La Giunta approva la deliberazione dell'assessore all'agricoltura DISTRETTO BIOLOGICO DELLA VAL DI GRESTA, ECCO IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE
Sì allo schema di protocollo di intesa per l'attuazione del progetto di valorizzazione territoriale del distretto biologico della Val di Gresta. La Giunta ha infatti approvato oggi la deliberazione dell'assessore all'agricoltura; e sarà proprio l'assessore competente, per la Provincia autonoma di Trento, a sottoscriverlo con la Comunità della Vallagarina, i Comuni di Mori, Isera, Ronzo Chienis, il Comitato Mostra mercato della Val di Gresta, il Consorzio ortofrutticolo val di Gresta e Trentino Sviluppo.
Si tratta di un passo importante per avviare un percorso di medio periodo che punta alla valorizzazione del distretto della Val di Gresta che si caratterizza appunto per la diffusa presenza di coltivazioni orticole biologiche. In questo senso il protocollo oggi approvato rappresenta un impegno, delle amministrazioni e dei soggetti interessati, per dare avvio ad una fase di analisi e confronto sui temi e le azioni contenuti nella proposta e per intraprendere azioni volte alla adozione di normative specifiche e di atti di programmazione preliminari alla realizzazione del progetto e che si collegano anche con la programmazione dei fondi comunitari. E fin d'ora, in occasione della "Mostra mercato della Val di Gresta", sarà avviato il confronto sulle proposte con la popolazione e i portatori d'interesse. Il Distretto biologico potrà avere ricadute positive - oltre che per il mondo della coltivazione e della produzione più strettamente legato all'agricoltura - anche sul settore della ristorazione, dell'ospitalità e dell'escursionismo, di rilevante importanza per il territorio grestano e provinciale in chiave di valorizzazione turistica. Attraverso l'attivazione di uno specifico Comitato, realizzato attraverso il coinvolgimento di numerosi soggetti del settore agricolo e turistico della Val di Gresta, è stato sviluppato il documento "Valorizzazione territoriale del distretto biologico Val di Gresta" che individua gli elementi strategici e di indirizzo per realizzare un progetto intersettoriale di sviluppo locale di tipo partecipativo.
SCHEDA / L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE DEL DISTRETTO BIOLOGICO DELLA VAL DI GRESTA
Attraverso l’attivazione di uno specifico Comitato, costituito da rappresentanti designati dai firmatari del protocollo, è stato sviluppato il documento denominato “VALORIZZAZIONE TERRITORIALE DEL DISTRETTO BIOLOGICO VAL DI GRESTA”. Il documento, realizzato attraverso il coinvolgimento attivo di numerosi soggetti del settore agricolo e turistico della Val di Gresta, ha individuato gli elementi strategici e di indirizzo per la realizzazione di un progetto intersettoriale di sviluppo locale di tipo partecipativo. Per la realizzazione del progetto è necessario l’impegno costante e coordinato dei soggetti firmatari del protocollo e di quello di altri soggetti presenti sul territorio, come ad esempio i Consorzi di Miglioramento Fondiario, che verranno via via coinvolti nelle specifiche iniziative, e a tal fine gli stessi soggetti firmatari individuano un organismo operativo denominato “Cabina di Regia”, la cui funzione è il coordinamento sul territorio delle attività di promozione e sviluppo del progetto e lo scambio di informazioni per la buona riuscita del progetto stesso. All’interno di questo organismo verrà individuato un capofila con il compito di dare impulso alle varie fasi attuative e mantenere le funzioni di raccordo ed i flussi informativi fra i partecipanti. Nella prossima programmazione comunitaria per il periodo 2014-2020 sarà possibile realizzare azioni intersettoriali per lo sviluppo locale che si possano avvalere dei vari fondi comunitari per l’attuazione di una “strategia di sviluppo locale” ossia una serie coerente di interventi rispondenti ad obiettivi e bisogni locali.
I ruoli ricoperti nell’ambito dell'iniziativa sono così suddivisi:
Provincia autonoma di Trento: adozione degli atti anche normativi e programmatori necessari per consentire la concreta attuazione alle indicazioni progettuali; Comunità della Vallagarina: coordina la messa in rete dell’iniziativa attraverso il coordinamento del gruppo di lavoro denominato NET; Comuni di Mori, Isera e Ronzo Chienis: mettono a disposizione del progetto e delle azioni previste gli aspetti logistici, organizzano e promuovono gli incontri informativi e partecipativi con la popolazione, si impegnano ad individuare forme di gestione del verde pubblico in sintonia con gli obiettivi del progetto, collaborano nelle azioni di comunicazione ed adottano gli atti necessari ai fini dell’attuazione del distretto biologico; Comitato Mostra Mercato: coordina il gruppo tematico riguardante le azioni di recupero territoriale e di innovazione per il settore agricolo, ricercando in particolare il coinvolgimento dei giovani e collaborazioni con i locali Consorzi di Miglioramento Fondiario ed il Consorzio Ortofrutticolo; Consorzio Ortofrutticolo Val di Gresta fornisce il necessario supporto tecnico economico per gli aspetti produttivi e di commercializzazione del prodotto, fornisce indicazioni riguardo alla zonazione agricola delle produzioni e collabora alle iniziative di programmazione delle produzioni sul territorio anche in funzione delle esigenze del settore turistico; Trentino Sviluppo spa: collabora alle attività individuate dal progetto per il settore turistico e coordina il gruppo di lavoro riguardante la comunicazione.
Il Protocollo di Intesa, con decorrenza dalla data di sottoscrizione, ha efficacia fino al 31 dicembre 2020.
A Nijmegen, in Olanda, dal 25 al 29 settembre LA SCUOLA PROVINCIALE CANI DA RICERCA E CATASTROFE DI TRENTO AL CAMPIONATO MONDIALE CANI DA SOCCORSO
Una unità cinofila della "Scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe di Trento Onlus", convenzionata con la Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, sarà presente al Campionato del mondo di cinofilia da soccorso che si svolgerà dal 25 al 29 settembre 2013 a Nijmegen in Olanda. In tutto sono quattro le unità cinofile che rappresenteranno l'Italia. Il campione trentino è Muttley, addestrato da Alessandro Dalvit. Classe 2010, Muttley, che parteciperà per la sezione "ricerca in superficie", è uno dei più giovani cani che concorrono al mondiale, a cui partecipano in tutto 56 animali, provenienti da 30 stati diversi. Dovrà dare il meglio di sé in tutta una serie di prove di obbedienza, di destrezza, su vari terreni e con vari ostacoli, e infine nella prova di ricerca di tre persone, in superficie, su 4 ettari di bosco, per una durata di 30 minuti.
Nel mondo della cinofilia da soccorso l'organizzazione internazionale Internationale RettungsHunde Organisation (IRO), con sede in Austria, è una delle realtà più conosciute, con 117 soggetti aderenti in rappresentanza di 39 paesi. La "Scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe di Trento" è da anni membro della IRO. All'ultima sessione di esami per cani da ricerca, che si è svolta in Austria nell'agosto scorso, hanno partecipato quattro conduttori della Scuola provinciale e tutti e quattro hanno superato le prove nella specialità "ricerca in superficie". Uno, in particolare, Alessandro Dalvit, responsabile per la Scuola degli "operativi" nella ricerca dispersi degli interventi di protezione civile, ha superato la prova, che era articolata su un esame di obbedienza e uno di ricerca in superficie, con il voto di "eccellenza", qualificandosi così per il Campionato del mondo di cinofilia da soccorso che si svolgerà appunto dal 25 al 29 settembre prossimi in Olanda. La competizione riguarderà quattro specialità: soccorso in superficie, acqua, maceria e pista. L'Italia, sarà rappresentata da quattro unità cinofile, che sono risultate le migliori nelle selezioni per la qualificazione al Mondiale. Tra queste ci sarà anche un po' di Trentino, grazie ad Alessandro Dalvit e al suo cane "Muttley", a cui il presidente della Provincia autonoma di Trento ha fatto oggi i suoi migliori auguri. Assieme costituiscono una delle due unità italiane che si cimenteranno nella specialità "superficie". Occasione di incontro, confronto e formazione per i partecipanti, il Mondiale rappresenta anche una importante vetrina internazionale cui partecipano molti visitatori ed espositori e che conta anche su una notevole attenzione da parte della stampa.
Il 21 ottobre la città ospiterà i maggiori esperti italiani grazie ad un'iniziativa dell'Osservatorio trentino sul clima CAMBIAMENTI CLIMATICI, A TRENTO LA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO EUROPEO
Negli scorsi giorni è stato pubblicato il primo volume del Quinto rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sulle basi fisiche e scientifiche dei cambiamenti climatici: lo studio è il frutto del lavoro di sei anni condiviso da ben 259 scienziati coadiuvati da 1459 esperti provenienti da 39 Paesi. Al fine di presentare in dettaglio il rapporto IPCC e le implicazioni dei cambiamenti climatici per il futuro, con un particolare riguardo al contesto europeo e alpino, l’Osservatorio Trentino sul Clima ha organizzato a Trento per il prossimo 21 ottobre un appuntamento pubblico di grande rilievo con la partecipazione di Antonio Navarra, direttore del Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, e di Sergio Castellari, Focal Point IPCC per l’Italia.
A Stoccolma è stato reso pubblico il testo del Riassunto per i Decisori Politici del Working Group 1, dedicato ai fondamenti scientifici e fisici dei cambiamenti climatici a cui farà seguito nei prossimi giorni la pubblicazione dell’intero volume, mentre nel corso del prossimo anno saranno resi noti anche i lavori del WG2 sugli impatti e l’adattamento, e del WG3 sulle politiche di mitigazione. In primo piano nel rapporto vi è il fatto che nuove evidenze scientifiche, prodotte da una più vasta serie di osservazioni e di modelli climatici di nuova generazione, nonché da una miglior comprensione dei processi climatici e dei feedback, rafforzano e confermano i dati sul cambiamento climatico in atto. In particolare emerge la conferma che l’attività antropogenica (emissioni di gas-serra, aerosol, deforestazione e cambi di uso del suolo) è la causa dominante del riscaldamento osservato fin dalla metà del XX secolo. I dati analizzati dalla comunità scientifica internazionale, inoltre, confermano che i cambiamenti climatici sono in atto e continueranno per decenni e secoli. Da queste informazioni emerge la necessità di urgenti e significative azioni da parte dei Governi per ridurre le emissioni di gas serra al fine di limitare i futuri impatti dei cambiamenti climatici che, in assenza di tali misure, diventeranno più severi. Le proiezioni climatiche, infatti, mostrano che entro la fine di questo secolo la temperatura globale superficiale del nostro pianeta probabilmente raggiungerà 1.5°C oltre il livello del periodo 1850 – 1900. Senza serie iniziative mirate alla mitigazione e alla riduzione delle emissioni globali di gas serra, l’incremento della temperatura media globale rispetto al livello preindustriale potrebbe superare i 2°C e arrivare anche oltre i 5°C con conseguenze drammatiche per l’umanità e l’ambiente naturale. Dettagli sull’appuntamento e ulteriori approfondimenti sul rapporto IPCC saranno disponibili sul sito http://www.climatrentino.it" target="_blank
Premio al Centro Ricerca e Innovazione Mach per la ricerca sulla variabilità genetica delle foreste RICERCA SULLE FORESTE, PREMIO BAGNARESI ALLA FONDAZIONE MACH
Si allunga l’elenco dei premi per la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. L’ultimo della lunga serie è il riconoscimento “Prof. Umberto Bagnaresi” da parte della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale ad alcuni giovani ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione per un progetto sulla variabilità genetica delle piante forestali e il loro potenziale adattamento all’ambiente.
La consegna del premio è avvenuta nei giorni scorsi a Bolzano, nell’ambito del 9° congresso nazionale della Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale dedicato alla multifunzionalità della foresta. Il poster, che ha vinto tra una rosa di 120 partecipanti il primo premio dedicato al professor Umberto Bagnaresi, stimato docente di selvicoltura ed ecologia forestale scomparso nel 2003, riassume i risultati ottenuti nello studio della diversità genetica di cinque importanti specie forestali e il loro potenziale adattamento all’ambiente. Lo studio mette in luce le capacità di adattamento delle specie forestali al cambiamento climatico. Gli altri poster della Fondazione mach presentavano gli archivi floristici forestali del Trentino e l'analisi metagenomica di centinaia di specie di funghi forestali e la storia secolare degli stress delle foreste con lo studio degli anelli di crescita degli alberi.
Comincia il sesto ciclo di Progetto_Paesaggio organizzato da Step, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio FONTI RINNOVABILI, RISPARMIO ENERGETICO E PAESAGGIO
E' in calendario domani 3 ottobre alle 17 presso l'Aula Magna di tsm (Trentino School of Management, via Giusti 40 a Trento) il primo degli appuntamenti del sesto ciclo che la step, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, organizza per promuovere il confronto e la riflessione su uno dei temi più importanti per lo sviluppo e il futuro del Trentino. Come ogni anno la scuola di formazione voluta dall'esecutivo provinciale 5 anni fa, lavora in collaborazione con la Provincia autonoma. Il ciclo “Energia paesaggio” sarà dedicato alla progettazione sostenibile attraverso l’approfondimento delle relazioni tra l’utilizzo di fonti rinnovabili, le politiche di risparmio energetico e la trasformazione del paesaggio. Due gli incontri previsti: “Fonti rinnovabili, risparmio energetico e paesaggio” è in programma domani, appunto, mentre il secondo “Le forme dell’energia: paesaggio-pianificazione-progetto”, è in calendario il 17 ottobre alle ore 15,30. E' gradita la conferma di partecipazione iscrivendosi al sito www.tsm.tn.it oppure inviando una mail a step@tsm.tn.it oppure telefonando al numero 0461.020 060.
I processi del costruire sono spesso indifferenti ai contesti, alle culture e alle condizioni paesaggistiche ed energetiche. Nuove conoscenze, appropriati strumenti di analisi climatico-ambientale e lo sviluppo di tecnologie avanzate aprono tuttavia inedite prospettive progettuali che devono però saper dialogare con i luoghi in cui si inseriscono. Le nuove progettualità devono essere quindi capaci di coniugare la qualità urbanistica con l’eccellenza ambientale, generando risparmio energetico e, nello stesso tempo, ostacolando il consumo di suolo secondo una visione contemporanea che non nega i valori, le forme del costruito o i paesaggi del passato, ma che li fa rivivere in una logica di futuro. Si apre così la strada alla costruzione di nuovi ‘paesaggi dell’energia’ dove il valore civile di ogni opera si manifesta nella qualità architettonica e dove la definizione di modelli di sviluppo e di autosufficienza energetica si costruiscono attorno alla cura del paesaggio. Al primo incontro sulle tematiche delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico interverranno Daniela Perrotti della Scuola Nazionale Superiore di Paesaggio di Versailles, Leonardo Setti dell’Università di Bologna e l’architetto Luciano Bolzoni esperto di architettura alpina. Al termine dell'incontro ci sarà una tavola rotonda.
Analisi meteorologica del mese di settembre 2013 ABBIAMO AVUTO UN SETTEMBRE UN PO' PIU' CALDO E ASCIUTTO DELLA MEDIA
Il Servizio prevenzione e rischi, Ufficio Previsioni e pianificazione - Meteotrentino della Provincia autonoma di Trento ha diffuso l'analisi meteorologica del mese di settembre. Il mese appena trascorso è risultato nella norma, anche se un po' più caldo e asciutto della media. La temperatura media a Trento Laste, infatti, è stata di 19,2°C, superiore di 0,8°C alla media storica che è di 18,4°C. La minima assoluta del mese si è verificata il 18 settembre con 8,4°C (molto lontana dai 2°C, record di freddo settembrino registrato il 30 settembre del 1995); la massima il 7 settembre, con 30,2°C (è del 18 settembre 1961 il record della temperatura più alta di questo mese, con 35°C). Nel corso del mese di settembre 2013 abbiamo avuto quattro giornate piovose (inferiori alla media del mese che è di 7 giorni d'acqua), con 52,4 mm complessivi di pioggia (inferiori alla media 1978-2005 che è di 79,6 mm; il record negativo è di 6,2 mm registrato nel settembre del '61, mentre la massima precipitazione totale mensile di 298,5 mm è del settembre del 1965). La giornata più piovosa è stata l'11 settembre del mese scorso, quando sono caduti 19,8 mm di pioggia.
L'impianto, ora a regime, tratta 26 mila tonnellate di rifiuto organico e 8 mila di verde all'anno IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA IN VISITA AL BIODIGESTORE DI CADINO
Come funziona il biodigestore di Cadino? E' quanto ha potuto accertare di persona il presidente della Provincia autonoma di Trento in occasione della visita di oggi all'impianto. Assieme all'ingegner Paolo Nardelli dell'Agenzia per la depurazione, sono stati passati in rassegna tutti i "reparti" con la guida di Andrea Ventura, amministratore delegato di Bio Energia Trentino, la società che gestisce l'impianto, e di Michele Zorzi, il direttore tecnico, che hanno illustrato le particolarità impiantistiche e il ciclo produttivo. La prima cosa che appare evidente è che se all'interno dello stabilimento gli odori si avvertono, questi non escono all'esterno grazie al ciclo chiuso delle varie fasi di lavorazione del rifiuto ed ai biofiltri. "Ad un anno dall'entrata in funzione - ha affermato il presidente - il bilancio è molto positivo: sono stati fugati tutti i timori della vigilia nell'iter della sua realizzazione relativamente all'impatto ambientale, in realtà una buona gestione e una buona tecnologia dimostrano che questi impianti sono compatibili con il nostro territorio".
"Il biodigestore di Cadino - aggiunge il presidente - ci permette di smaltire quasi 26 mila tonnellate di umido trentino che altrimenti andava in Veneto e Lombardia, con costi e inquinamento dovuti al trasporto. E' il primo grosso tassello per la chiusura di tutto il ciclo dell'organico in provincia; si tratta ora di fare altri due piccoli impianti da 10 mila tonnellate l'uno e quindi tutta la produzione di organico provinciale potrà essere trattata sul territorio provinciale. A partire dai prossimi mesi questo impianto sarà meta di numerose visite di amministratori ma anche di scolaresche, che potranno vedere da vicino come si conclude tale ciclo del rifiuto organico, e sono convinto che quando il Trentino si sarà reso conto di cosa è un'impianto di questo tipo, non sarà difficile trovare la localizzazione dei prossimi impianti".
Il biodigestore di Cadino - che si estende su una superficie di circa 23.500 m2 - tratta 26 mila tonnellate di rifiuti organici e 8 mila tonnellate di rifiuto verde all'anno, rifiuti dai quali si ricavano 12 mila tonnellate di ammendante biologico destinato all'agricoltura (in questa prima fase il compost viene ceduto gratuitamente agli agricoltori della zona), 1.000 Kw di energia elettrica ed altrettanti di energia termica impiegata per metà dallo stesso impianto per il proprio funzionamento, mentre l'altra metà è destinata ad alimentare la futura rete di teleriscaldamento a servizio dell'abitato di Cadino. "L’impianto - spiega l'ingegner Paolo Nardelli dell'Agenzia per la depurazione - comprende, dopo l’accettazione e pesatura del materiale, una prima sezione di triturazione e vagliatura, dotata di anticamera (zona filtro) tenuta in leggera depressione con trattamento successivo in biofiltro dell’aria estratta. La vagliatura ha lo scopo di allontanare una prima quota di materiale indesiderato. La frazione organica purificata viene caricata con coclee in apposite biocelle anaerobiche (brevetto Kompogas), nelle quali ha luogo l’estrazione di biogas, inviato al gasometro e ai gruppi di conversione in energia elettrica e termica. Il digestato, in forma pastosa, viene in parte ricircolato a monte delle biocelle, e in parte addizionato di materiale strutturante (frazione “verde”) e quindi trasferito con pale meccaniche in biotunnel aerobici dove ha luogo la prima fase “termofila” della stabilizzazione aerobica, con insufflazione abbondante di aria, che viene poi deodorizzata in biofiltri. A valle di tale fase ha luogo una vagliatura intermedia con ricircolo di circa la metà del materiale verso il mixer del digestato e del verde strutturante. Il resto prosegue verso una fase finale di maturazione in cumuli, con insufflazione d’aria, dopo la quale avviene l’ultima vagliatura di affinamento, che separa il compost “finito” dal materiale di scarto. Tutto il capannone di trattamento del digestato è mantenuto in leggera depressione e l’aria estratta viene trattata in biofiltri prima della restituzione in atmosfera".
Fino a venerdì 200 esperti a congresso sui metodi per controllare tracciabilità e qualità degli alimenti SICUREZZA ALIMENTARE, APRE DOMANI A TRENTO IL TERZO "MS FOOD DAY"
Apre i battenti domani, a partire dalle 14, presso la nuova sede del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, la terza edizione di MS Food Day, congresso internazionale sull’agroalimentare che farà il punto sui metodi più innovativi per controllare e garantire sicurezza, autenticità, tipicità e qualità degli alimenti. L’evento è organizzato dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige in collaborazione con la Società Chimica Italiana, e vedrà partecipare fino a venerdì 11 ottobre più di 200 esperti provenienti dai cinque continenti che scambieranno le loro esperienze sulle più avanzate tecniche per la valutazione degli alimenti e in particolare su quelle basate sulla spettrometria di massa.
Il convegno inizierà alle 14 con il saluto di Francesco Salamini, presidente della Fondazione Edmund Mach, e Gianluca Giorgi dell’Università di Siena come rappresentante della Società Chimica Italiana. Seguiranno tre intense giornate con più di 40 presentazioni orali e 100 poster. Si tratta di un appuntamento chiave in tema di caratterizzazione degli alimenti (sicurezza alimentare, tracciabilità, qualità nutrizionale e sensoriale) e un grande momento di incontro scientifico tra ricerca accademica e industriale.
L’evento è organizzato sotto l’alto patrocinio di Regione Trentino Alto Adige-Sudtirol, Provincia autonoma di Trento, Centro di Laimburg, Società italiana di scienze sensoriali, Ordine dei Tecnologi alimentari del Veneto e del Trentino Alto Adige, Università di Innsbruck e Società europea di scienze sensoriali. Sponsor Barilla e Illycaffè, organizzatori delle precedenti edizioni che si sono svolte rispettivamente a Parma e Trieste, ma anche Parmalat, Università di Trento, Trentodoc, Trentingrana, Enaip di Tione, Società italiana per lo studio delle sostanze grasse e le maggiori aziende di strumentazione analitica.
Visita dell’assessore all’agricoltura nella zona tra Tres e Fondo dove si registrano danni fino a 10 milioni di euro NEVICATA IN VALLE DI NON, CEDONO GLI IMPIANTI DEI FRUTTETI
La neve, arrivata in anticipo, sorprende gli agricoltori della valle di Non, dove si registrano ingenti danni nell’area che da Tres, attraverso la Predaia, porta verso Vasio (Fondo), e la Terza Sponda, in particolare a Tuenno. Secondo le prime stime sarebbero una cinquantina gli ettari, dove la nevicata - seguita dalla pioggia - ha provocato il cedimento degli impianti antigrandine che hanno finito per travolgere i meleti, carichi di frutti pronti per la raccolta. L'assessore provinciale all'agricoltura questa mattina ha affiancato i tecnici di Codipra ed i responsabili di Melinda per una prima constatazione delle conseguenze dell'evento: “L’annata 2013 si rivela particolarmente negativa. Dopo le piogge della primavera e quelle autunnali, che avevano già rischiato di compromettere il raccolto, la neve ha definitivamente cancellato un anno di fatiche e impegno da parte di molti agricoltori. A loro va la solidarietà di tutto il Trentino e l’impegno da parte della Provincia autonoma di Trento ad affrontare al loro fianco questa emergenza”. Una ipotetica stima dei danni, ancorché provvisoria, arriva dal presidente di Codipra, Giorgio Gaiardelli, al termine del sopralluogo. “Calcolando la produzione di quest’anno, il rifacimento degli impianti e i mancati raccolti dei prossimi anni, possiamo calcolare un danno tra i 7 e i 10 milioni di euro”. L'assessore all'agricoltura ha anticipato che la Provincia autonoma di Trento interpellerà la Comunità europea per gli interventi straordinari a sostegno degli agricoltori colpiti dal maltempo.
A Trento presso step, l'alta formazione per la conoscenza e gestione dei Beni Naturali SECONDA EDIZIONE MASTER NATURAL HERITAGE MANAGEMENT
Presentata oggi pomeriggio al MuSe la seconda edizione del Master in Beni Naturali UNESCO che si svolgera' presso la step, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, dal 15 gennaio al 12 dicembre 2014. Le iscrizioni vanno fatte entro il 25 novembre 2013 (info step@tsm.tn.it Tel. 0461 020060). Le selezioni sono in programma il 29 novembre e il 6 dicembre 2013. Sono disponibili 5 borse di studio. Obiettivo del Master e' fornire una professionalita' innovativa nel management dei beni naturalistici, ambientali e paesaggistici. Competenze e professionalita' volte, ovviamente, alla tutela e valorizzazione dei Beni Naturali Unesco. Per la Provincia autonoma era presente Fabio Scalet, dirigente generale Dipartimento Affari Istituzionali e Legislativi. Con lui Paola Matonti, coordinatrice della Fondazione Dolomiti UNESCO e referente della Rete della Formazione (in capo alla Provincia autonoma) per la Fondazione stessa. E' intervenuto anche il direttore di step, Gianluca Cepollaro e il direttore del MuSe Michele Lanzingher
Il Master presentato oggi intende fornire agli allievi teorie, metodi e strumenti adatti alla gestione delle istituzioni e dei progetti che si occupano della tutela e della valorizzazione dei Beni Naturali iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Destinatari sono i manager, funzionari, studiosi e professionisti di istituzioni pubbliche e private interessate alla gestione dei Beni iscritti nella Lista UNESCO, giovani laureati in possesso almeno di laurea triennale. Il Master prevede 320 ore di aula e di viaggio studio e 360 ore di stage e project work.