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Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
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Marco
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MERCOLEDÌ 12 DICEMBRE A PALAZZO CHIGI IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MONTI E IL MINISTRO CATANIA INCONTRANO I RAPPRESENTANTI DELLE ORGANIZZAZIONI DELLA FILIERA AGROALIMENTARE NAZIONALE
Il Presidente del Consiglio Mario Monti, accompagnato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania, incontrerà a Palazzo Chigi mercoledì 12 dicembre alle ore 9.30 i rappresentanti delle maggiori organizzazioni della filiera agroalimentare nazionale, per discutere sui principali temi del settore agricolo e dell’industria alimentare.
Saranno presenti all’incontro: Sergio Marini, Presidente Coldiretti Mario Guidi, Presidente Confagricoltura Giuseppe Politi, Presidente CIA – Confederazione Italiana Agricoltori Franco Verrascina, Presidente Copagri Maurizio Gardini, Presidente Alleanza delle Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare Filippo Ferrua Magliani, Presidente Federalimentare
Al termine dell’incontro il Ministro Catania incontrerà i giornalisti presso la Sala Stampa di Palazzo Chigi, in Piazza Colonna 370.
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10/12/2012, 18:57 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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CATANIA: AGRICOLTURA CENTRALE PER IL GOVERNO, AUSPICO FUTURA VOLONTA’ DI PROSEGUIRE NEL RISANAMENTO
“Anche nel settore dell’ortofrutta ritengo sia fondamentale fare sistema. Tutti quanti dobbiamo avere un approccio diverso alle problematiche e dobbiamo capire che non servono i distinguo e le guerriglie tra pezzi del mondo produttivo agroalimentare. Bisogna espellere tutto quello che sottrae valore alla filiera tenendo sempre la barra ferma sulla stella polare della qualità. Questo è fondamentale, perché il giudizio alla fine lo dà il consumatore. Da cittadino e da uomo dell'agricoltura mi auguro che ci sia in futuro una classe dirigente lucida, rigorosa, che abbia ben presente queste esigenze e che non cada nel qualunquismo, nel populismo, manifestando la volontà di proseguire nella fase di risanamento che è appena cominciata”.
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, intervenendo al convegno, organizzato da Italia Ortofrutta, “La qualità come strumento di competitività dell’ortofrutta italiana”.
“In questo momento – ha spiegato Catania – a causa della situazione che si è venuta a creare, si rischiano di bruciare i risultati importanti che nell’ultimo anno sono stati raggiunti e gli sforzi che gli italiani hanno fatto per rimettere il Paese nella giusta direzione. Siamo impegnati a livello comunitario in una difficile fase di negoziato sul budget europeo. Naturalmente, molto del futuro del settore agroalimentare nazionale dipende dall’esito di quel negoziato. Il Governo ha confermato la non condivisione di prospettive che porterebbero a una compressione radicale del bilancio, quindi il Presidente del Consiglio ha un duplice obiettivo: da un lato salvaguardare il livello complessivo del budget, dall'altro correggere una situazione di saldi che ci vede in condizioni non più sostenibili. E il recupero in termini di dare e avere va realizzato anche, se non soprattutto, in agricoltura. Il settore – ha aggiunto Catania – è oggetto di particolare attenzione di questo governo, prova ne è il fatto che il Presidente Monti ha voluto con sé, il giorno della riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, il Ministro dell’Agricoltura”.
“Sul piano nazionale – ha osservato Catania – ci sono tutta una serie cose che non dipendono da Bruxelles, ma dalla nostra capacità di guardare al futuro. Ad esempio, serve affrontare con decisione la questione del consumo del suolo, un tema strategico, messo sul tavolo dopo decenni di sostanziale indifferenza che, mi auguro, venga ripreso in mano da chi governerà nella prossima legislatura. Così come il problema dell’acqua, una questione da cui l’ortofrutta non può prescindere: o ci rapportiamo correttamente ad esso oppure avremo snodi di criticità”.
“Sull’art. 62 aspetto di vedere, a distanza di mesi, che impatto concreto si avrà sulla filiera. Intanto faccio un appello alle confederazioni agricole affinché non lascino soli i produttori. È fondamentale che le organizzazioni si assumano le responsabilità e accompagnino realmente, sul territorio, le esigenze degli imprenditori agricoli. La filiera non sempre funziona correttamente nel nostro Paese, continua a esserci troppa intermediazione, serve quindi riaprire seriamente il capitolo della interprofessione, razionalizzare, tagliare l'intermediazione. E bisogna puntare all’aggregazione dell’offerta, tema cu sui il Governo non potrà intervenire direttamente se non c’è l’impegno delle imprese”.
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10/12/2012, 19:12 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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FILIERA AGROALIMENTARE, CATANIA: LAVORIAMO PER REVISIONE DLGS 102/2005 E PER UN GENERALE MIGLIORAMENTO DEL SUO FUNZIONAMENTO
“Migliorare il funzionamento della filiera agroalimentare è uno degli obiettivi principali per il comparto. Oggi, anche alla luce del mutato quadro politico, ci resta poco tempo prima della fine della legislatura attuale, ma il nostro impegno in questa direzione è massimo e sono convinto che già con questo convegno raccoglieremo dei contributi importanti”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, al convegno ‘Il funzionamento delle filiere agroindustriali in Italia. Riflessioni sulla normativa per migliorare l’efficienza’, che si è tenuto oggi al Mipaaf per fare il punto sul decreto legislativo 102/2005 e in generale sulla normativa nazionale in materia di organizzazione delle filiere agroalimentari. Partendo dagli interventi tenuti al convegno di oggi, il Ministero raccoglierà eventuali ulteriori contributi degli operatori per rivedere la normativa relativa all’efficientamento delle filiere agroalimentari. Il processo proseguirà, nel principio della massima trasparenza, attraverso la pubblicazione degli atti integrali del convegno e della regolamentazione sul sito web del Mipaaf, dove verranno raccolti e condivisi i contributi degli operatori. “Intendiamo lavorare soprattutto per redigere una bozza di revisione del decreto legislativo 102/2005, che è un elemento cruciale per il settore dal momento che il decreto in questi anni non ha dato i risultati sperati e non ha quindi inciso sui problemi reali della filiera. Allo stato attuale – ha spiegato il Ministro – l’aggregazione dell’offerta è inadeguata rispetto alle esigenze dell’agricoltura nazionale”. “Anche lo strumento dell’interprofessione fa fatica a decollare. In questi mesi abbiamo tentato di rilanciarlo – ha proseguito Catania - partendo da un settore chiave come quello ortofrutticolo e stiamo lavorando per estenderlo ad altri comparti. A breve avremo a questo proposito un incontro con i rappresentanti del settore lattiero-caseario”. “Ottenere un miglioramento rilevante del funzionamento delle filiere significa fare un salto di qualità importante per i nostri agricoltori, anche in termini di redditività. Abbiamo già fatto un passo in avanti con l’articolo 62, ma come ho sempre detto, è un punto di partenza. Se non riusciamo – ha dichiarato Catania - a realizzare un’aggregazione dell’offerta maggiore e se non riusciamo a costruire nuovi rapporti interni, non saremo in grado di fare a meno di intermediazioni inutili. Per riuscire in questa impresa però – ha concluso il Ministro – occorre un impegno e una volontà condivisa e un ruolo centrale spetta proprio alle organizzazioni professionali”.
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10/12/2012, 20:14 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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FRODI, CATANIA: APPREZZAMENTO PER OPERAZIONE NAC CONTRO TRUFFA SU CONTRIBUTI COMUNITARI
“I contributi comunitari a sostegno degli imprenditori agricoli rappresentano una risorsa importante per il comparto agroalimentare del nostro Paese. Per questo voglio esprimere la mia soddisfazione per l’azione dei Carabinieri del Nac che ha posto fine a una truffa milionaria, perpetrata attraverso la presentazione di Domande Uniche di pagamento relative a terreni agricoli di proprietà demaniale o di ignari cittadini”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato l’operazione condotta dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari – Nucleo Antifrodi Carabinieri che ha portato alla scoperta di un sistema di illeciti finanziamenti comunitari percepiti da operatori del comparto agroalimentare, in diverse Regioni italiane, grazie alla complicità di alcuni addetti di Centri di Assistenza Agricola. I militari, su richiesta della Procura della Repubblica, hanno eseguito questa mattina cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Roma a carico di soggetti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche mediante l’accesso abusivo ad un sistema informatico. In particolare gli uomini del Nac hanno riscontrato la presenza di un’associazione per delinquere specializzata nella presentazione telematica di Domande Uniche di pagamento dirette all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) che, attraverso diversi sportelli di Centri di Assistenza in Agricoltura (C.A.A.) sin dall’anno 2009, intestava a soggetti ignari o compiacenti la conduzione di terreni fittizi al fine di beneficiare del contributo erogato che finiva nella disponibilità degli indagati. L’azione dei Carabinieri ha permesso di accertare una truffa di 6 milioni di euro, di cui 4 milioni sono stati bloccati a seguito dell’intervento dei militari.
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12/12/2012, 15:33 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
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ma nessuna news sullo scandalo al Palazzo del Potere?
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15/12/2012, 0:59 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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PAC, CATANIA: NEGOZIATO DIFFICILE, SERVE UNA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE PIU’ EQUILIBRATA
“Il negoziato sulla riforma della Pac è difficile, ma il governo italiano lo ha affrontato, con la personale attenzione del Presidente Monti, con estrema attenzione ed energia. Alcuni Paesi membri chiedono una forte riduzione del budget europeo, mentre il Presidente Monti ha, da un lato, ribadito che non è opportuno avere una riduzione apprezzabile del bilancio europeo se vogliamo che l’Europa funzioni, dall’altro ha sottolineato che occorre avere una ripartizione dei sostegni fra i Paesi più equilibrata”.
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, oggi a Catania per partecipare a un convegno su ‘La Pac dopo il 2013 – Il processo di riforma della Politica Agricola Comune’, insieme al Commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale Dacian Cioloş, l’onorevole Giovanni La Via e l’Assessore per le risorse agricole e alimentari della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta.
“L’Italia – ha aggiunto il Ministro Catania – è un forte contribuente netto dell’Unione europea, ma non accetta più di avere un livello di contribuzione così elevato. È necessario ridurre la forbice tra ciò che versiamo e ciò che dall’Ue ritorna ai nostri territori, soprattutto per quanto riguarda la Pac, a tutela dei nostri agricoltori e delle aziende italiane. Vogliamo anche delle regole, perché sappiamo bene che la Pac non è solo un sostegno economico. Vogliamo però regole che siano idonee a tutelare le caratteristiche dell’agricoltura italiana. Noi – ha concluso il Ministro Catania – abbiamo bisogno di un sistema che consenta di tutelare la Sicilia come le produzioni settentrionali e come, in generale, tutte le altre realtà agricole europee”.
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15/12/2012, 8:24 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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eugenio ha scritto: ma nessuna news sullo scandalo al Palazzo del Potere? Precisazione del ministro Mario Catania. “Non ho mai affermato di aver facilitato l’uscita del Dottor Ambrosio dal Ministero agevolandone la sua nomina a Direttore generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA). Piuttosto, come ho spiegato ieri durante una conferenza stampa, il Dottor Ambrosio ha presentato la sua candidatura per quella posizione e, avendo i requisiti richiesti, vi ha acceduto. In tale procedura né il Ministro, né il Ministero hanno avuto alcun ruolo”. Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Comunicato stampa del 12 dicembre 2012
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15/12/2012, 14:25 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
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come dicesi al mio paese : nà bona pezz à culor
_________________ I
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15/12/2012, 14:30 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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CATANIA: È NELLE AREE INTERNE CHE SI GIOCA LA PARTITA DELL'ACQUA
“Quella della aree interne non è stata per lungo tempo una priorità per il Paese. Le priorità erano altre e sono altre, come le aree urbane periferiche, ma si tratta di una questione fondamentale”. Lo ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania intervenendo al seminario “Aree interne: nuove strategie per la programmazione 2014-2020'' organizzato dal Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca. “L'analisi di queste porzioni del nostro Paese – ha proseguito il Ministro Catania - ci consente di individuare una serie di caratteristiche comuni, come la tendenza allo spopolamento, ma anche la presenza di forti differenze. Per questo è fondamentale uno sforzo importante per mettere insieme delle risposte di carattere orizzontale con altre più legate alle esigenze dei singoli territori e questo può avvenire solo se esiste uno scambio continuo e proficuo tra le amministrazioni centrali e quelle periferiche”. “Credo che ci siano alcuni elementi generali sui quali bisogna insistere con forza e tra questi la qualità del territorio occupa un ruolo fondamentale, soprattutto nelle aree interne dove questa è mediamente meno deteriorata che non in quelle urbane, costiere o pianeggianti. Spesso ci si trova di fronte ad un territorio ancora integro, pur con una tendenza all'evoluzione in senso negativo. Per questa ragione è estremamente importante il tema della manutenzione del territorio e la sua centralità implica interventi normativi forti. Sono necessarie delle direttrici che rompano le attuali tendenze e in questo senso credo che il provvedimento legislativo contro la cementificazione del territorio, da me fortemente voluto, fosse una risposta in questo senso. Non solo per l'agricoltura ma per il territorio in generale”. “Se consideriamo la centralità della qualità del territorio – ha aggiunto il Ministro -, allora non si può non evidenziare quanto sia importante la manutenzione garantita dall'agricoltore. Per questo nelle aree interne non si può pensare un futuro di crescita e di sviluppo se c'è un abbandono massiccio da parte degli agricoltori. Cosa serve per contrastare questo fenomeno? Una buona politica agricola, il recupero di margini di redditività adeguati, un sistema di infrastrutture e di servizi che porti la popolazione a scegliere di continuare a vivere in queste aree, dove la qualità della vita è ritenuta tutto sommato migliore di quella delle aree urbane. Servono interventi infrastrutturali, ma devono essere 'dolci', con un impatto ben diverso rispetto a quanto accadeva negli anni '70”. “Le aree interne – ha quindi sottolineato il Ministro Catania - sono spesso caratterizzate da una crescente forestazione, ma questo non deve essere considerato un fattore necessariamente negativo. Ci sono una serie di potenzialità e possibilità che passano per l'utilizzo della risorsa boschiva in maniera economicamente produttiva e che possono essere sfruttate. Potremmo, ad esempio, alimentare tutta una serie di soluzioni per l'energia 'dolci' e a basso impatto ambientale”. “Vorrei infine soffermarmi – ha concluso Catania - sul tema dell'acqua: un crocevia fondamentale per tutto il Paese, ma il grosso della partita si gioca nelle aree interne. Dobbiamo cambiare marcia su questo tema, nei prossimi anni e decenni, per evitare conflitti tra uso civile, industriale e agricolo perché questo ci penalizzerebbe enormemente. Dobbiamo intervenire sul territorio, anche per rispondere ai cambiamenti climatici, migliorando la rete idrica ma anche creando piccole infrastrutture nuove, come un circuito di piccoli invasi, fondamentali per conservare e gestire la risorsa idrica. Interventi di questo tipo richiedono investimenti ingenti e questi sono possibili solo attraverso la programmazione dei fondi comunitari, sulla quale stiamo lavorando e continueremo a lavorare con grande forza insieme al Ministro Barca”.
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15/12/2012, 20:48 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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RAPPORTO 2012 QUALIVITA ISMEA, IL MINISTRO CATANIA: GRANDE SODDISFAZIONE PER LA QUALITA’ DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO
“Il lavoro di Qualivita e Ismea ha prodotto una pubblicazione ben fatta e ben articolata che sarà certamente utile per gli operatori del settore. In questa occasione vorrei ricordare quanta strada abbiamo fatto dagli inizi degli anni ‘90 rispetto alla qualità e alle denominazioni d’origine e ricordo che erano in pochi quelli disposti a crederci. Avevamo un numero ristretto di denominazioni presenti nella realtà economica ma non si aveva ancora la percezione di quanto potesse essere importante per la politica dell’agroalimentare italiano, sempre più orientata verso la qualità. In sede europea abbiamo portato avanti una battaglia per arrivare all’approvazione del regolamento di protezione delle denominazioni d’origine e in più momenti l’esito del negoziato è stato incerto ma alla fine ci siamo riusciti”. Così Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania alla presentazione del ‘Decimo Rapporto 2012 sulle produzioni agroalimentari italiane Dop, Igp e Stg’ che si è tenuto questa mattina presso la sede del dicastero. “La soddisfazione per quanto è stato fatto finora non ci deve far dimenticare che c’è ancora molto da lavorare: dobbiamo, sul piano interno, consolidare il contrasto all’illecito; sul piano comunitario, invece, batterci sempre di più per avere, da un lato, una regolamentazione più adeguata e, dall’altro, affinché l’Unione europea in sede internazionale, nel complesso dei negoziati con i Paesi terzi, affermi sempre di più la priorità di un sistema di tutela delle denominazioni d’origine”. Sul fronte della lotta alla contraffazione e alle imitazioni il Ministro Catania ha ricordato che “una parte determinante del lavoro è stato effettuato dalle forze di polizia, in particolare dal Corpo Forestale dello Stato e dall’Icqrf, l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione delle frodi, che si sono rapportate alla questione assumendola come una problematica di carattere economico estremamente rilevante per gli effetti che ha sul mercato e sui produttori”. Infine, il Ministro ha concluso dicendo che “il percorso intrapreso sul fronte della qualità e delle denominazioni d’origine continuerà ad essere seguito qualsiasi sia il quadro politico post elettorale e chiunque sia a capo di questo Ministero. È stato assunto nel dna di quella che è la politica agricola del nostro Paese e sarà perseguito da chiunque sarà al governo dopo di me”.
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17/12/2012, 18:40 |
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