 23 novembre alle ore 11 in Sala Verde, presso il Centro Europa, l'assessore all'agricoltura e promozione Michele Dallapiccola, anticipando i temi che saranno al centro di un apposito convegno che si terrà nei prossimi giorni.
L'incontro di lunedì sarà altresì l'occasione per informare l'opinione pubblica, in particolare agricoltori ed allevatori, delle iniziative assunte dall'Assessorato per accelerare, nella delicata fase di passaggio tra la vecchia e la nuova Programmazione rurale, la liquidazione degli aiuti spettanti alle aziende agricole e zootecniche. Per la zootecnia, in particolare, la somma complessiva che sarà messa a disposizione entro fine anno dalla Provincia è di oltre 23 milioni di euro. Infine, sempre a proposito di PSR, alla conferenza stampa di lunedì Dallapiccola illustrerà anche il nuovo sito web che renderà un "libro aperto" il nuovo PSR, e annuncerà i termini di apertura dei nuovi bandi PSR 2014-2020 che contano su una iniziale attribuzione finanziaria di circa 12 milioni di euro.
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20/11/2015, 22:06 |
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La scienziata FEM nominata professore onorario dall’Istituto delle industrie alimentari e fermentative di Pechino AUTENTICITÀ DEGLI ALIMENTI, LA RICERCATRICE CAMIN PREMIATA IN CINA
La ricercatrice della Fondazione Mach, Federica Camin, responsabile del Laboratorio isotopi stabili e tracciabilità, è stata insignita del titolo di Professore onorario oltreoceano dall’Istituto di ricerca nazionale cinese delle Industrie alimentari e fermentative. Un riconoscimento che arriva al termine di un importante percorso scientifico tra Italia e Cina per il controllo dell’autenticità degli alimenti. A Pechino, infatti, c’è un’attenzione crescente per assicurare ai propri consumatori standard elevati di controllo, al pari di quelli dell’Unione Europea.
La Cina è sempre più interessata al controllo dell’autenticità degli alimenti, in particolare di quelli importati dall’Europa, contraddistinti da un prezzo alto che si giustifica solo se vi corrisponde un’elevata qualità. Uno degli enti predisposti ai controlli di questo tipo è l’Istituto di ricerca nazionale cinese delle Industrie alimentari e fermentative. Nei giorni scorsi, quest’importante istituzione, ha insignito Federica Camin, responsabile del Laboratorio isotopi stabili e tracciabilità del Centro Ricerca e Innovazione, del titolo di Professore onorario oltreoceano. Negli ultimi quattro anni la ricercatrice della Fondazione Mach è stata invitata annualmente a Pechino come relatrice in conferenze sull’autenticità degli alimenti. Il Laboratorio isotopi stabili, dall’altra, da anni è attivo nell’interscambio scientifico tra Italia e Cina, in particolare nell’ambito del Progetto di scambio commerciale EU-Cina (EU-China Trade Project). Nelle scorse settimane, nell’ambito del Forum internazionale sulla sicurezza e l’autenticità delle bevande alcoliche, Federica Camin ha tenuto una relazione sugli ultimi sviluppi delle tecniche multi-isotopiche per determinare l’autenticità di vini e distillati. È in quest’occasione che l’Istituto cinese ha conferito alla scienziata il titolo di Professore onorario. L’obiettivo è quello di creare relazioni sempre più strette con la Fondazione Mach, in un’ottica di fattiva collaborazione che include lo scambio di ricercatori e competenze.
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23/11/2015, 21:46 |
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Dei 300 milioni assegnati al Trentino, 170 andranno alla zootecnia. Liquidazioni accelerate per aiutare le imprese in crisi di liquidità ECCO IL PACCHETTO AGRICOLTURA 2016: IN GENNAIO I PRIMI BANDI DEL NUOVO PSR La Provincia autonoma di Trento è impegnata in questo scorcio finale d'anno ad accelerare la liquidazione degli aiuti alle aziende agricole, con particolare riferimento a quelle zootecniche, per aiutarle a fare fronte alla situazione di crisi di liquidità che caratterizza anche le imprese del settore primario. Stamane, alla Sala Verde del Centro Europa, l'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola ed i funzionari del Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste hanno illustrato il "pacchetto agricoltura 2016", l'insieme delle misure, strumenti e iniziative in cantiere per far "decollare" il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (in gennaio-febbraio i primi bandi), recuperando il rallentamento dovuto alla fase di passaggio tra vecchio e nuovo Psr. Nel nuovo PSR anche l'iniziativa Leader (vedi comunicato a parte), che con 18 milioni di euro coinvolgerà fino al 2020 i territori di ben 7 Comunità. Illustrato anche il "piano di comunicazione" del PSR (vedi comunicato aggiuntivo) con il nuovo sito ad esso dedicato.
Ad inizio di ottobre sono stati pagati i premi della misura di Indennità Compensativa per la campagna 2014, per 1728 aziende, pari a 10.616.342,44 Euro. Contestualmente si è dato corso al pagamento dei premi per la misura “Sfalcio” riferiti al saldo annualità 2013 e all’annualità 2014, per un importo complessivo di 7.840.749,79 Euro, liquidazioni che hanno interessato 2169 aziende. Nei prossimi giorni saranno infine predisposti i pagamenti per le rimanenti sottomisure agro ambientali riferiti ai premi per le razze e specie in via di estinzione, ai premi alpeggio e per le coltivazioni con metodo biologico, che sommano ulteriori 4.980.000 Euro, mentre entro fine anno arriverà il provvedimento che riguarda la promo commercializzazione del settore lattiero caseario (2 milioni di euro). "La liquidazione di oltre 23 milioni di euro, prevalentemente indirizzati al settore zootecnico - afferma l'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola - rappresenta la dimostrazione tangibile dell’impegno concreto che la Provincia autonoma di Trento ha realizzato in attuazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale e che a regime, anno dopo anno, riserverà a favore di questo settore oltre 170 milioni di euro dei 300 milioni complessivamente assegnati al Trentino per il sostegno delle politiche di sviluppo rurale.
Dallapiccola ha anche annunciato che i primi bandi del nuovo PSR vedranno la luce in gennaio-febbraio, tra questi anche i bandi per gli investimenti delle aziende agricole e quello per il premio di insediamento (40 mila euro) ai giovani agricoltori. Rispetto alla passata programmazione, che ha visto la concessione di circa 700 premi, i giovani agricoltori dovranno dimostrare di avere già iniziato l'attività e dovranno impegnarsi a mantenerla in essere per almeno dieci anni.
"I sacrifici di questo primo anno - afferma Dallapiccola - ci mettono nel solco delle disposizioni dettate dalla nuova normativa comunitaria che, a partire dal 2018, temporizza i pagamenti della PAC entro il mese di giugno successivo all’anno di presentazione della domanda. Pur nell’incertezza che ha caratterizzato l’avvio di questa nuova programmazione, grazie allo sforzo strutturale messo oggi in campo, già dal prossimo anno saremo in grado di anticipare e mettere a regime questa nuova condizione comunitaria." L'impegno del governo provinciale non si esaurisce però qui. "Oltre all’efficentamento della macchina amministrativa - aggiunge infatti l'assessore - siamo consapevoli dell’importanza e della necessità di operare anche attraverso il miglioramento della competitività della filiera. I nuovi scenari produttivi che caratterizzano il settore latte dopo la chiusura del regime delle quote evidenziano opportunità e criticità da cogliere e valutare per dare garanzia di continuità ad un settore tanto importante per la tenuta ambientale e socio economica dei territori di montagna."
Rispetto ai processi di efficientamento, si è poi avviato un importante progetto di ristrutturazione dell’organismo pagatore (Appag) per migliorare il dialogo con il sistema informativo nazionale ed Agea, consapevoli del valore di mantenere e potenziare un organismo pagatore territoriale.
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23/11/2015, 21:50 |
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Ieri 27 novembre alle 17 sono state inaugurate le rinnovate sale del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina NUOVO ALLESTIMENTO DELLA SEZIONE VITOCOLTURA, ENOLOGIA E DISTILLAZIONE DEL MUSEO DI SAN MICHELE
La sezione di Viticoltura, Enologia e Distillazione del Muso degli Usi e Costumi della Gente Trentina viene riallestita dopo alcuni importanti interventi di carattere strutturale, che hanno consentito di ripensare integralmente la fruizione di queste due sale. Da sempre vicine al baricentro del percorso museale, fin dai tempi di Šebesta, in quello che fu il tempio della viticultura trentina nell’era di Edmund Mach, le due grandi sale della sezione - nel mezzo di uno dei giardini vitati d’Europa più belli, la Piana Rotaliana - rivestono certamente una loro importanza. Oggi, 27 novembre, alle 17 viene inaugurato il nuovo allestimento.
Le sale, rivisitate con l’ausilio di un team professionale di prim’ordine sotto la guida del gruppo di lavoro del Museo, seguono dappresso il metodo di lavoro di Šebesta, che prevede la collocazione in progressione logica dei singoli elementi di una medesima filiera agro-tecnologica, nell’ordine stesso in cui si presenterebbero a un ideale osservatore etnografo: e dunque vigneti uve solforatrici irroratrici vendemmia torchiatura vinificazione imbottatura imbottigliamento e poi, lungo una filiera parallela, a partire dalle vinacce, la distillazione delle grappe.
Nell’ambito di un percorso completamente rinnovato, e quindi più gradevole, più luminoso, più didattico, due sono le novità importanti. La prima è il ruolo riservato all’osteria e al suo mondo ormai tramontato, come specifico momento di realizzazione di una cultura, una socialità, un modo di essere ampiamente abitati dal vino e dai suoi riti. Un’osteria del ricordo e della memoria, rappresentata da un’importante, autorevole installazione permanente, che parla di anziani avventori, di burbere ostesse, di carte, di morra, di tabacco, di canzoni e di storie. La seconda è lo spazio dedicato alla cultura casalinga della grappa, cioè degli infusi di erbe officinali, fondamento primo di una diffusa farmacopea popolare, che ha nel Trentino uno dei suoi principali capisaldi, all’incrocio tra la pratica non propriamente lecita della distillazione domestica, e la radicata consuetudine, in una grande regione di indefessi pedonatori delle grandi montagne, alla raccolta stagionale, in quasi tutte le famiglie, di erbe, fiori e radici. Questi due aspetti – quello dell’osteria e quello delle grappe officinali che si custodiscono gelosamente in famiglia, per essere usate con molta parsimonia al bisogno – aprono sul pianeta vino uno sguardo inedito almeno dal punto di vista della cultura museale.
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28/11/2015, 10:41 |
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