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Provincia Autonoma di Trento 
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Le precisazioni della Provincia: "Attenzione a non confondere i parametri di valutazione"
FITOFARMACI: "AGRICOLTURA SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE"


"E' proprio il caso di dirlo: un raffronto serio e scientificamente attendibile non compara mai mele con carote. E questo vale a maggior ragione parlando di fitofarmaci, un tema delicato perché certe rappresentazioni esagerate possono generare allarme". E' la prima di una serie di considerazioni dell'assessore Michele Dallapiccola che interviene così a seguito di alcune notizie di stampa relative all'utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura.
Assieme a Dallapiccola anche gli assessori Luca Zeni (salute) e Mauro Gilmozzi (ambiente) intendono fornire alcune precisazioni che riassumono l'impegno della Provincia autonoma di Trento per una costante diminuzione dell'utilizzo dei pesticidi in agricoltura o per l'utilizzo di prodotti meno dannosi per la salute, per l'ambiente e per le produzioni. Attenzione dunque a come si fanno i raffronti.

Riguardo al citato rapporto ISPRA, che pone il Trentino al secondo posto, dopo il Veneto, nel consumo di fitofarmaci, va evidenziato che il dato viene riferito all'intera superficie agricola utilizzata: in Trentino l'incidenza della superficie coltivata a melo e vite - che richiedono appunto i trattamenti - è notevolmente più alta rispetto ad altre regioni. Questo può giustificare anche la notevole differenza con il dato della provincia di Bolzano, considerato che la SAU di quella provincia è composta da superfici a prato in percentuale molto maggiore rispetto alla provincia di Trento.
Venendo poi alle regole, si sta andando verso una tutela sempre più marcata. Ad esempio il 31 agosto scorso la Giunta provinciale ha proposto un aggiornamento delle linee guida in materia di utilizzo sostenibile di fitosanitari, che erano state approvate nel maggio 2010 in assenza di normativa nazionale; la revisione del documento è stata fatta alla luce dell’entrata in vigore di una normativa comunitaria e nazionale molto più dettagliata e maggiormente tutelante in termini di salute.
La proposta, che dovrà ora essere esaminata dal Consiglio delle Autonomie e dalla competente Commissione consiliare, rappresenta certamente un miglioramento della situazione precedente. Infatti da un lato si stabilisce uno standard di tutela vincolante e comune per tutto il territorio provinciale, dall'altro si garantisce ai Comuni, sulla base delle loro specifiche esigenze, la possibilità di stabilire ulteriori disposizioni, in conformità alla natura del loro territorio.
Da evidenziare anche il fatto che il gruppo di lavoro che ha curato la revisione tecnica del documento è composto dai rappresentanti del Dipartimento salute, del Dipartimento agricoltura, dell’APSS, che hanno seguito negli ultimi anni anche i lavori a livello nazionale nella formazione del PAN.
Questo documento riprende i contenuti del Piano nazionale, estendendo la definizione delle categorie, che il PAN cita in forma esemplificativa, e rafforzando la tutela anche nei confronti di ulteriori aree di tutela della salute di gruppi di popolazione vulnerabile (edifici privati, relative pertinenze, e piste ciclabili), tenuto conto delle peculiarità orografiche e delle specificità degli insediamenti urbani nei territori a vocazione agricola intensiva, proprie del territorio della provincia di Trento, al fine di tutelare la salute pubblica e al fine di comporre le esigenze di benessere e di qualità di vita per la popolazione residente con le esigenze connesse alle necessità produttive.
La deliberazione rappresenta una tutela minima vincolante per l’intero territorio provinciale e vuole offrire tutela alla popolazione anche nei casi in cui i comuni non abbiano adottato un proprio regolamento, tuttavia i comuni possono prevedere forme di protezione ulteriori in considerazione delle peculiarità del loro territorio.
Infine sul confronto con le analoghe disposizioni emanate dalla Regione del Veneto va rimarcata la notevole differenza fra le due realtà agricole e territoriali ma soprattutto che, prove tecniche alla mano, non si registrano variazioni significative della deriva passando dai 30 ai 50 metri. Si tratta in ogni caso di una linea guida alla quale avrebbero dovuto seguire i regolamenti comunali. Ad oggi pochi comuni della Regione Veneto hanno adottato tali disposizioni.
A completare il quadro anche un'altra iniziativa di cui si è data notizia. Sempre il 31 agosto scorso, la Giunta provinciale ha approvato infatti un accordo di programma che coinvolge anche Fondazione Edmund Mach e Associazione Consorziale Produttori Ortofrutticoli Trentina. Ricerca, controlli, formazione degli operatori agricoli e monitoraggio dei corsi d’acqua sono i temi sui quali verranno sviluppate specifiche iniziative mirate a ridurre ancora di più l'utilizzo dei fitofarmaci, ancorché ammessi dalle normative, con un'attenzione particolare al rispetto dell'ambiente, alla tutela della salute delle persone e della qualità dei prodotti.
Risale infine a qualche mese fa (febbraio 2015) l'apertura di due bandi per raccogliere nuove domande di aiuto, di cui uno riguarda la misura 121 Health Check "Atomizzatori a basso volume".
Con questo bando si vuole proseguire nell'azione di mitigazione dell'impatto conseguente all'impiego dei fitofarmaci in agricoltura.

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08/09/2015, 22:43
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Sabato 12 settembre la giornata-evento sui temi dell’Expo con tavole rotonde, laboratori e degustazioni
NUTRIRE LA MENTE, IL CIBO DI DOMANI AL MART DI ROVERETO

La scienza incontra i grandi temi di Expo 2015 in una giornata-evento ospitata al Mart, museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Sabato 12 settembre la sessione conclusiva del Convegno internazionale sulla genetica dei lieviti e la biologia molecolare, “Yeast 2015”, si terrà sotto la cupola di Botta, con una tavola rotonda dedicata ai temi della pace alla presenza dell’assessora alla Ricerca Sara Ferrari. Il pomeriggio, dopo i saluti dell’assessore provinciale all’Agricoltura Michele Dallapiccola e del presidente FEM Andrea Segrè, “Il cibo di domani” prenderà ufficialmente il via con i talk su agricoltura, nutrizione e ambiente. La piazza ospiterà inoltre produttori enogastronomici, laboratori, concerti jazz, spettacoli di danza e videomapping 3D. Dalle 18 alle 21 apertura straordinaria del Museo con ingresso gratuito per tutti i visitatori.

Coniugare la ricerca scientifica con il dibattito sui grandi temi dell’Expo e con l’arte. Sabato 12 settembre il Mart di Rovereto ospiterà l’evento “Il cibo di domani”, un’occasione unica per coinvolgere il grande pubblico nella trattazione di temi fondamentali come l’alimentazione, l’agricoltura e l’ambiente, senza dimenticare il buon cibo e l’intrattenimento.
Dopo la sessione conclusiva del convegno “Yeast 2015”, dedicato alla genetica dei lieviti e alla biologica molecolare, organizzato dalla Fondazione Mach e dalla National Academy of Sciences of Ukraine, dalle 15.30 si parlerà di “Scienza come nutrice di pace”, alla presenza dell’assessora provinciale alla Ricerca Sara Ferrari e con invitati i rappresentanti della realtà trentine che si occupano di cooperazione e sviluppo. Un tema particolarmente attuale, visto che “Yeast 2015” quest’anno avrebbe dovuto essere ospitato in Ucraina, ma che, a causa del conflitto in corso, ha dovuto chiedere ospitalità in un altro Paese.

Sempre il pomeriggio, dalle 17, il programma di “Il cibo di domani” prevede tre tavole rotonde: una sul ruolo dell’agricoltura dalla sussistenza alla genomica, uno sui microrganismi efficaci per il benessere dell’uomo e delle piante e l’ultimo sul processo di domesticazione di mele e vino. Il dibattito vedrà sul palco personalità e ricercatori provenienti dalla Fondazione Mach, da prestigiose università e centri di ricerca italiani, con la giornalista Elisabetta Curzel come moderatrice. I lavori saranno introdotti dall’assessore provinciale all’Agricoltura, Michele Dallapiccola e dal presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè.

Sotto la cupola del Mart, dalle 17 alle 20, nell’area educazione, saranno poi realizzati diversi laboratori. Gli studiosi della Fondazione Mach proporranno un’esperienza sui profumi e i sapori con “Sensibilmente diversi” e “Dall’erba al formaggio”, mentre gli operatori dell’Area educazione del Mart condurranno laboratori continui per bambini e adulti sui temi dell’Expo. Dalle 18.00 alle 21.00, il Mart sarà straordinariamente aperto con ingresso gratuito.

Alle 18.30 apriranno le degustazioni, con i prodotti della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, associazione che valorizza le produzioni enogastronomiche del territorio. Nella piazza del Mart, quindi, diverse proposte di food&beverage ideate coinvolgendo una selezione di produttori locali, tra i quali Azienda Agricola Cà dei Baghi, Cantine Ferrari, Dolomiti Fruits e Salumificio Trentino, partner del Mart, attualmente presenti nel Concept Store Expo Rovereto. Passeggiando nel polo culturale di Rovereto si potranno quindi degustare salumi, formaggi, prodotti ittici e da forno, vini, birre artigianali e succhi di frutta.

La serata sarà accompagnata da performance di danza a cura di Artea e da esecuzioni della FaRe Jazz Big Band diretta da Stefano Colpi e composta da 20 elementi. L’intervento musicale è curato da TrentinoInJazz Valsugana. Non appena il sole sarà tramontato, alle 21, sulle pareti del Museo saranno proiettate le immagini del 3D architectural mapping, per una straordinaria esperienza tridimensionale site-specific ideata da Apparati Effimeri, studio di visual design di Bologna.

L’evento si inserisce nel calendario “Nutrire la Mente. Expo al Mart”, il ricco programma di eventi e attività per accogliere l’Expo in Trentino organizzato dal Mart. Il progetto è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e realizzato con il fondamentale contributo organizzativo della Camera di Commercio I.A.A. di Trento — Palazzo Roccabruna.

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10/09/2015, 7:08
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L’assessore Dallapiccola ai 944 studenti: “Voi avete una marcia in più”
PRIMO GIORNO DI SCUOLA ALL’ISTITUTO AGRARIO DI SAN MICHELE

Anche per i 944 alunni dell’Istituto agrario oggi è suonata la prima campanella dell’anno scolastico 2015/2016. L’assessore provinciale all’Agricoltura Michele Dallapiccola ha voluto augurare di persona un buon inizio lezioni ai 595 giovani che affronteranno il percorso tecnico e ai 349 che studieranno nel professionale. “Voi dell’Istituto agrario avete una marcia in più – ha detto - e vi voglio ringraziare perché con i vostri studi riscattate una professione che è sempre piena di dignità e onore, ma che a lungo si è basata solo sul sapere tradizionale”. La cerimonia in Aula magna, alla presenza del nuovo direttore generale della Fondazione Mach, Sergio Menapace, è stata preceduta dalla messa in ricordo di Elisabetta Magnoni, ex studentessa scomparsa a fine luglio in un incidente stradale. “A San Michele ci sentiamo tutti parte di una grande famiglia”, ha detto il dirigente scolastico, Marco Dal Rì.

Davanti a 150 alunni delle classi quarte e quinte, stamattina l’assessore provinciale all’Agricoltura Michele Dallapiccola ha voluto inaugurare ufficialmente l’anno scolastico 2015/2016 all’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Anche quest’anno la scuola è stata da “tutto esaurito”, con 944 iscritti, 595 all’Istituto tecnico e 349 alla Formazione professionale. Grazie all’introduzione del numero programmato, da due anni a questa parte i numeri sono stati stabilizzati, in modo da poter garantire un’offerta didattica con standard elevati.

La mattinata del primo giorno di scuola è iniziata con la messa in ricordo di Elisabetta Magnoni, ex studentessa dell’Istituto scomparsa in un incidente stradale a Rabbi lo scorso luglio. “Per noi è importante creare un senso di appartenenza a questa scuola che ha una così lunga tradizione”, ha detto ai suoi alunni il dirigente scolastico, Marco Dal Rì. “È vero che i tempi sono cambiati e il numero di studenti è decisamente aumentato, ma comunque a San Michele continuiamo a sentirci parte di una grande famiglia”.

L’assessore provinciale Michele Dallapiccola, ha voluto incoraggiare i ragazzi. “Qualsiasi cosa decidiate di fare nel vostro futuro, l’importante è che lo facciate con passione o, come si dice in dialetto, ‘con amor’”. “Voi dell’Istituto agrario avete una marcia in più – ha aggiunto -. Vi voglio ringraziare perché con i vostri studi riscattate una professione che è sempre piena di dignità e onore, ma che a lungo si è basata solo sul sapere tradizionale”.

Ai giovani è andato anche il saluto del nuovo direttore generale della Fondazione Mach, Sergio Menapace, anche lui ex studente dell’Istituto agrario, che come prima cosa si è fatto portavoce del pensiero del presidente Andrea Segrè: “Siete il futuro dell’agricoltura provinciale, il terreno più fertile sul quale seminare”, sono state le parole del presidente “Se quella trentina è una delle agricolture più avanzate d’Europa, il merito è anche di questa antica e prestigiosa scuola. Siate fieri di studiare su questi banchi”.

Il direttore generale Sergio Menapace ha raccontato che oggi, per lui, è un primo giorno di scuola, anche se in una veste diversa rispetto a quella dello studente. “Quest’istituto è antesignano per quanto riguarda il ruolo duale dell’istruzione. Da quando lo frequentavo io molte cose sono cambiate; ad esempio c’è più attenzione all’ambito alimentare e a quello ambientale. Rimane comunque un corso di studio passepartout, che apre moltissime porte”.

Durante la cerimonia inaugurale sono stati premiati i dodici studenti più meritevoli dello scorso anno scolastico. L’Istituto agrario, che può contare su un servizio di convitto con 170 posti a disposizione, si conferma una scuola sempre più “rosa”: sui banchi di San Michele siedono infatti 188 ragazze, il 20% del totale. Nel frattempo, la settimana scorsa, sono iniziate le lezioni del nuovo corso di specializzazione per Enotecnico: i 23 frequentati al momento sono già impegnati nei tirocini vendemmiali. L’altra novità di quest’anno, nel Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Mach, è la presenza del quinto anno di Formazione professionale, mentre è in fase di avvio la nuova edizione del corso per Tecnico superiore del verde.

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10/09/2015, 20:30
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PRESENTATO AD EXPO PICA, IL PROGETTO CHE CONIUGA ECCELLENZA QUALITATIVA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE


Cavit (Cantina Viticoltori del Trentino) ha presentato ieri a Expo Milano la più complessa e avanzata tecnologia oggi presente in Italia tesa all’ottenimento dell’eccellenza qualitativa dei prodotti e volta a promuovere la sostenibilità del processo di produzione vitivinicola.
Si tratta di Pica (Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola), risultato di cinque anni di studi teorici e sul campo condotti in collaborazione con i centri di ricerca di eccellenza del Trentino: Fondazione Edmund Mach (FEM) e Fondazione Bruno Kessler (FBK), con MPA Solutions.

Il sistema è complesso ma il suo funzionamento è semplice e immediato. La piattaforma informatica di PICA mette “in rete” i 4500 viticoltori delle undici cantine sociali di Cavit: “raccoglie” informazioni e “restituisce” indicazioni.
L’analisi dettagliata delle informazioni sul territorio vitato (suolo, clima, risposta vegetativa della vite nei diversi ambienti di coltivazione), grazie a un innovativo sistema di Information and Communication Technology, permette agli enologi e agli agronomi delle cantine di raccogliere e mettere in relazione, informazioni specifiche per ogni vigneto, relativamente alle diverse fasi di cura delle viti.
L’incrocio di queste informazioni consente ai tecnici di prevedere il tipo di risposta vegetativa dei vitigni più rappresentativi del Trentino, coltivati in diverse zone e a diverse altitudini indicando conseguentemente i vitigni più idonei a ciascun territorio.
Ed ecco come il sistema “restituisce” ai viticoltori indicazioni preziose per la coltivazione delle vigne.
Il sistema consente infatti di fornire ai soci Cavit, mediante semplici sms o email, informazioni e assistenza costante in tempo reale per ottimizzare la gestione dei vigneti. In particolare le informazioni a disposizione dei tecnici permettono anche di fare previsioni accurate sulla maturazione dei vigneti e quindi pianificare meglio i tempi delle varie operazioni in vigna e della vendemmia.
I dati raccolti permettono infine di ottenere informazioni precise circa il contenuto in acqua presente nello strato di terreno occupato dalle radici con un conseguente utilizzo idrico più mirato ed adatto alle necessità e alle specificità di ogni terreno.
Tutto questo a vantaggio dei due grandi obiettivi che sono alla base della creazione del progetto: qualità e sostenibilità ambientale - produttiva.

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11/09/2015, 19:52
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Su proposta dell'assessore Daldoss, adottato in via preliminare il programma
MARMOLADA: MENO IMPIANTI E PIÙ "RETE" PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Su proposta dell'assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, la Giunta provinciale ha adottato preliminarmente il programma degli interventi per uno sviluppo sostenibile della Marmolada attraverso in particolare la manutenzione e la razionalizzazione degli impianti e delle strutture legati alla pratica dello sci e per la valorizzazione ambientale e culturale anche a fini turistici.

L'obbiettivo centrale del programma, previsto dalle Norme di attuazione del PUP, è quello di riqualificare l’esistente, anche attraverso un’azione di riordino e di rimozione di impianti e infrastrutture abbandonate, e mettere in rete il massiccio della Marmolada, anche tenendo conto delle intese con la Regione del Veneto. Infatti, attraverso una serie di interventi integrati, finalizzati a creare nuovi elementi di valorizzazione delle risorse ambientali e culturali che il massiccio esprime e alla razionalizzazione degli accessi alla montagna nell'ottica della gestione dei flussi e degli impatti, si punta a qualificare e a destagionalizzare l'offerta turistica della zona. Non solo sci, quindi, ma valorizzazione delle risorse geologiche, ambientali, storiche e paesaggistiche della Marmolada tutto l'anno secondo un modello di sviluppo orientato alla sostenibilità nel lungo periodo e al riconoscimento internazionale.
Tutto questo, a partire dalla consapevolezza del valore generale che assume il massiccio della Marmolada e, quindi, ponendo particolare attenzione alla tutela degli elementi che costituiscono il "Sito Natura 2000 – ZSC “Ghiacciaio Marmolada” - e a quelli che fanno da presupposto all’iscrizione della Marmolada nel Patrimonio Dolomiti-UNESCO.
Nel perseguimento dell’obbiettivo della razionalizzazione e del riordino degli impianti esistenti, il documento prevede l’ammodernamento dell’impianto sul versante nord, tra Passo Fedaia e Pian dei Fiacchi con il collegamento al Sass Bianchet, assieme allo smantellamento dell’impianto Passo Fedaia-Sass de Mul e al rifacimento dell’impianto Sass de Mul - Serrauta. Il tutto accompagnato obbligatoriamente dallo smantellamento e dal ripristino ambientale e paesaggistico di tutte le infrastrutture abbandonate ancora oggi presenti in zona. In quest'ottica il programma risponde anche alla richiesta, presentata dalla Regione del Veneto a questa Provincia, di avviare un tavolo tecnico che valuti la compatibilità del miglioramento e ammodernamento delle infrastrutture funiviarie che interessano anche il territorio veneto rispetto alle politiche di gestione del territorio.
Alla qualificazione complessiva dell’area secondo un nuovo modello di sviluppo, concorrono, sulla base del Programma, un progetto complessivo di valorizzazione della rete dei sentieri escursionistici, la riqualificazione di parcheggi e rifugi, la valorizzazione di siti (geologici, glaciologici e storici) e infrastrutture esistenti, nell'ottica di ampliare la fruizione sostenibile della montagna su più stagioni e puntare alla sua valorizzazione turistica anche in chiave escursionistica e culturale.
Ora al provvedimento sarà data pubblicità, come previsto dalle norme, per permettere a chiunque di fare osservazioni; sarà inoltre trasmesso alla Fondazione Dolomiti-Unesco, ai servizi provinciali competenti ad esprimere un parere e inoltre al comune di Canazei e al Comun General de Fascia. Il programma rappresenta una proposta preliminare necessaria per attivare i processi partecipativi previsti, al termine dei quali dovrà tornare all'esame definitivo della Giunta provinciale.

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14/09/2015, 21:37
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L’assessore al turismo e agricoltura Dallapiccola ha visitato la nuova ambientazione che torna ad ospitare le terme
PIAZZETTA TRENTINO PORTA A EXPO MILANO I BOSCHI DELLE MONTAGNE DOLOMITICHE

Continua l’avventura del Trentino ad Expo Milano 2015 con la nuova ambientazione di Piazzetta Trentino, che in questi giorni porta all’esposizione universale i boschi delle montagne dolomitiche. La nuova ambientazione offre ai visitatori di Expo l’opportunità di immergersi nella natura trentina e di conoscere le molteplici risorse che questa offre: nel bosco questa settimana sono tornate le Terme delle Dolomiti, con un programma ed una serie di iniziative pensate per “educare alla salute”.

“L’alternarsi delle realtà che animano Piazzetta Trentino – ha sottolineato l’assessore provinciale al turismo e agricoltura Michele Dallapiccola – ci offre l’opportunità di stimolare la curiosità dei visitatori di Expo con nuove ambientazioni che contribuiscono ad approfondire la conoscenza del Trentino, richiamando l’attenzione sulle molte risorse che il nostro territorio offre. In questa settimana sono tornate le Terme – continua l’assessore – che grazie alla biodiversità delle acque del Trentino e all’efficacia delle cure proposte, ma anche grazie alla qualità degli ambiti turistici di riferimento, offrono ai visitatori non solo benessere e salute, ma anche divertimento e appagamento”.
Positivo il bilancio del sistema termale Trentino durante questa seconda settimana di presenza a Expo Milano 2015. “Expo è stata per noi l’occasione per aggregare sei realtà molto diverse e promuovere insieme il circuito trentino del benessere” ha sottolineato Michela Sartori, presidente delle Terme di Caderzone, in rappresentanza del sistema Terme delle Dolomiti. “Un primo passo – ha continuato Michela Sartori – per costruire insieme un sistema capace di offrire non solo agli ospiti delle Terme, ma anche a tutti i trentini, servizi di qualità sempre maggiore, facendo conoscere a tutti le risorse fondamentali che il nostro territorio offre”.
La partecipazione unitaria del comparto termale ad Expo 2015 rappresenta un’occasione straordinaria per promuovere servizi e prodotti in una dimensione internazionale. Anche la Provincia autonoma di Trento vede favorevolmente questo percorso aggregativo e di crescita, accompagnato da Trentino Sviluppo, che mette in campo le proprie competenze e professionalità per contribuire a disegnare insieme il futuro delle terme trentine. Le Terme rappresentano infatti per il Trentino un’offerta qualificante per l’intero comparto turistico. L’obiettivo è anche quello di condividere e consolidare un percorso di formazione e ricerca, che focalizzi l’attenzione sugli aspetti curativi delle Terme delle Dolomiti, al fine di evidenziare e promuovere sempre più il valore aggiunto che le diverse caratteristiche delle terme trentine rappresentano.

Il sistema delle terme trentine
Con lo slogan bilingue "Le Terme delle Dolomiti-Dolomites Thermal Spa", coniato appositamente per l’occasione dell’Expo, le stazioni termali convenzionate con la Provincia di Trento si presentano dunque per la seconda volta in maniera unitaria sul palcoscenico mondiale, con un’offerta coordinata basata sulla biodiversità delle acque, sull’efficacia delle cure, sul valore dei prodotti cosmetici, sulla qualità degli ambiti turistici di riferimento.
Ad Expo Milano 2015 sono presenti tutti i 6 centri termali convenzionati con il Servizio sanitario: Comano, Levico e Vetriolo, Dolomia-Pozza di Fassa, Val Rendena-Caderzone, Pejo e Rabbi. I punti di forza del termalismo trentino sono la varietà e diversificazione delle stazioni, la localizzazione in diverse aree del Trentino, una buona immagine trascinata dall’immagine complessiva del Trentino ed un utenza fidelizzata e soddisfatta. Le aziende trentine dispongono di centri benessere e, in alcuni casi, di centri per la riabilitazione, nonché di ambulatori specialistici. Tutte hanno realizzato delle linee cosmetiche, che impiegano i principi attivi delle acque e di altri prodotti locali.
I centri termali trentini ospitano oltre 27 mila curandi annui attraverso il Servizio sanitario, 20 mila dei quali da fuori regione, con un notevole saldo attivo nel bilancio sanitario provinciale. Circa il 5% delle presenze turistiche del Trentino è collegato con l’attività termale, ma per alcune località le terme costituiscono la quasi totalità delle presenze turistiche. Nel complesso di tratta di un’offerta di rilevante qualità che arricchisce e posiziona il Trentino tra le migliori destinazioni anche in questo settore.
Le Terme trentine occupano circa 400 persone, con un indotto di oltre 25 milioni di euro ed investimenti pubblici per oltre 75 milioni di euro nel corso degli ultimi 18 anni. Il settore è governato dalla legge provinciale n. 6/2011 e dalle Linee guida approvate dalla Giunta provinciale il 2 febbraio 2015.

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16/09/2015, 16:00
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L’iniziativa, promossa da Trentino Sviluppo, coinvolge 20 aziende locali di qualità
IMPORTATORI TEDESCHI “A CACCIA” DI PRODOTTI ALIMENTARI TRENTINI

Ci sono importatori che servono la ristorazione, aziende che riforniscono la grande distribuzione, ma anche commercianti di "nicchia" che lavorano sul biologico e sui presidi alimentari tipici quali miele, vino, cioccolato, formaggi, olio di oliva e funghi porcini. Sette aziende tedesche che commercializzano prodotti alimentari sono in Trentino, in questi giorni, alla ricerca di prodotti particolari, buoni e genuini, da proporre sul mercato tedesco. Gli addetti ai lavori li chiamano “incoming”, in pratica sono incontri di business e visite in azienda preparate con grande cura e nel minimo dettaglio, in modo da incrociare l’interesse e i gusti di chi compera con le disponibilità e le potenzialità di chi vende e quindi aumentare la probabilità che l’accordo commerciale, alla fine, lo si trovi davvero. Un lavoro svolto dall’Area internazionalizzazione di Trentino Sviluppo che ha messo in contatto gli importatori tedeschi con 20 selezionate aziende trentine, intercettandoli in occasione della loro visita ad Expo Milano.

«In occasione di Expo2015 - osserva Giovanna Flor, consigliere delegato di Trentino Sviluppo – abbiamo voluto cogliere la possibilità offerta da questa grande vetrina mondiale per spingere l’export delle nostre aziende, al fine di rafforzare la conoscenza e la riconoscibilità del Trentino sui mercati internazionali del settore dell’alimentazione e del comparto economico legato ai temi del green e della sostenibilità ambientale».
«A partire dal maggio scorso, prima di questa esperienza con gli operatori tedeschi – spiega ancora Flor – abbiamo organizzato tre azioni di incoming nel contesto di Expo, due con aziende provenienti dalla Cina e una con imprese commerciali degli Stati Uniti. Una ventina gli operatori esteri messi in contatto con le migliori aziende trentine in 34 incontri mirati di business».
La Germania è il primo mercato di esportazione per il Trentino, con un valore di merci vendute sul mercato tedesco che sfiora i 580 milioni di euro l’anno, pari al 17% dell’export provinciale. Tra i prodotti trentini che i tedeschi acquistano di più ci sono proprio gli alimentari e le bevande (24% dell’export verso la Germania), seguite da macchinari ed apparecchiature tecniche (15%), mezzi di trasporto (15%), prodotti in legno e carta (10%).
In ogni caso i margini di crescita per i prodotti locali ci sono e sono rilevanti, dato che le esportazioni trentine rappresentano appena l’1% dell’export totale dell’Italia verso la Germania e sono ad oggi molto focalizzate su alcuni prodotti di punta quali mele e vino, con ampi margini di crescita per altri prodotti e settori merceologici.
In questa direzione si colloca l’iniziativa di Trentino Sviluppo, finalizzata ad aprire il mercato tedesco anche ad aziende più piccole e di nicchia ma con un’offerta di qualità che spazia dai formaggi ai salumi, dalle conserve di frutta e verdura ai preparati per la gastronomia, fino ai prodotti ittici, ai funghi, alla pasta e ai dolci.
Particolarmente ricco e finalizzato il programma dell’incoming con gli importatori tedeschi, con incontri di business che si sono succeduti a ritmo serrato nella giornata di martedì 15 settembre, presso la cornice di Palazzo Roccabruna a Trento, la “casa” dei prodotti tipici trentini, mentre la giornata di domani, mercoledì 16 settembre, sarà riservata alle visite in azienda e alle degustazioni dedicate, in modo da poter apprezzare l’intera filiera produttiva così come le peculiarità di particolari lavorazioni di alta qualità.
Prima della ripartenza gli operatori tedeschi avranno modo di visitare “Coltiviamo il gusto”, l'esposizione a cura del MUSE che offre un'ampia panoramica delle pratiche agricole trentine valorizzandone l’eccellenza e la tipicità dei prodotti.
L’iniziativa è stata organizzata da Trentino Sviluppo in collaborazione con la Camera di Commercio di Trento e la Camera di Commercio Italo-Germanica.

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Al via il 25 settembre la nuova proposta formativa della Fondazione Mach
I SEGRETI DELL’EXPORT VINICOLO A “WEM3 INSIGHTS”

Una nuova proposta formativa della Fondazione Mach per approfondire le tematiche dell’export vinicolo. Venerdì 25 settembre partirà “WEM3 insights”, il percorso di otto giornate che permetterà di indagare gli aspetti più attuali della comunicazione e del business legato al vino. Chi ha già frequentato i corsi WEM nel 2013 e nel 2014 potrà aggiornare il diploma in “Executive master in wine export management”, ma è prevista anche la possibilità di iscrizione libera ai singoli pacchetti di due giorni.

Comunicare il vino online, l’approccio francese all’export, i produttori del nuovo mondo, le politiche di pricing e il brand territoriale: questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati nel corso delle otto giornate di “WEM3 insights”, la nuova proposta formativa della Fondazione Mach.

Dopo il grande successo delle tre edizioni del Wine Export Management, il Centro Istruzione e Formazione ha voluto mettere la ciliegina sulla torta al percorso di studi sull’export vinicolo. Chi ha già partecipato ai corsi “WEM 1” e “WEM2” potrà ottenere un upgrade del suo diploma frequentando le otto giornate in programma il 25 e 26 settembre, il 23 e 24 ottobre, il 30 e 31 ottobre e il 6 e 7 novembre.
L’iniziativa formativa, oltre alle lezioni teoriche, è caratterizzata da uno spiccato approccio pratico, con simulazioni su come trovare un importatore e su come progettare l’esportazione di bottiglie all’estero. Inoltre, sono previste testimonianze di spicco sulla situazione dei vini del Sud Italia e della Toscana. Infine venerdì 6 novembre si terrà il settimo Seminario internazionale di marketing del vino, incentrato sulle risorse umane e l’internazionalizzazione dei mercati.

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17/09/2015, 7:14
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CONFERENZA DELLE REGIONI: IL TRENTINO CONFERMATO ALLA GUIDA DELLA COMMISSIONE SPECIALE PROTEZIONE CIVILE

La Provincia autonoma di Trento è stata confermata alla guida della Commissione speciale di Protezione civile in seno alla Conferenza delle Regioni e Province autonome. La decisione è avvenuta oggi nell'ambito dei lavori che si sono svolti a Roma ed ai quali ha partecipato il governatore del Trentino, Ugo Rossi. Al centro della seduta odierna la nomina dei coordinatori e dei vice-coordinatori delle Commissioni della Conferenza. "Quella che ci riguarda è una scelta che premia l'impegno profuso in questo campo, sia in Trentino che fuori dai nostri confini - dice il governatore Ugo Rossi - e che va a riconoscere il livello raggiunto dal sistema della Protezione civile del Trentino e la qualità delle diverse anime che lo compongono, da quella professionale al grande mondo del volontariato".

La Provincia autonoma di Trento era già subentrata qualche mese fa alla Regione Friuli Venezia Giulia nel coordinamento della Commissione speciale di Protezione civile, con un passaggio di consegne ratificato dalla Conferenza il 7 maggio scorso. Il passaggio era previsto dagli accordi presi dalle Regioni nel momento stesso della costituzione di questo organismo.
L'impegno che la Commissione speciali si è assunta è di lavorare su diversi fronti, con l'obiettivo principale di coordinare e omogeneizzare l'impegno tra le Protezioni civili regionali e con il Dipartimento nazionale. Vari gruppi di lavoro sono stati attivati per migliorare da un lato la conoscenza della materia sul piano normativo e, dall'altro, per accrescere le sinergie sul piano operativo (rischio idrogeologico, rischio sismico, emergenze, interventi in Italia e all'estero).

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18/09/2015, 8:54
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Domani la partenza per la Danimarca con i colori della nazionale
I CANI DA CATASTROFE TRENTINI AL CAMPIONATO DEL MONDO

Partiranno domani alla volta della Danimarca, dove li attendono le impegnative prove del Campionato del mondo di specialità: sono le 4 unità cinofile della Scuola provinciale Cani da ricerca e catastrofe che fanno parte della nazionale italiana. A loro gli auguri e l'incoraggiamento, uniti all'apprezzamento per il loro importante servizio, dell'assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini.

Dal 23 al 27 settembre prossimi la Danimarca ospiterà il 21 Campionato del Mondo per cani da soccorso, organizzato dal IRO, International Rescue Dogs Organisation che rappresenta la più grande organizzazione di cani da soccorso a livello mondiale. La città di Aalbrog nel nord della Danimarca ospiterà l’evento che vedrà partecipare 114 unità cinofile da tutto il mondo , che si cimenteranno nella ricerca persona con parte nel bosco e sepolte sotto maceria con simulazione di terremoto. La nazionale Italiana partecipa a questo impegnativo evento con 6 unità cinofile, 4 delle quali appartenenti alla Scuola Provinciale Cani da ricerca e catastrofe onlus.
Già nelle edizioni precedenti in Olanda e Slovenia, Alessandro Dalvit aveva conseguito il terzo posto nella specialità di superficie, quest’anno hanno ottenuto la qualifica altre 4 unità cinofile trentine, Lorenzo Gardumi con Reka e Gabriele Castaman con Dalca, Alessandro Dalvit con Maverick e Agata Franzoni con Muttley , team leader Michele Cesarini Sforza e Romina Rossi.
Con l’Italia ancora una volta l’orgoglio trentino mostra la parte migliore di sé, quella legata al volontariato, alla serietà e l’impegno che da sempre contraddistinguono anche la Scuola Provinciale cani da ricerca. "Sarà un onore per le nostre unità cinofile - afferma il presidente dell'Associazione Scuola Provinciale Cani da ricerca e catastrofe avvocato Nicola Canestrini - portare la bandiera della Provincia di Trento a fianco di quella italiana".
Numerosi sono i supporter che si sono uniti alla trasferta in Danimarca per supportare la Nazionale italiana. La partenza è fissata per domani, sabato 19, quando le unità cinofile trentine si appresteranno ad affrontare il lungo viaggio che li attende per arrivare a destinazione.

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18/09/2015, 21:36
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