Alla Fondazione Mach gli esperti della Provincia e i referenti della filiera nazionale della vite e del vino VARIETA’ DI VITE RESISTENTI, UN’OPPORTUNITA' PER LE AREE “SENSIBILI”
Un gruppo di esperti del settore viticolo composto da rappresentanti ministeriali e regionali e dai referenti nazionali del settore vino ha partecipato nei giorni scorsi, alla Fondazione Edmund Mach, ad un incontro sulle opportunità di utilizzo delle varietà di vite resistenti alle principali malattie fungine. Sotto la lente dei funzionari le nuove varietà di vite tolleranti a oidio e peronospora recentemente iscritte nel Registro nazionale delle varietà di vite grazie alla Fondazione Edmund Mach che assieme alla Provincia autonoma di Trento è impegnata nella messa a punto di tecniche innovative per promuovere una viticoltura sostenibile anche attraverso la selezione di nuove varietà.
I funzionari hanno avuto l’opportunità di visitare i campi sperimentali, conoscere le attività di ricerca, discutere di alcune norme che non consentono al momento un pieno utilizzo di queste varietà e degustare i vini prodotti.
Si tratta delle varietà Solaris, Johanniter, Helios, Prior, Cabernet Carbon e Cabernet Cortis, create dall’Istituto Viticolo Statale di Freiburg e testate da alcuni anni dal Centro ricerca e innovazione, particolarmente impegnato nell’attività di miglioramento genetico orientato alla resistenza per ridurre i trattamenti antiparassitari. A queste vanno aggiunte Bronner e Regent, le due varietà iscritte nel registro su richiesta dalla Provincia autonoma di Bolzano. La Provincia autonoma di Trento le ha inserite tra le varietà in osservazione in Trentino ritenendo interessante l’utilizzo in zone “difficili”, con presenza di vigneti poco o per niente meccanizzabili, e anche in zone particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale, quali vigneti confinanti con strade, ciclabili, parchi e abitazioni civili. Altro aspetto favorevole di questi vitigni è la riduzione dei residui di prodotti chimici nelle uve, aspetto da non sottovalutare, in quanto il concetto di qualità oggi tiene sempre più conto anche della salubrità dello stesso prodotto agricolo.
Fino a mercoledì a Vigalzano 85 ricercatori di 18 paesi faranno il punto sulle malattie dei piccoli frutti PICCOLI FRUTTI, SI ALZA IL SIPARIO SUL CONGRESSO IOBC
Si è aperto oggi, a Vigalzano di Pergine Valsugana, presso la sede periferica della Fondazione Edmund Mach, il congresso internazionale della IOBC, l’Organizzazione mondiale per la lotta biologica e integrata, dove 85 ricercatori provenienti da 18 paesi si confronteranno per tre giorni sulle malattie principali dei piccoli frutti e sulle più innovative strategie di controllo integrato e biologico, con una attenzione particolare al problema Drosophila suzukii.
L’evento si svolge a Vigalzano dove la Fondazione Mach concentra le principali attività di ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica sui piccoli frutti. Le più recenti edizioni del workshop biennale si sono svolte a Ismir (Turchia), Budapest (Ungheria), Avignone (Francia), East Malling (Gran Bretagna). Il congresso biennale che ha scelto quest’anno il Trentino, è promosso in stretta collaborazione con la Fondazione Mach, il centro di sperimentazione di Laimburg, il mondo produttivo locale e il progetto Lexem dedicato alle specie aliene invasive.
I partecipanti saranno 85 (è stato fissato il numero chiuso a 80 per ragioni logistiche) provenienti da paesi per la maggioranza europei, ma con una significativa partecipazione di ricercatori extracontinentali, in particolare Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e Cina. I referenti organizzativi del congresso sono Daniele Prodorutti e Alberto Grassi del Centro Trasferimento Tecnologico. La giornata di oggi sarà dedicata alle malattie, mentre martedì 27 maggio i ricercatori si confronteranno sulle diverse strategie di controllo di malattie e fitofagi compreso il miglioramento genetico. Nel pomeriggio è prevista la visita ad alcune aziende del settore organizzata in collaborazione con Sant'Orsola. Il workshop si chiuderà mercoledì 28 maggio con una giornata interamente dedicata alla problematica Drosophila Suzukii: la Fondazione Edmund Mach presenterà pertanto lo stato di avanzamento delle ricerche e delle sperimentazioni ed in particolare le recenti scoperte relative all'individuazione di specie di insetti parassitoidi che si prospettano molto interessanti per il controllo biologico dell’insetto. La IOBC è un gruppo internazionale di ricercatori nato nel 1955 con l’obiettivo di promuovere la protezione delle piante da frutto e rappresenta l’ente di riferimento per la comunità europea quando deve legiferare su temi attinenti la protezione integrata delle colture. La Fondazione Edmund Mach è fortemente rappresentata al suo interno. Ilaria Pertot, responsabile del Dipartimento agroecosistemi sostenibili e biorisorse del Centro Ricerca e Innovazione è vicepresidente dell’area “west paleartic” che copre Europa, Nord Africa e Medio Oriente, mentre Claudio Ioriatti, responsabile del Dipartimento sperimentazione e servizi tecnologici del Centro Trasferimento Tecnologico, è coordinatore del gruppo di lavoro “lotta integrata in frutticoltura” . In occasione del congresso saranno consegnati da parte dell'IOBC due awards agli studenti che hanno presentato dei lavori giudicati innovativi. Inoltre, per sottolineare l'importanza del trasferimento dell'innovazione saranno anche premiati con l'Excellence in IPM Award i due lavori che più di altri hanno contribuito allo sviluppo e trasferimento nella pratica di strumenti e strategie innovative in grado di ridurre l'impiego di prodotti chimici.
Domenica 1 giugno un pomeriggio dedicato alle famiglie tra laboratori, animali, degustazioni e mostre a cura della Comunità di Valle Rotaliana-Königsberg “AGRIFAMILY”: LA PRIMA FESTA DEL DISTRETTO FAMIGLIA AL MUSEO DI SAN MICHELE
Domenica 1 giugno, dalle 14.30 alle 17.30, durante la festa della comunità di San Michele all’Adige “Adesenfestasanmichel”, al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, il Distretto Famiglia Rotaliana Königsberg propone una festa per le famiglie sul tema che caratterizza la Comunità della Rotaliana: l’agricoltura. Un evento ricco di iniziative interessanti per tutte le età, dai più piccoli ai più grandi.
Il Distretto Famiglia Rotaliana-Königsberg, coordinato dalla vicepresidente della Comunità di Valle Alessia Gabrielli, è nato nell'autunno 2012, coinvolgendo molti soggetti del pubblico e del privato, con il fine comune di realizzare un territorio accogliente e attrattivo per le famiglie, siano esse residenti ma anche ospiti. I Distretti Famiglia, promossi dall’Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili, si propongono come spazi all’interno dei quale operatori economici, istituzioni e famiglie esprimono nuove relazioni di fiducia reciproca e di cooperazione, ovvero aspettative positive che costituiscono le condizioni strategiche per sviluppare l’economia di un territorio e per promuovere il benessere familiare inteso quale circuito economico e culturale. Ogni anno gli attori dei Distretti Famiglia stabiliscono dei compiti che devono poi realizzare per aumentare il benessere famigliare e per rendere il territorio sempre più “a misura di famiglia”. Tra queste attività, devono individuare un progetto strategico atto a caratterizzare l'area. Il Distretto della Piana Rotaliana-Königsberg ha pensato di realizzare una vera e propria festa per le famiglie con laboratori, attività, mostre e degustazioni. Il tutto inerente al tema individuato quale caratteristica principale del territorio: l'agricoltura, da cui il nome “Agrifamily”. Il luogo individuato come sede ideale per un’iniziativa con questa tematica è il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, che domenica 1 giugno darà spazio a molti laboratori, degustazioni e mostre tra la corte, il giardino e il chiostro tricuspide. Diversi sono infatti i soggetti che si sono attivati e che hanno messo in campo le loro competenze e specificità per animare la festa ed accogliere le famiglie, regalando loro delle esperienze legate alla conoscenza della natura e dei frutti che la terra e il lavoro dell'uomo ci donano.
La proposta di “Agrifamily” prevede l’angolo con gli animali, degustazioni di succo di mela, assaggi di gelato al sambuco dove scoprire anche la lavorazione del fiore, laboratori con le pannocchie, le piante aromatiche, i cereali, i tappi di sughero, approfondimenti sui rimedi naturali, i funghi, gli alberi e i fiori che popolano la flora della Piana Rotaliana. Inoltre è possibile visitare con una guida il Museo e approfondire le tematiche relative a viticoltura, enologia, distillazione e spumantizzazione. “Agrifamily” ha luogo domenica 1 giugno, dalle ore 14.30 alle ore 17.30, durante la festa della comunità di San Michele all’Adige organizzata dalla Pro Loco e dall’Assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con le associazioni del Paese, “Adesenfestasanmichel”, che celebra il legame dei due abitati di Grumo e San Michele con il fiume che li attraversa proponendo stand enogastronomici, concerti, spettacoli e numerose iniziative.
Giovedì 29 maggio, presso FEM, convegno regionale sul paesaggio agricolo e urbano “LA VITE E LA CITTÀ”, DOMANI CONVEGNO CON URBANISTI E PRODUTTORI
E’ possibile una coesistenza virtuosa tra città e campagna? Come si è evoluto in regione il territorio agricolo e quale sarà il paesaggio del futuro? Su questi temi docenti, urbanisti, produttori e operatori turistici si confronteranno domani, giovedì 29 maggio, alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, al convegno regionale “La vite e la città: un futuro comune”. L’evento si svolgerà dalle 9 alle 13, presso il Palazzo Ricerca e Conoscenza e vedrà la partecipazione dell’assessore provinciale all’urbanistica, Carlo Daldoss, accanto al sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, e al direttore generale della Fondazione Mach, Mauro Fezzi.
Il convegno regionale è organizzato nell’ambito della mostra fotografica “a Nord di Trento a sud di Bolzano” promossa dalle sezioni di Trento e Bolzano dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, in collaborazione con la cooperativa Alpes, l’associazione Imperial Wines e il Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Mach.
Programma “La vite e la città: un futuro comune” – Palazzo Ricerca e Conoscenza FEM Giovedì 29 maggio 2014 Ore 9.00 – Saluti Carlo Daldoss, Assessore all’Urbanistica, Provincia Autonoma di Trento Gianluca Tait, Presidente Comunità di Valle Rotaliana Konigsberg PAT Edmund Lanziner, Presidente Consorzio Oltradige Bassa Atesina PAB Mauro Fezzi, Direttore generale Fondazione Mach Tra città e campagna: lo spazio dell’agricoltura Introduce e modera: Bruno Zanon, Università degli Studi di Trento e STEP Città e campagna nel Piano della Comunità di Valle Rotaliana Königsberg Corrado Diamantini, Università degli Studi di Trento Il territorio agricolo della Bassa Atesina nei Piani urbanistici comunali Peter Morello,Istituto Nazionale di Urbanistica Questioni metodologiche e interpretative per le zone agricole del capoluogo di Trento Paolo Biasioli, vicesindaco del Comune di Trento Tiziano Brunialti, Comune di Trento Il caso dei vigneti comunali: usi agricoli urbani del capoluogo di Bolzano Luigi Spagnolli, Sindaco del Comune di Bolzano Tra campagna e città: paesaggi e pratiche agricole Introduce e modera: Giovanna Ulrici, Istituto Nazionale di Urbanistica Fotografia, paesaggi e architetture della vite e del vino: alcune riflessioni Vittorio Curzel, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, PAT Fare paesaggi: la testimonianza di un vignaiolo Giulio De Vescovi, Azienda Agricola de Vescovi Ulzbach, Pressano Il progetto PICA: zonizzazioni di produzione e di paesaggio Andrea Faustini, Cavit, Trento Conclusioni Michele Stramandinoli, Istituto Nazionale di Urbanistica ore 14.30: Visite guidate ai sistemi colturali vitivinicoli nei vigneti della Fondazione E.Mach
Il 30 e il 31 maggio all’Ecosportello di Trento, in collaborazione con Ecoristorazione Trentino ECO-DEGUSTAZIONI AL FESTIVAL DELL’ECONOMIA
Due progetti della Provincia autonoma di Trento, Ecosportello ed Ecoristorazione Trentino, s’incontrano nei giorni del Festival dell’Economia per proporre “Buoni e sostenibili“, uno spazio di eco-degustazione di prodotti locali a ridotto impatto ambientale, con momenti di riflessione sulla sostenibilità nella ristorazione. Gli appuntamenti sono previsti venerdì 30 maggio alle ore 18 e sabato 31 maggio alle ore 12 presso la sede dell’Ecosportello di Trento (via Torre Verde 34). La partecipazione è libera e gratuita.
A preparare le eco-degustazioni saranno quattro eco-ristoratori del circuito Ecoristorazione Trentino (Antiche Contrade e Osteria Storica Morelli di Pergine, Hotel America e Rifugio Maranza di Trento), in collaborazione con tre dei loro fornitori di prodotti a filiera trentina (Azienda agricola Cà dei Baghi di Bosentino, Azienda agricola le Mandre di Bedollo e Macelleria Sighel). I presenti potranno assaggiare il sapore delle loro preparazioni locali e ascoltare le loro esperienze di ristorazione sostenibile. La partecipazione è libera e gratuita.
Si è chiuso in Trentino il congresso IOBC dedicato interamente alla difesa dei piccoli frutti PICCOLI FRUTTI: DAL CONGRESSO IOBC LE LINEE PER LA DIFESA SOSTENIBILE
115 congressisti, 19 paesi, tre giornate di lavori, 8 sessioni con 38 presentazioni e 26 posters. Sono i numeri del congresso internazionale IOBC sulla difesa dei piccoli frutti ospitato nei giorni scorsi dalla Fondazione Edmund Mach nella sede periferica di Vigalzano. Un evento di notevole spessore scientifico promosso dalla Organizzazione mondiale per la lotta biologica e integrata in collaborazione con la Fondazione Mach, il centro di sperimentazione di Laimburg, il mondo produttivo locale e il progetto Lexem dedicato alle specie aliene invasive.
Focus congresso: malattie dei piccoli frutti e strategie innovative per il controllo. Al congresso di Pergine, che segue gli incontri a Ismir (Turchia), Budapest (Ungheria), Avignone (Francia), East Malling (Gran Bretagna) si è parlato di nuove patologie dei piccoli frutti, come ad esempio, Erwinia pyrifoliae su fragola, ritrovata per ora solo in Olanda, e delle possibilità di controllo delle malattie fungine, sia mediante fungicidi convenzionali, che con preparati biologici (es.Trichoderma harzianum) e prodotti a basso impatto come il bicarbonato di potassio.
Drosohphila Suzukii: sotto la lente i sistemi di difesa più efficaci. Il tema Drosophila Suzukii è stato trattato da 16 presentazioni su 38. I lavori hanno riguardato la biologia dell’insetto, il controllo con insetticidi e con formulati a basso impatto e le relative modalità applicative come i microsprinkler. Focus soprattutto sul controllo biologico (con prove di rilascio di parassitoidi pupali, per ora in ambiente protetto, mediante tecniche innovative), sul controllo con reti antinsetto, mediante tecnica di cattura massale e lo sviluppo di attrattivi sempre più efficaci. La Fondazione Mach ha illustrato lo stato di avanzamento di ricerche e sperimentazioni orientate, in particolare, alla identificazione delle sostanze volatili emesse sia dai frutti che dalle esche ritenute al momento più efficaci (quali ad esempio Droskidrink), ma anche alle possibilità di sfruttamento degli Imenotteri parassitoidi indigeni identificati nel corso dell’attività 2012-2013 in Trentino. Il congresso però ha riguardato anche altri insetti dannosi che continuano a richiedere grande attenzione da parte dei produttori: l’antonomo del lampone e fragola, Anthonomus rubi, il verme del lampone, Byturus tomentosus, l’Oziorrinco e i tripidi della fragola. Miglioramento genetico dei piccoli frutti. Infine, si è parlato anche dell’attività di miglioramento genetico condotto dai ricercatori della Fondazione Mach volto a individuare nuove varietà di lampone e mirtillo tolleranti rispetto ai principali patogeni e insetti. Premi per lo sviluppo di strategie di difesa che riducono l’input chimico. Durante il meeting sono stati premiati dal Comitato Scientifico con l'Excellence in IPM Award due lavori che più di altri hanno contribuito allo sviluppo e trasferimento nella pratica di strumenti e strategie innovative in grado di ridurre l'impiego di prodotti chimici: uno relativo ad una prova per valutare l’efficacia di parassitoidi pupali di D.suzukii, presentato dalla ricercatrice francese del Ctifl Yannie Trottin e l’altro concernente la possibilità di diffusione di Gliocladium catenulatum, fungo antagonista di Botrytis cinerea su fragola, mediante Bombus terrestris impiegato quale vettore, presentato dal ricercatore Tom Van Delm, del Research Centre Hoogstraten, in Belgio. Per la qualità ed il carattere innovativo dei lavori presentati il Comitato Scientifico ha premiato anche Stine Kramer Jacobsen, della University of Copenhagen (Danimarca), per un lavoro sul comportamento di predatori generalisti e specializzati di Tetranychus urticae su fragola, in un sistema di interazione con i funghi entompatogeni e Giovanni Benelli, dell’Università di Pisa, per un lavoro di revisione e possibilità applicative nell’IPM della comunicazione sessuale in specie di Ditteri Tephritidae nocivi ai piccoli frutti.
Azione di controllo del territorio della forestale di Pieve di Bono IMPORTANTE SEQUESTRO DI CICERBITA ALPINA
Grosso sequestro ieri nelle Giudicarie di cicerbita alpina, meglio conosciuta come radicchio dell'orso. 15 le persone controllate che avevano raccolto quantitativi di cicerbita di molto superiori a quanto previsto dalla legge, ovvero 2 chili per ogni persona. Il radicchio dell’orso sequestrato è stato consegnato alla parrocchia di Roncone, che lo utilizzerà per iniziative di beneficenza rivolte alla regione del Mato Grosso in Brasile.
Contravvenzioni per 1.600 euro ed il sequestro di circa mezzo quintale di materiale. Questo il risultato di una vasta operazione di controllo del territorio, che si è protratta per una giornata intera, sul monte Cadria nelle Giudicarie.
L’azione di controllo, effettuate dagli agenti della Stazione forestale di Pieve di Bono, coadiuvati da due custodi forestali di zona, era finalizzata ad accertare il rispetto dei limiti di legge stabiliti per la raccolta della cicerbita alpina, meglio nota come radicchio dell’orso, 2 kg a testa al giorno. La pianta cresce e raggiunge la sua maturazione proprio in questo periodo dell’anno. Durante la giornata sono state controllate una quindicina di persone. Cinque delle quali detenevano quantitativi non consentiti di cicerbita, anche molto oltre il limite di legge.
Il radicchio dell’orso sequestrato è stato consegnato alla parrocchia di Roncone, che lo utilizzerà per iniziative di beneficenza rivolte alla regione del Mato Grosso in Brasile.
Il convegno organizzato dall'Assessorato alle infrastrutture e all'ambiente con tecnici, esperti e aziende COMBUSTIBILE PRODOTTO DAI RIFIUTI, IN RETE L'INCONTRO TECNICO
E' in rete, sul sito internet della Provincia autonoma di Trento, la registrazione integrale - nonché le slides e i documenti utilizzati dai relatori - dell'incontro tecnico sullo stato dell'arte per tutto ciò che riguarda aspetti tecnici, normativi, ambientali, economici legati alla produzione di CSS, il combustibile solido secondario che "nasce" dai rifiuti. Poche settimane fa, nella Sala Belli del Palazzo della Provincia, una intera mattinata è stata appunto dedicata ad un significativo confronto sull'argomento. Quattro ore ricchi di dati, tabelle (a partire dal "record" del Trentino in fatto di raccolta differenziata: 75 per cento, un livello da Europa del nord), riferimenti normativi, esperienze di chi già utilizza, quale combustibile, proprio il CSS. L'iniziativa è stata di Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture e all'ambiente, a seguito di una richiesta pervenuta dal consiglieri provinciali.
L'incontro è stato aperto - dopo il saluto e l'introduzione dell'assessore provinciale alle infrastrutture e all'ambiente, Mauro Gilmozzi - da Sebastiano Serra della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare che ha toccato gli aspetti tecnici e normativi per la produzione di CSS-combustibile così come delineati dal decreto ministeriale numero 22 del 14 febbraio 2013. L'ingegner Bernardo Arecco di CSS Management Buzzi Unicem SpA ha tracciato l'esperienza di Buzzi-Unicem nella produzione di “CarbonNext” e successivo utilizzo come combustibile sostitutivo in cementificio mentre l'ingegner Piero Bertolusso, direttore Tecnico S.T.R. Srl ha illustrato l'esperienza della società pubblica nella produzione di CSS-combustibile presso lo stabilimento di Sommariva del Bosco. A Silvio Cagliero, dirigente del Dipartimento Provinciale di Cuneo - ARPA Piemonte il compito di una relazione sulle verifiche sulla qualità delle emissioni in atmosfera, svolte da ARPA Piemonte presso il cementificio BUZZI-UNICEM, prima e dopo l’utilizzo di CSS-combustibile come sostitutivo del combustibile tradizionale. Infine l'ingegner Stefano Petriglieri, responsabile recupero Energetico COREPLA, ha analizzato la sua esperienza nel trattamento delle plastiche, con speciale riguardo al potenziale utilizzo di Plasmix come additivo per la confezione di CSS-combustibile mentre Luigi Dalla Pozza, consigliere del Consorzio EcoCarbon, si è occupato del disciplinare di processo e di prodotto per CSS-combustibile.
Mercoledì 18 alle ore 18 si inaugura la mostra fotografica di Gianni Bodini che racconta i tanti volti dell’antica via romana LA MOSTRA “PAESAGGI LUNGO LA VIA CLAUDIA AUGUSTA” AL MUSEO DI SAN MICHELE
La mostra fotografica itinerante di Gianni Bodini “Paesaggi lungo la Via Claudia Augusta” fa tappa al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige. L’inaugurazione mercoledì 18 giugno alle ore 18, nella suggestiva cornice del chiostro tricuspide del Museo.
La Via Claudia Augusta, l’antica via romana costruita circa 2000 anni fa per collegare il Po al Danubio e completata dall’imperatore Augusto, del quale nel 2014 ricorre i bimillenario della morte, è lunga circa 600 chilometri dalla laguna veneta, attraverso le Alpi per raggiungere la pianura germanica. Dell’antico tracciato sono giunti a noi pochi resti, resta infatti ancora allo studio degli esperti, ma probabilmente è stato ripreso dalle successive vie comunicazione usate ancora oggi. Indiscutibile è però il susseguirsi degli scenari che caratterizzano la Via Claudia Agusta: oggi come allora, si incontrano paesaggi differenti e complementari che affascinano e stimolano alla riflessione, cambiando aspetto con il susseguirsi delle stagioni e con il modificarsi del clima. La mostra di Gianni Bodini “Paesaggi lungo la Via Claudia Augusta” presenta alcuni di questi panorami: dall’ambiente “anfibio” della laguna ai colli prealpini, dalle cime maestose dell’Ortles alle gole dell’Inn, dai laghi prealpini della Baviera alle pianure brumose che portano alle rive del Danubio... Un alternarsi di paesaggi arcaici e carichi di storia. La mostra è accompagnata da un numero monografico di “Arunda”, la rivista della Val Venosta che dal 1976 contribuisce a diffondere storia e cultura locali a livello transnazionale. Numero interamente curato dal fotografo di Silandro Gianni Bodini, arricchito da un ampio apparato iconografico che fa da cornice a una serie di racconti di chi ha accompagnato il suo viaggio lungo la Via Claudia Agusta, storie che approfondiscono i luoghi di interesse culturale che vi si possono incontrare, come il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige. “Il mio” commenta Bodini “vuole essere solo un invito a mettersi in viaggio per conoscere meglio la varietà di paesaggi che si possono scoprire in un territorio relativamente ristretto e per conoscere più a fondo i nostri vicini che sono spesso i grandi sconosciuti”.
La mostra rimarrà aperta fino al 7 luglio con orario 9.00-12.30 / 14.30-18.00.
Nominati dalla Giunta provinciale i nuovi componenti che rimarranno in carica per la durata della legislatura RINNOVATO L'OSSERVATORIO FAUNISTICO
Tra gli organi di consulenza che supportano l'attività dell'Amministrazione provinciale che devono essere rinnovati, nella loro composizione, ad ogni nuova legislatura c'è l'Osservatorio Faunistico provinciale. Alla nomina dei nuovi componenti (per alcuni si tratta di una riconferma) ha provveduto stamane la Giunta provinciale approvando una deliberazione firmata dall'assessore Michele Dallapiccola, titolare delle competenze in materia di caccia e pesca.
Questi i funzionari ed esperti che fanno ora parte dell'Osservatorio: - Maurizio Zanin, dirigente del Servizio Foreste e fauna, con funzioni di presidente - Piero Genovesi, dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - Michele Lanzingher, direttore del MUSE - Maurizio Odasso, libero professionista in qualità di esperto in materia di ecologia agro-forestale - Michele Bottazzo, funzionario di Veneto Agricoltura, esperto in scienze naturali - Luca Pedrotti, funzionario del Parco Nazionale dello Stelvio, esperto in biologia della fauna selvatica - Debora Dellamaria, veterinaria dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.