Sabato 12 luglio il tradizionale incontro con il presidente Rossi FESTA DI SAN GUALBERTO: I FORESTALI SI RITROVANO A "PIANA DI NAMBINO"
Quest'anno la tradizionale festa di San Giovanni Gualberto, patrono dei Forestali, verrà celebrata in località "Piana di Nambino", a Madonna di Campiglio, nel comune di Pinzolo. L'appuntamento è per sabato 12 luglio, con inizio alle ore 10.00. Dopo i saluti delle autorità, ci sarà la consueta celebrazione religiosa, quindi il programma prevede l'approfondimento del tema tecnico della giornata. A seguire la consegna dei riconoscimenti al personale e la visita al vicino cantiere. Parteciperà il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi.
Il tema delle relazioni tecniche sarà "I lavori di sistemazione idraulico-forestale sul Sarca di Campiglio".
L’avamposto austriaco, uno dei più importanti del fronte dell'Adamello Ortles e Cevedale, à stato restaurato e presentato al pubblico PUNTA LINKE, LA PORTA DELLA GUERRA ORA E’ UN MUSEO
Nell’anno del Centenario della Grande Guerra, Punta Linke, nel gruppo Ortles–Cevedale a 3.629 m di altitudine, torna a vivere in un museo d’alta quota: nei suoi cunicoli non transitano più soldati e munizioni ma turisti “armati”, tutt’al più, di zaino e macchina fotografica. Punta Linke fu durante la Prima Guerra mondiale una delle postazioni austro-ungariche più alte e più importanti dell'intero fronte. Dotata di un doppio impianto teleferico, questo "nido d'aquila" era collegato da una parte al fondovalle di Peio e dall'altra al “Coston delle barache brusade” verso il Palon de la Mare, nel cuore del ghiacciaio dei Forni. Il vicino Rifugio “Mantova” al Vioz era sede del comando di settore. Alla fine della guerra, Punta Linke venne abbandonata, ma il ghiaccio e le particolari condizioni climatiche hanno consentito la conservazione dell'intero sistema di avamposti fino ai nostri giorni. A partire dal 2008 un progetto di ricerca coordinato dall'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Museo "Peio 1914-1918 La Guerra sulla porta" ha portato al recupero dell'intero contesto con l'intento di restituire al pubblico questo straordinario luogo della memoria. Alla cerimonia di presentazione dei lavori di recupero era presente, tra gli altri, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi: “Sono qui per dire mai più guerre, mai più nemici. Così come è tempo di chiudere inutili polemiche su fatti che il tempo ha consegnato definitivamente alla storia. Le bandiere devono unire e non dividere”.
Il 2014 si annuncia come un anno particolarmente importante per il Museo "Pejo 1914-1918: la guerra sulla porta". Non solo perché ricorrono i 100 anni della Prima Guerra Mondiale ma anche perché il museo apre la sala espositiva più preziosa, quella dei 3629 metri di Punta Linke. L’avamposto, abbandonato dopo la fine del conflitto mondiale, è stato riscoperto e restaurato in questi anni. Oggi si è svolta la cerimonia di presentazione del museo più alto d’Italia, “Sono qui a testimoniare - ha esordito il presidente della provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi - l’attenzione della Provincia autonoma di Trento verso una memoria che non può essere dimenticata. Questi luoghi ci restituiscono il monito della drammaticità della guerra. Finalmente oggi abbiamo un’Europa diversa, basata sulla pace. Il Trentino continuerà a garantire il massimo impegno, non solo finanziario, per il recupero di questa memoria che appartiene alla nostra storia. Punta Linke, con i suoi 3629 metri è il simbolo della guerra d’alta quota che è costata migliaia di vite umane e sofferenze per i militari, senza distinzione di parte, che qui l’hanno vissuta per mesi. Mai più guerre, mai più nemici. Le bandiere devono unire, non dividere". Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Peio, Angelo Dalpez, l’assessore provinciale alla cultura, Tiziano Mellarini, e l’onorevole Franco Panizza, tra i promotori del recupero di Punto Linke. «Il 2014 - spiega il direttore del Museo Maurizio Vicenzi - è un anno speciale per il nostro museo: ricorre il centenario dell'inizio della Grande Guerra e finalmente recuperiamoi Punta Linke. Questo progetto di recupero lo stiamo portando avanti dal 2008 insieme agli esperti provinciali. L’avamposto testimonia in maniera diretta l’epopea della guerra in alta quota: Punta Linke fa rivivere le sensazioni della guerra stessa. Il sito è in gestione al Museo di Peio, che grazie ai suoi volontari e alle guide alpine organizzerà escursioni per accompagnare i turisti e gli appassionati». Punta Linke conta su una galleria scavata nel ghiaccio e nella roccia della cima, un magazzino e una baracca posta in direzione del Vioz: i manufatti costituivano la stazione intermedia di un doppio impianto teleferico che collegava Cogolo alla più avanzata postazione asburgica di questo tratto di fronte, posta sul ghiacciaio dei Forni, in territorio italiano. Dai 1160 metri del fondovalle, i carrelli raggiungevano Punta Linke attraverso le stazioni intermedie di San Rocco, Blockhaus (a circa 2600 metri), Val de la Mite (2.900 metri circa), Rifugio Vioz. Da Punta Linke - con una campata unica di 1.200 metri - l'impianto sorvolava il Ghiacciaio dei Forni, rifornendo così l'estremo presidio austro-ungarico che si trovava sul costone sudorientale del Palòn de la Mare, chiamato oggi il «Coston delle barache brusade», a 3.300 metri. A Punta Linke, grazie alla galleria, i militari austriaci potevano operare al coperto, e disponevano di un'officina e di un magazzino. L’area di Punta Linke fa parte del museo di Peio Paese, aperto oltre 10 anni fa e che raggruppa oltre 2.000 reperti bellici provenienti dal fronte dell'Ortles Cevedale e dell'Adamello. Il patrimonio museale è stata raccolto negli anni dai promotori del museo sulle vicine montagne, teatro delle azioni belliche o donato da singoli appassionati. Il museo è inserito nella rete dei musei della Grande Guerra in Trentino. Il nome "La guerra sulla porta” - come ha ricordato ricorda il direttore Vicenzi - vuole ricordare il diretto coinvolgimento dell'intera comunità locale durante la Prima guerra mondiale. Il museo di Peio ricrea la testimonianza della quotidianità dei soldati al fronte e della popolazione dei paesi delle retrovie, la quale ha dovuto convivere con la vicinanza di un conflitto che ha cambiato per sempre la fisionomia dell' Europa.
La festa del Patrono oggi alla Piana di Nambino alla presenza del presidente Ugo Rossi SAN GUALBERTO: I FORESTALI A DIFESA DELL’AMBIENTE
Il Corpo Forestali del Trentino ha ricordato oggi, nella splendida cornice della piana di Nambino a Madonna di Campiglio, il patrono San Giovanni Gualberto. La cerimonia ha visto la partecipazione, tra gli altri del presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi e del comandante del Corpo forestale provinciale Romano Masé, e degli assessori provinciali Michele Dallapiccola (Foreste) e Mauro Gilmozzi (Ambiente). La festa dei forestali si è conclusa con la consegna dei riconoscimenti al personale che si contraddistinsero nel corso del 2013. Nella Piano di Nambino si sono dati appuntamento anche molti gli ospiti e "amici" dei Forestali giunti in valle per testimoniare il loro attaccamento ad una delle istituzioni più amate del Trentin: tra i presenti, la presidente della Comunità di valle delle Giudicarie Patrizia Ballardini, e il sindaco di Pinzolo, William Bonomi. La festività di San Gualberto è stata l’occasione per ribadire i valori del mondo forestale trentino, nel quale operano circa 500 dipendenti, di cui quasi la metà appartenenti al Corpo forestale: il patrimonio ambientale è una delle principali ricchezze del Trentino, e va tutelato e valorizzato. Non a caso sono stati presentati i lavori del fiume Sarca, proprio a ridosso della Piana e a valle del lago di Nambino dove il fiume nasce, che hanno garantito la messa in sicurezza di Madonna di Campiglio dal rischio di inondazioni. “Ai forestali - ha sottolineato nel suo intervento il presidente Ugo Rossi - va il nostro grazie, testimonianza autentica di riconoscenza perché quotidianamente svolgono un lavoro, spesso oscuro, ma che sa garantire la salvaguardia di una delle risorse fondamentali di questo territorio, l’ambiente. E proprio dall’intreccio tra territorio, ambiente e popolo, espressione di una cultura secolare, è nata la nostra autonomia, un valore che oggi molto ci invidiano”.
La messa celebrata dal parroco di Madonna di Campiglio, don Mario Bravin, ha aperto - come da tradizione - la festa di San Giovanni Gualberto, patrono dei forestali d’Italia. Nell’omelia il sacerdote ha ricordato come l’ambiente è un grande patrimonio che Dio ha donato all’uomo: “A noi spetta il compito di rispettarlo e salvaguardarlo perché è espressione diretta del nostro Signore”. Il corpo trentino ha scelto quest’anno la piana di Nambino, alle foci del fiume Sarca, per celebrare la ricorrenza ma anche per tracciare il bilancio dell’attività 2013.Nel suo intervento, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha voluto ringraziare i forestali trentini per il lavoro e per la loro passione. “La parola grazie è dovuta per il vostro lavoro, prezioso ed oscuro, ma che risulta evidente guardando alle bellezze del territorio". "Il corpo forestale - ha aggiunto il presidente - si occupa del bene comune primario del Trentino: il nostro ambiente e le nostre foreste. Il territorio non sarebbe un territorio se non si incrocia un altro elemento fondamentale, il popolo. La vostra opera ha consentito negli anni di sviluppare un rapporto positivo. Ed è proprio dall’intreccio tra popolo, ambiente e territorio che è nata la nostra autonomia. Nei secoli, la nostra gente ha imparato ad amministrare il bene comune, primo tassello di una cultura autonomista che è cresciuta fino ai giorni nostri. Ecco perché voi siete i custodi di un bene che oggi tutti ci invidiano”. Rossi, in conclusione di intervento, ha ringraziato tutte le strutture forestali della Provincia autonoma: “Il vostro lavoro garantisce la salvaguardia di un bene ambientale e, soprattutto di un valore a cui tutti noi teniamo e per cui ci impegniamo ogni giorno”. Un ringraziamento ai forestali è venuto dall’assessore provinciale alle foreste, Michele Dallapiccola (“Il vostro modo di agire è un esempio per la comunità trentina e il miglior biglietto da visita per i turisti che arrivano in Trentino”) e dal collega dell’ambiente Mauro Gilmozzi: “Il territorio trentino è straordinario e noi ne siamo orgogliosi. Il territorio è anche un’opportunità di sviluppo ma soprattutto per chi qui ci vive è una grande responsabilità perché è chiamato a gestirlo al meglio. Tutto questo possiamo farlo assieme, ognuno con i propri ruoli e le proprie sensibilità, condividendo un sentire comune”. Su significato e valori del Corpo forestale del Trentino si è soffermato il comandante Romano Masè: “Essere un forestale significa essere al servizio del territorio e della gente che qui vive in maniera equilibrata e attenta, lavorando alla salvaguardia di un valore autentico dell’ambiente. La festa di San Gualberto non rappresenta solo un momento interno del corpo ma rappresenta un’opportunità per comunicare il ruolo, le funzioni esercitate, i risultati perseguiti e gli obiettivi del Corpo forestale e più in generale del settore forestale. Il nostro impegno testimonia rispetto ai valori che il territorio esprime, di vicinanza alla nostra Comunità, dello spirito di servizio che caratterizza il nostro agire. Tutto questo assume un significato sostanziale, vero e credibile solo se rappresenta l’espressione di valori, di uno spirito e di comportamenti che connotano la quotidianità del nostro agire, del nostro impegno e del nostro porci al servizio del territorio e delle comunità che vi vivono. Dipende, quindi, da noi - ha continuato Masè -, dal contributo di ciascuno, oggi ed in ogni giorno dell’anno, far si che questa giornata sia in grado di esprimere, in modo coerente e credibile, questi valori e possa divenire occasione preziosa per condividere ed assumere consapevolezza, collettiva ed individuale, rispetto alla coerenza e alla conseguente credibilità del nostro operare”. Secondo Masè, il territorio, in quanto esso rappresenta la risorsa principale di cui disponiamo, costituisce l’elemento fondamentale per una terra di montagna come il Trentino: “Quasi tutto può essere delocalizzato, globalizzato, omologato e a quel punto banalizzato: le risorse territoriali no. Esse esprimono tipicità, unicità e sono lo scrigno prezioso della nostra identità proprio perché si caratterizzano dall’interazione millenaria con le comunità locali che le hanno vissute ed utilizzate”. A questi fattori e agli equilibri che nel tempo, grazie anche un’azione di governo pianificato del territorio, si sono determinati, è legato in modo indissolubile il futuro del Trentino. Dalla stabilità dei versanti, delle foreste e del reticolo idrografico dipende la nostra sicurezza; dalla qualità del contesto ambientale dipende la qualità della vita, dai valori naturali, paesaggistici, e quindi anche storico culturali, dipendono la nostra stessa identità, una parte importante della nostra economia e del nostro benessere.
Scheda Attività 2013 del Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento
Personale: 244 unità (tra dirigenti, vice questori, commissari, ispettori e guardie) Concorrono alla vigilanza e al controllo territoriale anche: 171 custodi forestali, dipendenti dai consorzi di vigilanza boschiva, 19 guardiaparco, dipendenti dai due parchi naturali provinciali, 38 guardiacaccia, dipendenti dall’associazione cacciatori trentini e 3 guardie giurate delle associazioni protezionistiche. Strutture: Dipartimento, 3 Servizi, 1 Agenzia e 16 Uffici centrali, 9 Uffici Distrettuali forestali e 1 Ufficio Tecnico e Gestionale dell’Agenzia Provinciale delle foreste demaniali. Le Stazioni forestali (comprese le 2 Stazioni forestali demaniali) sono 37; sono 39 se consideriamo anche i 2 Posti di custodia-Stazioni forestali del PNS di Rabbi e Peio. Sul territorio, il numero di addetti alla vigilanza territoriale e ambientale del Corpo Forestale è 181, di cui 50 ufficiali di polizia giudiziaria e 131 agenti di polizia giudiziaria. Alle Stazioni forestali, in particolare, sono assegnate 149 unità di personale (dato al 1.1.2014). 8 di queste unità, appartenenti alle qualifiche dei sovrintendenti, assistenti e agenti forestali, sono assegnate in dipendenza funzionale al Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio, parte trentina, e prestano servizio nei 2 Posti di custodia-Stazioni forestali di Rabbi e Peio. Nucleo operativo specialistico forestale (NOSF): attivato dal 1 gennaio 2010 con l’incarico di assicurare un’azione continuativa e specialistica di prevenzione, controllo e repressione in materia di ambiente, con particolare riferimento alle materia dell’antinquinamento e dei reati ambientali. Gruppo speciale di reperibilità del Corpo forestale: attivato dal 3 agosto 2009 Sci: il servizio tra il 2012 e il 2013, per la decima stagione sciistica consecutiva, ha comportato la presenza del personale del Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento su 6 aree, a presidio esclusivo (Polsa San Valentino, Peio, Panarotta, P.sso Brocon, Bolbeno e, da ultimo, Colverde - San Martino di Castrozza). Vigilanza e controllo Le attività di vigilanza, controllo e tutela occupano in media circa 23.000 giornate/uomo all’anno, corrispondente al 60% delle giornate di lavoro del personale delle strutture periferiche.
L’attività di vigilanza e controllo si concentra prevalentemente nei settori: ⎫ Vincolo idrogeologico, idraulico, urbanistico e paesaggistico: ⎫ Fauna selvatica e armi: ⎫ Sistema delle aree protette: ⎫ Gestione dei rifiuti, bonifica dei siti inquinati e tutela dagli inquinamenti ⎫ Flora, fauna, funghi e tartufi: ⎫ Difesa dei boschi dagli incendi
ATTIVITÀ, QUADRO DI SINTESI Attività operativa 2013 Notizie di reato totali 277 Notizie di reato contro persone identificate 206 Sequestri penali effettuati 53 Arresti 0 Violazioni amministrative 1591 Sequestri amministrativi effettuati 330 Totale importo sanzioni amministrative € 390.633,60
Al via le pre-immatricolazioni al corso di laurea promosso da FEM con Trento, Udine e Geisenheim ISCRIZIONI APERTE AL CORSO DI LAUREA IN VITICOLTURA ED ENOLOGIA
Sono aperte le iscrizioni alle prove di accesso del corso di laurea triennale in viticoltura ed enologia interateneo promosso dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con gli atenei di Trento, Udine e la Hochschule Geisenheim University. La registrazione delle pre-immatricolazioni deve essere fatta online entro le ore 12 di mercoledì 3 settembre, sul sito dell’ateneo di Udine https://uniud.esse3.cineca.it/AddressBo ... gAction.do
(s.c.) Il corso di laurea abilità alla professione di Enologo. La sede delle lezioni del 1° anno è presso San Michela all'Adige (Trento) o Udine, a scelta dello studente. Il secondo anno tutte le lezioni sono presso la sede di Udine, mentre presso la Fondazione Mach si svolgono i corsi di perfezionamento della Summer School. Il terzo anno gli studenti possono scegliere di frequentare i corsi un una delle tre sedi: Udine, Fondazione Mach- San Michele o Geisenheim (Germania).
Il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia ha frequenza obbligatoria (minimo 70%) al 2° e al 3° anno di corso per gli insegnamenti fondamentali, ma non per quelli a scelta guidata e autonoma. Per conseguire la laurea di primo livello lo studente deve aver acquisito 180 crediti, fatto lo stage e discusso il lavoro finale (tesi). Dalla sua nascita questo corso ha sempre avuto come sua proposta di maggiore qualità quella di offrire un intero anno di studi presso la Hochschule Geisenheim University in Germania, dove lo studente può ottenere il titolo di Bechelor in Viticoltura ed Enologia unitamente alla laurea italiana di Viticoltura ed Enologia. Esiste un accordo per doppio titolo anche con l’Università di Mendoza in Argentina, mentre è possibile realizzare percorsi Erasmus in sedi francesi ed europee in genere.
E’ partito a San Michele il progetto di digitalizzazione delle riviste storiche agricole più importanti LA STORIA AGRICOLA TRENTINA DAL 1883 AL 1915 IN UN “CLIC”
Da oggi la storia agricola trentina, in particolare quella antecedente la Prima Guerra Mondiale, si potrà conoscere ed approfondire con un semplice “clic”. La Fondazione Edmund Mach ha avviato, infatti, la digitalizzazione delle più importanti riviste storiche agricole: l'Almanacco agrario nelle annate dal 1883 al 1915 e il Bollettino della Sezione di Trento del Consiglio provinciale d'agricoltura pel Tirolo, dei Consorzi agrari distrettuali e dell'Istituto agrario provinciale di S. Michele dal 1885 al 1914. Si tratta di un primo lotto di riviste che ora escono dagli scaffali delle biblioteche e diventano comodamente accessibili a tutti. Il progetto è coordinato dalla biblioteca della Fondazione Mach con la supervisione scientifica dell'Ufficio per i beni archivistici, librari e archivio provinciale.
“Si tratta di un nuovo modo per diffonderle maggiormente tra i cittadini, per capire come era la vita agricola e sociale nel trentennio antecedente la prima guerra mondiale” spiega la responsabile della biblioteca, Alessandra Lucianer.
L'accesso alla versione digitalizzata delle riviste può avvenire sia dalla scheda del Catalogo Bibliografico Trentino (CBT), sia dalla pagina Archivi digitali del sito della biblioteca FEM. Ciascuna scheda catalografica in CBT è stata aggiornata con l’aggiunta dell’indirizzo web per l’accesso alle annate digitalizzate. Sulla piattaforma dedicata, poi, è possibile sfogliare i fascicoli, effettuare ricerche per parola chiave, per data, nome e cognome, ecc Sfogliando l’Almanacco agrario del 1915 scopriamo che gli alunni che frequentavano San Michele nel 1914 erano 76. Cento anni dopo sarebbero diventati 980. In entrambe le riviste si trovano rubriche fisse, riguardanti per esempio le fasi lunari, il calendario di fiere e mercati della provincia, le tariffe postali e doganali, le tabelle di conversione tra vecchie e nuove misure, le osservazioni meteorologiche, ecc., insieme con articoli tecnici relativi alle principali coltivazioni agrarie, la viticoltura, la frutticoltura, l’allevamento del bestiame, il caseificio, la bachicoltura e i resoconti delle lezioni delle cattedre ambulanti, contributi tutti destinati all’istruzione dei contadini e al miglioramento delle pratiche agricole. Periodicamente compaiono i rendiconti delle attività dell’Istituto Agrario provinciale e Stazione sperimentale di San Michele e le Cronache e atti del Consiglio d’Agricoltura e di tutti i Consorzi agrari distrettuali. Non mancano avvisi di pubblica utilità e i primi inserti pubblicitari.
Le proposte di intervento di San Michele e Apss per fronteggiare il principale problema delle api SOS VARROA, PRONTO IL PIANO DI LOTTA FEM-APSS 2014
Un vero e proprio piano di lotta è stato messo a punto dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con i Servizi Veterinari della Azienda provinciale per i servizi sanitari per fronteggiare il problema della Varroa delle api in Trentino. Si tratta di una serie di proposte di intervento per il corretto utilizzo degli acaricidi consentiti dalla normativa italiana e per la messa a punto delle più sicure tecniche per la gestione delle api. Tutte le indicazioni sono contenute nell’ultimo bollettino Iasma notizie apicoltura diffuso in questi giorni dal Centro Trasferimento Tecnologico http://goo.gl/UPf191
(s.c.)“Il piano di lotta alla Varroa per la stagione 2014 richiama quanto esposto nel manuale del 2013 ma presenta alcune precisazioni con riferimento alla particolare annata 2014 e introduce anche alcune novità dal punto di vista degli acaricidi ammessi in Italia contro la Varroa. La sua diffusione capillare sarà assicurata dal servizio di messaggistica” spiega Paolo Fontana, che coordina il gruppo apicoltura del Centro Trasferimento Tecnologico. Accanto al Piano di lotta anche kit antivarroa, consulenza via sms, incontri, quaderni e manuale.
Il Centro Trasferimento Tecnologico si sta impegnando fortemente per fornire supporto al comparto. Quattro, in particolare gli strumenti messi a punto negli ultimi anni: un kit per il monitoraggio della Varroa, un servizio di messaggistica sms ed e-mail, due quaderni per la registrazione dei dati e la pianificazione degli interventi in apiario e un manuale interamente dedicato alla Varroa, per conoscerla e controllarla in modo efficace. Completano il quadro delle attività una serie di conferenze sul territorio e diversi corsi di formazione. Il servizio di messaggistica SMS ed e-mail prevede indicazioni sulle attività apistiche da mettere in atto e conta attualmente centinaia di utenti. Primi in Italia i tecnologi che operano nella sede periferica di Vigalzano di Pergine Valsugana hanno diffuso anche un metodo di monitoraggio della Varroa semplice, rapido ed efficiente: il cosiddetto metodo dello zucchero a velo. Per facilitare poi la gestione degli apiari, la FEM ha messo a punto dei quaderni per raccogliere e organizzare le osservazioni fatte dagli apicoltori e per attuare una precisa pianificazione: il “quaderno visite in apiario” e il “quaderno colonie”. Nel 2013 è stato pubblicato e distribuito uno specifico manuale sulla Varroa, “Conoscere e controllare la varroa in Trentino”, scaricabile in PDF al link www.fmach.it/Servizi-Generali/Editoria/ ... n-Trentino . Il manuale è stato redatto in collaborazione con alcuni esperti a livello nazionale, con i servizi veterinari dell’APSS del Trentino e con le associazioni locali di apicoltori, ha avuto la supervisione scientifica del Dr. Franco Mutinelli del Centro di referenza nazionale per l’apicoltura (IZS delle Venezie). Il risultato è un testo rigoroso da un punto di vista scientifico ma scritto in modo chiaro ed alla portata di tutti.
Il punto sulla ticchiolatura a San Michele con i servizi delle regioni frutticole dell’Italia settentrionale TICCHIOLATURA SOTTO CONTROLLO, TRENTINO IN SINERGIA COL NORD ITALIA
Situazione nettamente migliore quest’anno sul fronte ticchiolatura, sia in Trentino che nelle province limitrofe. Nonostante il forte inoculo di fine marzo, le condizioni infettive sono state gestite con i trattamenti fitosanitari proposti e gli agricoltori sono riusciti ad entrare negli appezzamenti per tempo. Questo è quanto emerso dall’incontro che si è svolto, nei giorni scorsi, alla Fondazione Mach, che ha coinvolto accanto ai tecnici di San Michele, i servizi di sperimentazione e di consulenza delle regioni frutticole del Nord Italia: Alto Adige, Friuli, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna ed, in particolare, l’Università di Bologna.
(s.c.) Per quanto riguarda in particolare il Trentino, pur in presenza di un forte inoculo, la strategia di difesa che ha corretto qualche lacuna del 2013 e le condizioni climatiche diverse hanno permesso un miglior controllo di questa patologia, che rappresenta la malattia fungina più pericolosa per il melo.
Nel corso dell’incontro sono stati trattati vari temi: dalla gestione dell’inoculo dell’anno precedente alle condizioni climatiche e alle infezioni di ticchiolatura, dall’uso dei modelli previsionali e controllo dei capta spore, alle strategie proposte e i risultati ottenuti, dall’impiego di prodotti sperimentali ai dati parziali sulla resistenza. I tecnici hanno ritenuto opportuno aumentare le sinergie fra le varie zone in riferimento alle prove sperimentali e alle attività di gestione della patologia che presenta comunque ancora alcune criticità. I rappresentanti dei vari servizi provinciali/regionali di competenza, inoltre, si attiveranno in sede di linee guida nazionali di difesa integrata per rivalutare, anche in vista di ulteriori limitazioni nell’uso delle sostanze attive per la ticchiolatura, le modalità di scelta dei prodotti fitosanitari. Questo per consentire all’agricoltore di gestire in modo ottimale la strategia di difesa dalla ticchiolatura e, più in generale, il controllo di tutte le avversità.
Dalla Giunta provinciale il via libera alla terza edizione del concorso "IL TURISMO INCONTRA L'AGRICOLTURA" NEI TERRITORI DELL'EUREGIO
Stimolare in maniera innovativa l'integrazione tra il mondo agricolo e quello turistico: questo l'obiettivo del concorso "Il Turismo incontra l'Agricoltura" rivolto ai territori dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e proposto dalla società Transkom & Co sas di Bolzano. Dopo le prime due edizioni, che hanno portato all'elaborazione di circa un centinaio di proposte in materia, di cui mediamente 40 dal Trentino, si stanno ora raccogliendo le proposte sul bando 2014. La Giunta provinciale ha oggi approvato, su proposta dell'assessore provinciale all'agricoltura, Michele Dallapiccola, il finanziamento per la realizzazione dell'iniziativa, destinando poco meno di 22 mila euro quale quota della Provincia autonoma di Trento a copertura della spesa complessiva.
Il concorso si pone l'obiettivo di stimolare lo sviluppo e la condivisione di nuove forme di collaborazione fra turismo ed agricoltura, tenuto conto che i progetti presentati dai un territorio possono poi essere presi come esempio e sviluppati anche dagli altri territori.
In ogni Provincia/Bundesland una giuria locale selezionerà 5 progetti dalle proposte presentate, per un totale di 15 progetti che saranno valutati da una giuria composta da soggetti provenienti dai tre territori coinvolti dal concorso. A seguito della selezione, verranno individuati i 3 vincitori, uno per ogni territorio, a cui saranno assegnati premi per un valore complessivo di 6.000 euro. La Provincia autonoma di Bolzano ospiterà la cerimonia di premiazione 2014. (fm)
Per tutte le informazioni è possibile consultare il seguente sito internet:
Gli incontri promossi dalla Fondazione Mach per informare e aggiornare il mondo contadino INCONTRI TECNICI PER AGRICOLTORI, ECCO IL CALENDARIO DI AGOSTO
Ricco anche quest’anno il calendario degli incontri tecnici estivi promossi dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige per il mondo agricolo trentino. Dalla viticoltura biologica alle tecniche di trasemina dei prati, dalla presentazione di sistemi innovativi in frutticoltura come la parete stretta alle nuove varietà di mele prodotte con gli incroci naturali in campo. Ecco gli appuntamenti.
Giovedì 7 agosto, dalle 9 alle 12, presso l’aula magna della Fondazione Mach, è in programma la giornata tecnica realizzata in collaborazione con il centro di sperimentazione di Laimburg sul tema della viticoltura biologica dove si parlerà di peronospora e di utilizzo del rame per la difesa, con visite alle prove sperimentali.
Venerdì 8 agosto, alle ore 9.30, in Primiero, presso l’azienda Agricola & Agritur Broch di Passo Cereda, si svolgerà una giornata dimostrativa di interventi di miglioramento del prato promossa dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con l’Unione Allevatori del Primiero e Vanoi. Qui l’attenzione sarà tutta puntata sui prati e pascoli di montagna, che rappresentano una risorsa importante per l’agricoltura trentina e sulla messa a punto di corrette tecniche di trasemina. Martedì 26 agosto, alle 8.30, presso l’azienda sperimentale di Maso Maiano, a Cles, torna l’appuntamento delle porte aperte. Saranno presentati i risultati delle attività e delle prove condotte dal Centro Trasferimento Tecnologico, con un’attenzione particolare a quattro tematiche: frutticoltura biologica, nuove selezioni di mele risultato dell’attività di miglioramento genetico, allevamento in parete stretta e reti multifunzionali, portainnesti/impiego di ammendanti e fertilità del suolo. A partire da questa edizione delle porte aperte la registrazione dei partecipanti agli eventi organizzati dal Centro Trasferimento Tecnologico avverrà tramite la lettura automatizzata del codice a barre posto sul retro della carta provinciale dei servizi sanitari. Si raccomanda pertanto ai frutticoltori di portarla con sé. Giovedì 21 agosto, presso la Fondazione Edmund Mach, si svolgerà il tradizionale incontro prevendemmiale promosso da Assoenologi del Trentino in collaborazione con i tecnici ed i ricercatori di San Michele. Per quanto riguarda le tradizionali porte aperte di Maso Part, quest’anno il programma dell’evento è stato ridotto a causa della grandinata del 24 giugno che ha colpito i frutteti e vigneti in Piana Rotaliana. Giovedì 28 agosto, a partire dalle 8.30, nella azienda sperimentale situata a Mezzolombardo, in località Rupe, si terrà un incontro sui vantaggi del sistema di allevamento a parete stretta dei frutteti e delle reti multifunzionali.
Venerdì 8 agosto, alle 9.30, presso l’azienda agricola Broch incontro dimostrativo LA SALUTE DEI PRATI DI MONTAGNA, GIORNATA TECNICA A PASSO CEREDA
I prati e i pascoli di montagna rappresentano una risorsa importante per l’agricoltura trentina. Basti pensare che "sostengono" 45.000 capi bovini, 3.000 equini, 27.000 ovini e 6.000 caprini. Ne deriva l’importanza di mantenerli in salute, attraverso la messa a punto di corrette tecniche di trasemina. Per questo motivo venerdì 8 agosto, alle ore 9.30, in Primiero, presso l’azienda Agricola & Agritur Broch di Passo Cereda, si svolgerà una giornata dimostrativa di interventi di miglioramento del prato promossa dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con l’Unione Allevatori del Primiero e Vanoi.
In provincia di Trento i prati e pascoli utilizzati ammontano a circa 60 mila ettari, di cui 20.000 destinati allo sfalcio e 40.000 all’alpeggio (dati Censimento Agricoltura 2010). Prati e pascoli sono l’elemento caratterizzante il paesaggio delle vallate alpine e rappresentano l'unica coltura agraria possibile alle quote medio-alte.
I tecnici dell’Ufficio risorse foraggere e produzioni zootecniche del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach spiegano che una zootecnia legata al territorio ha bisogno di foraggi di qualità e dunque di prati in salute. Le moderne tecniche di trasemina consentono di “curare” il prato sotto il profilo botanico e produttivo. “Questa giornata dimostrativa -spiega Francesco Gubert - intende sensibilizzare gli operatori sull’importanza del sistema “prato” per il successo dell’azienda zootecnica”.
GIORNATA DIMOSTRATIVA Miglioramento agronomico del prato: tecniche di trasemina 8 agosto 2014 – ore 9.30 - c/o Azienda Agricola & Agritur Broch – Passo Cereda (TN) Programma
Ore 9.30: ritrovo a Passo Cereda presso Agritur Broch Ore 9.40: saluto di benvenuto Angelo Pecile (FEM) e Giacomo Broch (Unione Allevatori Primiero-Vanoi) Ore 10.00: il miglioramento agronomico del prato: tecniche, metodi, costi, benefici Francesco Gubert (FEM) Ore 10.30: presentazione in campo della traseminatrice Güttler Greenmaster 250 Karl Auer (ditta Ertl-Auer Landtechnik, Austria Superiore) Ore 11.00: dimostrazione in campo di interventi di miglioramento del prato (intervento “leggero” ed intervento “pesante” di rinnovo del cotico) Ore 11.30: Conclusione con assaggio di prodotti tipici