METEO, SETTEMBRE CON TEMPERATURE LEGGERMENTE INFERIORI ALLA MEDIA
Settembre 2015 non ha mostrato alcuna anomalia dal punto di vista delle temperature e delle precipitazioni. La temperatura media mensile è risultata però ovunque leggermente inferiore alle medie storicamente misurate in Trentino. Le precipitazioni hanno fatto registrare valori cumulati generalmente sopra la media in tutte le stazioni qui analizzate fatta eccezione per Rovereto e Lavarone. Come spesso accade in settembre, la neve ha iniziato rivedersi a quote inferiori a 2000 metri; nel mese di settembre si sono registrate infatti nevicate fino a 1500 metri nei giorni 23 e 30.
Lo studio della Fondazione Mach sull’accumulo di antiossidanti nel cervello I POLIFENOLI DELLA FRUTTA CONTRO ALZHEIMER E PARKINSON
Gli antiossidanti presenti nella frutta aiutano a prevenire le malattie legate all’invecchiamento cellulare come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer. Gli studiosi della Fondazione Mach, nei laboratori di metabolomica di San Michele all’Adige, hanno monitorato i metaboliti della frutta nel loro percorso all’interno del corpo, soffermandosi in particolare sull’acido gallico, presente nel vino e nei piccoli frutti. I ricercatori hanno dimostrato come esso si depositi in quantità significative proprio nel cervello. I risultati del progetto di ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista dell’American Chemical Society, “ACS Chemical Neuroscience”.
Che cosa accade negli organi e nei fluidi dei mammiferi dopo aver consumato frutta? I ricercatori della Fondazione Mach hanno dimostrato che i metaboliti dei polifenoli, noti composti antiossidanti di frutta e verdura, sono in grado di accumularsi all’interno dell’organismo, requisito essenziale per poi eventualmente interagire con i meccanismi cellulari. I polifenoli possono essere fondamentali nella prevenzione di alcune malattie legate all’invecchiamento cellulare e alla neurodegenerazione, come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer. (l.g.) Il lavoro di ricerca, condotto in collaborazione con l’Università di Trento, è stato realizzato da Mattia Gasperotti nell’ambito di un progetto di dottorato, coordinato da Urska Vrhovsek e iniziato nel 2010, intitolato “Polifenoli della frutta e il loro destino nei mammiferi”, svolto all’interno del dipartimento di Qualità Alimentare e Nutrizione della Fondazione Mach. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista dell’American Chemical Society, “ACS Chemical Neuroscience2. Nei laboratori di metabolomica FEM, dotati di strumentazioni all’avanguardia, e in quelli dell’Università di Trieste per la parte di sperimentazione in-vivo, si è seguito il percorso dei metaboliti nel corpo, dimostrando che alcuni si distribuiscono rapidamente all’interno dell’organismo e si accumulano in maniera significativa negli organi. In particolare, una molecola comunemente presente nella nostra dieta, l’acido gallico, contenuta anche nel vino e nei piccoli frutti, si deposita in maniera significativa proprio nel cervello. Il lavoro della Fondazione Mach si pone come passaggio intermedio di notevole interesse per quando riguarda il consumo della frutta nella dieta per la prevenzione delle malattie dell’invecchiamento.
Giovedì 8 di nuovo spazio a questa eccellenza agro-alimentare del territorio IL PUZZONE DI MOENA DOP PROTAGONISTA ALL’EXPO
Prestigiosa vetrina per una delle principali eccellenze casearie del Trentino. Il padiglione Slow Food dell’Expo di Milano, nella giornata di lunedì, ha infatti celebrato il Puzzone di Moena: presso lo Slow Food Theater, sono stati presentati il prodotto e la sua storia, dall'origine del nome all'ottenimento della Denominazione di Origine Protetta. Un racconto in forma creativa ed originale che ha richiamato numerosi visitatori, interessati a scoprire i segreti e le peculiarità di questo formaggio. Al termine della parte teorica si è passati alla “pratica”, con una degustazione dove i presenti hanno potuto conoscere e apprezzare, grazie anche all’abbinamento di vini e birre artigianali trentine, le differenze tra il prodotto d'alpeggio, nonché presidio Slow Food, Puzzone di Moena DOP di malga stagionato 90 e 120 giorni, rispetto al “tradizionale” Puzzone di Moena DOP stagionato 90 giorni.
"Anche al di fuori dello spazio istituzionale di Piazzetta Trentino - spiega l’assessore provinciale all’agricoltura e turismo Michele Dallapiccola - il nostro territorio continua ad essere protagonista all’Expo grazie alle sue eccellenze agro-alimentari. Occasioni come queste consentono di far emergere ancora una volta il profondo legame dei nostri prodotti con il territorio, con una montagna depositaria di saperi e tradizioni che l’uomo riesce a trasformare in sapori unici. Proprio per questo motivo la Giunta provinciale, a breve, approverà un’importante delibera che prevede importanti agevolazioni per i consorzi di tutela che salvaguardano i marchi di origine". "Presentare il nostro Puzzone di Moena DOP all'interno del padiglione della biodiversità di Slow Food, in un evento di rilevanza mondiale come l’Expo, è stata senz'altro un’esperienza al di sopra di ogni aspettativa, considerata anche la numerosa affluenza di pubblico e le puntuali domande provenienti dall'attenta platea intervenuta", aggiunge Franco Morandini, presidente del Consorzio volontario per la tutela del formaggio Puzzone di Moena/Spretz Tzaorì DOP. La qualità del prodotto deriva dalla particolarità e dalla ricchezza delle erbe e dei fiori dei pascoli in quota che nei mesi estivi ospitano le vacche durante l’alpeggio. Quelli di Malga San Pellegrino, delle Malghe Bocche, Venegia e Venegiota, immerse nel Parco Naturale di Paneveggio, di Malga Salanzada, nei silenzi della catena del Lagorai, dei pendii delle Dolomiti fassane attorno alle Malghe Boer o Coulier e di tante altre malghe. Quassù “nasce” questo prezioso latte, destinato ad una produzione speciale, quella del Puzzone di Moena DOP MALGA. Durante l’alpeggio, infatti, da giugno a settembre, con il latte proveniente dalle malghe dislocate nelle valli di Fiemme, Fassa e Primiero, viene prodotto un formaggio che per metodo di lavorazione e stagionatura non si differenzia dal Puzzone di Moena DOP tradizionale, ma il cui gusto risulta notevolmente diverso. Morbido ed avvolgente, racchiude il gusto di tutte le erbe e i fiori che si possono trovare in questi pascoli dolomitici che si arrampicano fino oltre i 2000 metri d’altitudine. Grazie alla qualità di questo prodotto e, soprattutto, a valori come la tutela dei saperi produttivi tradizionali, all’adozione di pratiche sostenibili e “pulite” che preservano il territorio, il Puzzone di Moena DOP di malga fa parte dei Presidi Italiani di Slow Food che tutelano produzioni così delicate. Un dettaglio che rende il “Malga” ancora più ricercato è la produzione limitata ai soli periodi d’alpeggio, facendo sì che possano esserne prodotte solo poche forme all’anno, particolarmente apprezzate e ricercate. Alla presentazione hanno partecipato anche Saverio Trettel, presidente di Trentingrana-Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini e presidente del Caseificio Sociale Val di Fiemme, Giovanni Battista Fontana, presidente del Caseificio Sociale Comprensoriale di Primiero e Andrea Merz, direttore del Consorzio Caseifici Trentini CONCAST. L’appuntamento, organizzato da Trentingrana con la collaborazione di Trentino Marketing, verrà riproposto giovedì 8 ottobre.
La Conferenza sull'impatto dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni, organizzata dall'Università di Trento, si è tenuta oggi a Padiglione Italia A EXPO MILANO 2015 LA SFIDA DELL'AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Un'agricoltura in sintonia con il clima, attenta alla sostenibilità delle risorse e meno vulnerabile all'impatto di cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi, capace di mitigare le emissioni di gas serra e, allo stesso tempo, di tutelare il reddito degli agricoltori. Su questo modello di agricoltura "smart" si è dibattuto oggi pomeriggio a Expo 2015 nella sede di Padiglione Italia nel corso della conferenza “Climate Smart Agriculture: Agriculture in harmony with the climate and environment", evento promosso dall'Università di Trento in collaborazione con l'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBIMET) e realizzato grazie al supporto della Provincia autonoma di Trento nell’ambito degli eventi di “Università per Expo 2015” con il patrocinio del Comitato scientifico di Expo 2015. Una riflessione scientifica su un tema particolarmente urgente alla luce delle previsioni di incremento demografico stimato in nove miliardi di abitanti entro il 2050 che porterà ad un aumento di fabbisogno di cibo in quantità ma anche di qualità. Ma anche «una straordinaria occasione per la ricerca trentina - come ha sottolineato Sara Ferrari, assessora all'università e alla ricerca della Provincia autonoma di Trento - di confrontarsi con le competenze internazionali su un tema fondamentale per il mondo e certamente per un territorio agricolo come il Trentino. La divulgazione delle sperimentazioni, dei risultati, delle innovazioni e del pensiero sul futuro dell'alimentazione è essenziale per promuovere uno sviluppo a responsabilità condivisa, di cui noi vogliamo fare parte».
A introdurre i lavori, coordinati da Dino Zardi dell'Università di Trento e da Federica Rossi dell'Istituto di Biometeorologia del CNR, il saluto del rettore dell'Università di Trento, Paolo Collini che ha ricordato come a fronte di grandi cambiamenti come quelli a cui assistiamo, sul piano climatico, ma anche della produzione e della distribuzione delle risorse, sia cruciale giocare la carta della ricerca. «L'innovazione tecnologica, che è frutto dell'incontro virtuoso fra discipline diverse può dare risposte concrete ai problemi legati alla sostenibilità che le società occidentali, prime fra tutte devono affrontare. Ma occorre anche creare consapevolezza, sensibilizzare i cittadini attorno a queste sfide locali e globali. È questo è possibile grazie a eventi come la conferenza di oggi o come il Festival della Meteorologia che la settimana prossima - il 16 e 17 ottobre a Rovereto - cercherà di parlare di scienza e di diffondere una cultura meteorologica di base nel grande pubblico, in modo rigoroso ma accessibile e coinvolgente». Al centro della conferenza di oggi, dunque, l'agricoltura - settore protagonista in un'Expo dedicata al tema "Nutrire il pianeta" - che può svolgere un ruolo cruciale nella capacità della Terra di adattarsi ai cambiamenti climatici e che può anche avere effetti di mitigazione dell'impatto del clima sul territorio e sull'ambiente. La sfida del futuro è dunque quella di promuoverne una versione moderna, attenta e consapevole. Un'agricoltura che sappia svolgere un ruolo di tutela e valorizzazione dell'ambiente, del territorio e della sua vivibilità. Ad esempio nelle città, dove l'utilizzo delle aree verdi può già mitigare l'effetto dell'isola di calore urbana che provoca escursione termica maggiore nelle aree urbane rispetto alle aree rurali e limitrofe. Oppure nelle aree agricole, con l'assimilazione del carbonio tramite fotosintesi: un processo naturale che può essere ulteriormente incentivato con la diffusione della frutticoltura e la selvicoltura. Grazie all'utilizzo della biomassa per fini energetici è possibile ad esempio riutilizzare il carbonio già presente in atmosfera. Si evita così di impiegare combustibili fossili, che mettendo in circolo il carbonio fossilizzato aumentano le emissioni di CO2. Con una previsione di nove miliardi di abitanti entro il 2050: il continuo aumento della popolazione mondiale e l’incremento del fabbisogno di cibo richiedono un adeguato sviluppo delle produzioni agricole su scala globale e specialmente nelle aree sovrappopolate, non soltanto in termini di quantità, ma anche e soprattutto di qualità. Il clima è uno dei fattori cruciali per lo sviluppo e il mantenimento di determinate colture. I cambiamenti climatici in atto a scala globale modificheranno non solo i regimi delle condizioni meteorologiche, ma anche la disponibilità di acqua, di suolo e gli ecosistemi. Questi cambiamenti richiedono un’attenta valutazione e diversificazione delle colture perché la carta vincente dell’agricoltura sarà proprio la capacità di adattamento. Produrre più cibo e gestire gli effetti del clima sull'agricoltura ma anche limitare l'impatto negativo della produzione agricola nella produzione di gas serra, come avviene ora, ad esempio, nella zootecnia. Su questa sfida, nel corso della conferenza Emanuele Eccel della Fondazione Edmund Mach ha citato alcuni progetti portati avanti in Trentini che mirano al recupero degli scarti agricoli, dei reflui zootecnici e dei rifiuti solidi urbani per la produzione energetica (biometano soprattutto per la trazione di veicoli) nell'ottica della mitigazione, cioè della riduzione delle emissioni inquinanti e per la fertilizzazione del suolo seguendo tecniche di "agricoltura di precisione". Harry Palmier del Global Forum on Agricultural Research ha poi ricordato l'impegno della Alliance for Climate Smart Agricolture, promossa dalle Nazioni Unite e portata avanti dalla FAO, per unire onlus, organizzazioni governative, università e centri di ricerca, ma anche mondo imprenditoriale e operatori dell'educazione nell'impegno per la promozione di un'agricoltura sostenibile, con l'obiettivo di trasformare le azioni collettive in strumenti di impatto globale a cominciare con la sensibilizzazione nei confronti dei comportamenti privati e delle politiche pubbliche. Un processo che in Italia è già cominciato con alcune esperienze all'avanguardia: è il caso del Comune di Sasso Marconi che - come ha raccontato oggi il sindaco Stefano Mazzetti - ha avviato un percorso che porterà alla diffusione agli operatori del settore agricolo di buone pratiche con azioni climaticamente corrette. Daniel Zimmer del Climate KIC di Parigi ha poi citato alcune azioni - come finanziamenti, programmi di sviluppo e piani di supporto al lancio di start up innovative - messe in campo per far dialogare il mondo dell'educazione, quello della ricerca e quello imprenditoriale e produttivo attorno a grandi sfide per mettere a frutto le diverse competenze al servizio dello sviluppo di soluzioni innovative. «Promuovere la sicurezza alimentare ora e in un'ottica futura significa produrre non solo nella giusta misura, ma anche nel modo giusto. Adattarsi ai cambiamenti climatici significa aumentare la capacità delle persone e dei sistemi di produzione di essere sostenibili. La buona notizia - ha spiegato Madeleine van Mansfeld dell’Alterra Wageningen University and Research (The Netherland) - è che le soluzioni tecnologiche e innovative già esistono e sono già piuttosto diffuse. Quello che occorre ancora è rafforzare il collegamento tra gli sviluppatori di queste tecnologie e gli utilizzatori, non solo i contadini, ma anche i dettaglianti, i consumatori per lavorare meglio insieme nell'ottimizzazione delle risorse, nella riduzione del rischio derivante dalle variazioni climatiche, nell'allocazione intelligente del risorse». In chiusura, Jaakko Helminen della University of Eastern Finland (Developing Holistic Local Climate Services for Agriculture) che ha proposto una riflessione sulla necessità di adottare un approccio olistico nel supporto all'agricoltura, che comprenda anche l'attenzione alla formazione, all'educazione delle nuove generazioni, sempre orientata alla sostenibilità.
Visita in aziende locali per alcuni operatori commerciali del settore vino e bevande DAL BRASILE AL TRENTINO, ALLA RICERCA DI PRODOTTI TIPICI GENUINI
Si è appena conclusa la due giorni trentina degli operatori brasiliani del settore alimentare e delle bevande selezionati dall’Istituto Commercio Estero per Expo 2015. Una delegazione ristretta ma altamente qualificata e interessata ai prodotti locali, dal vino ai formaggi, dai succhi di frutta al miele di qualità. Gli importatori brasiliani, assieme ad un funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico italiano, sono stati accompagnati da Trentino Sviluppo a conoscere alcune tra le migliori aziende del territorio. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività di “Expo in Trentino” promosse dalla Provincia autonoma di Trento.
Particolarmente qualificata la delegazione di operatori commerciali provenienti da Brasile, con soggetti di primo piano del commercio alimentare quali BrasItalia Group, AbraACohr, Uniagro e Eataly Brasil. Nel programma la visita ad alcune aziende vinicole trentine; molto apprezzato il Trento Doc in tutte le sue declinazioni, nonché il “re della Rotaliana”, il Teroldego, rosso per eccellenza. Altre aziende visitate sono state Trentingrana, che ha accolto gli ospiti nei caveau dove vengono custodite le grandi forme, con assaggi dedicati, anche in abbinamento con i mieli di produzione locale e le mele, messe a disposizione da Melinda che a sua volta ha accolto la delegazione nei propri spazi. Succhi di mela, puree di frutta e novità assolute come Bermè, succo di mela e bergamotto, sono state presentate da Dolomiti Fruits. Stessa passione che nella descrizione dei prodotti e dell’azienda di famiglia da parte dei titolari della Lucia Maria Melchiori & C, azienda che dal 2006 produce aceti di mela, sidro ed ora anche birre. Ad accompagnare la delegazione brasiliana Piera Marchiori, responsabile della Dipendenza Provinciale di Trento del Ministero dello Sviluppo Economico.
Alle ore 11 presso l'azienda zootecnica Artini con l'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola IL FUTURO DELLA ZOOTECNIA BIOLOGICA CON LA RAZZA RENDENA: VENERDÌ INCONTRO A ZUCLO
Venerdì 16 ottobre 2015 alle ore 11, l’assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola terrà una conferenza stampa presso l’azienda agricola Artini Rino a Zuclo in via Durone.
Sarà un’importante occasione per presentare alcune iniziative della Provincia autonoma di Trento volte alla valorizzazione delle eccellenze territoriali quali in particolare le produzioni casearie biologiche e la razza Rendena, razza bovina autoctona della Val Rendena. Nell'occasione Poli e Latte Trento presenteranno il progetto legato ad una nuova produzione casearia biologica.
Oggi al MUSE un convegno che conclude un percorso formativo sul paesaggio L'IMPORTANZA DELLA RIQUALIFICAZIONE ECOLOGIA NEL VERDE URBANO
Un ragionamento a tutto tondo quello dell'assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss in apertura dei lavori del convegno 'Paesaggio e verde urbano' in corso al MUSE. L'assessore ha posto particolare attenzione sull'importanza della formazione a supporto del processo di crescita culturale e professionale di tecnici pubblici e privati del settore della gestione e progettazione del verde. Una riflessione approfondita anche sull'esigenza di trovare soluzioni efficaci per spazi urbani lasciati liberi da grandi insediamenti industriali "il tema del convegno è un'occasione molto importante per ragionare sulla trasformazione del territorio, sulla percezione di armonia e bellezza del paesaggio in una logica che vorremmo sempre più diffusa - ha detto l'assessore Daldoss - e, da questo punto di vista, ci sono strumenti competenti come l'Osservatorio del Paesaggio, la step e il Comitato che andremmo presto a costituire che propongono occasioni di formazione come questo convegno, tappa finale di un percorso formativo. Vi invito ad una riflessione sulla valorizzazione delle grandi aree ex industriali come, per esempio, l'ex Sloi o l'ex Italcementi che, in attesa di destinazione definitiva possono essere riqualificati e rese fruibili per i cittadini. Il convegno può portare un buon livello di ragionamento sulla loro destinazione finale". Platea gremita con oltre un centinaio di tecnici di Comunità e Comuni e qualche 'osservatore' fra i più attenti.
L'assessore Daldoss ha puntato nuovamente l'attenzione sull'importanza degli elementi competitivi che "risultano essere determinanti per l'attrattività generale della nostra terra e che partono anche dall'aver cura del proprio territorio per offrire una percezione armoniosa e di bellezza". Parlando del Comitato, presto a disposizione dell'ente pubblico e dei professionisti, ha sottolineato come questo non avrà carattere "formale ma sarà un'occasione, vera, di confronto culturale e porterà nuovi elementi per accrescere la consapevolezza sul paesaggio". Il convegno, accanto ad alcune riflessioni di carattere generale, propone il confronto e lo scambio tra alcune esperienze significative con la finalità di approfondire il tema della qualità e della sostenibilità nella progettazione e nella gestione del verde pubblico. Dopo l'apertura dei lavori da parte dell'assessore Carlo Daldoss sono seguiti tra gli altri, gli interventi di Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche, sul rapporto tra paesaggio e spazio urbano; di Graziella Zaini, direttrice della rivista ACER-Il Verde Editoriale, sui nuovi orientamenti e sulle forme di gestione partecipata del verde pubblico. Sempre durante la prima sessione, moderata da Giorgio Tecilla segretario dell’Osservatorio, è intervenuto Innocenzo Coppola, Dirigente del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, che ha presentato l’esperienza della Provincia autonoma. La sessione pomeridiana prevede invece una tavola rotonda in cui saranno presentate alcune testimonianze significative sulle nuove forme di gestione del verde. Al dibattito interverranno Claudio Maurina, Presidente Ordine Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Trento, Gianpaolo Barbariol, Dirigente Settore Ambiente e Territorio del Comune di Padova, Ciro degli Innocenti, Responsabile Settore Verde del Comune di Firenze, Francesco Decembrini dello Studio Deverde.
Positivo il bilancio tracciato da Trote Astro e Dolomiti Fruits protagoniste a Piazzetta Trentino con i loro prodotti DALLE TROTE AI SUCCHI DI FRUTTA: LE ECCELLENZE TRENTINE A EXPO MILANO 2015
Nelle ultime due settimane Piazzetta Trentino ad Expo Milano ha visto protagoniste due importanti realtà produttive del nostro territorio: Trote Astro e Dolomiti Fruits. Attraverso programmi di animazione e degustazione quotidiana i contatti conseguiti sono stati decine di migliaia. Per Dolomiti Fruits si è trattato in particolare di un sorta di battesimo presso il grande pubblico visto la giovane età di questa emergente azienda trentina produttrice di succhi e puree di frutta: 12 mila sono stati gli assaggi offerti al pubblico di Expo Milano 2015. Bilancio positivo anche per Astro, associazione di troticoltori trentini che con 4 degustazioni quotidiane guidate del prodotto hanno raccolto oltre 4 mila contatti. Secondo Astro, Piazzetta Trentino ha registrato un flusso di circa 35 mila visitatori durante la settimana di permanenza e, soprattutto, contatti B2B con tre nuovi clienti (due ristoranti e un grossista) e la possibile apertura del mercato svizzero. Da oggi Piazzetta Trentino ospita la cantina MezzaCorona.
Continua l’avventura del Trentino a Expo Milano 2015 che sta registrando per certi versi un inatteso boom di presenze e che proprio ieri ha raggiunto i 20 milioni di biglietti emessi. Protagoniste nella Piazzetta Trentino sono state nelle ultime due settimane altrettante realtà della produzione agroalimentare del nostro territorio, quali le Trote Astro e Dolomiti Fruits. In occasione della sua presenza a Expo Milano 2015, dal 9 al 15 ottobre, Dolomiti Fruits ha pensato all’intrattenimento e alla fantasia degli ospiti più piccoli. I bambini che hanno visitato lo spazio dell’azienda in Piazzetta Trentino hanno avuto la possibilità di colorare delle cartoline su cui è raffigurato il personaggio della nuova linea di succhi di frutta dedicata a loro: un simpatico personaggio verde che vive tra i frutteti della Val di Non. Nel corso della settimana di presenza a Piazzetta Trentino, Dolomiti Fruits ha distribuito ai visitatori oltre 12 mila assaggi e degustazioni ed ha esaurito il materiale promozionale.
I ragazzi di San Michele selezionati dal MIUR per fare le guide alla mostra “Coltiviamo il gusto” a Palazzo delle Albere
GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO AGRARIO AMBASCIATORI PER EXPO
Per tutto il mese di ottobre la mostra al palazzo delle Albere, Coltiviamo il gusto, avrà delle guide d’eccezione. Gli studenti dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige sono stati selezionati dal Ministero dell’Istruzione (MIUR) per essere “ambasciatori” della conoscenza Expo. Il martedì e il mercoledì i ragazzi della scuola agraria accompagneranno turisti italiani e stranieri nelle sale dell’esposizione curata dal MUSE, il Museo delle Scienze di Trento. Saranno così gli scolari a raccontare l’eccellenza dei prodotti trentini, dalle carni, alle castagne, passando per latte, viti e mele. L’attività rientra nell’ambito del Progetto “Expo in Trentino”, promosso dalla Provincia autonoma di Trento in occasione dell’Esposizione Universale di Milano.
Gli studenti dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige, per tutto il mese di ottobre, sono al Palazzo delle Albere per accogliere e guidare i visitatori della mostra Coltiviamo il gusto. Tutto il buono dalla terra trentina e del Concept Store Expo Trento. La scuola della Fondazione Mach, infatti, è stata selezionata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) nell’ambito del progetto “Expo e Territori”.
Per prepararsi adeguatamente al ruolo di “ambassador”, nei mesi scorsi gli studenti hanno svolto attività di formazione specifica con il supporto dei docenti e del team MUSE, che ha curato la mostra e i laboratori didattici offerti al pubblico. Oltre ad aver visitato preliminarmente le sale alle Albere, gli alunni di San Michele hanno approfondito alcuni aspetti storici e le peculiarità dei prodotti e dei territori rappresentati nel percorso espositivo di Coltiviamo il gusto.
L’iniziativa sarà ripetuta ancora per quattro giorni, il 20, 21, 27 e 28 ottobre, dalle 10 alle 16. In quest’occasione gli studenti-ambasciatori accompagneranno i visitatori lungo le tappe della mostra e del Concept Store Expo Trento, alla scoperta delle carni, del latte e dei formaggi trentini, passando per le viti, le mele e i piccoli frutti. La panoramica sulle eccellenze trentine, in un mix di tradizione e innovazione, sarà completato nel parco davanti al Palazzo delle Albere, dove si trovano gli orti e le colture in pieno campo.
La mostra Coltiviamo il gusto valorizza la tipicità dei prodotti trentini attraverso la rappresentazione delle loro relazioni con il territorio e con la storia. Il risultato è un viaggio attraverso l’evoluzione dell’agricoltura e del paesaggio. Un ulteriore elemento di originalità della mostra è dato dall’estensione dello spazio espositivo all’esterno del Palazzo delle Albere, dove, nei prati del MUSE, si sviluppano campi e orti dedicati alle colture agrarie tipiche locali, sia tradizionali che contemporanee. Il Concept Store, invece, ospita istituzioni e associazioni di produttori locali, con incontri, laboratori creativi, assaggi e degustazioni in collaborazione con associazioni e aziende locali che si occupano di agricoltura e sostenibilità. Entrambe le iniziative sono state ideate e promosse nell’ambito del Progetto “Expo in Trentino” realizzato dalla Provincia autonoma di Trento per divulgare e far vivere le tematiche dell’Esposizione Universale di Milano nel nostro contesto territoriale.
Diverse generazioni all’Esposizione Universale di Milano per discutere del futuro dell’agricoltura “MACH2EXPO”, OGGI LA REUNION DEGLI EX STUDENTI DELL’ISTITUTO AGRARIO
Diverse generazioni di ex studenti dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige oggi, domenica 18 ottobre, si sono ritrovate ad Expo per discutere di agricoltura, alimentazione e ambiente. La reunion “Mach2Expo” ha visto la partecipazione di un centinaio tra ex scolari ed ex docenti. Alle 11, nell’auditorium del Padiglione Italia, si è tenuta la cerimonia inaugurale alla presenza del presidente FEM, Andrea Segrè, e dell’assessore provinciale all’Agricoltura, Michele Dallapiccola. Nell’occasione sono stati premiati gli studenti più meritevoli dell’istruzione superiore, della scuola di dottorato FIRST e del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia.
La Fondazione Mach, nell’anno dell’Esposizione universale, ha organizzato “Mach2Expo”, la reunion degli ex alunni, scelti tra coloro che si sono diplomati negli ultimi cinquant’anni. L’evento di oggi è servito a creare un ponte tra le diverse generazioni che, nell’ultimo mezzo secolo di storia, si sono sedute sui banchi di San Michele all’Adige.
Alle 11, nell’auditorium del Padiglione Italia, si è tenuta la cerimonia inaugurale alla presenza del presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè, e dell’assessore provinciale all’Agricoltura, Michele Dallapiccola. Il focus della giornata è stato sui temi dell’agricoltura, dell’alimentazione e dell’ambiente, le tre “A” che da sempre costituiscono le fondamenta dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige.
“Il ruolo di FEM, con le sue quattro funzionalità riunite sotto lo stesso tetto, è unico in Italia e forse anche nel mondo”, ha esordito il presidente Andrea Segrè, davanti alla platea di ex studenti. “Con questo evento volevamo valorizzare l’esperienza della Fondazione in un luogo, l’Esposizione Universale, che tratta un tema assai collegato alle molteplici attività della nostra istituzione in campo agricolo, alimentare e ambientale. La sfida che voglio intraprendere è quella di mantenere alto il valore di questa realtà, rendendo ancora più brillante questo gioiello. Siamo diventati uno dei migliori centri di ricerca nell’ambito agro-food perché siamo riusciti a far funzionare il ‘triangolo della conoscenza’, fatto di eccellenze nella scienza, nell’educazione e nell’innovazione”.
Rientra in quest’ottica anche la costituzione del Centro Agricoltura, Ambiente e Alimentazione in collaborazione con l’Università di Trento. Il Centro, che si occuperà sia di didattica sia di ricerca, sarà un’area di lavoro comune per docenti e ricercatori e permetterà di incrementare la produzione scientifica e la partecipazione congiunta a progetti di ricerca, facendo massa critica e aumentando così anche le chance di acquisizione di risorse europee. Un progetto che, all’auditorium del Padiglione Italia, è stato applaudito anche dall’ex studente dell’Istituto Agrario e oggi docente all’Università di Udine, Ruggero Osler.
“La verità che arriva dai dati scientifici predisposti dalle istituzioni di ricerca del sistema provinciale trentino, come la Fondazione Mach, è la risposta giusta e autorevole ai quesiti dei consumatori. Dall’altra, la passione che ogni addetto di questo settore mette nel suo lavoro, fa la differenza sul mercato”, ha fatto notare nel suo intervento l’assessore Michele Dallapiccola. “Siamo una terra di mezzo, contaminata da tante culture – ha proseguito l’assessore -. È fondamentale essere orgogliosi di tutto quello che facciamo e, in questo modo, trovare l’identità che ci può aiutare a superare la crisi. Voi come ex studenti questo percorso lo avete già fatto”.
Dopo gli interventi delle autorità, è stata la volta della premiazione degli studenti meritevoli. Sul palco sono saliti Christian Hauser, fresco di diploma all’Istituto tecnico, Luca Loner e Valentino Dallagiacoma, appena laureati in Viticoltura ed Enologia, ed i nuovi dottori di ricerca FIRST Alberto Maria Cattaneo, Claudia Guidi ed Emanuela Kerschbamer.
“La nostra è una scuola con radici solide, ma anche con una visione aperta e internazionale. Chi studia e chi ha studiato a San Michele entra a far parte di una vera famiglia”, ha detto il dirigente scolastico dell’Istituto agrario Marco Dal Rì. Tra gli ex studenti accompagnati nel capoluogo lombardo c’erano esperti che hanno fatto carriera negli ambiti dell’economia agraria e dell’enologia, oltre a diversi ex docenti e al rappresentante dell’Unione diplomati Istituto agrario (Udias) nel Cda FEM, Angelo Rossi. “Questa reunion potrebbe diventare un appuntamento fisso annuale, un momento di riflessione per la nostra comunità”.
La reunion “Mach2Expo” è stata anche l’occasione per valorizzare il database degli alunni, contenente gli oltre 7.000 nominativi di chi, dal 1876 al 2015, si è diplomato nella scuola agraria, sia nei percorsi professionali sia in quelli tecnici e nella scuola di dottorato. La prospettiva futura è quella di sfruttare la banca dati del progetto Alumni Edmund Mach per attività di formazione e di aggiornamento, rafforzando il senso di appartenenza alla “casa comune” dell’Istituto.