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Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
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Marco
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Sottosegretario di Stato On. Giuseppe L’Abbate Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
AGROALIMENTARE: OPPORTUNITÀ PER 265 MILIONI DI EURO CON IL BANDO MACCHINARI INNOVATIVI
Con la firma del ministro Stefano Patuanelli, è stato pubblicato lo scorso 23 giugno il decreto del Ministero dello Sviluppo economico che definisce termini e modalità di presentazione delle domande di agevolazione previste dal nuovo bando “Macchinari Innovativi”. Con una dotazione complessiva di 265 milioni di euro, l’intervento mira a sostenere i programmi di investimento diretti a consentire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese nonché a favorire la transizione del settore manifatturiero verso il paradigma dell’economia circolare.
“Si tratta di una importante occasione da cogliere per le micro, piccole e medie imprese e per le reti d’impresa agroalimentari delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Saranno finanziati investimenti da 400mila a 3 milioni di euro che prevedano l’acquisizione di tecnologie abilitanti atte a consentire la trasformazione tecnologica e digitale nonché soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare. In questo modo – prosegue L’Abbate – sosteniamo il percorso delle imprese agroalimentari italiane nei principi del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork”.
Le risorse, previste dal Programma operativo nazionale “Imprese e connettività 2014-2020 FESR”, saranno erogate dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA – Invitalia e saranno concesse come contributo in conto impianti e finanziamento agevolato, per una percentuale sulle spese ammissibili pari al 75%. Il finanziamento agevolato, non assistito da particolari forme di garanzia, deve essere restituito dall’impresa beneficiaria senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.
Attraverso procedure informatiche sul sito del Mise e l’utilizzo della Carta nazionale dei servizi, sarà possibile registrarsi alla piattaforma dal 23 luglio, mentre l’invio delle domande di partecipazione al bando partirà dal 30 luglio. Sebbene non si tratti di un click day ma di un bando a sportello, è probabile, visto l’alto gradimento della misura per le imprese, l’esaurimento delle risorse già dal primo giorno utile per l’invio delle richieste, come accaduto nelle annualità precedenti.?
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28/06/2020, 17:59 |
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Marco
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AGRIFISH, BELLANOVA: “RUOLO DELLE REGIONI CENTRALE NELLO SVILUPPO RURALE. CAMBIAMENTI CLIMATICI: SOSTENERE IL SETTORE AGRICOLO CON ADEGUATE MISURE DI ADATTAMENTO”
Un ruolo delle Regioni più centrale nell’ambito del Piano strategico, soprattutto per lo sviluppo rurale; la necessità di una nuova Pac più ambiziosa “in materia di ambiente e clima, per privilegiare i processi produttivi più orientati alla sostenibilità”. Sono due dei temi sollevati pochi minuti fa dalla Ministra Teresa Bellanova nel corso del Consiglio Agrifish che si sta svolgendo in modalità videoconferenza con all’ordine del giorno lo stato dell’arte nel negoziato sulla PAC post 2020 a partire dalla Relazione della Presidenza. “Abbiamo apprezzato lo sforzo volto alla semplificazione di alcuni elementi relativi al modello di governance del futuro Piano strategico come i report, gli indicatori, la flessibilità sulla determinazione degli importi unitari. Tuttavia l’intero sistema appare ancora troppo complesso e di difficile gestione, e ritengo che in questa direzione ci siano ampi margini di miglioramento, per una maggiore semplificazione e sussidiarietà” ha esordito Bellanova evidenziando, nell’ambito degli interventi settoriali, la necessità di attivare misure più incisive a carattere strutturale per il settore dell’olio d’oliva. La Ministra ha posto, poi, all’ordine del giorno altre questioni di forte rilevanza politica per l’Italia; oltre al ruolo delle Regioni nell’ambito del Piano strategico, la particolare attenzione che deve essere posta all'architettura verde e alla tutela del reddito degli agricoltori. “Nonostante gli sforzi compiuti” – ha affermato infatti Bellanova – “l’attuale formulazione del testo non consente di soddisfare appieno le giuste aspettative delle Regioni, che devono poter svolgere un ruolo più diretto nella gestione delle politiche di sviluppo menzionate”. Quanto all’ “architettura verde”, Bellanova ha sottolineato: “Come ribadito più volte, la futura PAC dovrà contenere obiettivi ambiziosi in materia di ambiente e clima, per privilegiare i processi produttivi più orientati alla sostenibilità. Tuttavia il livello di ambizione ambientale deve necessariamente tener conto delle risorse a disposizione. I nostri agricoltori saranno in grado di seguire la strada che stiamo tentando di tracciare, solo se gli impegni da mettere in atto saranno adeguatamente compensati. La maggiore ambizione climatico-ambientale deve derivare da una pluralità di interventi su cui occorre garantire maggiore sussidiarietà agli Stati membri, da esplicitare nell’ambito del Piano Strategico della PAC. In questo ambito”, ha proseguito, “il settore agricolo ha bisogno, più di altri settori produttivi, di adeguate misure di adattamento, per rimanere competitivi nonostante i problemi provocati dai cambiamenti climatici in atto”. Ed è per questa ragione che la Ministra ha chiesto di prevedere il rafforzamento dei “fondi di mutualizzazione”, “cui destinare una quota dei pagamenti diretti come base di intervento sufficientemente ampia per far fronte a rischi di livello catastrofale come le emergenze climatiche o fitosanitarie”.
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29/06/2020, 13:07 |
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Marco
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AGRIFISH, BELLANOVA: “PRIORITA': GESTIONE ATTIVITA' DI PESCA E SOSTENIBILITA' DELLE RISORSE MARINE"
Garantire la sostenibilità della pesca e la protezione degli ecosistemi marini. Perseguire gli obiettivi delle strategie Biodiversità e Fish to Fork, valorizzare l’immagine dei prodotti acquicoli, contrastare le pratiche di pesca illegali e l'ingresso nel mercato UE di prodotti illegali. Sono stati questi i punti principali delineati dalla Ministra Teresa Bellanova, oggi, nel corso del Consiglio Agrifish in modalità videoconferenza.
In apertura, Bellanova ha ricordato alcuni importanti traguardi raggiunti nel 2019: il rinnovo degli intenti della dichiarazione Medfish forever e la valorizzazione del lavoro svolto in seno alla CGPM - la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo - con l'adozine di un Regolamento sulle possibilità di pesca annuali dedicato per la prima volta al Mar Mediterraneo.
“Per una pesca sostenibile dobbiamo ricordare sempre il principio di regionalizzazione al quale la Politica Comune della Pesca fa riferimento”. Ha dichiarato Teresa Bellanova sottolineando come l’Italia quest’anno presieda il gruppo regionale Sudestemed, e collabori attivamente con le presidenze degli altri due gruppi regionali: Pescamed e Adriatica. “Resta intenzione del governo italiano continuare questo importante sforzo congiunto utile a raggiungere gli obiettivi assieme condivisi”. Ha evidenziato.
Nello specifico, “la gestione delle attività di pesca e l’utilizzo sostenibile delle risorse marine rappresenta una delle principali priorità italiane” – ha continuato Bellanova – “in linea con gli orientamenti riportati nelle due strategie: Biodiversità e “Farm to Fork” - o meglio nel nostro caso, “Fish to Fork”. L’Italia ha intrapreso un processo di riduzione dello sforzo di pesca, in particolare per quanto riguarda la flotta a strascico, e una sempre più attenta e mirata lotta sia alle pratiche di pesca illegali sia all'ingresso nel mercato UE di prodotti illegali”.
E ancora: “la strategia Farm/Fish-to-Fork riveste particolare importanza per il settore dell’acquacoltura, la priorità è valorizzare l’immagine dei prodotti acquicoli con campagne promozionali e divulgative. Dobbiamo continuare a sostenere gli obiettivi previsti dalla Politica Comune della Pesca e far sì che la pesca nel Mediterraneo sia sostenibile”.
Infine, soddisfazione è stata espressa nei confronti della Presidenza per aver fatto avanzare il negoziato sul nuovo fondo FEAMP in un contesto di crisi molto difficile. “È estremamente importante raggiungere al più presto un accordo sul nuovo Fondo con il Parlamento europeo, per evitare ritardi che potrebbero aggravare la già difficile situazione del settore della pesca e dell’acquacoltura”, ha concluso la Ministra.
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29/06/2020, 17:22 |
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Marco
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MELE DEL TRENTINO NUOVA IGP ITALIANA, BELLANOVA: IMPORTANTE RICONOSCIMENTO NON POSSIAMO CHE ESSERNE ORGOGLIOSI
“Le mele del trentino ottengono la certificazione IGP e diventano la specialità Food ad Indicazione Geografica numero 303 per il nostro Paese. Un importante riconoscimento per un'altra delle tante eccellenze made in Italy”. Così la Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova commenta il via libera definitiva alla registrazione dell’Igp 'Mele del Trentino' nel registro europeo delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) contro imitazioni e falsi. “L'Italia conferma ancora una volta la sua leadership europea nei prodotti di qualità certificata, a riprova della forza competitiva del made in Italy nel mondo. Con un trend di crescita ininterrotto nel corso degli ultimi dieci anni, le Dop e Igp rappresentano un traino rilevante dell’agroalimentare italiano, su cui incidono per il 20%, superando i 16.2 miliardi di euro di valore alla produzione, come ha recentemente rilevato il Rapporto 2019 Ismea - Qualivita” , ha sottolineato la Ministra. “L’esperienza italiana legata alle Dop e Igp rappresenta un patrimonio molto ricco non solo dal punto di vista economico ma anche territoriale e culturale, volano per lo sviluppo dell’economia locale e territoriale. Bisogna sempre tenere a mente come un prodotto locale, un’eccellenza o una tipicità enogastronomica del nostro territorio, è una risorsa su cui può e deve contare il nostro Paese. Un prodotto Dop, Igp, Stg più di ogni altro riesce a rappresentare all’estero, anche a migliaia di chilometri da dove è nato, la nostra identità, le radici della nostra cultura, le nostre più profonde tradizioni. La capacità di legare tradizione e innovazione”, conclude la Ministra.
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30/06/2020, 17:34 |
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Marco
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MIPAAF, BELLANOVA: “VIGNETI EROICI E STORICI: COSI’ SOSTENIAMO E VALORIZZIAMO UN PATRIMONIO IMPORTANTE”
Un patrimonio produttivo ed ambientale da tutelare, valorizzare, sostenere.
E’ quello dei vigneti eroici e dei vigneti storici cui è interamente dedicato, in base all’articolo 7 comma 3 del Testo Unico del Vino dove la vite e i territori viticoli vengono considerati patrimonio culturale, il Decreto firmato dalla Ministra Teresa Bellanova di concerto con i Ministri Franceschini e Costa. E che rende finalmente concreto il percorso atteso da tempo perché i soggetti interessati possano presentare alle Regioni di competenza le domande per il riconoscimento dei vigneti storici o eroici. Come indica il Decreto, si definiscono eroici i vigneti che “ricadono in aree soggette a rischio idrogeologico, o situati in aree dove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, in zone di particolare pregio paesaggistico e ambientale, nonché i vigneti situati nelle piccole isole”. Sono considerati viceversa storici “quei vigneti la cui presenza, segnalata in una determinata superficie/particella, è antecedente il 1960”. Vigneti la cui coltivazione è caratterizzata dall’impiego di pratiche e tecniche tradizionali “legate agli ambienti fisici e climatici locali, che mostrano forti legami con i sistemi sociali ed economici”. Nei cinque articoli la norma, accanto alla definizione, affronta e definisce i criteri per l’individuazione dei vigneti storici ed eroici, e quelli per la definizione delle tipologie degli interventi. Ad esempio, fatte salve le aree già individuate dai piani paesaggistici regionali, i vigneti eroici devono possedere almeno un requisito tra: pendenza del terreno superiore al 30%; altitudine media superiore a 500 metri sopra il livello del mare, esclusi quelli situati su un altopiano; sistemazione degli impianti su terrazze e gradoni; viticoltura delle piccole isole. Per quanto riguarda i vigneti storici, sono individuati o dall’utilizzo di forme di coltivazione tradizionali legate al luogo di produzione, o per la presenza di “sistemazioni idrauliche-agrarie storiche o di particolare pregio paesaggistico”. Sono altresì considerati storici i vigneti dei paesaggi iscritti nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, purché la viticultura costituisca la ragione dell’iscrizione e il vigneto costituisca la ragione principale che ne ha giustificato l’inserimento; quelli che afferiscono a territori che hanno ottenuto il riconoscimento di eccezionale valore universale dall’Unesco e il criterio di iscrizione nella lista è dovuto esclusivamente o in modo complementare alla viticoltura; quelli che ricadono in aree tutelate dalle leggi regionali o individuate dai piani paesaggistici per la tutela di specifici territori vitivinicoli. “Da oggi finalmente possiamo contare su una legge che individua, sostiene e valorizza queste particolari e delicate categorie di vigneto e dunque i vignaioli e tutti coloro che ritenendolo un patrimonio di straordinaria importanza sotto il profilo storico, ambientale, produttivo, culturale, economico, lavorano per tutelarlo, preservarlo, consegnarlo alle muove generazioni”, dice la Ministra Teresa Bellanova. “Questi cultori del nostro patrimonio ambientale, questi produttori potranno contare anche su specifiche risorse e mettere in campo interventi finalizzati alla valorizzazione e promozione delle produzioni da viticoltura eroica o storica anche attraverso l’utilizzo di un marchio nazionale, che definiremo con un successivo provvedimento. Soprattutto”, conclude la Ministra, “anche con questo Decreto ribadiamo la rilevanza e l’eccellenza di un settore che rappresenta uno straordinario patrimonio di biodiversità e che, nei secoli, ha costruito e caratterizzato in modo evidentissimo il paesaggio italiano. Saperi e competenze che vogliamo sostenere con determinazione, tributando a questi vignaioli il nostro grazie per il lavoro e lo sforzo quotidiani a difesa dei loro vigneti e di una storia che è patrimonio di tutti”.
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01/07/2020, 10:21 |
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Mipaaf, Bellanova: “Chi ostacola emersione e regolarizzazione del lavoro è complice dei caporali. Il Sindaco di Foggia dovrebbe saperlo”
“Aver costruito e approvato una norma che consente l’emersione e la regolarizzazione del lavoro irregolare italiano e straniero significa avere come obiettivo anche lo smantellamento di ghetti come quello di Borgo Mezzanone, tenendo insieme salvaguardia della salute di quei cittadini come dei cittadini italiani, tutela e regolarità del lavoro, contrasto al caporalato, che è criminalità, e alla concorrenza sleale tra imprese. Non ci sono mezze misure: o si sta con lo Stato o si sta con i caporali. E questo, come rappresentante delle Istituzioni, il Sindaco di Foggia dovrebbe saperlo fin troppo bene”. Così la Ministra Bellanova a proposito di alcune recenti dichiarazioni del sindaco Franco Landella. “Non accetto lezioni di legalità da nessuno. Nell’ultima visita a Foggia insieme alla Ministra Lamorgese in Prefettura avevamo garantito un impegno per sconfiggere definitivamente la piaga del caporalato in Capitanata come dovunque ed è esattamente quello che sta avvenendo, con una norma che avvia percorsi di regolarizzazione trasparenti, con permessi di lavoro, sottraendo così persone al caporalato, alla criminalità, all’invisibilità. Il territorio si difende così, e anche la legalità in una città che solo pochi mesi fa ha visto una imponente manifestazione esattamente per dire che Foggia è una città di tutti. E soprattutto di quei cittadini e di quelle imprese che ogni giorno scelgono la legalità. E’ probabile”, prosegue la Ministra, “che la popolazione straniera aumenti proprio in concomitanza con le campagne di reclutamento per le prossime raccolte. Motivo di più per sostenere l’emersione del lavoro e pretendere che offerta e domanda si incrocino in modo regolare. Solo così lavoreremo per smantellare i ghetti, restituendo dignità a tutti i cittadini, stranieri o italiani non fa differenza, e per garantire sicurezza sociale alle città”.
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01/07/2020, 21:31 |
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SETTORE APISTICO: FIRMATO DALLA MINISTRA BELLANOVA IL DECRETO CHE SBLOCCA DUE MILIONI
MIPAAF, BELLANOVA: “APICOLTURA PATRIMONIO CHE VA DIFESO E SOSTENUTO. FONDAMENTALE PER L’ECOSISTEMA E L’ALIMENTAZIONE”
“Un provvedimento importante, con cui oggi rendiamo disponibili 2milioni per l’apicoltura italiana. Un settore fondamentale per la nostra agricoltura, con importanti ricadute produttive, economiche e sociali, e per l’equilibrio ecosistemico. Ma un comparto particolarmente sensibile, esposto com’è ai rischi dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici, della concorrenza sleale e delle frodi”. Così la Ministra Teresa Bellanova dopo la firma del Decreto che sblocca risorse per 2 milioni destinandole a finanziare, attraverso una procedura selettiva ad evidenza pubblica, progetti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale che dovranno garantire ricadute a livello nazionale. “Proprio ieri, nel corso dell’audizione al Senato”, prosegue la Ministra Teresa Bellanova, “sono stati snocciolati i numeri significativi di questo comparto, che pone il nostro Paese quarto su scala europea, ed è stato rimarcato come l’apicoltura sia per legge attività di interesse nazionale. Un’attività minacciata dai cambiamenti climatici e anche dalle frodi alimentari e che dobbiamo saper invece sostenere, tutelare, valorizzare. Per questo ritengo importante l’ampio raggio progettuale che il Decreto contempla, tra cui la possibilità di avviare progetti promozionali finalizzati a valorizzare il miele come alimento naturale, mettendo in evidenza il legame con i territori di produzione”.
NOTE TECNICHE
Due milioni di euro per la realizzazione di progetti nel settore apistico per il sostegno di produzioni e allevamenti di particolare rilievo ambientale, economico, sociale e occupazionale.
Tre le linee di azione previste:
Progetti straordinari, di rilievo nazionale, di ricerca e sperimentazione, strettamente finalizzati al sostegno e miglioramento della produzione, con particolare riferimento al miglioramento genetico e alla capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. Progetti sperimentali di rilievo nazionale finalizzati alla composizione di prodotti assicurativi per la gestione sostenibile del rischio nel settore apistico, mediante individuazione dei parametri necessari per la elaborazione di un prodotto assicurativo sperimentale, che rispetti le norme di accesso al Piano assicurativo nazionale (PAN) Progetti straordinari, di rilievo nazionale, di promozione istituzionale finalizzata alla valorizzazione del miele come alimento naturale, attraverso la divulgazione di conoscenze sulle caratteristiche nutrizionali, scientifiche e organolettiche del miele, compresi i diversi tipi di miele e i legami con i territori d’origine, nonché del ruolo occupazionale e sociale dell’imprenditore apistico. Il MIPAAF provvederà ad assegnare le risorse attraverso apposita procedura selettiva ad evidenza pubblica a cui potranno partecipare:
gli istituti di ricerca pubblici, università, organismi di diritto pubblico e soggetti a prevalente partecipazione pubblica; associazioni, fondazioni, consorzi, società, anche in forma cooperativa di imprese individuali; una aggregazione, nelle forme consentite dalla vigente normativa, anche temporanea, di due o più dei soggetti individuati alla lettera a) e alla lettera b). Le risorse potranno finanziare fino al 100% delle spese previste nei progetti approvati.
I risultati dei progetti saranno resi fruibili a tutti gli interessati attraverso opportuna opera di divulgazione.
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02/07/2020, 16:29 |
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MIPAAF, BELLANOVA: “POST COVID-19: NECESSARIO NUOVO MODELLO DI LAVORO E SERVIZI SUL TERRITORIO”
“Le sfide lanciate con il Green Deal e con le nuove strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030 mettono in evidenza la necessità di mobilitare in modo sinergico tutte le risorse finanziarie messe a disposizione e garantire una maggiore integrazione delle competenze tra le varie Amministrazioni, sia centrali che locali. Bisogna inaugurare un nuovo modello di lavoro e riorganizzare profondamente i servizi territoriali, imparando dagli errori commessi e mettendo mano ai limiti organizzativi che la crisi provocata dal coronavirus ha messo bene in luce”. Cosi stamane la Ministra Teresa Bellanova nel corso del suo intervento al Comitato interministeriale per gli Affari europei riguardo alle strategie da attuare nella fase post emergenza.
“L’emergenza COVID ha evidenziato la fragilità di un sistema sociale ed economico in cui circa la metà della popolazione è concentrata sul 8% della superficie nazionale, naturale conseguenza dello spopolamento delle aree interne e rurali a cui abbiamo assistito negli ultimi 50 anni, - ha sottolineato la Ministra. “Questo modello, indotto anche da scelte politiche sbagliate che hanno impoverito il territorio di servizi e di qualsiasi tipo di opportunità economica, deve essere profondamente rivisto: va ripensato l’intero sistema di sviluppo, così come l’organizzazione e la distribuzione dei servizi sul territorio, in particolare quelli sanitari, educativi, delle comunicazioni e dei trasporti”.
La Ministra ha quindi ribadito che ripensare il sistema di sviluppo e invertire il trend dello spopolamento delle aree rurali significa “investire sulla sanità, riqualificando le strutture sanitarie sul territorio e, soprattutto, incentivando operatori e cittadini che intendono stabilirsi nelle aree interne; sulla scuola, per fare della formazione il volano della crescita futura del Paese, partendo dal rafforzamento delle competenze e dell’istruzione; sulla digitalizzazione, per favorire la competitività delle aziende e la nascita di nuovi modelli di business; sulle energie alternative, tenendo conto del ruolo fondamentale che gli agricoltori e gli operatori del settore svolgono nella transizione verso un futuro più sostenibile”.
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03/07/2020, 12:03 |
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ETICHETTA, MIPAAF, MISE E SALUTE: AL VIA ORIGINE OBBLIGATORIA PER CARNI SUINE TRASFORMATE
Via libera al decreto che rende obbligatoria l'indicazione dell'origine delle carni suine nei prodotti trasformati come prosciutti e salumi. Il provvedimento già alla firma dei ministri Bellanova, Patuanelli e Speranza, dopo che è trascorso il periodo di 3 mesi per l'autorizzazione da parte della Commissione europea.
"Fin dal primo giorno - afferma la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova - ho messo al primo posto la massima trasparenza delle informazioni al consumatore. L'Italia si conferma avanguardia in Europa e ci batteremo a Bruxelles perché si estenda l'obbligo a tutti gli alimenti. La strategia Farm to Fork va attuata anche per l'etichettatura obbligatoria a livello Ue. Firmiamo un decreto importante che sono convinta possa aiutare tutta la filiera suinicola a valorizzare le produzioni 100% italiane. Siamo al lavoro per garantire anche aiuti a un settore che ha fortemente risentito della crisi causata dalla pandemia e dalla chiusura dell'Horeca".
“La tutela della filiera agroalimentare e delle produzioni Made in Italy –dichiara il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli - sono al centro dell’azione portata avanti dal Governo per dare certezze sia alle imprese del settore che investono in qualità dei prodotti, sia ai consumatori che richiedono trasparenza nelle informazioni contenute nelle etichette. La firma del decreto che rende obbligatoria l’indicazione dell’origine delle carni trasformate è un ulteriore passo compiuto dall’Italia, dopo quelli sul pomodoro, la pasta e il riso, che ci pone all’avanguardia in Europa dove è sempre più necessario procedere con l’attuazione della Strategia Farm to Fork”.
“Questo Decreto è un passo avanti nel garantire sempre maggiore trasparenza e sicurezza su prodotti alimentari molto diffusi. In questo modo si tutela meglio la salute dei cittadini”, commenta il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Il testo prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le seguenti informazioni:
- "Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali);
- "Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali);
- "Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l'indicazione dell'origine può apparire nella forma: "Origine: (nome del paese)". La dicitura "100% italiano" è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell'Unione europea o extra europea, l'indicazione dell'origine può apparire nella forma: "Origine: UE", "Origine: extra UE", "Origine: Ue e extra UE". La sperimentazione sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021.
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03/07/2020, 13:55 |
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Sottosegretario di Stato On. Giuseppe L’Abbate Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali AGRICOLTURA: PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO CHE PORTA A 25MILA EURO IL “DE MINIMIS” PER LE IMPRESE AGRICOLE
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero delle Politiche Agricole dello scorso 19 maggio, diviene realtà il nuovo limite dell’importo complessivo degli aiuti “de minimis” per le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nell’arco di un triennio. Alla base di una miriade di agevolazioni statali ma soprattutto regionali, il “de minimis” è stato portato dall’Unione europea nel febbraio 2019 a 20mila euro ma occorreva dare operatività concreta al “Registro degli aiuti” per avere finalmente l’importo massimo riportato nel Regolamento n. 316 del 2019, ovvero 25mila euro. Una volta accertata la funzionalità del registro, si è potuto procedere alla ripartizione dell’ammontare tra le singole regioni, a cui spetta il 75% della cifra totale che per l’Italia è pari a oltre 840 milioni di euro, e alla pubblicazione del relativo decreto ministeriale.
“Sebbene si tratti di un importante passo in avanti, basti pensare che sino al 2014 il de minimis è stato pari ad appena 7.500 euro, anno in cui fu portato a 15mila – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – parliamo comunque di un importo modesto se paragonato a quello delle imprese non agricole che possono contare su un de minimis a 200mila euro, in situazione standard no-Covid19. Ciò è frutto della convinzione da parte della Commissione Ue che la quota molto importante di bilancio comunitario in favore del settore agricolo non si concilia con aiuti di stato consistenti che potrebbero ledere la concorrenza tra imprese. Purtroppo questa considerazione non tiene conto, però, delle situazioni di blocco degli aiuti del secondo pilastro della PAC, erogati tramite i PSR, come accade attualmente in grandi regioni, come la Puglia. L’agricoltura, pertanto – prosegue il Sottosegretario L’Abbate (M5S) – non chiede maggiori aiuti ma l’utilizzo di quelli già concessi, in linea con quanto accade in tutti i Paesi industrializzati. Per il futuro, il corretto funzionamento del Registro consentirà anzitutto di semplificare l’accesso delle imprese a tali aiuti ma potrà anche essere la base per ulteriori auspicati incrementi”.?
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03/07/2020, 15:50 |
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