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Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
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Marco
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DL TERREMOTO: LE MISURE PER AGRICOLTORI E ALLEVATORI NELLA LEGGE 340 MILIONI DI EURO PER RILANCIO DELLE FILIERE E INTERVENTI IMMEDIATI DI SOSTEGNO AL REDDITO
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato al Senato il DL Terremoto nel quale sono contenute importanti misure legate alla gestione dell’emergenza in campo agricolo e agroalimentare e per il rilancio delle filiere delle zone colpite dal sisma.
NEL DETTAGLIO
- 35 MILIONI DI EURO PER SOSTEGNO AL REDDITO DELLE IMPRESE Una misura urgente è stata definita per la copertura del mancato reddito delle imprese di allevamento: sono stanziati 35 milioni di euro a favore degli allevatori colpiti dal terremoto inserito nel pacchetto zootecnia autorizzato dalla Commissione Ue. In particolare per quanto riguarda i bovini viene stabilito un aiuto a capo di circa 400 euro, mentre sono in definizione i dettagli tecnici degli aiuti mirati per ovini e suini. Le misure saranno attive da gennaio 2017 e per calcolare gli animali di proprietà di ogni impresa verranno utilizzati i dati al 31 luglio, per non danneggiare chi avesse subito perdite durante i terremoti.
- 340 MILIONI DI EURO PER PROGETTO STRATEGICO DI RILANCIO DELLE FILIERE Previsto che le regioni interessate dagli eventi sismici possano disporre di risorse aggiuntive da destinare ad un progetto strategico di rilancio del settore agricolo e agroindustriale che verrà coordinato insieme al Mipaaf. Per le risorse è stabilito che l’intera quota di cofinanziamento regionale del PSR 2014-2020 sia assicurata dallo Stato attraverso le disponibilità del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie. Complessivamente si tratta di 340 milioni di euro per gli anni 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020.
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06/04/2017, 7:10 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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RIFORMA PAC 2020, MIPAAF: INVIATO A HOGAN DOCUMENTO CON LE PRIORITÀ DELL’ITALIA
MARTINA: SERVE UNA POLITICA AGRICOLA CON REGOLE SEMPLICI E TEMPI CERTI PER TUTELARE IL REDDITO DI AGRICOLTORI E ALLEVATORI
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che nella giornata di oggi il Ministro Maurizio Martina ha inviato al Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan un documento con le priorità italiane di riforma della Politica Agricola Comune post 2020.
Si tratta di una prima serie di proposte, risultato del lavoro portato avanti dal Mipaaf in collaborazione con le Regioni e le organizzazioni di categoria per valorizzare al meglio la distintività del modello agricolo italiano e dare risposte concrete ad agricoltori e allevatori.
Parole chiave: maggiore semplificazione, investimenti per l'innovazione, tutela del reddito e salvaguardia delle produzioni per garantire il futuro delle filiere. Per realizzare questi obiettivi il documento italiano propone di valorizzare meglio le Ocm come terzo pilastro della Pac, creare nuovi strumenti di gestione del rischio nell’ambito dei pagamenti diretti, tagliare la burocrazia dei programmi di sviluppo di rurale. L’Italia chiede anche un focus specifico su argomenti centrali come ricambio generazionale, sviluppo nelle aree interne e investimenti in ricerca e innovazione.
A 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, l’Italia evidenzia la necessità di rilanciare l’azione europea, a partire proprio da una più forte Politica Agricola Comune, alla luce anche delle nuove sfide globali: produrre di più ma in modo sostenibile, tutelando i milioni di agricoltori europei che garantiscono la produzione di cibo per 500 milioni di cittadini.
“Nella riforma della Pac l’Italia può giocare un ruolo importante – afferma il Ministro Martina - sostenendo con forza le ragioni di una spesa agricola attenta a tutelare il reddito di chi opera nel settore, sostenere la qualità dei prodotti, gestire in modo sostenibile e razionale le risorse naturali e valorizzare le aree rurali. Dobbiamo partire dalla garanzia nel bilancio Ue di risorse adeguate alle necessità dell’agricoltura europea. Così come è impostata oggi, la Pac non riesce sempre a dare risposte soddisfacenti dal punto di vista della salvaguardia del reddito degli imprenditori agricoli e neanche dei contribuenti. Con questa riforma abbiamo quindi l’occasione per rafforzare gli strumenti disponibili prevedendo, ad esempio, l’estensione del modello delle Organizzazioni comuni di mercato ad altri settori come latte, carne o cereali, migliorarne la competitività, incrementare la capacità di adattamento alle turbative dei mercati. Dobbiamo dare più attenzione ai giovani e lavorare per la massima trasparenza verso i consumatori attraverso l’indicazione dell’origine della materia prima degli alimenti. Scelte coraggiose che siamo chiamati a compiere già oggi.”
LE PROPOSTE ITALIANE NEL DETTAGLIO
- PIÙ SEMPLIFICAZIONE E INVESTIMENTI MIRATI
L’obiettivo è assicurare risorse adeguate nel prossimo “Quadro finanziario pluriennale” (Qfp), indipendentemente dagli effetti della Brexit sul bilancio comunitario, da utilizzare per sostenere una spesa agricola non indifferenziata. Per questo è necessario stanziare risorse coerenti con gli obiettivi da perseguire. Da questo punto di vista, l’Italia ribadisce che l’utilizzo della superficie agricola come unica chiave di ripartizione delle risorse finanziarie destinate ai pagamenti diretti costituisce un criterio inadeguato rispetto agli obiettivi da raggiungere, in particolare riguardo alla crescita sostenibile e l’occupazione. Un pagamento fondato solo sulla superficie non rappresenterebbe un incentivo a “chi lavora” e a “chi investe”, ma sarebbe una rendita a “chi possiede”, rischiando quindi di soffocare lo sviluppo del settore e il necessario ricambio generazionale.
- NUOVI STRUMENTI DI GESTIONE DEL RISCHIO
Il modello basato su misure obbligatorie del primo pilastro (condizionalità e greening) e misure facoltative dello sviluppo rurale (agroambiente e indennità per svantaggi naturali) secondo l’Italia risulta poco efficace, molto complesso e a volte contraddittorio, anche a causa della diversità dei soggetti coinvolti nella gestione. La componente accoppiata dei pagamenti diretti deve essere in grado, in un quadro di semplificazione e sussidiarietà, di fornire sostegni mirati a settori sensibili e strategici, anche in funzione di pagamenti anticiclici. Le recenti crisi di mercato hanno infatti dimostrato come gli attuali strumenti di gestione delle crisi siano obsoleti, costosi e non in grado di fornire risposte adeguate, tempestive ed efficaci. Le misure di gestione del rischio, trasferite al secondo pilastro della Pac con la riforma del 2014, risultano ancora poco diffuse, anche perché troppo complesse e scarsamente adeguate a salvaguardare il reddito degli agricoltori.
L’Italia chiede quindi di potenziarle, semplificarle e inserirle in un contesto programmatorio diverso dallo sviluppo rurale.
- FONDARE UN TERZO PILASTRO SULLE OCM PER MIGLIORARE I RAPPORTI DI FILIERA
È importante che la futura Pac consideri con maggiore attenzione la problematica della distribuzione del valore lungo la catena alimentare. Secondo l’Italia, la riforma della Pac deve costituire l’occasione per rafforzare gli strumenti disponibili, prevedendo, ad esempio, l’estensione del modello delle Organizzazioni comuni di mercato ad altri settori produttivi, come il latte, la carne o i cereali.
Le attuali OCM hanno infatti dimostrato di saper sostenere efficacemente un processo di riorganizzazione di lungo periodo basato sull’innovazione e sull’orientamento al mercato, permettendo il superamento definitivo di profonde situazioni di crisi. Basti pensare ai risultati raggiunti dalla Organizzazione comune di mercato nel settore vitivinicolo, che ha consentito di abbandonare definitivamente una politica decennale di assistenzialismo basata sullo smaltimento di eccedenze attraverso costose misure di distillazione. Un analogo discorso può essere fatto per l’OCM ortofrutta, che costituisce un evidente modello positivo per le imprese europee, in termini di miglioramento strutturale e di capacità di aggregazione.
Per l’Italia è quindi giunto il momento di allargare il perimetro di riferimento delle attuali OCM ad altri settori produttivi (come appunto latte, carne, cereali e riso), qualificando questa modalità di intervento in un vero e proprio terzo pilastro della Politica agricola comune.
- SVILUPPO RURALE: REGOLE SEMPLICI E TEMPI CERTI
Lo sviluppo rurale rappresenta una politica con precise ricadute territoriali, fortemente orientata alla competitività e all’innovazione ed è fondamentale per garantire l’occupazione e la tenuta socio-economica delle aree più fragili. L’Italia attribuisce da sempre grande importanza a questa politica, tanto che la dotazione finanziaria complessiva per il periodo 2015–2020 è la più alta della Ue a 28. Nel documento inviato al Commissario Hogan si evidenzia perciò la necessità di confermare le risorse finanziarie in dotazione anche nella futura Pac, fornire egole semplici e garantire tempi ceri.
A fronte di un quadro economico in continua evoluzione, è infatti cruciale evitare periodi di blocco dei finanziamenti pubblici e gravi discontinuità tra periodi di programmazione consecutivi. In quest’ottica, l’Italia chiede di sviluppare meccanismi tali da garantire maggiore continuità di accesso ai finanziamenti, assicurando erogazioni in tempi congrui e agevolando la transizione tra una programmazione e quella successiva.
- FAVORIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE E TUTELARE LE AREE INTERNE E MONTANE
La nuova Pac deve necessariamente avere più attenzione al ricambio generazionale, con una dotazione specifica più alta per l’insediamento di under 40 in agricoltura e per accompagnare la crescita e il consolidamento di queste imprese. Questo tema intreccia in maniera inevitabile quello delle aree interne e montane dei Paesi Ue, dove c’è bisogno di maggior coordinamento tra i vari strumenti a disposizione e di interventi che siano più efficaci nella lotta allo spopolamento. Gli strumenti destinati alle aree più fragili devono essere rafforzati, per garantire la presenza e il mantenimento dell’attività agricola e la gestione forestale sostenibile.
L’Italia evidenzia quindi la necessità di semplificare le modalità di programmazione e prevedere maggiore flessibilità per gli Stati membri a programmazione regionalizzata; ridurre le informazioni e gli adempimenti necessari per l’approvazione e la modifica dei programmi e regole più flessibili per la loro gestione; programmare le risorse finanziarie nazionali, valutando la possibilità di una gestione nazionale relativamente agli obiettivi di spesa.
- VALORIZZARE l’ORIGINE E LA DISTINTIVITÀ
La distintività del modello agricolo europeo si manifesta in termini di sicurezza alimentare, salute dei consumatori, rispetto di regole chiare nel settore ambientale, salute pubblica e benessere animale. Secondo l’Italia è arrivato il momento di valorizzare adeguatamente queste caratteristiche del modello agricolo europeo attraverso un concreto incremento della trasparenza per dare la possibilità ai consumatori di conoscere e di riconoscere chiaramente i prodotti ottenuti nel rispetto di queste regole più stringenti e fare sì che i meccanismi di mercato possano operare correttamente.
- INNOVAZIONE: LA SFIDA DELL’AGRICOLTURA DI PRECISIONE E DELLA RICERCA AGRICOLA
Grande importanza riveste l’innovazione e il ruolo che i PEI possono svolgere nei processi di trasferimento delle conoscenze a livello aziendale e territoriale. L’Europa deve colmare un gap di sviluppo rispetto ad altri Paesi e c’è bisogno di investimenti mirati a carattere europeo per sviluppare piattaforme di elaborazione dei Big data agricoli, per dare continuità alla ricerca e al sostegno delle biotecnologie innovative e sostenibili, agli investimenti in tecnologie e agricoltura di precisione.
Per difendere il patrimonio europeo di biodiversità servono risorse adeguate e programmi di lungo periodo, una componente fondamentale per garantire il miglioramento del settore e accelerare anche il raggiungimento degli obiettivi ambientali della Politica Agricola Comune.
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06/04/2017, 19:35 |
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Marco
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COMANDO CARABINIERI POLITICHE AGRICOLE E ALIMENTARI
COMUNICATO STAMPA
TUTELA E SICUREZZA DEI CONSUMATORI NELL’AGROALIMENTARE, SEQUESTRATE 1052 BOTTIGLIE DI VINO E 500 LITRI DI OLIO
AVELLINO E SALERNO, 7 APRILE 2017 CONTROLLI IN MATERIA DI ETICHETTATURA E TRACCIABILITA’ EFFETTUATI DAL COMANDO CARABINIERI POLITICHE AGRICOLE E ALIMENTARI –NUCLEO ANTIFRODE CARABINIERI DI SALERNO CONGIUNTAMENTE AL GRUPPO CARABINIERI FORESTALE DI AVELLINO E I.C.Q.R.F. DI SALERNO- A TUTELA DEL CONSUMATORE E DEGLI OPERATORI DI SETTORE.
Il Nucleo Antifrode Carabinieri di Salerno, il Gruppo Carabinieri Forestale di Avellino e l’I.C.Q.R.F. di Salerno, nel corso di verifiche nelle province di Avellino e Salerno, sequestravano 1052 bottiglie di vino confezionato e 500 litri di olio, dichiarato come extra-vergine di oliva, riscontrando violazioni in materia di designazione e presentazione dei vini e di rintracciabilità e venivano contestate sanzioni per 2.500 euro. I suddetti prodotti, così rappresentati in etichetta, avrebbero potuto ingenerare confusione nel consumatore. La mancanza delle informazioni utili, al fine di individuare la provenienza degli stessi, avrebbe potuto creare una potenziale pericolosità per la salute pubblica.
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07/04/2017, 13:24 |
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Marco
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VINO, MIPAAF: PROPOROGATO AL 30 APRILE IL TERMINE PER LE DOMANDE MISURA INVESTIMENTI
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato posticipato al 30 aprile 2017 il termine ultimo per presentare le domande relative alla misura investimenti del piano nazionale di sostegno del settore vitivinicolo per la corrente annualità. La Conferenza Stato Regioni, infatti, ha sancito nella seduta di ieri l’intesa sul relativo schema di decreto.
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07/04/2017, 15:28 |
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Marco
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MIPAAF, A VINITALY 2017 CON EVENTI SU RICERCA, INNOVAZIONE E SEMPLIFICAZIONE
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sarà presente anche quest’anno alla fiera di Verona, dove si svolgeranno in contemporanea, da domenica 9 a mercoledì 12 aprile, Vinitaly e Sol&Agrifood.
Tante le attività promosse e organizzate dal Mipaaf nella propria area espositiva all'interno della fiera, posta al piano terra del PalaExpo, per promuovere il settore vitivinicolo e olivicolo-oleario, valorizzare le produzioni di qualità e informare gli operatori sugli strumenti a loro disposizione per la semplificazione amministrativa con convegni, seminari e presentazioni di progetti di ricerca sul vino e sull'olio.
Infine, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) metterà gratuitamente a disposizione di tutti gli operatori della filiera vinicola il proprio personale per aiutare le aziende ad operare in modo corretto ed efficiente e a chiarire i dubbi. I funzionari dell’ICQRF saranno a disposizione tutti i giorni dell’evento, dalle ore 10 alle 18.
Di seguito il programma degli eventi che si svolgeranno presso la spazio Mipaaf
DOMENICA 9 APRILE
ore 15:00 - “L’Arma dei Carabinieri a tutela dell’agroalimentare” – a cura del NUCLEO CARABINIERI POLITICHE AGRICOLE
LUNEDI’ 10 APRILE
ore 10:00 – “Strategie di filiera: insieme per la competitività. Le sfide del vino italiano verso il 2020”.
ore 11:00 - "Vino italiano: le nuove sfide"
ore 14:00 - “Nuovi fattori di successo” – a cura di ISMEA
MARTEDI’ 11 APRILE
ore 10:00 - "Vino 4.0: ricerca e nuove tecnologie" – a cura di CREA
ore 11:00 - "App Agea: le novità per gli operatori agricoli" – a cura di AGEA
MERCOLEDI’ 12 APRILE
ore 14:00 - “L’Importanza della formazione nel settore agroalimentare”
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07/04/2017, 20:08 |
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Marco
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MIPAAF, SABATO 8 APRILE A OPERA WINE LA CONFERENZA “60 ANNI DI EUROPA. 60 ANNI DI POLITICA AGRICOLA COMUNE” CON IL MINISTRO MARTINA E IL COMMISSARIO EUROPEO HOGAN
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che sabato 8 aprile alle ore 17.00 presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona, nell’ambito dell’iniziativa Opera Wine, si terrà la conferenza “60 anni di Europa. 60 anni di politica agricola comune. L’agricoltura europea, dalle radici al futuro”.
La conferenza sarà tenuta dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, dal Commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan, e dal Ministro dell’agricoltura e pesca maltese Roderick Galdes (Presidente di turno del Consiglio Agrifish). Parteciperanno anche il Ministro polacco dell’agricoltura Krzysztof Jurgiel e altre 10 delegazioni dei Paesi membri dell’Ue.
Al termine della conferenza il Ministro Martina e il Commissario Hogan, insieme a Leonardo Di Gioia, Coordinatore della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, ai rappresentati del Fondo Europeo per gli Investimenti, della Cassa Depositi e Prestiti, di Ismea e della Banca Europea per gli Investimenti, interverranno alla cerimonia ufficiale di lancio della Piattaforma Italiana Multiregionale di Garanzia. Nel corso della cerimonia verrà firmato l’accordo quadro con le prime 8 regioni aderenti all’iniziativa (Piemonte, Toscana, Umbria, Campania, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria).
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07/04/2017, 20:09 |
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Marco
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MIPAAF, PRESENTATA LA PIATTAFORMA ITALIANA MULTIREGIONALE DI GARANZIA: 485 MILIONI DI EURO PER SOSTENERE GLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE AGRICOLE
MARTINA: ITALIA PRIMA IN EUROPA A SPERIMENTARE QUESTO MODELLO
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che, in occasione della conferenza “Sessant’anni di Europa, sessant’anni di Politica agricola comune - L’agricoltura europea, dalle radici al futuro”, che si è svolta oggi a Verona al Palazzo della Gran Guardia, è stata presentata la piattaforma italiana multiregionale di garanzia alla presenza del Ministro Maurizio Martina, del Commissario europeo Phil Hogan, del Vice Presidente della Banca Europea per gli investimenti Dario Scannapieco, del Coordinatore della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni Leonardo Di Gioia, del CEO del Fondo Europeo per gli Investimenti Pier Luigi Gilibert, del CEO di Cassa Depositi e Prestiti Fabio Gallia e del Presidente di Ismea Enrico Corali.
Si tratta del primo esperimento in assoluto nel quale sono coinvolte le Amministrazioni regionali, gli Enti nazionali e le istituzioni finanziarie europee. Nel dettaglio, l'accordo prevede la costruzione di un portafoglio multiregionale di garanzie, per proteggere prestiti destinati a finanziare gli investimenti connessi ai Programmi di Sviluppo Rurale.
Lo scopo del progetto è utilizzare meglio il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per sostenere, attraverso strumenti di garanzia, le scelte delle piccole e medie imprese che operano nel settore della produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti agricoli.
L’impegno finanziario previsto è di 165 milioni di euro da parte del Fondo Europeo per gli Investimenti, 150 milioni di euro da Cassa Depositi e Prestiti e 150 milioni di euro dalla Banca Europea per gli Investimenti. 465 milioni complessivi, ai quali si aggiungono 20 milioni di Ismea, che in base alle stime, potranno mobilitare circa un miliardo di euro di investimenti in agricoltura e agroindustria nei prossimi anni.
Nel corso della presentazione è stato firmato l’accordo quadro con le prime 8 regioni aderenti all’iniziativa: Piemonte, Toscana, Umbria, Campania, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria.
"Ancora una volta - ha dichiarato il Ministro Martina - l'Italia si mette alla testa di una sperimentazione utile per le imprese agricole. L'obiettivo è quello di stimolare e rendere più semplice l'utilizzo dei fondi di sviluppo rurale. Con l'impegno della Bei, del Fei e delle nostre Ismea e Cassa depositi e prestiti realizziamo un'operazione che non ha precedenti. Le Regioni capofila potranno così essere un vero laboratorio di un'Europa che da' risposte concrete alle sue imprese e ai cittadini".
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08/04/2017, 20:01 |
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Marco
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VINITALY, MIPAAF: MINISTRO MARTINA INCONTRA COMMISSARIO UE PHIL HOGAN SU SFIDE AGRICOLTURA MARTINA: SERVE UNA FORTE POLITICA AGROALIMENTARE PER IL FUTURO DELL'EUROPA
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che a Verona, in occasione dell'apertura del 51esimo Vinitaly, il Ministro Maurizio Martina ha avuto un incontro bilaterale con il Commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan. Al centro del confronto le sfide più importanti dell'agricoltura in vista della riforma della Pac post 2020. Si è concordato sulla necessità di confermare lo stanziamento delle risorse per il comparto agricolo, che rappresenta un investimento strategico nel processo di integrazione europea non solo per gli agricoltori, ma per tutti i cittadini. L'attività agricola svolge un ruolo insostituibile nella produzione del cibo, nella tenuta del paesaggio e nella sostenibilità ambientale complessiva del continente.
Il Ministro Martina ha ricordato le priorità per l'Italia a partire da rafforzamento ed estensione del modello delle organizzazioni comuni di mercato ad altri settori, attraverso un terzo pilastro dedicato. L'obiettivo è dotare di strumenti più forti le filiere, guardando anche al successo di questo modello nel settore vitivinicolo. Servirà una nuova Pac più semplice, con strumenti diretti di gestione del rischio che rispondano meglio alle esigenze di tutela del reddito di chi produce. Sulla ripartizione delle risorse l'Italia ha ribadito la contrarietà al solo criterio della superficie, che non tiene conto degli sforzi produttivi e di tutela della biodiversità degli agricoltori italiani in particolare. Sul fronte dello sviluppo rurale il Commissario europeo ha annunciato un pacchetto di iniziative di semplificazione, ribadendo l'importanza per le piccole e medie imprese della piattaforma italiana multiregionale di garanzia lanciata ieri per la prima volta in Europa con quasi mezzo miliardo di investimenti Ue e nazionali.
Il Ministro ha chiesto al Commissario anche un'azione forte a sostegno della filiera risicola, troppo penalizzata dall'ingresso a dazio zero delle produzioni dei Paesi Eba. Su questo punto il Commissario si è impegnato ad approfondire la questione per dare risposte concrete ai risicoltori.
"A 60 anni dai Trattati di Roma - ha dichiarato dopo l'incontro il Ministro Martina - dobbiamo affrontare un passaggio cruciale allargando l'orizzonte dell'impegno europeo dalla politica agricola a quella agroalimentare. Un lavoro che l'Italia ha iniziato con Expo Milano 2015 e che ora deve trovare la sua prosecuzione naturale in ambito europeo. L'agricoltura produce beni pubblici fondamentali per tutti i 500 milioni di cittadini europei e sarà un elemento chiave anche per raggiungere gli obiettivi sostenibili 2030. Ecco perché è necessario proseguire negli investimenti sul settore e valorizzare il lavoro delle imprese agricole, sul fronte della resilienza, della sostenibilità e della qualità. Sono caratteristiche tipiche del modello agricolo italiano che vogliamo non solo difendere, ma far crescere ancora guardando alle sfide che ci aspettano".
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09/04/2017, 16:45 |
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Marco
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MIPAAF: AL VIA LA CAMPAGNA ISTITUZIONALE A SOSTEGNO DELL’OLIO EXTRA VERGINE D'OLIVA
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che questa mattina, in concomitanza all’inaugurazione del salone Sol&Agrifood, all’interno di Vinitaly 2017, è stata presentata la campagna di comunicazione istituzionale del Mipaaf “Olio Extra Vergine. La Sua Ricchezza. La Nostra Fortuna” per promuovere il consumo di olio extra vergine di oliva e sensibilizzare i consumatori sulla lettura dell’etichetta per conoscere le caratteristiche nutrizionali, la varietà, l’origine e la tracciabilità del prodotto.
La campagna, che partirà alla fine di aprile, avrà come testimonial gli chef Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani e la food blogger Chiara Maci.
Il 22 e il 23 aprile, inoltre, nei principali centri commerciali di Roma, Milano, Bergamo, Napoli, Benevento, Torino, Alessandria, Bari, Genova, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Firenze, Venezia, Verona, Padova, Treviso e Palermo saranno allestiti degli spazi per degustare e scoprire le proprietà dell’olio.
“Quando parliamo di olio – afferma il Ministro Martina – parliamo di uno dei simboli del Made in Italy agroalimentare nel mondo, che racchiude in sé il profondo legame tra cultura, tradizione e territorio del nostro Paese. Si tratta di un comparto che vale 3 miliardi di euro e rappresenta il 3% del fatturato totale dell’industria agroalimentare italiana. Un settore che, considerata l’altissima qualità dei nostri prodotti, dobbiamo sostenere per migliorare anche la produttività dal punto di vista quantitativo. Abbiamo gettato le basi di questo rilancio con l’approvazione del piano olivicolo nazionale e proseguiamo con azioni mirate e controlli capillari per continuare a garantire ai consumatori eccellenza, sicurezza e tracciabilità”.
DATI SETTORE OLIO IN ITALIA
QUANTITÀ DI OLIO PRODOTTO DA OLIVE ITALIANE: nel 2015 produzione 302.000 t.
AZIENDE OLIVICOLE ITALIANE: circa 900.000
VOLUME DI AFFARI: 3 miliardi di euro, pari al 3% del fatturato totale dell'industria agroalimentare IN ITALIA SI CONTANO 42 DOP E 3 IGP
IL PIANO OLIVICOLO NAZIONALE
Previsto dall’articolo 4 del DL 51/2015, ha tra i suoi obiettivi principali: - l’incremento della produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, in modo particolare sulla risorsa idrica, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l'introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica; - la promozione dell’attività di ricerca per accrescere e migliorare l'efficienza dell'olivicoltura italiana; - iniziative di valorizzazione del Made in Italy e delle classi merceologiche di qualità superiore certificate dell'olio extravergine di oliva italiano, anche attraverso l'attivazione di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali; - il recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili; - incentivare e sostenere l'aggregazione e l'organizzazione economica degli operatori della filiera olivicola.
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10/04/2017, 16:35 |
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COMANDO CARABINIERI POLITICHE AGRICOLE E ALIMENTARI
COMUNICATO STAMPA
SICUREZZA AGROALIMENTARE, SEQUESTRATI OLTRE 6 QUINTALI DI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI DESTINATI AI CONSUMATORI
CASERTA E SALERNO, 10 APRILE 2017 CONTROLLI SULLA TRACCIABILITA’ DEGLI ALIMENTI EFFETTUATI DAL COMANDO CARABINIERI POLITICHE AGRICOLE E ALIMENTARI –NUCLEO ANTIFRODE CARABINIERI DI SALERNO- A TUTELA DEL CONSUMATORE E DEGLI OPERATORI DI SETTORE.
Il Nucleo Antifrode Carabinieri di Salerno a seguito di accertamenti, svolti nelle province di Caserta e Salerno , finalizzati alla tutela del comparto agroalimentare, degli operatori di settore e dei consumatori, sequestrava oltre 6 quintali di prodotti ortofrutticoli destinati ad essere immessi sul mercato. Venivano riscontrate difformità e violazioni alle normative in materia di tracciabilità e contestate sanzioni per 3.000 euro, in quanto i prodotti risultavano carenti degli elementi utili atti ad individuare la provenienza degli stessi e, quindi, potenzialmente pericolosi alla salute.
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10/04/2017, 16:55 |
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