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Provincia Autonoma di Trento 
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La mostra itinerante sulla fenologia sarà al Centro di Riva del Garda fino al 30 giugno 2015
RIAPRE VILLINO CAMPI CON "LE STAGIONI DEGLI ALBERI"

Ha riaperto ieri al pubblico Villino Campi, il "Centro di valorizzazione scientifica dell’area gardesana" che dal 1998 è la sede territoriale dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, in convenzione con il Comune di Riva del Garda. Il Centro valorizza e diffonde la cultura scientifica relativa al lago di Garda, vi si svolgono attività di educazione ambientale per le scuole, si organizzano incontri pubblici e mostre itineranti utili per approfondire la conoscenza del territorio. Lo scorso anno la partecipazione totale alle mostre, alle attività e agli eventi organizzati da Villino Campi è stata di 13.817 persone, 158 gli eventi complessivi; mentre dal 2002 al 2014 sono state oltre 123.000 le presenze totali alle mostre, alle attività e agli eventi promossi. La mostra itinerante "Le stagioni degli alberi" sarà visitabile fino al 30 giugno 2015.


Con l’apertura primaverile si ripropongono ai visitatori le sale permanenti dedicate al lago di Garda, oltre che l’esposizione itinerante “Le stagioni degli alberi”, una mostra che offre vari spunti per avvicinarsi all’affascinante mondo degli alberi e degli arbusti, con particolare attenzione a quelli del lungolago di Riva del Garda, un’area verde di grande pregio botanico con bellissimi monumenti vegetali ultracentenari.
L’osservazione attenta di foglie, rami, fiori, frutti e delle loro trasformazioni nel corso delle stagioni consente al visitatore di avvicinarsi a temi attuali quali la biodiversità vegetale, il clima, il ruolo silenzioso che il verde urbano svolge migliorando la qualità della nostra vita.
Espositori con legni, erbari, campioni vegetali ed essenze profumate consentono un approccio tattile, visivo ed olfattivo, mentre pannelli ed altre installazioni presentano dati scientifici derivanti dalla fenologia.
La suggestione della biodiversità arborea è ben rappresentata da una piccola collezione di legni tropicali provenienti quasi esclusivamente dal Costa Rica, il Paese centroamericano che possiede la maggior biodiversità per superficie al mondo, grazie alla notevolissima varietà di zone climatiche.
La biodiversità locale è invece rappresentata dall’“Erbario del Lungolago di Riva del Garda”, che comprende una quarantina di exsiccata di piante ornamentali raccolte nel parco Miralago e in località Sabbioni, mentre le piante da frutto trentine raccolte in tardo inverno, primavera ed autunno costituiscono l’“Erbario fenologico”.
Un contributo significativo viene dato, come negli anni precedenti, dalle opere a tema realizzate dagli artisti locali del Gruppo Amici dell’Arte, tra le quali le due grandi sculture in bassorilievo in legno di cedro e il nuovo dipinto dedicato alla magnolia.
Arricchisce l’allestimento il nuovo Modello di legno di pino (Pinus sylvestris), che mostra l’anatomia del legno di pino ingrandito 350 volte. Le sezioni (trasversale, radiale, tangenziale) consentono la visione delle varie parti del legno: cambio, legno (durame, alburno) e corteccia. Il modello è stato realizzato dalla ditta Somso secondo le indicazioni del prof. Walter Jung dell’Istituto di Botanica dell’Università di Monaco di Baviera.

Orari di apertura
Dal 3 marzo al 30 giugno 2015
dal martedì al venerdì: dalle ore 10.00 alle ore 15.30
lunedì, sabato, domenica e festivi chiuso

Visite guidate
su prenotazione

info
Villino Campi
Centro di valorizzazione scientifica del Garda
Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente
via C. von Hartungen, 4
38066 Riva del Garda (Tn)
tel. 0461 493763
villino.campi@provincia.tn.it
www.appa.provincia.tn.it/educazioneambi ... ino_campi/

Enti promotori
Provincia autonoma di Trento

Assessorato alle infrastrutture e all’ambiente
Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste

Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente

Settore tecnico per la tutela dell’ambiente

Villino Campi
Comune di Riva del Garda

In collaborazione con
Fondazione Edmund Mach, Centro Ricerca e Innovazione
Fondazione Bruno Kessler, ICT/MPBA
MUSE - Museo delle Scienze
Comune di Arco
Il Sommolago
Società di scienze naturali del Trentino
Gruppo Amici dell’Arte di Riva del Garda
Centro di esperienza Villino Campi
Ingarda Trentino Azienda per il Turismo S.p.A. Riva del Garda

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05/03/2015, 8:14
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I risultati del progetto AGER melo, targato Fondazione Mach, presentati in anteprima alle Cantine Rotari e a San Michele
“DUE MELE AL GIORNO TOLGONO IL MEDICO DI TORNO”


(l.g.) La mela è un frutto dalle straordinarie proprietà salutari, sia per quanto riguarda la lotta al colesterolo sia per altri tipi di patologie, come il tumore al colon. Il convegno finale del progetto AGER Melo, che si è tenuto giovedì 5 marzo tra la Cantina Rotari di Mezzocorona e gli spazi della Fondazione Mach di San Michele, è servito a fare il punto sulle più recenti scoperte scientifiche riguardanti le qualità della mela. Al progetto, durato quattro anni e finanziato con 3 milioni da Fondazioni bancarie, ha lavorato una task force di ricercatori di quattro sedi universitarie (Bologna, Milano, Padova, Udine) e due istituti di ricerca (CReSO e Fondazione Mach, con il coordinatore Riccardo Velasco).

L’apertura dell’evento è stata affidata alle autorità: sul palco sono saliti l’assessora provinciale alla Ricerca Sara Ferrari, il direttore generale della Fondazione Mach Mauro Fezzi, il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione Roberto Viola, seguiti dal direttore di Apot Alessandro Dalpiaz, da Carlo Mango e Michele Iori, rispettivamente direttore della Fondazione Cariplo e presidente della Fondazione Caritro.
A Mezzocorona ha fatto la sua prima apparizione pubblica trentina il neo presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè. “Interpreto questo ruolo nell’ottica del servizio alla comunità, metto a disposizione le mie esperienze e i miei legami per dare ulteriore valore a un gioiello già riconosciuto, in un territorio che ha grandissime potenzialità”. “La Fondazione è unica nel suo genere – ha proseguito Segrè -. Mi vedrete spesso in Trentino, non interpreterò questa carica come fosse onoraria, non ho né l’età né i titoli per farlo”.
Il convegno poi è entrato nel vivo con l’introduzione di Mario Cristofolini, presidente della sezione Lilt di Trento. Lo specialista è partito dal presupposto che la prevenzione è l’arma migliore per diminuire l’incidenza e la mortalità legata ai tumori. “I capisaldi della prevenzione sono l’attività fisica, il non fumare, bere poco alcol e una sana alimentazione, ricca di verdura e frutta. Il detto ‘Una mela al giorno toglie il medico di torno’ è fondato, come dimostrano gli studi di questo convegno”.
Nella prima sessione il coordinatore Riccardo Velasco ha dato il via agli speech sottolineando come AGER Melo sia uno dei più grandi progetti mai finanziati in Italia sulla mela e lo ha definito “un’iniziativa lungimirante, che spazia dagli aspetti tecnologici della genomica e della metabolomica alla gestione della pianta e alla conservazione del prodotto”.
La ricercatrice della Fondazione Mach Francesca Fava ha poi presentato in anteprima i risultati di uno studio nutrizionale realizzato da FEM in collaborazione con l'Istituto di Ricerca cardiovascolare e metabolica dell’Università di Reading, nel Regno Unito. La ricerca aveva l'obiettivo di studiare gli effetti del consumo di mele su volontari affetti da moderata ipercolesterolemia. Per due mesi quaranta persone hanno consumato due mele fresche al giorno (varietà Renetta Canada trentina). I primi risultati dimostrano che il consumo di 2 mele al giorno è in grado di abbassare, in media del 3%, il colesterolo totale nel sangue, ed anche il colesterolo LDL, in media del 4%. In concomitanza, dopo aver sgranocchiato le renette, nel corpo si è misurato un aumento significativo di sostanze antiossidanti. “Si sta ora completando l’analisi di altri importanti fattori di rischio di malattie cardiovascolari, quali la funzionalità vascolare e l'elasticità delle arterie”, ha aggiunto l’esperta.
Il coordinatore del Dipartimento Qualità Alimentare e Nutrizione di San Michele, Fulvio Mattivi, si è invece occupato di un intervento effettuato in collaborazione con il Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione di Roma. Nello studio 12 volontari hanno consumato 250 millilitri di una spremuta di mela di elevata qualità, equivalente al consumo di due mele fresche (varietà Pink Lady), oppure una spremuta di mela arricchita in polifenoli della mela. Dopo aver raccolto diversi campioni di fluidi biologici, è stato possibile ricostruire il metabolismo di tutti i polifenoli attivi della mela. Tra le decine di composti che persistono a lungo in circolo nel corpo umano si distinguono in particolare i metaboliti delle procianidine, elementi di accertata valenza salutistica. Tra i composti che vengono rapidamente metabolizzati ed escreti si trova invece la floretina, il cui metabolismo è associato ad una riduzione della glicemia. Il messaggio che viene da questo esperimento è che, anche quando il frutto è particolarmente ricco in polifenoli, l'organismo umano è in grado di assorbirli e metabolizzarli. Proprio questi biofenoli possono avere ricadute positive anche sui tumori.
La studiosa del Centro per la Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento, Pamela Gatto, si è soffermata sull’effetto dei polifenoli della mela su un modello cellulare di carcinoma al colon. Utilizzando un approccio quantitativo di indagine per immagini, lo studio ha messo in evidenza l’attività di alcune di queste molecole in grado di ridurre la formazione di microtessuti tumorali coltivati in vitro.
Brian Farneti dell’Università di Bologna ha studiato l’evoluzione dei composti bioattivi nel processo storico di domesticazione della mela. Dalla analisi di una ampia popolazione di genotipi di melo, composta da 150 varietà coltivate e 97 specie selvatiche, è stato possibile identificare quali tra i composti di interesse nutrizionale siano presenti a livelli omogenei nei frutti, e quali invece siano fortemente differenziati. Questi ultimi, l’acido malico, la vitamina C ed alcune classi di polifenoli, potrebbero essere modificati in futuro attraverso nuovi programmi mirati di incrocio, dando vita a una mela ancora più “salutare”. Si è inoltre scoperto per la prima volta che la mela contiene quantità interessanti di due forme del resveratrolo, composto conosciuto per diversi effetti benefici, finora associato solo al consumo di vino rosso.
L’ultimo intervento della mattinata, incentrato sugli allergeni della mela, è stato affidato ad Alessandro Botton dell’Università di Padova. L’indagine scientifica ha evidenziato che le varietà di melo più antiche producono frutti “ipoallergenici”, anche se magari questi hanno un aspetto esteriore e una polpa commercialmente meno accattivante.
Dopo la conclusione del dietologo dell’ospedale S.Chiara, Carlo Pedrolli, che ha ricordato come al giorno d’oggi la mela, oltre ad avere un gusto gradevole, debba anche vantare proprietà nutrizionali favorevoli con un orientamento alla sostenibilità, la giornata dedicata ad AGER melo è proseguita con il workshop pomeridiano.
Al Palazzo della Ricerca e della Conoscenza di San Michele Luca Corelli Grappadelli dell’Università di Bologna ha curato un intervento sulla fisiologia dell’accrescimento e i punti chiave per l’ottenimento della qualità in preraccolta.
L’esperto FEM Fabrizio Costa, invece, ha focalizzato la sua ricerca sulla texture della mela. “Oltre che per l’impatto sensoriale, la croccantezza gioca un ruolo chiave anche nella conservazione in postraccolta del frutto. Gli strumenti attualmente impiegati per la misura di questa proprietà sono però poco precisi”, ha spiegato il ricercatore. Per ovviare a queste limitazioni, alla Fondazione Mach è stato messo a punto un nuovo analizzatore in grado fornire per la prima volta una misura oggettiva ed analitica della croccantezza della mela.

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06/03/2015, 21:02
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Approvato oggi in giunta il progetto di partecipazione all’Esposizioni universale che si aprirà il prossimo maggio
EXPO MILANO 2015. IL TRENTINO SI FA IN QUATTRO, ANZI IN SEI

La giunta provinciale ha approvato il progetto del Trentino ad Expo Milano 2015. La partecipazione del sistema trentino all’Esposizione universale è incentrato su due grandi direttrici: la prima è di portare il Trentino ad Expo Milano 2015, mentre la seconda è di massimizzare la presenza di Expo 2015 sul territorio trentino nei mesi dell’evento, ovvero da maggio ad ottobre. Il tutto incentrato sull’energia della biodiversità, riassunta nello slogan “Trentino. Feeds the heart./Trentino. Nutre il cuore”.
Ad Expo 2015, il Trentino vivrà in tre spazi, dedicati alla rappresentazione e promozione delle principali filiere economiche, scientifiche e territoriali.
Il primo spazio – un’area di circa 200 metri quadri adiacente al Padiglione Italia – vedrà la Provincia protagonista nella settimana dal 10 al 16 luglio.
Il secondo spazio - un’area di 80 metri quadri posta lungo il Cardo e denominata “Piazzetta Trentino” - sarà disponibile dall’1 agosto al 31 ottobre.
Ai due spazi ufficiali si affiancherà per gli interi sei mesi dell’Expo un’area Trentino nel Padiglione Vino, dove sarà presenta il meglio della produzione trentina.
Le aziende trentine avranno di disposizione ad Expo 2015 anche un ufficio per le relazioni internazionali di circa 30 metri quadri, disponibile ancor prima dell’apertura dell’esposizione.
Expo 2015 sarà in Trentino attraverso l’apertura da giugno di due grandi Concept Store per la promozione territoriale: uno collocato ai due primi piani di Palazzo delle Albere di Trento e l’altro a Rovereto negli spazi del MART. Da questi hub territoriali partiranno 6 itinerari turistici dedicati alla biodiversità. I cinque luoghi dedicati alla promozione del Trentino in occasione di EXPO (Piazzetta Trentino, l’Esposizione Trentino e il Padiglione del Vino, con i Concept store di Palazzo delle Albere e Mart) saranno quindi tra loro collegati attraverso un Euregio Bus che porterà ogni giorno da Insbruck, Bolzano, Trento, Rovereto e Milano Rho (e ritorno) i visitatori, nonché attraverso un nuovo collegamento ferroviario che da maggio collegherà direttamente il Trentino e Milano.

Il Trentino è pronto ad accogliere assieme all’Italia e al suo sistema territoriale le sfide di Expo Milano 2015 che aprirà tra poco meno di 50 giorni. La partecipazione vedrà il coinvolgimento dei principali attori economici, scientifico tecnologici e sociali provinciali, riassunti nello slogan “Trentino. Feeds the heart./Trentino. Nutre il cuore.”. Oggi la Giunta Provinciale ha dato il via libera al progetto “Trentino Expo2015” e alle azioni di promozione e marketing internazionale dei principali contenuti di offerta turistica, produttiva-economica e della ricerca confermando il budget che è pari a circa 1,9 milioni di euro.
Il progetto si incentra su due macro obiettivi e linee di attività: la presenza del Trentino ad Expo Milano 2015 e, viceversa, le opportunità di Expo 2015 in Trentino.

Il Trentino sarà ad Expo Milano 2015 con ben quattro gli spazi di promozione e rappresentanza dedicati al Trentino, tutti accomunati da un unico filo conduttore: l’energia della biodiversità.
1. Esposizione Trentino.
Il sistema territoriale sarà protagonista dal 10 al 16 luglio nell’area di 200 metri quadri adiacente al Padiglione Italia dedicata alle regioni italiane attraverso un originale concept di allestimento dello spazio che accompagnerà il visitatore in un viaggio attraverso il territorio de i suoi luoghi turistici, le sue peculiarità naturalistiche e culturali, le sue eccellenze gastronomiche, scientifiche e tecnologiche.
2. Piazzetta Trentino.
Il secondo spazio è una piazzetta di 80 metri quadri posta lungo il Cardo, la principali direttrice di scorrimento di Expo, a pochi passi da Padiglione Italia (il luogo che sarà sicuramente il più visitato della manifestazione). Un’area di fortissima visibilità all’interno della quale verrà allestita una installazione creativa – delle lastre di dolomia alte più di sette metri - dedicata allo spirito delle materie e dei luoghi dell’ambiente dolomitico, in grado di attrarre, emozionare e stupire il visitatore.
Una nuvola informatica intercetterà i dispositivi elettronici dei visitatori di Piazza Trentino ai quali verranno veicolate informazioni, itinerari e approfondimenti tematici.
3. Il Trentino al Padiglione del Vino.
La presenza del Trentino sarà guidata dal Consorzio Vini del Trentino e Istituto Trento doc: i produttori e la viticoltura di montagna trentina saranno presenti in un apposito spazio nel sontuoso Padiglione del Vino gestito da Fiera Verona e MIPAF e collocato proprio di fronte il Padiglione Italia che si prevede verrà visitato da oltre 11 milioni di visitatori.
4. Ufficio relazioni internazionali.
Da fine aprile sarà disponibile per la Provincia autonoma di Trento e gli attori territoriali un ufficio per le relazioni internazionali. Si tratta di uno spazio funzionale, attrezzato nelle adiacenze di Padiglione Italia, che consentirà di presidiare per i sei mesi la programmazione delle visite istituzionali, economiche e di operatori scientifici di ogni paese.
Nelle prossime settimana sarà anche definito nei dettagli il ricco palinsesto di iniziative ed eventi che vedranno protagoniste le imprese (con 12 aziende special sponsor della Piazzetta Trentino), i centri di ricerca, i cori, le scuole, le istituzioni trentine ad Expo Milano 2015.

Expo Milano 2015 sarà in Trentino. E’ questo l’altro grande obiettivo del progetto, ovvero di far vivere in Trentino l’Expo 2015 per i sei mesi della manifestazione, attraverso la costruzione di un palinsesto integrato di eventi promozionali, culturali, scientifici e soprattutto di interesse turistico.
5. Itinerari del Gusto.
Veicolando verso i visitatori e i flussi turistici di Expo uno specifico pacchetto “Trentino Expo 2015” predisposto da Trentino Marketing e composto di 6 itinerari turistici incentrati sul tema della biodiversità (1.Storia, e la Geologia e il Paesaggio delle Dolomiti; 2. La Flora e la Fauna alpina: alla scoperta dei Parchi; 3. l’agricoltura di Montagna delle Malghe e degli Alpeggi; 4. i meleti e i Castelli del Trentino; 5: le bollicine di Montagna: le cantine del Trento doc; 6. Trentino Mediterraneo e i suoi uliveti).
6. Concept Store.
I sei itinerari partiranno da due luoghi che diverranno i due principali hup promozionali e di rappresentazione del Trentino durante il semestre dell’esposizione: il Palazzo delle Albere e un’area dedicata del MART di Rovereto. Grazie a delle risorse nazionali poste a disposizione dal Cipe, saranno allestiti due specifici luoghi espositivi: presso il pianoterra ed il primo piano di Palazzo delle Albere e gli spazi del Mart. I due concept store ospiteranno due mostre interattive dedicate al racconto, promozione e valorizzazione dei principali filiere agroalimentari trentine. Ciò rafforzando l’attrattività turistica dei due principali musei provinciali, offrendo un’occasione di visibilità ai produttori e dando vita a una promozione integrata degli attrattori turistici, culturali, produttivi trentini.
Mostre tematiche ed eventi culturali e di divulgazione scientifica animeranno molte altre piazze e città trentine, grazie ad un palinsesto di straordinaria ricchezza che potrà essere fruito anche dai turisti e dai residenti.
I due Concept Store ed il Trentino saranno collegati con Expo Milano 2015 attraverso un Euregio Bus che ogni giorno servirà Innsbruck, Trento, Rovereto e l’area espositiva di Milano. Il capoluogo lombardo sarà raggiungibile anche via treno, grazie al recente accordo siglato dall’assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi con Ferrovie dello Stato. Il palinsesto prevede inoltre una serie di visite di operatori turistici ed economici della filiera agroalimentare che incontreranno in Trentino per incontri di business le imprese locali.
“Attraverso Expo Milano 2015 – spiega l’assessore provinciale al turismo e all’agricoltura, Michele Dallapiccola - l’Italia vuole riappropriarsi della consapevolezza e dell’orgoglio di rappresentare uno dei principali protagonisti mondiali nel campo dell’’alimentazione, dell’agricoltura di qualità e della creatività tipica del ‘genius loci’ italiano . Il progetto approvato oggi ci fa essere certi come trentini di poter contribuire a tale obiettivo e al rilancio del nostro paese attraverso la promozione e il racconto di una piccola terra che ha saputo raggiungere grandi risultati attraverso pratiche agricole e sociali del tutto distintive e particolarmente efficaci, in grado di corrispondere alle grandi difficoltà connesse al vivere e produrre in montagna e quindi di creare valore territoriale e sviluppo economico”.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: http://www.expo2015.tn.it/

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Approvati i criteri per la concessione dei contributi. Nominata la prima Commissione apistica provinciale
APICOLTURA: OLTRE 115 MILA EURO PER ASSISTENZA TECNICA, FORMAZIONE, ACQUISTO API E ATTREZZATURE

Con una delibera che porta la firma dell'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, la Giunta provinciale ha approvato oggi i nuovi criteri e le modalità per la concessione di contributi agli apicoltori validi per le annualità 2014-2015 e 2015-2016. Per tale programma di aiuti gli apicoltori trentini potranno contare su un budget di 115.645 euro, cofinanziati dall'Unione Europea e dallo Stato. "Il provvedimento - spiega l'assessore Dallapiccola - contiene anche alcune semplificazioni relativamente agli adempimenti cui assolvere per l'inoltro delle domande, che andranno presentate entro il 15 aprile dell'anno di riferimento."

Una parte dei fondi sarà destinata alle associazioni di apicoltori per sostenere in parte le attività di assistenza tecnica attraverso gli esperti apistici ed in parte corsi di formazione. Per tali attività la percentuale di contributo è del 90 % della spesa ammessa.
Direttamente ai singoli apicoltori (circa un migliaio in Trentino) andranno invece gli aiuti per finanziare l'acquisto delle arnie (ogni arnia costa circa 90 euro) e dei carrelli per il trasporto delle stesse per chi pratica il nomadismo. Per le arnie la percentuale di contribuzione è del 60 %, mentre per l'acquisto dei carrelli (una misura introdotta quest'anno per la prima volta) è del 40 %.
Per quanto riguarda l'acquisto di api regine e famiglie, è previsto un contributo di 20 euro per ogni ape regina e fino a 170 euro per le famiglie di api.

Contestualmente alla delibera, la Giunta ha anche provveduto, con altro provvedimento, alla nomina della prima Commissione apistica provinciale, prevista dalla legge provinciale 2/2008 al fine di costituire un organismno che sia di supporto tecnico conoscitivo per la predisposizione e il monitoraggio degli interventi per l'apicoltura nel territorio provinciale.
La commissione, che rimarrà in carica per la durata della corrente legislatura, è così composta:
- Dirigente del Servizio competente per l'apicoltura
- Dirigente del Servizio competente per la sanità pubblica
- Direttore dell'Unità operativa di igiene e sanità pubblica veterinaria
- Paolo Fontana, designato dalla Fondazione Edmund Mach
- Giuliano Mora, designato dall'Associazione Apicoltori Trentini
- Romano Nesler, designato da Apival
- Beniamino Rizzoli, designato da Apifiemme
Ai memebri della Commissione apistica provinciale saranno riconosciuti per la partecipazione alle riunioni l'indennità chilometrica e il rimborso delle spese sostenute per l'utilizzo del proprio automezzo nella misura e con le modalità previste per i dipendenti provinciali.

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Agricoltura di montagna: definiti dalla Giunta provinciale i "pascoli tradizionali". Premi (al Trentino 13 milioni di euro entro il 2020) anche alle società di alpeggio
NORME PIÙ FAVOREVOLI PER L'ALPEGGIO

Cambia la gestione, e il regime di aiuti, di pascoli e malghe in Trentino. Le novità sono sostanziali e vanno tutte nella direzione di qualificare ulteriormente la pratica dell'alpeggio, cardine dell'agricoltura di montagna, e di favorire maggiormente gli allevatori locali, non solo nell'assegnazione delle malghe (circa 600 e quasi tutte di proprietà pubblica e/o collettiva) ma anche nella misura del sostegno economico: l'ammontare dei premi - finanziati da trasferimenti per lo più statali - destinati ai gestori delle superfici a pascolo sale infatti dagli attuali 8 a 13 milioni di euro a regime entro il 2020, ed al sostegno avranno ora diritto anche le società di alpeggio, prima escluse, e non più soltanto le aziende zootecniche. Tali novità derivano dalla definizione, operata dalla Giunta provinciale con l'approvazione nella seduta di ieri di una apposita delibera firmata dall'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, delle pratiche di pascolo riconosciute come uso e consuetudine locale.

L'individuazione e il riconoscimento di tali specificità territoriali è una possibilità offerta alle Regioni e Province autonome, da due decreti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in attuazione del Regolamento comunitario relativo ai criteri che gli agricoltori devono soddisfare perchè sia rispettato l'obbligo di mantenere una superficie agricola in uno stato idoneo al pascolo o alla coltivazione e quindi atta a percepire il sostegno.

Accanto all'aumentata dotazione di risorse destinate al Trentino ed all'inclusione tra i beneficiari dell'aiuto anche delle società di alpeggio - che in Trentino gestiscono circa 20 mila ettari di pascolo - il provvedimento varato dal governo provinciale porta con sé anche un'altra importante novità: la rideterminazione dal 30 al 50 %, ai fini della quantificazione del premio, della percentuale di "tara" applicata alle superfici a pascolo, vale a dire di quella quota parte di superficie su cui quantificare l'ammontare dell'aiuto calcolata al netto degli spazi occupati da rocce e zone d'ombra. Si risolve così l'annoso problema delle contestazioni originate dalla non puntuale rilevazione delle superfici a pascolo tramite telerilevazione.

Ma quali sono i pascoli considerati "tradizionali", cioè condotti in conformità alle consuetudini e usi locali? Tutte le superfici a pascolo situate sopra i 600 metri di altitudine classificate come "pascolo senza tare", "pascolo con tara 20%" e "pascolo con tara 50%, nonchè le superfici a pascolo magro con tara superiore al 50% limitatamente ai pascoli posti al di sopra dei 1200 metri.

"Novità queste - spiega l'assessore Dallapiccola - che si accompagnano al bando tipo per l'assegnazione delle malghe che abbiamo condiviso con il Consorzio dei Comuni e che si tradurranno in condizioni più favorevoli per i nostri allevatori. Per le malghe, infatti, accanto al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa saranno richiesti anche requisiti di qualità, quali la disponibilità a lavorare il pascolo, l'esperienza vantata nella lavorazione dei formaggi tradizionali locali e la monticazione di bestiame autoctono".

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Organizzato dal progetto provinciale Ecoristorazione Trentino, si terrà a Trento il 21 aprile 2015, iscrizioni fino al 3 aprile
UN SEMINARIO-LABORATORIO SULLA RISTORAZIONE BIOLOGICA

Quali sono le regole e le pratiche che un ristoratore deve seguire per fare ristorazione biologica? A insegnarle sarà il seminario-laboratorio "Il bio è servito!", in programma martedì 21 aprile 2015, dalle ore 9.30 alle 14, a Trento presso il Centro vivaistico in località Casteller (via Zambotti 18). L'evento è organizzato nell’ambito del progetto provinciale Ecoristorazione Trentino dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, in collaborazione con l’Uffcio per le Produzioni Biologiche della Provincia autonoma di Trento. Le iscrizioni sono aperte fino al 3 aprile sul sito: http://www.ecoristorazionetrentino.it" target="_blank

Non basta limitarsi a introdurre qualche ingrediente biologico nel proprio menù per potersi definire ristoratori biologici: esistono in proposito regole precise, in via di recente sviluppo. Il seminario-laboratorio "Il bio è servito!" mira innanzitutto a illustrare tali regole, aggiornando il partecipante su tutta la normativa di settore e mettendolo nelle condizioni di applicare correttamente la ristorazione biologica, anche allo scopo di certificare tale impegno. Dopodiché, il seminario-laboratorio focalizzerà sulla relazione tra la domanda e l’offerta di prodotti biologici sul territorio trentino, ragionando sulle possibilità di favorire e ampliare un contatto da molti auspicato ma ancora da pochi attuato. Infine, spazio alla pratica, con il laboratorio di preparazione e degustazione di appetitose ricette biologiche.

Destinatari. Il seminario-laboratorio si rivolge ai ristoratori in possesso del marchio Ecoristorazione Trentino (il seminario-laboratorio è valevole come formazione riconosciuta ai sensi del criterio “Formazione” del disciplinare “Ecoristorazione Trentino”), tutti gli altri ristoratori interessati alla tematica e tutti gli operatori del settore della ristorazione.

Dove e quando. Il seminario-laboratorio si svolge martedì 21 aprile 2015, dalle 9.30 alle 12.30, con laboratorio a seguire fino alle 14.00, a Trento in via Zambotti 18 (presso il Centro vivaistico del Servizio Foreste e Fauna Provincia autonoma di Trento in località Casteller).

Programma
introduzione
9.30 – 9.50 > la ristorazione sostenibile: il progetto Ecoristorazione Trentino (Marco Niro – APPA Trento, coordinatore progetto Ecoristorazione Trentino)

norme e regole
9.50 – 10.20 > la ristorazione biologica ai sensi della normativa comunitaria: Regolamento 834/07 e proposte in cantiere (Federico Bigaran – Ufficio Produzioni Biologiche PAT)
10.20 – 10.50 > il disciplinare ICEA per la ristorazione biologica (Alessandro Pulga – ICEA)

domanda e offerta sul territorio
11.00 – 11.30 > la produzione biologica in Trentino (Federico Bigaran – Ufficio Produzioni Biologiche PAT)
11.30 – 12.00 > l’esperienza del biodistretto della Val di Gresta (Loris Cimonetti – Biodistretto Val di Gresta)
12.00 – 12.30 > il contatto tra domanda e offerta: un progetto di piattaforma e-commerce per il mercato del biologico (Gianni Tecilla, economista esperto di marketing)

dal dire al fare
12.30 – 14.00 > laboratorio di preparazione e degustazione di ricette biologiche (a cura di Emanuela Seber, cuoca)

Costi
La quota individuale di partecipazione al seminario-laboratorio è di Euro 50 + I.V.A. (22%). Per i ristoratori in possesso del marchio Ecoristorazione Trentino, la quota individuale di partecipazione è di Euro 40 + I.V.A. (22%).

Come iscriversi
Per partecipare al seminario-laboratorio (massimo 30 partecipanti) è necessario iscriversi entro il 3 aprile 2015, compilando online il modulo d’iscrizione.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito http://www.ecoristorazionetrentino.it" target="_blank.

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10/03/2015, 22:24
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Se ne è parlato ieri a Strasburgo
UN TAVOLO DI LAVORO SUL SETTORE LATTIERO-CASEARIO NELLE ZONE DI MONTAGNA

"La situazione dell'agricoltura di montagna, e in particolare del settore lattiero-caseario, è al centro delle nostre attenzioni. Con i cambiamenti che si prospettano è necessario che i territori di montagna lavorino assieme per scongiurare la possibile perdita di competitività delle nostre aziende di fronte ad una concorrenza che sarà sempre più pesante a causa di condizioni che vedono svantaggiate le nostre realtà. Si tratta di problematiche che ci accomunano e per risolvere le quali chiediamo di far partire subito un tavolo permanente di lavoro e confronto. Su questo intendiamo concentrarci e impegnarci senza indugio": l'assessore provinciale all'agricoltura Michele Dallapiccola è intervenuto con questa proposta al convegno sul futuro del settore lattiero-caseario nelle zone di montagna che si è tenuto ieri pomeriggio a Strasburgo, presso la sede dell'Associazione Parlamentare Europea. I territori europei di montagna hanno presentato in merito un memorandum al Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan. La proposta di istituire subito un luogo di confronto tecnico e operativo come il tavolo intende dare concretezza alle indicazioni contenute nel memorandum. Come riconoscere all'agricoltura di montagna la necessaria redditività, come tutelare le produzioni che non rientrano nella grande industria alimentare? Si tratta di temi attuali visto che dal primo aprile cessa il sistema delle "quote" di produzione per il latte e quindi i produttori delle zone di montagna dovranno subire una pesante concorrenza da parte delle aziende delle zone di pianura che hanno condizioni più favorevoli e costi inferiori.

La materia è stata inquadrata in apertura del convegno dall'eurodeputato Herbert Dorfmann. Ha moderato il dibattito la sua collega Elisabeth Köstinger.

Il documento presentato a Hogan è stato condiviso dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Provincia autonoma di Bolzano (a Strasburgo era presente l'assessore Arnold Schuler), dalla Baviera, dal Tirolo, dal Voralberg, dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Regione autonoma Valle d'Aosta.
Molti gli interventi che si sono succeduti, che hanno evidenziato il timore per il cambiamento che a breve interesserà un'economia già fragile, che vede condizioni di lavoro speciali, e la comune richiesta di attenzione per un settore fondamentale dal punto di vista produttivo ma anche sociale e ambientale.
L'agricoltura di montagna, lo ricorda nelle premesse il memorandum che è stato presentato, è caratterizzata da piccole strutture e genera, con notevoli sforzi e in condizioni difficili, prodotti di alta qualità come carne e latte. Il suo ruolo non si esaurisce in questo. Contribuisce alla manutenzione del territorio e del paesaggio e al mantenimento delle risorse naturali e della biodiversità.
La produzione di latte, questa la previsione degli esperti, in futuro subirà un processo di concentrazione, con aziende sempre più grandi, localizzate per lo più nelle zone di pianura e orientate all'allevamento di razze altamente produttive. La perdita di competitività per le aziende di montagna si teme possa avere ripercussioni negative non solo sull'economia ma anche sul popolamento delle aree montane.
In risposta a questa prospettiva il "Memorandum di Strasburgo" propone varie misure; tra queste l'attivazione di un programma operativo che preveda il finanziamento dello sviluppo e tutela dei marchi, delle spese per studi di mercato, della tutela di qualità e certificazione, dell'investimento in strutture collettive di lavorazione e vendita, di misure volte al miglioramento della raccolta e distribuzione dei prodotti agricoli. Nel documento si chiede inoltre di spingere per una convergenza completa e rapida dei premi per le zone di montagna. Si chiede poi di migliorare la rete di sicurezza per il settore lattiero- caseario nelle zone di montagna e inoltre la possibilità di sostenere la raccolta dei prodotti agricoli, apporto fondamentale per il funzionamento del settore lattiero-caseario. Il memorandum propone poi di semplificare le norme che regolano il marchio " prodotto di montagna", ampliare le possibilità di sovvenzionare le razze bovine autoctone alpine e di montagna e sostenere forme di conduzione collettiva degli alpeggi di piccole dimensioni.
Per Phil Hogan è fondamentale lavorare per rendere più semplice l'insieme delle regole che disciplinano la materia. La decisione di abolire le quote, ha ricordato, risale al 2003. Si è detto poi consapevole delle particolari condizioni in cui operano i produttori di latte nelle zone montane. "Sia la Commissione che gli Stati membri - ha detto - hanno strumenti per dare risposte alle richieste del territorio, sostenendo gli investimenti, prevedendo servizi di consulenza e pagamenti". All'esame ci sono poi altre iniziative e misure che saranno annunciate a breve; tra queste l'istituzione di un apposito fondo.
Dopo il Commissario europeo è intervenuto l'eurodeputato e relatore sul pacchetto latte James Nicholson. "Le quote - ha detto - hanno funzionato ma adesso la situazione cambierà e dobbiamo prepararci creando anche nuovi strumenti per permettere un atterraggio morbido".
"Di fronte all'estrema volatilità dei prezzi - si è chiesto l'eurodeputato Paolo de Castro - servono strumenti nuovi? È possibile aggiungere agli esistenti strumenti nuovi che consentano agli Stati membri di dare risposta alle difficoltà delle aziende? Non è una riflessione di oggi ma è ancora attuale. Non si tratta di reintrodurre le quote latte che non ci sono più e non si torna indietro. Però la sfida di oggi è pensare a strumenti flessibili che consentano di governare l'offerta."
Il Commissario europeo Phil Hogan si è impegnato a trasmettere alle strutture dell'Unione le preoccupazioni emerse durante il dibattito. "L'applicazione della PAC 2015 - ha detto - permetterà di semplificare le politiche in questo campo. Il mio lavoro sarà aprire nuove opportunità di mercato". Le conclusioni sono state affidate all'eurodeputato Michel Dantin. " Qualità e prestigio presso i consumatori - ha detto - sono alla base del lavoro in questo campo. Bisogna far conoscere i prodotti e valorizzarli, servono innovazione e ricerca. I costi supplementari che la montagna con la sua agricoltura produce sono espressione di attività lavorative. Mantenere attività in quei territori significa preservarne gli assetti. Noi accettiamo la proposta di verificare gli effetti degli strumenti che sono a nostra disposizione". Phil Hogan si è detto disponibile a ritrovarsi il prossimo autunno per capire come la situazione evolverà e provare a rispondere alla domanda se le aziende di montagna devono riferirsi solo a logiche di mercato o hanno altre possibilità per giustificare la loro presenza e il loro ruolo.

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12/03/2015, 14:36
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Il Centro di monitoraggio della Fondazione Mach in prima linea nel fornire informazioni tempestive utili per combattere le allergie
LA PRIMAVERA È IN ARRIVO, ATTENZIONE AI POLLINI

La primavera si avvicina e con essa il temuto inizio delle reazioni allergiche. Il Centro di monitoraggio aerobiologico della Fondazione Mach anche quest’anno è impegnato nel prezioso lavoro sui pollini dell’aria, per fornire informazioni tempestive a chi, in questo periodo, è vittima di starnuti e riniti allergiche. Al momento hanno già iniziato la fioritura ontano, nocciolo e cipressi, mentre sono in arrivo i pollini particolarmente aggressivi di betulla e carpino nero.


Nei soggetti sensibili le più precoci reazioni allergiche sono già iniziate. I pollini invernali di nocciolo (Corylus avellana), ontano (Alnus sp.) e Cupressacee, infatti, a inizio gennaio hanno ripreso la diffusione e in queste prime settimane di marzo si sta andando verso la loro piena fioritura.


Le concentrazioni polliniche rilevate nelle scorse ore sono piuttosto elevate e tenderanno ad aumentare con il passare dei giorni. Per ontano e nocciolo il picco massimo di emissione è previsto per questa settimana, mentre per le Cupressacee/Taxacee, che comprendono cipresso, tuja e tasso, le fioriture si susseguono per arrivare all’apice di concentrazione generalmente verso metà marzo.
Seguiranno a ruota altre piante arboree, come betulla e carpino nero, con pollini molto aggressivi. Le temute erbacee, tra le quali si annoverano le ben note graminacee, sono invece attese solo a primavera inoltrata.
Tutti questi dati vengono raccolti dal Centro di monitoraggio aerobiologico di S. Michele all’Adige presso la Fondazione Edmund Mach: le rilevazioni permettono osservazioni continue dei pollini e delle spore presenti nell’aria. Il Centro ha ripreso anche la divulgazione dei bollettini, per fornire informazioni tempestive a coloro che temono l’arrivo della primavera a causa delle reazioni allergiche ad essa collegate.
Il bollettino pollini è consultabile attraverso diversi canali: il sito web della Fondazione Mach (http://pollini.iasma.it) e gli sms al 335 1019034, la segreteria telefonica di Meteotrentino (0461 238939) o la mail pollini@fmach.it. Le informazioni sono disponibili anche via newsletter iscrivendosi alla pagina www.fmach.eu o nelle farmacie.
Inoltre è possibile scaricare gratuitamente da Play Store l’applicazione TreC_Lab Pollini per Android, elaborata dagli esperti di FEM e di FBK, che permette di ricevere notifiche personalizzate e consultare le informazioni relative ai pollini in atmosfera.

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Due gli appuntamenti ad aprile organizzati da Tsm e Museo degli usi e costumi di San Michele
EXPO 2015, IL TRENTINO NUTRE IL PAESAGGIO E LA SUA GENTE

Arriva anche al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina il messaggio di Expo 2015 “Nutrire il pianeta”, ad animare il grande evento di primavera che già da qualche anno impegna le corti e il chiostro del grande complesso monumentale di San Michele. Nelle giornate del 18 e 19 aprile torna infatti il Festival dell’etnografia del Trentino: la terza edizione avrà come tema “Nutrire la montagna, nutrire la sua gente”.
Si terrà invece il prossimo 10 aprile 2015 con inizio alle ore 9.00 presso il Muse il convegno “Nuove terre per nuovi paesaggi”. Il tema centrale dell’incontro, organizzato dalla Provincia autonoma di Trento attraverso l’Osservatorio del Paesaggio, Tsm e la step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, sarà il contrasto all’abbandono e il recupero delle aree agricole marginali.


“Nutrire la montagna, nutrire la sua gente” sarà il tema del 3° Festival dell’Etnografia del Trentino, che il 18 e 19 aprile chiamerà a raccolta presso il Museo i partner di “Etnografia trentina in rete” coloro che sono impegnati nell’ambito dell’agricoltura sostenibile e delle produzioni di qualità. E dunque chilometro zero, biodiversità, colture tradizionali negli incontri con gli esperti, ma anche, lungo l’arco di due giornate fitte di appuntamenti e di proposte, artigianato, giochi, laboratori, costumi, teatro dei burattini, musica e ballo, e la celebre “Canta dei Mesi” di Cembra come evento straordinario. Una grande festa del territorio, di chi lo abita e delle sue tradizioni.

Al Muse, organizzato da Tsm, si svolgerà il 10 aprile prossimo il secondo convegno: “Nuove terre per nuovi paesaggi”. L’abbandono degli spazi rurali costituisce oggi una vera emergenza per i paesaggi montani dell’arco alpino. Le dinamiche che caratterizzano l’abbandono dei campi e dei pascoli sono così evidenti da rappresentare, assieme all’espansione urbana, una vera rivoluzione per il paesaggio. L’attuale crisi del modello di sviluppo economico impone una profonda riflessione sul rapporto tra l’uomo e la natura nonché la ricerca di soluzioni ispirate da nuovi approcci economici e sociali orientati alla sostenibilità. Il documento “Dieci azioni per il paesaggio rurale del Trentino”, a cura dell’Osservatorio del Paesaggio, individua alcune possibili forme di contrasto al declino dei paesaggi rurali marginali attraverso l’affermazione di nuove forme di produzione, il riconoscimento del ruolo di generatori di servizi eco-sistemici, l’apporto all’attrattività del territorio sul mercato turistico. L’incontro intende proporre una nuova interpretazione al fenomeno dell’abbandono ma soprattutto informare sulle novità della normativa esistente e sulle opportunità di sostegno finanziario per la rivitalizzazione degli spazi rurali marginali. Saranno inoltre presentate alcune esperienze che nei territori alpini rappresentano casi esemplari di recupero e rivitalizzazione degli spazi rurali marginali.
Ad aprire il convegno, che è parte delle attività propedeutiche e parallele alle iniziative di Expo 2015, sarà l’assessore alla Coesione territoriale, Urbanistica, Enti locali ed Edilizia abitativa della Provincia autonoma di Trento, Carlo Daldoss, a cui seguiranno, tra gli altri, gli interventi di Gabriele Calliari, presidente Coldiretti del Trentino, che presenterà il documento “Dieci azioni per il paesaggio rurale del Trentino” e Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei dottori Agronomi e dottori Forestali, che farà una riflessione sul quadro nazionale degli strumenti di contrasto all’abbandono. Sempre durante la prima sessione moderata da Giorgio Tecilla, segretario dell’Osservatorio, interverrà Annibale Salsa, del Comitato Scientifico di step, tratterà il tema delle dinamiche dell’abbandono delle terre alte nella storia delle Alpi. La sessione pomeridiana prevede invece una tavola rotonda moderata da Walter Nicoletti durante la quale saranno presentate alcune testimonianze significative sulle nuove forme dell’agricoltura e sulle conseguenti nuove opportunità di paesaggio. Tra le testimonianze l’esperienza francese dell’Associazione Fondiaria di Abriès e quella del Comune piemontese di Ostana.

Di seguito il programma del convegno:

Azioni e strumenti per il contrasto all’abbandono delle aree agricole marginali
08.30 Registrazione 09.00 Introduce e modera
Giorgio Tecilla, Segretario Forum Osservatorio del Paesaggio, Provincia autonoma di Trento
09.20 Apertura dei lavori
Carlo Daldoss, Assessore alla Coesione territoriale, Urbanistica, Enti locali ed Edilizia abitativa della Provincia autonoma di Trento
09.40 Dieci azioni per il paesaggio rurale del trentino. Indicazioni dall’Osservatorio del paesaggio trentino Gabriele Calliari, Presidente Coldiretti del Trentino
10.00 Restare e tornare: le dinamiche dell’abbandono delle terre alte nella storia delle Alpi Annibale Salsa, Comitato Scientifico di step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio
10.20 Il quadro nazionale degli strumenti di contrasto all’abbandono: riflessioni e prospettive Andrea Sisti, Presidente Ordine Nazionale Agronomi Forestali
10.40 Il Piano di Sviluppo Rurale 2014 2020: strumenti e misure per il recupero di aree abbandonate Fabrizio Dagostin, Dirigente Servizio Agricoltura, Provincia autonoma di Trento
11.00 Coffee Break
11.40 Terreni agricoli e pascolivi abbandonati: dinamiche naturali in atto e strategie per la gestione forestale ed il recupero ambientale e faunistico
Maurizio Zanin, Dirigente Servizio Foreste e Fauna, Provincia autonoma di Trento
12.00 Dall’abbandono al recupero dei pascoli mediante l’Associazione Fondiaria Francesco Pastorelli, Presidente dell’Associazione Fondiaria di Carnino
12.20 Coltivare in un clima che cambia Emanuele Eccel, Fondazione Edmund Mach
13.00 Pranzo
Tavola Rotonda: Dal degrado e dall’abbandono alla valorizzazione. Nuove forma dell’agricoltura e nuove opportunità di paesaggio.
14.00 Introduce e modera
Walter Nicoletti, giornalista, esperto di agricoltura di montagna
Intervengono
La ricomposizione fondiaria di Grumes in valle di Cembra
Alessandro Canali, Consorzio Miglioramento Fondiario di Grumes
La gestione dei terreni abbandonati: l’esperienza dell’Associazione Fondiaria di Abriès
Bénédicte Peyrot, Association Foncière Pastorale di Abriès nel Queyras
Di fronte al Monviso: dai rovi ai nuovi giardini
Giacomo Lombardo, Sindaco di Ostana
Un’associazione per contrastare l’abbandono dei territori rurali: Il caso di Riva di Vallarsa
Renato Angheben, Associazione Rio Romini di Vallarsa
Miglioramento paesaggistico e ambientale mediante il ripristino di praterie montane da fieno nel Primiero - Vanoi
Luigi Gottardo, Ufficio Distrettuale Forestale di Primiero
16.00 Chiusura lavori.

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13/03/2015, 20:57
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Grazie alle analisi obbligatorie svolte da Concast e interamente finanziate dalla Provincia. Domande di contributo entro il 15 aprile
MIGLIORA LA QUALITÀ DEL LATTE TRENTINO

Con una deliberazione firmata dall'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola la Giunta provinciale ha stabilito i criteri e le modalità per la concessione dei contributi per l'esecuzione delle analisi obbligatorie sul latte, sui prodotti derivati e sugli alimenti per il bestiame previsti dalla legge provinciale 4/2003. "L’intervento - spiega l'assessore Dallapiccola - può essere considerato uno strumento per il controllo ed il miglioramento della qualità del latte e dei prodotti derivati, ed ha contribuito in questi anni ad ottenere risultati positivi nel settore lattiero-caseario. Infatti il numero di campioni soggetti ad analisi e la tipologia delle stesse, hanno portato alla produzione di un latte migliore, con elevati standard qualitativi ed organolettici e salubre da un punto di vista igienico sanitario. I prodotti derivati da questo latte rispondono anche ai requisiti richiesti dai disciplinari di produzione dei prodotti trentini Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita).

E' utile sapere, soprattutto da parte del consumatore, che le analisi sul latte e sui prodotti derivati vengono svolte durante l'intero anno solare, senza alcuna interruzione, in modo da garantire un controllo costante sull'intera filiera produttiva.
Il contributo rientra nel regime di aiuto previsto dal Reg. (UE) n. 1408/2013 in ambito “de minimis” (aiuti di importanza minore) nel settore agricolo, che stabilisce il massimale di 15.000 Euro cui le imprese possono disporre nell’esercizio finanziario in corso e nei due esercizi finanziari precedenti.
Beneficiarie sono le aziende zootecniche, che possono presentare la domanda di contributo direttamente, qualora non associate a strutture cooperative aderenti a Consorzio dei Caseifici Sociali del Trentino (Con.ca.s.t.) o che non si avvalgono del servizio di quest’ultimo. Le analisi finanziate devono essere effettuate presso laboratori accreditati.
Le aziende zootecniche associate a strutture cooperative aderenti a Con.ca.s.t. o che si avvalgono del servizio di quest’ultimo per la raccolta e l’esecuzione delle analisi, presentano la domanda di contributo tramite Con.ca.s.t..
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 15 aprile 2015.

La domanda di contributo deve essere presentata al Servizio agricoltura - Ufficio Tecnico e per l’Agricoltura di Montagna, Via G.B. Trener 3, 38121 Trento, o agli Uffici Agricoli periferici della Provincia, avvalendosi del modulo appositamente predisposto e reperibile sul sito internet istituzionale della Provincia Autonoma di Trento all'indirizzo www.procedimenti.provincia.tn.it
Ulteriori informazioni saranno disponibili anche sul sito: www.trentinoagricoltura.it alla voce “Altri aiuti / legge Provinciale n. 4/2003 /Interventi attivati/ Art. 43 Disposizioni particolari per la zootecnia”.

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17/03/2015, 16:17
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