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Provincia Autonoma di Trento 
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La scelta di ARCA come partner tecnico della biennale premia l’eccellenza del sistema trentino
LEGNO&EDILIZIA: IL 19 FEBBRAIO PARTE A VERONA FIERE LA NONA EDIZIONE

L’edilizia italiana in legno non conosce crisi: + 6% di volumi residenziali nel mercato abitativo del nuovo negli ultimi cinque anni, + 50% di edifici in legno dal 2010 al 2015, con l’obiettivo di arrivare a 7.500 costruzioni entro il prossimo dicembre. Ed il piano governativo per l’edilizia scolastica stanzia fino a 1 miliardo di euro per interventi di ristrutturazione e manutenzione scegliendo il legno come materiale “principe” per sicurezza, comfort e salubrità. Con questi presupposti si apre la IX edizione di “Legno&Edilizia”, la mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia in programma dal 19 al 22 febbraio presso il quartiere fieristico di Verona. Oggi la conferenza stampa di presentazione. ARCA, primo sistema di certificazione in Italia per le costruzioni in legno, è partner tecnico di Legno&Edilizia e sarà presente con l’”Arena ARCA”, seminari, laboratori con dimostrazioni dal vivo e tanto altro ancora. Della “squadra” trentina dell’edilizia sostenibile presente a Verona fanno parte Trentino Sviluppo, Distretto Habitech, Green Building Council Italia, CNR-Ivalsa, Università degli Studi di Trento, ESCO Primiero, Distretto del Porfido e delle Pietre Trentine, CFP ENAIP di Tione.

Il mercato dell’edilizia in legno è in continua crescita nonostante il momento non positivo dell’intero comparto. Stime del Politecnico di Milano prevedono che nel 2015 il 15% degli edifici verranno realizzati in legno. Quello del legno è il segmento più appetibile e quello con maggiori opportunità di crescita: riflettori puntati quindi sulla nona edizione di Legno&Edilizia, la biennale internazionale di riferimento per il legno da costruzione, in programma alla Fiera di Verona dal 19 al 22 febbraio prossimi.
Piemmeti, la società di Veronafiere che organizza Legno&Edilizia, ha stretto un accordo strategico che attribuisce ad ARCA la qualifica di “Partner Tecnico”, ossia l’incarico di coordinamento del programma convegnistico della manifestazione, che vedrà coinvolti anche gli ordini professionali (ingegneri, architetti, periti, geometri) di Verona e del Veneto.
Una quattro giorni ricca di eventi, convegni, seminari, nonché i laboratori con le dimostrazioni dal vivo, in collaborazione con il centro di formazione specialistico del CFP ENAIP di Tione di Trento, prima scuola in Italia dedicata alla figura del carpentiere.
Situata nel Padiglione 11, l’Area Trentina a Legno&Edilizia unisce elementi architettonici in legno, legati al marchio di Qualità Trentina, alle vivaci personalizzazioni degli stand delle aziende, in uno spazio complessivo di circa 2 mila metri quadrati. Oltre 30 le imprese trentine presenti: costruttori di edifici in legno, realizzatori di software specifici per il calcolo del legno, fabbricanti di serramenti di alta qualità, produttori di legname e di macchine utensili specifiche per la lavorazione del legno.
Nell’area istituzionale ARCA saranno presenti importanti realtà della ricerca ed innovazione come CNR-IVALSA e l’Università degli Studi di Trento con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica.
L’Arena ARCA rappresenta un punto di riferimento per chiunque voglia approfondire i vari aspetti connessi ai vantaggi del costruire in legno. Il ricchissimo calendario, consultabile nel dettaglio all’indirizzo www.legnoeedilizia.com, si pone come obiettivo quello di approfondire importanti tematiche tecnico-scientifiche di grande attualità ma anche di permettere a tutti di farsi un’idea.
Accanto all’Arena incontri ARCA è allestita una stanza tematica di 200 metri quadrati, denominata “L’esperienza del legno”, che propone un articolato percorso multisensoriale.
Tra i temi rappresentati l’antisismicità, la sostenibilità, il risparmio (grazie a modellini e video lo spettatore comprenderà in maniera semplice come la costruzione in legno lo fa risparmiare) e la durabilità (in collaborazione con CNR Ivalsa e il MUSE).
“Il legno in pillole” sono invece brevi incontri (30 minuti ciascuno) con taglio divulgativo che si svolgeranno nell’arco dell’intera giornata e comprendono sia i seminari, che si svolgono nell’Arena incontri ARCA, sia i laboratori con dimostrazioni pratiche che si svolgeranno nell’ Area dimostrativa ARCA. Suddivisi in diverse tematiche - dalle strutture all’efficienza dell’involucro e durabilità, dalla sostenibilità alla valorizzazione della filiera – prevedono sempre uno spazio dedicato alle opportunità concrete di mercato.
Non mancano poi i momenti di approfondimento previsti nell’Area Convegni con contenuti di assoluta attualità quali Building Information Modelling (BIM), la Life Cycle Assessment (LCA) e la gestione e certificazione della salubrità dell’aria interna. Saranno trattate anche le opportunità di mercato del costruire in legno ed un convegno dedicato alle risposte alle domande giunte attraverso il sito legnoeedilizia.com fornite dagli esperti ARCA.
Continua inoltre la collaborazione con la scuola professionale iniziata nelle precedenti edizioni di Legno&Edilizia. Lo stand della scuola CFP ENAIP di Tione di Trento sarà un laboratorio tecnico pratico nel quale gli studenti eseguiranno veri e propri montaggi di serramenti, parti di sistemi parete e tetti. Verrà inoltre eseguito il montaggio della riproduzione in scala 1:2 di una chiesetta in Blockbau risalente al 1914, realizzata dai Russi ed oggi situata sul Carè Alto (Trento), a 2.459 metri sul livello del mare.

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17/02/2015, 21:51
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E’ stata un successo l’iniziativa proposta dalla Società degli alpinisti tridentini
CON LA SAT PER CONOSCERE IL LUPO

Il 14 e 15 febbraio, sul versante trentino dei Monti Lessini, si è tenuto il corso "Tempo da lupi", una due giorni dedicata al lupo. L'iniziativa, patrocinata dal progetto Life Wolfalps, ed organizzata dalla commissione Tutela Ambiente Montano della SAT in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento (Servizio Foreste e Fauna), il MUSE e il Parco Regionale dei Monti Lessini, ha visto la partecipazione di 21 corsisti fra accompagnatori SAT, ricercatori e appassionati, alcuni dei quali provenienti dalle regioni limitrofe, a testimonianza dell'interesse suscitato dalla tematica.

Il corso ha coinvolto i partecipanti in due escursioni in ambiente invernale, la prima nel pomeriggio di sabato, accompagnati da Claudio Groff e Tommaso Borghetti (PAT) Paolo Pedrini (Muse) e Paolo Parricelli (Parco Regionale della Lessinia), che la sera hanno approfondito con delle presentazioni l’etologia, le dinamiche di popolazione, la biologia, la storia del ritorno del lupo sulle Alpi, il progetto Life Wolfalps ed un focus sul branco presente in Lessinia, anche con con filmati e foto inediti.
Domenica un lungo giro fra le malghe della zona della Sega di Ala, ripercorrendo i percorsi del monitoraggio sul lupo e sperimentando le tecniche con le quali esso si svolge (snowtracking e controllo fototrappole) con tappa alla malga Revoltèl, grazie all’ospitalità del gruppo di volontari di Ala che la ha in gestione. Li si è dato spazio in particolare al tema, cruciale, della convivenza fra lupo e zootecnia. Un confronto franco e costruttivo anche grazie alla testimonianza di un allevatore del posto, il conduttore di Malga Riondera, che ha subito danni dal lupo (un asino predato) ed il quale, in collaborazione con l’Amministrazione provinciale, ha recentemente intrapreso un percorso per la prevenzione degli stessi.

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20/02/2015, 20:49
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Il presidente Ugo Rossi alla convention “tra passato, presente e futuro” per i 25 anni del consorzio
“MELINDA, UNA STRAORDINARIA STORIA DI SUCCESSO”

“Una storia straordinaria, di successo, fatta di miglioramento continuo, di grande cultura e di grandi valori, una storia con la quale vogliamo continuare a camminare assieme.” Nelle parole pronunciate ieri sera nel “PalaMelinda” di Taio da Ugo Rossi non c’è solo il riconoscimento di un percorso virtuoso, certo non lineare e sempre agevole ma che non ha mai perso l’appuntamento con il futuro; c’è anche la convergenza con la nuova storia che il governo provinciale sta scrivendo ora per traghettare il Trentino verso nuove opportunità. La storia di Melinda, il consorzio dei produttori di mele nato 25 anni fa in Valle di Non, è a suo modo una vicenda sociale simbolica, un’impresa collettiva e umana che ha pochi eguali e che oggi rende orgogliosa una intera comunità, un esempio da seguire anche per altre realtà territoriali e che oggi mostra di non aver esaurito la spinta verso nuovi traguardi. La “convention” che ha riunito ieri sera alla Cocea di Taio gli ex presidenti e i direttori dellecooperative frutticole che hanno “fatto” Melinda, il consorzio del bollino blu, non è stata una operazione nostalgia, tutt’altro, ma l’occasione per riflettere “tra passato, presente e futuro” su cosa dovrà e potrà essere il consorzio delle mele nei prossimi anni.

La storia di Melinda, ieri sera, l’hanno raccontata i presidenti (Guido Ghirardini, Renzo Zanon, Romano Weber, Michele Odorizzi) e i direttori (Dario Barbi, Maurizio Rossini, Luca Granata) che hanno guidato l’organizzazione di produttori dal 1989, anno di costituzione del “Consorzio per la valorizzazione delle mele della Valle di Non”, ad oggi. E l’hanno raccontata, attraverso video interviste, anche i presidenti delle cooperative della bassa, media e alta valle di Non, ma anche della Val di Sole, che si convinsero, convincendo a loro volta i propri soci, che unirsi era meglio, che mettere in comune le proprie forze, vocazioni produttive e reti commerciali avrebbe favorito il bene di tutti.
Una lungimiranza non scontata, ma pazientemente costruita, la stessa “capacità di guardare avanti” – come l’ha definita il presidente della Provincia autonoma di Trento, intervenuto ieri sera a Taio con gli assessori all’agricoltura Michele Dallapiccola e alla cooperazione Tiziano Mellarini – che oggi ritroviamo nei futuribili magazzini ipogei scavati nella roccia Dolomia della galleria “Rio Maggiore” di Tuenetto, un progetto – è stato confermato ieri – che andrà avanti con il secondo e terzo lotto.

Il futuro, dunque. Un futuro – ha detto Rossi – “che va interpretato sapendo che la Provincia e la comunità trentina saranno sempre al fianco dei produttori”, ma che va altresì interpretato – ha aggiunto il presidente della Provincia - anche in riferimento alle informazioni fuorvianti diffuse nei giorni scorsi in relazione all’impiego dei presidi fitosanitari impiegati dai frutticoltori. “Dobbiamo affermare con forza – ha affermato Rossi concludendo il suo intervento - che il modo di produrre della valle di Non è sano, lo dicono i numeri, ma altrettanto dobbiamo impegnarci affinché questo argomento venga rimosso dal tavolo e dunque mi auguro che tutti noi assieme riusciamo a imboccare anche vie nuove nella produzione e nelle modalità di valorizzare ulteriormente il vostro territorio”.

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22/02/2015, 1:26
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VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE: ULTERIORI MISURE DI SEMPLIFICAZIONE DELLA PROCEDURA

Su proposta dell'assessore Mauro Gilmozzi la Giunta stamani si è occupata di procedure di Valutazione di impatto ambientale proponendo alcuni correttivi alla legge quale ulteriore contributo alla semplificazione, al coordinamento e alla razionalizzazione. In fase di stesura di regolamento è infatti emersa la necessità di intervenire su alcuni articoli della legge, anche al fine di adeguarli al contesto normativo statale in continua evoluzione, a causa della procedura di infrazione europea in materia di VIA solo recentemente risolta a livello statale.

Le modifiche più rilevanti proposte oggi riguardano:
· l’eliminazione dall’ambito di applicazione della VIA del c.d. “progetto funzionalmente unitario”, non previsto dalla normativa statale: considerata la difficoltà di circoscrivere e definire correttamente la fattispecie, la modifica è volta ad escludere possibili equivoci applicativi;
· l’introduzione della conferenza di servizi nella fase di consultazione preliminare dei progetti da sottoporre a VIA, con esito vincolante per la conferenza di servizi vera e propria del procedimento di VIA (in modo da fornire garanzie ai proponenti nel passaggio tra il progetto preliminare e quello definitivo);
· la specificazione del procedimento coordinato VIA/AIA con termine massimo istruttorio di 200 giorni;
· l’introduzione di una procedura coordinata per gli impianti di gestione rifiuti: accorpamento in un unico procedimento della fase di localizzazione nel piano provinciale di smaltimento dei rifiuti e di VIA (ed eventualmente AIA);
· la ridistribuzione delle competenze tra Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente e Servizio Autorizzazioni e valutazioni ambientali a seguito della riorganizzazione provinciale in materia di campi elettromagnetici, inquinamento acustico e scarichi idrici disciplinati dal T.U.L.P. in materia di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti.

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24/02/2015, 16:59
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I risultati della sperimentazione della Fondazione Mach alla Giornata tecnica sui piccoli frutti
DROSOPHILA SUZUKII, IL SUCCESSO DELLE RETI ANTINSETTO

Martedì 24 febbraio più di 200 agricoltori hanno partecipato alla Giornata tecnica organizzata dalla Fondazione Mach al centro congressi di Baselga di Piné. Durante la mattinata gli esperti di San Michele all’Adige hanno toccato diversi aspetti di grande importanza per i coltivatori di fragole e piccoli frutti. Un’attenzione particolare è stata riservata al problema della Drosophila suzukii; il 2014, infatti, a causa delle condizioni meteo avute sia durante lo scorso inverno sia durante la stagione vegetativa, è stato caratterizzato da un’infestazione crescente con popolazioni particolarmente elevate. I tecnici della Fondazione hanno evidenziato i buoni risultati ottenuti dall’introduzione delle reti antinsetto come meccanismo di difesa della coltivazioni e l’importanza di applicare tutte le tecniche di contenimento delle infestazioni quale la cattura massale, le pratiche sanitarie e la corretta applicazione dei trattamenti insetticidi.

La prima relazione, redatta dagli esperti Paolo Zucchi, Sandro Conci, Paolo Martinatti, Tommaso Pantezzi, Teresa Del Marco, Barbara Casagranda, Massimo Pezzè, si è occupata dei substrati alternativi alla torba per gli impianti di fragola fuori suolo. Recentemente, infatti, ha cominciato a diffondersi, con risultati spesso discordanti, l’utilizzo di alcuni composti di origine organica diversi rispetto alla torba.

Per fare chiarezza su questa tendenza la Fondazione Mach ha condotto una ricerca nella serra sperimentale recentemente realizzata nella sede periferica di Vigalzano. Sono stati testati tre substrati: uno a base di cocco, il secondo con miscela di legno di conifera e cocco e il terzo a base di torba tradizionalmente usata dai produttori. Quest’ultimo si è confermato il materiale con migliore performance nei valori assoluti, mentre gli altri hanno dimostrato di aver bisogno di un certo periodo per allinearsi a questi risultati. Ciò lascia ipotizzare un riequilibrio delle performance produttive a seguito della variazione della gestione nel corso della stagione, o trattando il substrato con cicli fertirrigui pre-trapianto.
Molto interessanti sono stati anche i risultati riportati da Lara Giongo, Laura Zoratti, Paula Poncetta, Paolo Loretti, Matteo Ajelli, Marcella Grisenti. Nel corso del 2013 e del 2014 il gruppo del Centro di Ricerca e Innovazione di Vigalzano, ha condotto – in aggiunta al breeding - due sperimentazioni su piccoli frutti: la prima, su mirtillo, in collaborazione con l’Università di Oulu (Finlandia) e la seconda su lampone in collaborazione con l’Università di Milano e il vivaio Berryplant.
Obiettivo del primo lavoro era l’individuazione degli effetti della luce e dell’altitudine sia su mirtillo selvatico sia su mirtillo coltivato in ambiente naturale e controllato: dall’indagine è emerso l’effetto positivo del colore bianco della rete sulla qualità dei frutti. La seconda ricerca, condotta sul lampone, doveva comprendere meglio se tecniche alternative di propagazione, nello specifico per talea radicale e micropropagazione, avessero avuto effetti su cultivars di lampone, sfruttando poi i risultati anche in un’ottica commerciale ed evidenziando le differenze varietali nello sviluppo radicale e, conseguentemente, le rese in vivaio.
La Giornata tecnica non poteva non trattare il problema della Drosophila suzukii. Alberto Grassi, Angela Gottardello, Gianpiero Ganarin, Sandro Conci, Sergio Franchini, Paolo Miorelli hanno indagato le condizioni che, nel 2014, hanno favorito la proliferazione dell’insetto. L’anno scorso, a fine estate, nel momento di massima presenza degli adulti, i livelli di cattura sono stati circa 7-8 volte superiori rispetto alla stagione precedente. La straordinaria diffusione del moscerino è legata al clima mite dell’autunno e dell’inverno e alla bassissima frequenza di temperature critiche (superiori ai 30°C) nel corso dell’estate, sommata all’elevato grado di umidità relativa.
Per far fronte a questa emergenza, i tecnici della Fondazione Mach hanno avviato la sperimentazione delle reti antinsetto come metodo di difesa.
Giampiero Ganarin, Alberto Grassi, Sandro Conci, Sergio Franchini, Angela Gottardello e Gianluca Groff nel 2014 hanno analizzato l’effetto delle reti sulla protezione da Drosophila suzukii, valutando l’effetto della presenza della rete sul micro-clima delle piante e misurando le conseguenze su luminosità ed ombreggiamento. Nonostante l’annata difficile, il danno sui frutti degli impianti gestiti con la rete è stato praticamente nullo a confronto con la conduzione tradizionale. Inoltre, hanno sottolineato gli esperti di San Michele, anche i risultati ottenuti dall’analisi di microclima, luminosità e qualità dei frutti sono stati spesso inaspettatamente migliorativi. Tutti questi aspetti saranno approfonditi ulteriormente nei prossimi anni per confermare i risultati del 2014.
In conclusione, i tecnici hanno ribadito che, nella lotta al moscerino, le ripetute applicazioni di insetticidi, oltre a non essere del tutto efficaci nel ridurre le infestazioni, risultano avere rischiosi risvolti sanitari. Per questo è stato consigliato di utilizzare contemporaneamente tutte le tecniche in grado di ridurre lo sviluppo delle popolazioni e di non affidarsi esclusivamente agli interventi insetticidi. (l.g.)

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25/02/2015, 21:10
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Si chiama Agri-BioBed e verrà presentato venerdì 27 febbraio in Valpolicella
BIO SOIL PRESENTA UN SISTEMA DI DEPURAZIONE BIOTECNOLOGICO

Gli sversamenti di fitofarmaci stanno determinando una crescente contaminazione del terreno e delle acque. Un fenomeno che interessa anche l’Italia e i territori più attenti all’ambiente. Più di metà degli inquinamenti sono legati a perdite dirette, come fuoriuscite in fase di riempimento delle attrezzature, oppure perdite dei macchinari adibiti all’irrorazione, o ancora uso eccessivo dei pesticidi, diserbanti e altre sostanze chimiche. Per incrementare i livelli di sicurezza nelle fasi di manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari arriva AgriBio Bed, la soluzione ideata da una giovane startup green, Bio Soil Expert, una delle ultime rivelazioni di Progetto Manifattura, l’hub della green economy, lanciata dal concorso D2T di Trentino Sviluppo e sostenuta dalla Provincia autonoma di Trento con il fondo Seed Money.

Agri-BioBed verrà presentato venerdì 27 febbraio prossimo presso il Consorzio Valpolicella. È un sistema di confinamento e degradazione esclusivamente biologico che sfrutta peculiari capacità di piante e microrganismi per la degradazione e assorbimento dei residui fitosanitari e dei metalli pesanti che spesso sono presenti nei formulati degli agrofarmaci.
«In questo modo gli agricoltori possono allinearsi con quanto indicato nel Piano d'azione nazionale sull’uso sostenibile degli agrofarmaci preservando la qualità dei suoli e delle acque», spiega Andrea Zerminiani, ideatore con Alberto Ferrarese e Paolo Campostrini di Bio Soil Expert.
Agri-BioBed è un sistema a basso costo di realizzazione e realizzabile in qualsiasi contesto: necessita solo di un giorno per la messa in opera e ha costi di manutenzione/gestione limitatissimi. «Essendo un prodotto pensato in ottica green ha un impatto ambientale e paesaggistico nullo, e contribuisce a migliorare la qualità dei terreni preservandoli. In questo modo, si diminuisce anche la contaminazione delle falde», continua Ferrarese.
Sebbene presentato per il comparto viti-enologico il sistema si adatta perfettamente a tutte le tipologie di culture e a ogni esigenza dell’agricoltore. Bio Soil Expert propone anche un servizio chiavi in mano - progettazione, consulenza e realizzazione - oltre che la fornitura del sistema Agri-BioBed. Una soluzione particolarmente interessante, quindi per un mercato sempre più orientato verso un’agricoltura sostenibile.
L'Italia si colloca a livello europeo tra i Paesi con più elevato consumo di prodotti fitosanitari. Solo per uso agricolo (esiste anche un uso domestico di queste sostanze) annualmente in Italia sono impiegate circa 150.000 tonnellate di prodotti fitosanitari.
Pur in presenza di una progressiva riduzione in quantità nell'impiego dei prodotti fitosanitari, grazie alla graduale diffusione di nuovi principi attivi a basso dosaggio di impiego, gli sversamenti di fitofarmaci, in particolare fungicidi, stanno determinando una crescente contaminazione del terreno e delle acque nelle aziende agricole legata allo sversamento di pesticidi e agro-farmaci in maniera diretta ed indiretta.
Più di metà degli inquinamenti sono legati a perdite dirette, come fuoriuscite in fase di riempimento delle attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari; oppure perdite dei macchinari adibiti all’irrorazione; o ancora uso eccessivo dei pesticidi, diserbanti e altre sostanze chimiche. Spesso i contadini lo fanno inconsapevolmente, altre volte si trattano di incidenti sul lavoro.
La soluzione messa a punto da Bio Soil Expert permette di tutelarsi, garantendo la massima sicurezza, anche dinanzi a sversamenti inattesi o accidentali.

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26/02/2015, 21:46
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Martedì prossimo a Progetto Manifattura di Rovereto l'evento di presentazione in Trentino dell'iniziativa che vede protagonisti Padiglione Italia e Italia Camp
IL VIVAIO DELLE IDEE PORTERÀ AD EXPO MILANO 2015 LA COMUNITÀ DELL'INNOVAZIONE TRENTINA

Dopo Cles, tocca a Rovereto - e in particolare a Progetto Manifattura - ospitare la nuova iniziativa di lancio di Expo Milano 2015. Questa volta saranno di scena il tema dell'innovazione, le idee, i progetti imprenditoriali e le startup che in Trentino stanno crescendo e sviluppandosi rispetto ai temi di Expo. Nel corso del pomeriggio di martedì saranno presentate 12 start up trentine: Azotech,
BioSoil Expert, Bringthefood, Eco-sistemi, Ecobnb, Ecogriddy, Pronto Technology, ItalianStories, Macro Design Studio, Melixa, NewCold e Veve. I lavori prevedono, tra gli altri, la partecipazione di tre assessori provinciali: Michele Dallapiccola (Agricoltura e Turismo), Sara Ferrari (Università e Ricerca) e Alessandro Olivi (Sviluppo economico e Lavoro).

Tra 60 giorni l’attenzione del mondo si rivolgerà all’Italia, grazie ad Expo Milano 2015, l’Esposizione Universale che il nostro Paese ospiterà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, più di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali coinvolti, oltre 20 milioni di visitatori attesi.
In questo contesto particolare risalto verrà assegnato nel Padiglione Italia al tema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, rappresentato attraverso la metafora del “Vivaio” che si presta a molteplici interpretazioni: un “vivaio” di idee, proposte e soluzioni che il Paese concepisce per sé stesso e per tutta la comunità internazionale; un laboratorio di crescita, sviluppo e formazione che aiuta i talenti a “germogliare” e a creare impresa innovativa.
Per dare concretezza a tale concetto è nato il progetto “Vivaio delle Idee” promosso dal Padiglione Italia e da Italia Camp con l’obiettivo di far emergere le capacità di innovazione dei territori italiani e delle numerose idee, progetti imprenditoriali, start up che in essi si sviluppano rispetto ai temi al centro dell’Expo. Le migliori idee e iniziative selezionate attraverso il progetto avranno l’opportunità di promuoversi da maggio a ottobre 2015 nello spazio dedicato al “Vivaio delle Idee” del Padiglione Italia, che coinvolgerà aziende, investitori e stakeholder internazionali per valorizzare il meglio del “made in Italy” innovativo.
Il roadshow di presentazione del progetto “Vivaio delle Idee” farà tappa il prossimo 3 marzo a Rovereto nei locali di progetto Manifattura (http://www.progettomanifattura.it) per un evento di condivisione con il mondo dell’innovazione, dell’accademia, giornalisti, investitori e istituzioni operanti in Trentino.

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01/03/2015, 11:52
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Decisione della Giunta su proposta dell'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola
PRODOTTI BIOLOGICI: APPROVATE LE MODALITA' PER LA VALORIZZAZIONE NEL 2015

Approvate oggi dalla Giunta provinciale - su proposta dell'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola - le modalità per la valorizzazione dei prodotti biologici, conformemente al programma elaborato come ogni anno dal Servizio agricoltura e alle proposte presentate dagli altri soggetti interessati, associazioni, enti e comuni, istituti di ricerca e scolastici, aziende iscritte all'apposito albo provinciale.

L'agricoltura biologica in Trentino è in crescita, sia per quanto riguarda la superficie coltivata (3.700 ettari circa nel 2006, quasi 6.000 nel 2013) sia per numero di operatori coinvolti (323 nel 2006, diventati 607 nel 2013). Ma il settore presenta ancora forti potenzialità di sviluppo, ed è per questo che la Provincia individua ogni anno un programma di iniziative per promuovere e diffondere il metodo di produzione biologico fra i produttori e l'utilizzo dei prodotti biologici fra i consumatori.
Ogni anno viene quindi definito un programma annuale, con il contributo di soggetti esterni all'amministrazione. Il programma comprende incontri tematici, seminari, visite di studio, articoli divulgativi e pubblicazioni, sondaggi di mercato, fiere e altre manifestazioni, sviluppo di progetti pilota.

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03/03/2015, 16:50
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Oggi a Progetto Manifattura di Rovereto la presentazione delle nuove imprese locali che saranno selezionate da ItaliaCamp per partecipare a Padiglione Italia
IL VIVAIO DELLE STARTUP TRENTINE GUARDA ALLE OPPORTUNITA’ DI EXPO 2015

“Expo Milano 2015 è un’occasione irripetibile per l’Italia e il Trentino di presentare il meglio dei prodotti, aziende ed esperienze con l’obiettivo allacciare delle relazioni internazionali durature”. L’assessore provinciale all’università e ricerca, Sara Ferrari, ha presentato il significato della partecipazione del Trentino all’esposizione universale alle 12 startup locali presenti oggi a Progetto Manifattura di Rovereto all’evento “Il vivaio delle idee”, organizzato da ItaliaCamp: l’iniziativa mira a selezionare le migliori startup italiane così da presentare ad Expo 2015 il meglio della ricerca ed innovazione.”La Provincia autonoma di Trento deve lavorare come una startup, in maniera liquida, garantendo alle future aziende il terreno per crescere, senza sostituirsi ad esse. E’ questa immagine del Trentino che vogliamo portare all’Expo 2015.”, ha invece concluso Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore provinciale allo sviluppo economico e lavoro.

Progetto Manifattura ha ospitato oggi la nuova iniziativa di lancio di Expo Milano 2015, che segue di pochi giorni quella organizzata a Cles da Anci, e rivolta alle start up trentine che operano all’interno del tema dell’esposizione universale, ovvero l’alimentazione sostenibile del pianeta. A Rovereto erano presenti i responsabili di ItaliaCamp, che per conto di Expo stanno selezionando le migliori aziende nascenti italiane. E all’appuntamento si sono presentati in dodici: Azotech, BioSoil Expert, Bringthefood, Eco-sistemi, Ecobnb, Ecogriddy, Pronto Technology, ItalianStories, Macro Design Studio, Melixa, NewCold e Veve. Ai lavori hanno partecipato gli assessori provinciali Sara Ferrari (Università e Ricerca) e Alessandro Olivi (Sviluppo economico e Lavoro).
Sara Ferrari, assessore provinciale all’Università e Ricerca, ha sottolineato che Expo 2015 rappresenta per il sistema trentino un’occasione unica: “Porteremo il meglio del Trentino con l’opportunità di allacciare delle relazioni internazionali importanti. Il nostro territorio presenta un ambiente favorevole perché consente alle startup di trovare il terreno favorevole per germogliare e diventare pianta. Ora stiamo coinvolgendo anche altri soggetti così da creare un sistema variegato, con la presenza del privato, così da contribuire ad irrobustire la pianta. Infine, il Trentino presenta un contesto pulito, libero da corruzione, un fattore negativo per gli investitori stranieri ed italiani. Quindi - ha concluso l’assessore Ferrari - il Paese Italia non può sbagliare occasione e il Trentino, ne sono certa, farà la sua parte”.
Alle startup si rifà invece Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro: “La Provincia deve lavorare come startup se vuole intervenire in maniera tempestiva ed efficace per creare il terreno ideale per la crescita di nuove aziende. I modelli economici, le piattaforme del lavoro non sono più granitiche, bensì risultano in continua evoluzione. Per questo motivo è necessario agire con strumenti nuovi, adatti alle nuove esigenze. E’ questa immagine del Trentino che vogliamo portare ad Expo, un modello economico e sociale di successo che ha permesso ad un territorio di essere protagonista positivo delle nuove opportunità. L’ente pubblico deve essere il concime che consente all’orto e alla pianta, la startup, di mettere radici e di consolidarsi. Ecco il motivo che mi fa pensare che Expo sia una formidabile opportunità anche per l’intero sistema trentino”.
A meno di 60 giorni dall’apertura di Expo Milano 2015 - l’esposizione universale aprirà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 - il direttore dei contenuti ed eventi di Padiglione Italia, Paolo Verri, ha fatto il punto della situazione: “La sfida di Expo sarà di consentire ai visitatori di trovare la qualità di ciò che cercano dentro moltissima quantità. Il rischio è di perdersi in un’esposizione molto ampia e complessa. E’ per questo che cerchiamo di puntare sulla qualità anche nella presentazione delle migliori realtà innovative italiane: vi chiediamo quindi di puntare sull’eccellenza perché ad Expo troverete l’ambiente giusto per la vostra crescita”.
“Per sei mesi Milano - ha spiegato Antonio De Napoli, presidente di ItaliaCamp - diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale. In questo contesto, Padiglione Italia tratterà il tema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Il nostro obiettivo è dare voce e identità alle migliori idee e iniziative che avranno l’opportunità di promuoversi da maggio a ottobre 2015 nello spazio dedicato al “Vivaio delle Idee” di Padiglione Italia: qui le aziende incontreranno investitori e stakeholder internazionali per valorizzare il meglio del “made in Italy” innovativo”.

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Un nuovo sito per illustrare le eccellenze naturali
UN PARCO TRENTINO DOVE L'ACQUA E' PROTAGONISTA


E' on-line il nuovo sito del Parco Fluviale Sarca, una delle eccellenze delle Reti di Riserve del Trentino. E' attiva la sezione Basso Sarca e, a breve, partirà anche l'altra sezione, Alto Sarca. La "navigazione" all'interno del sito, facile e veloce, agevola chi vuole recuperare informazioni per programmare le visite, effettive, al parco e/o per partecipare alle varie iniziative. Per altro, da poco, è anche disponibile gratuitamente una app sia per iPhone, sia per Android, "Parco fluviale sarca" in lingua italiana, tedesca e inglese. Strumento innovativo per turisti, scuole e residenti ha bisogno di essere testata e così sul sito www.parcofluvialesarca.tn.it con un "AAA volontari cercasi" (Cosa Facciamo, progetti speciali, app) si invitano coloro che volessero testarla a fornire segnalazione e suggerimenti. Innovativa anche la scelta di mettere in home page una pagina dedicata al Piano di Gestione. ll Piano di gestione della Rete è uno strumento di adozione obbligatoria, previsto dalla legge provinciale 11/07, allo scopo di partecipare concretamente nella gestione del territorio sulla base di tre principi: l'integrazione tra tutela e sviluppo economico delle risorse ambientali; la partecipazione delle comunità locali, attraverso il coinvolgimento del maggior numero di portatori d'interesse; la sussidiarietà responsabile, per cui la Provincia autonoma affida alle comunità locali (Comuni, Comunità di Valle, BIM) il compito di gestire il proprio patrimonio ambientale. Le Reti di Riserve della Sarca - alto e basso corso - hanno avviato assieme il percorso di elaborazione del Piano di Gestione Unitario che dovrebbe concludersi entro dicembre 2015. Le due Reti, sulla base di una convenzione, hanno affidato al Parco naturale Adamello Brenta l'incarico di elaborare il piano di gestione.

http://www.parcofluvialesarca.tn.it/basso.sarca/ è dunque l'indirizzo del nuovo sito e riguarda il basso corso del fiume Sarca che si estende dalla forra del Limarò alla foce nel Lago di Garda, per uno sviluppo complessivo di 27 km. Laghi, paesaggi lunari, campi coltivati e sentieri suggestivi caratterizzano questo ambiente conosciuto ai più per il clima mite che lo ha reso in passato e lo rende tutt'oggi un percorso preferenziale dei viaggiatori che scendono verso il Garda alla ricerca dell'ambiente mediterraneo. Un territorio popolato fin dall'antichità dove ponti, castelli e chiese aiutano a leggerne la storia. All'interno del Parco Fluviale si trovano ben diciotto aree protette con habitat differenti, che rendono il parco un importante serbatoio di biodiversità per la presenza di molte specie di flora e fauna, alcune delle quali trovano qui l'unica presenza in tutto il Trentino. Nel suo insieme costituisce un corridoio ecologico importante, che connette il Lago di Garda, le Aree Protette esistenti e il Parco Adamello-Brenta. Nella sua parte bassa sono presenti ben cinque laghi: i tre maggiori di S. Massenza, Toblino e Cavedine e i due piccoli gioielli del Lago Bagattoli e del Laghisol.
La Rete delle Riserve è uno strumento introdotto dalla legge provinciale. 11/07, per gestire e valorizzare le aree protette in modo più efficace e con un approccio dal basso, attivato su base volontaria dai comuni in cui ricadono sistemi territoriali di particolare interesse naturale, scientifico, storico-culturale e paesaggistico. Lo strumento non impone nuovi vincoli d’uso (permangono quelli previsti dalla normativa vigente) e promuove una gestione attiva e condivisa delle aree protette attraverso la definizione di un Piano di Gestione unitario elaborato con il concorso di tutte le realtà che vivono ed operano nel territorio. La Rete di Riserve del basso Sarca è stata istituita il 28 settembre 2012. Gli enti promotori della Rete del basso Sarca sono: i comuni di Arco, Calavino, Cavedine, Dro, Lasino, Nago Torbole, Padergnone, Riva del Garda, Vezzano, le Comunità di Valle dell'Alto Garda e Ledro e della Valle dei Laghi, il BIM Sarca Mincio Garda (ente capofila) e la Provincia autonoma di Trento.
La Rete del basso Sarca è composta dal fiume Sarca e le sue aree di protezione fluviale (dalla forra del Limarò alla foce del Lago di Garda), la riserva provinciale del lago di Toblino, i laghi di Cavedine e Santa Massenza con le loro aree di protezione lacustre, le riserve provinciali delle Marocche e del Monte Brione, il SIC del Monte Brento, del Bus del Diaol, le riserve locali Ischia di Sopra, le Gere e Val di Gola, l’area di Bosco Caproni. E’ previsto il suo ampliamento con l’inclusione delle rogge di Ranzo e di Calavino, del Rimone e di altre porzioni di territorio funzionali al miglioramento delle connessioni ecologiche.
La Rete promuove un nuovo approccio al fiume, ai laghi e alle aree protette e ha, fra gli obiettivi, la ricerca di un’ottimale integrazione tra esigenze di conservazione, valorizzazione e riqualificazione degli ambienti naturali con lo sviluppo delle attività umane ed economiche; mantenere uno stato di conservazione soddisfacente per le specie e gli habitat dei siti Natura 2000; migliorare la capacità ecologica del fiume Sarca; promuovere la mitigazione e compensazione degli impatti idro-morfologici dei corsi d’acqua e dei laghi; perseguire il miglioramento della qualità chimico-fisica delle acque; migliorare il grado di fruibilità e accessibilità alle aree protette; recuperare e sviluppare i legami delle comunità locali con il fiume e le aree protette anche attraverso percorsi informativi e formativi; promuovere e qualificare l’offerta turistica sostenibile riconoscendo nel territorio il primo fattore di attrattiva.

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