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Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 
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VINITALY, LA GDO FA RETE CON L’OLIO ITALIANO

Come favorire la commercializzazione dell’olio di oliva, uno dei simboli più noti del ‘made in Italy’? Una straordinaria opportunità è offerta dall’integrazione dei canali della Grande distribuzione organizzata con la realtà produttiva del settore oleario di piccole e medie dimensioni, regionali e locali. La rete della Gdo in rete con i territori produttivi della nostra agricoltura. Su questi temi si è tenuto oggi a Vinitaly, nell’ambito degli eventi organizzati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l’incontro dal titolo ‘Le aspettative della Gdo nei confronti dei piccoli e medi produttori oleari’.

L’evento è stato un momento di discussione per riflettere su come difendere e promuovere al meglio il nostro olio, all’interno di una prospettiva che tenga conto anche della tutela del consumatore e della difesa del nostro patrimonio agroalimentare. In quest’occasione Auchan Italia ha presentato la propria esperienza relativa al progetto ‘Sapori delle Regioni’, patrocinato dal Mipaaf e mirato a valorizzare i prodotti gastronomici tipici negli scaffali della catena in Italia e all’estero, con l’obiettivo di non snaturare le peculiarità del fornitore, ma anzi di esaltarle.

L’incontro è stato l’occasione per raccogliere il contributo anche di alcuni protagonisti del comparto che, nel parlare del rapporto tra Pmi e grande distribuzione, hanno messo in luce l’importanza di raggruppare i produttori in modo tale da riunire per singolo prodotto un unico interlocutore che possa interfacciarsi con la GDO, facilitando così il rapporto con essa e garantendo la certezza di contratti che assicurano la vendita dei prodotti a prezzi di mercato. Tutto questo rappresenta, come è emerso dall’incontro di oggi, uno strumento utile per garantire un controllo sulla vendita o sulla trasformazione dei prodotti e un sicuro benefit aggiuntivo per gli imprenditori.

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08/04/2013, 17:56
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VINITALY, PRESENTATO IL RAPPORTO SUI 50 ANNI DELLE DOC ITALIANE

È stato presentato ieri, in occasione del Vinitaly, il rapporto, curato dal Presidente del Comitato Nazionale vini DOP e IGP, Giuseppe Martelli “1963/2013, 50 anni di Doc italiane”.

Nel 1963, esattamente cinquant’anni fa infatti, è stata varata dal Governo italiano la normativa sui vini a denominazione di origine. Un traguardo raggiunto dopo anni di confronti e discussioni che hanno avuto origine dalla proposta, avanzata nel 1921 alla Camera da Arturo Maresclachi, fondatore dell’attuale Assoenologi, del primo progetto di riconoscimento dei “Vini tipici”; tale proposta, convertita in legge nel 1930, ma mai entrata in vigore perché mancante dei regolamenti attuativi, ha creato un vuoto legislativo risolto soltanto nel 1963 con il varo dello storico Dpr 12 luglio 1963 n.930.
Sulla base della normativa entrata in vigore nel ’63, è nato un anno dopo, come organismo del Ministero dell’agricoltura, il Comitato nazionale vini con mansioni propositive e deliberative su tutti i vini designati con nome geografico. Da allora le Dop italiane registrate sono arrivate a quota 403, di cui 330 Doc e 73 Docg, mentre le Igp sono 118. In particolare la prima denominazione di origine riconosciuta dal comitato è stata la “Vernaccia di San Gimignano” nel 1966.

Dopo mezzo secolo il dibattito sulle denominazioni è ancora aperto, indiscussa è invece il l’importanza che questi riconoscimenti rivestono in ambito europeo, rappresentando i vertici della classificazione e qualificazione dei vini; fondamentale è poi il lavoro svolto negli anni dal Comitato.

Il rapporto presentato ieri a Vinitaly, ripercorrendo la storia del Comitato nazionale vini e delle denominazioni di origine italiane, racchiude i dati relativi alla produzione vitivinicola italiana e l’elenco aggiornato di tutti i riconoscimenti italiani.

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08/04/2013, 18:04
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VINITALY, PER IL SETTORE STRATEGICI INVESTIMENTI IN CANTINA, RISTRUTTURAZIONE DEI VIGNETI E PROMOZIONE

Nell’ambito degli appuntamenti organizzati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali durante la rassegna di Vinitaly, oggi pomeriggio si è svolto il convegno ‘Il programma nazionale di sostegno del vino alla vigilia della nuova programmazione. Focus sugli investimenti’, alla presenza di rappresentanti delle organizzazioni di filiera e dei produttori e delle regioni e provincie autonome.
Durante l’incontro è stato illustrato l’andamento degli ultimi quattro anni di programmazione del programma nazionale di sostegno, che sono stati messi contestualmente a confronto con la nuova programmazione 2014-2018 trasmessa alla Commissione UE.
Particolare attenzione è stata data alle misure cosiddette strutturali, vale a dire agli investimenti in cantina, alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti e alla promozione sui mercati dei Paesi terzi, che rappresentano delle misure di importanza strategica per il settore vitivinicolo.
Sono state illustrate anche le linee guida comunitarie sulle tre misure e le possibili influenze che  potranno avere sulla normativa nazionale.
Nel corso del convegno inoltre è stato fatto un confronto tra le misure della Ocm vitivinicola e quelle analoghe presenti all’interno dello Sviluppo rurale, con particolare riferimento alla misura degli investimenti e della ristrutturazione e riconversione dei vigneti.

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08/04/2013, 18:52
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VINITALY, AL VIA LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL VINO BIOLOGICO

Hanno fatto il loro ingresso al Vinitaly le prime etichette di vino biologico regolarmente certificate con l’eurofoglia, il logo europeo obbligatorio per questo tipo di produzioni. La loro presenza non è passata inosservata, anzi, in ogni parte della fiera dove erano presenti, questi vini hanno registrato un interesse, anche commerciale, di notevoli dimensioni.
La sostenibilità delle produzioni, che oramai rappresenta una scelta obbligata per la competizione nel mercato globalizzato, ha, oggi, un Regolamento europeo, un sistema di controllo serio e una etichettatura chiara, che rende il tutto facilmente riconoscibile. Su questi temi si è tenuto oggi a Vinitaly, nell’ambito degli eventi organizzati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l’incontro dal titolo ‘Il vino biologico: testimonianze di produttori, di vini e di territori’, organizzato dall’AIAB, con FederBio e diversi produttori che hanno voluto raccontare i motivi della loro scelta, le soddisfazioni e le criticità che la scelta del biologico comporta.

Sono già oltre 50.000 gli ettari di vitigno in Italia che si sono convertiti all’agricoltura biologica, mettendo al bando fitofarmaci e fertilizzanti chimici di sintesi. Quasi 1.000 sono invece le cantine che hanno scelto di trasformare queste uve nel rispetto del Regolamento Europeo 203/2012.

Un regolamento, atteso per oltre 20 anni, che fa discutere, ma che certamente ha consentito di mettere un punto fermo, in modo da poter verificare, a partire da quest’anno, anche le risposte dei consumatori a questo nuova proposta.

Crescita dei consumi, e crescita del fatturato delle imprese sono i segnali più incoraggianti per il biologico italiano che continua a registrare molti primati in Europa: il maggior numero di imprese certificate in Europa, tra i Paesi con il maggior numero di ettari convertiti e, non da ultimo, la più grande vigna biologica d’Europa. Ma ancora il lavoro da fare è molto e interessa più fronti: normativo, tecnico ma anche culturale e di conoscenza. Un lavoro sul quale il Ministero è impegnato e disponibile al fianco delle imprese e dei soggetti della rappresentanza.

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09/04/2013, 15:58
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GREEN WAR, CATANIA: ICQRF E GDF SEQUESTRANO 1500 TONNELLATE DI MAIS E 30 DI SOIA INDIANA


“Esprimo tutto il mio apprezzamento per l’operazione congiunta condotta dall’Ispettorato Centrale della Tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro. Le sinergie che si sviluppano da tali forme di collaborazione assicurano, ancora una volta, la più ampia tutela del consumatore e degli operatori e la difesa dell’interno comparto agroalimentare. Deve essere una assoluta priorità contrastare tali fenomeni di illegalità che vanno a minare un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese”.

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato l’operazione “Green War” effettuata dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro che ha portato a numerose perquisizioni a carico di operatori del settore dei prodotti da agricoltura biologica che importavano da Paesi terzi limitrofi all’U.E. (Moldavia e Ucraina) granaglie destinate al comparto zootecnico e, in taluni casi, all’alimentazione umana (in particolare, soia, mais, grano tenero e lino) falsamente certificate come ‘bio’ ma in realtà non conforme alla normativa comunitaria e nazionale. In alcuni casi, le produzioni agricole certificate come biologiche erano di fatto ottenute con elevato contenuto di Organismi geneticamente modificati (Ogm) o contaminate da agenti chimici vietati nell’agricoltura biologica.

In particolare, le società nazionali, che avevano la gestione finanziaria e il controllo di aziende operanti in Moldavia e Ucraina, per sottrarsi al sistema di controlli, provvedevano allo sdoganamento delle merci a Malta, presso una società gestita da personale italiano, per poi destinarle in Italia. In un’occasione, i prodotti agricoli hanno viaggiato su gomma e sono transitati presso la dogana di Trieste-Fernetti.

L’indagine ha posto sotto sequestro 1.500 tonnellate di mais proveniente dall’Ucraina, falsamente certificato come biologico e 30 tonnellate di soia indiana lavorata, verosimilmente contenente prodotti chimici vietati, destinata all’industria mangimistica, per l’alimentazione zootecnica. Le persone indagate sono 23 e una decina sono le società coinvolte.

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11/04/2013, 14:28
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Green war, Catania: Icqrf e Gdf sequestrano 1500 tonnellate di mais e 30 di soia indiana


L'operazione “Green War” effettuata dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro ha portato a numerose perquisizioni a carico di operatori del settore dei prodotti da agricoltura biologica che importavano da Paesi terzi limitrofi all’U.E. (Moldavia e Ucraina) granaglie destinate al comparto zootecnico e, in taluni casi, all'alimentazione umana (in particolare, soia, mais, grano tenero e lino) falsamente certificate come ‘bio’ ma in realtà non conforme alla normativa comunitaria e nazionale.

“Esprimo tutto il mio apprezzamento per l’operazione congiunta condotta dall’Ispettorato Centrale della Tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro. Le sinergie che si sviluppano da tali forme di collaborazione assicurano, ancora una volta, la più ampia tutela del consumatore e degli operatori e la difesa dell’interno comparto agroalimentare. Deve essere una assoluta priorità contrastare tali fenomeni di illegalità che vanno a minare un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese”.
osì il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato l’operazione “Green War” effettuata dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro che ha portato a numerose perquisizioni a carico di operatori del settore dei prodotti da agricoltura biologica che importavano da Paesi terzi limitrofi all’U.E. (Moldavia e Ucraina) granaglie destinate al comparto zootecnico e, in taluni casi, all'alimentazione umana (in particolare, soia, mais, grano tenero e lino) falsamente certificate come ‘bio’ ma in realtà non conforme alla normativa comunitaria e nazionale. In alcuni casi, le produzioni agricole certificate come biologiche erano di fatto ottenute con elevato contenuto di Organismi geneticamente modificati (Ogm) o contaminate da agenti chimici vietati nell'agricoltura biologica.
In particolare, le società nazionali, che avevano la gestione finanziaria e il controllo di aziende operanti in Moldavia e Ucraina, per sottrarsi al sistema di controlli, provvedevano allo sdoganamento delle merci a Malta, presso una società gestita da personale italiano, per poi destinarle in Italia. In un’occasione, i prodotti agricoli hanno viaggiato su gomma e sono transitati presso la dogana di Trieste-Fernetti.
L’indagine ha posto sotto sequestro 1.500 tonnellate di mais proveniente dall’Ucraina, falsamente certificato come biologico e 30 tonnellate di soia indiana lavorata, verosimilmente contenente prodotti chimici vietati, destinata all’industria mangimistica, per l’alimentazione zootecnica. Le persone indagate sono 23 e una decina sono le società coinvolte.

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15/04/2013, 11:42
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TABACCO, CATANIA: SIGLATO PROTOCOLLO TRIENNALE TRA MIPAAF E MANIFATTURE SIGARO TOSCANO PER GARANTIRE ACQUISTO MINIMO ANNUO DI 2.000 TONNELLATE DI KENTUCKY

“Con questa intesa diamo una risposta concreta al settore tabacchicolo ed in particolare ai coltivatori di Kentucky. L’accordo programmatico con Manifatture Sigaro Toscano è una tappa importante di una visione di lungo periodo e strutturale, nella quale si dà priorità all’occupazione, alla redditività per gli agricoltori, all’innovazione della filiera, alla sua efficienza e produttività. La coltivazione e la lavorazione del tabacco sono una risorsa preziosa per il nostro Paese, perché nessuna filiera agricola genera una quantità così importante di lavoro quanto quella tabacchicola. È anche attraverso intese come questa, infatti, che possiamo salvaguardare un comparto che impiega in Italia quasi 70.000 addetti nelle fasi a monte, tra titolari di impresa e lavoratori impiegati nella produzione e trasformazione del tabacco greggio”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato la firma del protocollo di intesa per i raccolti 2014–2016 tra Mipaaf e Manifatture Sigaro Toscano (MST), rappresentate dal Presidente Aurelio Regina. L’accordo garantisce l’acquisto annuo da parte di MST in Italia di almeno 2.000 tonnellate di tabacco Kentucky destinato alla produzione del sigaro Toscano, con un incremento del 18% rispetto alla precedente intesa. Contestualmente Mipaaf e MST hanno siglato anche un accordo di programma per la ricerca ed il miglioramento competitivo e qualitativo del tabacco Kentucky italiano, che prevede da un lato lo sviluppo della ricerca, il trasferimento delle conoscenze ed informazioni ai tabacchicoltori, dall’altro interventi strutturali relativi alla coltivazione ed alla cura del tabacco stesso.

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OLIO DI OLIVA, CATANIA: OTTIMI RISULTATI SU ATTIVITÀ COMITATI DI ASSAGGIO

“I risultati confermano la serietà e l’impegno con cui i Comitati di assaggio svolgono le loro attività, che sono fondamentali per tutelare la qualità degli oli vergini di oliva nonché la salute e la sicurezza degli stessi consumatori”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato quanto emerso dal seminario tecnico per i Capi Panel dei ‘Comitati di assaggio’, promosso dal Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA), con la partecipazione del Mipaaf.
Durante l’evento, realizzato presso il CRA-OLI (Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia) di Città Sant’Angelo (PE), sono stati presentati i risultati delle verifiche nazionali, che si svolgono ogni anno per il mantenimento del riconoscimento dei Comitati di assaggio. Tali verifiche hanno riguardato le valutazioni organolettiche degli oli vergini di oliva, previsti dal decreto ministeriale per il controllo periodico e per l’armonizzazione dei criteri percettivi. Tutti i Comitati riconosciuti dal Mipaaf, di cui 11 ufficiali e 55 professionali, hanno superato brillantemente le prove mostrando omogeneità e uniformità nei giudizi espressi, relativi a pregi e difetti degli oli analizzati. Anche per quanto riguarda i coefficienti di variazione, indicativi dell’attendibilità degli assaggiatori, i risultati ottenuti sono stati molto positivi.
“È opportuno evidenziare che i risultati ottenuti confermano – ha concluso il Ministro - l’attendibilità del metodo di analisi, istituito sulla base del regolamento comunitario e premiano anche l’impegno del Ministero delle politiche agricole nel sostenere e difendere la validità del sistema, sia in ambito nazionale che internazionale”.

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16/04/2013, 16:46
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MIPAAF: NON PREVISTE AL MOMENTO MODIFICHE AL DLGS 102

La notizia secondo la quale il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali è in procinto di emanare una modifica al decreto legislativo n.102/2005 sulla regolazione dei mercati agricoli è priva di ogni fondamento. E’ vero invece che il Ministero ha avviato da tempo una profonda riflessione sui motivi che non hanno consentito l’efficace funzionamento della norma, in questa direzione si sta lavorando anche tenendo conto delle innovazioni normative introdotte a livello nazionale e comunitario.

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19/04/2013, 19:57
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PAC, CATANIA: CONVERGENZA INTERNA PUNTO FONDAMENTALE

“La Convergenza interna è per noi un punto assolutamente determinante,  è necessaria una maggiore flessibilità su questo punto ed il trilogo dovrà tenerne conto. Dobbiamo mantenere  la necessaria tutela per i piccoli agricoltori, perché anche nel nuovo regime sia mantenuta una clausola di salvaguardia a 5000 euro, oltre la quale potranno essere effettuate le riduzioni in caso di applicazione della disciplina finanziaria, in modo da proteggere da eventuali tagli chi si trovi al di sotto di questa soglia”.
Queste le parole del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania a margine del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione europea in corso in Lussemburgo.
“In merito al regolamento transitorio – ha proseguito Catania – è necessario fare chiarezza sui  tempi  legati ad alcune scelte che riguardano l’applicazione del nuovo regime di aiuti, come regionalizzazione, convergenza interna, aiuti accoppiati, prima assegnazione dei titoli. Un posticipo dei tempi entro i quali lo stato membro deve effettuare le sue scelte in queste materie sarebbe opportuno. Inoltre auspichiamo un’adeguata flessibilità per i programmi di sviluppo rurale nel passaggio dalla vecchia alla nuova programmazione”.
“Continuiamo a ribadire alla Commissione – ha concluso il Ministro – l’opportunità di proseguire nell’attuazione del programma di aiuti alimentari agli indigenti nell’ambito della PAC anche per l’anno 2014.” 

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22/04/2013, 14:51
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