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Provincia Autonoma di Trento 
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AI PANIFICATORI TRENTINI IL RICONOSCIMENTO DI MAESTRO ARTIGIANO

Dopo un percorso durato due anni attraverso quattrocento ore di lezioni è diventato realtà per dieci panificatori trentini il riconoscimento di Maestro Artigiano. La cerimonia di consegna degli attestati si è svolta questa mattina a Rovereto presso la Scuola di Arte Bianca dell'Istituto Alberghiero Trentino. Un momento ufficiale di riconoscimento agli artigiani del settore della lavorazione artigianale del pane per il loro impegnativo e stimolante percorso che li ha portati ad ottenere questo titolo di eccellenza e di capacità di trasmissione del proprio mestiere a futuri allievi, apprendisti e tirocinanti.

Protagonisti della mattinata sono stati i dieci panificatori, ora Maestri Artigiani, che con passione e sacrificio hanno intrapreso il percorso di studio. Sono Fabio e Tiziana Bertoldi di Lavarone, Mauro Canalia di Folgaria, Bruno Dalprà di Trento, Simone Donini di Molveno, Andrea Pulin di Trento, Emanuela Ravelli di Dimaro, Aldo Tecchioli di Vezzano, Paolo Tomasi di Trento e Francesco Vivori di Volano. Vanno ad aggiungersi ad altri trecento artigiani di vari settori che si sono messi in gioco per diventare un ponte ideale tra la formazione professionale ed il mondo dell’impresa, una scommessa carica di potenzialità in termini di sviluppo dell’intero sistema trentino.Un fatto questo ribadito dal Vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, intervenuto alla consegna degli attestati. “Il vostro sapere è una responsabilità per le nuove generazioni - ha detto Olivi. Avete compiuto un lungo percorso formativo grazie alla passione per il mestiere che fate. Siete consapevoli che investire nelle competenze è un investimento per il vostro futuro e di chi verrà dopo di voi. Ora tutti insieme dobbiamo far partire la catena che porta il Maestro Artigiano ad essere quello che tramanda il proprio sapere attraverso la Bottega scuola”.
Insieme ad Alessandro Olivi erano presenti alla cerimonia, tra gli altri, il Direttore dell'Istituto Alberghiero e Scuola Arte Bianca, Federico Samaden, il Presidente dell'Associazione Panificatori, Emanuele Bonafini, e il Presidente della Commissione provinciale per l'Artigianato, Roberto Mattarei.
L’impresa artigiana è da sempre caratterizzata dal ruolo centrale del fattore lavoro, in particolare quello prestato dall’imprenditore, oltre a quello dei collaboratori. La competitività è quindi sempre più spesso basata sulle capacità innovative dell’imprenditore: tali capacità maturano e si sviluppano più frequentemente nei contesti che offrono maggiori possibilità di incrementare la conoscenza attraverso percorsi formativi complessi, ove, in un ottica di sistema, le abilità del saper fare imprenditoriale e del conoscere più teorico circolano e si integrano nel territorio.
Il percorso che ha portato i dieci artigiani alla qualifica è iniziato nell'estate del 2012 quando la giunta provinciale ha provveduto alla approvazione di un nuovo bando di maestro artigiano per la professione di panificatore. La volontà della Provincia autonoma di Trento è quella di qualificare le attività e consentire la trasmissione di competenze fra diverse generazioni di alcuni mestieri significativi. La figura del maestro artigiano costituisce ormai il fiore all'occhiello di numerose categorie artigiane e soprattutto è un punto di riferimento formativo per affidare a un professionista riconosciuto gli allievi e i giovani che vogliono acquisire capacità pratiche, oltre a rappresentare un connubio fra il mondo dell'impresa e quello della formazione professionale.
Il maestro artigiano è una figura relativamente giovane nel panorama dell’artigianato trentino: è stata infatti istituita dalla Giunta provinciale nel 2003, con l'individuazione di alcune tipologie di mestieri al quale conferire il titolo fra cui proprio la figura di acconciatore, che è stata riformata prevedendo una nuova disciplina nel corso del 2008. I maestri artigiani rappresentano figure di eccellenza nell’artigianato e sono ormai presenza importante all'interno delle categorie artigiane coinvolte, anzi su queste la figura sembra aver esercitato un'azione di qualificazione professionale sia in forma diretta sulle imprese di artigiani che hanno conseguito il titolo, sia in forma indiretta sul complesso delle categorie coinvolte. Inoltre la figura del maestro artigiano comincia inoltre ad essere riconosciuta e quindi utilizzata nel mondo della formazione.

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16/11/2014, 11:05
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Il presidente della Provincia alla Giornata del Ringraziamento
ROSSI AGLI AGRICOLTORI: "GRAZIE PER I "BUONI FRUTTI" OFFERTI ALLA COMUNITA' TRENTINA

"Siamo qui oggi per ringraziare, a nome di tutti i trentini, gli agricoltori per il loro lavoro e per i "buoni frutti" offerti all'intera comunità". Con questa parole, il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, è intervenuto stamani a Mezzolombardo alla Giornata del Ringraziamento, promossa da Coldiretti. Dopo la messa, officiata dal Vescovo di Trento monsignor Luigi Bressan, che ha benedetto i prodotti della terra portati sull'altare della Chiesa parrocchiale della Natività di San Giovanni Battista, le autorità e il folto pubblico, si sono ritrovate sul sagrato della Chiesa per un momento di riflessione, davanti ai mezzi agricoli schierati per l'occasione. "Dobbiamo impegnarci come cittadini e come consumatori - ha detto Rossi - ha valorizzare i prodotti, di grande qualità, dell'agricoltura trentina, la cui sostanziale tenuta contribuisce a sostenere l'intero sistema economico provinciale". "La forza del mondo contadino - ha detto l'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, presente a Mezzolombardo assieme all'assessore alla cultura Tiziano Mellarini - sta nella capacità di programmare e nella consapevolezza che ogni stagione può essere diversa dall'altra".

Centina di agricoltori provenienti da tutto il Trentino hanno gremito oggi la Chiesa parrocchiale di Mezzolombardo, abbellita per l’occasione dal movimento Donne Rurali, per la Giornata del Ringraziamento, organizzata da Coldiretti. Un momento di riflessione e di preghiera, per ringraziare della stagione agricola appena conclusa. Al termine della celebrazione eucaristica, officiata da Monsignor Luigi Bressan, sul sagrato della Chiesa vi è stata la benedizione dei mezzi agricoli e dei carri con i prodotti della terra. “Siamo qui per ringraziare gli agricoltori – ha detto il presidente Ugo Rossi intervenendo alla cerimonia – per i “buoni frutti” che offrono all’intera comunità trentina, non solo per i prodotti di qualità che arrivano sulle nostre tavole, ma anche per l’immagine positiva portata all’estero, per il fondamentale supporto al turismo e per la collaborazione nella cura del territorio, che ci permette di affrontare con maggiore sicurezza, rispetto ad altri territori, le intemperie del tempo”. “Vi è poi – ha detto ancora Rossi – la capacità dei contadini, che deve essere di esempio per tutti, di coniugare innovazione e tradizione, ovvero di saper guardare al futuro e nel contempo conservare la propria identità”. “Con l’impegno di tutti – ha concluso il presidente – senza scoraggiarci e guardando proprio agli stimoli che ci arrivano dall’agricoltura, potremo raggiungere risultati positivi”. “Il senso dell’accoglienza – ha detto l’assessore Michele Dallapiccola – è uno dei punti di forza del mondo contadino, che per questo è strettamente collegato al turismo”. “Se sapremo tenderci la mano e collaborare, proprio come avviene fra i contadini - ha concluso Dallapiccola – potremo andare incontro ad un futuro più roseo”.

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17/11/2014, 14:45
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Venerdì 21 novembre 2014 al Centro Congressi di Trento Fiere, promosso dal Servizio provinciale Foreste e fauna
UN CONVEGNO A TRENTO SULLE NUOVE TECNOLOGIE PER LE FORESTE DI MONTAGNA

Venerdì 21 novembre 2014, presso la Sala Congressi di Trento Fiere, si terrà un convegno tecnico centrato sulle esperienze trentine nel campo delle tecnologie di telerilevamento utilizzate per misurare le foreste e le caratteristiche del territorio. Il convegno, che è intitolato "NEWFOR - Nuove tecnologie per le foreste di montagna - I dati telerilevati nella pianificazione forestale e territoriale" e che è organizzato dal Servizio Foreste e fauna della Provincia, è rivolto soprattutto a coloro che operano, nella pubblica amministrazione o come tecnici professionisti, nella pianificazione forestale e del territorio e fa seguito, a due settimane di distanza, all'importante conferenza scientifica internazionale Forst-SAT che s'è tenuta a Riva del Garda e che ha coinvolto 400 ricercatori.
Il convegno di venerdì 21 novembre, che inizierà alle 9, sarà introdotto dall'Assessore all'Agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola. Interverrà anche il presidente dell'ASUC di Pellizzano Angelo Tomaselli: la Val di Sole, infatti, è l'area geografica che era stata scelta per la sperimentazione di telerilevamento con voli aerei.

Gli operatori del settore trovano nei dati telerilevati, e cioè foto aeree ad alta risoluzione, nonché dati iperspettrali e LiDAR (Light Detection and Ranging basato sulla tecnologia laser), un importante strumento per la conoscenza delle componenti fisiche e biologiche del territorio. A questo proposito, per il Trentino, dopo una nutrita serie di esperienze pilota, si sta passando dalla fase sperimentale e quella applicativa a breve-medio termine.
Nella sessione iniziale del convegno verranno illustrate le caratteristiche e i campi d’applicazione dei dati telerilevati e si farà il punto sulle prime esperienze realizzate in provincia di Trento in campo forestale, analizzando anche gli aspetti critici nell’impiego dei dati. Questi aspetti saranno poi ulteriormente approfonditi nella sessione centrale, dedicata alle attività e ai risultati del progetto "NEWFOR - Nuove tecnologie per la movimentazione del legname da Foreste di montagna". Si tratta di un progetto finanziato dal programma Spazio Alpino dell’Unione Europea, al quale la Provincia partecipa in partenariato con regioni alpine di sei Stai europei, che ha permesso di ricevere fondi per sviluppare tecnologia e know-how in materia LiDAR. Le sperimentazioni NEWFOR si sono svolte sulla proprietà silvopastorale dell’ASUC di Pellizzano in Val di Sole, oggetto negli ultimi due anni di sorvoli aerei di telerilevamento, i cui risultati verranno confrontati con quelli delle metodologie ordinarie di rilievo diretto in bosco.
La sessione pomeridiana vedrà invece una rassegna di applicazioni di dati LiDAR sperimentate dai diversi servizi della PAT in campo geologico e idrogeologico, agricolo, urbanistico, catastale e agricolo; il tutto sotto l’ombrello del progetto STEM - Sistema per il Telerilevamento e Monitoraggio, che permetterà a breve a chi opera sul territorio provinciale l’accesso ai dati telerilevati e l’utilizzo attraverso applicazioni specifiche per i diversi ambiti tecnici.
Fra i relatori figurano ricercatori della Fondazione Mach e del CRA-MPF di Villazzano, docenti delle Università di Trento e Padova, ma anche funzionari tecnici dei servizi PAT Geologico, Bacini montani, Urbanisitica, Catasto, Sviluppo rurale, e naturalmente Foreste.

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17/11/2014, 22:14
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Venerdì 21 Novembre, dalle 9 alle 15, a Vigalzano di Pergine, seminario sulle piante officinali
PIANTE OFFICINALI, VENERDI’ SEMINARIO TECNICO PER LE AZIENDE

In Trentino le aziende che producono piante officinali sono un centinaio ed operano su una superficie che ammonta complessivamente a circa 13 ettari. Un comparto in crescita, soprattutto nelle aree marginali, e in grado di offrire una buona integrazione di reddito per le aziende agricole.
La Fondazione Edmund Mach, nell’ambito dell’attività di consulenza per la coltivazione, la trasformazione e la commercializzazione delle piante officinali e dei loro trasformati, organizza per venerdì 21 novembre, dalle 9 alle 15, presso la sede periferica in località Vigalzano di Pergine Valsugana, un seminario di aggiornamento per i produttori intitolato “L'offerta di servizi come opportunità economica e qualificante per le aziende di piante officinali”.

L’iniziativa, promossa dal Centro Trasferimento Tecnologico, prevede una introduzione generale sui servizi offerti, le finalità e le prospettive economiche di questo comparto, e l’intervento della relatrice Valentina Saitta che esaminerà le varie tipologie di servizi e le loro caratteristiche presentando il caso di un’ azienda "pilota" e guidando i partecipanti in un lavoro di progettazione.

“Un numero sempre maggiore di agricoltori -spiega il tecnico Flavio Kaisermann- coltiva le piante officinali nei propri terreni per poi trasformarle e commercializzarle sottoforma di tisane, prodotti alimentari come piante spontanee fresche o lavorate, distillati e amari, sciroppi e sali e tisane alle erbe, ma anche come cosmetici (creme,unguenti, sali da bagno ecc.) L'utilizzo di tali prodotti si é diffuso presso le varie strutture recettive in ambiente rurale, nei mercati rurali di prossimità e attraverso reti commerciali dedicate. I produttori commercialmente più attenti però privilegiano sempre più la vendita diretta in azienda”.

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19/11/2014, 22:27
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In primavera la pellicola sarà proiettata nelle sale del paese sudamericano
VINODENTRO È PRONTO AD APPRODARE IN BRASILE

Vinodentro, recentemente protagonista al Merano Wine Festival, continua a raccogliere consensi anche al di fuori dei confini nazionali. La pellicola del regista Ferdinando Vicentini Orgnani, ispirata al romanzo di Fabio Marcotto e le cui riprese sono state interamente girate in Trentino, è stata insignita di un doppio riconoscimento al festival del vino altoatesino, in occasione della presentazione della pubblicazione Touring “Vini Buoni d’Italia”, che cataloga la miglior produzione nazionale di vitigni autoctoni. A soli due mesi dall’uscita nelle sale italiane, avvenuta a metà settembre, la pellicola che annovera nel suo prestigioso cast attori del calibro di Vincenzo Amato, Pietro Sermonti, Giovanna Mezzogiorno e Lambert Wilson, ha già riscosso un grande interesse anche all’estero. Già proiettato nelle sale australiane e già venduto in Danimarca e a Taiwan, Vinodentro ha recentemente partecipato a due importanti festival a San Paolo e Salvador de Bahia, e in primavera verrà proiettato anche nei cinema del Brasile.

La pellicola, realizzata con la collaborazione di Trentino Marketing e Trentino Film Commission, si è aggiudicata a Merano il premio “La Vit” e il riconoscimento della guida Touring “In ricordo di Luigi Veronelli”. Due le motivazioni che hanno spinto la giuria a scegliere Vinodentro, premiato per l’originalità del tema trattato (si tratta infatti della prima pellicola nazionale dedicata a questo prodotto di eccellenza) e per aver contribuito alla diffusione della cultura del vino italiano nel mondo. Molti i luoghi trentini che hanno fatto da sfondo alla narrazione cinematografica: l’Istituto Agrario di San Michele all'Adige - Fondazione Mach, Trento con Piazza Duomo e il Parco di Piazza Dante, Folgaria con il campo da golf, le Pale di San Martino con la Baita Segantini, il Rifugio Rosetta e la Val Venegia, Isera con la Casa del Vino e i vigneti, ma anche Rovereto, con il Mart, e le riprese aeree delle Dolomiti. (

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19/11/2014, 22:29
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Approvate dalla Giunta provinciale le caratteristiche tecniche e le dimensioni dei manufatti
STOCCAGGIO DEL LEGNAME CONSENTITO SULLE AREE AGRICOLE NON DI PREGIO

L'insediamento di attività di stoccaggio, lavorazione o trasformazione di legname grezzo e di depositi per il ricovero di macchinari per il taglio, l'esbosco e l'allestimento del legname potrà avvenire anche nelle aree agricole non di pregio individuate come tali dagli strumenti urbanistici. E' quanto prevede la deliberazione, firmata dall'assessore all'urbanistica Carlo Daldoss, con la quale la Giunta provinciale ha approvato stamane il documento contenente le caratteristiche tecniche ed i limiti dimensionali di tali attività.

La deliberazione è una risposta, attesa da tempo, all'esigenza manifestata dalle imprese forestali affinché siano individuate le aree adatte allo stoccaggio e alla prima lavorazione del legname. Attività che potranno essere svolte "in zone marginali rispetto ai contesti agricoli aperti, dove non interferiscano con il paesaggio e le relazioni identitarie tra centri abitati e le aree agricole circostanti" e che non potranno comunque comprendere lavorazioni commerciali connesse con la trasformazione del legname stesso, compresa la lavorazione e trasformazione delle biomasse legnose.
In tali aree potranno essere realizzate anche delle tettoie (con superficie massima di 1.500 metri quadrati) per lo stoccaggio del materiale lavorato. Le tettoie, in ogni caso, dovranno essere costruite in modo tale da assicurare la reversibilità dell'intervento, vale a dire con elementi modulari facilmente smontabili, preferibilmente in legno, e non prevedere volumi interrati. A seguito dell'eventuale cessazione dell'attività da parte dell'impresa forestale e qualora non subentrasse altra impresa o attività compatibile con la destinazione urbanistica, piazzali e tettoie dovranno essere rimossi e ripristinata l'area agricola originaria.

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25/11/2014, 8:10
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TURISMO INCONTRA AGRICOLTURA: OGGI A BOLZANO PREMIATI I PROGETTI EUREGIO

Ben 83 tra iniziative e idee su come potenziare la cooperazione turismo-agricoltura sono state presentate nella quarta edizione del concorso "Turismo incontra agricoltura". I progetti arrivano dall'intera area dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino

Rafforzare e sostenere la collaborazione tra due grandi comparti economici, il turismo e l'agricoltura: muove da queste motivazioni un progetto promosso dalla Provincia di Bolzano e allargato ai territori dell'Euregio e dedicato al tema "Turismo incontra agricoltura". Il concorso è è giunto alla quarta edizione, le proposte presentate sono state 83 (di cui 38 dall'Alto Adige) e oggi a Bolzano nella sede della Camera di commercio il presidente della Provincia Arno Kompatscher, l'assessore all'agricoltura Arnold Schuler ed il collega trentino, Michele Dallapiccola hanno partecipato alla premiazione finale.

"Turismo e agricoltura - ha detto il presidente Kompatscher - sono partner naturali che devono stare in simbiosi, e queste proposte contribuiscono a mettere in rete settori economici cruciali per il nostro territorio." Sul grande potenziale delle tre Province ha insistito l'assessore Schuler, " si tratta ora di rafforzare l'asse composto da produttori, prodotti e l'ospite." La collaborazione dal lago di Garda a Kufstein è stata rimarcata anche dall'assesore tirolese all'agricoltura Josef Geisler e dal suo omologo trentino Michele Dallapiccola. Di impulsi da questa manifestazione targata Euregio ha parlato anche il presidente della Camera di commercio Michl Ebner.

Tra i 3 progetti selezionati da una giuria di esperti figura anche quello denominato "'s Terner Schmelzpfandl" dell'Associazione turistica di Terento che punta a trasmettere e far conoscere a altoatesini e turisti le tradizioni e l'eredità del passato contadino. Allo scopo nel corso dell'anno, vengono organizzate diverse manifestazioni ed eventi culinari: Tempo di semina, Festa dei mulini, Tempo di raccolto, Ritorno all'alpeggio, Terner Bauernkuchl (offerta di specialità contadine), oltre a visite guidate, trekking, preparazione del pane. Premiati anche il progetto tirolese del maso "Strumerhof", fattoria didattica specializzata in erbe aromatiche e il progetto trentino "Strada dei formaggi delle Dolomiti - Happy Cheese" che valorizza con una serie di manifestazioni e percorso enogastronomici il formaggio della val di Fiemme, spumanti, vini e birra locali. Anche quest'anno l'Unione albergatori-HGV e l'Unione contadini-Bauernbund hanno promosso i tre premi per complessivi seimila euro. La Camera di commercio ha attribuito un premio speciale al progetto "Alto Adige - Cultura del vino" presentato dal Consorzio vini Alto Adige.

Il concorso era aperto a privati, imprese, Comuni, associazioni, istituzioni e scuole I progetti hanno riguardato misure già attuate o pianificate, iniziative e manifestazioni, prodotti o servizi pensati con l'obiettivo di promuovere la cooperazione tra turismo e agricoltura in Alto Adige, Trentino o Tirolo. Una banca dati con i progetti e le buone pratiche nella cooperazione turismo-agricoltura sono disponibili sul web all'indirizzo www.tla-euregio.info/

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26/11/2014, 21:22
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Dal progetto sul design di Trentino Sviluppo nasce l’innovativo bicchiere di Bini e Tamanini
LA NUOVA VITA DELLE BOLLICINE: QUANDO IL DESIGN VALORIZZA IL GUSTO

Una base larga e piana, le forme di un tulipano chiuso, una serie di incisioni a tracciare i sei punti di una piccola circonferenza tutto intorno alla giuntura tra il calice e lo stelo, dov’è il settimo. E ancora: l’estro e la caparbietà di un ristoratore affermato, la tecnica e l’entusiasmo di un ingegnere edile architetto, il mestiere di un artigiano. Nasce dalle sinergie tra mondi e competenze diverse il nuovo calice studiato da Luca Bini, titolare della Casa del Vino, dalla moglie Diletta e da un giovane designer, Mattia Tamanini, per liberare e valorizzare il perlage di spumanti e champagne e garantire al consumatore la possibilità di provare le caratteristiche più autentiche del prodotto. All’origine della fruttuosa contaminazione tra i saperi c’è il progetto avviato da Trentino Sviluppo per far incontrare imprese e giovani creativi.

L’avventura prende avvio tre anni fa, quando le strade di Luca Bini e Mattia Tamanini si incontrano grazie al progetto “Trentino Creativo” avviato da Trentino Sviluppo per far incontrare aziende e giovani designer. L’obiettivo del primo diventa la sfida del secondo: l’intreccio di esperienze, conoscenze e competenze diviene la formula per la soluzione di un problema. “Soprattutto per i vini importanti come Champagne e Metodo Classico – spiega Luca Bini, titolare della Casa del Vino – il perlage è il risultato di anni di affinamento sui lieviti e del duro lavoro di enologi e viticoltori. Spesso tuttavia questo ‘effetto bollicine’ non viene valorizzato dal bicchiere e bastano pochi secondi per disperdere anni di lavoro”. Perché ciò non accada occorre, insomma, un bicchiere diverso.
Inizia una sperimentazione incessante: i campioni, di volta in volta sottoposti al giudizio dei maggiori sommelier di tutta Europa vengono messi in discussione, abbandonati, perfezionati.
“Come prima cosa – racconta Mattia Tamanini - è stato fondamentale studiare una forma che potesse far sprigionare al vino tutte le qualità del perlage nel rispetto di ognuna di esse, senza la predominazione di una sulle altre. La forma definitiva, che è stata l’evoluzione di una lunga serie di prototipi, ha tre caratteristiche definite in modo rigoroso: la larghezza della pancia, l’altezza del corpo e l’ampiezza della bocca”.
Le misure del calice consentono ai profumi e agli aromi del vino di sprigionarsi senza disperdersi immediatamente: l’altezza del fusto li trattiene, l’ampiezza della bocca trasforma l’assaggio del vino in un’esperienza armonica e a tutto tondo, per cui è possibile annusare il suo profumo e degustarne appieno il sapore intenso e frizzante. La linearità delle pareti del bicchiere permette di convogliare immediatamente il vino nella bocca: il liquido viene rovesciato direttamente sulla lingua facendo percepire totalmente e subito le sue qualità.
Tuttavia la vera rivoluzione è nella base piana della coppa che permette di godere del processo continuo di liberazione di anidride carbonica dal fondo del calice alla superficie, ma soprattutto nella tecnologia che permette la valorizzazione del perlage.
Impiegando un raggio laser, Bini e Tamanini hanno applicato sul fondo del calice sette piccole incisioni: sei sono poste su una circonferenza, una è posizionata nel centro del cerchio. Le imperfezioni stimolano il perlage, che continua a formarsi per decine di minuti. “In sintesi – conclude Bini - la forma ampia del calice, l’inclinazione delle sue pareti, la presenza dei punti perlage, raccolgono tutte le qualità dello spumante e le portano al naso e alla bocca, valorizzando il prodotto come mai era accaduto prima”.
Ad oggi, nel solo Trentino Alto Adige, il titolare della Casa del Vino ha raccolto ordini per 15 mila bicchieri. E, date le caratteristiche ed il carattere di innovatività del prodotto, il nuovo calice sembra già pronto per numerosi brindisi anche oltre confine.

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27/11/2014, 21:54
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Presentati stamane i risultati del progetto Ager vino presso la Camera di Commercio di Trento
NASCE LA CARTA DI IDENTITA’ DEL TRENTODOC

Da oggi il Trentodoc può vantare una carta di identità che certifica la sua origine, tracciando perfettamente questo vino dal terreno alla bottiglia, e rileva i quasi 2000 composti volatili che lo caratterizzano. Tutto ciò grazie ad una serie di analisi chimiche e molecolari assolutamente innovative, condotte nell’ambito del progetto Ager vino, i cui risultati sono stati presentati oggi, alla Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Trento, durante il convegno “ll legame tra vino e territorio: qualità e peculiarità del Trentodoc”, organizzato nell’ambito della manifestazione “Trentodoc: Bollicine sulla città 2014”.

Sono intervenuti il direttore generale Mauro Fezzi, i presidenti della Camera di Commercio, Giovanni Bort, il consigliere di amministrazione dell’Istituto Trento doc, Andrea Pisoni, unitamente ai ricercatori Federica Camin, Fulvio Mattivi, Silvia Carlin e Stella Grando della Fondazione Edmund Mach, Andrea Marchetti e Caterina Durante dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Il progetto. Il progetto di durata triennale ”Nuove metodologie analitiche per la tracciabilità geografica e varietale di prodotti enologici” è stato coordinato dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, realizzato in partnership con la Fondazione Edmund Mach, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e sviluppato nell’ambito della piattaforma AGER - Agroalimentare e Ricerca, iniziativa sostenuta da un consorzio di 13 fondazioni bancarie italiane, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
I risultati. Il progetto ha considerato il Lambrusco modenese e il Trentodoc. Per quanto riguarda quest’ultimo, oggetto del convegno di oggi, si è sviluppato attraverso diverse fasi: dalla indagine della filiera al campionamento esteso dei vari produttori, per un totale di 200 campioni analizzati tra suoli, tralci, mosti e vino. E’ stato dimostrato oggettivamente il legame tra vino e territorio di origine utilizzando diversi possibili marcatori. Si è scoperto che:
1) Il profilo dei minerali e i rapporti isotopici rimangono inalterati nel passaggio terreno - pianta fino all’uva e al prodotto finito. Il vino memorizza quindi attraverso questi marcatori le informazioni geografiche e di composizione del suolo del territorio di origine. Questo significa che d’ora in poi anche per questo prodotto è possibile capire con esattezza dove è stato prodotto semplicemente effettuando queste analisi;
2) mediante tecniche di gascromatografia bidimensionale accoppiata a spettrometria di massa è stata indagata la complessità aromatica del Trentodoc e visualizzata per la prima volta nella sua intera ricchezza: quasi 2000 composti! Questa indagine ha permesso quindi di mettere a luce le peculiarità del Trento doc;
3)il DNA del vitigno risulta estraibile e analizzabile non solo dalle viti e dall’uva ma anche dagli intermedi di lavorazione enologica. Questo perché sono stati messi a punto dei particolari sistemi di identificazione varietale basati sull’ analisi dell’intero genoma.
I commenti.
Giovanni Bort, presidente della CCIAA di Trento: “E’ con grande soddisfazione che la Camera di commercio di Trento ospita un convegno promosso dalla Fondazione Mach sulle caratteristiche peculiari del legame fra il Trentodoc e il territorio trentino. Si tratta di un’iniziativa che rafforza la comunicazione del prodotto sottolineando da un punto di vista scientifico l’esclusività del rapporto fra un vino ed il suo territorio. Su questo legame e su una tradizione spumantistica più che centenaria la Camera di commercio di Trento da anni sviluppa un’attività promozionale che ha come obiettivo quello di consolidare la notorietà e la reputazione delle bollicine trentine”.
Mauro Fezzi, direttore generale FEM: “la Fondazione Mach è particolarmente coinvolta in questa iniziativa che vede un prodotto del territorio oggetto di tante ricerche e valutazioni che consentiranno di estendere all'intero settore vitienologico l'opera e competenze umane e tecnologiche di assoluto rilievo”.
Michele Iori, presidente della Fondazione Caritro: "sono complessivamente 16 i progetti finanziati nei comparti ortofrutticolo, cerealicolo, vitivinicolo e zootecnico per circa 30 milioni di euro e tra questi anche Ager vino. La Fondazione Caritro, che per l'Intero progetto AGER ha stanziato 1,5 milioni di euro, si congratula con la Fondazione Mach che è riuscita in ambito nazionale a collaborare con importanti università e realtà scientifiche per lo sviluppo di piattaforme tecnologiche innovative in grado di apportare una maggiore crescita e competitività all'interno della filiera enologica, nel nostro territorio trentino”.
Andrea Pisoni , consigliere di amministrazione di Trento doc: “grazie alla collaborazione con la Fondazione Mach il Trentodoc si rafforza come prodotto di eccellenza: la ricerca mette infatti in evidenza elementi, fino ad oggi inesplorati, che rendono oggettivo il legame fra il territorio e le bollicine trentine che, oggi più di ieri, si possono definire di montagna”.

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01/12/2014, 22:29
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Lo studio sugli ecosistemi prativi e forestali ha conquistato la copertina della rivista "Plant and Soil"
PRATI MONTANI, PREZIOSE RISORSE CHE CONTRASTANO L’EFFETTO SERRA

Nell’ambito di uno studio condotto sui prati e le foreste del Trentino, i ricercatori della Fondazione Edmund Mach hanno scoperto che il carbonio presente nel suolo, fondamentale per la sua fertilità e grande alleato contro l’effetto serra, risulta più protetto e meno soggetto a degradazione nei prati che nelle foreste. Ne deriva che il carbonio in prato si difende meglio nei confronti di cambiamenti ambientali o climatici rispetto al bosco, ma soprattutto che l’abbandono dei prati montani e la conseguente colonizzazione da parte del bosco, fenomeni attualmente molto diffusi in tutto l’arco alpino, contribuiscono a rendere il carbonio del suolo più vulnerabile.

Lo studio che ha messo a diretto confronto l'ecosistema prativo e quello forestale ed è frutto della collaborazione con i ricercatori dell’Università di Copenhagen, è stato pubblicato sulla rivista internazionale "Plant and Soil" che ha dedicato la copertina del numero di dicembre a questo importante studio intitolato “Effects of forest expansion on mountain grassland: changes within soil organic carbon fractions” (ovvero Effetti dell’espansione forestale sui prati montani: cambiamenti nelle frazioni di carbonio organico del suolo).

“Grazie all'impiego di tecniche di frazionamento –spiegano i ricercatori Claudia Guidi, Mirco Rodeghiero e Damiano Gianelle -abbiamo dimostrato che l'abbandono dei prati e la successiva crescita del bosco determinano profondi cambiamenti a livello fisico della sostanza organica che diventa più vulnerabile nei confronti della decomposizione. In altre parole il carbonio presente nei suoli prativi è più stabile rispetto a quello dei suoli forestali. I risultati ottenuti hanno importanti ricadute in relazione alla gestione delle aree alpine e, in particolar modo, dei prati soprattutto nell'ottica attuale dei cambiamenti ambientali e climatici che stiamo vivendo”.

Guidi, C.; Magid, J.; Rodeghiero, M.; Gianelle, D.; Vesterdal, L. (2014)

Effects of forest expansion on mountain grassland: changes within soil organic carbon fractions. Plant and Soil, 385 (1-2): 373-387. doi: 10.1007/s11104-014-2315-2

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