Sabato 21 e domenica 22 l’ente di San Michele sarà a Trento Fiere con uno stand, sei mini-conferenze e le sue migliori bottiglie I RICERCATORI E I VINI DELLA FONDAZIONE MACH ALLA MOSTRA DELL’AGRICOLTURA
La 69° edizione della Mostra dell’agricoltura è alle porte. I ricercatori della Fondazione Mach sabato 21 e domenica 22 marzo parteciperanno all’atteso evento di Trentofiere con uno spazio dedicato e numerosi interventi sulle qualità nutraceutiche degli alimenti, sull’agricoltura sostenibile e sui cambiamenti climatici. Tra le altre cose gli studiosi parleranno della lotta alla Drosophila suzukii, della vocazione territoriale allo spumante e di alimentazione. Le degustazioni gastronomiche proposte nello stand della Provincia saranno accompagnate da una selezione dei migliori vini della cantina di San Michele.
Il prossimo fine settimana nel padiglione di Trento Fiere di via Briamasco, nell’ambito dello stand organizzato dalla Provincia autonoma di Trento attraverso il Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste, la Fondazione Mach, rimanendo fedele al tema “La montagna che nutre”, metterà in vetrina alcune delle più recenti scoperte in ambito agro-alimentare e ambientale. All’interno dello stand targato FEM, collocato al piano terra, i visitatori potranno partecipare a degustazioni guidate e potranno reperire informazioni e materiale divulgativo sulle attività di formazione, ricerca e consulenza svolte dalla Fondazione. Inoltre, nel corso delle due giornate, un nutrito gruppo di ricercatori FEM proporrà sei mini-conferenze su temi di grande attualità come i cambiamenti climatici in agricoltura, la lotta alla Drosophila suzukii, il ruolo della microflora intestinale nell’alimentazione, le proprietà salutistiche dei prodotti locali e la vocazione trentina alla produzione di spumanti. Gli incontri si terranno in un salottino allestito per l’occasione alle 14.30 e alle 16.30 di sabato, mentre domenica si raddoppia con l’aggiunta degli appuntamenti mattutini delle 10.30 e delle 12.30. Lo stand di Provincia e Fondazione Mach aprirà i battenti alle 8 di sabato e due ore dopo ci sarà già la prima degustazione con i prodotti tipici trentini curata dalla scuola per tecnici di cucina e della ristorazione del Centro Formazione Professionale ENAIP di Tione di Trento. Assieme ai manicaretti saranno serviti alcuni dei vini più ricercati della cantina di San Michele all’Adige. I calici e i piatti saranno di nuovo riempiti alle 12.30, alle 15 e alle 16.30.
Presso il Salone A polifunzionale seminterrato di via Briamasco 2 ALLA FIERA DELL'AGRICOLTURA LO STAND DI APRIE
Alla 69° Fiera dell'Agricoltura organizzata da Trento Fiere, la sezione Controllo impianti termici di APRIE avrà uno stand ad essa dedicato presso il Salone A polifunzionale seminterrato di via Briamasco 2 a Trento. Lo stand, attivo sabato 21 e domenica 22 marzo dalla ore 08.00 alle ore 19.00, ospiterà lo Sportello impianti termici per qualsiasi informazione riguardante gli impianti.
Inoltre, presso lo stand verrà distribuita la brochure "Canne fumarie" e sarà visionabile una caldaia dimostrativa a condensazione con interattività per comprendere il suo funzionamento e le parti che la compongono. Infine sarà possibile iscriversi alla Newsletter impianti termici per ricevere ogni venerdì pomeriggio le ultime novità in materia.
Pervenuta nei giorni scorsi la comunicazione da parte del Ministero dell'Ambiente RISERVA DELLA BIOSFERA UNESCO, ESITI ORGANO CONSULTIVO PROGRAMMA MAB
Mercoledì 25 marzo alle ore 12, presso la Sala Biblioteca-Avvocatura nell'ala E. Paor del Palazzo di Piazza Dante 15, l'assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi incontra la stampa per l'aggiornamento sulla candidatura del territorio delle Alpi Ledrensi e Judicaria a Riserva della Biosfera UNESCO. Insieme al dirigente del dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste Romano Masé e al dirigente del Servizio sviluppo sostenibile e aree protette Claudio Ferrari, renderanno noti gli esiti della valutazione dell'International Advisory Committee for Biosfhere Reserves (IACBR) organo consultivo del Programma MAB.
Il primo carotaggio in quota del progetto “POLLiCE” curato dalla Fondazione Mach e dal Muse 400 ANNI DI POLLINI CUSTODITI NEL GHIACCIAIO DELL’ADAMELLO
Analizzare il DNA dei pollini conservati nel ghiacciaio più profondo d’Italia per scoprire come è cambiata la vegetazione in relazione al clima negli ultimi 400 anni. È questa l’elettrizzante sfida lanciata dai ricercatori della Fondazione Mach che giovedì 19 marzo, assieme ai colleghi del Muse, dell’Università di Milano Bicocca e della Provincia autonoma di Trento, sono saliti in quota per il primo carotaggio esplorativo nel parco Adamello Brenta. Per la prima volta in Italia le tecniche di sequenziamento genetico verranno applicate ai resti biologici prelevati dal ghiaccio. Nel 2016 la seconda spedizione per arrivare a 240 metri di profondità.
I ghiacciai sono tra i più efficaci archivi del passato e la loro esistenza è minacciata dal generalizzato aumento delle temperature, che nelle Alpi procede a una velocità doppia rispetto alla media di quella globale. Di norma, quindi, i ghiacciai vengono indagati dagli scienziati per capire come sta cambiando il clima. Nel caso del progetto “POLLiCE”, invece, il focus si sposta sulla prospettiva ambientale, ricercando i dati biologici presenti nel ghiacciaio Mandrone del parco Adamello Brenta.
Lo studio, avente carattere preliminare per testare le modalità di ricerca, curato dagli esperti del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Mach Antonella Cristofori e Cristiano Vernesi coadiuvati dal glaciologo dell’Università Bicocca Valter Maggi, dai glaciologi del Muse Christian Casarotto ed Elena Bertoni e dal direttore dell’Ufficio Previsione e Pianificazione della PAT Alberto Trenti, è iniziato un anno fa. L’Adamello è stato scelto perché, con i suoi 17 chilometri quadrati e i suoi 240 metri di profondità, è il ghiacciaio più esteso e più profondo d’Italia. Il sito di perforazione si trova a 3.200 metri di altitudine, nella parte centrale di un’area glaciale (Pian di Neve), dove si ritiene che la stratificazione del ghiaccio sia conservata. L’obiettivo di “POLLiCE”, è quello di prelevare e analizzare la componente vegetale “archiviata” negli strati di ghiaccio (pollini, corteccia, rami, radici), toccando profondità mai raggiunte prima in questo tipo di studi in Italia. Le rigide temperature dei ghiacci dell’Adamello assicurano una buona conservazione del DNA. Nella spedizione dei giorni scorsi con un carotatore portatile è stata prelevata una carota di ghiaccio lunga 6 metri, che permetterà agli scienziati di andare indietro nel tempo di circa un lustro. Nel 2016, qualora il progetto trovi fonti di finanziamento, si cercherà di raggiungere i 240 metri di profondità, facendo tornare indietro le lancette dell’orologio di circa 400 anni. Gli studiosi a quel punto avranno una testimonianza attendibile delle variazioni di vegetazione occorse nei secoli in Trentino. Grazie alla circolazione dei pollini, infatti, si riuscirà a scattare una fotografia delle piante presenti nell’area circostante, soffermandosi sull’arrivo di nuove specie e sulla scomparsa di altre. Rispetto all’analisi morfologica standard, il sequenziamento del DNA permetterebbe di raggiungere un livello tassonomico maggiore, arrivando a identificare con maggiore dettaglio le piante che hanno originato il polline. Grazie alla conservazione delle carote di ghiaccio, oltre alla componente vegetale, sarà possibile ampliare lo studio alla componente animale, ai batteri e ai funghi, senza contare che non è escluso il ritrovamento di resti risalenti alla Grande Guerra.
Approvata oggi all'unanimità dalla Commissione dei Dodici dopo l'intesa del febbraio scorso PARCO DELLO STELVIO: NORMA DI ATTUAZIONE PRONTA PER IL "SÌ" DEL GOVERNO
"E' stato fatto un buon lavoro, sia dal punto di vista tecnico che politico, che ha saputo ricondurre ad un punto di equilibrio gli interessi dei vari soggetti armonizzandoli con la necessità di aggiornare la governance del Parco. Con il voto di oggi si apre finalmente per il Parco Nazionale dello Stelvio una nuova stagione che valorizzerà il ruolo e l'autonomia dei territori, ponendo in capo alle Province autonome di Trento e Bolzano e alla Regione Lombardia tutte le competenze relative alla gestione e alle funzioni dell'area protetta, salvaguardando al tempo stesso le prerogative di controllo del Ministero dell'ambiente". Questo il commento del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi alla notizia giunta da Roma sull'approvazione, all'unanimità, della proposta di norma di attuazione. Soddisfazione per il voto della Commissione dei Dodici viene espressa anche dall'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi, che ha seguito da vicino negli ultimi anni e mesi il complesso percorso iniziato nel 2010 per trasferire ai territori interessati la competenza sulla gestione delle parti che loro appartengono.
Anche l'assessore Gilmozzi sottolinea la grande opportunità che, con l'approvazione definitiva della norma, si apre alla Provincia di Trento, oltre che a Bolzano e alla Regione Lombardia, per promuovere appieno la valorizzazione della più grande area protetta d'Italia sia sotto il profilo naturalistico ed ambientale, sia per l'aspetto paesaggistico ed anche turistico. "La soluzione individuata - aggiunge Gilmozzi, ribadendo quanto già dichiarato il 12 febbraio scorso in occasione della firma dell'intesa preventiva tra Governo, Province autonome e Regione Lombardia - interpreta una visione moderna e dinamica dei rapporti fra Stato e realtà territoriali, capace di trovare il giusto equilibrio fra l’esigenza di trasferire le competenze alle due Province e alla Regione Lombardia e quella di garantire una dimensione unitaria del Parco, in un’ottica transfrontaliera, che tenga conto delle altre aree protette esistenti in quella parte di arco alpino". E proprio all'intesa sottoscritta in febbraio fa diretto riferimento la norma di attuazione aggiornata rispetto alla bozza adottata il 30 luglio 2014, licenziata oggi dalla Commissione dei Dodici. Un aggiornamento che - rispondendo alla richiesta dello Stato di arrivare ad un'intesa preventiva tra le Autonomie di Trento e di Bolzano, lo Stato e la Regione Lombardia, recepisce i contenuti dell'accordo di febbraio e che spiega per l'appunto perchè la Commissione dei Dodici sia stata chiamata ad esprimersi due volte con una doppia approvazione. Ora non resta che un ultimo passaggio,.l'adozione del decreto legislativo da parte del Governo e la sua emanazione da parte del presidente della Repubblica. In parallelo la Regione Lombardia provvederà a recepire con legge regionale l'intesa di febbraio. Con questi atti normativi è completato l'iter di riconoscimento ai territori della competenza relativa alla gestione del Parco.
Rinnovato oggi con una delibera e un conchiuso l'impegno della Provincia CANTINA LA VIS E CASA GIRELLI: IL RILANCIO NELLE DECISIONI DELLA GIUNTA
Un "tutor" che si affianca al cda della Cantina La Vis con il compito di facilitare il risanamento e il rilancio della cantina, e il rilascio di una garanzia da parte di Trentino Sviluppo a Casa Girelli, l'azienda di trasformazione e imbottigliamento facente capo alla La Vis, per l'acquisizione di nuova finanza a sostegno delle proprie importanti commesse: sono queste le due decisioni assunte oggi dalla Giunta provinciale, rispettivamente con una delibera e un conchiuso, nel corso di una seduta straordinaria. Fiducia al gruppo La Vis e monitoraggio costante della situazione che la cantina sta vivendo: queste le parole d'ordine della Provincia, che conferma il suo impegno a fianco di una realtà fra le più importanti del mondo vitivinicolo e del sistema cooperativo trentino.
La prima decisione, assunta su proposta dell'assessore alla cooperazione, individua una figura di affiancamento al Consiglio di amministrazione della La Vis, nella persona dell'avvocato Andrea Girardi, che vanta esperienza nel comparto del diritto assicurativo aziendale e nella finanza d'impresa, nonché in veste di consulente di enti pubblici e società. Non un commissario, ha sottolineato il presidente della Giunta, ma una figura prevista dalla legislazione regionale in materia di vigilanza, una sorta di "tutor" che avrà il compito di aiutare il gruppo La Vis - a cui fanno capo 7 aziende, la cantina omonima, Cembra cantina di montagna, Dürer-weg, Cesarini Sforza Spumanti Spa, Cafaggio Srl, Poggio Morino S.a.r.l. e Casa Girelli S.p.A., per circa un migliaio di soci - ad uscire dalla difficile situazione che sta attraversando. Come noto, il gruppo sta definendo con il sistema del credito, un piano attestato di risanamento secondo le disposizioni della Legge fallimentare, necessario anche per la definizione dell’eventuale intervento previsto da Cooperfidi per l’accesso al fondo di rotazione immobiliare. L'esperienza di Girardi in seno a numerosi cda e commissioni di vigilanza e la vasta conoscenza delle dinamiche d'impresa potranno essere, in questo senso, preziose, al fine del rilancio del Gruppo.
Sempre nella riunione straordinaria di oggi la Giunta ha inoltre approvato un conchiuso del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro riguardante la componente più specificamente industriale della La Vis, ovvero Casa Girelli. La società ha performances industriali di qualità, riconosciute a livello internazionale, e registra fatturati importanti, ma risente della crisi del Gruppo di cui è parte e allo stato attuale i suoi lavoratori non percepiscono più nemmeno uno stipendio regolare. Essa ha manifestato pertanto la necessità di disporre di risorse finanziarie a breve, per poter garantire un’adeguata gestione operativa. Il sistema del credito, nell’attesa di una definizione complessiva delle posizioni del Gruppo La Vis, ha manifestato a sua volta il gradimento di una garanzia fornita da parte di casa Girelli ai fini della concessione di credito d’esercizio necessario. Con il conchiuso di oggi, e in considerazione delle caratteristiche industriali della società, la Giunta ha deciso quindi di autorizzare il rilascio, da parte di Trentino sviluppo, di una apposita garanzia fideiussoria, controgarantita da un'ipoteca sugli immobili aziendali, di 2,5 milioni di euro per 3 anni. La garanzia è uno strumento previsto dalla legge 6 del 1999, e viene attivato se l'intervento risulta utile ai fini della prosecuzione dell’attività aziendale di un soggetto che riveste uno specifico interesse pubblico. Considerato il rilievo occupazionale della società Casa Girelli (oltre 60 milioni di fatturato) e l’importanza economica e sociale del Gruppo La Vis per il Trentino, l'utilizzo di questo strumento di politica industriale è stato giudicato opportuno e giustificato.
La giunta provinciale approva anche le modalità di utilizzo del marchio territoriale EXPO MILANO 2015: IL TRENTINO PRESENTA IL LOGO
Trentino riprodotto con i caratteri e i colori distintivi di Expo Milano 2015: è questo il marchio territoriale con cui il Trentino si presenterà all’esposizione universale che prenderà il via dal 1° al 31 ottobre 2015. Il nuovo logo del Trentino presenta anche il pay off “A Expo Milano 2015” e conserva, rispetto a quello tradizionale, oltre alla disposizione dei caratteri anche e la farfalla stilizzata . La giunta provinciale ha approvato stamani il logo e le modalità di utilizzo. Il Trentino sarà presente ad Expo Milano 2015 con lo spazio espositivo di 200 metri quadrati, situato nel Padiglione Italia, nella settimana dal 10 al 16 luglio 2015; uno spazio tematico di filiera dei prodotti trentini , cosiddetta “Piazzetta” per la durata di 3 mesi dal 1 agosto al 31 ottobre 2015; e un ufficio per rappresentanza istituzionale e relazioni internazionali collocato nel Cardo Nord Ovest di Padiglione Italia. Inoltre, le cantine trentine saranno presenti al Padiglione del Vino con le eccellenze italiane del settore. La gestione del marchio territoriale è stata affidata a Trentino Marketing, che deciderà a chi assegnare il logo, con riguardo ad iniziative di particolare rilevanza e di specifico interesse per il sistema provinciale, promosse da soggetti pubblici e enti no profit. Le richieste potranno essere presentate con procedura on-line a marchiotrentino.it.
Ad un mese dall’inizio di Expo Milano 2015, il Trentino presenta il proprio marchio territoriale che caratterizzerà la partecipazione all’esposizione universale: il logo riprende cromatismi e caratteri dell’esposizione universale, a cui è stato aggiunto il pay off “A Expo Milano 2015”. Così come il marchio territoriale tradizionale (scritta Trentino con diverse tonalità di verde ed azzurro), il logo Trentino a Expo Milano 2015 presenta la tradizionale farfalla. La gestione sarà affidata a Trentino Marketing, a cui spetterà anche decidere circa l’assegnazione del logo rispetto a chi ne farà richiesta. La giunta provinciale ha definito nella seduta odierna le disposizioni regolano la concessione e l’utilizzo del marchio “Trentino a Expo Milano 2015”, con riguardo ad iniziative di particolare rilevanza e di specifico interesse per il sistema provinciale, promosse da soggetti pubblici e enti no profit. Potranno utilizzare il Marchio territoriale nella versione speciale “Trentino a Expo Milano 2015” i soggetti concessionari del marchio territoriale Trentino, o i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nell’Evento universale per iniziative di alto profilo culturale, scientifico, sociale, in attinenza con i temi e le finalità di Expo Milano 2015. In particolare, il logo Expo di Trentino sarà assegnato a soggetti che svolgeranno le seguenti attività: a) sostenibilità nella filiera della produzione agroalimentare e del cibo; b) buone pratiche e innovazioni nel settore dell’alimentazione, salute, benessere, sostenibilità e tecnologia; c) sviluppo di progetti legati alla filiera della sostenibilità ambientale e a buone pratiche legate all’agricoltura e alla produzione agroalimentare; d) soluzioni sostenibili e innovative in campo energetico, dell’ambiente, della nuova edilizia e) turismo, cultura e paesaggio – valorizzazione degli stili di vita rispetto all’educazione e al patrimonio alimentare e ambientale di un territorio e delle sue declinazioni. L’utilizzo del Marchio territoriale nella versione speciale “Trentino a Expo Milano 2015” potrà essere richiesto da soggetti già titolari del Marchio territoriale Trentino, protagonisti dell’evento Expo Milano 2015 come testimoni del Trentino. Qualora il soggetto non sia già titolare di licenza d’uso del Marchio territoriale, la concessione temporanea all’uso della versione speciale “Trentino a Expo Milano 2015” potrà comunque realizzarsi, per le iniziative con le caratteristiche e finalità sopra definite, attraverso la richiesta di concessione con procedura on-line: marchiotrentino.it. La durata dell’autorizzazione all’utilizzo della versione speciale del marchio corrisponde alla durata dell’esposizione universale.
Due delibere approvate stamane dalla Giunta, ora si attende il varo definitivo della nuova norma di attuazione IL PARCO STELVIO RIPARTE: OK ALL'INTESA E ALL'ASSUNZIONE DEGLI OPERAI STAGIONALI
Dopo l'approvazione, mercoledì scorso a Roma, da parte della Commissione dei Dodici, prosegue l'iter che porterà al varo definitivo della nuova norma di attuazione sul Parco Nazionale dello Stelvio (PNS): stamane la Giunta provinciale ha infatti approvato e quindi ratificata l'intesa dell'11 febbraio scorso fra il Governo, le Province autonome di Trento e di Bolzano e la Regione Lombardia, accordo che ha aperto alla Commissione dei Dodici la strada per arrivare, mercoledì 25 marzo, al voto unanime sul testo della norma di attuazione. Contemporaneamente, la Giunta ha anche approvato, con una seconda delibera firmata questa volta dal vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e al lavoro, lo schema di accordo di programma tra la Provincia e il Consorzio del Parco dello Stelvio relativo agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, interventi che saranno realizzati dagli operai stagionali già in forza presso l'Ente Parco e che saranno assunti direttamente dalla Provincia tramite il Servizio per il Sostegno occupazionale e la Valorizzazione ambientale.
Il testo dell'intesa sottoscritta a metà febbraio (vedi allegato) è corredata dal regolamento di funzionamento del Comitato di coordinamento e di indirizzo del Parco, l'organismo composto da rappresentanti delle Provincie autonome di Bolzano e di Trento, della Regione Lombardia, del Ministero dell'ambiente nonché da tre rappresentanti dei Comuni il cui territorio amministrativo rientra nel Parco. Al Comitato è affidato il compito di definire le linee guida e gli indirizzi per il Piano e il regolamento del Parco, assicurando la "configurazione unitaria" dell'area protetta in un’ottica però transfrontaliera, che tenga conto delle altre aree protette esistenti in quella parte di arco alpino. Per i primi cinque anni presidente dell'organismo sarà il rappresentante della Regione Lombardia, seguiranno i quinquenni di presidenza altoatesina e quindi trentina. Lo Stato controllerà che le linee guida siano effettivamente applicate nella stesura del Piano Parco e nella sua applicazione, tenendo conto delle relazioni che lo Stelvio può sviluppare nel contesto di una rete più ampia di aree protette.
Per quanto riguarda il personale, occorre ricordare che il Consorzio del Parco ha l’obbligo di rispettare le misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica che gli impongono un forte limite di spesa per l’assunzione di personale a tempo determinato (massimo 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009). Tale limite di spesa comporta l’impossibilità sia di svolgere in via diretta le fondamentali attività di manutenzione e presidio del territorio trentino del Parco, sia di garantire occupazione agli operai per tutta la stagione estiva 2015. Anche quest’anno, pertanto, la soluzione proposta da parte della Giunta provinciale è quella di un accordo di programma con il Consorzio del PNS per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e conservazione del territorio trentino del Parco attraverso l’impiego di 17 operai assunti a tempo determinato con contratto di diritto privato. Per la realizzazione di quanto previsto nel suddetto accordo sono accantonati nel bilancio provinciale 400.000 euro, somma che dovrà essere riassegnata al budget del Servizio.
Venerdì al MUSE il convegno "Nuove terre per nuovi paesaggi" promosso dall'Osservatorio del Paesaggio Trentino e dalla Step AREE AGRICOLE MARGINALI: DALL'ABBANDONO ALLA VALORIZZAZIONE
La rivitalizzazione degli spazi rurali marginali alpini è diventata un'urgenza. Gli osservatori più attenti parlano ormai apertamente di "declino" dei paesaggi montani e della necessità di mettere in campo azioni, ispirate da nuovi approcci economici e sociali orientati alla sostenibilità, per fermare l'abbandono dei campi e dei pascoli in quota. Un abbandono che si tradurrebbe in uno svilimento del paesaggio alpino, vero punto di forza dell'attrattività, anche turistica, di questi territori. Questo il tema al centro della giornata di approfondimento "Nuove terre per nuovi paesaggi. Il contrasto all'abbandono e il recupero delle aree agricole marginali" organizzato dall'Osservatorio del Paesaggio e dalla Step - Scuola per il governo del territorio e del paesaggio e che sarà ospitata venerdì 10 aprile al MUSE.
Il convegno (inizio lavori alle ore 9), che sarà aperto dall'assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa della Provincia autonoma di Trento, prenderà spunto dal documento "Dieci azioni per il paesaggio rurale del Trentino", a cura dell'Osservatorio del Paesaggio Trentino ed affronterà, con relatori di varia formazione e provenienza, temi quali le dinamiche dell'abbandono delle terre alte nelle Alpi, le opportunità di sostegno finanziario e le novità normative, le dinamiche naturali in atto e le strategie per la gestione forestale ed il recupero ambientale e faunistico, il ruolo ecosistemico di boschi, prati e pascoli di montagna. Temi ai quali si affiancheranno, nel pomeriggio con una tavola rotonda, le riflessioni sviluppate dai referenti di varie realtà nazionali ed europee sulle "nuove forme dell'agricoltura" e le opportunità derivanti dalla valorizzazione del paesaggio.
Mentre prosegue l'iter della norma di attuazione approvata recentemente dalla Commissione dei 12 PARCO DELLO STELVIO: ASSUNTI I 17 STAGIONALI PER GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE
Anche quest’anno, sulla base di un accordo di Programma fra Provincia autonoma di Trento e Consorzio del Parco dello Stelvio, la Provincia - con il Servizio per il Sostegno occupazionale e la Valorizzazione ambientale - rinnoverà l'assunzione dei 17 operai stagionali già in forza presso l'Ente, per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di conservazione del territorio trentino del Parco. La firma dei contratti ha avuto luogo ieri pomeriggio a Rabbi; a seguire, un incontro con il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro della Provincia, a cui hanno preso parte anche le autorità locali dei tre comuni interessati - Peio, Pellizzano e Rabbi - e della Comunità di Valle. Il tutto segue all'approvazione, mercoledì scorso a Roma, da parte della Commissione dei Dodici, della norma di attuazione sul Parco che ora sta proseguendo l'iter per il varo definitivo da parte del Consiglio dei Ministri. "Rispetto all’anno scorso - ha detto il vicepresidente - la novità importante è stata naturalmente la recente approvazione da parte della Commissione dei 12 della proposta di norma di attuazione, che recepisce l'intesa raggiunta fra Stato, le due Province autonome e la Regione Lombardia. È questo un momento in cui lo Stato tende ad accentrare poteri e competenze ma la norma pone dei paletti ben precisi. Il vecchio Consorzio parco viene ad essere soppresso; la cornice del parco nazionale rimane, ma la parte gestionale e di programmazione segna un forte ritorno dell’autonomia dei territori, Province, Regione ma anche enti locali. Entro maggio la Giunta definirà concretamente chi fa cosa, quali strutture interagiranno fra il livello provinciale e quello locale".
Per quanto riguarda il personale, va ricordato che il Consorzio del Parco ha l’obbligo di rispettare le misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica che impongono un forte limite di spesa per l’assunzione di personale a tempo determinato (massimo 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009). Questo limite comporta l’impossibilità sia di svolgere in via diretta le fondamentali attività di manutenzione del territorio trentino del Parco, sia di garantire occupazione agli operai per tutta la stagione estiva 2015. Anche quest’anno, pertanto, la soluzione individuata dalla Giunta provinciale è stata quella di un accordo di programma con il Consorzio per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e conservazione del territorio trentino del Parco attraverso l’impiego di 17 operai assunti a tempo determinato con contratto di diritto privato. A questo scopo erano già stati accantonati nel bilancio provinciale 400.000 euro. La cosa importante, ora, è però la proiezione verso il futuro. "Il parco è fatto non solo dei beni naturali ma anche delle competenze che vi vengono spese - ha ricordato a questo proposito il vicepresidente della Provincia - . È, insomma, una rete di istituzioni ma anche di persone. Molte vivono qui, il parco lo sentono come un patrimonio che è parte della loro vita quotidiana. Nella norma di attuazione si dice che sarà la Provincia ad assorbire tutti i lavoratori oggi occupati nel Consorzio che svolgono la loro attività prevalente sulla parte trentina. Dentro questa partita ci sta anche l’impegno che la Giunta si è assunto nel garantire la continuità del lavoro degli stagionali. Finora le assunzioni sono state garantite anno per anno utilizzando risorse ed esperienza del Servizio provinciale guidato da Enzo Coppola. Lo abbiamo fatto anche quest’anno utilizzando risorse dei lavori socialmente utili. Se questa attività l’abbiamo garantita in questo periodo di transizione tra il prima e quel dopo che comincia a delinearsi, è evidente che adesso che la situazione si è finalmente sbloccata ne terremo conto. Non importa quali saranno le strutture provinciali che seguiranno questa realtà in futuro: probabilmente avremo una struttura unica di programmazione delle diverse attività, ma in ogni caso il nostro impegno sarà certamente mantenuto. Buon inizio lavoro a tutti voi".