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Provincia Autonoma di Trento 
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Lunedì 21 ottobre alle ore 17 due dei maggiori esperti italiani sui cambiamenti climatici
“CLIMA: QUALE FUTURO PER LA TERRA?”: A TRENTO LA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ONU

L’Osservatorio Trentino sul Clima organizza una conferenza pubblica per incontrare gli scienziati italiani del Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) che hanno contribuito alla stesura del V° Rapporto di valutazione sul clima del pianeta recentemente pubblicato da parte dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). L’IPCC è il comitato formato da studiosi di tutto il mondo, istituito nel 1988 dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) e dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) allo scopo di fornire ai decisori politici una valutazione scientifica in materia di cambiamenti climatici, impatti, adattamento, mitigazione.
Interverranno a Trento i climatologi Antonio Navarra, Presidente del CMCC, e Sergio Castellari, Focal Point IPCC per l’Italia. L'appuntamento, ad ingresso libero, è lunedì 21 alle ore 17 presso l’Aula 1 del Dipartimento Sociologia e Ricerca Sociale in Via Verdi 26 a Trento

Nel recente rapporto sul clima della Terra nuove evidenze scientifiche, prodotte grazie a una più vasta serie di osservazioni e di modelli climatici di nuova generazione, nonché da una miglior comprensione dei processi climatici e dei feedback, rafforzano e confermano i dati sul cambiamento climatico in atto.
In particolare emerge la conferma che l’attività antropogenica (emissioni di gas-serra, di aerosol, la deforestazione e i cambi di uso del suolo) è la causa dominante del riscaldamento osservato fin dalla metà del XX secolo.
I dati analizzati dalla comunità scientifica internazionale, inoltre, confermano che i cambiamenti climatici sono in atto e continueranno per decenni e secoli. Le proiezioni climatiche future, infatti, mostrano che entro la fine di questo secolo la temperatura globale sulla superficie del nostro pianeta probabilmente raggiungerà 1.5°C oltre il livello del periodo 1850 – 1900. In assenza di serie iniziative mirate alla mitigazione e alla riduzione delle emissioni globali di gas serra, l’incremento della temperatura media globale rispetto al livello preindustriale potrebbe superare i 2°C e arrivare anche oltre i 5°C con conseguenze drammatiche per l’umanità e l’ambiente naturale.
Oltre agli effetti sulla temperatura, i cambiamenti climatici si manifestano in modificazioni nella quantità e nella distribuzione delle precipitazioni, nelle circolazioni atmosferiche, e in una serie di effetti legati alle condizioni climatiche delle singole regioni e dell’intero pianeta.

Da queste informazioni emerge la necessità di urgenti e significative azioni da parte dei Governi per ridurre le emissioni di gas serra al fine di limitare i futuri impatti dei cambiamenti climatici che, in assenza di tali misure, diventeranno più gravi.
Nel breve termine inoltre le inevitabili conseguenze dei cambiamenti climatici e gli impatti in atto e attesi sugli ecosistemi, sulla società e l’economia, rendono indispensabile adottare specifiche strategie di adattamento che coinvolgono maggiormente gli attori locali e regionali.
La conferenza sarà quindi l’occasione per discutere sulle direttive dell’Unione Europea e sulla situazione nazionale nel percorso verso la definizione di strategie di adattamento e quindi anche un momento di riflessione sulle priorità di azione a livello locale dell’area alpina in cui si colloca il Trentino.

L’evento è promosso in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, il MUSE,il CMCC (Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici), la Convenzione delle Alpi, e l’associazione Viração Educomunicação.
L’evento si avvale in particolare della collaborazione di un gruppo di giovani trentini che l’’associazione Viração sta formando e coordinando per la loro partecipazione ai lavori dell’Agenzia di Stampa Internazionale Giovanile durante la 19° Conferenza delle Parti nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Varsavia nel mese di novembre.

La conferenza, ad ingresso libero, si terrà alle ore 17 presso l’Aula 1 del Dipartimento Sociologia e Ricerca Sociale in Via Verdi, 26 a Trento e sarà anche trasmessa in diretta streaming sulla WebTV della Provincia all’indirizzo www.webtv.provincia.tn.it e sul sito www.climatrentino.it. Sullo stesso sito sono inoltre disponibili ulteriori dettagli sull’appuntamento e approfondimenti sul rapporto IPCC.

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17/10/2013, 21:16
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La nuova mostra della Fondazione Museo storico del Trentino
I CAMBIAMENTI DEL PAESAGGIO AGRARIO

Viene inaugurata domani, sabato 19 ottobre alle 18.00 presso Le Gallerie a Piedicastello (TN), la mostra “Terre coltivate: storia dei paesaggi agrari del Trentino” che rimarrà aperta fino all’8 giugno 2014. Interverranno all’inaugurazione il presidente della Provincia autonoma di Trento e della Fondazione Museo storico del Trentino, e Patrizia Marchesoni, vicedirettrice della Fondazione Museo storico del Trentino.

Apre i battenti domani alle 18, su una superficie di oltre 3.500 metri quadrati, “Terre coltivate”, una mostra in cui la rappresentazione del paesaggio del Trentino si intreccia con la storia dell'alimentazione, dell'agroalimentare e dei sapori, con una particolare attenzione alle colture vitivinicole.

La mostra è realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino con la supervisione tecnica-scientifica della Fondazione Edmund Mach e con il patrocino della Provincia autonoma di Trento. Partners dell’iniziativa sono la Fondazione Edmund Mach, Trentino Sviluppo (Divisione Turismo e Promozione) e la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento.
A presentare questo nuovo percorso espositivo, che occuperà le Gallerie di Piedicastello per quasi 8 mesi, ci saranno il presidente della Provincia e della Fondazione Museo storico Alberto Pacher e la vicedirettrice della Fondazione Museo storico Patrizia Marchesoni.

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18/10/2013, 21:19
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Rimarrà aperta alle Gallerie di Piedicastello fino all’8 giugno 2014
INAUGURATA LA MOSTRA SUI PAESAGGI AGRARI

E' stata inaugurata ieri, presso "Le Gallerie" nel quartiere di Piedicastello a Trento, la mostra “Terre coltivate: storia dei paesaggi agrari del Trentino”; rimarrà aperta fino all’8 giugno 2014, per quasi otto mesi. Sono intervenuti all’inaugurazione il presidente della Provincia autonoma di Trento e Patrizia Marchesoni, vicedirettrice della Fondazione Museo storico del Trentino. Il presidente della Provincia ha sottolineato l'importanza del territorio come tema di ricerca storica, come fonte a cui attingere per raccogliere i segni dell'uomo, come mezzo di rilettura delle azioni e della storia. Le trasformazioni del paesaggio agrario, ha evidenziato, restituiscono le modalità con cui l'uomo ha interpretato l'ambiente attraverso un intervento che ha trasformato il contesto. Patrizia Marchesoni ha illustrato nel dettaglio i contenuti dell'esposizione.

La storia del paesaggio si intreccia con quella dell'alimentazione, dell'agroalimentare e dei sapori, con una grande attenzione alle colture vitivinicole, in questa mostra che occupa una superficie di oltre 4.000 metri quadrati. E' realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino con la supervisione tecnico-scientifica della Fondazione Edmund Mach e con il patrocino della Provincia autonoma di Trento. Partners dell’iniziativa sono la Fondazione Edmund Mach, Trentino Sviluppo (Divisione Turismo e Promozione) e la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento.

Con “Terre coltivate” si vuole approfondire il tema delle continuità e dei cambiamenti del territorio, con un'occhio particolare per quella parte utilizzata per il sostentamento della popolazione. Uno dei principali elementi costitutivi del paesaggio rurale alpino è infatti rappresentato dall’intervento attivo dell’uomo organizzato in comunità strutturate. Sono quindi molte le suggestioni che l'esposizione è in grado di offrire e l'allestimento è scenografico, con videoinstallazioni, immagini di ieri e di oggi, videointerviste e postazioni interattive.
Nella Galleria Nera sono descritte la unità paesaggistiche che compongono oggi le “terre coltivate” del Trentino: il vitigno, il meleto, la cerealicoltura, l’orticoltura, la castanicoltura, il noceto, l’oliveto, l’alpicoltura, la selvicoltura, le unità paesaggistiche scomparse (gelsicoltura, grano saraceno, tabacchicoltura) e le coltivazione residuali (ciliegia, susina, piccoli frutti, kiwi, pera, apicoltura). Non mancano poi approfondimenti sui temi del lavoro e del viaggio.
La Galleria Bianca ospita invece una parte dedicata alla fiera dei sapori e alle ricette della storia. Durante il periodo di apertura della mostra, la Galleria Bianca ospiterà iniziative, presentazioni, degustazioni, laboratori e altre attività dedicate alle principali filiere agroalimentari e vinicole del Trentino.

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21/10/2013, 9:22
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Presentato a Sociologia il quinto rapporto della Ipcc
CLIMA: QUALE FUTURO PER LA TERRA?

Presentato oggi dall'Osservatorio trentino sul clima, presso la Facoltà di Sociologia di Trento, il quinto rapporto della Ipcc, l'organo scientifico delle Nazioni Unite che riunisce centinaia di scienziati impegnati a studiare nel mondo, ognuno nell'ambito delle sue competenze specifiche, i cambiamenti climatici. A presentare il nuovo rapporto, reso pubblico lo scorso 27 settembre, Antonio Navarra, del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici, e Sergio Castellari, uno dei referenti italiani della Ipcc. Il documento, redatto da un pool di 859 scienziati, ha preso in esame oltre 9000 pubblicazioni negli ultimi sette anni. Esso conferma quanto già contenuto nei precedenti rapporti, ovvero che un cambiamento climatico è in atto e che è "estremamente probabile" (probabilità cioè fra il 95 e il 100%) che più della metà dell'aumento della temperatura superficiale registrato dal 1951 ad oggi sia dovuto all'uomo, ovvero all'emissione di gas serra e analoghi comportamenti. Gli ultimi tre decenni sono stati i più caldi dal 1850, quando sono iniziate le misure a livello globale, e l'ultimo decennio è stato il più caldo. L'aumento totale della temperatura media globale, dagli ultimi decenni del 1800 ad oggi, è stato di 0,85°.Nel corso della presentazione si è parlato anche del tema - a volte trascurato dall'opinione pubblica - dell'adattamento. Posto insomma che tutte le proiezioni confermano un ulteriore riscaldamento del clima in futuro (da 1,5-2 gradi in più rispetto al periodo preindustriale a oltre 5 gradi in più, entro il 2100, a seconda di quanto si ridurranno le emissioni globali di gas serra), sarà necessario adottare tutta una serie di comportamenti per mitigarne gli effetti negativi, ed eventualmente massimizzarne le opportunità. Il Trentino, che nel 2008 aveva creato una serie di gruppi di lavoro incaricati di studiare il fenomeno nei vari ambiti, e che ha dato vita all'Osservatorio trentino sul clima, che riunisce tutti i soggetti territoriali interessati (Provincia nelle sue varie articolazioni, Università, centri di ricerca e così via) non parte da zero.

A circa cinque anni di distanza dal precedente rapporto, l’Ipcc ha varato un nuovo documento che conferma le proiezioni riguardanti il surriscaldamento globale e le rafforza sul piano scientifico. L’evento organizzato oggi è servito per tracciare, anche in Trentino (e alla presenza di un folto numero di studenti) un primo quadro generale, dentro il quale sarà possibile mettere a punto tutte le misure di adattamento e di mitigazione, necessarie sul piano europeo e nazionale ma anche locale.
In apertura Roberto Bertoldi, responsabile della Protezione civile e referente dell’Osservatorio sul clima, ha sottolineato le politiche poste in essere in questi anni dalla Provincia autonoma sul versante della mitigazione, ad esempio sul piano energetico. Per quanto riguarda gli effetti di eventi come precipitazioni straordinarie, essi inducono ad approntare gli opportuni piani di emergenza e soprattutto le indispensabili azioni di prevenzione.

Entrando nel vivo della presentazione, Antonio Navarra, rifacendosi ad Aristotele, ha detto che, sì, i cambiamenti climatici ci sono sempre stati. Perché adesso sono un problema?
Innanzitutto, va detto che l’effetto serra, determinato dall’opacità dell’atmosfera, è quello che ha permesso la vita sulla terra. In sostanza, esso fa sì che le radiazioni solari che "investono" il pianeta non vengano tutte riflesse nello spazio, ma in parte vengano trattenute, creando un clima favorevole allo sviluppo dei vari organismi viventi (e in particolare la presenza di acqua). Va detto anche che il clima, nelle diverse zone del pianeta, è fortemente interconnesso. Quello che succede in Trentino, ad esempio, può dipendere da ciò che avviene nell’Atlantico centrale.
Lo studio del clima non può essere affrontato sul piano meramente sperimentale (intendendo con questa espressione l’esperimento in laboratorio), il che ne ha messo in dubbio a lungo la scientificità. O meglio: si è riusciti ad “aggredire” il clima sul piano sperimentale solo approntando modelli matematici adeguati, il che è cominciato ad avvenire dagli anni ’20.
Anche questi modelli presentano dei problemi. Tuttavia, ad essi si sono aggiunti via via dati sperimentali – ottenuti ad esempio con il carotaggio dei ghiacci – che hanno permesso di dimostrare che la terra oggi si trova in una condizione che non ha mai conosciuto degli ultimi 3 milioni di anni, in particolare sotto il profilo della concentrazione di anidride carbonica. Ad esempio, si è saputo che negli ultimi 40 anni abbiamo emesso la stessa quantità di anidride carbonica che in passato veniva emessa in una intera era glaciale. In sostanza: sì, il clima è cambiato anche in passato, ma oggi stiamo alterando in maniera decisiva un parametro del pianeta che in passato aveva una sua stabilità, in un lasso di tempo brevissimo. L’anidride carbonica infatti non è un parametro come gli altri: essa è il principale responsabile dell’opacità dell’atmosfera, ovvero dell’effetto serra.

I dati oggi ci dicono che la temperatura è cresciuta di quasi un grado nell’ultimo secolo, anche se in maniera non lineare (quindi con forti oscillazioni temporali e geografiche). Questa crescita è in parte dovuta all’azione dell’uomo, in parte a fattori interni al clima, ovvero “naturali”. La somma dei due fattori, però, può avere conseguente molto importanti per il pianeta. Quali gli effetti immediati ed evidenti? Ad esempio una riduzione del ghiaccio nell’Artico, anche se, di nuovo, con forti oscillazioni annuali. O la stessa riduzione dei ghiacciai. Gli scenari possibili, di qui in avanti, sono naturalmente di varia natura. Ad esempio, se tutto il ghiaccio della Groenlandia si scioglierà, avremo una crescita degli oceani di 7 metri.
Gli scenari del quinto rapporto Ipcc sono di questo tenore. Essi variano a seconda delle previsioni sulle emissioni future di anidride carbonica nell’atmosfera da parte dell'uomo. Se riusciremo a contenerle, anche l’aumento delle temperature sarà più contenuto. Altrimenti, potrebbe essere anche di 4-5 gradi, entro la fine del secolo. Nulla è scontato, e i margini di incertezza sono elevati.
Per quanto riguarda l’impatto sui singoli paesi, comunque, in generale esso è negativo. Ma ci possono essere anche dei vantaggi. Oltre alle politiche di mitigazione delle emissioni di gas serra, dunque, è necessario varare le opportune politiche di adattamento, di cui ha parlato Sergio Castellari. Infatti, quali che siano le scelte future dell’umanità, alcuni impatti dei cambiamenti climatici saranno inevitabili. Quello dell’adattamento è un terreno relative vergine: l’Europa l’ha fatto proprio dal 2005. Adattamento significa molte cose: ad esempio prevenire il rischio connesso ad eventi climatici estremi, ma anche usare meglio risorse che potrebbero ridursi, come l’acqua. Attualmente in Europa abbiamo 16 paesi che hanno messo a punto delle strategie di adattamento nazionali. L'Italia non è fra essi, anche se diverse città hanno già elaborato strategie municipali. La strategia europea è stata pubblicata lo scorso aprile. La raccomandazione ai singoli Stati in essa contenuta è che entro il 2017 tutti si dotino di una strategia nazionale. Se il risultato della raccomandazione fosse giudicato insufficiente, l'Europa si riserva di utilizzare strumenti più "forti" per spingere gli Stati membri a muoversi nella giusta direzione.

Il prossimo appuntamento in Trentino con i cambiamenti climatici - la conferenza finale della COST Action “EUROSPEC: Spectral Sampling Tools for Vegetation Biophysical Parameters and Flux Measurements in Europe” - si terrà al MUSE di Trento da mercoledì 6 a venerdì 8 novembre. Al di là della conferenza prettamente scientifica, il programma comprende anche eventi aperti al pubblico. Il primo è in calendario per la serata di giovedì 7 novembre alle ore 21, un Science Cocktail con dibattito con due importanti figure internazionali nel campo dei cambiamenti climatici quali Ranga Myneni, professore dell’Università di Boston, e Mario Alverà, coordinatore italiano del Climate Reality Project, iniziativa sui cambiamenti climatici fondata nel 2006. Il secondo appuntamento, in programma per la serata di venerdì 8 Novembre alle ore 21, organizzato dalla Fondazione Mach e MUSE in collaborazione con il Trento Film Festival, è dedicato alla proiezione dell’ultimo lavoro del celebre fotografo statunitense James Balog, che testimonia con immagini sbalorditive lo scioglimento dei ghiacci polari.

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21/10/2013, 20:37
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EDILIZIA IN LEGNO: GIOVEDI' LA CONVENZIONE FRA ITEA E ARCA

Nuove prospettive per l'edilizia civile in legno. Giovedì - 24 ottobre, alle ore 11, presso la Sala Consiglio di Itea Spa , in via Guardini, 22, a Trento - sarà siglato il Protocollo d'Intesa tra IteaSpa, Arca Casa Legno S.r.l. (Trentino Sviluppo) e Distretto Tecnologico Trentino per l'utilizzo del sistema di certificazione Arca nei progetti di edilizia sociale. Il protocollo consolida la comunità di intenti e obiettivi tra Itea e Arca, ovvero l’impegno a valorizzare e promuovere l’edilizia sociale in legno di qualità. Con la firma della convenzione, che vede anche il coinvolgimento del Distretto tecnologico Trentino, si avvia un percorso congiunto sui temi dell’edilizia in legno, dell’edilizia sostenibile, della riqualificazione e del monitoraggio delle costruzioni.

Nell’attuazione delle direttive fissate dal Piano straordinario per l’edilizia abitativa sociale che conferisce un ruolo strategico e determinante alla realizzazione di edifici in legno (il 10% dei nuovi alloggi pianificati), Itea si avvarrà anche del supporto di Arca Casa Legno S.r.l. un partner-tecnico esperto nell’utilizzo di risorse innovative e centrali per lo sviluppo della filiera dell’edilizia sostenibile. Obiettivo del protocollo d’intesa è, infatti, l’applicazione del sistema di certificazione Arca nella realizzazione dei nuovi alloggi in legno finalizzato a garantire maggiore qualità e durabilità nonché sicurezza, efficienza energetica, comfort e sostenibilità agli edifici. Ad oggi sono oltre 100 gli alloggi in legno ultimati e/o in corso di realizzazione da Itea Spa e, tra questi, i potenziali 61 oggetto della certificazione ARCA sono distribuiti nei seguenti comuni: Gardolo (28), Cimone (12), Dro (12), Soraga(3) e Vigo di Fassa (6).

Alla firma del protocollo prenderanno parte il presidente della Provincia autonoma di Trento, l'assessore alla salute e politiche sociali, Aida Ruffini, Presidente di Itea Spa, Mauro Casotto, amministratore unico di Arca Casa Legno s.r.l. e Marco Pedri, presidente del Distretto Tecnologico Trentino.

A seguire conferenza stampa per la presentazione dei contenuti dell’accordo, ore 11.30.

La cerimonia per la firma della convenzione sarà seguita dagli “addetti ai lavori” che nella mattinata hanno partecipato alla Tavola rotonda su “Il legno, fonte di innovazione nell’edilizia in legno”, organizzata da ITEA Spa, Trentino Sviluppo e la Provincia autonoma di Trento – Dip. per la promozione e l’internazionalizzazione in occasione della visita della delegazione della Sociétè d’Habitation du Québec (SHQ) e del Québec Wood Export Bureau (QWEB).

La delegazione canadese, ad un anno dalla firma dell’accordo di collaborazione siglato tra le società di edilizia abitativa Itea e Shq, torna in Trentino per prendere visione dei lavori in corso negli “edifici gemelli” del quartiere di Gardolo. Infatti, l’ambizioso progetto di interscambio volto a condividere la conoscenza e l’esperienza delle due società in ambito tecnico, in particolare per quanto riguarda la costruzione di abitazioni a struttura in legno, prevede la realizzazione di quattro edifici (due a Gardolo e due nel quartiere Cité Verte nella città di Québec) destinati al canone moderato. Essi avranno identiche caratteristiche strutturali e saranno realizzati a “coppie gemelle” (due edifici costruiti con pannelli in legno lamellare incrociato e due con un'ossatura di legno leggero di tipo piattaforma) al fine di comparare le performance energetiche, acustiche e strutturale delle tecnologie adottate. La realizzazione degli edifici e la comparazione delle loro prestazioni è monitorata da un gruppo di lavoro congiunto che vede coinvolti i rappresentanti degli enti di ricerca specializzati nel settore: Università di Trento, Cnr-Ivalsa, Arca, Habitech-Dttn, Università di Laval del Québec, FPInnovation Forintek. L’opportunità è quella di soluzioni tecnologiche innovative e congiunte da valorizzare anche in un’ottica di mercato.

Il cantiere di Gardolo e il progetto di collaborazione con il Québec hanno suscitato anche nella comunità locale un vivo interesse. Venerdì 25 ottobre gli studenti dell’Università di Ingegneria di Trento parteciperanno con la delegazione del Québec alla visita del cantiere e saranno resi partecipi dei risultati delle ricerche finora svolte; inoltre, gli Istituti Superiori di Geometri della Provincia (Trento, Rovereto e Riva del Garda) si recheranno in loco a fine ottobre per poter effettuare una visita dedicata alla conoscenza e sperimentazione delle diverse modalità di approccio alla costruzione in legno.

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23/10/2013, 7:23
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Il "messaggio mirato" della Protezione civile trentina
PRECIPITAZIONI DIFFUSE FINO A DOMANI MATTINA

Il transito di una perturbazione determinerà precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco, dal primo pomeriggio di oggi fino alla mattinata di domani, giovedì 24 ottobre 2013. La Protezione civile trentina ha diffuso un "messaggio mirato".

La fase più intensa è prevista questa sera-notte; le zone più interessate saranno i settori occidentali e sud-occidentali della provincia, dove non si escludono fenomeni locali anche molto forti. Mediamente sono attesi valori cumulati di 40-70 millimetri, localmente come detto con valori anche superiori ove si verificasse la formazione di temporali autorigeneranti e nelle zone di “stau” più probabili sui rilievi sud-occidentali. Il limite delle nevicate sarà generalmente oltre i 2500 metri e localmente anche a quote inferiori sui settori occidentali nelle valli più strette e nelle fasi più intense ed a fine evento. Alle alte quote si potranno avere nevicate nell’ordine di circa mezzo metro.

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23/10/2013, 19:55
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Uno stand della Provincia e della Fondazione Mach alla IX fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili
LE MELE "RESISTENTI" ALLA FIERA "FA' LA COSA GIUSTA"

In occasione della fiera mercato "Fà la cosa giusta", che si terrà dal 25 al 27 ottobre a Trento, l'Ufficio per le produzioni biologiche della Provincia autonoma di Trento e la Fondazione Mach saranno presenti con uno stand dedicato alle varietà di melo ticchiolatura-resistenti.

Ai presenti, oltre alle libere degustazioni, sarà data la possibilità di partecipare ai test qualitativi effettuati sotto la guida di esperti della Fondazione E. Mach di S. Michele all'Adige. La frutta messa a disposizione è parte della produzione ottenuta presso il frutteto dimostrativo per la valutazione delle caratteristiche tecnico-qualitative di oltre 20 varietà di mele ticchiolatura-resistenti allestito a Zambana, in un terreno di proprietà del Consorzio Trentino di Bonifica.
All’interno dello stand della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con l’Ufficio produzioni biologiche, sarà allestito un vero e proprio laboratorio sensoriale con quattro cabine individuali dove le condizioni di assaggio saranno rigorosamente controllate secondo i più alti standard delle scienze sensoriali.
I ricercatori guideranno i consumatori in un vero e proprio test di gradimento sulle mele, presentate in spicchi e in forma anonima e potranno cosi raccogliere dati utili da integrare con le analisi eseguite sulle stesse varietà presso i laboratori di San Michele. Qui infatti, nel nuovissimo laboratorio sensoriale dotato di 22 cabine informatizzate, si effettuano analisi descrittive delle caratteristiche sensoriali eseguite da un panel addestrato e analisi strumentali di parametri chimico-fisici correlati con la qualità percepibile. Questo approccio integrato permetterà di ottenere informazioni utili a guidare l’interpretazione e la predizione delle preferenze espresse dai consumatori e fornire importanti indicazioni per supportare la selezione varietale.

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23/10/2013, 19:56
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ULTIMA SETTIMANA PER PARTECIPARE AL PREMIO AMBIENTE DELL'EUREGIO

Venerdì 1 novembre 2013 è il termine ultimo per la presentazione dei progetti che desiderano concorrere al Premio Ambiente Euregio 2013. Il Premio è un progetto congiunto fra le due Province autonome di Trento e di Bolzano e dell’Abteilung Umweltschutz/Tirol, realizzato per ricordarci che la protezione dell’ambiente è una sfida che non si ferma davanti ai confini: il rispetto verso la natura, il paesaggio, il territorio, il risparmio energetico e la lotta all’inquinamento sono responsabilità di tutti noi e passano attraverso i nostri comportamenti quotidiani. Come nelle passate edizioni il Premio si rivolge a un largo numero di soggetti: dalle istituzioni politiche/amministrative, alle associazioni, alle imprese, ai professionisti, alle scuole, al singolo cittadino. Ognuno, nel suo ruolo, ognuno secondo le proprie risorse, può contribuire a costruire un ambiente migliore, attraverso idee, progetti che possano essere realizzati concretamente.

I progetti o le idee da presentare devono riferirsi all’ultimo biennio (2012-2013). È richiesta la residenza o la sede legale in Tirolo, Alto Adige o Trentino. Il valore complessivo del premio è di 7.000 euro. Per il Trentino è previsto un premio ulteriore, messo a disposizione dall’APRIE (Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia), per il migliore progetto sull’utilizzo razionale dell’energia e/o la sua produzione da fonti rinnovabili.
I progetti vanno spediti o consegnati entro il 1° novembre 2013 a: Ambiente Trentino c/o Do.it snc, piazza Garzetti, 16 – 38122 Trento.
L’assegnazione del premio avverrà in due fasi: una commissione di esperti dell’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente) e dell’APRIE valuterà i progetti trentini, scegliendo una rosa di nominati che andranno a concorrere in una giuria congiunta con i progetti nominati del Tirolo e dell’Alto Adige. A dicembre 2013 ci sarà la premiazione con un incontro aperto al pubblico in cui verranno assegnati i premi e sarà dato spazio a una presentazione dei progetti vincitori.

Il modulo di adesione è scaricabile dal sito www.ambientetrentino.it, dove si possono trovare ulteriori informazioni. Si può anche telefonare al numero 0461.261656 di Ambiente Trentino o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica premio@ambientetrentino.it

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26/10/2013, 10:37
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Incontro tecnico venerdì 15 novembre a Palazzo Roccabruna
FORMAGGI DI MONTAGNA E MERCATO: L'EUREGIO A CONFRONTO

Tra i molti campi in cui Trentino, Alto Adige e Tirolo hanno deciso di sviluppare, nell'ambito dell'Euregio, collaborazioni e sinergie c'è anche quello della promozione e commercializzazione delle produzioni agroalimentari locali. Dopo un incontro svoltosi a maggio a Bolzano, sarà Trento ad ospitare ora un secondo step (un terzo è previsto a primavera ad Innsbruck) dedicato al binomio formaggi-montagna. L'appuntamento, di natura squisitamente tecnica e pertanto rivolto agli operatori del settore, è per venerdì 15 novembre alle ore 10 a Palazzo Roccabruna.

Il settore lattiero-caseario dell’area Euregio sta vivendo un momento particolarmente dinamico, dovuto a vari aspetti tra cui: la competizione crescente, il cambiamento dei comportamenti di acquisto dei consumatori e dei distributori, la rivisitazione delle politiche comunitarie (quote latte, in primis), le nuove opportunità che si manifestano in un mercato sempre più globale.
Scopo dell’incontro è confrontarsi sulle modalità con cui il settore può affrontare tale contesto attraverso un forte legame tra le proprie produzioni e il territorio di origine. In particolare, il tema di confronto sarà incentrato su cosa significa sviluppare produzioni distintive e come gestire la relazione con il mercato e il consumatore finale.
Avere dei formaggi unici e che richiedono un notevole investimento di risorse (umane, finanziarie, organizzative, logistiche…) nella fase produttiva non basta, è necessario sviluppare una strategia di marketing coerente, ossia sapere quali sono i target che ricercano e danno valore a quel prodotto, quali i canali distributivi adeguati, l'effetto traino che queste produzioni possono avere sul resto della produzione. Questo viene definito come marketing mirato, il contrario di un marketing indifferenziato e generalista che può essere costoso e dispersivo.
Su questi aspetti si confronteranno venerdì a Palazzo Roccabruna a Trento una cinquantina di soggetti (responsabili di caseifici, enti istituzionali, grande distribuzione organizzata...) dei tre territori dell'Euregio.
Di seguito il programma dell'incontro “Formaggio e Montagna: combinazione vincente per il mercato?”

PROGRAMMA

9.30-10.00 Registrazione dei partecipanti

10.00-10.15 Saluto da parte del Trentino:
· Adriano Dalpez - Presidente Camera di Commercio di Trento
· Michele Dallapiccola - Assessore all’Agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento

10.15-10.45 Introduzione sul tema da parte di due esperti:
Silvio Barbero – Vicepresidente di Slow Food Italia
Cristina Lazzati – Giornalista Gruppo 24 ORE, esperta di retail e marketing

10.45-11.15
Wendelin Juen (Amministratore Delegato di Agrarmarketing Tirol) analizza i punti di forza e debolezza, minacce e opportunità del settore lattiero-caseario in Tirolo
Annemarie Kaser (Direttrice Federazione Latterie Alto Adige) analizza i punti di forza e debolezza, minacce e opportunità del settore lattiero caseario in Alto Adige – Südtirol
Mauro Fezzi (Direttore generale Fondazione E.Mach) analizza i punti di forza e debolezza, minacce e opportunità del settore lattiero-caseario in Trentino

Breve confronto

11.15-13.30
Hannes Gschösser (Collaboratore progetto ARGE Heumilch) presenta “Certificazione dei caseifici di latte da fieno (IFS e FSSC 22000) – Dalla teoria alla pratica”
Elisabeth Molling (Responsabile marketing Latte montagna Alto Adige) presenta “Lo Stelvio: l’unico formaggio D.O.P. dell’Alto Adige”
Andrea Merz (Direttore Trentingrana – Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini) presenta “D.O.P. Puzzone di Moena – Un’opportunità da cogliere”

Allargamento della discussione ai presenti.

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13/11/2013, 21:50
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Oggi a Palazzo Roccabruna l'incontro tra esperti di Trentino, Alto Adige e Tirolo
NEI FORMAGGI DELL'EUREGIO I VALORI DELLA MONTAGNA

Il 9,5 per cento del latte prodotto in Europa proviene dalle aree di montagna. Basterebbe questo dato per comprendere lo spazio che le produzioni lattiero casearie delle tre regioni alpine che si riconoscono nell'Euregio - Trentino, Alto Adige e Tirolo - potrebbero conquistare sui mercati. Potrebbero, perché per tali prodotti, i formaggi tipici in particolare, sostenere la concorrenza delle industrie alimentari è pressoché impossibile, visti i più alti costi di produzione. I prodotti di montagna, però, hanno una carta da giocare: la loro distintività (in termini di qualità organolettica, di sostenibilità ambientale e di "saperi" tradizionali) e il legame con il territorio d'origine. Come si vince la partita, scongiurando l'emarginazione commerciale dei prodotti e quella sociale ed economica dei produttori di montagna? Imparando a comunicare tale distintività, a trasmettere al consumatore i valori sottesi ai prodotti di montagna (la lentezza dei processi produttivi e la fatica degli agricoltori di montagna, ad esempio), perchè se tali valori arrivano sarà lo stesso consumatore a rendersi disponibile a pagare un po' di più per averli, garantendo così un giusto reddito ai produttori. Una convinzione condivisa, questa, nei tre territori dell'Euregio, rappresentati oggi a Trento dalle maggiori realtà lattiero casearie trentine, altoatesine e tirolesi, riunitesi a Palazzo Roccabruna, la "Casa" dei prodotti trentini, per confrontarsi su un tema cruciale: come sviluppare produzioni veramente distintive, uniche e non riproducibili in altri contesti territoriali, e come gestire la relazione con il mercato e il consumatore finale?

Si parte dal presupposto che sviluppare strategie che guardano al contesto territoriale quale leva competitiva non coinvolga la semplice comunicazione ma significhi attivare e sviluppare il bagaglio di conoscenze produttive del luogo al fine di avere un prodotto fortemente distintivo (puntando sulla tradizione ma anche sulla ricerca, sviluppo e innovazione, sia in fase di produzione che di affinamento), migliorare la capacità di competizione cooperativa e di organizzazione di sistema (collaborare tra operatori al fine di risultare competitivi sui diversi mercati) e assumere un’ottica di mercato professionale e dinamica (elevate competenze di marketing, ossia nella lettura e gestione della relazione col mercato).
Trentino, Alto Adige e Tirolo hanno approcci simili nei confronti delle produzioni distintive, si pensi agli investimenti fatti nell’ambito qualitativo (tutti e tre i territori hanno sviluppato dei marchi di qualità regionale: Qualità Trentino; Qualità Alto Adige e Qualität Tirol), ai valori che vengono comunicati ai consumatori (identità alpina, sostenibilità e affidabilità), all’importanza che queste produzioni hanno per il proprio contesto territoriale (cura dell’ambiente, mantenimento di attività in montagna).
L’incontro, preceduto da una breve visita del neo assessore trentino all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola ed al quale hanno partecipato responsabili di caseifici, enti istituzionali e della grande distribuzione locale (il tirolese Wendelin Juen, ad di Agrarmarketing Tirol, le altoatesine Annemarie Kaser direttrice della Federazione Latterie Alto Adige ed Elisabeth Molling, responsabile marketing di Bergmilch Südtirol - Latte montagna Alto Adige (Mila), i trentini Mauro Fezzi, direttore generale della Fondazione Mach e Andrea Merz, direttore di Trentingrana) è servito per confrontarsi sia sulle “buone pratiche” sia per valutare assieme minacce e opportunità presenti nell’attuale contesto e valutare possibili sinergie tra le tre aree.
Avere dei formaggi unici e che richiedono un notevole investimento di risorse (umane, finanziarie, organizzative, logistiche…) nella fase produttiva però non basta, è necessario sviluppare una strategia di marketing coerente, ossia sapere quali sono i target che ricercano e danno valore a quel prodotto, quali i canali distributivi adeguati, l'effetto traino che queste produzioni possono avere sul resto della produzione. Insomma un marketing mirato, il contrario di un marketing indifferenziato e generalista che può essere costoso e dispersivo.
La montagna può fare sì la differenza, con i suoi prodotti distintivi (i formaggi di malga in particolare, sui quali tanto ci si è soffermati all'incontro di oggi), a patto - come ha affermato Silvio Barbero, vice presidente di Slow Food Italia, che assieme alla giornalista del Gruppo 24 ORE esperta di retatil e marketing Cristina Lazzati ha moderato gli interventi - che "si dica cosa si fa e si faccia ciò che si dice". Concetto che Annemarie Kaser traduce con un semplice "essere seri e onesti". Questo vuole essere l'Euregio dei formaggi di montagna, un'Euregio che si ritroverà ancora a discutere di promo-commercializzazione delle produzioni locali dando appuntamento alla primavera 2014 ad Innsbruck per parlare questa volta di "carni".

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16/11/2013, 8:19
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