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Provincia Autonoma di Trento
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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LA PRODUZIONE LORDA VENDIBILE DELL’AGRICOLTURA E DELLA SILVICOLTURA IN PROVINCIA DI TRENTO Come previsto dal calendario di diffusione delle pubblicazioni, il Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento presenta i dati più recenti a disposizione relativi alla Produzione Lorda Vendibile (PLV) delle imprese del settore agro-forestale del Trentino. La pubblicazione è consultabile sul sito internet del Servizio Statistica all’indirizzo www.statistica.provincia.tn.it. Il comparto agricolo che, insieme al turismo, rappresenta un tassello importante del sistema economico provinciale abbisogna di costante monitoraggio, teso da un lato a verificare la validità delle azioni effettuate, dall’altro a promuovere linee programmatiche efficaci, verso cui orientare le azioni future. La quantificazione della Produzione Lorda Vendibile (che esprime il valore monetario dei beni finali prodotti nei diversi anni e destinati al mercato oppure autoconsumati) assume quindi particolare rilevanza in quanto fornisce importanti informazioni sia sull’entità che sul valore economico delle diverse produzioni agricole - frutticole, viticole, zootecniche, forestali - con particolare attenzione alla dinamica dei prezzi. Attraverso la lettura dei dati in serie storica è possibile conoscere come e quanto è cambiato il peso economico delle diverse produzioni agro-forestali, distinguendo tra le variazioni di carattere stagionale e quelle di natura strutturale. La Produzione Lorda Vendibile del Trentino mostra, nell’ultimo decennio, una tendenza positiva. Considerando il dato a prezzi correnti, la PLV passa, infatti, dai 602 milioni di Euro del 2000 agli 828 milioni registrati nel 2011. I contributi più rilevanti alla crescita sono venuti dalla prima trasformazione e dalla frutticoltura, che si presentano come i comparti più dinamici, mentre la viticoltura ha mantenuto sostanzialmente stabile il proprio valore nel periodo analizzato. La pubblicazione è consultabile sul sito internet del Servizio Statistica all’indirizzo www.statistica.provincia.tn.it.
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06/11/2014, 21:03 |
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Marco
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Riunito oggi a Trento il "tavolo appalti" PRODOTTI DI QUALITÀ E EDUCAZIONE ALIMENTARE PER LA RISTORAZIONE SCOLASTICA
Valorizzare i prodotti trentini di qualità e promuovere un'educazione alimentare sana e bilanciata. Questi i due criteri che guideranno le amministrazioni pubbliche nella predisposizione dei documenti di gara per l'affidamento dei servizi di ristorazione scolastica, emersi oggi nel corso della riunione del "tavolo appalti" presieduto dall'assessore alle infrastrutture e all'ambiente Mauro Gilmozzi. Si tratta dell'organismo di consultazione della Provincia sui temi dei contratti e degli appalti pubblici dove sono presenti i rappresentanti delle amministrazioni, delle parti sociali e delle associazioni di categoria e professionali.
Dopo attenti approfondimenti, anche in confronto con le migliori esperienze condotte in sede nazionale, il "tavolo appalti" ha condiviso di valorizzare, nei criteri per l'affidamento dei servizi di ristorazione scolastica, l'uso di prodotti locali trentini, quelli di qualità garantita e di promuovere la tutela dell'ambiente, oltre all'educazione alimentare, sana e bilanciata. Ciò è stato possibile grazie ad alcuni interventi di modifica alla legge provinciale sulla promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari a basso impatto ambientale, recentemente approvata dal Consiglio provinciale. Inoltre, si è condivisa una linea guida per la valorizzazione del ruolo delle cooperative sociali di tipo b nell'affidamento di forniture pubbliche di beni e servizi, che potrà essere "diretto" fino alla soglia comunitaria. Ciò, con l'obiettivo di rilanciare alcuni strumenti per consentire di inserire persone svantaggiate presso le stesse cooperative ed il successivo reingresso nel mondo del lavoro ordinario. Infine, sono state presentate alcune clausole di tipo sociale, ovvero disposizioni che chiariscono gli scenari che possono verificarsi in occasione dei cambi d'appalto, per cui la ditta aggiudicataria è impegnata ora a verificare le condizioni per assicurare, prioritariamente, la continuità del rapporto di lavoro dei dipendenti precedentemente impiegati. Anche in questo caso vi è stata la condivisione delle parti sociali e datoriali.
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08/11/2014, 8:11 |
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Marco
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La giunta ha approvato la gestione unitaria di 12 aree protette tra cinque Comuni AREE PROTETTE, AL VIA LA RETE DI RISERVE BONDONE L’area ambientale del Monte Bondone avrà a breve un sistema integrato di dodici riserve naturali che saranno gestite in maniera unitaria. La giunta provinciale ha approvato oggi la delibera, a firma dell’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi, con cui si approva, di fatto, la costituzione della “Rete di riserve Bondone” che vede coinvolti cinque amministrazioni: Cimone, Garniga Terme, Terlago, Trento e Villa Lagarina. L’obiettivo è lo sviluppo di un turismo sostenibile.
Dodici aree a forte interesse naturalistico daranno vita alla “Rete di riserve Bondone”. Nella seduta di stamani, la giunta provinciale - su iniziativa dell’assessore provinciale all’ambiente, Mauro Gilmozzi - ha approvato l’accordo di programma per l’attivazione della “Rete di riserve Bondone. Cinque i Comuni che hanno accettato di mettere a fattor comune le proprie aree naturalistiche per creare il “polmone verde” che dalla valle dei laghi e Terlago porterà fino a Villa Lagarina, passando per Trento, Cimone e Garniga Terme. L’obiettivo dell’iniziativa è di promuovere la Rete di riserve e valorizzare il turismo sostenibile inteso come “forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette”. A tal proposito la Rete di Riserve Bondone avvierà a breve il processo di adesione alla Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette promuovendo l’adeguamento della propria offerta turistica agli standard previsti da tale strumento. Il processo dovrà in ogni caso svilupparsi in coerenza con la strategia provinciale di sviluppo del turismo sostenibile nelle aree protette. L’ente capofila sarà il Comune di Trento, mentre la gestione della Rete di riserve sarà assegnata ad un Coordinatore che si avvarrà, tra l’altro, dell’Azienda Forestale Trento – Sopramonte per quanto attiene al coordinamento delle attività tecniche da realizzarsi sui territori.
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10/11/2014, 21:17 |
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Marco
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Riguardano il 64 % del territorio provinciale e indicano come estrarre il legname dal bosco e in quali quantità PIANI DI GESTIONE FORESTALE: APPROVATI CRITERI E FINANZIAMENTO La Giunta Provinciale ha approvato oggi, con una deliberazione firmata dall'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, i nuovi criteri e i livelli di finanziamento per la redazione dei piani di gestione aziendale forestale e dei piani semplificati di coltivazione delle proprietà silvo-pastorali della provincia di Trento. Questi piani riguardano circa il 64% del territorio provinciale, costituito da boschi e pascoli di proprietà di comuni, frazioni, Asuc o di proprietà privata. Ogni anno da tali aree escono circa 270.000 metri cubi di legname e 90.000 tonnellate di legna da ardere, per un controvalore di circa 24 milioni di euro.
I piani aziendali forestali, attraverso rilievi dettagliati sulla condizione dei boschi nelle diverse aree delle proprietà, stabiliscono come estrarre tale materiale legnoso ed in quali quantità, in modo da garantire un equilibrio tra il beneficio economico che deriva dall'utilizzazione dei boschi e la sostenibilità ecologica della loro gestione. Consentono inoltre di coordinare le valutazioni riguardanti la fattibilità economica degli interventi, obiettivo essenziale per un piano aziendale, con quelle più generali riguardanti la stabilità del territorio, il ruolo protettivo della foresta, quello ricreativo, paesaggistico e naturalistico, che rappresentano un valore ancor più importante della foresta, anche se difficilmente monetizzabile, soprattutto per i proprietari. Con i piani aziendali vengono inoltre individuati e programmati gli interventi di miglioramento da condurre all'interno delle proprietà.
Le modalità di redazione seguono degli standard provinciali e ciò consente di utilizzare in forma aggregata le dettagliate informazioni che derivano dalla pianificazione aziendale anche per impieghi di monitoraggio del territorio boscato e di pianificazione territoriale in senso lato. I criteri approvati oggi dalla Giunta provinciale prevedono un contributo del 50% della spesa ammissibile per la revisione con maggiorazione del 10% nel caso di prima redazione di un piano oppure nel caso di piani aggregati o di proprietà marginali sotto il profilo della redditività del bosco. Tra gli elementi di priorità nell'attribuzione dei fondi disponibili verrà considerata la certificazione della proprietà secondo gli standard PEFC o FSC, e l'adesione delle proprietà ad associazioni forestali.
Le domande di finanziamento, per i piani in scadenza il prossimo anno, potranno essere presentate fino al termine del 31 dicembre 2014. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all'Ufficio Pianificazione, Selvicoltura ed Economia forestale del Servizio Foreste e fauna.
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10/11/2014, 21:19 |
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Marco
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Giovedì parte il corso per imprenditori agricoli, 170 domande per 60 posti: FEM ne concede altri 30 CORSO IMPRENDITORI AGRICOLI, IN SETTE ANNI TRIPLICATE LE DOMANDE Negli ultimi sette anni le domande di iscrizione al corso di formazione per giovani imprenditori agricoli sono quasi triplicate, passando da 60 nel 2007 a 170 nel 2014. Quest’anno, in via eccezionale, la Fondazione Edmund Mach ha concesso un aumento dei posti disponibili da 60 a 90, rivisitando sia il calendario che il programma formativo. I partecipanti, di età compresa fra 18 e 40 anni, sono stati cosi selezionati da un’apposita commissione e giovedì 13 novembre, ad ore 14.30, presso l’aula magna, inizieranno il percorso di studio di 600 ore che consentirà di ottenere i finanziamenti provinciali per il primo insediamento. Contestualmente saranno consegnati i brevetti a 48 imprenditori che hanno concluso il percorso di formazione biennale 2012-2014.
“Il Centro Istruzione e Formazione - spiega il dirigente Marco Dal Rì - può gestire un numero di partecipanti vicino alle 60 unità -2 gruppi di 30 corsisti- sia in considerazione delle risorse a disposizione che per garantire un percorso formativo di buon livello; per il corso 2014-2016, rivisitando in parte il calendario e il programma dei singoli moduli formativi, si è pensato, in via eccezionale, di aumentare a 90 il numero di ammessi al corso -3 gruppi di 30 corsisti- in maniera tale da poter rispondere, sia pur parzialmente, alle richieste dell’utenza”.
Dall’anno di attivazione (1986) ad oggi, il corso per la qualificazione professionale dei giovani imprenditori agricoli ha registrato circa duemila iscritti. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell'attività di qualificazione professionale agricola programmata dal Centro Istruzione e Formazione grazie al finanziamento della Provincia autonoma di Trento. Il percorso formativo è rivolto ai giovani di età compresa tra 18 e 40 anni che intendono insediarsi in agricoltura, e quindi ottenere il premio di primo insediamento in azienda agricola, ma che non sono in possesso di un titolo di studio rilasciato da una scuola superiore agraria. L’obiettivo è garantire l’acquisizione di una serie di competenze mirate alla corretta gestione di un’azienda agricola ed il conseguimento del brevetto professionale di imprenditore agricolo.
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10/11/2014, 21:20 |
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Marco
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Si è conclusa in Trentino la conferenza Internazionale ForestSAT2014 con 400 congressisti e 50 speakers L’EFFETTO DELLE FORESTE SUL CLIMA SI MISURA CON LE NUOVE TECNOLOGIE Quattro giornate di congresso, 400 ricercatori provenienti da 40 paesi e cinque continenti, 360 abstracts, 37 sessioni, oltre 50 relatori. Sono i numeri di Forest-SAT, la conferenza internazionale che si è svolta nei giorni corsi a Riva del Garda, organizzata dalla Fondazione Edmund Mach e focalizzata sulle nuove tecnologie per misurare le foreste e i cambiamenti climatici. Due le grandi tematiche affrontate: il bilancio del carbonio con l’importante funzione mitigatoria svolta dai boschi nei confronti dell’effetto serra e le nuove tecnologie basate sul telerilevamento utilizzate nella pianificazione forestale.
L’evento, giunto alla sesta edizione dopo le tappe rispettivamente in Scozia (2002), Svezia (2005), Francia (2007), Spagna (2010) e Stati Uniti (2012) è stato organizzato in collaborazione con il Centro internazionale “MountFor” per lo studio delle foreste di montagna con sede presso la Fondazione, e con l’Associazione Italiana di Telerilevamento unitamente alle principali istituzioni italiane nel campo del monitoraggio delle foreste e dell’ambiente. Il convegno è stato supportato inoltre da importanti istituzioni internazionali quali la Commissione Europea, NASA, FAO, ESA, EEA, IUFRO, USDA, ASA e nazionali, tra cui il Corpo Forestale dello Stato.
Per quanto riguarda i due grandi temi del congresso, bilancio del carbonio e nuove tecnologie applicate alla pianificazione forestale, è emerso, in primo luogo, che oggi le foreste assorbono circa un quarto della anidride carbonica emessa in atmosfera dalle attività umane svolgendo un importante ruolo di mitigazione dell’effetto serra; in secondo luogo, che le nuove tecnologie forniscono in molti stati europei un importante contributo nella pianificazione forestale e stanno integrando i tradizionali inventari forestali fatti attraverso il cavallettamento in bosco. A tale proposito la Fondazione Mach sta collaborando con il Servizio Foreste della Provincia autonoma di Trento per utilizzare anche in Trentino queste tecnologie per la pianificazione forestale. In particolare, si è fatto il punto su come si sono evolute le tecniche di osservazione con telerilevamento, effettuate a terra o da aereo e satellite, ma si è parlato anche dei sistemi GIS per il monitoraggio, la mappatura o la creazione di modelli per i versanti delle montagne e le varie componenti presenti nelle foreste, quali piante, animali, carbonio, ecc. Studi di questo tipo si traducono in dati ed informazioni utili ad indirizzare le scelte di coloro che si occupano della gestione di superfici forestali montane con l’obiettivo di migliorare la stabilità dei versanti riducendo il rischio idrogeologico, rendere più efficace la lotta agli incendi boschivi e ai tagli non autorizzati, contenere gli effetti legati ai cambiamenti climatici ed aumentare il valore ecologico, economico e socio-culturale delle nostre foreste. La Fondazione Mach è stata protagonista alla conferenza con relazioni del Centro Ricerca e Innovazione sui metodi per stimare in automatico numero e volume delle piante forestali, per misurare la capacità dei boschi di assorbire carbonio e per lo sviluppo di nuovi metodi per la ricostruzione 3D degli alberi.
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11/11/2014, 20:55 |
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Marco
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Esperienze a confronto in Tanzania, in Vietnam e in Trentino. Sabato 15 novembre 2014, dalle 8:30 alle 14:00 “BIODIVERSITÀ COME MOTORE DELLO SVILUPPO RURALE” Il tema della biodiversità come motore di sviluppo rurale sarà al centro del convegno organizzato al MUSE Museo delle Scienze di Trento per il prossimo sabato 15 novembre, dalle 8.30 alle 14.00. Un momento di confronto e discussione che accosterà le esperienze di utilizzo sostenibile delle risorse naturali. Realizzate in alcune zone della Tanzania e del Vietnam da organizzazioni di cooperazione e solidarietà internazionale, queste iniziative saranno comparate con altrettante operazioni messe in atto in Trentino.
Il confronto offrirà una serie di spunti di riflessione su come la biodiversità possa favorire lo sviluppo rurale, attraverso l'uso sostenibile delle risorse naturali da parte delle comunità locali, in particolare nelle aree protette. Quattro i punti di vista adottati che si integrano tra di loro: le caratteristiche degli Ecosistemi, le forme di gestione, la partecipazione e le figure professionali per lo sviluppo locale. In un clima informale, per facilitare la creazione di una rete di collaborazioni, sarà possibile conoscere anche realtà differenti da quelle citate grazie alla possibilità di esporre poster, e al termine del Convegno, i partecipanti potranno visitare gratuitamente la serra tropicale del MUSE, per comprendere il valore delle foreste come luoghi di biodiversità.
Il convegno è reso possibile grazie al contributo della Provincia autonoma di Trento – Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale ed è organizzato da GTV Onlus, Mazingira Onlus, NADIR Onlus, l'Ufficio per le produzioni biologiche della Provincia Autonoma di Trento, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, Muse-Museo delle Scienze.
Le realtà coinvolte
In Tanzania, il MUSE e l’Associazione Mazingira da circa 10 anni conducono un programma integrato di monitoraggio ambientale e cooperazione allo sviluppo in ambito ambientale, per difendere la foresta e i suoi servizi eco-sistemici favorendo al contempo lo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali e il miglioramento delle loro condizioni di vita. Al programma collabora anche NADIR onlus che è capofila di un progetto per la realizzazione di un centro di interpretazione ambientale per i visitatori e le comunità locali nel Parco Nazionale dei Monti Udzungwa. In Vietnam - nel Nord Est del paese - si trova la Riserva Naturale Tay Yen Tu, dove GTV lavora insieme alle comunità locali per aumentare la qualità di vita delle persone, facendo leva anche sulle risorse naturali offerte della foresta tutelando la biodiversità. Per quanto riguarda il Trentino verranno riportate alcune esperienze pilota realizzate in collaborazione con la rete degli Ecomusei del Trentino, finalizzate a sviluppare sinergie fra il settore agricolo e quello turistico nel settore delle piante officinali coltivate e spontanee. L'esistenza di un quadro normativo di tutela e valorizzazione delle specie spontanee ad uso alimentare e di organizzazioni rappresentative del territorio e dei sui abitanti, quali gli Ecomusei, hanno consentito di individuare nuove opportunità per le aree rurali e di elaborare indicazioni di buone prassi trasferibili ad altri territori.
Il Programma
8:30 Registrazione dei partecipanti 8:45 Apertura dei lavori a cura del Direttore del Muse. Introduzione a cura della moderatrice 8:55 Saluti dell'Assessora alla Solidarietà Internazionale e del Presidente dell'Ordine degli Agronomi e Forestali 9:05 Un Approccio alla Biodiversità come motore dello Sviluppo Rurale, Luca Bronzini 9:25 Le caratteristiche dell'Ecosistema e le forme organizzative per la tutela e la valorizzazione della biodiversità … … nel Parco Nazionale dei Monti Udzungwa in Tanzania, Francesco Rovero … nella Riserva Naturale Tay Yen Tu in Vietnam, Dario Cesarini … nelle aree protette del Trentino, Antonella Agostini 10:10 Sintesi 10:20 Herbal Tea Break a cura di TrentinErbe – durante il quale ci sarà la possibilità di visionare i poster** di altre esperienze di progetti di Solidarietà Internazionale 10:50 La partecipazione della comunità locali e le nuove professioni per lo sviluppo locale : … … l'esperienza nelle comunità limitrofe al Parco Nazionale dei Monti Udzungwa in Tanzania, Silvia Ricci … l'esperienza nelle comunità che vivono nella Riserva Naturale Tay Yen Tu in Vietnam, Onorio Clauser … l'esperienza nel territorio trentino, Federico Bigaran 11:40 Sintesi 11:50 Altre esperienze a confronto – “Mille orti per l'Africa”, Sergio Valentini ed “Orti in Quota”, Fabrizio Scartezzini 12:10 Sintesi ed interventi 12:45 Chiusura dei lavori e visita alla Foresta Tropicale del MUSE.
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13/11/2014, 8:09 |
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Venerdì 14 novembre alle ore 14 nell'Aula magna del Muse FORUM SUL TURISMO SOSTENIBILE NELLE AREE PROTETTE Venerdì 14 novembre 2014 presso l'Aula Magna del MUSE si terrà il Forum TurNat: una strategia per lo sviluppo sostenibile del turismo nelle Aree Protette del Trentino. Il forum, promosso da Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette, Provincia autonoma di Trento e Trentino School of Management, sarà aperto, alle ore 14, dall'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi.
Sarà l'occasione per condividere con gli stakeholder territoriali le opportunità legate al turismo sostenibile e presentare i principali assi della strategia che il sistema delle aree protette si è dato, improntata sui principi di sostenibilità, lentezza e autenticità. Il forum vuole creare uno spazio di partecipazione per coloro che vedono nella sostenibilità un fattore strategico per la crescita culturale dei territori e uno strumento di innovazione sociale, ambientale e turistica per l'intero sistema provinciale. L'obiettivo è quello di porre le basi per collaborazioni continuative e di sistema, dove si riconoscono interessi e mutui benefici, per costruire un percorso di sostenibilità del turismo nelle aree protette del Trentino. Durante l'evento verrà presentata e distribuita la nuova pubblicazione sul TurNat.
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13/11/2014, 23:12 |
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Marco
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Inaugurato oggi il corso per imprenditori agricoli 2014-2016 e consegna dei brevetti ai corsisti 2012-2014 PRIMO GIORNO DI LEZIONE PER 90 ASPIRANTI IMPRENDITORI AGRICOLI La campanella è suonata oggi per 90 aspiranti imprenditori agricoli che hanno iniziato a San Michele all’Adige il corso formativo delle 600 ore promosso dalla Fondazione Edmund Mach per acquisire una adeguata preparazione professionale e poter richiedere i finanziamenti provinciali per il primo insediamento. Sempre oggi, presso l’aula magna, sono stati consegnati i brevetti ai nuovi 48 imprenditori agricoli, quelli che hanno concluso il percorso 2012-2014. Negli ultimi sette anni le domande di iscrizione al corso di formazione per giovani imprenditori agricoli sono quasi triplicate, passando da 60 nel 2007 a 170 nel 2014. Quest’anno, in via eccezionale, la Fondazione Edmund Mach ha concesso un aumento dei posti disponibili da 60 a 90, rivisitando sia il calendario che il programma formativo.
“E’ stato uno sforzo straordinario per la Fondazione Mach - ha spiegato il direttore generale, Mauro Fezzi, durante la cerimonia di apertura del corso- che testimonia la qualità della formazione proposta, ma evidenzia anche l’esigenza e la volontà da parte di tutti voi di impegnarvi in un settore difficile, dove molto spesso il reddito non sempre è direttamente proporzionale all’esperienza del sacrificio”.
“Formazione e aggiornamento non finiscono mai” ha esordito il dirigente Marco Dal Rì, invitando gli aspiranti imprenditori agricoli ad approfittare delle proposte formative della Fondazione Mach anche una volta terminato il corso. Come hanno spiegato gli organizzatori Paolo Dalla valle e Carlo Micheli i docenti del corso afferiscono ai centri della Fondazione Mach, ma provengono anche dal mondo della cooperazione, della Provincia, delle organizzazioni sindacali e dalla libera professione. Le materie principali riguardano la progettazione aziendale, la normativa in campo agricolo, le tecniche di produzione, la commercializzazione, l’analisi economica, senza dimenticare la sicurezza e l’informatica, strumenti oggi fondamentali per gestire al meglio l’azienda agricola. Dall’anno di attivazione (1986) ad oggi il corso per la qualificazione professionale dei giovani imprenditori agricoli ha registrato più di duemila iscritti. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell'attività di qualificazione professionale agricola programmata dal Centro Istruzione e Formazione grazie al finanziamento della Provincia autonoma di Trento. Il percorso formativo è rivolto ai giovani di età compresa tra 18 e 40 anni che intendono insediarsi in agricoltura, e quindi ottenere il premio di primo insediamento in azienda agricola, ma che non sono in possesso di un titolo di studio rilasciato da una scuola superiore agraria. L’obiettivo è garantire l’acquisizione di una serie di competenze mirate alla corretta gestione di un’azienda agricola ed il conseguimento del brevetto professionale di imprenditore agricolo.
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13/11/2014, 23:14 |
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Marco
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FEM a Interpoma 2014. Domani alla Fiera Eima di Bologna premio alla cimatrice a finestre brevettata FEM A INTERPOMA. DOMANI PREMIO EIMA 2014 ALLA CIMATRICE BREVETTATA La Fondazione Edmund Mach sarà presente a Interpoma 2014, in programma dal 20 al 22 novembre negli spazi di Fiera Bolzano, con un desk dedicato alla ricerca e all’innovazione in frutticoltura all’interno dello stand di APOT, ma parteciperà anche al convegno internazionale con una relazione sul frutteto in parete, un modello innovativo che riduce l’uso della chimica e della manodopera in frutticoltura. Domani, alla Fiera Internazionale EIMA di Bologna, la cimatrice a finestre ideata dalla Fondazione Edmund Mach (foto) riceverà il premio della Federazione Nazionale Costruttori Macchine Agricole: si tratta di un’innovazione, appena brevettata in Europa, Usa e Canada che rappresenta un’evoluzione della potatura meccanica per frutteti con delle unità di taglio che riducono l’intervento manuale di circa il 50%.
Venerdì 21 novembre, nell’ambito del convegno di Interpoma, la nona Fiera internazionale dedicata alla coltivazione, conservazione e commercializzazione della mela, nella sessione dedicata alla frutticoltura sostenibile e alle innovazioni del convegno internazionale, Alberto Dorigoni del Centro Trasferimento Tecnologico presenterà il modello innovativo di frutteto in parete, facilmente meccanizzabile. Il giorno successivo, in un secondo intervento, Markus Kelderer del Centro di Laimburg presenterà altri dati forniti dalla Fondazione Mach sull’uso delle reti multifunzionali per difendere il frutteto da grandine e insetti e per regolare la carica dei frutti.
Oltre 150 partecipanti alla fiera di Interpoma coglieranno l’occasione per vedere dal vivo, in una sorta di “porte aperte internazionali”, le prove di frutteto in parete presso l’azienda sperimentale di Maso Part. Lo stesso Dorigoni ritirerà domani, sabato 15 novembre, alla Fiera Internazionale Eima di Bologna, il premio della Federazione Nazionale Costruttori Macchine Agricole nell’ambito del Concorso Novità Tecniche EIMA 2014 per la cimatrice a finestre ideata dalla Fondazione Edmund Mach. Il modello di frutteto sostenibile messo a punto dalla Fondazione Edmund Mach si basa sulla forma di allevamento in parete, a più assi, rispetto al classico spindle, è costituito da file strette e basse. Richiede meno input chimici e di manodopera: si apre così un ventaglio di possibilità tecniche che vanno dalla meccanizzazione del diradamento e del diserbo, della potatura estiva ed invernale a finestre fino alle reti polifunzionali e alla distribuzione degli agrofarmaci con impianto fisso. Un ulteriore sviluppo è rappresentato dal frutteto pedonabile, gestibile senza scale e carri raccolta quindi con più sicurezza in campagna.
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14/11/2014, 21:06 |
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