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Progetto Streetfood - Il vero cibo di strada italiano 
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A Cagnes sur Mer, in Costa Azzurra, un nuovo successo internazionale per Streetfood
cibo di strada: i francesi scelgono quello italiano

L’Associazione nazionale Streetfood, nata undici anni fa in Italia, torna per la seconda volta nella cittadina della Costa Azzurra con l’obiettivo di promuovere le eccellenze italiane. La manifestazione è stata promossa dal Consolato italiano a Nizza e dal Comune francese

Il cibo di strada italiano continua a stregare i francesi. Ancora una grande risposta infatti da Cagnes-Sur-Mer e dai comuni di confine italiano in Costa Azzurra per il grande evento promosso fino al 23 giugno dall’associazione italiana Streetfood, in collaborazione con il Comune di Cagnes e con il patrocinio del Consolato Italiano a Nizza, in una grande occasione per far conoscere ancora di più il messaggio portato avanti dall’associazione nata in Italia e per un alto potenziale di lavoro per i partecipanti dato l'alto afflusso di turisti in Costa Azzurra nella stagione primavera-estate. L'evento si svolge in Place Saint Pierre che si trova lungo la promenade del litorale. Sostegno, presenza e compartecipazione del comune e delle istituzioni di prestigio coinvolte hanno garantito ancora una volta, per la seconda per la precisione, la presenza di alcuni truck e stand a marchio Streetfood, quello con la tendina che da oltre dieci anni ha rivoluzionato in Italia il modo di percepire la tradizione del cibo di strada. Il taglio del nastro è avvenuto sabato 22 giugno alla presenza del presidente e fondatore di Streetfood, Massimiliano Ricciarini e del Console italiano a Nizza, Raffaele De Benedictis e dell’Ambasciatore italiano a Montecarlo, Cristiano Gallo.

Partendo proprio dalla provincia di Arezzo per poi diffonderla in tutta Italia come progetto culturale, oggi con il successo Oltralpe con grande soddisfazione del pubblico francese e Italo-francese si può dire che l’associazione nata proprio ad Arezzo ha cambiato il modo di promuovere il territorio attraverso i suoi cibi di strada. «È un piacere essere sostenuti e graditi all’estero da istituzioni così importanti e avere riscontri positivi soprattutto per quelle attività artigianali italiane che ci hanno creduto con noi e proseguiranno con noi nell’impresa di portare all’estero la cultura italiana della cucina di strada di qualità – commenta il presidente e fondatore di Streetfood, Massimiliano Ricciarini – siamo già al secondo anno di collaborazione e già lo scorso anno eravamo stati protagonisti per la festa della Repubblica nella cittadina di Beausoleil, il fatto che continuino a cercare noi per organizzare questo evento esprime la garanzia del nostro marchio».

Per la seconda volta in due anni l’Associazione Nazionale Streetfood, nata ad Arezzo undici anni fa con l’obiettivo di promuovere la qualità dei cibi di strada nazionali e non solo, è stata scelta da Cagnes Sur Mer, un comune della Regione Alpi Marittime-Provenza-Costa Azzurra per portare i cibi di strada con la tendina. «Oltralpe la cucina italiana gode ancora di molta attenzione e interesse ed è questa una delle direzioni che l’Associazione Streetfood intende seguire nell’ottica della diversificazione e crescita del progetto Streetfood, che resta di fatto sempre un progetto culturale», conclude Ricciarini.

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo undici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 120 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 6,5 milioni di appassionati negli oltre 430 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.

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22/06/2019, 16:31
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Dal 28 al 30 giugno in piazza Garibaldi arrivano i cibi di strada più famosi d’Italia
Streetfood: Quelli con la Tendina per l’Estate a Città di Castello (Pg)

Prima grande edizione del cibo di strada con la tendina, quello di Streetfood, nella cittadina umbra. Tra arte e musica i truck infuocheranno il borgo di Burri facendo da sfondo al ciclo di eventi “Estate in città” promosso dal Comune di Città di Castello

Città di Castello, il borgo della Valtiberina umbra, si prepara ad accogliere la primissima edizione di “4Wheels”, l’evento promosso dall’Associazione nazionale Streetfood, quella con la tendina, che dal 28 al 30 giugno animerà il centro storico della cittadina di Burri, in Piazza Garibaldi, dando vita a un vero e proprio teatro dei migliori cibi di strada su ruote, con gli operatori riconosciuti dal decalogo dell’associazione come i migliori di tutta Italia e non solo. Il concetto di cultura del cibo (e non solo) sarà l’animatore della manifestazione, grazie a una serie di eventi collaterali che metteranno al centro dell’attenzione la qualità del cibo di strada legato alla sua tradizione e alla sua storia, elementi che hanno fatto negli anni la differenza degli eventi promossi dall’associazione. «Siamo nella città del Rinascimento, la città che ha dato i natali a un grande artista internazionale, Burri e che ha ospitato nei secoli i più grandi letterati e artisti – spiega Massimiliano Ricciarini, presidente e fondatore di Streetfood – allo stesso tempo siamo in un territorio che della gastronomia, anche quella di strada, ha un vero e proprio patrimonio che noi cercheremo di valorizzare nel nostro evento».

I food truck presenti. Ricco il menù di strada con tanti food truck presenti da diverse località d’Italia. Gli immancabili arrosticini abruzzesi, bombette di Alberobello, Hamburger di Chianina IGP, Spalla di Cinta Senese in stile barbecue, olive ascolane, pasticceria napoletana, caciocavallo impiccato dell'Irpinia ma anche Lampredotto. Dal Lazio l’Hamburger con il il bufalo, mentre dagli Usa arriva la carne cucinata in stile BBQ con le salse e dalla spagna la Paella Valenciana (anche senza glutine). Il tutto accompagnato dalla birra artigianale a marchio Streetfood.

Il programma delle attività collaterali. Un ricco programma di attività collaterali farà da sottofondo al citbo dei truck presenti. SI parte il venerdì 28 giugno dalle 17 con l’apertura dei food truck e alle 20 sul palco arrivano i Bad Hut, un gruppo novità nel panorama delle cover anni ’80, ma che già sta seminando successo in tutta Italia. Sabato 29 giugno sarà invece la volta del concerto degli Alcolici Sospetti, tra le migliori cover band di Vasco Rossi. Il programma dettagliato su www.streetfood.it

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo undici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 120 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 6,5 milioni di appassionati negli oltre 430 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.

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27/06/2019, 16:53
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Dal 5 al 7 luglio il cibo di strada “targato” Streetfood ancora a Saldi di Sera a Belluno
Saldi e cibo di strada: a Belluno il binomio vincente

Per la settima volta prosegue la partnership tra l’Associazione nazionale Streetfood e il Consorzio Belluno Centro Storico. Alle pendici delle Dolomiti venete tre giorni di festa con il cibo di strada che farà come di consueto sfondo all’evento “Saldi di Sera” con cibo e musica

Saldi e cibo di strada: un binomio ormai tradizionale a Belluno che dal 5 al 7 luglio, nel cuore della città, in Piazza dei Martiri, sotto il cuore delle Dolomiti Venete farà ancora una volta incontrare la voglia di acquisto durante l’apertura dei saldi di stagione con la voglia di degustare cibo di strada di qualità. E questa è anche una garanzia ormai con la settimana volta dello Streetfood Village promosso dall’Associazione nazionale Streetfood in collaborazione con il Consorzio Belluno Centro Storico, che nella notte di sabato 6 luglio con “Saldi di Sera”, vedrà i negozi del centro storico aperti fino al mattino per dare il via al periodo dei saldi estivi, musiche con dj set e gruppi dal vivo. Con il patrocinio del Comune di Belluno, il cibo di strada con la tendina sarà ancora una volta protagonista della città dolomitica con decine di cibi da tutta Italia e dal mondo. «Una partnership storica questa, come ce ne sono tante altre in Italia e all’estero per la nostra associazione, che tuttavia ci fa particolarmente piacere perché in questa città siamo riusciti a incontrare le richieste dei consumatori che in questo periodo dell’anno scelgono di restare in città anche nel fine settimana – spiega Massimiliano Ricciarini, presidente e fondatore di Streetfood – dopo sei edizioni che hanno fatto segnare un successo di partecipazione contiamo quest’anno di migliorare ancora di più la nostra offerta e quindi la soddisfazione dei partecipanti».

I cibi di strada presenti allo Streetfood Village. Si va dalle Marche con Olive ascolane e dolci tradizionali e internazionali e ancora il Fritto di pesce nel cono di San Benedetto del Tronto. E ancora Specialità di Baccalà e Acciughe e Calamari fritti da Ancona e infine il Baccadillo’s Truck. Dalla Puglia Bombette e zampine di Alberobello (Ba), Polpo alla griglia, Puccia con polpo, Panzerotti, Pasticciotto Leccese. Piadina e gnocco fritto con tigelle e salumi dalla Romagna. Dalla Campania pizza fritta e montanara, fritto misto napoletano e ancora Fritto & Fritto Food Truck. Gli immancabili cibi abruzzesi Arrosticini di pecora, formaggio fritto, polpettine di melanzane e cacio e ove - Abruzzo on The Road Food Truck. La sicilia con Pane ca’ meusa, pane e panelle, arancini, Cartucciate, Pane cunzatu, Frutta Fresca, Cannoli, Cassatine - Peri Peri Food Truck. Dalla Toscana Hamburger di Chianina Igp certificata e Cina Senese Dop - Happy Train Food Truck e hamburger di bufalo dell’agropontino dal Lazio e Cabballo’s Food Truck. Non mancano gli internazionali con la paella e sangria dalla Spagna e dagli Usa Brisket, Coleslaw, Pulled Pork, Ribs e altre specialità cotte al Barbecue. Il tutto annaffiato da birra artigianale e Prosecco DOC allo Streetfood Beer Truck.

Belluno di Sera. “Saldi di Sera” è l’evento che dà il via al tradizionale appuntamento estivo della città di Belluno che dal 6 luglio al 10 agosto animerà il centro storico per la stagione estiva. “Belluno di sera”, questo il titolo dell’iniziativa, porta musica, spettacoli e cultura in centro storico, grazie all’organizzazione del Consorzio Belluno Centro Storico. Ogni giovedì dal 6 luglio al 10 agosto l’apertura serale dei negozi permetterà di fare shopping circondati da musica e animazioni.

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo undici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 120 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 6,5 milioni di appassionati negli oltre 430 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.


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03/07/2019, 17:12
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Dal 18 al 21 luglio il cibo di strada “firmato” Streetfood torna a colorare il Porretta Soul Festival
Porretta (Bo): Soul e cibo di strada ancora una volta a braccetto

Quinta edizione dello Streetfood Village all’interno del festival di riferimento del Soul internazionale (giunto quest’anno alla 32esima edizione) con il miglior cibo di strada protagonista ancora una volta in piazza della Libertà con decine di proposte diverse

Soul e Streefood: la musica d’artista per l’udito e quella dei sapori per il gusto. A Porretta Terme (Bo) da giovedì 18 a domenica 21 luglio prosegue la collaborazione tra l’associazione nazionale Streetfood che anche per questa edizione, la 32esima, sarà partner del Porretta Soul Festival, uno degli appuntamenti più importanti in Italia e in Europa per gli amanti del genere musicale. Nel centro storico della cittadina in piazza della Libertà, il Rufus Thomas Cafe, stage all’aperto con concerti gratuiti dalle 11 del mattino fino a sera, sarà infatti animato dal Soul & Streetfood Village, all’insegna dei migliori sapori di strada dall'Italia e dal Mondo. «Una collaborazione che ormai si rinnova con la naturalezza che ha l’incontro tra questo genere di musica e il cibo di strada stesso – spiega Massimiliano Ricciarini, presidente di Streetfood – ormai il claim di questo incontro fortunato è “Soul Food” (Cibo dell’Anima), il cibo di strada fatto con l’anima dai tanti produttori che seguono la nostra associazione che è l’unica in Italia che ne certifica qualità e tradizione e che ben si sposa alla musica di questo storico festival che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo».
Il “Soul Food” dello Streetfood Village. Al “Soul & Streetfood Village” saranno presenti cibi da tutta Italia e dal mondo, dalla mattina a sera, fino alla fine dei concerti. Si va dalle specialità siciliane (pane ca'meusa, pane e panelle, arancine, pasticceria siciliana), a quelle più locali come la piadina romagnola e lo gnocco fritto, tigelle e tortellini. Poi le bombette pugliesi e altre specialità come puccia con polpo, polpo alla griglia, pasticciotti leccesi. Dalla Toscana hamburger di Chianina e Cinta Senese. Dalle Marche olive e fritto ascolano e pesce fritto di San Benedetto del Tronto. Saranno presenti inoltre gli arrosticini abruzzesi su truck con anche formaggio fritto e polpette, e la pasta alla Gricia on the road del “Griciabar Food Truck” e dalla Spagna la Paella con sangria. Dall’Inghilterra le Jack Potatoes. A rinfrescare il palato l'ottima birra artigianale a marchio Streetfood e il Prosecco Doc nel truck infopoint della piazza del gusto.

Il Porretta Soul Festival. Fin dal 1988 il Porretta Soul Festival, Tribute To Otis Redding è diventato il più prestigioso appuntamento europeo dedicato interamente alla musica soul e rhythm & blues, con un riferimento particolare alla musica di Memphis, il Memphis Sound, la scuola musicale del grande Otis Redding, al quale il festival è dedicato. Il festival nacque il 10 dicembre 1987 per iniziativa di Graziano Uliani, appassionato di musica soul, il quale, dopo aver partecipato alle celebrazioni per il ventesimo anniversario della morte di Otis Redding a Macon, in Georgia, decise di organizzare un festival in suo onore. In trenta anni da Porretta sono passati i più bei nomi del soul, molti di questi giunti appositamente per la prima volta in Europa, altri, autentiche leggende, scovati in sperdute località del “deep south”, il profondo sud degli States e riproposti al pubblico e alla stampa internazionale che ha parlato del “miracolo” di Porretta come dell’evento musicale degli ultimi anni.

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo undici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 120 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 6,5 milioni di appassionati negli oltre 430 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.

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16/07/2019, 15:35
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Dal 13 al 15 settembre lo Streetfood Village celebra i dieci anni al Prato di Arezzo
Streetfood Village: da venerdì il Prato di Arezzo roccaforte del cibo di strada

Partita da Arezzo, oggi l’Associazione nazionale Streetfood è diventata un fenomeno per il settore. In programma tante attività per celebrare il decennale, con visite guidate, concerti e tanti sapori. Dieci anni di successi celebrati in un grande evento per la città

Sabato 14 settembre ore 12 taglio del nastro con l’esibizione dei Musici della Giostra

Sarà un grande evento quello dello Streetfood Village in programma al Prato di Arezzo che dal 13 al 15 segnerà le dieci edizioni consecutive, nella città dove tutto ha avuto inizio dal master alla fondazione dell’associazione, l’unica in Italia, che tutela, ricerca e promuove i veri cibi di strada d’Italia e del mondo. «Un territorio che ci ha visto nascere e che è sempre stato generoso con i nostri operatori, alcuni dei quali hanno scelto questa città, Arezzo, come base per il loro lavoro annuale – commenta Massimiliano Ricciarini – siamo stati protagonisti di tante iniziative non solo legate all’evento in sé, ma alla conoscenza dei valori alimentari con corsi e appuntamenti a partire dai più piccoli, passando per le visite guidate alla città che hanno condotto negli anni centinaia di visitatori alla scoperta dei tesori nascosti di Arezzo».

I numeri di dieci anni di Streetfood Village al Prato. Oltre cento cibi di strada dall’Italia e dal mondo presentati agli appassionati, migliaia in dieci anni di edizioni. Centinaia anche i partecipanti alle visite guidate promosse durante l’evento alla scoperta delle eccellenze della città di Arezzo. Oltre 50 concerti musicali, anche in collaborazione con realtà del territorio come il Mengo Festival, alla scoperta di nuovi talenti territoriali. Tanti i momenti di approfondimento grazie alla collaborazione con le varie associazioni culturali e scientifiche della città. Oltre a questo la didattica effettuata a partire dai più piccoli, o per i più grandi con la collaborazione con Coldiretti. Sono solo alcuni dei numeri che hanno reso questo appuntamento un riferimento del cartellone della città.

Il programma delle attività collaterali. Come sempre non solo degustazioni, ma tanto altro con le molte attività in programma nella tre giorni aretina. Venerdì 13 settembre musica con il concerto della band Rock Eco-Logico “Noi Nati Male”, storica band aretina amica del cibo di strada. Sabato si parte con l’esibizione dei Musici della Giostra del Saracino che alle 12, durante il taglio del nastro, saluteranno i dieci anni di Streetfood Village. Alle 17 presso il Caffè dei Costanti Massimiliano Ricciarini presenterà il volume “Toscana da Bere” con gli autori Marco Gemelli e Federico Bellanca a cui seguirà una degustazione di cocktail aretini. Alle 18 sul palco centrale la band aretina “Nuno Vox” e alle 21 la cover band di Vasco Rossi “Alcolici sospetti”. Domenica alle 18 torna la Ballantine Band, ormai il gruppo storico degli eventi di Streetfood, mentre alle 21 il concerto esibizione della Salsa Academy con balli latino americani. Venerdì, sabato e domenica attivo il Baby Pit Stop, lo spazio per mamme e neonati con le ostetriche di Arezzo e le attività della Banda dei Piccoli chef per giocare mangiando a cura della dietista Barbara Lapini.

Le visite alla città di Arezzo. Durante l’evento My Wonderful Tuscany organizzerà come di consueto alcune visite alla città. Questo è in effetti uno degli elementi caratterizzanti l’associazione Streetfood che si è sempre posta l’obiettivo di fare cultura. In questo caso aprendo le porte della città ai tanti avventori dei cibi di strada con visite guidate tematiche. «Per questa edizione abbiamo preparato un percorso che porterà alla scoperta di San Domenico, del Duomo con le sue vetrate e il centro storico in particolare il set del film La Vita è Bella del premio Oscar Roberto Benigni – spiega Silvia Ruberto, guida e organizzatrice del percorso – l’obiettivo è quello di creare un ponte tra le eccellenze gastronomiche dello Streetfood Village e le eccellenze architettoniche e artistiche della città di Arezzo». Per info e prenotazioni per le visite www.streetfood.it

Cibo di strada: dal Prato al Parco Pertini la cultura al centro di tutto. A partire dalla cultura del cibo, perché non sono mancati i momenti di visibilità per i cibi di strada aretini che grazie all’impegno dell’Associazione Streetfood sono stati alla ribalta di pubblicazioni internazionali, o di eventi televisivi (ultimo l’anno scorso a Linea Verde). Non solo a quello si è fermato il lavoro dell’associazione. «Il nostro obiettivo non era solo quello di creare un evento dove si potesse mangiare e bere, ma era il contesto a cui guardavamo, cioè inserire la parte gastronomica in un’offerta più complessa che la città di Arezzo poteva dare», continua Ricciarini. Ecco allora le visite guidate alla città organizzate dall’associazione per gli avventori dello Streetfood Village, con la collaborazione di musei, come il Thermopolium per esempio, o altre realtà meno famose della città. Così come per il Prato, lo stesso lavoro è stato impostato per l’evento del Parco Pertini (il Parco Giotto per gli aretini) nel quale fu proprio su sollecitazione dell’amministrazione comunale che l’associazione aretina ha creato l’evento “4Wheels” con i food truck contribuendo addirittura al restauro del laghetto centrale.

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo undici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 120 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 6,5 milioni di appassionati negli oltre 430 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.


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Streetfood marzo 2011 Piazza Badia Arezzo.jpg
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Dal 25 al 27 ottobre i foodtruck di 4Wheels tornano ancora in Piazza Travaglio
Cibo di strada a Ferrara: quello di Streetfood protagonista assoluto

Confermata anche per il 2019 la partnership tra la FEshion Eventi e l’Associazione Streetfood che porta ancora una volta il meglio del cibo di strada certificato. In piazza Travaglio i food truck con la tendina per promuovere la città degli estensi

Cibo di strada di qualità su “gomma” ancora una volta a Ferrara dal 25 al 27 ottobre in piazza Travaglio. Con “4Wheels” la quinta edizione dello Streetfood Village nella città degli estensi per dare vita in pieno autunno ad un vero e proprio festival del gusto con cibo e bevande da tutto il mondo, per tutti i gusti e per tutta la famiglia. «Una collaborazione ormai storica quella con la FEshion Eventi – spiega Massimiliano Ricciarini, presidente di Streetfood – che ancora una volta darà la possibilità a tutti gli appassionati, ormai anche abituali, di scoprire i migliori gusti su strada provenienti da tutta Italia e dal mondo, selezionati secondo il nostro decalogo del gusto».

Il programma dell’evento. L'evento è organizzato come detto da Streetfood in collaborazione con FEshion Eventi e con il Patrocinio dell'Amministrazione Comunale. Il programma non si ferma alle degustazioni (con truck aperti il venerdì dalle 17 alle 24 e il sabato e domenica dalle 11 alle 24), ma si arricchisce come sempre di tante attività collaterali. Venerdì 25 ottobre Dj Set dale 18, sabato alle 21 musica live con “Alcolici Sospetti” cover band Vasco Rossi mentre Domenica alle ore 20 caribbean dance show con scuola di danza Easy Dance SSD di Ferrara.

I cibi di strada presenti. Nello Streetfood 4wheels di Piazza Travaglio saranno presenti decine di specialità da tutta Italia e dal mondo per far degustare alle migliaia di persone previste i cibi di strada più tradizionali e genuini. Un sorta di giro d’Italia e non solo, a partire dalla Liguria con la Farinata e la focaccia al formaggio tipo Recco, poi la Toscana con gli hamburger di Chianina e di Cinta senese. Dalla Lombardia i cocktail di qualità servito da una cabina di camion, mentre dall’Abruzzo arrosticini, polpettine cacio e ove e formaggio fritto. Dalle Marche le olive ascolane e i fritti sul cono e i panini di mare. Lazio presente con la Pinsa Romana e dalla Puglia gli immancabili Puccia con polpo alla griglia, panzerotti e focaccia barese. Questi sono solo alcuni dei must italiani, senza contare l’estero con gli Usa con il BBQ di carne, dal Messico Tacos, burritos e chili con carne. All’infopoint di Streetfood sarà poi possibile degustare birra artigianale oltre a prosecco e vin brûlé. Il menu e la mappa dei cibi con il programma sono disponibili su www.streetfood.it (in allegato la mappa completa)

Il progetto “4 Wheels” per i food truck con la tendina. I food truck con la tendina sono una parte dell’associazione che promuove il cibo di strada di qualità. Sotto il marchio “4Wheels” infatti sono stati selezionati alcuni dei cibi più famosi in Italia e nel mondo cucinati direttamente sui furgoni, i truck appunto. Si tratta di un modo di interpretare in chiave moderna il cibo di strada, pur non perdendone i valori essenziali che sono poi quelli raccolti dal decalogo del cibo di strada che l’associazione porta avanti e con il quale seleziona i propri partner.

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo undici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 120 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 6,5 milioni di appassionati negli oltre 430 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.

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Dal 6 all’8 marzo ai Giardini di Campo di Marte torna il miglior cibo di strada
Streetfood TruXelection: Un Contest ad Arezzo nell’Anno della Tendina

Partita da Arezzo, oggi l’Associazione nazionale Streetfood è diventata un vero e proprio fenomeno per il settore. Nella città natale quest’anno tre eventi. Parte così l’undicesimo anno di promozione del cibo di strada certificato

Confermate le date dell’evento: «Un segnale positivo in un momento di difficoltà»

Prende il nome di “TruXelection” la nuova iniziativa sul cibo di strada di qualità lanciata dall’associazione nazionale Streetfood che si svolgerà ai Giardini di Campo di Marte di Arezzo dal 6 all’8 marzo prossimi (le date sono state confermate nonostante una prima riflessione sull’emergenza del Coronavirus, alla fine l’Associazione ha valutato positivo lanciare un segnale di ripresa anche delle normali attività). Si tratta di una rassegna di alcuni tra i migliori cibi di strada di qualità su “truck” che per la prima volta saranno giudicati dagli appassionati per il cibo, ma anche per l’estetica e l’innovazione. In pratica il villaggio dei foodtruck prenderà il via dalle 17 del venerdì 6 marzo fino poi al sabato e alla domenica dalle 9 alle 24. Ogni appassionato che si avvicinerà oltre a degustare potrà anche votare con una apposita scheda il miglior food truck secondo i seguenti parametri: design/originalità del truck, comunicazione del prodotto, packaging del prodotto, territorialità, genuinità degli ingredienti, approccio al cliente, rapporto qualità-prezzo. Alla fine dell’evento, chi avrà raggiunto il miglior punteggio assoluto vincerà la prima “TruXelection”. «Streetfood Italia oggi deve essere strumento per promozione di territori” dichiara Massimiliano Ricciarini presidente dell’Associazione Streetfood.

«Con l’associazione che presiedo e rappresento, dopo oltre 15 anni dalla start up a prima organizzazione riconosciuta a livello nazionale oggi con massima visibilità e rintracciabilità sui social e sul web in generale, dopo 11 anni del primo evento di successo al Prato di Arezzo (e 5 anni al Parco Pertini) abbiamo scelto coraggiosamente di organizzare un evento come anteprima del nostro tour 2020 ma con lo scopo anche di riqualificare l’area di Campo di Marte – spiega il presidente dell’Associazione, Massimiliano Ricciarini - un’edizione zero con alto potenziale di successo e ritengo che l’area necessiti di un’agenda di eventi, un cartellone di iniziative nel lungo periodo. Già il gruppo locale di quartiere “Alò Saione” ha accolto positivamente e con spirito collaborativo e di sinergia la notizia dell’evento. Con loro e chiunque altro vorrà condividere il progetto di Saione-Pionta Campo di Marte come incubatore di idee siamo disponibili a partire già da subito».

Il programma e i cibi presenti. Un ricco programma che partirà dal venerdì 6 marzo alle 17 con la Band23 dalle 19 alle 24 mentre si prosegue l’indomani con il dj set Leonardo Landi e poi Djset marco mancini domenica 8 marzo. Ogni giorno Intrattenimento per tutti - attrazione ludico ricreativa FOOTBALL DARTS TARGET (gonfiabile a forma di bersaglio Freccette da colpire con palloni per totalizzare punteggi e vincere interessanti premi). Tutto ciò a fare da sfondo ai truck presenti con alcuni dei più storici cibi di strada. In allegato il menù di strada

Streetfood al Prato e al Parco Pertini di Arezzo. L’Evento al Parco Pertini giunto alla 5º edizione quest’anno sarà posticipato a maggio e ripercorrerà gli anni 50 con il titolo: Streetfood in the 50’s. Un viaggio negli anni ‘50 in cui si chiederà al pubblico di adeguarsi a un dress code in tema (acconciatura e abbigliamento), ci saranno interventi e approfondimenti in ogni disciplina (storia, enogastornomia, letteratura, fumetti, cultura in genere) e anche la musica spazierà da rock and Roll al rock a bIlly al be bop e Altre sfumature di jazz. A settembre invece si torna al Prato per il tradizionale appuntamento di fine anno (undicesima edizione) con decine e decine di cibi di strada da tutto il mondo.

Gli ineguagliabili numeri di Streetfood. Oggi, dopo dodici anni di attività, l’Associazione può vantare numeri importanti per il settore. A partire dagli eventi che negli anni hanno toccato oltre 140 città italiane, portando in degustazione centinaia di cibi di strada italiani e non solo, raggiungendo, si stimano, circa 9 milioni di appassionati negli oltre 460 eventi messi in piedi. A questi eventi vanno aggiunti, oltre alla somministrazione di cibi “certificati”, anche attività culturali collaterali, come le visite guidate ai centri storici delle città che hanno ospitato i cosiddetti “Streetfood Village”, ma anche convegni, seminari e master di approfondimento. Oltre a questo sono decine le tesi di laurea alla quali l’associazione ha contribuito, centinaia i professionisti aiutati a entrare in questo settore partendo da zero.


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28/02/2020, 17:23
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Ricciarini (Presidente): “Da Start Up a realtà oggi emulata: indotto ampliato a beneficio di tutti”
Streetfood Italia scrive a Conte e chiede sostegno per far ripartire i “cuochi di strada” in parte esclusi dalle misure

Streetfood è la prima realtà in Italia nata nel 2008 per diffondere la cultura del cibo di strada e ha dato opportunità di lavoro alle attività commerciali ambulanti del settore food che oggi chiede forme di tutela al Governo e parti sociali per poter sostenere il fermo lavoro

L’Associazione Nazionale Streetfood scrive al Premier Conte e chiede aiuto a Governo e parti sociali per tutelare il settore del commercio ambulante e itinerante che risulta essere il più penalizzato dopo lo stop agli eventi pubblici e privati e ai mercati settimanali e rionali secondo le prescrizioni del DPCM del 4 Marzo e aggiornamenti successivi. Seppur con tutte le difficoltà del caso alcune attività (pubblici esercizi, ambulanti di mercati settimanali, Ristoranti ed altri del commercio…) continuano a lavorare. Al contrario sono compromesse attività di organizzazione eventi e commercio ambulante e attività collegate dell’indotto e per ricaduta ne risentono attività ricettive e turismo. «Con le misure sempre più restrittive attuate dal Governo a beneficio della salute pubblica - dichiara Massimiliano Ricciarini, presidente e fondatore dell’Associazione Streetfood Italia - per contenere il contagio da Covid19 (Corona Virus), noi ci facciamo promotori in quanto associazione capofila del settore, è tuttavia necessario un intervento diretto di sostegno alle imprese ambulanti e associazioni di categoria come la nostra al fine di ripartire al meglio, anche con una promozione adeguata».

L’Associazione Streetfood è la prima realtà in Italia che ha inventato nel 2010 il format di un calendario di decine di eventi street food sul territorio italiano e anche Oltralpe (Costa Azzurra tra il 2017 e 2019). Partendo da Marciano della Chiana (AR) oggi è a tutti gli effetti una carovana di auto-negozi (food truck) e stand selezionati in base a un “decalogo del buon artigiano del Gusto” che viaggiano in lungo e in largo portando la qualità della cucina di strada tradizionale e storica di varie regioni italiane a casa degli Italiani. «Il fenomeno Cibo di strada o “Street Food” - evidenzia ancora Ricciarini - a tutti gli effetti ha dato lavoro a sempre più numerose attività ambulanti e itineranti e chef di ristoranti che si sono reinventati adattando il proprio menù a un consumo “per strada”. Parimenti sono nate o si sono specializzate realtà del comparto metalmeccanico costruttrici di autonegozi (food Truck) che hanno migliorato la qualità e il design al servizio delle succitate attività ambulanti».

Streetfood Village, un modello nazionale. Il format ideato da Associazione Streetfood è stato di ispirazione se non addirittura emulato in toto da sempre più numerose realtà emergenti organizzatrici di eventi sullo stesso tema indicativamente dal 2014 ad oggi. Realtà più o meno improvvisate, che hanno generato un certo disordine sia in termini di proposta gastronomica che di livello organizzativo, ma hanno ampliato e potenziato inevitabilmente l’indotto. Una rete sempre più fitta di aziende del settore ha portato flussi di persone in numerose città italiane, attivando così la conoscenza del territorio, gli acquisti presso i negozi locali sia di prodotti agroalimentari tradizionali che di altre merceologie. Gli hotel hanno ospitato sia gli operatori partecipanti che i visitatori provenienti da varie parti d’Italia che hanno così acceduto a ristoranti, pizzerie, bar ed enoteche locali con indubbio beneficio economico.

«Viene quindi spontaneo oggi - conclude il Presidente dell’Associazione Nazionale Streetfood - farci promotori e latori di questa legittima richiesta di aiuto che può tradursi magari in qualcosa di più di semplici incentivi o sgravi fiscali per il settore»

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L’Associazione nazionale Streetfood ha lanciato l’appello al Governo, ora servono le misure
Cibo di strada: il Coronavirus uccide anche il lavoro degli ambulanti, memoria storica di una cucina d’altri tempi

Dipendenti non tutelati, imprese che rimettono gli eventi e i soldi investiti in materie prime all’indomani dell’inizio della stagione lavorativa e il DL “Cura Italia” sembra essersi dimenticato di questa categoria che rientra nell’annovero degli “ambulanti”. Massimiliano Ricciarini (presidente Streetfood): «Gli ambulanti del cibo non tutelati in questo momento drammatico, il reddito è sottozero visto che le spese continuano». Streetfood Italia è la prima realtà in Italia nata nel 2008 per diffondere la cultura del cibo di strada e ha dato opportunità di lavoro alle attività commerciali ambulanti del settore food che oggi chiede forme di tutela al Governo e parti sociali per poter sostenere il fermo lavoro

L’Associazione Nazionale Streetfood ha scritto al Premier Conte e chiede aiuto a Governo e parti sociali per tutelare il settore del commercio ambulante, ma ancora nessuna risposta.

«Un evento di due o tre giorni vuol dire per noi operatori dai 6 ai 7 mila euro di incasso purtroppo in questo momento non è permessa la nostra attività e oltre a non incassare la scorta delle materie prime che abbiamo fatto a inizio stagione è ormai già da buttare; siamo ottimisti, ma guardiamo anche la realtà, tanti di noi non saranno in grado di sopravvivere se non si interviene con misure economiche di sostegno e per ora del nostro settore nessuno del Governo se ne occupa». La voce di Gioni e Pedro, due ragazzi che lavorano in stand a terra dove realizzano la Paella valenciana, anni di esperienza con sede a Padova. È una delle voci dei tanti operatori di strada, coloro che negli anni hanno colorato piazze e strade con il loro “street food”, il cibo di strada, e che con la crisi sono fermi al palo e non solo, ma non vedono prospettive ora che la stagione avrebbe avuto inizio. Loro sono una delle tante attività di cibo di strada che fanno riferimento a Streetfood Italia, l’associazione nazionale, la prima e unica, che da oltre dieci anni non solo organizza eventi (circa 30 ogni anno dal 2010) in giro per l’Italia e Oltralpe, ma che tutela loro come il consumatore con un disciplinare specifico. «Ci siamo fatti portavoce dei nostri associati, gli operatori di strada, già scrivendo una lettera di richieste al Governo Conte – spiega il fondatore dell’associazione e presidente, Massimiliano Ricciarini – per ora però nessuna risposta e anzi, il decreto “Cura Italia” non sembra aver ascoltato la voce delle migliaia di imprese del settore che rischiano di non riaprire più alla fine della crisi e se muoiono, per chi guarda solo all’aspetto economico e sorvolano sulla crisi vissuta sulla loro pelle, sono tanti milioni di euro di introiti in meno per lo stato».

Le problematiche espresse dagli ambulanti di strada. «Ad oggi solo a marzo, rispetto al 2019, registro già un mancato incasso di circa 4.000 euro» dicono Monia e Giuseppe di “Mordicchio on the road”, un food truck con sede a Zibido San Giacomo (Mi). Ancora peggio la situazione per Sandro di “Peri peri Food Truck” (cucina di strada siciliana) con sede nel Bresciano «solo nel mese di marzo e aprile avrei fatto circa 15.000 euro con questa situazione sono a zero perché è tutto fermo, siamo bloccati e non possiamo fare niente». Sabrina e Patrizio di Black Angus food truck producono carne e arrosticini di Angus con base a Pescara. «Lo scorso anno (2019) ad oggi si cominciava già a lavorare con dei buoni eventi, che avremmo dovuto ripetere anche nel mese di marzo di quest’anno, ma che sono evidentemente saltati come salteranno i prossimi in calendario, la perdita non è solo relativa ai mancati incassi (considerando che solo con il mese di marzo abbiamo perso in termini economici

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27/03/2020, 11:49
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Diretta social seguita da operatori del settore in crisi per mancate garanzie di lavoro e sostegno
Streetfood, Cattive Premesse e Eventi a Rischio nel 2020
La ricetta di strada: diversificazione aspettando la ripresa
Seguitissima la diretta Facebook Streetfood Italia con Lucia de Robertis (Regione Toscana) e Marcello Comanducci (Comune di Arezzo). Ricciarini “Dati sconfortanti e fretta è cattiva consigliera. Norme anti Covid19 e alti costi minano il ritorno in pista”. (Unioncamere) Di 180mila attività di commercio il 18,5% sono “food” di cui 3,5mila su ruote e 20mila su gazebo. Dal lock down la perdita di fatturato tocca i 20mila euro.

Per il settore ristorazione ambulante e eventi a tema street food il rock down non è finito ma l’Associazione Streetfood si fa paladina per la causa, ovvero fa comunicazione riguardo ad azioni di sensibilizzazione nei confronti di Governo e istituzioni locali.

È stato un successo, sperato ma inaspettato, quello della diretta streaming sulla pagina Facebook istituzionale dell’Associazione Streetfood tenutasi venerdì 22 maggio e che ha coinvolto due figure chiave per dare risposte ai tanti quesiti che dal lock down per l’emergenza COVID19 iniziato a Marzo si stanno ponendo a livello regionale ma anche nazionale e senza dubbio anche mondiale. Si parla di oltre 2mila visualizzazioni e quasi 7 mila profili raggiunti sui social nell’arco di ventiquattro ore su pagina Facebook “Streetfood Italia”, con Lucia de Robertis: vice presidente del Consiglio di Regione Toscana e Marcello Comanducci Assessore alle attività produttive, Turismo e Grandi Eventi del Comune di Arezzo, moderata dal Presidente dell’Associazione No Profit Massimiliano Ricciarini.

Entrambi gli interlocutori, volti al bene comune e a una ripresa economica e sociale a livello comunale e regionale hanno esposto per propria competenza territoriale la situazione attuale e le prospettive, ovvero in senso figurato “la luce in fondo al tunnel”. Si sono resi disponibili per fare tutto quanto è in loro potere per il bene e la “vita aziendale” delle attività di somministrazione e per gli organizzatori di eventi a tema streetfood, categorie a tutti gli effetti indipendenti dai mercati e dagli ambulanti detentori di posti fuori mercato o decennali che già sono stati protagonisti di sommosse e flash mob per il varo della direttiva Bolkenstein.

«La fretta è cattiva consigliera. Guardatevi intorno - dichiara il Presidente dell’Associazione Nazionale Streetfood Massimiliano Ricciarini agli operatori del settore - date nuova struttura alla vostra attività e garantitevi alternative di lavoro in attesa che gli eventi di successo, da noi organizzati da dieci anni a questa parte, possano un giorno tornare ad essere organizzati con le caratteristiche che li contraddistinguono. Chi vuole investire adesso nel settore sicuramente darebbe un segno positivo ma nel proprio interesse aspetti”.

“Distanza sociale non è amica degli eventi - conclude Ricciarini - così come ulteriori costi per adempimenti alle normative anti-covid oltre alle già note voci di spesa per safety e security. Se prima sui social il pubblico si lamentava per gli alti costi dei cibi adesso si rischia che un arancino arrivi a costare quanto un risotto al tartufo bianco e champagne.

Ai colleghi e concorrenti organizzatori suggerisco di non dare false speranze nell’impegno “per la causa” e in futura fase di ripresa meno spregiudicatezza. Create un vostro format senza inflazionare il tema e il nome streetfood già a rischio a fine 2019, senza pestarsi i piedi a vicenda e senza pensare solo al proprio “giardino”.

I numeri dello Streetfood ai tempi del Coronavirus - Secondo Union Camere sono 180mila le attività di commercio al dettaglio in area pubblica in Italia di cui il 18,5% della somministrazione cibi e bevande. Di quest’ultimo gruppo 3,5mila sono su autonegozio oggi definito food truck e 20mila su gazebo. Dall’inizio del lock down il mancato fatturato di queste aziende si aggira tra i 5mila e le 20mila euro al mese a seconda della struttura dell’impresa. Secondo dati riportati dal Sole 24Ore a seguito di indagine Infocamere e Unioncamere si registrano 30mila imprese in meno nel primo trimestre 2020, contro un calo di 21mila nello stesso trimestre del 2019. I settori di appartenenza degli ambulanti alimentari sono principalmente il commercio, al primo posto con circa 1,5 milioni nel primo trimestre e al quarto posto la ristorazione (dato condiviso con le attività di ristorazione in sede fissa) con oltre 450mila chiusure. Tra i risvolti tragici si sono registrati circa 20 decessi per suicidio dovuti alla disperazione di persone sicuramente più fragili che non hanno retto agli effetti della crisi nelle proprie attività.

Streetfood Village, un modello nazionale. Il format ideato da Massimiliano Ricciarini con Associazione Streetfood è stato di ispirazione se non addirittura emulato in toto da sempre più numerose realtà emergenti organizzatrici di eventi sullo stesso tema indicativamente dal 2014 ad oggi. Realtà più o meno improvvisate hanno ampliato e potenziato inevitabilmente l’indotto. Una rete sempre più fitta di aziende del settore ha portato flussi di persone in numerose città italiane, attivando così la conoscenza del territorio, gli acquisti presso i negozi locali sia di prodotti agroalimentari tradizionali che di altre merceologie. Gli hotel hanno ospitato sia gli operatori partecipanti che i visitatori provenienti da varie parti d’Italia che hanno così acceduto a ristoranti, pizzerie, bar ed enoteche locali con indubbio beneficio economico.



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