Alle ore 12 presso la Sala Stampa AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI A CONGRESSO IN TRENTINO: MERCOLEDÌ CONFERENZA STAMPA
In vista del XV Congresso nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali – dal titolo “Dallo sviluppo sostenibile alla bioeconomia: una professione che investe sull’innovazione e la qualità per la crescita del Paese” - in programma dal 16 al 18 maggio 2013 al Centro Congressi di Riva del Garda, il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (CONAF) e l’Ordine provinciale di Trento, illustreranno mercoledì 15 maggio alle ore 12 in una conferenza stampa presso la Sala Stampa della Provincia, in piazza Dante 15 a Trento, il programma dei lavori e i contenuti delle tesi congressuali che saranno al centro dell’assemblea.
All’incontro con la stampa interverranno Andrea Sisti, presidente CONAF; Rosanna Zari, vicepresidente CONAF e presidente del Comitato organizzatore; Romano Masè, dirigente generale Dipartimento Territorio, Ambiente e Foreste della Provincia autonoma di Trento; Claudio Maurina, presidente Ordine provinciale di Trento; Matthias Platzer, presidente Ordine provinciale di Bolzano.
Agricoltura e ambiente sono le "parole chiave" della giornata, declinate sui versanti della sostenibilità, dell'innovazione, della bioeconomia, del turismo. Temi che ritroviamo nel congresso nazionale dei dottori Agronomi e Forestali che si apre domani a Riva del Garda, ma anche nella nuova edizione del concorso, in ambito dell'Euregio, "Il Turismo incontra l'Agricoltura", come pure nella nuova puntata de "La Provincia informa" dedicata al censimento dell'agricoltura e nella settimana del vino trentino "Taste of Dolomites" a New York. E, a proposito di Dolomiti, da oggi è on line il nuovo portale ufficiale del Bene Naturale Dolomiti Unesco. Buona navigazione.
Il padre della “casa passiva” parlerà domani alle 18.30 al Polo Tecnologico WOLFGANG FEIST INCONTRA A ROVERETO I PROFESSIONISTI DEL LEGNO
Wolfgang Feist, docente presso l’Università di Innsbruck e fondatore del sistema Passivhaus, sarà il secondo ospite internazionale delle “Sere di maggio” organizzate da ARCA Casa Legno per progettisti, costruttori ed esperti della filiera locale. Occasioni uniche per conoscere le tecnologie più avanzate ed innovative di costruzione con il legno, toccare con mano esempi di progetti sorprendenti ed avere delle anticipazioni sulle tendenze future nell’ambito dell’edilizia sostenibile. Appuntamento quindi per domani, venerdì 17 maggio, alle ore 18.30 presso il Polo Tecnologico di Rovereto.
È questo il secondo di tre incontri organizzati dalla società di Trentino Sviluppo incaricata di promuovere il marchio ARCA, primo sistema italiano di certificazione degli edifici in legno. Fisico tecnico, professore in Costruzioni energeticamente efficienti presso l’Università di Innsbruck e fondatore del Passivhaus Institut di Darmstadt (Germania), Wolfgang Feist sviluppa il concetto di casa passiva nel maggio 1991 in collaborazione con il collega svedese Bo Adamson della Lund University. «Una casa passiva è una costruzione, per la quale il benessere termico può essere ottenuto solo tramite un piccolo post-riscaldamento o un post-raffreddamento della massa d’aria fresca richiesta per raggiungere sufficienti condizioni di qualità interna senza bisogno di aria riciclata», spiega Feist. Concetti che verranno approfonditi nell’incontro di domani dal titolo “Costruire nell’ambiente alpino e nel clima estivo italiano. L‘efficienza dell’involucro nelle diverse condizioni climatiche: concetti e soluzioni”. Inizio alle 18.30 presso il Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo, a Rovereto.
A UNO MATTINA LA FONDAZIONE MACH E L’ARNIA TECNOLOGICA
La scomparsa delle api mellifere selvatiche e le attività messe a punto dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige per salvaguardare questi preziosi insetti impollinatori, saranno protagoniste domani, alle 7.30 circa, del telegiornale scientifico di Uno Mattina, la trasmissione di Rai Uno condotta da Elisa Isoardi e Franco Di Mare. L’entomologo Paolo Fontana illustrerà i programmi di sperimentazione e ricerca condotti negli apiari e nei laboratori della Fondazione.
Parlerà anche dello sviluppo di un’arnia informatizzata dotata di un conta-api e di sensori che forniscono dati su produttività, sviluppo, condizioni ambientali e attività delle colonie, dati che vengono poi scaricati su sistemi informatici e trasmessi via cellulare o internet. L’arnia è stata messa a punto per verificare, da un lato, l’attitudine dell’ape a lavorare in un certo ambiente, dall’altra, per verificare gli effetti collaterali di alcuni agrofarmaci, ma rappresenta anche un utile strumento per gli apicoltori professionisti che praticano il nomadismo. A fronte delle costanti morie, causate principalmente dalla Varroa, è importante infatti garantire la sopravvivenza delle api di stagione in stagione selezionando ceppi ben adattati al territorio.
A Rovereto celebrato il primo “Congresso dei ragazzi della montagna” LA PASSIONE PER LA MONTAGNA SI APPRENDE FIN DA PICCOLI
“È difficile appassionare i ragazzi alla montagna quando sono nella fase dell'adolescenza. Per questo motivo abbiamo pensato di intervenire sui bambini della scuola primaria”. A parlare è Egidio Bonapace, presidente dell'Accademia della Montagna del Trentino, che questa mattina insieme alla direttrice Iva Berasi, ha preso parte a Rovereto alla prima edizione del “Congresso dei ragazzi della montagna”. Per l'Accademia quello della formazione è uno degli scopi principali che nel 2009 hanno portato alla sua costituzione. Ricordiamo infatti che l'Accademia della montagna del Trentino è una fondazione che ha l'obiettivo di salvaguardare e valorizzare la montagna e la valenza storica, culturale, sociale, economica e sportiva delle attività alpinistiche, sciistiche ed escursionistiche.
Conoscere la montagna, percorrendola con tutti i cinque sensi di cui disponiamo, per rispettarla e conservarla come luogo di vita. Questo è quanto hanno fatto quattrocento allievi delle scuole elementari e medie del Trentino nel corso dell'anno scolastico che sta per concludersi. Questa mattina alcune classi - altre lo faranno la prossima settimana - si sono incontrate per scambiarsi le esperienze di studio della montagna realizzate insieme agli insegnanti. A dare vita all'iniziativa è stata l'Accademia della Montagna insieme ad Iprase, con la collaborazione del museo civico di Rovereto, della biblioteca civica “G. Tartarotti” e del Liceo Fabio Filzi. Protagonisti della mattinata odierna sono stati gli alunni delle scuole primarie di Mori, Campo Lomaso e Mezzolombardo. Prossimamente toccherà ai bambini di Predazzo, Gardolo, Martignano, Cognola e Pergine. I ragazzi fin dall'inizio dell'anno scolastico sono stati coinvolti in piccole escursioni sul territorio montano circostante la loro scuola, quindi, giorno per giorno, coinvolgendo tutte le materie scolastiche, hanno intrapreso un percorso di studio a diretto contatto con l'ambiente, con attenzione ai fattori naturali ma anche agli aspetti antropologici, come il popolamento e le storie di vita in montagna. Il congresso è articolato su cinque giornate, durante le quali i ragazzi si incontrano a gruppi per presentare il lavoro svolto in classe. Un ruolo particolarmente importante è stato svolto dagli insegnanti, che hanno condiviso la partecipazione ad un corso di aggiornamento proposto dall'Accademia della Montagna e da Iprase: un modo di insegnare fatto di esperienza concreta sul campo, osservazione scientifica, classificazioni e approfondimenti teorici, raccolta di storie, racconti ed emozioni, con il piacere di vivere a contatto con l'ambiente di montagna. A completamento dell'iniziativa, fino all'8 giugno, sarà possibile visitare all'interno di Palazzo Todeschi in via Tartarotti, una mostra dei progetti fatti in classe: materiali prodotti dagli alunni che hanno partecipato all'iniziativa si integrano con un'esposizione di libri per ragazzi dedicati alla montagna e alla natura messi a disposizione dalla biblioteca di Rovereto. Variegati, interessanti e originali i materiali esposti: dai giochi da tavolo con tema l'ambiente naturale e la montagna come giochi dell'oca, domino e memory, ai poster, a video relativi alle uscite sul territorio, presentazioni digitali, libri didattici auto-costruiti, raccolte di racconti, leggende e filastrocche, puzzle e calendari.
Dal 23 al 26 maggio a Trento e sul territorio, giovedì un convegno sulle Reti Ecologiche "LE GIORNATE DELLE AREE PROTETTE", QUATTRO GIORNI DI INCONTRI TRA CITTADINI E NATURA
Biodiversità, sviluppo sostenibile, Direttiva Habitat e Natura 2000, tutela attiva, Life+, Reti ecologiche e Reti di riserve, servizi ecosistemici e green economy: parole e concetti assai diffusi, di cui spesso non si conosce il reale significato, che saranno "messi in mostra" e spiegati nelle giornate che vanno dal 23 al 26 maggio in occasione di “Le giornate delle Aree Protette”, organizzate anche quest'anno dalla Provincia autonoma di Trento per celebrare la Giornata Europea dei Parchi (24 maggio). Una ricorrenza importante per avvicinare la cittadinanza al sistema delle aree protette del Trentino, alle sue proposte e alle sue peculiarità naturali. Tra gli eventi in programma un convegno, giovedì 23 maggio, alla Fondazione Bruno Kessler, sulle Reti Ecologiche.
Nel corso della manifestazione saranno numerosi gli appuntamenti, sia in città che sul territorio, per avvicinare la popolazione al tema della conservazione della natura e ai benefici, anche economici, che questo comporta. Accompagneranno l’intero evento gli stand informativi allestiti in Piazza Cesare Battisti a Trento, all’interno dei quali sarà possibile approfondire molti temi, spesso poco conosciuti, legati alle aree protette e allo sviluppo sostenibile. Presso gli stand saranno inoltre presenti nella giornata di sabato 25, dei laboratori didattici per piccoli e grandi curati dal Museo delle Scienze di Trento.
Il 23 maggio, presso la Sala Grande della Fondazione Bruno Kessler, aprirà la manifestazione un importante convegno organizzato dalla PAT – I.D. per la Valorizzazione della Rete delle Aree Protette - e dalla SAT, con il supporto scientifico del Museo delle Scienze, nell’ambito del progetto LIFE+ T.E.N. (Trentino Ecological Network), cofinanziato dalla Comunità Europea. Al centro della riflessione - che sarà aperta da un intervento introduttivo del presidente della Provincia Alberto Pacher - ci sarà il tema delle Reti Ecologiche, ovvero di quell’insieme interconnesso di aree naturali in cui ritroviamo habitat di pregio collegati da “corridoi ecologici”, fondamentali per lo spostamento delle specie, soprattutto animali, ma anche per la produzione di benefici (o “servizi ecosistemici”) per l’uomo, ad esempio in termini di paesaggio, depurazione delle acque, controllo del rischio idrogeologico, ecc. Tale concetto vuole essere applicato anche in Trentino, attraverso il progetto Life+ T.E.N., ed è su questo che si concentrerà la seconda parte del convegno.
Le classi provenienti da varie aree protette del Trentino saranno protagoniste la mattina del 24 maggio, quando grazie all’intervento di APPA si raccoglieranno a Trento per concludere un percorso didattico iniziato nei rispettivi territori di provenienza. Spostandosi con un colorato corteo da Piazza Cesare Battisti al Parco Santa Chiara, i ragazzi porteranno le loro riflessioni e i loro messaggi di rispetto per la natura a tutta la cittadinanza. Nel pomeriggio del 24 maggio, dalle ore 17 alle 19, presso l’Ecosportello in via Torre Verde 34 si terrà invece un vivace dibattito sui “Territori Naturali”, esplorando i temi della conservazione della natura, del fare comunità e dell’educazione alla sostenibilità.
Le aree protette avranno l’occasione di avvicinare la popolazione attraverso ben 10 appuntamenti diversi sul territorio, nel corso dei quali delle guide esperte faranno scoprire le meraviglie offerte da queste zone incontaminate, dimostrando così come può avvenire in pratica l’integrazione tra le esigenze di conservazione della natura e una gestione del proprio territorio che non trascura le possibilità di sviluppo per gli abitanti che ci vivono.
Il 24 maggio in Val di Sella l'inaugurazione della struttura realizzata dal Servizio Foreste e Fauna CENTRO FORESTALE SAN GIORGIO, IL "TEMPIO" DELL'ABETE BIANCO
Venerdì 24 maggio alle ore 12 verrà inaugurato in Val di Sella il nuovo Centro forestale San Giorgio, realizzato dal Servizio Foreste e fauna della Provincia e destinato alla formazione degli addetti alle utilizzazioni forestali ma anche a diventare punto di riferimento per la valorizzazione dell'abete bianco. L'inaugurazione, alla quale interverranno anche l'assessore all'agricoltura, foreste, turismo, promozione, caccia e pesca Tiziano Mellarini ed i rappresentati delle comunità locali, sarà preceduta al mattino, presso l'auditorium delI'Istituto "A. Degasperi" di Borgo Valsugana, da un seminario sulla valorizzazione del legname locale, l'impiego del legno nelle costruzioni ad uso turistico, le caratteristiche del nuovo Centro forestale e le peculiarità dell'abete bianco.
Avere in casa una risorsa preziosa e non saperla valorizzare adeguatamente è certamente uno spreco. E’ quel che accade spesso con il legname nazionale e ancor di più con quello dell’abete bianco, un legno dalle grandi qualità che lo renderebbero perfetto per essere usato a livello tecnologico e architettonico ma che, troppo spesso, è invece svenduto per usi meno “nobili”. L’abete bianco è la terza specie legnosa resinosa alpina, dopo abete rosso e larice, ed è una specie arborea caratteristica delle montagne dell’Europa meridionale, nei cui boschi ha una funzione ecologica di grande importanza: ha un apparato radicale robusto e profondo (resiste meglio al vento e stabilizza il terreno); si rinnova facilmente sotto la copertura delle piante adulte e favorisce la costituzione di boschi misti (più stabili rispetto a quelli formati da una sola specie). Anche per dimostrare concretamente i vantaggi del legno di questa specie il nuovo edificio, realizzato dal Servizio Foreste e fauna, è stato costruito usando esclusivamente abete bianco dei boschi della val di Sella. Il Centro forestale di San Giorgio, che sarà utilizzato per la formazione degli addetti alle utilizzazioni forestali e alle attività vivaistiche, verrà inaugurato, alla presenza dell’assessore all'agricoltura, foreste, turismo, promozione, caccia e pesca Tiziano Mellarini e dei rappresentati delle comunità locali, venerdì 24 maggio alle ore 12. Prima dell’inaugurazione, all’Auditorium dell’Istituto De Gasperi di Borgo Valsugana, saranno presentate le caratteristiche dell’edificio e le peculiarità dell’abete bianco. Il progetto del nuovo centro (300 metri quadri interrati e 200 fuori terra) si ispira ad altre iniziative che già da tempo sono state sviluppate nei Land tedeschi della Baviera e del Baden Wurttenberg, in quello austriaco del Vorarlberg e nella Svizzera centrale, dove da più di dieci anni i vari soggetti che operano nella filiera foresta-legno (proprietari forestali, istituzioni pubbliche, enti che gestiscono le risorse agricole, associazioni del settore costruzioni) si sono uniti per valorizzare il legno di abete bianco. Ma, nel caso di San Giorgio, ci sono tre elementi di valore in più da tenere in considerazione: il legno utilizzato (350 metri cubi) proviene dagli alberi dei boschi della Val di Sella messi a disposizione gratuitamente dai comuni di Borgo Valsugana e Castelnuovo; le ditte aggiudicatrici dei lavori hanno tutte sede nel raggio di una ventina di chilometri rispetto a dove sorge la nuova struttura; il legno proviene da foreste trentine certificate secondo lo standard PEFC (oltre il 75% delle foreste trentine lo è), lo schema di certificazione forestale più diffuso al mondo che assicura la gestione responsabile delle risorse boschive.
Taglio del nastro a Palazzo Roccabruna: INAUGURATA LA 77ª «MOSTRA VINI DEL TRENTINO»
Con oltre 170 vini in rappresentanza di 38 cantine, ha preso il via una cinque giorni dal programma particolarmente ricco: degustazioni, seminari e tante occasioni per assaggiare i prodotti di eccellenza di casa nostra con le migliori etichette
Si è aperta ufficialmente la 77ª edizione della «Mostra Vini del Trentino», ospitata nello storico Palazzo Roccabruna. Nel salotto antico di Trento da oggi al 27 maggio il vino della nostra provincia è oggetto di incontri e degustazioni che permetteranno di conoscere da vicino il meglio del mondo enoico di casa nostra. «Il vino trentino ha nella qualità la propria forza - ha detto tagliando idealmente il nastro della manifestazione Tiziano Mellarini, assessore provinciale ad agricoltura, foreste, turismo, promozione, caccia e pesca -. Oggi il settore vitivinicolo locale sta vivendo una stagione positiva, diciamo fra il sufficiente ed il buono, ma abbiamo tutte le potenzialità per arrivare ad un voto più alto. Tutte le scelte fatte sono state volute per aumentare la qualità del nostro prodotto. Siamo una realtà che deve giocare di squadra. La comunità trentina vuole unità e non frammentazione: solo così potremo riuscire ad affermarci su un palcoscenico difficile come quello mondiale".
Sono circa 170 i vini presenti, in rappresentanza di 38 cantine fra le quali 25 case spumantistiche, 14 cooperative, 11 aziende agricole e 10 aziende vitivinicole, oltre ad attori istituzionali come la Fondazione Edmund Mach e l'Istituto Trentino di Tutela della Grappa, con le 28 realtà che ne fanno parte. «Sono molto soddisfatto che questo splendido palazzo torni al centro dell'evento – ha aggiunto Adriano Dalpez, presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Trento –. Per noi, che abbiamo organizzato direttamente più di 40 di queste 77 edizioni, è una sensazione speciale rivedere “casa” nostra tornare epicentro della manifestazione». Un'inaugurazione partecipata, capace di attirare nelle cinquecentesche stanze del palazzo di via Santissima Trinità un gran numero di appassionati. «Da quando siamo stati insigniti dei nuovi compiti di promozione e valorizzazione, il nostro ente ha iniziato un percorso nuovo, non facile – ha affermato Elio Fronza, presidente del Consorzio Vini del Trentino –. Grazie al prezioso sostegno delle amministrazioni locali stiamo cercando di portare quelle che sono le peculiarità del vino trentino in tutto il mondo ed eventi come questo sono preziosi biglietti da visita per la qualità che il nostro prodotto sa esprimere». Già da domani mattina gli ospiti potranno accomodarsi e scegliere liberamente i vini da degustare, mentre nella prestigiosa sala Conte di Luna il protagonista è il Trentodoc. Acquistando gli appositi coupon all'ingresso, si possono assaporare tutte le etichette che caratterizzano questa manifestazione, che per il grande pubblico sarà aperta fino a sabato, giornata nella quale si terrà in tutta la provincia «Cantine Aperte» per scoprire questi luoghi simbolo della vitivinicoltura, mentre la giornata di lunedì sarà dedicata agli operatori di settore con un convegno «Indovina chi comunica a cena? Nuovi modi di promuovere la ristorazione» al quale prenderanno parte anche i produttori. Il primo interessante momento di confronto si terrà giovedì 23 maggio alle 14.30, con il seminario «Sviluppi e tendenze del Trentodoc nei canali Ho.Re.Ca. e Gdo». La “Barchessa”, invece, offrirà per l’occasione un servizio bistrot, dalle 17 alle 22, con le proposte delle tre Strade dei Vini e dei Sapori del Trentino. A consolidare il legame vino-gastronomia, undici ristoranti del centro storico del capoluogo partecipano al progetto «Piatto in Mostra», proponendo fino al 27 maggio un menù abbinato ad un vino del territorio. Accanto a questi appuntamenti è previsto anche un ciclo di quattro approfondimenti organizzati dalla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Trento, dal titolo «I vini trentini sfidano il tempo», ciascuno dedicato ad un differente prodotto enologico.
Incontro con i dirigenti del Ministero dell'Ambiente ORSO DEL BALDO, IL PRESIDENTE PACHER OGGI A ROMA
Si è parlato dell'orso del Baldo, oggi, a Roma, dove il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, ha incontrato i dirigenti del Ministero dell'Ambiente (non c'è stato l'incontro con il ministro Andrea Orlando, per l'impegno del Consiglio straordinario dei ministri dedicato al caso dell'Ilva di Taranto). Il presidente Pacher ha rappresentato la situazione determinatasi, nella zona del Baldo, dalla presenza di un animale i cui comportamenti particolari destano preoccupazione. Nei dirigenti del Ministero il presidente Pacher ha trovato grande attenzione e si è deciso che già domani verrà fornito loro un dossier sulla situazione specifica del Monte Baldo. La richiesta della Provincia, come noto, è quella di poter attivare immediatamente le operazioni di cattura, stante appunto la natura particolare dell'animale e si confida in una rapida risposta per poter gestire al meglio questa emergenza.
Apprezzati anche i seminari e i momenti di riflessione sulle dinamiche di mercato MOSTRA VINI, BUONI SPUNTI E INVITO A FARE SISTEMA
Dalla partnership con le Strade dei Vini e dei Sapori, alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare e del territorio, alla centralità di Palazzo Roccabruna, la 77ª edizione della "Mostra Vini del Trentino" ha evidenziato punti qualificanti da sviluppare in futuro. Soddisfazione da parte dell'assessore provinciale Tiziano Mellarini, di Camera di Commercio, Trentino Sviluppo – Turismo e Promozione e Consorzio Vini.
Maggiore legame con il territorio e con le produzioni agroalimentari, attenzione al ruolo e al lavoro dei produttori, valorizzazione di Palazzo Roccabruna come "casa” della vitivinicoltura provinciale. La 77ª Mostra Vini del Trentino, conclusasi ieri con un seguito seminario, ha proposto quest'anno diversi nuovi spunti che forniscono la base per sviluppare ulteriormente e in senso nuovo questa manifestazione, consolidandone l'importante ruolo di vetrina della produzione enologica locale. Ne sono convinti gli attori che hanno dato vita a questa edizione 2013, che ha indicato Palazzo Roccabruna come sede ufficiale, dopo tanti anni di “migrazione”, rafforzando l'immagine della splendida dimora cinquecentesca come vero e proprio scrigno della vitivinicoltura provinciale.
Ne è convinto Mauro Leveghi, segretario generale della Camera di Commercio di Trento, che gestisce le iniziative di Palazzo Roccabruna: «Questo edificio storico – spiega – presenta grandi potenzialità e questa Mostra Vini conferma la sua strategicità quale fulcro della vitivinicoltura di qualità del territorio, in linea peraltro con gli obiettivi che la Camera si era posta nel 2000, quando fu acquistato e restaurato, ossia quelli della valorizzazione dei prodotti e dei vini trentini. In questo senso la Mostra di quest'anno ha presentato spazi di riflessione importanti tra operatori del settore, attraverso convegni e seminari, accanto ai momenti di degustazione e di incontro con il pubblico, in un'atmosfera sobria e professionale». Organizzatori e coordinatori della tre giorni, sono stati Trentino Sviluppo – Turismo e Promozione, diretta da Paolo Manfrini, ed il Consorzio Vini del Trentino, diretto da Erman Bona: «Pensiamo – affermano – che vi sia stata una buona affluenza di pubblico con un ottimo grado di soddisfazione di chi ha partecipato, visitatori e produttori. È importante e da sottolineare, a parer mio, la collaborazione con le Strade dei Vini e dei Sapori, che ci ha dato modo di estendere il campo di azione ai prodotti tipici e alla cucina trentina, elementi essenziali per una corretta valorizzazione dell'intero settore agroalimentare, oltre che elemento di coinvolgimento di tante realtà imprenditoriali che lavorano sul territorio come i ristoratori e la filiera agricola». Dal canto suo l'assessore all'agricoltura, foreste, promozione e turismo Tiziano Mellarini ha sottolineato l'importanza della Mostra Vini «oltre che come vetrina della nostra produzione, come momento per i nostri viticoltori per guardarsi allo specchio e confrontarsi, anche grazie ai significativi seminari, con le aspettative del mercato, sempre più globalizzato e con nuovi competitors. Ecco allora che da queste analisi emerge in modo netto l'esigenza di fare sistema e pensare in modo diverso la vitivinicoltura: partiamo dalla base di un prodotto che è di qualità, ma oggi non basta. Occorre – prosegue – la seconda fase, quella della promozione e commercializzazione e in questo senso è essenziale fare sistema, abbandonare i distinguo e soprattutto guardare alle eccellenze come pionieri e risorse per tutto il movimento vitivinicolo, anziché come scomodi concorrenti. Sarebbe bello che la Mostra Vini servisse anche come tassello per mettere in moto questo cambio di prospettiva». Nella tre giorni della Mostra Vini sono stati 1.500 gli ingressi, nonostante il maltempo che ha limitato tra l'altro alcune attività previste nel cortile di Palazzo Roccabruna. Apprezzata la cucina dell'Enoteca provinciale che, attraverso le Strade dei Vini e dei Sapori, ha funzionato ottimamente con il Bistrò, che ha debuttato quest'anno con un positivo riscontro da parte del pubblico, così come le “incursioni teatrali” a cura dell'attrice Maura Pettorruso. I seminari con i vini del territorio hanno fatto registrare il tutto esaurito e hanno visto protagoniste bottiglie di eccezione, rare ed introvabili, che provenivano da una selezione dell'Enoteca provinciale.