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Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
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Marco
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MIPAAF: APERTA PIATTAFORMA INFORMATICA PER BANDO CONTRATTI DI FILIERA. SPORTELLO APERTO DAL 29 GENNAIO 2018
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è disponibile sul sito del Mipaaf la piattaforma informatica per la partecipazione al bando relativo ai contratti di filiera e di distretto. Per la prima volta si adotta l’invio digitale dei documenti previsti dalla norma per l’accesso ad uno strumento con una dotazione finanziaria importante di 260 milioni di euro, di cui 60 in conto capitale e 200 in finanziamento agevolato. Al fine di rendere più semplice e sicura la trasmissione della documentazione i tecnici informatici del Mipaaf hanno predisposto un’area cloud dove le imprese potranno precaricare i documenti e poi inviare via pec la domanda di partecipazione dal 29 gennaio 2018. Una videoguida sul canale YouTube del Ministero accompagna l’utente passo dopo passo nell’utilizzo della piattaforma.
Il termine, inizialmente previsto per il 27 novembre, è stato prorogato per consentire agli istituti bancari coinvolti nella procedura di assicurare una trasparente ed equa valutazione dei progetti che si candidano a partecipare al bando.
Ulteriore novità sul fronte bancario è costituito dal tetto massimo di costo della Banca autorizzata che per la prima volta viene fissato allo 0,9% del costo del progetto. Viene introdotta anche più trasparenza per i costi delle Banche finanziatrici che vengono pubblicati in maniera comparata da Cassa depositi e prestiti sul proprio sito. In questo modo le imprese da un lato potranno scegliere in maniera più informata le banche da coinvolgere e dall’altro hanno la garanzia di un costo prefissato che è tassativo.
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16/11/2017, 16:23 |
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Marco
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MIPAAF: DA OGGI SECONDA EDIZIONE DELLA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO MARTINA: PROMOZIONE E TUTELA DEL VERO MADE IN ITALY AGROALIMENTARE
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che inizia oggi la seconda edizione della ‘Settimana della cucina italiana nel mondo’, promossa dal Mipaaf e dal Ministero degli Affari Esteri.
Il progetto rientra nel piano del Governo per la promozione straordinaria del Made in italy per potenziare la distribuzione e la presenza commerciale dei prodotti del vero agroalimentare italiano e nel piano strategico del turismo 2017-2022 per dare rilievo ai territori meno conosciuti.
Oltre mille le iniziative previste quest’anno presso le 296 sedi diplomatico-consiliari gli Istituti italiani di cultura; dagli Stati Uniti d’America alla Cina, dal Brasile al Giappone, passando per il Canada, gli Emirati Arabi Uniti e la Russia. In programma seminari e conferenze, incontri con gli chef, degustazioni, eventi di promozione commerciale, corsi di cucina, proiezioni di film e documentari legati al cibo, convegni, concerti, corsi di lingua e mostre fotografiche.
“Far conoscere la nostra distintivita’ è un obiettivo cruciale dell’impegno di questa settimana. Abbiamo coinvolto chef, produttori, esperti per raccontare al meglio qualità, sostenibilità, sicurezza alimentare che stanno dietro ai nostri prodotti – afferma il Ministro Maurizio Martina – vogliamo essere sempre più vicini alle imprese che guardano al mondo per dare loro nuove opportunità sui mercati. Per questo serve anche formare i consumatori, aiutarli a riconoscere il Made in Italy autentico. Gli ultimi dati sull’export agroalimentare, che in 9 mesi quest’anno ha raggiunto quota 29,8 miliardi di euro, dimostrano l’importanza di saper fare squadra all’estero. Un percorso avviato con Expo Milano 2015 e che si collega all’impegno politico ribadito al G7 dell’agricoltura di Bergamo. Andiamo avanti allora con passione e coraggio per affrontare queste nuove sfide in mercati aperte con regole giuste”.
Nella seconda edizione della ‘Settimana della cucina italiana nel mondo’ focus su: • cucina e vino di qualità • tutela e valorizzazione dei prodotti a denominazione protetta e controllata insieme ad azioni di diffusione dei metodi italiani di protezione dei marchi che sviluppino iniziative di contrasto al fenomeno dell’italian sounding • promozione degli itinerari enogastronomici e turistici regionali • attenzione alla formazione nel settore alberghiero per sviluppare collaborazioni di lungo periodo tra cuochi italiani e locali • sostegno alle candidature dell'arte dei pizzaiuoli napoletani e del sito “Le colline del Prosecco a Valdobbiadene” a Patrimonio Unesco • sostegno alle produzioni tipiche delle regioni colpite dal terremoto
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20/11/2017, 16:08 |
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Marco
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ETICHETTA, MIPAAF: TAR DEL LAZIO NON SOSPENDE DECRETO GRANO/PASTA. DAL 17 FEBBRAIO SCATTA OBBLIGO INDICAZIONE ORIGINE MARTINA: AVANTI PER MASSIMA INFORMAZIONE AI CONSUMATORI
Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Tar del Lazio, con l'ordinanza n. 6194/2017, ha respinto la richiesta di sospendere il decreto interministeriale che introduce l’obbligo di indicazione d’origine del grano nella pasta. Il Tribunale ha ritenuto “prevalente l’interesse pubblico volto a tutelare l’informazione dei consumatori, considerato anche l’esito delle recenti consultazioni pubbliche circa l’importanza attribuita dai consumatori italiani alla conoscenza del Paese d’origine e/o del luogo di provenienza dell’alimento e dell’ingrediente primario”. Il provvedimento firmato dai Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda entrerà in vigore come previsto il 17 febbraio 2018.
“La decisione del Tar del Lazio – ha commentato il Ministro Martina – conferma il diritto dei consumatori alla massima trasparenza delle informazioni in etichetta. Il nostro lavoro a tutela delle produzioni italiane va avanti, per valorizzare l’origine delle materie prime e rafforzare le filiere agroalimentari. Crediamo che questo provvedimento debba essere esteso a tutta l’Unione europea, perché si tratta di una scelta di equità, competitività e giustizia”.
COSA PREVEDE IL DECRETO GRANO/PASTA
Il decreto grano/pasta prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture: a) Paese di coltivazione del grano: nome del Paese nel quale il grano viene coltivato; b) Paese di molitura: nome del paese in cui il grano è stato macinato. Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE. Se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l'Italia, si potrà usare la dicitura: "Italia e altri Paesi UE e/o non UE".
ORIGINE VISIBILE IN ETICHETTA Le indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.
OLTRE L'85% DEGLI ITALIANI CHIEDE TRASPARENZA NELL'INDICAZIONE D'ORIGINE DI GRANO E PASTA Oltre l'85% degli italiani considera importante conoscere l'origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per la pasta. È questo il dato emerso dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini.
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22/11/2017, 14:20 |
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Marco
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MIPAAF: AMATRICIANA TRADIZIONALE VERSO RICONOSCIMENTO STG MARTINA: AVANTI NELL’IMPEGNO PER SIMBOLO DEL TERRITORIO
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato definito il disciplinare per la richiesta di riconoscimento europeo come STG (Specialità Tradizionale Garantita) al sugo all’Amatriciana. Si è svolta infatti al Ministero l’audizione pubblica prevista di presentazione del disciplinare, durante la quale non ci sono state opposizioni.
Il disciplinare nello specifico definisce i criteri necessari per l’utilizzo della dicitura “Amatriciana tradizionale”: - gli ingredienti - le modalità di preparazione - le caratteristiche organolettiche
“Andiamo avanti - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - per dare all’Amatriciana tradizionale la tutela e il riconoscimento che merita. È un impegno che vogliamo portare fino in fondo perché questa preparazione è più di una ricetta, è un simbolo identitario e culturale per il territorio. Ripartire dopo la tragedia del terremoto si può e l’agroalimentare dovrà essere il motore principale”. Da questo momento, la procedura prevede, dopo la pubblicazione in Gazzetta nelle prossime settimane, trenta giorni di tempo per permettere eventuali opposizioni. Trascorso questo periodo, il disciplinare concluderà l’iter nazionale e sarà inviato a Bruxelles per l’approvazione definitiva.
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22/11/2017, 19:56 |
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Marco
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RISO, MIPAAF E MISE: INVIATO DOSSIER PER ATTIVAZIONE CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA SU IMPORT A DAZIO ZERO DA PAESI ASIATICI EBA MARTINA E CALENDA SCRIVONO ALLA COMMISSIONE UE PER TUTELARE LA FILIERA RISICOLA ITALIANA ED EUROPEA
I Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dello Sviluppo Economico rendono noto che è stato inviato a Bruxelles il dossier integrato per la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia a tutela del settore risicolo dalle importazioni a dazio zero dai Paesi asiatici EBA, in particolare dalla Cambogia.
I ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda hanno accompagnato il dossier con una lettera indirizzata ai Commissari Federica Mogherini, Cecilia Malmström e Phil Hogan. Il dossier che scaturisce da una intensa attività di confronto effettuata dai Ministeri con i Servizi della Commissione è stato integrato da un'apposita ed approfondita relazione commissionata dall'Ente risi ad un affermato studio legale internazionale. In tale documento si evidenzia che:
· il prodotto danneggiato dalle importazioni di riso lavorato dalla Cambogia è il riso indica lavorato derivante dalla coltivazione nell'Unione europea, nel rispetto dell'articolo 22 del regolamento (UE) n.978/2012 (concetto di prodotto identico);
· il soggetto da investigare per la procedura di attivazione della clausola sia l'industria di trasformazione (e di conseguenza anche il produttore) che ha visto ridursi drasticamente il collocamento di riso indica nell'UE.
Solo l'Italia dalla campagna 2011/12 alla campagna 2016/17 ha conosciuto un mancato collocamento di riso lavorato indica nell'UE di circa 67.000 tonnellate.
"Chiediamo l'attivazione della clausola di salvaguardia - dice la lettera dei Ministri Martina e Calenda - perché la crisi dei prezzi mette a rischio la sopravvivenza e il futuro dell'intera filiera risicola europea. L'abbandono della risicoltura provocherebbe ripercussioni gravissime non solo sotto il profilo della tenuta socio-economica di molti distretti rurali ma anche dal punto di vista ambientale, tenuto conto del valore degli ecosistemi che caratterizzano le aree di produzione".
"Le cause principali di questa crisi senza precedenti - prosegue la lettera - sono da attribuire al regime particolarmente favorevole praticato nei confronti dei Paesi Meno Avanzati (accordo EBA), che prevede la possibilità di esportare verso l'Unione Europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero. Per questo già a luglio scorso insieme a Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania abbiamo chiesto alla Commissione di attivare la clausola di salvaguardia. Con il nuovo dossier inviato ci aspettiamo decisioni conseguenti da parte della Commissione europea".
I DATI
Nel corso degli ultimi 5 anni il consumo comunitario di riso è aumentato del 5% e le importazioni di riso lavorato dalla Cambogia sono aumentate del 171%. Oltre a ciò nello stesso periodo le vendite di riso Indica coltivato nell'UE sono calate del 37%, da 676.900 a 427.904 tonnellate. Ciò si è tradotto in un calo del 18% delle quote di mercato detenute dagli operatori dell'UE con prodotto comunitario dal 46% al 28%. La superficie investita a riso Indica nell'UE è calata del 40%, da 158.000 a 92.000 ettari, così come è calata del 39% la produzione di risone. I prezzi del riso Indica importato dalla Cambogia (€488,58 per tonnellata nella campagna 2016/17) si collocano ben al di sotto del prezzo, circa il 30% in meno, praticabile dagli operatori comunitari. Come conseguenza di quanto sopra i risicoltori dell'UE hanno ridotto la superficie investita a riso Indica ed aumentato quella investita a riso Japonica creando un eccesso di offerta che ha determinato ripercussioni a livello di prezzo anche su questo comparto (mediamente del 30% con punte del 60%).
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24/11/2017, 14:14 |
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Siccità, Martina: “Urgenti piani di investimenti pubblici e privati. Avviato piano 700 milioni”
“Servono con urgenza piani di investimento pubblici e privati per ammodernare la rete di distribuzione e per accelerare l’adozione di innovazioni sul fronte dell’agricoltura e dell’allevamento di precisione che aiutino nel risparmio idrico e nel riutilizzo della risorsa. Noi abbiamo avviato un primo piano da 700 milioni di euro. È un tema non solo agricolo, ma di sostenibilità̀ complessiva del nostro modello produttivo”.
Lo dichiara il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina in merito al fenomeno gravoso della siccità registrato in Italia. Nel suo libro “Dalla Terra all’Italia” affronta il tema evidenziando come “ad oggi raccogliamo solo l’11% delle precipitazioni, troppo poco. E’ necessario dotarci di infrastrutture adeguate e occorre realizzare investimenti per aumentare la capacità di invaso”.
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04/12/2017, 21:53 |
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Marco
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UNESCO, MIPAAF: L’ARTE DEL PIZZAIUOLO NAPOLETANO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il comitato per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco ha iscritto “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nella lista degli elementi dichiarati Patrimonio dell’umanità.
La candidatura è stata avviata dal Mipaaf nel marzo 2009 ed è stata condotta da una specifica task force di esperti guidata dal professor Pier Luigi Petrillo.
“Il Made in Italy ottiene un altro grande successo – afferma il Ministro Maurizio Martina – È la prima volta che l’Unesco riconosce quale patrimonio dell’umanità un mestiere legato ad una delle più importanti produzioni alimentari, confermando come questa sia una delle più alte espressioni culturali del nostro Paese. È un’ottima notizia che lancia il 2018 come anno del Cibo. L’arte del pizzaiuolo napoletano racchiude in sé il saper fare italiano costituito da esperienze, gesti e, soprattutto, conoscenze tradizionali che si tramandano da generazione in generazione. È un riconoscimento storico che giunge dopo un complesso lavoro negoziale durato oltre 8 anni, che premia l’impegno del Ministero al fianco delle associazioni dei pizzaiuoli. Ringrazio le istituzioni locali, la Regione Campania, gli esperti del Ministero e tutti quelli che col loro impegno hanno reso possibile questo risultato che ribadisce il ruolo di primo piano svolto dal nostro Paese nel valorizzare la propria identità enogastronomica.”
Nel 2010 è arrivata la proclamazione della Dieta Mediterranea, primo elemento culturale al mondo a carattere alimentare iscritto nella lista dell’Unesco; nel 2014, il riconoscimento della coltivazione della “Vite ad alberello” di Pantelleria, primo elemento culturale al mondo di carattere agricolo riconosciuto dall’Unesco. Ora “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano”. Dei 6 elementi italiani riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’umanità, 3 sono riconducibili al patrimonio agroalimentare, a conferma che in Italia il cibo e l’agricoltura sono elementi caratterizzante la cultura del Paese.
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07/12/2017, 9:46 |
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MIPAAF: MERCOLEDI’ 13 DICEMBRE A ROMA IL FORUM AGRICOLTURA DI MONTAGNA Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che mercoledì 13 dicembre a partire dalle ore 9.30 si terrà a Roma il Forum dell’Agricoltura di Montagna. L’iniziativa, in collaborazione con la Rete Rurale Nazionale, rappresenta un momento di confronto finalizzato a definire le linee guida per la valorizzazione delle produzioni montane e lo sviluppo delle terre alte. Il forum è articolato in due sessioni plenarie (9.30-11.00) e (15.00-17-00) e tre sessioni parallele (11.00-13.30): Sessione 1 - Prodotti e filiere di montagna, diversificazione e reddito: opportunità per accrescere la competitività e la resilienza dei sistemi montani. Sessione 2 - La montagna bene pubblico da valorizzare e tutelare: nuove strategie di gestione sostenibile e contrasto ai fenomeni di dissesto Sessione 3 - Politiche, progetti e strategie per l'agricoltura di montagna: insegnamenti e prospettive per il futuro I giornalisti interessati a seguire i lavori possono accreditarsi registrandosi al seguente link ( http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ ... gina/17706)
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08/12/2017, 0:41 |
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PACCHETTO "OMNIBUS", MARTINA: MENO BUROCRAZIA E PIÙ OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI
“L’adozione del pacchetto “Omnibus” è un’ottima notizia. C’è molto dell’iniziativa italiana in questa riforma, grazie al lavoro dei nostri eurodeputati a partire da Paolo De Castro e dall’azione del nostro Ministero. Abbiamo ottenuto avanzamenti importanti che correggono una politica agricola comune troppo burocratica. Dal 1 gennaio 2018 ci saranno infatti più semplificazioni e progressi importanti per l’agricoltura italiana. C’è più spazio per il sostegno ai giovani agricoltori, un taglio concreto di vincoli burocratici e un’attenzione maggiore alla questione cruciale della gestione del rischio, che vede un miglioramento degli strumenti a disposizione. Per la prossima programmazione servirà ancora più spinta per tenere insieme agricoltura, alimentazione e ambiente. La Pac è un pilastro necessario sul quale investire, un passaggio chiave per il rilancio dell’Europa.” Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.
FOCUS - LE PRINCIPALI NOVITÀ DEL PACCHETTO OMNIBUS
- Si prevede una maggiore flessibilità per identificare la figura dell'agricoltore attivo, nell'applicazione degli aiuti accoppiati e per i piccoli agricoltori.
- Maggiore semplificazione nelle regole del greening e possibilità di aumentare il pagamento di base per i giovani agricoltori.
- Sullo sviluppo rurale, le novità più importanti riguardano la gestione del rischio; in particolare, la soglia minima di danno per far scattare l'erogazione dei risarcimenti dovrebbe essere abbassata dal 30 al 20%. Altre semplificazioni riguardano lo strumento di stabilizzazione del reddito attraverso i fondi di mutualizzazione. Di grande importanza inoltre, tra l'altro fortemente volute dalla delegazione italiana, sono le novità introdotte alla misura consulenza aziendale che, pur se inserita negli attuali Programmi di sviluppo rurale, risulta praticamente inapplicata a causa di limiti oggettivi previsti nella regolamentazione di base.
- Per quanto riguarda le OCM, il rafforzamento del ruolo delle organizzazioni dei produttori per tutti i settori, analogamente a quanto già previsto nel pacchetto latte.
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12/12/2017, 19:44 |
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Etichettatura, Martina: "Abbiamo fatto scelta di trasparenza. Pronti a difenderla in ogni sede"
"Noi abbiamo fatto una scelta chiara di trasparenza sull’indicazione d’origine in etichetta e siamo pronti a difenderla in ogni sede nazionale e comunitaria. In attesa che ci sia una piena attuazione del regolamento europeo in materia, l’Italia garantisce ai consumatori il diritto a conoscere l’origine delle materie prime di latte, pasta, riso e derivati del pomodoro. I decreti sono pienamente operativi, come confermato anche di recente dalla decisione del Tar del Lazio che ha rigettato il ricorso per la sospensiva. Andiamo avanti per valorizzare le nostre filiere e tutelare il lavoro dei nostri agricoltori".
Così commenta il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina la notizia del reclamo ufficiale presentato dall'organizzazione dell'industria alimentare europea FoodDrinkEurope alla Commissione Ue contro l'Italia per l'adozione dei decreti sull'indicazione obbligatoria di origine per il grano, riso e pomodoro.
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13/12/2017, 19:51 |
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