Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è 28/12/2024, 5:24




Rispondi all’argomento  [ 931 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18 ... 94  Prossimo
Provincia Autonoma di Trento 
Autore Messaggio
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Oggi, alla Fondazione Mach, l’assessore all’agricoltura all’avvio del corso per imprenditori agricoli
DALLAPICCOLA AGLI IMPRENDITORI AGRICOLI: “ESSERE TRENTINI, ESSERE RICONOSCIBILI”

“La Fondazione Mach è un’azienda che produce conoscenza con uno spirito imprenditoriale”. Parole del nuovo assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca, Michele Dallapiccola, intervenuto oggi, a San Michele all’Adige, nell’ambito della cerimonia di apertura del nuovo corso per imprenditori agricoli.
Prendendo spunto dai ceppi natalizi preparati dagli studenti per abbellire l’aula magna l’assessore ha evidenziato: “Vedete, questi addobbi hanno una marcia in più: non sono fatti con oggetti preconfezionati che si trovano ovunque, ma con cose naturali. Sono originali, sono trentini. Ci vuole occhio, sale in zucca e manualità. E’ questo che dobbiamo fare, ognuno col proprio ruolo: essere trentini vuol dire inventarsi un addobbo che faccia parte della nostra identità. Essere trentini vuol dire essere diversi, riconoscibili. Solo così potremo resistere alla crisi”.

(s.c.) Prima dell’incontro in aula magna, che ha visto anche la consegna dei brevetti a 48 nuovi imprenditori che hanno concluso il percorso formativo 2011-2013, l’assessore Dallapiccola ha visitato la Fondazione, in particolare la scuola, protagonista della giornata di oggi, accompagnato dal Presidente Francesco Salamini che in aula magna ha ricordato l’importante ruolo della formazione e della ricerca e dal direttore generale, Mauro Fezzi, il quale rivolgendosi ai 64 nuovi iscritti ha detto: “questa per voi è l’occasione per condividere esperienze, perché è dal confronto che nascono le cose migliori”. Il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Marco Dal Rì, ha ricordato invece, ancora una volta, quanto è importante la formazione in agricoltura invitando i nuovi imprenditori agricoli all’aggiornamento continuo e dando la parola agli organizzatori del corso, Paolo Dalla Valle e Carlo Micheli.

Per quanto riguarda il nuovo corso, significativo, quest’anno, l’aumento delle iscrizioni. Dalle 60 domande del 2007 si è passati alle 139 richieste del 2013 a fronte di 64 posti disponibili. I partecipanti hanno tutti un’ età compresa fra 18 e 40 anni, e la partecipazione femminile è in costante crescita; dal 25% del 2007 al 40% degli iscritti del 2013.
Contestualmente all’apertura del nuovo percorso formativo sono stati consegnati i brevetti ai nuovi imprenditori agricoli. Si tratta di: Agostini Adriana, Agostini Paolo, Agostini Valentina, Bolzanin Nadia, Bontempelli Anna, Brunel Aurora, Cattani Simon, Ceschini Alberto, Chiste' Alessio, Dalponte Michel, Dassatti Annalisa, Delmonego Alice, Dimitrova Yordanka, Endrizzi Walter, Facchinelli Lorenzo, Ferrari Claudia, Fiamozzi Riccardo, Floretta Damiano, Florian Gianluca, Folladori Guido, Furlani Anita, Gasser Julia, Giacomelli Sabrina, Grazzi Federica, Iseppi Michele, Maestroni Francesca, Malench Patrick, Menestrina Margherita, Micheletti Enrico Nicola, Miclet Stefano, Osti Alessio, Pancheri Stefano, Paolini Francesco, Perlot Sandro, Piffer Andrea, Santoni Claudio, Seguso Laura, Sicher Lorenza, Stefani Diego, Suffritti Alessandro, Tessaro Claudia, Travaglia Elisabetta, Vazzoler Marco, Wolf Francesco, Zadra Gabriele, Zamboni Stefania, Zambotti Antonio, Ziller Viviana.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


19/11/2013, 22:02
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Dal 21 novembre al Lingotto il Salone internazionale della riqualificazione, recupero e ristrutturazione
IL TRENTINO DEL LEGNO ALLA FIERA RESTRUCTURA DI TORINO

Per il secondo anno il sistema trentino del legno sarà presente a Restructura, il Salone internazionale della riqualificazione, recupero, ristrutturazione di Torino. La manifestazione si svolgerà sempre al Lingotto, dal 21 al 24 novembre, ma nell’Oval, l’avveniristico impianto sportivo realizzato per i giochi olimpici invernali del 2006. Parteciperanno ARCA Casa Legno, società di Trentino Sviluppo che promuove il primo sistema italiano di certificazione per le costruzioni in legno di qualità, con le aziende Legno Dolomiti Group, Log House e Nordhaus. La fiera si pone l’obiettivo di migliorare i numeri della scorsa edizione, allorché contò 29 mila visitatori provenienti da 20 Paesi, 500 espositori ed 80 eventi specialistici.

«La qualità trentina è decisamente apprezzata in terra piemontese – spiega Diego Widmann, di Nordhaus, azienda trentina con diverse commesse in Piemonte – tant’è che nella passata edizione il nostro stand era il più movimentato ed è stato visitato anche dal sindaco Piero Fassino che si è informato sul mercato dell’edilizia in legno e sui particolari costruttivi».
Da segnalare, nell’ambito di Restructura 2013, il convegno organizzato dal Cluster Legno Piemonte, “IN WOOD WE BELIEVE. fare sistema per crescere insieme” che si terrà venerdì 22 novembre alle ore 10.00 con l’intento di proporre il confronto fra le esperienze dell’Alto Adige, del Piemonte e del Trentino sul tema della valorizzazione della filiera legno. All’incontro prenderà parte anche Mauro Casotto, amministratore unico di ARCA Casa Legno. «La collaborazione fra le realtà territoriali – sottolinea Mauro Casotto - rappresenta un’ottima opportunità di valorizzazione della foresta-legno, straordinario patrimonio naturale da utilizzare al meglio in un’ottica che unisca al contempo sostenibilità ambientale e crescita economica del settore».
Nel pomeriggio, alle ore 17.00, il Cluster Legno Piemonte e ARCA proporranno un convegno sul tema “L’intervento sul costruito. Sopraelevare, ampliare il patrimonio edilizio esistente con i sistemi costruttivi in legno” nell’ambito del quale Stefano Menapace, coordinatore tecnico ARCA presenterà il Regolamento tecnico ARCA per sopraelevazioni ed ampliamenti. Marco Pompili della Dolomiti Group di Villa Agnedo porterà esempi e casi pratici di sopraelevazioni in legno realizzate sia a livello locale che fuori regione, a conferma del generale apprezzamento per la qualità trentina. Legno Dolomiti Group vanta la capacità di coprire tutta la filiera dal bosco alla casa in legno.
Il convegno IN WOOD WE BELIVE rientra nel quadro del proficuo rapporto di collaborazione avviato fra ARCA e il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, siglato da un protocollo di intesa formalizzato in occasione dell’edizione 2012 di Restructura.
Per maggiori informazioni contattare ARCA Casa Legno (tel. 0464 443111). L’ingresso a Restructura è gratuito per gli operatori di settore che si registrano sul sito www.restructura.com.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


21/11/2013, 8:15
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Reciproco interesse ed opportunità per le imprese trentine al Salone internazionale “Restructura”
IL SISTEMA TRENTINO DEL LEGNO STRINGE UN PATTO CON IL PIEMONTE

Molti professionisti ed addetti ai lavori hanno partecipato al convegno tecnico “In Wood We Believe” tenutosi nell’ambito della 26ª edizione di Restructura, il Salone internazionale dedicato alla ristrutturazione e riqualificazione che si conclude oggi, domenica 24 novembre, a Torino Lingotto Fiere. Nell’ambito del workshop specialistico, che ha visto il confronto tra i sistemi territoriali del legno del cluster piemontese, altoatesino e trentino, coordinato dal Politecnico di Torino, ARCA Casa Legno ha presentato l’esperienza del sistema legno trentino, di come è nato e di come si è sviluppato sotto l’impulso della Provincia autonoma di Trento e degli attori istituzionali quali l’Osservatorio del legno della Camera di Commercio di Trento. Ampio risalto è stato dato anche alle varie esperienze di ricerca e di sperimentazione di SOFIE ed agli esiti del lavoro della Cabina di regia della filiera foresta legno energia.

ARCA, il sistema di certificazione di qualità degli edifici in legno, è stato descritto ed apprezzato alla presenza dell’amministratore delegato di Environment Park di Torino, dell’assessore competente della Provincia di Torino, del Direttore del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e dei rappresentanti degli ordini degli Ingegneri e degli Architetti. In particolare ha riscosso interesse il fatto che il Trentino abbia creduto e puntato sull’edilizia innovativa e di qualità in legno, considerato l’indotto che l’edilizia riesce a muovere per lo sviluppo del territorio ed il livello di competenze diffuse e di filiera lunga che viene così valorizzata.
Il neo-costituito cluster legno Piemonte, nato sotto l’impulso del Politecnico di Torino, presta particolare attenzione all’edilizia in legno anche per le esigenze concrete di utilizzare il legno nelle operazioni di riqualificazione urbana con ampliamenti e sopraelevazioni e con le ristrutturazioni utilizzando materiale ligneo. «È stato quindi confermato – sottolinea Mauro Casotto, amministratore unico di ARCA Casa Legno - il legame tra il Politecnico di Torino e cluster legno Piemonte da un lato e ARCA e Trentino Sviluppo dall’altro, che si presentano quale partner tecnico in grado di garantire la qualità degli edifici in legno. Da questa collaborazione escono rafforzate le opportunità di business per le imprese trentine operanti nel settore dell’edilizia in legno anche in questo territorio d’Italia, purché i prodotti siano di qualità certificata».
Alla Fiera Restructura, che chiuderà i battenti oggi, sono presenti con ARCA anche le aziende trentine Legno Case, Nordhaus e Log House.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


25/11/2013, 9:10
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Creato uno spin-off tra Fondazione Mach e Astro per la tutela del Carpione del Garda
NASCE IL CONSORZIO TRENTINO DI PISCICOLTURA

Nasce il consorzio trentino di piscicoltura, uno spin-off tra Fondazione Edmund Mach e l’associazione ASTRO per la produzione intensiva del Carpione, un pesce esclusivo del lago di Garda che San Michele ha contribuito a salvare dall’estinzione studiandone la biologia e mettendo a punto una metodica di riproduzione e allevamento. L’obiettivo del consorzio sarà fornire materiale da semina per recuperare la specie e produrne un quantitativo rilevante per l’immissione sul mercato.
Si tratta di un risultato molto importante per il Trentino e, più in generale, per la salvaguardia del suo patrimonio ittico. La Fondazione Mach è riuscita in un intento risultato vano per altri enti e istituti. Le attività di ricerca e sperimentazione sono partite nel 2008 dal recupero di tre esemplari pescati nel Garda da alcuni pescatori veronesi che collaborano con il centro ittico di San Michele.

“Per la Fondazione Mach - spiega il direttore generale, Mauro Fezzi - la costituzione del consorzio è motivo di soddisfazione perché rappresenta un riconoscimento dell’impegno dedicato al settore dell’itticoltura. Se il consorzio avrà successo potrà rappresentare anche un modello importante per la valorizzazione dell’ambiente, attraverso la salvaguardia di questa specie, e non ultimo, un’interessante fonte di entrata per la Fondazione stessa”. La Fondazione Mach ha messo a punto e validato scientificamente una serie di metodologie per la riproduzione in cattività di questo pesce che metterà a disposizione del Consorzio. Fornirà un numero adeguato di riproduttori per la produzione delle uova, dei quali il Consorzio assumerà la custodia, e trasferirà materiale ittico di rimonta e di rinsanguamento del parco riproduttori del Consorzio.
“Riteniamo che la possibilità di allevare e commercializzare un pesce di alta qualità e prelibatezza come il Carpione del Garda –spiega il direttore di Astro, Diego Coller - sia una grande opportunità per il nostro settore, in quanto possiamo inserire nella nostra gamma di prodotti un altro pesce di acqua dolce, accanto alla trota e al salmerino alpino, che può consentirci di affermarci sul mercato in una posizione importante fra i produttori di pesce d’acqua dolce. Sarà impegno di ASTRO di commercializzare il Carpione nelle zone dove questo è maggiormente conosciuto, ma anche far sì che possa essere apprezzato anche nei restanti territori nazionali ed anche esteri”.
Il progetto Carpiogarda: studiata la biologia del Carpione e brevettato il modello di riproduzione
“Nel 2008 è stato avviato il progetto Carpiogarda le cui finalità erano lo studio della biologia riproduttiva del Carpione ed il protocollo di allevamento. Successivamente gli approfondimenti scientifici e sperimentali hanno consentito di produrre un know-how ed il 21 settembre 2012 la richiesta di brevetto” spiega l’inventore Fernando Lunelli, che dirige l’impianto ittico della Fondazione Mach e che ha curato l’intero progetto di recupero. Il forte interesse economico (esigenze di mercato pari a circa 100 t/anno) e naturalistico (recupero conservazione della specie) per tale specie ha maturato l’idea di costituire lo spin-off tra la Fondazione Mach e ASTRO.

Il Carpione, pesce esclusivo del lago di Garda, dalle carni molto prelibate
Il Carpione (Salmo carpio L.,1758) vive solo nel Lago di Garda. È un salmonide, simile alla trota lacustre, ma di taglia più piccola, dalla biologia riproduttiva particolare ed unica nei salmonidi dato che si riproduce due volte all’anno a notevoli profondità (da -80 m a -180 m) sui versanti ghiaiosi di frana sommersa oppure su sedimenti fluviali sommersi, principalmente della sponda bresciana. Comportamento gregario, alimentazione costituita da plancton e piccoli crostacei anche negli adulti, carni chiare e molto prelibate. Dall’arte culinaria è considerato al top delle specie d’acqua dolce. Negli anni precedenti agli anni Sessanta la pesca professionale produceva mediamente circa 250 quintali all’anno (dichiarati) con punte oltre i 450 quintali mentre negli ultimi anni, periodo 2007-2013, le catture sono inferiori a 50 kg. Per i pescatori professionisti rivestiva una fonte economica rilevante ed un indotto per tutto il territorio rivierasco e oltre, fino a Milano.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


25/11/2013, 21:23
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Alla Sala del Consorzio dei Comuni per iniziativa di Accademia della Montagna del Trentino
"DONNE E LAVORO IN MONTAGNA", SABATO IL CONVEGNO




"Mai come in questo momento per le Alpi, per la Montagna, le condizioni di cambiamento ci sono tutte: la crisi economica, le nuove tecnologie, il ritorno al settore primario… per la Montagna è tempo di un nuovo Rinascimento.” Così Accademia della Montagna del Trentino spiega l'attualità di un tema, l'imprenditoria femminile in montagna, di cui si parlerà sabato 30 novembre (ore 9-17) alla Sala del Consorzio dei Comuni in via Torre Verde 23 a Trento in occasione del convegno "Donne e lavoro in montagna. Creatività, competenza, innovazione e tradizione". Al convegno interverrà anche, in apertura dei lavori, l'assessora alle pari opportunità Sara Ferrari.



Allevamento e agricoltura, ma anche artigianato di montagna o il settore dell'accoglienza stanno tornando settori appetibili, sia per la possibilità di ricavi e redditi in un momento di depressione economica, sia per la prospettiva di una vita più a contatto con l’ambiente naturale, tanto è vero che si parla sempre più spesso di "neoruralismo", del ripopolamento delle zone montane, un fenomeno ancora certamente minoritario ma di crescente interesse. In un quadro di trasformazione del tessuto produttivo e sociale - che vede a livello nazionale un tasso di occupazione femminile al di sotto del 50 %, dodici punti percentuali sotto la media Ue, e che sempre più donne in cerca di lavoro - la montagna assume una valenza del tutto nuova rispetto al recente passato. E diventa, per le donne, una sfida a conciliare tradizione e nuova creatività, per reinventarsi un futuro che sappia andare oltre la crisi della modernità.

Accademia della Montagna del Trentino ha deciso di raccogliere questa sfida, e di esplorarne a fondo opportunità, implicazioni e rischi, in un convegno che metterà a confronto amministratori, tecnici, associazioni di categoria, e testimonianze dirette di donne che hanno scelto di fare della montagna il proprio futuro.
Il convegno cercherà insomma di mettere in evidenza luci e ombre del delicato e impegnativo processo di scelta messo in atto dalle donne che scelgono la montagna quale campo di attività: perché essere ben consapevoli delle implicazioni concrete delle proprie scelte è un passo fondamentale per raggiungere il successo. E perché una chiara conoscenza di leggi, incentivi, azioni a sostegno dell’imprenditoria femminile di montagna messe in campo da istituzioni, enti e associazioni europei, nazionali e provinciali può fare un grossa differenza pratica per le donne che ogni giorno si confrontano con le sfide che la scelta fatta propone loro.
Accademia della Montagna si propone infine, attraverso una obiettiva indagine dello stato dei fatti per quanto riguarda l’imprenditoria femminile in montagna, di fornire nuovi strumenti di scelta agli amministratori che proprio ora stanno dando vita al nuovo governo provinciale, accompagnandoli, nelle scelte dei prossimi cinque anni, in un percorso di sempre maggiore valorizzazione e sostegno delle attività delle donne che scelgono questo difficile e affascinante terreno quale proprio percorso di vita.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


29/11/2013, 8:10
Profilo WWW
Sez. Igiene e Qualità dei Prodotti Alimentari
Sez. Igiene e Qualità dei Prodotti Alimentari

Iscritto il: 16/05/2009, 10:38
Messaggi: 923
Località: Provincia di Milano
Formazione: Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie
Rispondi citando
L’obiettivo del consorzio sarà fornire materiale da semina per recuperare la specie e produrne un quantitativo rilevante per l’immissione sul mercato.
Nasce il consorzio trentino di piscicoltura, uno spin-off tra Fondazione Edmund Mach e l’associazione ASTRO per la produzione intensiva del Carpione, un pesce esclusivo del lago di Garda che San Michele ha contribuito a salvare dall’estinzione studiandone la biologia e mettendo a punto una metodica di riproduzione e allevamento.
L’obiettivo del consorzio sarà fornire materiale da semina per recuperare la specie e produrne un quantitativo rilevante per l’immissione sul mercato.
Si tratta di un risultato molto importante per il Trentino e, più in generale, per la salvaguardia del suo patrimonio ittico. La Fondazione Mach è riuscita in un intento risultato vano per altri enti e istituti. Le attività di ricerca e sperimentazione sono partite nel 2008 dal recupero di tre esemplari pescati nel Garda da alcuni pescatori veronesi che collaborano con il centro ittico di San Michele.
“Per la Fondazione Mach -spiega il direttore generale, Mauro Fezzi- la costituzione del consorzio è motivo di soddisfazione perché rappresenta un riconoscimento dell’impegno dedicato al settore dell’itticoltura. Se il consorzio avrà successo potrà rappresentare anche un modello importante per la valorizzazione dell’ambiente, attraverso la salvaguardia di questa specie, e non ultimo, un’interessante fonte di entrata per la Fondazione stessa”. La Fondazione Mach ha messo a punto e validato scientificamente una serie di metodologie per la riproduzione in cattività di questo pesce che metterà a disposizione del Consorzio. Fornirà un numero adeguato di riproduttori per la produzione delle uova, dei quali il Consorzio assumerà la custodia, e trasferirà materiale ittico di rimonta e di rinsanguamento del parco riproduttori del Consorzio.
“Riteniamo che la possibilità di allevare e commercializzare un pesce di alta qualità e prelibatezza come il Carpione del Garda –spiega il direttore di Astro, Diego Coller - sia una grande opportunità per il nostro settore, in quanto possiamo inserire nella nostra gamma di prodotti un altro pesce di acqua dolce, accanto alla trota e al salmerino alpino, che può consentirci di affermarci sul mercato in una posizione importante fra i produttori di pesce d’acqua dolce. Sarà impegno di ASTRO di commercializzare il Carpione nelle zone dove questo è maggiormente conosciuto, ma anche far sì che possa essere apprezzato anche nei restanti territori nazionali ed anche esteri”.
Il progetto Carpiogarda: studiata la biologia del Carpione e brevettato il modello di riproduzione
“Nel 2008 è stato avviato il progetto Carpiogarda le cui finalità erano lo studio della biologia riproduttiva del Carpione ed il protocollo di allevamento. Successivamente gli approfondimenti scientifici e sperimentali hanno consentito di produrre un know-how ed il 21 settembre 2012 la richiesta di brevetto” spiega l’inventore Fernando Lunelli, che dirige l’impianto ittico della Fondazione Mach e che ha curato l’intero progetto di recupero. Il forte interesse economico (esigenze di mercato pari a circa 100 t/anno) e naturalistico (recupero conservazione della specie) per tale specie ha maturato l’idea di costituire lo spin-off tra la Fondazione Mach e ASTRO.
Il Carpione, pesce esclusivo del lago di Garda, dalle carni molto prelibate
Il Carpione (Salmo carpio L.,1758) vive solo nel Lago di Garda. È un salmonide, simile alla trota lacustre, ma di taglia più piccola, dalla biologia riproduttiva particolare ed unica nei salmonidi dato che si riproduce due volte all’anno a notevoli profondità (da -80 m a -180 m) sui versanti ghiaiosi di frana sommersa oppure su sedimenti fluviali sommersi, principalmente della sponda bresciana. Comportamento gregario, alimentazione costituita da plancton e piccoli crostacei anche negli adulti, carni chiare e molto prelibate. Dall’arte culinaria è considerato al top delle specie d’acqua dolce. Negli anni precedenti agli anni Sessanta la pesca professionale produceva mediamente circa 250 quintali all’anno (dichiarati) con punte oltre i 450 quintali mentre negli ultimi anni, periodo 2007-2013, le catture sono inferiori a 50 kg. Per i pescatori professionisti rivestiva una fonte economica rilevante ed un indotto per tutto il territorio rivierasco e oltre, fino a Milano.

_________________
Ero intelligente e volevo cambiare il mondo.
Ora sono saggio e sto cambiando me stesso. (Dalai Lama)
http://maurobertuzzi.jimdo.com/


02/12/2013, 15:20
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Indetto un bando di concorso, gli elaborati vanno consegnati entro il 25 febbraio 2014
OTTO OPERE D’ARTE PER LA FONDAZIONE MACH, APERTO IL BANDO

La Fondazione Edmund Mach ha indetto un bando di concorso per la realizzazione di otto opere artistiche da posizionare a San Michele all’Adige, nella sede del Centro Trasferimento Tecnologico. Gli elaborati devono essere presentati presso il Servizio amministrativo entro le ore 12 del 25 febbraio 2014.

Il concorso è aperto ad artisti italiani e stranieri e le opere dovranno saper interpretare gli elementi di tradizione e innovazione caratteristici della Fondazione, con particolare riferimento alle seguenti tematiche: agricoltura, ambiente, ricerca, innovazione e sperimentazione. Per ciascuna opera è previsto un corrispettivo pari a euro 5.025,00 euro omnicomprensivo.

Il bando di concorso viene indetto ai sensi dell’art. 20 della Legge provinciale 2/1983 (Norme per l'esecuzione di lavori pubblici di interesse provinciale) e del Decreto del Presidente della Giunta Provinciale n. 11-40/Leg/1996 (Regolamento di attuazione dell'art. 20 della l.p. n. 2/1983 concernente la realizzazione o l'acquisto di opere d'arte negli edifici pubblici). Si tratta della normativa provinciale di riferimento, secondo la quale in caso di realizzazione di nuovi edifici pubblici una quota della spesa totale prevista nel progetto venga destinata al loro abbellimento, mediante opera d'arte contemporanea (art. 20). (sc)

Maggiori info http://www.fmach.it/Servizi-Generali/Bandi-Gare
http://goo.gl/ycCyQ1

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


03/12/2013, 8:13
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Hanno partecipato al progetto internazionale Agenzia di Stampa Giovanile
GIOVANI TRENTINI A VARSAVIA PER LA CONFERENZA SUL CLIMA DELL'ONU

Grazie alla collaborazione fra l'Assessorato provinciale alla Cooperazione allo sviluppo, l'Università di Trento, l’Associazione Jangada, l'Associazione Viração e l'Osservatorio Trentino sul Clima, una ventina di giovani - per la maggior parte studenti universitari e delle scuole superiori del Trentino - ha partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP19), tenutasi a Varsavia dall’11 al 22 novembre scorso. I trentini hanno preso parte in particolare al progetto internazionale Agenzia di Stampa Giovanile, che ha coinvolto una quarantina di altri coetanei del Brasile, Argentina e Colombia, con l'obiettivo di divulgare i risultati della Conferenza attraverso comunicati stampa, articoli e interventi anche su testate on line e blog e così via. "Questa iniziativa - ha sottolineato l'assessora Sara Ferrari nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi in Provincia per presentare i risultati dell' esperienza - tocca diverse competenze in capo all'Assessorato: l'università, i giovani, la cooperazione allo sviluppo. Trovo molto significativo che alcuni degli attori della ricerca, anche locale, abbiano collaborato con gli studenti trentini in una sede internazionale così importante, con l'obiettivo di una sensibilizzazione più vasta sul tema dei cambiamenti climatici. Ed è importante che i giovani che hanno partecipato alla conferenza di Varsavia adesso 'riportino a casa' i risultati della loro esperienza, perché così come le questioni globali impattano sulla dimensione locale, anche le azioni condotte localmente hanno un impatto sul mondo globale. E' importante infine che i partecipanti alla COP 19 abbiano in parte cofinanziato la loro partecipazione, attraverso iniziative realizzate in Trentino. Anche questo è un segno di maturità e va nella direzione di una più forte corresponsabilizzazione di tutti".

Il Trentino da cinque anni sostiene in maniera sistematica progetti di riforestazione in diversi paesi del mondo con l'obiettivo di compensare le emissioni di gas climalteranti nell'atmosfera, responsabili dell'effetto sera generato dalle attività umane. La "cornice" è data da una mozione approvata dal Consiglio provinciale, "Verso una provincia a emissioni zero", con la quale il Trentino ha stabilito di voler assumersi la sua parte di responsabilità nella lotta ai cambiamenti climatici, responsabili di fenomeni che vanno dallo scioglimento dei ghiacciai ad eventi "estremi", sotto il profilo del clima, come piogge torrenziali e inondazioni, che, se è vero che hanno sempre avuto luogo nel mondo, mai sono avvenuti con l'intensità degli ultimi anni. La Provincia ha sostenuto finora, attraverso le attività delle associazioni trentine, complessivamente 12 progetti di riforestazione in diversi paesi dell'Africa, Asia e America Latina, selezionati con due bandi successivi, per un totale di circa 700.000 euro (a cui si aggiungono naturalmente i cofinanziamenti delle associazioni che hanno presentato i progetti).

Alla conferenza stampa di stamattina hanno partecipato, assieme all'assessora Ferrari, Roberto Barbiero dell'Osservatorio Trentino sul Clima e due dei giovani che hanno partecipato alla Cop 19, Iva Muharemmi, che segue un percorso di Studi internazionali presso il Dipartimento di Sociologia dell'Università di Trento, e Matteo Petrolli, che studia invece ad Ingegneria.

Il Progetto
L'intero progetto è stato coordinato dal giornalista ed educomunicatore Paulo Lima e seguito in Italia da Emanuela Bozzini, del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento, e Roberto Barbiero dell'Osservatorio Trentino sul Clima. I ragazzi hanno raccontato la COP 19 tramite articoli, video e interviste radiofoniche
In totale, sono stati prodotti circa 100 articoli, servizi fotografici e video, molti dei quali tradotti in portoghese, italiano, spagnolo e inglese. In Italia, i contenuti sono stati diffusi prevalentemente sul sito www.climatrentino e sulla pagina dell'Agenzia di Stampa Giovanile www.facebook.com/agenziadistampagiovanile. Molti degli articoli sono stati ripresi dai media tradizionali, siti e blog di diverse associazioni. Inoltre, una volta al giorno, uno di loro scriveva per il giornale Outreach – on climate change and sustenaible development, che veniva distribuito ogni mattina alla Conferenza.
È la prima volta che l'Italia si presenta ad una Conferenza sul Clima con una delegazione di giovani.

Non solo racconto
Parte della delegazione del Trentino ha anche partecipato alla COY9, la Conferenza della Gioventù in preparazione alla COP19 (dal 7 al 10 novembre) e alle attività di pressing promosse dalla Youngo, il gruppo ufficiale delle Nazioni Unite che raggruppa giovani di tutto il mondo e rappresenta la voce giovanile nei negoziati sul clima. Sono state promosse diverse iniziative di advocacy e lobby presso le delegazioni ufficiali dei paesi in negoziazione.
Inoltre, tra le attività che ha più coinvolto i ragazzi, va da sottolineare il “Tree Planting Cerimony”, promossa dal Comune di Varsavia e l'Associazione polacca Klub Gaja per piantare 4.500 alberi in un'area nei dintorni della città.

Finanziamento e Solidarietà
I costi del progetto sono stati in parte sostenuti dalla Provincia autonoma di Trento e dai sette Comuni della Bassa Val di Non e in parte dagli stessi ragazzi che tra l'altro hanno organizzato iniziative di raccolta fondi. Una di queste è stata un mercatino del riuso. Inoltre, con il ricavato e con delle donazioni personali hanno voluto contribuire ai costi sostenuti da alcuni giovani dei paesi sudamericani che sono andati a Varsavia.

Ricaduta locale
Al loro rientro, i ragazzi stanno già organizzando degli incontri con la popolazione locale per raccontare della loro esperienza ma soprattutto per sensibilizzare la gente sul rapporto che c'è tra i cambiamenti climatici e la vita di tutti i giorni. Ad esempio, il 29 novembre scorso, a Denno, in Val di Non, hanno promosso la serata pubblica: "A qualcuno piace caldo: gli ultimi aggiornamenti sui cambiamenti climatici".
Anche il Centro Jean Monnet e il Dipartimento di Sociologia stanno per organizzare un'attività di debriefing all'Università di Trento coinvolgendo studenti di diversi indirizzi di studio. Altre attività sono previste anche nelle scuole medie e superiori del Trentino durante questo anno scolastico.

Uno sguardo al futuro
L'importanza della sfida in gioco e la positiva esperienza vissuta in occasione della Conferenza di Varsavia, segnano l'inizio di un percorso di collaborazione tra i giovani e i diversi attori che in Trentino si occupano dei temi legati al cambiamento climatico.

La composizione della delegazione trentina
Paulo Lima (giornalista e capo delegazione)
Giulia Carlini
Giorgia Foddis
Iva Muharremi
Giovani Cunico
Umberto Pessot
Matteo Conci
Matteo Petrolli
Daniele Saguto
Mattia Dalpiaz
Carlotta Dolzani
Federica Tolotti
Sara Cattani
Cristina Dalla Torre
Alessio Brusinelli
Beatrice Melchori
Nicolò Banal
Davide Cattani

I principali risultati della COP 19
La Conferenza di Varsavia, che ha visto la partecipazione di 12 mila delegati in rappresentanza di 193 paesi, si è chiusa sostanzialmente delineando un percorso che impegna le nazioni a lavorare con l’obiettivo della stesura di un primo testo del nuovo accordo sul clima, che deve sostituire di fatto il Protocollo di Kyoto, e che sarà presentato e discusso a Lima nel 2014 in occasione della prossima Conferenza (COP 20). Tale passo viene visto come essenziale per raggiungere l’obiettivo prefissato di approvare definitivamente il nuovo accordo a Parigi in occasione della Conferenza del 2015 (COP 21) ma che entrerà in vigore solo a partire dal 2020.
Un percorso quindi ancora molto lungo e che è stato fortemente criticato dalla società civile presente a Varsavia anche alla luce di quanto emerso dal recente rapporto sul clima pubblicato dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (Climate Change 2013: The Physical Science Basis, IPCC) che fornisce infatti ulteriori evidenze scientifiche che rafforzano e confermano i dati sul cambiamento climatico in atto. In particolare si ha conferma che l’attività antropogenica (emissioni di gas serra, di aerosol, la deforestazione e i cambi di uso del suolo) è la causa dominante del riscaldamento osservato fin dalla metà del XX secolo e che i cambiamenti climatici in atto continueranno per decenni e secoli.
Da queste informazioni emerge la necessità di urgenti e significative azioni da parte dei Governi per ridurre le emissioni di gas serra al fine di limitare i futuri impatti dei cambiamenti climatici che, in assenza di tali misure, diventeranno più gravi.
Anche per questo molte organizzazioni giovanili che si occupano di giustizia climatica si stanno organizzando per creare delle attività in preparazione della prossima COP, che sarà a Lima nel mese di dicembre 2014, e per coinvolgere il maggior numero possibile di giovani.

Alcuni importanti risultati sono stati comunque raggiunti nelle negoziazioni a Varsavia e sono di seguito riassunti:

Equità intergenerazionale
Tra i risultati inaspettati e che hanno a che vedere direttamente con le giovani generazioni è stato l’inserimento nel preambolo del documento finale della Piattaforma Durban del concetto di “Future Generations”. Ciò è stato reso possibile grazie alle attività di advocacy del gruppo di lavoro “Intergenerational Equity Working Group” di Youngo.
“Il principio di equità intergenerazionale consiste nell’idea che le attività odierne non debbano compromettere il benessere o i diritti delle generazioni future; questo all’interno della Convenzione sul Clima si traduce in obiettivi di mitigazione volti a proteggere le generazioni future dal verificarsi di eventi climatici catastrofici”, spiega il giovane italiano che ha partecipato al gruppo di lavoro della Youngo, Federico Brocchieri, di Italian Climate Network, partnership dell'Agenzia di Stampa Giovanile.

REDD+ (Reduced Emissions from Deforestation and Degradation):
È questo l'unico vero successo della COP19. IL REDD+ è un meccanismo formale che comprende la riduzione delle emissioni di gas serra causate dalla deforestazione e dal degrado delle foreste, oltre alla loro conservazione e gestione sostenibile. Circa un quinto delle emissioni globali di gas serra sono attribuibili alla deforestazione che, seconda solo al settore energetico, supera quello dei trasporti in fatto di contributo al riscaldamento globale.
I paesi che intendono accedere ai finanziamenti previsti dovranno sottoporre a un panel di esperti dell’UNFCCC un report tecnico, con cadenza biennale.
Infatti l’accordo, sostenuto da un impegno di 280 milioni di dollari di finanziamento da parte di Stati Uniti, Danimarca e Regno Unito, rappresenta uno sforzo per attribuire un valore economico al carbonio stoccato nelle foreste e incentivare i Paesi in via di sviluppo ad investire in un’ottica di sviluppo sostenibile.

Perdite e danni (Loss and Damage):
Si tratta di un altro meccanismo che verrà istituito per affrontare i danni derivanti dai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. Infatti, i danni e le perdite associati agli impatti dei cambiamenti climatici comprendono perdite di vite umane e perdite economiche sempre più ingenti, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, come è successo di recente nelle Filippine. Come sostengono gli scienziati, "i cambiamenti climatici sono un problema globale, con cause globali, ma impatti locali".
A Varsavia, però, si è fatto molto poco per far partire questo meccanismo formale i cui lavori inizieranno nel 2014. Si è arrivati ad un accordo generico, che prevede soprattutto scambio di informazioni, competenze, tecnologie, ma non contiene impegni finanziari.

Fondo Verde Globale
Tra le grandi aspettative su Varsavia vi era che questa fosse la COP dei finanziamenti. E, invece, nessun impegno economico è stato preso nell’ambito del più ambizioso Green Climate Fund, che mira a raccogliere 100 miliardi di dollari entro il 2020 da parte dei Paesi sviluppati, per aiutare i Paesi più poveri nel campo della mitigazione e dell’adattamento.

Piattaforma Durban
Nell’ambito dei lavori sul nuovo accordo vincolante per tutte le Parti da raggiungere a Parigi nel 2015, e che entrerà in vigore nel 2020, i paesi hanno deciso di iniziare o intensificare i lavori per la determinazione dei loro contributi nazionali di riduzione delle emissioni. Il testo adottato è meno impegnativo di quanto ci si aspettasse. “Gli Stati che sono pronti a farlo” presenteranno, entro i primi mesi del 2015, i loro “contributi” (parola che sostituisce nell’ultima versione del testo la parola “impegni”) per la riduzione dei gas serra da includere nel nuovo accordo. Nel frattempo, il prossimo appuntamento del gruppo di lavoro sulla Piattaforma Durban è atteso a Bonn dal 10 al 14 marzo 2014.

Giustizia Climatica e responsabilità storiche
Come nelle conferenze precedenti, alla COP19 è stato centrale il tema della giustizia climatica e la distribuzione delle responsabilità collegate alle emissioni di gas serra storiche e future. Purtroppo anche qui non si è fatto nessun passo in avanti nel testo negoziale che dovrà essere concluso in forma di Accordo nel 2015 a Parigi: i Paesi in via di sviluppo chiedevano finanziamenti certi, con partenza immediata, prima di poter assumere degli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra che, dicono, potrebbero pregiudicare il loro futuro.
Rivendicano anche la responsabilità degli Stati sviluppati, che hanno iniziato ad emettere gas serra due secoli fa, rispetto ai danni provocati dai cambiamenti climatici che risultano ormai inevitabili.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


04/12/2013, 21:49
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Convegno a Trento il 6 e 7 dicembre
GESTIONE DELLE FORESTE E SVILUPPO: OPPORTUNITA' E SFIDE GLOBALI

“Gestione delle foreste e sviluppo: opportunità e sfide globali”. E’ questo il titolo dell’incontro organizzato da Cospe e dalla Provincia autonoma di Trento che si terrà i prossimi 6 e 7 dicembre a Trento nell’ambito del progetto integrato di protezione e sviluppo delle foreste costiere in Angola (Pipdefa). Due le location del seminario: il primo giorno l’incontro si terrà nella sede della Provincia in piazza Dante, in Sala Belli, mentre il secondo si sposterà nella sede del Muse , in Corso del Lavoro e della Scienza 3.

Questa due giorni sarà l’occasione per mettere a confronto esperti e istituzioni sui temi dell’economia locale e gestione delle foreste, dei beni comuni, delle certificazioni e delle compensazioni di carbonio oltre che della cooperazione internazionale in questi contesti: le esperienze delle ong, i nuovi progetti in corso e le problematiche e le prospettive legate alla politica delle compensazioni. In particolare saranno presentati i progetti realizzati nell'ambito del programma/bando "Emissioni zero" della Provincia autonoma di Trento.
Al centro del convegno il focus sull’ Angola sarà fondamentale e sarà affrontato sia da Massimiliano Sanfilippo, responsabile per Cospe del progetto Pipdefa, che da Carlos Africano dell’istituto per lo sviluppo forestale angolano, istituto con cui Cospe collabora fin dal 1998, in progetti di gestione delle risorse naturali, valorizzazione dei saperi locali e creazione di nuove opportunità di reddito legate ad uso sostenibile dell'ambiente e in particolare delle foresta. Oggi infatti la piaga della produzione illegale di carbone in Angola è ancora molto forte.

Si parlerà quindi delle attività messe in atto per valorizzare le tradizioni come la raccolta di frutti selvatici ed erbe medicinali da cui ricavare prodotti naturali e richiesti dal mercato nazionale, come l'olio di mumpeke oppure sviluppare l'apicoltura, che oltre ad essere "ad impatto zero" per l'ambiente, produce addirittura degli effetti positivi dovuti all'impollinazione.

Molti gli interventi in programma e infine una tavola rotonda sui temi del dibattito moderata da Giorgio Menchini di Cospe.

Un interessante momento di confronto che ha come finalità quella di migliorare la qualità dei progetti presentati e degli interventi sul delicato tema delle foreste e dell’ambiente, a pochi giorni dalla fine di una disastrosa COP sul clima di Varsavia che si è conclusa con un nulla di fatto.

Qui il programma: http://www.cospe.it/cospe/uploads/notiz ... trento.pdf

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


04/12/2013, 21:50
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68798
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Accordo quadro tra Fondazione Mach e MUSE. Oggi si è svolto il 1° incontro operativo
RICERCA SU AMBIENTE E BIODIVERSITÀ, PIÙ SINERGIA TRA FEM E MUSE

Con la sottoscrizione di un accordo quadro si rinforza la collaborazione tra la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e MUSE Museo delle Scienze. Una sinergia che esiste da anni tra diversi gruppi di ricerca, ma che oggi finalmente trova formalizzazione nella sottoscrizione di una convenzione che mette in rete competenze, risorse e tecnologie. Questa mattina, all’interno del MUSE si è svolto il primo di una serie di incontri operativi dove i ricercatori hanno illustrato i progetti scientifici comuni

Numerosi i programmi sui quali collaboreranno i due enti, ognuno con le proprie competenze; la biodiversità montana, gli effetti dei cambiamenti climatici sul benessere umano e animale, il bioma alpino saranno oggetto di approfondimento scientifico, mettendo in rete dati e tecnologie. Nuovi strumenti e modalità per coinvolgere la cittadinanza sui temi della ricerca saranno utilizzati anche per valorizzare le ricerche svolte congiuntamente.

“Una proficua collaborazione tra Fondazione Mach e il MUSE – spiega il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Roberto Viola - è in atto già da diversi anni su progetti di ricerca specifici. L’accordo ora sottoscritto demarca un cambio di passo, una maggiore forza sinergica necessaria per accettare le sfide sia a livello locale che internazionale sul fronte della ricerca, innovazione, comunicazione e divulgazione scientifica. L’ambito della nostra collaborazione non si limiterà al settore ambientale ma abbraccerà tutte le attività che hanno come riferimento la valorizzazione del territorio e delle sue risorse. Ci auguriamo che le idee e le proposte che svilupperemo, tutte finalizzate alla valorizzazione della “land based economy” del Trentino, potranno fornire un contributo importante allo sviluppo dei nuovi strumenti di programmazione del governo provinciale”.
Sulla stesa linea il direttore del MUSE, Michele Lanzinger, che spiega: “Il MUSE è una istituzione che da sempre studia la natura. Tuttavia nei tempi moderni la complessità, la crescita dei problemi relativi all’ambiente, le tecnologie, i saperi sono diventati così ampi che la dimensione di studio naturalistico che caratterizzava il museo non è più sufficiente. Il percorso che ha fatto il museo in questi anni è stato anche un percorso di riconoscimento delle potenzialità del territorio e di chi sullo stesso sta realizzando una forte innovazione nello studio della diversità biologica. Da qui la collaborazione con la Fondazione Edmund Mach in termini di studio della complessità biologica. L’accordo tra MUSE e FEM è un primo passo che mette a fuoco e a sinergia le capacità operativa delle due istituzioni e si proietta verso un futuro fatto di nuovi saperi, competenze e approcci scientifici innovativi”.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


04/12/2013, 21:51
Profilo WWW
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 931 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18 ... 94  Prossimo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
POWERED_BY
Designed by ST Software.

Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO

Informativa Privacy