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Provincia Autonoma di Trento 
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La mostra, nell’ambito della 15ª Ecofiera di Montagna dal 3 ottobre al 7 novembre, sarà a disposizione delle scuole e per visite guidate
“QUATTRO PASSI NEL FIUME. CONNESSIONI DI PAESAGGI NELLA VALLE DEL CHIESE"




Dopo essere stata inaugurata nel 2013 a Daone, a Palazzo De Biasi, ed allestita nel 2014 presso il Castello di S. Giovanni a Bondone, la mostra “Quattro passi nel fiume. Connessioni di paesaggi nella valle del Chiese” viene ora allestita a Tione, presso le Sale Expo del Centro Studi Judicaria, dove è visitabile dal 3 ottobre al 7 novembre 2014, con ingresso libero. La mostra - realizzata dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento, in convenzione con il Centro Studi Judicaria e curata da Fiorenza Tisi - viene aperta nell’ambito della 15ª edizione dell’Ecofiera di Montagna, la fiera più visitata del Trentino occidentale.



La mostra propone un suggestivo viaggio che inizia alla sorgente del Chiese, il diciottesimo fiume italiano per lunghezza, fonte di vita fin dai tempi più antichi. Dalle particolarità geografiche a quelle geologiche, passando per storia, tecnologia e prodotti tipici, l'esposizione è stata costruita con l’intento di avvicinare i visitatori al grande patrimonio che il fiume rappresenta per la comunità, anche grazie ai servizi ecosistemici resi gratuitamente.
Si racconta come il fiume abbia inciso sul paesaggio e sulla dimensione sociale ed economica dei luoghi che attraversa. Strumenti interattivi, installazioni sensoriali e pannelli esplicativi con sorprendenti panorami accompagnano il visitatore alla scoperta del territorio: da quello incontaminato del più esteso ghiacciaio delle Alpi italiane a quello conquistato dall’uomo con le opere titaniche delle centrali idroelettriche.
Questi sono i titoli degli exhibit che costituiscono la mostra: paesaggio energetico, movimenti cristallizzati; ghiacciai; doccia acustica; sport ed acqua in Valle del Chiese; buona condotta; tunnel dentro la centrale; intervista al fiume; l’acqua, una volta, scendendo; il legno della Val Daone; acque, paesaggi e servizi eco sistemici; ripartendo dal paesaggio; la polenta nella storia.

INFORMAZIONI, SEDE
Centro Studi Judicaria viale Dante, 46
38079 TIONE (TN)
tel. e fax 0465 322624
centrostudi@judicaria.it
www.judicaria.it

ORARIO DI APERTURA DELLA MOSTRA
Dal 6 al 31 ottobre 2014, nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 15.00 alle 18.00

VISITE GUIDATE
Durante l'Ecofiera di Montagna: 3 ottobre: 16.00, 19.00; 4 e 5 ottobre: 10.00, 18.00

VISITE PER LE SCUOLE
Dal 6 ottobre al 7 novembre 2014; apertura su prenotazione per le scuole, con visite guidate gratuite, della durata di 1 ora, in giorni ed orario da concordare.

ENTI PROMOTORI
Centro Studi Judicaria
Provincia autonoma di Trento
Assessorato alle infrastrutture e all’ambiente
Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste
Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente
Settore tecnico per la tutela dell’ambiente
Villino Campi

IN COLLABORAZIONE CON
Ecomuseo Valle del Chiese
Consorzio B.I.M. del Chiese
Consorzio Turistico Valle del Chiese
Parco Naturale Adamello - Brenta
Comune di Daone
Hydro Dolomiti Enel Srl – Trento
Pro Loco Bondone e Baitoni

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03/10/2014, 16:57
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Avviata la ricerca congiunta sugli scopazzi del melo – ricerca sostenuta dai consorzi APOT e VOG
FONDAZIONE MACH E LAIMBURG INSIEME CONTRO GLI SCOPAZZI DEL MELO

Si è avviata ieri, mercoledì 1 ottobre, con la presentazione dei progetti di ricerca congiunti della Fondazione Edmund Mach ed il Centro di Sperimentazione di Laimburg, presso la sede della VOG (Consorzio delle Cooperative Ortofrutticole dell’Alto Adige) di Terlano, la ricerca sugli scopazzi del melo, la malattia insidiosa che sta causando gravi danni in alcune zone frutticole di entrambe le province, cioè la Valsugana ed il Burgraviato e la bassa Val Venosta.

“La ricerca congiunta sugli scopazzi del melo concretizza quanto condiviso nell’accordo quadro tra i due istituti. Ovviamente, la collaborazione non è nata ieri, lo scambio di conoscenze tra Laimburg e Fondazione Mach è di tradizione. Con questo progetto uniamo le nostre risorse per dare più spessore alla ricerca su questa malattia che colpisce entrambi i territori causando gravi danni economici per la frutticoltura”, hanno ribadito il direttore della Laimburg Michael Oberhuber e Roberto Viola, dirigente del Centro di Ricerca e Innovazione della Fondazione Mach.

Per la lotta contro gli scopazzi del melo tutti gli stakeholders sono d’accordo nel ricerca: quindi le associazioni dei produttori -in primis APOT e VOG-, il Centro di Consulenza in Fruttiviticoltura, il Bauernbund e le ripartizioni dell’Agricoltura ed Innovazione della Provincia Autonoma di Bolzano che cofinanziano i progetti di ricerca. La malattia viene causata da organismi simili a batteri (cosiddetti fitoplasmi) e viene trasmessa principalmente dalle psille. Un sintomo tipico della malattia sono gli affastellamenti dei germogli a forma di "scopa" che hanno dato il nome alla malattia. Piante malate non possono essere guarite, ma devono essere estirpate.
Fondazione Edmund Mach. Il nuovo progetto quadriennale in FEM vede la partecipazione ricercatori, tecnici e tecnologi del Centro Ricerca e Innovazione e del Centro Trasferimento Tecnologico. Il progetto agirà su due fronti. Da un lato si lavorerà sull’organizzazione della risposta nelle aree trentine di recrudescenza del fenomeno mediante un approccio consolidato che abbina il contenimento dell’espansione della malattia mediante interventi insetticidi per il controllo dei vettori conosciuti e all’estirpo puntuale delle piante sintomatiche. L’efficacia di queste pratiche è soddisfacente solo nel caso venga applicato con puntualità su scala territoriale e siano continuamente aggiornate. Dall’altro si imposterà una innovativa attività di ricerca che possa colmare alcune importanti lacune nella conoscenza dei fenomeni biologici legati agli scopazzi ed aprire nuove prospettive per il controllo della malattia. Le linee di ricerca che vengono proposte sono indirizzate alla ricerca di nuovi possibili vettori, alla comprensione dei rapporti fra il fitoplasma e i microorganismi simbionti degli insetti vettori e fra fitoplasma e i microorganismi endofiti del melo, ed in particolare ci si propone di descrivere i metabolismi che entrano in gioco nel rapporto antagonistico che si instaura fra queste comunità microbiche.
Centro di sperimentazione Laimburg. Le ricercatrici ed i ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg hanno avviato due progetti di ricerca a lungo termine per l’ottenimento di importanti conoscenze sulla diffusione degli scopazzi del melo nelle zone più colpite dalla malattia dell’Alto Adige. Il progetto APPLCLUST – in stretta collaborazione con il Centro di Consulenza in Fruttiviticoltura con durata di cinque anni – mira a comprendere perché certe aree risultano più colpite rispetto ad altre. Pertanto si è creata una rete di centinaia di frutteti per rilevare dati sia sulla presenza della malattia sia di altri fattori che potrebbero aiutare a capire le osservazioni, cioè la struttura topografica, le varietà coltivate, le condizioni climatiche, le tecniche agricole adottate ecc. Oltre a ciò, nel secondo progetto quinquennale si effettuano rilevamenti sulla presenza degli insetti vettore, specialmente le diverse popolazioni di psille, in cinquanta frutteti scelti per l’ottenimento di conoscenze anche su altri possibili insetti vettore che potrebbero influire sulla diffusione della malattia nelle zone più colpite.
Contatti Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach – Silvia Ceschini, silvia.ceschini@fmach.it 0461/615126
Centro sperimentazione Laimburg - Oswald Bauer oswald.bauer@provincia.bz.it 0471/969516

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03/10/2014, 16:58
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Approvati dalla Giunta gli ulteriori criteri attuativi
IMPIANTI BIOGAS PER AZIENDE AGRICOLE: DOMANDE DI CONTRIBUTO DAL 7 AL 20 OTTOBRE

Le aziende zootecniche, singole o associate, che intendono realizzare impianti per la produzione di energia derivante da biogas potranno presentare al Servizio Agricoltura domanda di contributo a partire dal 7 ottobre ed entro il 20 dello stesso mese. Lo stabilisce la delibera, firmata dall'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, con la quale la Giunta provinciale ha approvato oggi i criteri e le modalità per la concessione di tali contributi.

Si tratta degli ulteriori criteri attuativi già annunciati in occasione dell'approvazione, il 4 settembre scorso, dei criteri fondamentali per la concessione dei contributi destinati alle imprese agricole.Ecco, in sintesi, le principali condizioni richieste per l'ammissione al finanziamento.

Sono ammessi gli impianti per il recupero e il trattamento anaerobico di effluenti zootecnici e prodotti vegetali per la produzione di energia termica, elettrica o meccanica nel limite di capacità produttiva massima pari a 150 mc/h di biogas (21.6 Mj/mc). La percentuale minima di utilizzo dell'energia termica prodotta dall'impianto è del 30 per cento e l'energia elettrica prodotta deve essere utilizzata in misura prevalente per soddisfare il fabbisogno del titolare dell'impianto o di altre imprese agricole associate.
Possono richiedere i contributi le imprese agricole, singole o associate, nonchè i consorzi e le cooperative costituiti tra imprese agricole, purchè abbiano costituito o aggiornato il fascicolo aziendale e risultare iscritti all'APIA.

Con le agevolazioni previste si potranno acquistare attrezzature elettromeccaniche e/o di cogeneratori; realizzare strutture e casamenti per collocarvi impianti di cogenerazione, strutture di ricezione e stoccaggio delle biomasse e dei liquami, strutture e sistemi di stoccaggio ed immagazzinamento del biogas; si potranno acquistare attrezzature per la lavorazione e la trasformazione della biomassa (sminuzzatori, sfibratori) nonché per processi preliminari biologici per produrre una matrice facilmente digeribile e per ottimizzare l'utilizzo energetico delle biomasse; realizzare impianti e acquistare attrezzature di evaporazione ed essiccazione per ridurre l'azoto liquido del digestato; pagare spese tecniche quali progettazione, direzione di cantiere, coordinamento della sicurezza, perizie geologiche e per l'inquinamento acustico, spese connesse alla V.I.A. e alla Valutazione di Incidenza.

La percentuale di contributo concedibile per la realizzazione dell'impianto è fissata al 40 % della spesa massima ammissibile. Per la realizzazione di strutture accessorie agli impianti trattamento, la percentuale di contributo è del 35 %: tale contributo è erogato ai soli consorzi e cooperative. Il contributo massimo concedibile per ogni singola impresa e per singolo progetto è di 500.000 Euro.

Nella delibera sono altresì indicati i termini per la realizzazione delle iniziative e la documentazione richiesta per la presentazione della domanda.

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06/10/2014, 21:28
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«La ricerca, il libro, la mostra» è il titolo della prima conferenza che si terrà alle ore 20.30 di giovedì 9 Ottobre al Villino Campi di Riva del Garda
«LE STAGIONI DEGLI ALBERI»: CICLO DI CONFERENZE

«La ricerca, il libro, la mostra» è il titolo della prima conferenza che si terrà alle ore 20.30 di giovedì 9 Ottobre al Villino Campi di Riva del Garda per il ciclo "Le stagioni degli alberi". Dopo un’introduzione sul significato e le applicazioni della fenologia quale disciplina impiegata per lo studio dei cambiamenti climatici e per il monitoraggio ambientale, saranno presentati i risultati delle ricerche fenologiche condotte all’arboreto di Arco, per un periodo di 12 anni. Il comportamento stagionale di alberi appartenenti a fasce climatiche diverse (temperata, mediterranea, subtropicale) viene illustrato con diagrammi e immagini delle fasi vegetative (gemme fogliari, foglie giovani, foglie adulte) e riproduttive (gemme fiorali, fiori, frutti). La trattazione botanica è focalizzata su alcune specie che costituiscono il patrimonio arboreo dell’Alto Garda, esempio di biodiversità di grande pregio sia per i numerosi monumenti vegetali secolari, sia per la rarità e bellezza di alcuni esemplari. Quindi viene presentato il volume «Le stagioni degli alberi» di Fiorenza Tisi e Walter Larcher, edito da Il Sommolago, dal Comune di Arco e dal MUSE - Museo delle Scienze.
La conferenza si conclude nell’omonima mostra, per la quale sono state create alcune installazioni interattive a scopo didattico, pensate appositamente per essere fruite da parte delle scuole. La partecipazione è gratuita; non è richiesta prenotazione (per i docenti di ogni ordine e grado la partecipazione alle conferenze è riconosciuta come attività formativa).

La relatrice

Fiorenza Tisi è laureata in scienze biologiche e dottore di ricerca in botanica ed ecologia all’Università di Innsbruck. E' stata conservatore per la botanica al MUSE di Trento, e dal 2001 è responsabile del Centro di valorizzazione scientifica del Garda, Villino Campi di Riva del Garda, sede territoriale dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente. Ambiti professionali: museologia e comunicazione scientifica, editoria, ricerche bioclimatiche e geobotaniche, studio e valorizzazione di giardini storici e orti botanici, formazione, progettazione di percorsi educativi e di eventi espositivi, educazione ambientale. E’ socia onoraria del Garden Club Trento, socia ordinaria dell’Accademia Roveretana degli Agiati e di altre società scientifiche, membro del consiglio direttivo del Centro Studi Judicaria, autrice di oltre 130 pubblicazioni scientifiche e divulgative.

Le conferenze seguenti

giovedì 16 ottobre, Villino Campi, ore 20.30
Qualità dell’aria in ambiente urbano
a cura di Gabriele Tonidandel, Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente

sabato 25 ottobre, Villino Campi, ore 16.00
Biodiversità urbana: le piante
presentazione del volume monografico della rivista «Natura Alpina»
a cura di Francesco Rigobello, Società di scienze naturali del Trentino e MUSE - Museo delle Scienze

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07/10/2014, 20:02
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L’11 e il 12 ottobre, a Casez, la Fondazione Mach presenta le attività di formazione e ricerca sulla mela
A POMARIA NUOVE E ANTICHE VARIETA' FEM

In occasione della decima edizione di Pomaria, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre 2014 nell’antico borgo di Casez, in valle di Non, la Fondazione Edmund Edmund Mach di San Michele all’Adige sarà presente con alcune attività di formazione e ricerca sulla mela.
Da un lato gli studenti saranno impegnati nella produzione del succo di mela, dall’altro i ricercatori metteranno in mostra e in degustazione alcune nuove selezioni, frutto dell’attività di miglioramento genetico per incrocio naturale, antiche varietà e selezioni resistenti. Spazio poi ad alcuni momenti di spiegazione e confronto col pubblico relativi agli studi attualmente in corso a San Michele: da quelli nutrizionali per supportare una migliore conoscenza delle proprietà salutistiche della mela a quelli sensoriali per interpretare le preferenze dei consumatori.

(s.c.) Più nel dettaglio, gli studenti del corso di trasformazione agroalimentare della Scuola per imprenditori agricoli proporranno sotto la guida dei loro insegnanti, la trasformazione della mela e la produzione del succo, presentando al grande pubblico anche le mele essiccate, la confettura e il sidro. Si tratta di prodotti che rientrano assieme al pane, ai salumi e ai formaggi nella normale attività curriculare svolta nei laboratori scolastici.

Focus sulla ricerca di nuove varietà e sugli studi nutrizionali e sensoriali della mela. Da un lato i ricercatori della piattaforma miglioramento genetico del melo proporranno anche quest’anno la mostra pomologica di alcune nuove varietà messe a punto attraverso il programma di incrocio naturale, ma anche vecchie varietà custodite nell’ampia collezione di San Michele che annovera più di 1400 accessioni nonché le varietà resistenti dell’impianto dimostrativo di Zambana, condotto in collaborazione con l’Ufficio produzioni biologiche della Provincia autonoma di Trento ed il Consorzio Trentino di Bonifica. Tutte queste mele saranno proposte anche in degustazione sotto la guida degli esperti di analisi sensoriale che metteranno in luce le caratteristiche qualitative, a confronto anche con le varietà storiche e commerciali.
I ricercatori della Fondazione Mach parleranno anche di ricerca nutrizionale sulla mela, in corso presso i laboratori del Dipartimento qualità alimentare e nutrizione, presentando i loro studi e gettando luce sulle proprietà salutistiche di questo frutto. Si parlerà anche degli aspetti sensoriali e della loro influenza sulle scelte dei consumatori. Gli incontri rappresenteranno, inoltre, un’occasione per il pubblico di assaggiare alcune varietà storiche che saranno messe a confronto con quelle più conosciute e con le nuove selezioni.

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09/10/2014, 7:42
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Venerdì 10 ottobre, alle 9.00, alla FEM, convegno di viticoltura nell’ambito del 41° congresso MIVA
IL FUTURO DEL VINO... MA CON QUALI VARIETA’? IL PUNTO A SAN MICHELE

Sarà la Fondazione Edmund Mach ad ospitare venerdì 10 ottobre, a partire dalle ore 9.00, in aula magna, il convegno di viticoltura intitolato “Il futuro del vino, ma con quali varietà?” promosso da MIVA, Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati, nell’ambito del 41° congresso nazionale in programma in questi giorni a Trento.
Interverranno, in apertura, l’assessore provinciale all’agricoltura, Michele Dallapiccola, accanto al Presidente del MIVA, Claudio Colla, e al direttore generale della Fondazione Edmund Mach, Mauro Fezzi.

Gli altri interventi sono di Claudio Todeschini, delegato MIVA, sul vivaismo trentino nel panorama nazionale ed europeo, Riccardo Velasco, responsabile del Dipartimento agricoltura del Centro Ricerca e Innovazione FEM sul miglioramento genetico della vite, l’avvocato Arturo Pironti sui percorsi giuridici di interesse per il mondo vivaistico viticolo; Mario Chemolli, direttore dell’Ufficio tutela delle produzioni agricole della PAT, parlerà del panorama viticolo trentino e delle normative attuali, Enrico Zanoni, direttore di CAVIT, affronterà il tema del futuro del vino, Mauro Catena delle Cantine riunite CIV si occuperà dei vini varietali, mentre le conclusioni saranno affidate a Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative.

Riccardo Velasco, anticipando il suo intervento di venerdì, spiega che per ragionare su vitigni di domani occorre fare una premessa importante, vale a dire che si devono creare quelle condizioni di sostenibilità economica, sociale, gestionale ed ambientale che ne consentano una adeguata competitività.
“La viticoltura e l'enologia hanno raggiunto livelli qualitativi di eccellenza –sottolinea-, ma quale il prezzo e quali le prospettive? In generale si potrebbe anche pensare che nel breve periodo l'esistente sia più che sufficiente a garantire produttività, gestibilità, reddito. Ma come prescindere dalla domanda di salubrità del territorio, dalla crescente incidenza dei costi di gestione del vigneto e dalle imposizione di una Comunità Europea sempre più aggressiva nei regolamenti e nei controlli, ed in un prossimo futuro foriera di nuovi limiti e imposizioni?”. La risposta passa inevitabilmente dai vitigni resistenti creati nelle regioni del centro Europa in un recente passato, e dall'impegno dei centri più attivi nel miglioramento genetico della vite che, con le nuove conoscenze molecolari disponibili, mirano alla realizzazione di vitigni resistenti con una qualità sempre più vicina ai grandi vitigni internazionali".

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09/10/2014, 7:43
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Domenica, alle 12.20 su Rai Uno, prestigiosa vetrina per la nostra provincia
LINEA VERDE, LE ECCELLENZE TRENTINE IN PRIMO PIANO

Al centro dell’attenzione, nella puntata del programma condotto da Patrizio Roversi e Daniela Ferolla, ci saranno le Dolomiti di Brenta e i ghiacciai dell’Adamello con il rifugio Tosa-Pedrotti, il Castello di Avio, gli alpeggi, i meleti della Val di Non e alcune protagoniste del mondo contadino e agro-alimentare

Un’altra importante vetrina per alcune eccellenze ambientali e agro-alimentari del nostro territorio. A fornire un momento di visibilità all’anima “green” ed ecosostenibile del Trentino ci penserà «Linea Verde», il programma di Rai Uno che da oltre trent’anni racconta agli italiani il mondo dell'agricoltura attraverso un viaggio tra prodotti, sapori e tradizioni della penisola. Domenica, a partire dalle 12.20, i conduttori Patrizio Roversi e Daniela Ferolla parleranno di alcune importanti realtà provinciali. Una parte sarà dedicata alle terre alte: le telecamere di Rai Uno focalizzeranno la propria attenzione sul Rifugio Tosa-Pedrotti, situato nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta, patrimonio dell'Unesco, a quasi 2500 metri di altitudine e sulle cime dell’Adamello, con focus sul ghiacciaio Mandrone.
I conduttori, in seguito, analizzeranno il mondo delle donne impegnate nel settore agricolo. Protagoniste saranno Eleonora Noris Cunaccia, la “signora delle erbe”, Cheyenne Daprà, pastora della Val di Borzago, attenta alla cura e al mantenimento del paesaggio e Giulia Bontempelli, 24enne malgara di Pellizzano che vive tra gli animali e produce Casolét, ricotta e burro. Infine spazio alle splendide immagini del Castello di Avio, tra i più antichi monumenti fortificati del Trentino e ai meleti della Val di Non.

L'appuntamento è stato organizzato in collaborazione con Trentino Marketing. «Linea verde», storico programma dell’ammiraglia Rai, è un punto di riferimento per l’informazione televisiva dedicata all’agricoltura, all’ambiente, alla ruralità e si conferma leader negli ascolti auditel con una media di oltre 3 milioni e mezzo di telespettatori ed oltre il 21% di share.

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11/10/2014, 14:09
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Il Consorzio Trentino di Bonifica gestisce 170 km di canali e 26 idrovore su una superficie di oltre 10 mila ettari
GIUNTA IN VISITA ALL'IDROVORA DI GRUMO: UN PRESIDIO PER L’AGRICOLTURA E LA COMUNITÀ

Svolge un ruolo strategico sia in ambito agricolo, sia in quello civile e di sicurezza del territorio. Il Consorzio Trentino di Bonifica è l’unico ente di diritto pubblico che opera in Trentino per la tutela dagli allagamenti dei terreni agricoli e per la protezione dei terreni non agricoli, quali fabbricati di ogni tipo, civili, artigianali ed industriali. La gestione e la manutenzione di oltre 170 chilometri di canali di bonifica ed il funzionamento di 26 impianti idrovori concorrono alla garanzia della sicurezza del territorio, scongiurando rischi idrogeologici e alluvionali, quali quelli ad esempio che hanno portato al disastro di questi giorni in Liguria. E' dunque un luogo simbolico, l'idrovora di Grumo, quello dove si è riunita stamane la Giunta provinciale, che a Grumo si è incontrata con il presidente del CTB, Luigi Stefani, e il direttore generale dell'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni Massimo Gargano. Un luogo che è punto di incontro e compensazione tra valle e fondovalle ("Un po' come si prefigge di fare il bilancio 2015 che stiamo mettendo a punto" ha chiosato il presidente della Giunta provinciale Ugo Rossi), ma simbolico anche perchè qui è facile comprendere l'importanza della prevenzione e della manutenzione del territorio, quel "pensarci prima" - ha affermato Rossi - "che deriva dal senso di responsabilità e dal guardare non solo al proprio orticello, che sostanziano la capacità di autogoverno di questo territorio".

Agricoltura, ambiente, paesaggio ed anche (con i 15 dipendenti fissi ed altrettanti operai avventizi) occupazione: è in questi quattro ambiti che il Consorzio Trentino di Bonifica opera, interpretando al meglio il proprio ruolo di presidio per l'agricoltura e l'intera comunità.
Tra le funzioni che il CTB esercita, c'è anche quella, assai importante, di consorzio di miglioramento fondiario ed irriguo, realizzando e gestendo, ad esempio, impianti di irrigazione. Il suo “raggio d’azione” si espande su un perimetro di oltre 10 mila ettari, che si sviluppano nel fondovalle trentino lungo il corso del fiume Adige, dal confine con la provincia di Bolzano fino a Borgo Sacco. Altre aree di competenza del CTB sono quelle comprese tra l’abitato di Mori e il lago di Loppio e, nella bassa valle del Chiese, nei comuni di Darzo e Lodrone.

Il fiume Adige scorreva un tempo in alveo naturale provocando periodicamente allagamenti ed alluvioni con gravissimi danni alle colture e alla sicurezza del territorio. Le opere di rettifica e di bonifica realizzate a partire dalla fine dell’Ottocento e per tutto il Novecento hanno portato concreti benefici all’economia e alla società trentina.
Oggi le sfide alla stabilità del nostro territorio sono però rappresentate dalle modificazioni climatiche e dal conseguente aumento delle precipitazioni, nonché dal progressivo ampliamento urbanistico, collocando le funzioni del Consorzio all’interno della più generale funzione di protezione civile.
Da qui la necessità di garantire, attraverso una rete di canali e idrovore, un sistema di pompaggio continuo ed indipendente dell’acqua dalle campagne nel fiume Adige, quando lo stesso viene interessato da fenomeni di piena.
Quando l’Adige presenta un livello "normale", l'acqua scolante dalla fossa defluisce in esso naturalmente per gravità. Le paratoie alla foce delle fossa, solitamente presso l’argine pensile, restano aperte e non è necessario utilizzare le pompe. Quando invece l'Adige è in piena, il suo livello idrico supera la quota delle campagne circostanti, e per evitare che la sua acqua risalga la fossa allagando le aree limitrofe, si interviene dapprima chiudendo le paratoie poste alla foce della fossa, e poi pompando l'acqua sopra l’argine dell’Adige.
Senza questi impianti realizzati e gestiti dal CTB non si sarebbe, ad esempio, potuto affrontare in sicurezza l’emergenza maltempo che ha interessato il Trentino nel maggio 2013. E proprio l’urgenza di garantire il massimo della sicurezza in un territorio come il fondovalle atesino che si è in parte urbanizzato, è una priorità di cui, in particolare, tiene conto il Programma triennale di interventi del CTB (previsti lavori per 7.613.000 euro finanziati al 100% dalla Provincia) che, oltre a ristrutturazione e completamento di opere già esistenti, prevede anche numerosi interventi di manutenzione straordinaria delle strade consortili, dei ponti sulle fosse, di rinforzo dei canali sia nei tratti aperti che in quelli coperti, principalmente in città, eseguiti direttamente dal personale consortile, anche con la collaborazione di ditte esterne.
Accanto alle funzione di protezione civile, di miglioramento fondiario ed irrigazione, il Consorzio opera anche per il miglioramento continuo delle aree naturalistiche che gravitano nel perimetro di sua competenza.
Dalla primavera dello scorso anno il CTB è retto da un consiglio di amministrazione presieduto da Luigi Stefani, 41 anni, imprenditore agricolo di Mezzocorona. Direttore del Consorzio è Claudio Geat.

I numeri del CTB
Attualmente il Consorzio cura la gestione e la manutenzione di:
• Circa 30 km di strade interpoderali
• Circa 170 km di canali
• 26 stazioni idrovore
• 4 impianti irrigui
L’organico del Consorzio è così composto:
• 8 impiegati fra personale amministrativo e tecnico
• 7 operai fissi
• circa 15 operai avventizi

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Delegazione in visita alle realtà produttive locali e alla FEM, oggi l'incontro con l'assessore Dallapiccola
IL KAZAKISTAN STUDIA IL SISTEMA AGRICOLO TRENTINO

Invitata dalla sede Ocse di Trento per partecipare ad un seminario sullo sviluppo regionale sostenibile, una delegazione del Kazakistan sta visitando in questi giorni le più importanti realtà produttive, istituzionali e della ricerca del mondo agricolo trentino. Oggi la delegazione, guidata dal vice presidente dell'Unione agricoltori del Kazakistan, Akzhol Abdukalimov, si è incontrata anche con l'assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola.

Nel breve colloquio, al quale era presente anche il responsabile della struttura della Provincia che si occupa di internazionalizzazione, Raffaele Farella, si è parlato di agricoltura, ricerca in campo agricolo, agricoltura sostenibile e turismo. "Crediamo sia importante pensare ai rapporti con Paesi anche lontani per distanza geografica e cultura, perchè per noi questa è una ricchezza".
La delegazione kazaka era composta da alcuni alti funzionari del Ministero dell'agricoltura e rappresentanti di cooperative agricole e dell'Istituto scientifico di ricerca kazako per lo sviluppo agricolo e rurale.

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13/10/2014, 20:34
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Venerdì 7 novembre, alla Fondazione Mach, 5° seminario internazionale sul marketing relazionale
5° SEMINARIO INTERNAZIONALE FEM:“IL MARKETING RELAZIONALE DEL VINO”

Dopo il successo di partecipazione dei primi quattro appuntamenti torna il seminario internazionale di marketing del vino promosso dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Quest'anno il tema dominante sarà il marketing relazionale ovvero il management delle relazioni rivolto a creare, mantenere e gestire un network di rapporti di lungo periodo.
Il seminario, promosso dal Centro istruzione e Formazione, si preannuncia molto partecipato ed è in programma venerdì 7 novembre, presso l’aula magna; metterà a confronto le esperienze di successo e rifletterà sul potenziale enorme che le relazioni possono avere sul business del vino.

“Il marketing del vino –spiega Massimo Bertamini – responsabile dell’area post-secondaria e universitaria della FEM- è fondamentalmente legato agli incontri diretti con gli operatori e sempre più con i consumatori finali. Questi avvengono fisicamente in occasioni di eventi, visite aziendali, e visite ai clienti ma anche virtualmente attraverso i cosiddetti social network o in corrispondenza digitale”. Anche il mondo del vino può trarre, quindi, molte opportunità da un nuovo approccio al mercato valorizzando le strategie del marketing relazionale, sia perché si può così meglio interagire con l’ambito territoriale ed i servizi che questo mette in gioco, sia perché sempre di più il vino è un bene di consumo che non può rimanere eternamente ancorato a modalità di comunicazione e vendita legate a abitudini ormai non più riscontrabili nel consumatore medio.

5° Seminario Internazionale di Marketing del vino
“Il Marketing relazionale:strategie e opportunità per il mondo del vino”
Venerdì 7 Novembre 2014 - Aula Magna - Fondazione Edmund Mach San Michele all’Adige
Ore 8.30 Registrazione dei partecipanti
Ore 9:00 Apertura lavori e introduzione alla tematica;
Ore 9:15 Prof. Massimiliano Bruni, Università Bocconi: “Inquadramento generale del marketing relazionale: finalità, opportunità, metodo”.
Ore 10:15 dr. Enrico Chiavacci, direttore marketing Antinori: ”Lo sviluppo del marketing relazionale nelle diverse realtà Antinori”.
Ore 11.00 coffe break
Ore 11:30 Dr. Annalisa di Monte, Direttore Marketing Relazionale di Gucci: “Il marketing relazionale nel lusso assoluto della moda”;
Ore 12:30 pausa Lunch
Ore 14:00 Consegna Attestati 2° Corso Wine Export Management;
Ore 14:30 Dott. Stefano Papini, partner MCCrescendo Management Consulting: “Le opportunità offerte dal digitale per la profilazione dei clienti e lo sviluppo di iniziative di Marketing relazionale”
Ore 15:15 Dott. Filippo Chiusano, partner di Wineverse: “Innovazione nel rapporto col cliente nella vendita on line di vino”
Ore 15,45 Dott.ssa. Carmen Sergi, "consulente media e comunicazione digitale - storytelling specialist" “Innovazione nei mezzi e nei metodi per presentare e raccontare l’azienda”
Ore 16:15 Dott. Massimo Fubini, Contact Lab: “Strategie e strumenti della comunicazione web col cliente”.
Ore 17:00 Dibattito
http://eventi.fmach.it/seminariovino
email seminariovini@fmach.it - FACEBOOK: https://www.facebook.com/seminariovino
I giornalisti interessanti a partecipare possono contattare direttamente l’Ufficio Stampa

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13/10/2014, 20:37
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