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Parco Nazionale Foreste Casentinesi
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100 anni foresta di camaldoli.png [ 233.33 KiB | Osservato 568 volte ]
: "1914-2014 CENTO ANNI DELLA FORESTA CASENTINESE"
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| 10/03/2015, 23:54 |
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GIORNATA DI AGGIORNAMENTO INFORMATIVO NEL PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESIMARTEDI' 17 MARZO 2015 - CENTRO VISITA DEL PARCO DI BADIA PRATAGLIA (AR)
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi organizza per martedì 17 Marzo dalle ore 9.30 alle 18.00, presso il Centro Visita di Badia Prataglia, una giornata di aggiornamento in collaborazione con UTB e CTA del Corpo Forestale dello Stato e Unione dei Comuni del Casentino, rivolta alle Guide del Parco, Guide Ambientali Escursionistiche che operano nel territorio dei Comuni del Parco e agli operatori dei Centri Visita e delle strutture dell’Ente, con l’intento di informare sulle principali attività svolte dai soggetti sopra menzionati. Per motivi organizzativi è necessario dare comunicazione della partecipazione entro venerdì 14 Marzo via mail a promozione@parcoforestecasentinesi.it.
Scarica il programma dettagliato
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| 10/03/2015, 23:57 |
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1914 > 2014 CENTO ANNI DELLA FORESTA CASENTINESEUna mostra per raccontare un secolo di storia
14 marzo - 16 giugno
Museo dell'Arte della Lana di Stia (AR)
Nel 1914 le Foreste di Campigna, Lama e Badia Prataglia divengono di proprietà dello Stato. Oggi Riserve naturali biogenetiche costituiscono il cuore di uno dei più importanti Parchi Nazionali d’Europa. L'Ufficio Territoriale della Biodiversità di Pratovecchio e il Parco insieme per celebrare i 100 anni dell'acquisto della "Foresta Casentinese" da parte dello stato.Orario di apertura:
mar - mer - ven 10.00 - 13.00
gio - dom 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00
sab 15.00 - 18.00Info:
Ufficio Turistico di Pratovecchio 0575/503029 - promozione@parcoforestecasentinesi.it
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| 26/03/2015, 22:38 |
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 Il Parco, in collaborazione con l’Associazione Bioart Visual, ha indetto un concorso fotografico aperto a tutti, amatori e professionisti, dedicato alla natura del Parco.
Si potrà partecipare con immagini relative alle seguenti categorie:
1) Paesaggio
2) Mammiferi
3) Uccelli
4) Piante e funghi
5) Altri animali
6) Composizione e forme
7) Tema dell’anno: L’antica foresta
Il tema dell'anno vede come protagonisti i grandi patriarchi della foresta. Gli alberi più antichi del Parco saranno rappresentati con immagini che sappiano coglierne la maestosità e il fascino sia nella loro interezza che nei piccoli dettagli. Ripresi solitari o immersi nel bosco, con animali o piante a cui danno cibo e rifugio, con il sottobosco brulicante di vita o con i colori mutevoli delle stagioni, i guardiani della foresta dovranno sempre essere parte del soggetto principale.
Saranno selezionate da una giuria di esperti fotografi internazionali 9 immagini per le prime 6 Categorie e 40 per la settima, che verranno raccolte in un volume fotografico. Con alcune di queste immagini verranno realizzati una mostra fotografica, una multivisione e il calendario 2016 del Parco Nazionale. In palio oltre 4.000,00 € tra denaro e attrezzatura fotografica.
Il concorso fotografico terminerà con una cerimonia di premiazione durante il FotoFestival Foreste Casentinesi che si terrà dal 16 al 18 ottobre 2015 a Santa Sofia (FC).
Per saperne di più
Regolamento
www.fotoforestecasentinesi.com
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| 26/03/2015, 22:43 |
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CALENDARIO TURNI 2015
Un’esperienza unica in un territorio straordinario, ammantato di foreste secolari, attraverso la quale ogni volontario potrà partecipare attivamente a progetti di promozione e conservazione della natura coordinati dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
I partecipanti, ospitati nelle foresterie del Parco, collaboreranno con i tecnici del Parco e del Corpo Forestale dello Stato nell’assistenza ai visitatori, nella manutenzione di sentieri e piccole strutture dell'ente, nel controllo del territorio, in eventuali azioni di gestione della fauna e in varie altre mansioni. Dal 20 aprile al 3 maggio: turno ordinario
Dal 15 al 21 giugno: turno per famiglie
Dal 29 giugno al 5 luglio: turno per famiglie
Dal 13 al 26 luglio: turno internazionale
Dal 10 al 23 agosto: turno ordinario
Dal 14 al 27 settembre: turno in supporto alle attività di censimento al bramito
Dal 28 dicembre al 10 gennaio: turno ordinario La quota d’iscrizione per tutti i turni è di euro 50,00.
La scadenza per le domande d’iscrizione è 10 giorni prima dell’inizio di ciascun turno.
Scarica il regolamento
Scarica il modulo di iscrizione
Per maggiori informazioni: volontariato@parcoforestecasentinesi.it
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| 26/03/2015, 22:46 |
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Sui Sentieri della Libertà
I luoghi della Resistenza nel Parco
La ricorrenza dei 70 anni della liberazione dell’Italia porta alla memoria vicende e luoghi che riguardano anche il nostro Parco.
I crinali dell’Appennino furono, loro malgrado, protagonisti di molti episodi, a volte tragici, degli anni della Resistenza. La guerra irruppe nelle case attraverso l’occupazione nazista, a seguito della dichiarazione d’armistizio con gli Alleati dell’8 settembre 1943.
Nella zona del Parco abitavano famiglie che nella quasi totalità erano dedite all’agricoltura, prevalentemente con la forma contrattuale della mezzadria, e risiedevano per lo più in case sparse.
I luoghi che oggi sono meta di escursionisti e di amanti dell’Appennino hanno comunque legato il loro nome anche ad accadimenti storici: si pensi a Biserno, teatro dell’omonima Battaglia del 12 aprile 1944, uno degli scontri più cruenti dell’Appennino; San Paolo in Alpe, splendida terrazza sulla Giogana che era un campo di lancio degli Alleati, che recapitavano ai partigiani viveri e munizioni; Seghettina, ai margini dell’invaso della Diga di Ridracoli, e gli altri casolari dove fecero tappa i generali inglesi salvati grazie ad una “cordata” di aiuti che li traghettò oltre la Linea Gotica; Vallucciole, frazione devastata dalla furia delle truppe tedesche.
A questo argomento il Parco, in collaborazione con l’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena e con il CRED della Comunità Montana del Casentino, ha dedicato una decina d’anni fa la Carta tematica “I segni della Memoria e i luoghi della Resistenza”.
Escursione consigliata:
Trek 11 - San Paolo in Alpe: altopiano tra cielo e foresta (Guida "A Piedi nel Parco ")
Percorso: Fiumari - Ca' Ristefani - San Paolo in Alpe - Campodonato - San Paolo in Alpe
Breve anello con una mèta tra le più suggestive dell'intero territorio. Chi non ha mai visto San Paolo in Alpe non può immaginare la bellezza di questo pianoro erboso sospeso in mezzo ai monti, in faccia alle cupe foreste di Sasso Fratino. Nell'andata il percorso si svolge in gran parte su terreno brullo, esposto a sud e privo di sorgenti (non si dimentichi la borraccia!)
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| 23/04/2015, 21:47 |
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Il 25 aprile riapre il Giardino Botanico di Valbonella - Corniolo (FC)
All’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, a 3 Km da Corniolo, sulla strada del Passo della Braccina che da Corniolo giunge a Fiumicello
Realizzato dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato nel 1983, il Giardino Botanico di Valbonella è un vero e proprio museo all'aria aperta, con intenti didattici e protezionistici, costituito da circa 2 ettari completamente dedicati a riprodurre gli ambienti vegetali dell’Appennino romagnolo con una ricca collezione di specie, spesso rare e protette, della flora regionale.
A circa 3 km da Corniolo (FC) e a un’altitudine media di 700 m s.l.m., il giardino botanico è organizzato con tre percorsi a tema (bosco; torrente e zone umide; rupi, praterie e arbusteti), in cui le piante sono identificate da cartellini con informazioni relative alla specie e all’ambiente in cui vivono. Accanto a queste informazioni ve ne sono altre più specifiche riguardo la distribuzione della specie nel mondo (corologia) e la posizione delle gemme della pianta come adattamento per superare la stagione avversa (forma biologica). Per ciascun percorso è stato inoltre predisposto un esaustivo opuscolo illustrativo sulle caratteristiche ecologiche e sulle dinamiche dei vari tipi di vegetazione presente nel Giardino.
valbonella stagno.jpgAll'interno del giardino si trovano: il Laghetto Matteo e un piccolo stagno nel quale si possono osservare varie specie di anfibi (Tritone crestato e punteggiato e Ululone dal ventre giallo).
Recentemente è stata risistemata un’area dedicata alle piante officinali e medicamentose e un piccolo giardino delle farfalle in cui sono state messe a dimora le piante da fiore che attirano le farfalle e, più in generale, gli insetti impollinatori.
All’interno del giardino inoltre si trovano una costruzione in legno, con due stanze di cui una parte adibita a punto informazioni, un piccolo bookshop dove si possono acquistare gadget e pubblicazioni del Parco Nazionale e una xiloteca con piccolo erbario. Al suo esterno sono presenti 3 aree pic-nic, 2 fornacelle, i bagni pubblici e una fontana coperta con tettoia.
ORARIO DI APERTURA
Aprile (dal 25)
sab. dom. e festivi 9.30-13.00 / 14.00-18.00
Maggio
sab. dom. e festivi 9.30-13.00 / 14.00-18.00
Giugno
sab. dom. e festivi 9.30-13.00 / 14.00-18.00
Luglio
sab. dom. e festivi 9.30-13.00 / 14.00-18.00
Agosto
ven. sab. dom. e festivi 9.30-13.00 / 14.00-19.00
Settembre
sab. dom. e festivi 9.30-13.00 / 14.00-18.00
INGRESSO GRATUITO
In caso di maltempo o pioggia persistente il giardino sarà chiuso
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| 23/04/2015, 21:53 |
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Il 25 aprile riapre il Giardino Botanico di Valbonella - Corniolo (FC)
All’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, a 3 Km da Corniolo, sulla strada del Passo della Braccina che da Corniolo giunge a Fiumicello
Realizzato dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato nel 1983, il Giardino Botanico di Valbonella è un vero e proprio museo all'aria aperta, con intenti didattici e protezionistici, costituito da circa 2 ettari completamente dedicati a riprodurre gli ambienti vegetali dell’Appennino romagnolo con una ricca collezione di specie, spesso rare e protette, della flora regionale.
A circa 3 km da Corniolo (FC) e a un’altitudine media di 700 m s.l.m., il giardino botanico è organizzato con tre percorsi a tema (bosco; torrente e zone umide; rupi, praterie e arbusteti), in cui le piante sono identificate da cartellini con informazioni relative alla specie e all’ambiente in cui vivono. Accanto a queste informazioni ve ne sono altre più specifiche riguardo la distribuzione della specie nel mondo (corologia) e la posizione delle gemme della pianta come adattamento per superare la stagione avversa (forma biologica). Per ciascun percorso è stato inoltre predisposto un esaustivo opuscolo illustrativo sulle caratteristiche ecologiche e sulle dinamiche dei vari tipi di vegetazione presente nel Giardino.
valbonella stagno.jpgAll'interno del giardino si trovano: il Laghetto Matteo e un piccolo stagno nel quale si possono osservare varie specie di anfibi (Tritone crestato e punteggiato e Ululone dal ventre giallo).
Recentemente è stata risistemata un’area dedicata alle piante officinali e medicamentose e un piccolo giardino delle farfalle in cui sono state messe a dimora le piante da fiore che attirano le farfalle e, più in generale, gli insetti impollinatori.
All’interno del giardino inoltre si trovano una costruzione in legno, con due stanze di cui una parte adibita a punto informazioni, un piccolo bookshop dove si possono acquistare gadget e pubblicazioni del Parco Nazionale e una xiloteca con piccolo erbario. Al suo esterno sono presenti 3 aree pic-nic, 2 fornacelle, i bagni pubblici e una fontana coperta con tettoia.
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Giugno
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Luglio
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| 23/04/2015, 21:53 |
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La rana che ama il freddo
La rana temporaria, il parco se ne occupa con un progetto di conservazione e monitoraggio
La rana temporaria è una delle tre rane rosse presenti nel Parco ed è la più rara e localizzata nell’area protetta; infatti questa specie frigofila (cioè amante del freddo) in Italia ha abitudini prettamente montane e vive esclusivamente sulle Alpi e nell’Appennino settentrionale, dove le popolazioni del Parco sono quelle ubicate più a sud d’Europa, eccezion fatta per una piccola e isolata popolazione presente nel Lazio, sui Monti della Laga.
La rana temporaria deve il suo nome alla macchia scura presente appunto sulle tempie, caratteristica, che presentano tutte le rane rosse; la rana temporaria, si distingue però dalle altre per la corporatura massiccia, le dimensioni molto più grandi, le zampe posteriori più corte e le dita di mani e piedi spesso di colore rossastro.
Questa specie entra in attività per la riproduzione molto precocemente, talvolta già a partire dalla fine di febbraio così non è difficile incontrarla passeggiare tranquillamente sui nevai, come si può vedere nella foto in alto (autore: Roberto Sauli).
Ilgorga nera.jpg Parco in collaborazione con l’Unione di Comuni del Valdarno e Valdisieve ha realizzato nel 2008 un progetto di recupero di quello che storicamente è il più importane sito riproduttivo: il biotopo umido della Gorga nera, nel comune di San Godenzo, poco a monte dell’area del Borbotto sul sentiero che porta al Falterona passando per il Passo delle Crocicchie. (vedi foto a sinistra, autore: Roberto Sauli)
Prima dell’intervento l’area umida era praticamente interrata e gli ambienti riproduttivi della rana temporaria quasi scomparsi.
Dal 2010 il sito è stato oggetto di un monitoraggio da parte del Museo Civico di Storia Naturale di Meldola con risultati straordinari: dalle circa 20 ovature di rana temporaria prima dell’intervento siamo passati a conteggiare nell’ultimo rilievo 472 ovature che corrispondono di fatto ad altrettante femmine adulte. Nell’area sono state fatte altre scoperte interessanti, come il Tritone alpestre appenninico, mai segnalato precedentemente, e nuove specie floristiche.
Insomma la Gorga Nera è divenuto un importante “hot spot” di biodiversità e in questo periodo un luogo spettacolare per vedere, mantenendo le dovute distanze, la riproduzione di questa specie così importante per il Parco. Proprio in questi giorni è in corso un progetto di monitoraggio sugli anfibi nel Parco finanziato dal Ministero dell’Ambiente e realizzato dal naturalista Sandro Piazzini collaboratore del Parco, grazie alle sue ricerche abbiamo riscontrato una distribuzione della rana temporaria ben più ampia di quello che si conosceva.
La specie, infatti, è stata rinvenuta dal ricercatore nelle alte valli del Montone e del Rabbi, dove non era mai stata segnalata, ma anche nella gorga nera rana.jpgvalle del torrente Staggia, a monte di Stia, dove questo anuro presenta una diffusione molto ampia e capillare, con numerosi siti riproduttivi, alcuni utilizzati anche da oltre 70 femmine.
In definitiva, da circa 8-9 stazioni riproduttive note fino all’inizio di questa ricerca, siamo passati alle oltre 35 attuali. Le popolazioni di rana temporaria del Parco, fortunatamente, risultano più numerose e in salute di quanto si riteneva fino a qualche anno fa, come dimostrato nella foto qui a destra scattata dal fotografo Roberto Sauli, pochi giorni fa.
Allegati:
rana temporaria,5213-2010apr09.jpg [ 136.16 KiB | Osservato 520 volte ]
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| 23/04/2015, 22:45 |
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La martora nel Parco
Nell'ambito di un progetto di monitoraggio dei piccoli carnivori, tra l'Università di Perugia il Parco, il CTA E L'Associazione Amici del PFNC, che aveva rilevato, mediante la tecnica adell'analisi genetica delle feci, la presenza di questo mustelide, grazie ad un protocollo di video-fototrappolamento del gruppo di ricerca di Zoologia Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia si è riusciti finalmente a vedere il "volto" di questo raro mustelide dell'Alta Valle del Tramazzo.
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martora.jpg [ 174.95 KiB | Osservato 487 volte ]
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| 09/05/2015, 22:11 |
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