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Provincia Autonoma di Trento 
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Oltre 4.800 espositori e quasi 50.000 visitatori per la fiera tedesca
IL VINO TRENTINO SI APRE ALL'INTERNAZIONALIZZAZIONE

A Düsseldorf, nel corso della 20ª edizione di Prowein, la nostra provincia ha presentato il meglio della propria produzione con la presenza di 30 aziende, il doppio rispetto al 2013. Per l'assessore Michele Dallapiccola: «Eventi così importanti ci aiutano a consolidare e rafforzare la nostra presenza nell'export».

Dal 23 al 25 marzo il Trentino è stato impegnato nella 20ª edizione di Prowein, una delle fiere enologiche più importanti a livello internazionale. Una finestra di grande rilievo sul mondo, che quest'anno ha visto una presenza dei produttori provinciali qualificata e consistente, con 30 aziende rappresentate, coordinate dal Consorzio vini del Trentino.
«Prowein rappresenta una vetrina di grande prestigio per la nostra vitivinicoltura – ha detto l'assessore provinciale all'agricoltura Michele Dallapiccola, presente a Düsseldorf – perché consente ai nostri produttori di farsi conoscere e stringere accordi commerciali sui mercati esteri, grazie alla presenza di importanti buyer internazionali, provenienti soprattutto da Germania, Asia e Nord Europa. Non è un caso che il Trentino punti con forza ad aprirsi all'internazionalizzazione, poiché solo così può restare competitivo».
Lo spazio dedicato al nostro territorio ha fatto registrare la presenza di produttori già attivi sul mercato tedesco e di altri che invece hanno colto questa opportunità per sviluppare l’export, che diventa uno strumento fondamentale anche per le piccole e medie realtà trentine. Sono 30 le aziende che quest’anno hanno partecipato all’evento, esattamente il doppio rispetto a quelle del 2013, a dimostrazione della crescente attenzione dei produttori trentini verso i mercati, esteri: si tratta di Cavit, La-Vis, Ferrari F.lli Lunelli, Distilleria Marzadro, Endrizzi, Cantina Sociale Roverè della Luna, Gaierhof, Cantina Sociale Mori Colli Zugna, Donati Marco, Revì, Cantina Aldeno, Bolognani, Barone de Cles, Nicolodi Alfio, Pelz Fratelli, Opera Vitivinicola in Valdicembra, Zanotelli Elio & F.lli, Simoni Ferruccio, Pilzer Distilleria, Paolazzi Distilleria, Villa Corniole, Balter, De Tarczal, Tenuta Maso Corno di Giulio Larcher, Cesconi, Grigolli Bruno, Maso Bergamini, F.lli Pisoni, Pravis e Zeni Roberto.
Nel suo 20° anniversario ProWein ha trasformato la città di Düsseldorf nella capitale internazionale del vino. Ben 4830 espositori provenienti da 47 paesi e oltre 48.000 visitatori professionali internazionali si sono riuniti nella città sul Reno, con un incremento del 7% rispetto allo scorso anno, quando erano stati 45.168.
La prossima edizione è in programma dal 15 al 17 marzo 2015.

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29/03/2014, 8:20
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Mercoledì 2 aprile, alle 9, in aula magna FEM, focus sulla viticoltura biologica in Trentino
VITICOLTURA BIO, LA GESTIONE DEI GIALLUMI: REGIONI A CONFRONTO

È in programma mercoledì 2 aprile, alle ore 9, presso l’aula magna della Fondazione Edmund Mach, l’incontro di aggiornamento per viticoltori biologici sulla gestione dei giallumi della vite. L’iniziativa è promossa dal Centro Trasferimento Tecnologico e si propone di offrire un confronto fra alcune realtà viticole dove la problematica è presente da diversi anni o è in lenta espansione. Il tecnico Roberto Lucin interverrà sulla situazione in Trentino, Maresa Novara porterà l’esperienza del Piemonte e Pierluigi Donna quella di Franciacorta.

I giallumi sono delle fitoplasmosi che da diversi anni preoccupano il mondo viticolo europeo. Il contenimento dei giallumi prevede il mantenimento dei territori “il più possibile puliti” prestando attenzione all’eliminazione delle viti sintomatiche sia delle varietà coltivate, sia di quelle di spazi non gestiti.

Per la flavescenza è previsto il controllo del vettore conclamato (S.titanus), mentre per il legno nero, risultando impossibile il trattamento dello Hyalestes obsoletus, (cicalina vettrice) viene consigliata la sua gestione attraverso le indicazioni delle epoche di sfalcio.

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31/03/2014, 21:56
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Notevole affluenza di pubblico allo stand Trentino. Workshop apprezzato dai progettisti
GRANDE INTERESSE A FIRENZE PER ARCA E LE CASE IN LEGNO CERTIFICATE

Oltre 7.200 visitatori, 200 espositori selezionati, quasi 3.000 partecipanti ai convegni nell’arco dei tre giorni. Questi i numeri della Fiera Klimahouse Toscana che si è svolta lo scorso week-end, dal 28 al 30 marzo, nello suggestivo scenario della Stazione Leopolda di Firenze. Grande affluenza di pubblico allo stand Trentino, dove ARCA si è presentata con cinque aziende della filiera foresta legno ma anche con il Distretto del Porfido e delle Pietre Trentine, per valorizzare un abbinamento, quello tra i due materiali più antichi, la pietra e il legno, sempre più apprezzato da costruttori e designer.

Assieme ad Arca Casa Legno e al Distretto del Porfido e delle Pietre Trentine nello stand dedicato alle costruzioni in legno certificate ARCA erano presenti anche le aziende Log House di Trento, Nordhaus di Mezzolombardo, Silvestri Franco di Ravina, Timbertech di Villazzano, Xlam Dolomiti di Castelnuovo.
«Grazie ad ARCA – spiega Roberto Valentini, di Timbertech, startup innovativa nata in seno alla Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trento - abbiamo avuto la possibilità di presentare il nostro software per il calcolo strutturale dell’edificio in legno nella piazza toscana, che ha mostrato grande interesse nei confronti di questa novità».
A chiudere la tre giorni fiorentina, nel pomeriggio di domenica 30 marzo, il seminario dal titolo “Costruzioni in legno di qualità: l’esempio della Casa Romana di Lorenzana certificata ARCA e Casaclima”. Un incontro strutturato come una sorta di viaggio alla scoperta della casa in legno, aperto da Paolo De Martin, architetto bolzanino che da oltre vent’anni progetta in legno, con un intervento che ha messo in risalto gli aspetti di sostenibilità ambientale, risparmio energetico, sicurezza al sisma ed al fuoco, salubrità dell’edilizia in legno. Nicola Carlin, responsabile Certificazione ARCA, ha introdotto il marchio di qualità e sostenibilità per le costruzioni in legno. Alessandro Bozzola, direttore commerciale di Log House, ha mostrato attraverso una serie di immagini le fasi di progettazione e realizzazione dell’edificio con struttura portante in legno. Matteo Rossi, progettista ARCA e proprietario di una casa in legno situata nella “vicina” Lorenzana, in provincia di Pisa, ha spiegato i motivi per cui si è “innamorato” di questo materiale naturale sottolineando come la certificazione ARCA abbia apportato alla casa un maggior valore di mercato che dura nel tempo.

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02/04/2014, 8:09
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Dati della stazione meteo di Trento Laste dal 1921
MARZO PIÙ CALDO DELLA MEDIA

In analogia a gennaio e febbraio, Marzo 2014 è risultato più caldo della media, ma non da record. La temperatura media del mese a Trento Laste è stata di 11,3°C; 2,4 gradi superiore alla media storica (8,9°C). Dopo mesi con precipitazioni eccezionali, marzo ha fatto registrare precipitazioni nella norma ed anzi il numero di giorni piovosi è stato inferiore alla media.

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03/04/2014, 19:59
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Nel corso dell'estate anche tredici incontri formativi per i boscaioli non professionali
UTILIZZAZIONI FORESTALI: AL VIA I CORSI DI QUALIFICAZIONE E AGGIORNAMENTO

L'Agenzia provinciale delle foreste demaniali ha dato il via all’attività 2014 di qualificazione ed aggiornamento degli addetti alle utilizzazioni forestali. Sono state confermate le ormai pluridecennali attività di formazione in materia di organizzazione, tecnica e sicurezza dei lavori di utilizzazione forestale, rivolte agli operatori professionali impegnati nel settore del taglio dei boschi, sia pubblico che privato. Oltre alle tecniche di taglio sono prese in considerazione le due tecniche maggiormente utilizzate per la raccolta del legname: lo strascico con trattore e verricello, e l’esbosco con gru a cavo forestale. Sono previste inoltre cinque edizioni del corso per “responsabile della conduzione di utilizzazioni forestali”, il cosiddetto “patentino”, necessario per poter condurre le utilizzazioni boschive sulle proprietà pubbliche.

Per gli operatori non professionali, che fanno uso della motosega in modo saltuario, sono previste nel corso dell’estate otto edizioni del percorso formativo sulla sicurezza e tecniche base per il taglio degli alberi e cinque per il corso avanzato. Le iniziative formative hanno un’impostazione eminentemente pratica, sono svolte in situazioni reali (cantieri di utilizzazione in bosco), e sono attuate da uno staff tecnico appositamente selezionato e formato, composto da personale forestale e da operai forestali istruttori.
Verranno inoltre organizzati alcuni eventi dimostrativi rivolti a chi sporadicamente si trova ad utilizzare la motosega, al fine di aumentare la consapevolezza di tutti relativamente ai rischi connessi al taglio degli alberi, ai necessari dispositivi di protezione individuale e alle tecniche basilari da adottare nell’uso della motosega.
Grazie alla proficua collaborazione instauratasi con le amministrazioni comunali di Borgo Valsugana e Castelnuovo, la sede preferenziale per lo svolgimento delle attività è il centro vivaistico-forestale di S. Giorgio a Borgo Valsugana ed i limitrofi boschi della Val di Sella, ma sono attive collaborazioni sistematiche anche con il comune di Folgaria.

Il calendario (vedi allegato) sarà pubblicizzato tramite l’invio a tutte le strutture periferiche del Servizio Foreste e Fauna (Uffici Distrettuali Forestali e Stazioni Forestali), attraverso il sito del servizio (www.foreste.provincia.tn.it) ed il portale del legno trentino della Camera di commercio di Trento (www.legnotrentino.it), nonché attraverso la pubblicazione sul BUR.
Tutte le informazioni pratiche e la modulistica per l’iscrizione si potranno reperire, oltre che sul sito www.foreste.provincia.tn.it e nel punto informativo del sito della Provincia autonoma di Trento alla voce modulistica, e rivolgendosi all’Ufficio Tecnico e gestionale dell'Agenzia provinciale delle foreste demaniali.

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06/04/2014, 10:05
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Domenica 13 aprile a ore 17 sarà inaugurata la sezione introduttiva del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
INAUGURAZIONE DEL NUOVO ALLESTIMENTO DELLA SEZIONE AGRICOLTURA DEL MUSEO DI SAN MICHELE

La sezione di Agricoltura del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, collocata nel vecchio refettorio a piano terra dell’antico Istituto Agrario di San Michele, è da sempre, nel percorso del Museo, la “sala numero uno”, la più importante, la più significativa: il vestibolo che introduce al percorso. Allestita nel 1968 dal fondatore Giuseppe Šebesta, e appena leggermente ritoccata a inizio anni ’90, la sezione viene re-inaugurata domenica 13 aprile in una sua veste completamente nuova.

Ambizione principale del nuovo allestimento è quello di restituire al visitatore l’immagine ormai sbiadita di un Trentino ancora prevalentemente rurale, un Trentino foraggero e cerealicolo, che precede di qualche decennio l’avvento definitivo del turismo e la transizione irreparabile alla modernità: un mondo in cui la famiglia contadina deteneva ancora ben saldi i presupposti di una propria autosufficienza alimentare, con il fieno da dare alle bovine, primo anello della filiera casearia, con i cereali dei campi e con gli ortaggi.

Nella sala, a partire da un grande diorama che rappresenta l’insediamento rurale trentino nelle sue specifiche componenti strutturali – il paese preso a modello per la sua “tipicità” in questo senso è stato quello di Tiarno di Sotto nella val di Ledro – si procede all’esposizione analitica della cultura materiale tradizionale, ben inquadrata nel contesto strutturato di un paesaggio che assegna spazi diversi ad attività e a strategie produttive diverse, secondo le necessità dei diversi sistemi della fienagione, della cerealicoltura e dell’orticoltura: prati, campi e orti.

Il nuovo allestimento, ideato dal Direttore del Museo Kezich insieme ai suoi conservatori e realizzato, anche per quanto riguarda la parte materiale, dal collettivo di lavoro del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, è stato progettato dall’architetto Franco Didonè, già autore di prestigiosi e fortunati allestimenti museali quali il Museo archeologico dell’Alto Adige a Bolzano (quello di Ötzi), il Turiseum di Merano, e il Museo delle palafitte di Fiavé, che ha saputo infondervi un po’ della sua inconfondibile magia, aiutato in questo da alcune belle installazioni dell’artista trentino Gigi Giovanazzi. Così, è stata creata l’illusione di uno di quei grandi spazi del sottotetto dove nella casa contadina si conservava il fieno, si facevano seccare i cereali, si trebbiava il grano, si tenevano al riparo carri e carretti: uno spazio di lavoro semiaperto, solo all’apparenza caotico ma in realtà ordinatissimo, dove con meticolosa precisione trovava posto tutto quello che avesse a servire nelle varie operazioni di campagna scandite dal ritmo annuale.

Dietro siffatte quinte, quattro sono i grandi riferimenti culturali del Novecento appena trascorso, che sottendono la nuova sala: e, percorrendo il secolo a ritroso, troviamo le figure del nostro fondatore Šebesta, primo autore di un metodo museografico in cui gli oggetti sono protagonisti, e parlano da sé; degli antropologi americani John Cole e Eric Wolf, autori nei primi anni ’70 di uno studio sistematico sull’interazione di società, economia e cultura nel contesto produttivo dell’agricoltura della montagna trentina; dell’etnografo svizzero Paul Scheuermeier, autore nel Trentino degli anni ’20 di una ricerca etnografica che ha fatto storia; e per finire, agli albori del secolo, quella emblematica di Cesare Battisti, con il suo lavoro insuperabile di antropogeografo, e le sue magnifiche carte tematiche del territorio trentino alla vigilia della Grande guerra. Riferimenti significativi e suggestioni di prim’ordine, che sono state tutte utilizzate per dar vita a un percorso coerente e coeso, comunicativo e vitale, che possa aprire la strada a una nuova stagione della didattica e della ricerca sul territorio.
Giovanni Kezich, direttore del Museo, commenta così l’importanza di questa nuova sala: “Per chi lavora in questo Museo ormai da qualche anno, mettere mano alla sezione di agricoltura ha il significato di una grande sfida, di un ritorno alle origini, di un’operazione a cuore aperto. Volevamo soprattutto dimostrare che la museografia etnografica esiste ancora, e che esiste ancora un modo di raccontare il territorio, la sua gente e le sue tradizioni con una metodo curioso del mondo, sobrio, corretto, attento: quella che ci hanno insegnato Giuseppe Šebesta, Gaetano Forni, Roberto Togni: i nostri maestri. Se ci siamo riusciti o meno, lo deciderà il pubblico”.
La sezione Agricoltura del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina verrà inaugurata domenica 13 aprile a ore 17, in concomitanza con i festeggiamenti per il 140° anniversario dell’Istituto Agrario di San Michele.
Suonerà lo string duo “Madame Dorè”. Rinfresco a cura dell’Associazione per la tutela e la valorizzazione della farina della Valsugana.

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09/04/2014, 21:01
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Riduzione dei rifiuti urbani e indice di stress idrologico gli argomenti messi in rilievo a Roma
APPA ALLA XII CONFERENZA DEL SISTEMA NAZIONALE PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE

È in fase di svolgimento (10 e 11 aprile) a Roma, la XII Conferenza Nazionale del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (Snpa). All'evento ha preso parte anche l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (APPA) della Provincia autonoma di Trento, con un suo spazio informativo e due tematiche messe in rilievo per eccellenza e innovatività: riduzione dei rifiuti urbani e indice di stress idrologico applicabile ai corpi idrici fluviali.

Oltre 600.000 campioni analizzati ogni anno, quasi 100.000 operazioni tra ispezioni e sopralluoghi e 73.600 istruttorie e pareri. Rispetto al 2005 ispezioni e sopralluoghi sono cresciuti del 16%, mentre rispetto al 2006 l'incremento dei campioni analizzati e' stato del 50% (59,6% riferiti alle matrici ambientali, 40,4% a matrici di diretto impatto sulla salute e 10.400.000 parametri rilevati). Sono questi i numeri del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente - oltre 200 sedi diffuse su tutto il territorio, piu' di 11.000 operatori provenienti dall'Ispra (1350) e dalle Agenzie regionali e provinciali (9.736) - presentanti alla XII Conferenza del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. A livello nazionale, ogni operatore ''serve'' in media 6.250 abitanti, monitora 138,6 Kmq di superficie territoriale e controlla ed emette pareri per 157,3 aziende.

All'importante evento ha preso parte anche l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (APPA) con un suo spazio informativo. Due le tematiche che APPA ha ritenuto di mettere in rilievo nell'ambito dell'evento. Da un lato, lo stato dell'arte della gestione dei rifiuti urbani in Trentino, con una differenziata provinciale ad oltre il 74% e una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti degli ultimi anni, anche grazie a progetti di cui l’APPA è coordinatrice, come Ecoristorazione Trentino ed Ecoacquisti Trentino. Dall'altro, la definizione di un innovativo indice per la misurazione dello stress idrologico dei corsi d'acqua, messa in relazione con la qualità degli stessi misurata in base alla struttura delle comunità di macroinvertebrati nel corpo idrico. (jm)

Maggiori informazioni, programma del Convegno e abstract degli interventi sul sito di ISPRA:
http://www.isprambiente.gov.it/it/event ... ve-sfide-2

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11/04/2014, 20:02
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Una tendenza sostanzialmente positiva dai dati del Servizio statistica
AGRICOLTURA E SILVICOLTURA, PRODUZIONE LORDA VENDIBILE NEL 2010

Il Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento presenta i dati più recenti a disposizione relativamente alla Produzione Lorda Vendibile (PLV) delle imprese del settore agro-forestale del Trentino. La pubblicazione è consultabile sul sito internet del Servizio Statistica all’indirizzo www.statistica.provincia.tn.it.

La PLV esprime il valore monetario dei beni finali prodotti nei diversi anni e destinati al mercato oppure autoconsumati. Attraverso la lettura dei dati in serie storica è possibile conoscere come e quanto è cambiato il peso economico delle diverse produzioni agro-forestali, distinguendo tra le variazioni di carattere stagionale e quelle di natura strutturale.
Il quadro strutturale entro cui si trovano ad agire gli operatori continua a caratterizzarsi per la ridotta dimensione media delle aziende, la frammentazione della proprietà fondiaria, la scarsità e, quindi, il costo elevato della risorsa terra. Il sistema delle imprese agro-forestali del Trentino può contare su punti di forza, quali la buona professionalità media degli addetti e la disponibilità di risorse naturali vocate alla produzione di qualità.
In questo quadro strutturale la Produzione Lorda Vendibile mostra, nell’ultimo decennio, una tendenza sostanzialmente positiva. Considerando il dato a prezzi correnti, la PLV passa, infatti, dai 602 milioni di Euro del 2000 ai 698 milioni registrati nel 2010. L’aver costantemente incrementato il valore prodotto dalle imprese agro-forestali non è un fatto scontato e significa che negli anni i punti di forza del sistema hanno sostanzialmente tenuto e prevalso sui punti di debolezza.

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16/04/2014, 23:33
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Prestigiosa rivista di ecologia informatica premia il ricercatore della Fondazione Mach, Duccio Rocchini
IL TRENTINO AGRICOLO NELLE MAPPE GIS, PREMIATO RICERCATORE FEM

Computers and Geosciences, una delle più prestigiose riviste nel campo geocomputazionale, ha recentemente premiato il ricercatore della Fondazione Edmund Mach, Duccio Rocchini, per aver prodotto il miglior articolo di ecologia informatica presentando una serie di esempi di applicazioni gis ai territori agricoli e ai parchi naturali del Trentino.
Nella pubblicazione intitolata “Uncertainty in ecosystem mapping by remote sensing” ovvero “Incertezza nella mappatura degli ecosistemi da telerilevamento” Rocchini ha dimostrato assieme a ricercatori di Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia, Germania, India e Canada, l'importanza della rappresentazione grafica degli errori nel mappaggio degli ecosistemi naturali e agricoli da immagini telerilevate con numerosi esempi riguardanti il territorio trentino.

Si tratta di mappare nel tempo un territorio agricolo associando una misura di errore alla cartografia derivata da immagini telerilevate. “Le foto aeree, ma anche le immagini satellitari o da sensori aviotrasportati hanno spesso errori relazionati a distorsioni geometriche, ombre, rumore nel segnale, che devono essere corretti prima di poter creare mappe di habitat o viticol e- spiega Rocchini. Senza tali correzioni, numerosi esempi di mappe come mappe degli habitat nelle riserve o parchi naturali, mappe delle varietà viticole, mappe delle temperature a terra, sono di scarso valore per la conservazione del patrimonio agroalimentare e delle risorse naturali”. Rocchini e colleghi spiegano come sia possibile prendere in considerazione tali errori e apportare le dovute modifiche rendendo tali mappe di pubblica utilità per la gestione ambientale.

La piattaforma GIS, guidata da Markus Neteler, coautore del lavoro, ha da tempo sviluppato sistemi di mappatura innovativi basati su software libero. Questo rappresenta un ulteriore riconoscimento del lavoro svolto sul territorio Trentino e sulla internazionalizzazione delle sue risorse ecologiche e agricole da parte della Fondazione Edmund Mach.

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30/04/2014, 8:09
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Isolati da FEM lieviti contro la Botrite da uve in appassimento per la produzione di Vino santo trentino
VINO SANTO TRENTINO, IDENTIFICATA UNA DIFESA NATURALE DALLA BOTRITE

Il Vino santo trentino potrà diventare un prodotto ancora più sostenibile grazie al risultato di una sperimentazione condotta dalla Fondazione Edmund Mach, pubblicata proprio questi giorni sulla rivista scientifica “European Food Research and Technology”, che ha valutato la potenziale applicazione di microrganismi isolati da uve di Nosiola, poste in appassimento per la produzione di Vino santo trentino, come agenti naturali di biocontrollo per fronteggiare alcune avversità dell’uva, come la Botrite. Secondo gli esperti di San Michele l'applicazione di questi ceppi in fruttaio o in vigna, soprattutto nelle ultime fasi della maturazione, potrebbe contribuire a ridurre l'incidenza dei danni da Botrite quando i comuni trattamenti anticrittogamici non sono più praticabili.

La sperimentazione è stata condotta da Raffaele Guzzon e Roberto Larcher del Centro di Trasferimento Tecnologico in collaborazione con Elena Franciosi del Centro di Ricerca e Innovazione.

“L'idea che ha guidato la sperimentazione –spiega Guzzon- è che microrganismi che siano cresciuti in un ambiente dove comunemente è presente Botrytis cinerea, sebbene in forma di "muffa nobile" si siano evoluti attivando dei meccanismi di autodifesa e inibizione verso questa muffa, utili per prevenirne lo sviluppo in contesti dove la Botrite rappresenti un rischio per la qualità delle produzioni”.
Il lavoro è stato svolto in collaborazione con quattro cantine trentine che hanno fornito le uve nel 2010 ha previsto la caratterizzazione molecolare e fisiologica della microflora isolata sulle uve in appassimento, giungendo all'identificazione di alcuni ceppi di lievito con una potenziale attività di bio controllo contro la Botrite.
Ne deriva che le uve tradizionali, come la Nosiola destinata alla produzione di vin santo trentino, rappresentano una interessante fonte di biodiversità le cui possibili applicazioni appaiono ad oggi promettenti e quanto mai attuali. (sc)

I numeri della sperimentazione •Cantine coinvolte: 4
•Campioni di uve analizzati: 40
•Durata ricerca: 3 anni
•Microorganismi identificati e testati come agenti di bio controllo: 19
•Ricercatori e tecnici coinvolti: 6

Pubblicazione scientifica, titolo e autori:
European Food Research and Technology
“A new resource from traditional wines: characterisation of the microbiota of “Vino Santo” grapes as a biocontrol agent against Botrytis cinerea”
Guzzon, R.; Franciosi, E.; Larcher, R.
Research and Innovation Centre (2011-). Food Quality and Nutrition Department
Technology Transfer Centre. Experiment and Technological Services Department (2012- )

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