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News e comunicati stampa dal mondo agricolo
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Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

28/11/2013, 14:37

Sulle tracce del Lupo: Alle falde del Kilimangiaro nell’Appennino Emiliano
Wolf Appennine Center: modello di gestione del conflitto

Oggi la trasmissione ‘Alle falde del Kilimangiaro’ (in onda ogni domenica su Rai 3) compie un breve viaggio nell’Appennino Emiliano sulle tracce del Lupo, il predatore delle nostre montagne che ancora suscita paure e pregiudizi.

Il servizio intende raccogliere le tante voci di allevatori, cacciatori, ambientalisti e cittadini per tracciare un quadro della situazione. Ciò che interessa evidenziare, infatti, è come il Lupo e l’Uomo possano convivere. Là dove la percezione di pericolosità è forte la compresenza diventa difficile, per questo c’è bisogno di gestire il conflitto. E’ questo il ruolo del Wolf Appennine Center del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. I tecnici del Parco, infatti, accompagneranno la troupe della Rai offrendo un esempio di gestione e mitigazione dei conflitti tra il predatore e gli abitanti, le attività di allevamento e quelle venatorie.

I responsabili della servizio conservazione del Parco Nazionale intervengono ogni qualvolta il Lupo e l’Uomo entrano in contatto; svolgono attività di monitoraggio, informazione e sensibilizzazione, anche nelle scuole o nelle manifestazioni pubbliche. Grazie all’esperienza acquisita sul campo sono un modello di gestione dei conflitti e sicuramente possono fornire agli spettatori di Licia Colò e Dario Vergassola un punto di vista oggettivo e scientifico.

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

05/12/2013, 22:56

BUSANA CERVAREZZA E IL PARCO NAZIONALE


Palalupo a Cervarezza domenica 8 dicembre

(Sassalbo, 05 Dicembre 2013) - Domenica 8 dicembre a Cervarezza Terme, in occasione dei Mercatini di Natale, il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano è presente in piazza 1° Maggio con il Palalupo, la struttura coperta dove incontrare i cittadini, presentare video, fornire informazioni. In particolare alle ore 11.00, si svolgerà la presentazione del progetto MAB Unesco; alle ore 15,00 'Il Lupo tra mito e realtà': un'occasione per demolire credenze e leggende popolari sul Lupo, (testo, immagini e brevi filmati realizzati con fototrappole nel territorio del Parco) a cura del personale del Wolf Apennine Center. La manifestazione di Cervarezza è anche l'occasione per il Parco Nazionale per offrire una pubblicazione in cui vengono sintetizzate le azioni e le attività che il Parco Nazionale promuove o ha già realizzato nel Comune di Busana e nelle arre contigue di Sparavalle e Fonti di Santa Lucia.

Cantieri e Azioni in Corso

Attualmente ci sono tre progetti in corso ben avviati e prossimi a conclusione. Sotto l'aspetto urbanistico sta per essere completato all'ampliamento dell'aiuola e della fontana d'ingresso al paese di Cervarezza. Un forte impegno è stato dedicato alla realizzazione dell'Atelier della natura d'Appennino (DAEDALUS) nei pressi delle Fonti di Santa Lucia e del Parco Cerwood, un nuovo progetto formativo che offre l'opportunità di intercettare maggiori flussi turistici. Così come la promozione della filiera corta e del Menu a Km Zero offerto dai ristoranti 'Il Fortino alla Sparavalle' e 'Locanda Piera' a Marmoreto.

Progetti realizzati negli anni passati

Sono tanti i progetti realizzati con diversi partner del territorio del Comune di Busana; i più significativi riguardano sicuramente: la 'Porta delle due Valli', balcone panoramico apprezzato lungo la SS63 nell'area dismessa e oggi recuperata in prossimità del bivio per Ramiseto-Lagastrello; il ripristino visibilità dello storico Fortino Napoleonico, con parziale ripulitura arborea, in collaborazione con l'Uso Civico locale; l'installazione di punti info elettronici presso i luoghi facilmente accessibili e di passaggio come i Bar la Tavernetta, il Camping Le Fonti e Parco Cerwood; la risistemazione dell'arredo della sala civica 'Francesca Romei Correggi' completata in occasione dell'insediamento provvisorio della sede; l'insediamento del CTA in Piazza 1° Maggio; la realizzazione del collegamento pedonale in sasso con marciapiede e muretto di sostegno tra il Campeggio Le Fonti e l'abitato di Cervarezza. In ambito promozionale il Parco Nazionale ha dato il suo sostegno all'Ecomaratona del Ventasso, la realizzazione e la commercializzazione dei pacchetti turistici relativi a Fonti, Cerwood e Ventasso nell'ambito di Parco Appennino Turismo (PAT), le rassegne come nella 'Mente del Lupo' e alcuni soggiorni autunnali e invernali.

Azioni programmate

Le prossime azioni, già in programma riguardano: la realizzazione di un Centro Visita presso Albergo Il Castagno a Busana in funzione della valorizzazione di "Autunno d'Appennino" e del patrimonio del castagneto; la collaborazione attiva nella gestione dell'Atelier della natura d'Appennino; la promozione del territorio attraverso i pacchetti turistici disegnati su quest'area nell'ambito di PAT 2 (Parco Appennino Turismo 2014.)

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

12/12/2013, 14:38

La Regione Emilia Romagna sostiene la candidatura del Parco Nazionale alla Rete MAB UNESCO

Con una risoluzione sottoscritta pochi giorni fa, l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna impegna la sua Giunta a sostenere, in tutte le sedi opportune, la candidatura del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano al MAB UNESCO come Riserva di Biosfera.

«In nostro Appennino – si legge nella risoluzione – confine climatico tra Europa e Mediterraneo, è uno scrigno straordinario di biodiversità e ricchezza di paesaggio che attraverso la certificazione UNESCO MAB può opportunamente mettere in valore le peculiarità del territorio. L’appartenenza a reti di siti UNESCO, così come la connotazione di Parco Nazionale, sono certamente valori aggiunti riconoscibili a livello nazionale e internazionale e volano di ricerca di qualità all’interno del territorio interessato, nonché occasione di ulteriore sviluppo economico. L’entrata nella rete dei siti UNESCO non imporrà ulteriori vincoli, ma solo un osservatorio qualificato e internazionale sulla qualità e sostenibilità del paesaggio, dell’ambiente, degli insediamenti e delle attività».

La notizia del sostegno della Regione Emilia Romagna a questo importante percorso di certificazione promosso dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, è stata data anche a Roma dove in questi giorni è in corso la Conferenza nazionale organizzata dallo stesso Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare: ‘La Natura dell’Italia: lo Stato investe sull’Ambiente’.

«La scelta del Ministero dell’Ambiente di impegnare e candidare il nostro Parco Nazionale alla rete mondiale MAB UNESCO – ha spiegato il presidente Giovanelli nel suo intervento alla conferenza nazionale di Roma - è un passo importante e decisivo che apre a un’internazionalizzazione attiva, impegnativa e competitiva del sistema delle aree protette italiane chiamate, oggi più che mai, alla tutela dell’identità culturale e territoriale e dei valori storici, antropologici e culturali. La rete MAB UNESCO pare effettivamente richiedere e riflettere i principi delle nostre leggi istitutive dei Parchi Nazionali, nell’obiettivo dichiarato di proteggere i sistemi naturali e la biodiversità e la diversità culturale, e al tempo stesso sperimentare e realizzare idee innovative per lo sviluppo sostenibile».

La Regione Emilia Romagna – come spiegato nella risoluzione – riconosce l’importanza di questi valori e sottolinea come questo percorso di certificazione abbia trovato un ambio consenso tra i cittadini, i rappresentanti delle associazioni e gli Enti Locali che hanno voluto esprimere la loro adesione con una raccolta di centinaia di firme e con molti pronunciamenti ufficiali. Dopo Castelnovo ne’ Monti nel reggiano si sono espressi, infatti, Canossa, Casina, Busana e Ligonchio (presto si riuniranno anche gli altri Consigli comunali), e nel parmense Monchio delle Corti e Corniglio.

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

20/12/2013, 8:12

L'Appennino nel Parco. Il Parco nel Mondo

Sabato 21 a Reggio Emilia in Piazza Prampolini

(Sassalbo, 17 Dicembre 2013) - Sabato 21 dicembre a Reggio Emilia, nell'ambito delle celebrazioni della Giornata Internazionale dei Migranti, il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano presenta, in Piazza Prampolini, il progetto strategico 'Parco nel Mondo' e gli importanti risultati ottenuti in questi anni di attività. In particolare si parlerà di Orizzonti Circolare e degli 'Ambasciatori Affettivi'.

L'iniziativa organizzata all'interno del PalaLupo, struttura gonfiabile del Parco Nazionale, intende coinvolgere tutta la cittadinanza reggiana come spiega il presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli: «Mentre crescevano i distretti industriali della via Emilia, l'Appennino si svuotava di persone e si trasformava. L'agricoltura si trasformava e si riduceva, sono cresciuti i borghi, il paesaggio è cambiato, sono tornati gli animali, lupi, aquile, cervi e marmotte, ora un antico paesaggio agro-silvo-pastorale è il Parco Nazionale dell'Appennino tosco emiliano. C'è un Parco Nazionale assolutamente degno di questo nome, ancora poco conosciuto dai reggiani, a meno di un'ora da piazza Prampolini. Proprio in piazza Prampolini, all'interno del Palalupo, sabato 21 dicembre ne presenteremo le bellezze, il paesaggio, la natura e anche la storia umana. C'è una gigantesca migrazione interna alla nostra regione e all'Italia, alla base del cambiamento dell'Appennino. Una "migrazione" che è approdata anche in altri continenti, dalle Americhe all'Australia. La città di Reggio Emilia ha il diritto e un po' anche il dovere morale di conoscere meglio una parte delle sue radici e delle sue montagne.

Le "sue" montagne non sono le valli di Fassa e Fiemme ma l'Appennino che si vede a occhio nudo dai piani alti degli edifici della città. L'Appennino dove è confine climatico fra l'Europa e il Mediterraneo e dove i due versanti, emiliano e toscano, offrono emozioni e paesaggi diversi nello spazio di pochi chilometri. L'Appennino che ora poco sopra i 1000 metri offre sole, neve e natura e che vedrà nei giorni di Natale, rientrare molte famiglie nei paesi ove hanno le radici.

Sabato prossimo, nel cuore della città, offriremo le immagini e le opportunità di escursioni e giornate di vacanza, nel verde nella neve e nel paesaggio, in un ambiente naturale umano, autentico a due passi da casa».

Il programma dell'iniziativa prevede: dalle 10:00 alle 19:00 nel Palalupo, book-shop, punto informativo del Parco Nazionale e punto vendita prodotti tipici del versante toscano del Parco; dalle ore 11:00 'Migrantes d'Appennino. Un pieno di cittadinanza: L'Appennino nel Parco, il Parco nel mondo per una Cittadinanza Affettiva di tutti gli emigrati dall'Appennino in città e paesi nel mondo'; dalle ore 17:00 'Immagini di un Parco da scoprire tra Europa e Mediterraneo, Presentazioni di filmati tra cielo e natura'.

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

30/12/2013, 16:07

Cerreto Capodanno da città

Neve abbondante o neve scarsa? A Cerreto Laghi, per capodanno c’è tutto esaurito comunque.

Gli ospiti non sono in maggioranza appassionati sciatori ma giovani e giovanissimi che vogliono soprattutto stare in compagnia, liberi dai controlli di famiglie, in un luogo di vacanza, per questo, si accalcano negli alberghi e nei 2000 posti letto disponibili negli appartamenti privati dei condomini intorno al lago.

Perché lì? Perché lì e non in tutto l’Appennino che è pure pieno zeppo di case, stanze e appartamenti vuoti nell’inverno? Perché Cerreto Laghi ormai non è solo seggiovie. E’ bar, pizzerie, ristoranti e alberghi, servizi e spazi all’aperto e al coperto dove spendere il tempo libero, sulla neve, sul ghiaccio o semplicemente per una passeggiata. Negli storici vecchi borghi dell’Appennino, questi servizi non ci sono. Cerreto Laghi invece è ormai molto di più che il punto di partenza degli impianti. E’ una piccola città di montagna, con un patrimonio ambientale e una collocazione geografica e ambientale che ha sviluppato attività e servizi che la rendono appetibile ai giovani.

In questo capodanno 2014 c’è un condensato dei problemi, delle contraddizioni ma anche delle prospettive. La stazione sciistica sta diventando stazione turistica.

L’eccesso di edilizia è evidente ma piuttosto che demolito o semplicemente criticato può essere riqualificato nella forma e trasformato nelle funzioni. La “stazione turistica” è anche una comunità di operatori che ha sviluppato ricchezza e qualità di servizi e può offrire un buon vivere per quattro stagioni. In questo Cerreto laghi è “più avanti” delle celebrate stazioni (e molto indebitate) stazioni dell’Abetone, del Cimone e di Corno alle Scale. Il debito che si accumula sempre sotto la gestione degli impianti è minore. Minore purtroppo è anche il sostegno della Regione, che, finanziando il Parco regionale si accolla gli impianti del Corno alle Scale e altrettanto non fa col Parco Nazionale e con Cerreto Laghi.

Il Parco Nazionale tenta comunque di far crescere Cerreto Laghi come la città dei servizi del crinale, della natura e dell’ambiente nell’Appennino tosco emiliano.

Dal 3 al 6 Gennaio, con la manifestazione Appennino d’Inverno nel Parco, tra mercatini, presepi ed eventi culturali, cerchiamo di incoraggiare questo tentativo di realizzare l’idea di “città dell’Appennino”. Con il progetto europeo eco-cluster ne abbiamo identificato le linee guida per il futuro. Con la programmazione dei fondi europei 2014 – 2020 cercheremo di passare dalle idee ai progetti: strutture e funzioni, efficienza energetica e attività di green e soft economy, piazza e qualità urbana al centro di un ambiente e di un paesaggio che è da conservare e anche in gran parte da scoprire e mettere in valore.

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

14/01/2014, 19:46

Il Parco Nazionale investe sull’inverno

(Sassalbo, 13 Gennaio 2014) - "Valorizzare le quattro stagioni dell'anno" è una delle idee guida scelte per la costruzione di questo Parco Nazionale d'Appennino che ha la sua più forte specificità nella diversità climatica e paesistica connaturata nell'essere confine fra Europa e Mediterraneo. "Vivere le stagioni" è parte di uno stile di vita che un Parco deve saper offrire come ordinaria quotidianità ai residenti, come opportunità ai visitatori, come opzione culturale verso la naturalità per tutti. In Appennino l'Inverno non è stagione da meno rispetto le altre. Un tempo era il freddo, anche nelle case, la neve, il riposo dei campi e dei pascoli, la transumanza in Maremma e l'attesa della bella stagione per le attività agricole e i borghi. In seguito è diventato, in alcuni punti del territorio, afflusso domenicale nelle stazioni sciistiche, cresciute di edilizia e di numero per due o tre decenni. Ora le stazioni si riducono di numero e sono giunte a un punto di stallo che reclama un cambiamento verso forme più ricche e differenziate di valorizzazione della neve, della cultura, della natura, del paesaggio. L'Inverno d'Appennino, su cui il Parco investe con convinzione, è una stagione che cresce d'interesse e attrattività. L'Appennino tosco emiliano ha, a prescindere dai confini amministrativi, una sua importante "North Face", un versante Nord vero e severo. Tra Dicembre e Aprile oltre i 1200 metri di quota la neve è di casa e spesso abbondante. E con la neve diventano altro il paesaggio, le abitudini, l'economia. Alle piste di discesa delle stazioni invernali se ne sono aggiunte alcune per lo sci di fondo. Ma più estesamente, presso quasi tutti i passi e i borghi più alti ci sono i "sentieri della neve", tracciati battuti o meno battuti che attraggono sempre più persone con o senza attrezzi. Oltre lo sci alpinismo che è per i pochi che se la sentono, oltre lo sci alpino condizionato dagli impianti, oltre lo sci di fondo limitato agli anelli battuti, c'è lo spazio della neve e della natura, ci sono chilometri di vecchie e nuove strade forestali che sono una straordinaria e sostenibile infrastruttura che collega passo a passo, rifugio a rifugio. In attesa che decolli anche in Appennino lo ski touring che va prendendo piede sulle Alpi come forma completa e accessibile di godimento della neve e dello "scivolare", il richiamo naturale della neve passa sempre di più per le ciaspole. Sono loro a richiamare nuove forme di divertimento, di esplorazione, di conoscenza, di esperienza della neve. Le ciaspole sono facili, leggere, "proletarie", semplici da usare in qualsiasi situazione. Le ciaspole, vere operaie della neve, sono le regine dell'Appennino bianco; certo la loro impronta "a spermatozoo" non ha l'eleganza della traccia dello sci, ma la loro praticità compensa abbondantemente l'estetica. Si buttano nel portabagagli dell'auto e si possono lasciare lì tutto l' inverno, pronte per ogni occasione. Le ciaspole possono

anche regalare grandi prestazioni: si può correre, saltare, scivolare in discesa, sono agili nella boscaglia. Se la neve è abbondante e dura si va più spediti che d'estate. 6 Le ciaspole sono economiche, si possono usare con gli scarponcini normali e davvero tutti possono utilizzarle da subito! Il parco nazionale dell'Appennino d'inverno è una meravigliosa palestra dove girovagare liberi all'aria aperta; non è necessario raggiungere il crinale ghiacciato o la vetta impervia; ovunque ci sono mille angoli da scoprire. Molti non sanno che anche in pieno inverno, si possono trovare punti caldi, microspazi esposti al sole e riparati dove si sta benissimo anche senza giacca, a prendere il sole e godersi il picnic mentre in pianura si battono i denti per freddo e umidità. Le ciaspole in questo caso si rivelano ottime come rullo compressore, badile e comoda sdraio per costruirsi un'accogliente piazzola nella neve. Altrimenti si può scegliere fra i tipici menu di comodi ristoranti e rifugi dell' Appennino, sempre pronti a rifocillare esausti ciaspolatori. Gli itinerari sono infiniti, tutti interessanti, queste guide contengono molte proposte, ma ognuno può scegliere la propria via nell'esaltante inverno appenninico. Buon Inverno in Appennino a tutti.

Fausto Giovanelli e Giuseppe Vignali.

Presidente e Direttore Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

24/01/2014, 19:40

Linee guida per la mitigazione del conflitto con i predatori

Se ne discute a Roma il prossimo 28 gennaio

(Sassalbo, 24 Gennaio 2014) - Il riaffermarsi della fauna selvatica nei territori montani riporta l'attenzione sui conflitti che si vengono a istaurare e in particolare sulle compatibilità tra attività agro–silvo-pastorali e presenza dei grandi predatori. Le tutela della fauna, sancita da leggi precise, e i diritti dei singoli devono necessariamente trovare un punto d'incontro. Molte sono le esperienze, tra queste il Wolf Appennine Center, che confrontandosi possono contribuire alla stesura di linee guida per le Politiche di gestione del conflitto tra i grandi tra carnivori e le attività economiche locali. E' questo il tema del workshop tecnico che si terrà a Roma il prossimo 28 gennaio: 'Danni da grandi carnivori, indicazioni per la mitigazione del conflitto'.

Nell'ambito del progetto LIFE ARCTOS che riunisce diversi soggetti con l'obiettivo di avviare una serie di interventi strutturali per la tutela dell'orso, sia sulle Alpi sia in Appennino, sono state sviluppate delle linee guida per la gestione del conflitto tra i grandi carnivori e le attività economiche dell'uomo. L'elaborazione di questo documento a cura del WWF è stata realizzata con il contributo di tutti i partner del Progetto e di molti degli Enti o associazioni impegnate a vario titolo nella gestione di questi grandi predatori. Considerando la complessità dell'argomento è stato programmato un workshop specifico per analizzare e discutere il documento prodotto, in modo da ricevere i commenti, suggerimenti e le osservazioni finali da tutti gli Enti interessati.

Il programma della giornata sarà articolato in due momenti distinti. Durante la mattinata si effettuerà una rivisitazione delle politiche d'indennizzo dei danni implementate in Italia, e saranno presentate inoltre alcune esperienze dalla Regione Toscana ad alcune aree protette dell'Appennino centro-settentrionale. Il pomeriggio invece sarà dedicato alla presentazione e alla discussione delle linee guida realizzate nell'ambito del progetto Life Arctos.

La Tavola Rotonda per la discussione delle linee guida, che si terrà nel pomeriggio, sarà moderata dal dottor Paolo Ciucci dell'Università "La Sapienza" di Roma.

Programma della giornata

10.20 Inizio lavori – Saluti di Raniero Maggini, Vice Presidente WWF Italia & Dott. Eugenio Duprè, Ministero per l'Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare

10.30 – 11,00 Dott. Paolo Ciucci Università di Roma: "La Malagestione del Conflitto tra Canidi e Zootecnia: Principi Adattativi o Inerziali?".

11,00 – 11,30 Dott.ssa Barbara Franzetti, ISPRA: "Cosa (non) si fa per gestire i conflitti innescati dalla fauna selvatica".

11,40 – 12,00 Dott. Paolo Banti, Regione Toscana: "La politica della Regione Toscana per la gestione del conflitto con il lupo".

12,00 – 12,20 Dott. Willy Reggioni, Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano: "Conflitto tra lupo e zootecnia nel Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano: monitoraggio e gestione del fenomeno".

12,20 – 12,40 Dott. Alessandro Rossetti, Parco Nazionale dei Monti Sibillini: "La gestione del conflitto tra i grandi carnivori e le attività agrosilvopastorali".

12,40 – 13,00 un rappresentante del Parco Nazionale del Pollino: "La gestione del conflitto tra lupo e zootecnia nel Parco Nazionale del Pollino".

13,00 – 14,00 Pausa pranzo.

14.00 – 14,30 Dott. Simone Ricci & Massimiliano Rocco, WWF Italia – LIFE Arctos: "Linee Guida per la gestione del conflitto tra i grandi carnivori e attività economiche locali".

14,30 - 17,30 Tavola Rotonda per un confronto sulle "Linee Guida per la gestione del conflitto tra i grandi carnivori e attività economiche locali".

Il workshop si terrà presso il WWF Italia, Via Po 25/c – Roma

E' gradita la conferma della partecipazione entro il 24 p,v. al seguente email: m.rocco@wwf.it

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

31/01/2014, 19:13

Il Parco entra in casa degli argentini con L’ECO DI TANDIL

Un’idea di Luciana Dieguez Ambasciatrice d’Appennino

(Sassalbo, 30 Gennaio 2014) - Luciana Dieguez Ambasciatrice dell'Appennino con Orizzonti Circolari è tra i promotori del nostro territorio in Argentina con uno speciale sulla testata della sua città. Luciana fa parte del gruppo di giovani che hanno partecipato all'edizione 2013 di Orizzonti Circolari, "il viaggio al centro dell'Appennino Tosco Emiliano" che nel settembre scorso ha formato quindici nuovi ambasciatori della terra di origine. Ognunodi loro, una volta rientrati nelle proprie città di residenza, si sono impegnati a cercare nuove relazioni e contatti per promuovere la loro esperienza alle comunità in cui vivono.

La Dieguez, originaria dell'Emilia Romagna e abitante nella città argentina di Tandil, ha avuto modo di unire quest'esperienza a quello che è la sua occupazione; lavora, infatti, per l'ufficio turistico della sua città si è già si è fatta promotrice di numerose occasioni per promuovere l'Appennino Tosco Emiliano. Durante il soggiorno di Orizzonti Circolari, grazie alla sua professione, con il suo "occhio clinico" ha saputo leggere il paesaggio dal punto di vista recettivo e turistico, fornendo suggerimenti utili al miglioramento di alcuni aspetti del territorio e dell'iniziativa, stabilendo nuove relazioni e pianificando un concreto progetto di promozione dell'Appennino che sfrutterà tutti i canali locali a sua disposizione.

Dopo la partecipazione a "Buenos Aires celebra Italia" nella capitale federale e al "6° Festival Internacional de la Cerveza Artesanal" di novembre in centro città, prova ne è il bell'articolo di due intere pagine uscito pochi giorni fa sul quotidiano L'eco di Tandil dove Luciana racconta la sua esperienza che l'ha portata ad essere Ambasciatrice del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Un ottimo modo per far conoscere la ricchezza del territorio della nostre montagne all'estero.

Qui di seguito i contenuti dell'intervista che sono apparsi sul giornale, col titolo:

Due regioni unite dalla natura e dalla gastronomia

"Mi chiamo Luciana, sono italiana, perchè le mie radici sono italiane. Sia la mia nonna che la mia bisnonna erano italiane, di due regioni diverse, una veneta e l'altra emiliano romagnola, perciò io ho nel corpo una buona parte di sangue italiano anche se sono argentina. Per questo ho partecipato al bando di Orizzonti Circolari, per diventare ambasciatrice del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano.

Si tratta di un corso di formazione, partito nel 2009 realizzato in collaborazione con le regioni Emilia-Romagna e Toscana e rivolto ai giovani residenti all'estero discendenti di famiglie emigrate dalle zone del Parco e delle zone circostanti. Io ho partecipato all'edizione 2013, eravamo 14 giovani: 3 brasiliani, 1 uruguaiano e 10 argentini. Io rappresentavo la città di Tandil.

Siamo stati in Italia 15 giorni, visitando vari distretti all'interno del Parco, come Pratospilla, Sologno, Sassorosso, Comano, Massa Sassoroso, la Garfagnana, la Pietra di Bismantova, il Lago Calamone. Abbiamo incontrato diverse persone locali, che ci ha fatto assaggiare delle prelibatezze del luogo come le caldarroste, la polenta di castagne, il farro.

Cosa ti ha segnato di più in questo viaggio?

Per me è stato davvero importantissimo tornare alle mie radici e ricollegarmi con la mia terra e la sua cultura. Il Parco non è solo una bella cartolina. E' importante vivere la sua natura, entrare in contatto con il suo patrimonio storico-culturale, per rendersi conto di quanto sia ricco questo territorio. Una delle frasi che io e gli altri ragazzi ci ripetevamo sempre durante l'avventura era: "mi sento come a casa mia".

Cosa può trovare il turista straniero visitando il Parco?

La natura, il relax, la cordialità e l'ospitalità sono gli ingredienti di un soggiorno nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Una vacanza che passa attraverso un'ampia gamma di agriturismi, bed & breakfast, hotel, alberghi e alberghetti, che hanno il comune obiettivo di coccolare i propri ospiti. E attorno a questo, panorami incontaminati dal sapore antico, borghi in pietra, prati fioriti, laghi ghiacciati e cime innevate sono gli ingredienti di una vacanza indimenticabile.

E a 13 mila chilometri di distanza da tutta questa bellezza, c'è la mia città, Tandil, un luogo riposante, dove si possono trovare buona cucina e attività all'aria aperta, passeggiate, trekking e avventura. Due luoghi separati da migliaia di chilometri, ma uniti dal paesaggio e dalla qualità della sua gente.

Parlando di gastronomia....

L'Italia non è solo famosa per la sua storia e per la sua arte ma anche per la gastronomia, ci sono piatti come la pasta e la pizza che hanno fatto il giro del mondo. Nella cucina italiana si trova una coesistenza di sapori, consistenze e aromi che sono tipici per ogni regione. Per questo la cucina italiana è molto varia così come tantissimi e diversi sono i suoi prodotti, compresi i lattiero-caseari, le carni, i vini e i liquori. Nel Parco risalta "la cultura del prosciutto di Parma" così come la "cultura del Parmigiano-Reggiano" e questi dicevamo, sono due prodotti conosciuti ovunque nel mondo. Ma sono importanti anche la "cultura del miele" e la "cultura della il Mondiola " (bondiol), la " cultura Brown " della Garfagnana e della Lunigiana.

Una garanzia dei prodotti alimentari di qualità sono i marchi: DOP (denominazione di origine protetta) e IGP (indicazione geografica protetta). Facendo un paragone con la gastronomia tandilense, credo che non ci sia nulla da invidiare visto che i primi immigrati italiani che si insediarono nelle colline di Tandil si diedero anch'essi alla preparazione di insaccati. Oggi abbiamo anche noi marchi di qualità come quello dei salami DOT (Denominazione di Origine Tandilero). Si sente che i prodotti di una e dell'altra cultura non sono sconosciuti.

Qual è il bilancio della tua esperienza di Orizzonti Circolari?

Questa è una di quelle esperienze che resteranno sempre dentro di me. Il Parco è entrato nella mia vita e il programma di formazione mi ha fornito un bagaglio di conoscenze che mi sarà molto utile nella mia professione.

E' stata una esperienza importantissima anche dal punto di vista umano. Io lavorerò e mi impegnerò per aumentare i contatti tra la comunità argentina dove vivo e l'Emilia Romagna e la Toscana. Lo faccio non perchè devo, ma perchè voglio. Io sono davvero un'ambasciatrice affettiva. Voglio che sempre più persone conoscano il territorio dell'Appennino, che la mia terra argentina e quella delle mie origini siano sempre più vicine.

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

03/02/2014, 19:35

A FEBBRAIO VINCI UN WEEKEND NEL @PARCOAPPENNINO PER TE ED I TUOI AMICI PARTECIPANDO AL CHALLENGE FOTOGRAFICO SU INSTAGRAM

Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano propone agli igers un challenge davvero speciale: #CerretoActive. Fotografate Cerreto (RE) e potete vincere un soggiorno di una notte presso il Mulino di Cerreto Alpi (RE), una struttura che dispone di 8/9 posti letto, di un bagno interno e uno esterno, di un angolo cucina attrezzato e di una ampia sala da pranzo (non sono comprese le spese di viaggio e il vitto). La data del pernottamento sarà concordata direttamente dal vincitore con la Coopoerativa I Briganti, che gestisce la struttura.

Come partecipare?

- dovete seguire @parcoappennino su Instagram

- fotografate il Cerreto (Cerreto Laghi, Cerreto Alpi, al Passo e dintorni) e raccontate la vostra esperienza outdoor, la vostra visione della natura, folklore, buon cibo, divertimento e incontri speciali di questa zona

- taggate i vostri scatti con #cerretoactive #parcoappennino e #igersemiliaromagna (potete aggiungere anche i tag generici: #turismoer, #viriamolappennino e #cerretoecocluster)

- insieme ai tag, dovrete aggiungere un vostro commento speciale, anche breve, che descriva la vostra fotografia, che sia un’emozione o l’occasione dello scatto.

Con questo challenge, il @parcoappennino, vuole raccogliere la vostra visione del Cerreto e dell’esperienza in questi luoghi, attraverso fotografie da cui traspariranno tutte le emozioni che avrete provato.

Avete tempo fino a Venerdì 28 febbraio 2014 (ore 13) per taggare le vostre foto (anche postate in precedenza). Al termine del challenge, una giuria (composta da un membro interno dello staff del Parco nazionale, un operatore turistico del Cerreto, un membro della community Instagramers Emilia Romagna, una guida GAE e un fotografo professionista), selezionerà tra le foto taggate, i 10 scatti più significativi che rappresentano in pieno il tema del challenge. Queste foto finaliste, saranno pubblicate (previa accettazione della liberatoria) in una pagina specifica del sito www.parcoappennino.it e sulla relativa Facebook Page, dovre potranno essere votate attraverso ‘like’. Lo scatto che otterrà più like si aggiudicherà il premio.

Al termine della votazione, la giuria sceglierà tra la 10 foto finaliste, il loro scatto preferito, attraverso una valutazione scritta, che otterrà una menzione speciale. Il vincitore di questa selezione riceverà una pubblicazione del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e le cartine escursionistiche dei due versanti del Parco.

Le foto contrassegnate dall’hashtag specifico del contest potranno essere riutilizzate dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e pubblicate sul blog e/o su altri siti e social network con finalità istituzionali di promozione turistica. Le foto non saranno impiegato con finalità commerciali nè cedute a terzi. L’autore della foto ne manterrà comunque tutti i diritti di proprietà intellettuale e in ogni riutilizzo gli saranno attribuiti i credits di paternità.

Il challenge #CerretoActive è organizzato nell’ambito del progetto LIFE09/ENV/IT/188 - ECOCLUSTER

Re: Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

05/03/2014, 8:31

Antichissima Bismantova

(Sassalbo, 03 Marzo 2014) - Per l'importanza archeologica e storica, per il legame con un luogo straordinario, la Pietra di Bismantova, sia dal punto di vista ambientale che da quello dei ritrovamenti che fin dal 1875 si sono susseguiti nei decenni, quello che verrà presentata il prossimo 12 marzo, alle ore 20.30, nella sala consiliare di Castelnovo ne' Monti, sarà un evento culturale ed espositivo destinato a rimanere nella storia del paese ed anche del Parco Nazionale, di cui la Pietra è da alcuni anni il simbolo più riconosciuto. Dal prossimo mese di aprile, per sei mesi, negli spazi espositivi di Palazzo Ducale, sarà ospitata la maggior parte dei reperti abitualmente custoditi ai Musei Civici di Reggio Emilia, rinvenuti nel corso degli anni a Campo Pianelli, necropoli alle pendici di Bismantova, utilizzata fin dall'età del rame, e poi più intensamente nell'età del bronzo. La mostra, dal titolo "Antichissima Bismantova", vede una importante collaborazione, che ha richiesto mesi di pianificazione e lavoro organizzativo, tra l'Amministrazione di Castelnovo ed in particolare l'Assessorato alla Cultura, i Civici Musei e nello specifico l'archeologo James Tirabassi, che su Bismantova ha condotto numerose campagne di scavi e sarà il curatore della mostra, la Sovrintendenza ai Beni archeologici dell'Emilia Romagna, ed il Parco nazionale, nel cui perimetro la Pietra è compresa ufficialmente a pieno titolo dal 2010, rappresentandone uno dei punti di maggiore rilievo. E la Pietra, proprio per le sue caratteristiche geologiche, ma anche archeologiche, è un unicum conosciuto in tutta Italia: la mostra in fase di allestimento sarà una occasione unica per vedere una serie di reperti straordinari nell'ambiente in cui furono ritrovati, e quindi del quale sono manufatti originari. I primi scavi a Bismantova furono condotti da Gaetano Chierici a partire dal 1875. Da allora a Campo Pianelli sono state rinvenute decine di sepolture, principalmente in ossuari costituiti da grandi vasi biconici con relativi corredi. Una serie di pezzi ceramici di grande importanza, corredati da moltissimi manufatti in bronzo, ma anche in osso, ed altre suppellettili di valore archeologico molto elevato, che poi sono andate a costituire la base di una delle principali sezioni dei Musei civici di Reggio. Ora per la prima volta questa imponente collezione ritorna in modo pressoché completo in Appennino, all'ombra della Pietra, che conferma la propria storia di cuore del territorio, al centro della storia locale, a partire dalla protostoria, per poi vedere il passaggio di Liguri, Bizantini, fino ad arrivare al Parco. Un evento che era atteso e auspicato da tempo: ne sono testimonianza le tante proposte di collaborazioni ed iniziative collegate alla mostra già pervenute da associazioni e realtà culturali locali. Se ne comincerà dunque a parlare concretamente, anche per ricevere suggerimenti e consigli dai cittadini, mercoledì 12 marzo, alle 20.30 nella sala consiliare "G.Battistessa", in Municipio.
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