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Lipu Campania 
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Capua - CE
Capua(CE) 6 luglio 2017
MILITARI DELL'ESERCITO IN COLLABORAZIONE CON LA LIPU - LEGA ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI, SALVANO 3 PULLI DI ALLOCCO.
Nella giornata di ieri
I Militari hanno notato in difficoltà tre pulli di allocco, (Strix aluco, Linnaeus 1758), è un uccello rapace della famiglia Strigidi, e così per loro si sono aperte le porte di una situazione migliore.
Il fatto è accaduto all'interno della Caserma ''O. Salomone'' sede del Centro Addestramento Volontari e del 17 Reggimento Addestramento Volontari.
E protagonisti dell’insolito salvataggio sono stati provvidenziali, i Militari dell'Esercito. Alcuni Militari che transitavano all'interno della struttura notavano i tre pulli a terra e prontamente intervenivano, dopo aver prestato le prime cure agli animali, avvertivano i propri superiori del ritrovamento attivandosi per metterli al sicuro, contattando e consegnando ai volontari della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) per le ulteriori cure, facendo in modo che gli stessi venivano trasferiti presso il CRAS di Napoli (Centro di recupero animali selvatici) e la loro successiva rimessa in libertà.
Come poi confermato dalla LIPU, l'allocco oltre ad essere un volatile molto bello, appartiene a una specie protetta è un uccello rapace in alcune zone in via di estinzione .
L’attività è stata resa possibile grazie alla sensibilità dei Militari.
La soluzione è stata proposta al fine di tutelare gli animali e il patrimonio faunistico dello Stato.

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06/07/2017, 18:16
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INCENDI, LIPU: INEVITABILE LO STATO DI EMERGENZA PER LA FAUNA SELVATICA E IL POSTICIPO DELL’APERTURA DELLA CACCIA.
“STATO E REGIONI ATTIVINO SUBITO GLI ARTICOLI 1 E 19 DELLA LEGGE 157.
SITUAZIONE DIFFICILE PER MOLTE SPECIE DI UCCELLI”

“La richiesta dello stato di emergenza da parte di vari governatori, dopo la spaventosa serie di incendi che ha colpito gran parte del Paese, non può che estendersi agli animali selvatici. È piena emergenza anche per loro ed è necessario agire: governo e regioni emanino subito i provvedimenti di posticipo dell’apertura della caccia, per dare sollievo alla fauna duramente provata”.

Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia a proposito dell’emergenza incendi che sta perdurando ormai da oltre un mese in diverse regioni italiane.

“Oltre ai danni al patrimonio e alle persone, ad essere colpiti sono stati habitat naturali come boschi e arbusteti. Ciò significa una serie di conseguenze negative per numerose specie di uccelli e altre specie animali come rettili e piccoli mammiferi che in quegli habitat trovano luoghi essenziali per la propria riproduzione e sopravvivenza. Ai danni da incendi va poi ad aggiungersi la prolungata siccità, che aggrava la situazione ambientale, ritarda il ripristino di una condizione accettabile e influisce ulteriormente, in senso negativo, sulle condizioni degli animali selvatici.

“Un quadro grave e complesso, che la legge 157/92 sulla tutela della fauna ha tuttavia previsto, dando a Stato e regioni gli strumenti normativi per intervenire in casi simili. Tra questi, il comma 1 dell’articolo 19, che consente alle regioni di “vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia per sopravvenute particolari condizioni ambientali”, ad esempio da calamità come gli incendi, e il comma 1bis dell’articolo 1, che permette allo Stato di adottare le misure necessarie per tutelare le popolazioni di tutte le specie di uccelli.

“Appare francamente impensabile che dai primissimi giorni di settembre, in un “clima infuocato” in tutti i sensi come quello che l’Italia sta vivendo, il territorio naturale e la fauna possano essere assoggettati nel giro di poco più di un mese alla pressione di 800mila cacciatori, con tutti i rischi ambientali e gli impatti naturalistici che ciò comporta.

Per questo attendiamo da un momento all’altro che il Presidente Gentiloni si attivi per un provvedimento d’urgenza di posticipo almeno al 15 ottobre della stagione venatoria, sulla base, tra le altre cose, del citato articolo 1 della legge 157. Ciò, anche considerando che il Governo, nello svolgimento dei propri compiti di tutela del patrimonio naturale nazionale, possa intervenire a difesa della fauna selvatica, adottando in situazioni eccezionali come questa lo strumento dell'ordinanza contingibile e urgente, secondo quanto già avvenuto in passato (in quel caso per condizioni di freddo intenso) e fondatamente sentenziato dalla Corte costituzionale (sentenza 289 del 1993).

“Al tempo stesso, ci attendiamo che facciano altrettanto i governatori almeno di Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna, Lazio, Liguria, sulla base del citato articolo 19, comma 1, della legge 157.

“In questo momento difficile per il territorio italiano, non dimentichiamoci di chi di quel territorio fa parte a pieno titolo – gli animali selvatici – e sta soffrendo non meno di altri, sebbene ingiustamente ai margini dell’attenzione pubblica”.

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18/07/2017, 17:53
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ENPA – LAC - LAV - LIPU

Comunicato stampa

CACCIA, DA ISPRA RICHIESTA DI INTERVENTI IMMEDIATI PER INCENDI E SICCITÀ.
STRESS, CARENZA DI RISORSE ALIMENTARI E DISPENDIO DI ENERGIE
ALLA RICERCA DI ACQUA SONO, PER ISPRA, ALCUNE DELLE CONSEGUENZE
PER LA FAUNA SELVATICA.
LE ASSOCIAZIONI: “ORA IL GOVERNO HA TUTTI GLI ELEMENTI PER INTERVENIRE CON UN PROVVEDIMENTO URGENTE CHE CANCELLI LA STAGIONE VENATORIA”.

“Un provvedimento urgente che blocchi la stagione venatoria 2017/2018 e permetta alla fauna e al territorio di ristorarsi, dopo l’interminabile fase di siccità e incendi che ha colpito, e ancora colpisce, l’intero territorio italiano”.

Lo chiedono Enpa, Lac, Lav e Lipu anche a commento del parere inviato dall’Ispra alle regioni e per conoscenza al ministero dell’Ambiente e al ministero delle Politiche agricole.

Secondo Ispra, i dati meteoclimatici indicano che l’anno in corso è stato caratterizzato da una situazione decisamente critica, con temperature massime molto elevate e lunghi periodi di siccità, che ha determinato in tutta Italia un grave stress in molti ecosistemi ed è stata aggravata sia dall’impressionante numero di incendi sia dalla superficie percorsa dal fuoco (+260% rispetto alla media del decennio precedente; dati European Forest Fire Information System - EFFIS).

Ciò comporta, secondo Ispra, “una condizione di rischio per la conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale, con conseguenze, nel breve e nel medio periodo, sulla dinamica di popolazione di molte specie” (anche a causa del “maggior dispendio energetico per raggiungere le ridotte fonti idriche”), sul successo riproduttivo e sull’aumento della mortalità.
A questo vanno aggiungersi altri fattori, tra cui l’impoverimento della disponibilità alimentare per la fauna (sia per le specie che si nutrono di bacche, semi e insetti, sia per quelle erbivore) e il rischio di fenomeni di anossia per gli ecosistemi acquatici.

Di fronte a un tale quadro, Ispra ha scritto a Governo e regioni chiedendo di mettere in atto numerosi specifici provvedimenti, tra cui il posticipo della caccia nelle zone umide, il divieto di caccia da appostamento, il divieto di addestramento cani, la limitazione dei carnieri per la fauna stanziale e altro ancora.

“Se tuttavia a queste preoccupazioni, espresse da un istituto solitamente molto prudente come Ispra, aggiungiamo la condizione generale della fauna nel nostro Paese, sofferente per ragioni ambientali e costellata di specie minacciate anche globalmente – proseguono Enpa, Lac, lav e Lipu - non può che concludersi ciò che le nostre associazioni chiedono da tempo: la necessità di un’ordinanza urgente del Consiglio dei Ministri che cancelli la stagione venatoria 2017/2018 e permetta agli animali selvatici italiani e al territorio di riprendersi.
“Ci rivolgiamo dunque ancora una volta al Presidente Gentiloni, ai ministri Galletti e Martina e all’intero Governo – concludono - non attendete più, la situazione è grave e richiede azioni responsabili e immediate”.

28 agosto 2017

UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA

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29/08/2017, 21:38
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PROBLEMA INCENDI? RISOLTO: CHIUDIAMO LA CACCIA!
Quest’anno, il caldo e siccità record hanno creato le condizioni ottimali affinché mani armate di accendini potessero ridurre in cenere migliaia e migliaia di ettari di bosco.
Diverse le motivazioni: vandalismo, malattia mentale, interessi criminali.
Dalle note di cronaca e dai dati divulgati dal Comando Tutela forestale dei Carabinieri emerge chiaramente che quest’ultimi sono quelli che gravano di più, specialmente quelli legati all’industria del fuoco e dello spegnimento seguiti a ruota da pastori e contadini.
Dalla stessa fonte si apprende che mediamente una metà degli incendi è dolosa, l’altra metà è colposa. Possono cambiare le proporzioni, ma è accertato che dietro c’è sempre la mano dell’uomo.
Ogni anno vengono denunciate dalle 400 alle 600 persone che hanno causato incendi di vaste proporzioni e molti colti in flagranza di reato, soltanto una decina vengono condannati.
Questo perché si gioca sulla distinzione tra rogo doloso o colposo.
Dolosi sono gli incendi causati dai piromani, quei malati di mente che godono a mandare in fumo un bosco, magari solo per vedere gli aerei che lanciano acqua.
Dolosi sono anche i roghi causati da lavoratori stagionali che si preoccupano di essere assunti l’anno successivo.
E dolosi sono anche i roghi appiccati per puro vandalismo, o per protesta contro amministrazioni pubbliche, o per rappresaglia contro un parco, o ancora perché si pensa di utilizzare successivamente il terreno «ripulito» dagli alberi per le coltivazioni.
Colposi sono invece gli incendi collegati a vecchie abitudini della pastorizia, a chi vuole liberarsi delle potature dell’ulivo o delle stoppie, a chi pensa di eliminare così le erbe secche.
A fronte di tutto ciò si pone l’evidente carenza e disorganizzazione delle azioni di contrasto, la mancata sinergia tra gli organismi preposti alla difesa del territorio, soprattutto per responsabilità del Governo, Regioni e Comuni.
I Comuni non vigilano e non impongono a dovere il rispetto delle ordinanze sul taglio delle erbe e l’eliminazione di tutte le situazioni che possono innescare o far propagare un incendio, non detengono o non aggiornano il registro degli incendi, favorendo, così, la violazione e l’elusione dei vincoli decennali sulle aree incendiate.
Tante Regioni hanno depotenziato il sistema organizzativo e d'intervento per il soccorso antincendio e ridotto il rifinanziamento per le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.
Evidente è il fallimento della Protezione civile, priva di risorse e mezzi, spesso relegata come ultima appendice della Pubblica amministrazione.
Infine è stato soppresso il Corpo Forestale dello Stato privando il territorio di ottomila uomini che conoscendolo ed essendo addestrati erano i primi a intervenire nelle opere di prevenzione e di spegnimento. Fino al 2016 il Corpo Forestale disponeva di punti di osservazione strategici, che permettevano un controllo costante del territorio. C’era poi la periodica ripulitura delle aree incolte, il controllo dei boschi ed il censimento delle aree percorse dal fuoco. Ora la politica dei nuovi Carabinieri Forestali si basa quasi esclusivamente sull’attività sanzionatoria.
Nonostante ciò, negli ultimi giorni, per il futuro mi sento rincuorato, credo che qualcosa cambierà:
SI SONO SVEGLIATE TUTTE LE ASSOCIAZIONI COME: WWF, LIPU, LEGAMBIENTE e molti ecc., ecc.
Si, si sono svegliate, ma non contro le istituzioni irresponsabili! Non contro i volontari pompieri piromani! Non contro contadini e pastori incendiari! Non contro la speculazione dell’industria del fuoco e dello spegnimento! Non per sollecitare e proporre interventi mirati alla lotta agli incendi! Non per chiedere condanne esemplari e certe!
Si sono svegliate con l’avvento della prossima apertura venatoria!
Si sono svegliate per picchiare sui cacciatori. Si, proprio sui cacciatori! Perché sono i cacciatori la causa di tutti i mali, perché chiudendo la caccia si risolvono i problemi che affliggono il mondo intero e, finalmente, non ci saranno più incendi!
Però per tutta l’estate non si sono visti e sentiti. Dov’erano? Forse ad appiccare il fuoco con i volontari pompieri o gli stagionali? Mah, non lo so, però adesso ci sono e quanto successo gli torna comodo.
Urlano da tutte le parti, usano tutti i mezzi mediatici a disposizione, ci sommergono di numeri e statistiche e sono riusciti anche a contare quanti animali selvatici sono morti negli incendi.
Si, perché gli animali stavano lì a farsi arrostire e loro pronti a contarli!
E poi, le tortore, le quaglie, i colombacci sono migratori. Se non ci sono le condizioni vanno via, hanno le ali! Non aspettano che i cosidettii ambientalisti gli portino le bottigliette d’acqua e il sacchettino di grano.
Il Wwf nazionale ha inviato al ministro dell'Ambiente e a tutti i presidenti di Regione una lettera in cui si chiede: «l’esclusione di qualsiasi ipotesi di apertura anticipata della caccia a qualsiasi specie; il divieto di attività venatoria per tutto il mese di settembre per consentire agli habitat e alla fauna di recuperare condizioni fisiologiche soddisfacenti; una verifica dopo il mese di settembre per valutare la situazione; un’azione capillare di contrasto al bracconaggio».
E’ chiaro, degli incendi non gliene frega un c……..o! Il loro unico e atavico obbiettivo è danneggiare i cacciatori. Punto e basta!
E poi ci sono le alte cariche istituzionali (i politici, e ho detto tutto), vedi il post su facebook del Presidente della Regione Toscana, che pur essendo pienamente responsabili dell’inefficienza delle azioni di prevenzione e contrasto di questi atti criminali, cavalcano l’onda consapevoli che ciò è moda e, quindi, produce propaganda facile da attecchire nell’opinione pubblica assordata dai media e lontana mille miglia dalla realtà. Inoltre ciò distrae la popolazione dal rendersi conto delle loro inadempienze, della loro inettitudine e dal loro malaffare.
Saluti, Gianni.


31/08/2017, 15:29
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Incendi e siccità Lazio: "strumentali le richieste sulla caccia"

Le associazioni regionali del Lazio Anuu, Fidc, Eps, Anlc, Enalcaccia, Italcaccia, Arcicaccia, Coldiretti, Confagricoltura e Cia rispondono unite alle strumentali richieste di sospensione dell'attività venatoria avanzate dalle associazioni ambientaliste per incendi e siccità.

Ecco il comunicato:

"Forti del rapporto di reciproca fiducia e collaborazione costruito durante gli anni, come rappresentanti del mondo venatorio e agricolo regionale ci sentiamo in diritto e in dovere di intervenire in merito alle recenti uscite, pubblicate a mezzo stampa, da parte di alcune sedicenti associazioni ambientaliste che, a fronte della siccità e dei numerosi incendi che hanno purtroppo interessato la nostra regione, non hanno trovato altro da fare che chiedere strumentalmente la chiusura della caccia.

Sull’argomento le scriventi associazioni venatorie intendono puntualizzare quanto segue:

1.La piaga degli incendi boschivi danneggia in maniera grave l’intera comunità, privandola di ettari ed ettari di territorio agro-silvo-pastorale sia in aree protette sia in zone adibite a caccia programmata, degradandole dal punto di vista paesaggistico e sotto il profilo della biodiversità;

2.Per tutti questi incendi, che nella stragrande maggioranza dei casi sono dolosi, non si trovano quasi mai dei responsabili da punire in maniera esemplare, con la reclusione fino a 15 anni nei casi più gravi come previsto dall’articolo 423 bis del nostro codice penale;

3.Le scriventi associazioni, molte delle quali sono già attive nell’ambito della Protezione Civile con particolare riferimento ai servizi volontari di pattugliamento antincendio, si dicono sin da ora disponibili per dar vita ad un pool di presidio del territorio regionale, anche in collaborazione con altre associazioni non venatorie, volto a prevenire gli incendi e a segnalare tempestivamente i focolai alle competenti autorità;

4.Riguardo l’attività venatoria in condizioni di siccità per la fauna selvatica, c’è da rilevare come – per fortuna – a distanza di oltre un mese dall’apertura della stagione siano finalmente cominciate le precipitazioni e, pertanto, il problema di approvvigionamento idrico della fauna selvatica sia un discorso assolutamente relativo e da monitorare progressivamente. Ad ogni buon conto, la fauna selvatica da penna è in grado di procurarsi da bere in maniera molto semplice, compiendo di volo gli spostamenti necessari per abbeverarsi, mentre per quanto riguarda i mammiferi la caccia alla lepre comincerà dopo la metà del mese di settembre, a fronte della stagione del cinghiale che prenderà il via ancora più avanti;

5.Infine, in riferimento alle aree percorse da incendi, le scriventi associazioni ricordano che la materia in questione è già adeguatamente normata dalla legge italiana, che giustamente protegge i soprassuoli delle zone interessate con il comma 1 dell’articolo 10 della legge 280/2000, la cosiddetta “legge-quadro in materia di incendi boschivi”. Tale comma recita testualmente che “Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia”. A tal proposito, anche la legge regionale 17/95 prevede divieti di caccia nelle aree verdi percorse da incendi.

Alla luce di quanto sopra, non si comprendono le ragioni delle richieste esternate di recente dalle sedicenti associazioni ambientaliste di cui sopra, che evidentemente preferiscono tentare di precludere una concessione, quella di caccia, riservata a cittadini incensurati e abilitati al maneggio delle armi, piuttosto che affrontare seriamente il problema degli incendi nel nostro territorio agro-silvo-pastorale, scenari di devastazione sul cui sfondo spesso si stagliano le ombre della speculazione edilizia.

Fiduciosi che il buonsenso prevalga sulla sterile polemica e propaganda priva di fondamenti scientifici e programmatici, restiamo a Vostra disposizione per un eventuale incontro sulla materia".


01/09/2017, 12:46
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FIDC CAMPANIA. INIZIA LA STAGIONE VENATORIA

1 settembre 2017 - Caccia

Domani 2 Settembre, in Campania ha inizio la stagione venatoria 2017/18. Poche le specie cacciabili fino al 1° Ottobre : in preapertura, solo d’appostamento, la tortora africana nei gg. 2, 3 e 6 Settembre; la gazza, la ghiandaia e la cornacchia grigia nei gg. 2, 3, 6, 11 e 14 Settembre. Dalla terza domenica di settembre, poi, sarà consentito cacciare la quaglia in forma vagante con l’ausilio del cane da ferma o da cerca per tre gg. settimanali a scelta. Dal 1° Ottobre saranno prelevabili tutte le altre specie cacciabili riportate in calendario venatorio. Va ricordato, inoltre, che nelle aree di Rete Natura 2000 SIC-ZSC-ZPS, la stagione venatoria avrà inizio il 1° Ottobre.

È un inizio, quello di domani, alquanto travagliato, che ha generato non poca confusione negli appassionati. Ormai, però, ci siamo e viviamo in maniera responsabile e serena la stagione venatoria che abbiamo davanti, sperando che essa ci regali tante emozioni ed incontri gratificanti. La dialettica insorta fra associazionismo venatorio da una parte ed associazioni animal-protezioniste dall’altra ha dimostrato l’inconsistenza delle argomentazioni di queste ultime, portate a supporto della richiesta di sospensione e limitazione della caccia.

Anche il dibattito televisivo su Rai Uno Mattina, di qualche giorno or sono, fra il rappresentante LIPU Fulvio Mamone Capria ed il vice presidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi, ha evidenziato l’infondatezza dei dati messi in campo dalle associazioni animal- protezioniste. Buconi infatti, intervenendo in rappresentanza del mondo venatorio, ha smontato tutti i “Numeri” che l’esponente LIPU aveva portato a supporto della richiesta di sospensione della caccia, dimostrando che i “Numeri” e le affermazioni, per essere credibili, vanno costruiti con il supporto di dati, ricerche e studi di valore tecnico- scientifico e non sulla base di emotività e pregiudizi.


01/09/2017, 12:54
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Preapertura caccia: Mamone Capria zittito su Facebook dai cacciatori

giovedì 31 agosto 2017

Negli ultimi giorni, dopo il dibattito tv su RaiUno sulla preapertura della caccia, la bacheca facebook dell'esponente Lipu Fulvio Mamone Capria (che in tv ha portato le tesi anticaccia), è stata invasa pacificamente da un folto numero di cacciatori. Nessun insulto, nessuna veemenza. I cacciatori hanno semplicemente rivolto tutte le domande scomode e le osservazioni che da anni facciamo anche da questo sito. Ovvero, tanto per citare le più rilevanti, per esempio: quali sono le evidenze scientifiche che possano ritenere la caccia un pericolo per la fauna? E perchè la Lipu e le altre organizzazioni ambientaliste non combattono con altrettanta determinazione le vere cause di depauperamento della fauna?

Se il flusso migratorio di qualche specie a volte è scarso – fanno notare alcuni cacciatori – è perché mancano gli habitat idonei ad ospitare la selvaggina migratoria, a causa delle trasformazioni agricole. C'è chi poi chi porta argomentazioni più tecniche, evidenziando che i calendari venatori hanno passato il vaglio dei Tar anche grazie ai dati Ispra e Lipu. E che nemmeno la chiusura anticipata sui tordi, tanto sostenuta da Ispra e imposta dal Ministero, ha poi tenuto di fronte alle argomentazioni portate dalle Regioni. Segno che, quando si va a trattare l'argomento scientificamente, è difficile non porre in evidenza che la caccia è assolutamente ininfluente nelle dinamiche delle popolazioni globali. Ed è la ragione per cui in Europa si caccia molto di più, senza per altro incappare in infrazioni Ue. Si è anche ricordato alla Lipu che sulla siccità gli allarmi riguardanti lo stato di salute delle specie coinvolte dalla preapertura, sono ingiustificati.

Il Presidente della Lipu, di fronte a tutte queste argomentazioni ha tentennato e quasi mai risposto nel merito delle tesi esposte, limitandosi a portare, al solito numeri strampalati. Come la balla dei 40 milioni di animali distrutti dagli incendi (che poi ha dovuto lui stesso giustificare confessando che il calcolo comprendeva gli insetti) o quello della presunta pressione venatoria in preapertura. "600mila cacciatori che abbattono qualche decina di animali ciascuno - ha scritto Mamone Capria in un commento - sono milioni e milioni di morti. In queste preaperture se volete sparare a due/tre tortore a testa ci giocheremo circa due milioni di animali in uno, due giorni. E di questi i soggetti riproduttori che l'anno prossimo non consentiranno alla specie di aumentare".

Gli risponde un cacciatore: "Ancora una volta dice cose non vere, lei sa benissimo che la preapertura è a disposizione di pochissime doppiette, forse il 5% , e sa anche che quella pochissima selvaggina che volava sui nostri cieli e già emigrata verso i Balcani in cerca di pasture perchè qui in Italia trova solo deserto. Quando gli agricoltori abbattevano tutti i frutteti le asociazioni ambientaliste dove stavano?".


01/09/2017, 13:00
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22 aprile 2018 Festa delle Oasi Lipu
Oasi Salicelle - Capua ore 10:00
SP 336 ex 7 Appia nei pressi del Palamaggiò

Aderiscono e partecipano: CAI Caserta, AGESCI gr. SCUOT Caserta 4, CIDIS Onlus, Il Sentiero del Re Capua, Comitato Città Viva Caserta,Volturnia Kajak Capua. Con il patrocinio del Comune di Capua
TEMA DELL’EVENTO
“La natura è una di famiglia”
Trascorrere tempo all’aria aperta e in natura è importante per tutta la famiglia, per gli adulti ma anche, e soprattutto, per i bambini, che ne beneficiano a livello sia fisico che mentale, guadagnando in benessere, maggiore concentrazione, felicità. Una natura da vivere e scoprire in modo condiviso tra genitori e figli.
Comune di Capua loc. Salicelle fiume Volturno.
Programma:
Ore 10:00 accoglienza presso l’ingresso sulla strada provinciale 336 ex 7 Appia nei pressi del Palamaggiò;
Ore 10:30 organizzazione in gruppi per attività: osservare la natura, pulire e navigare;
Ore 13:00 pic nic presso il maneggio Old West .

Info: Matteo Palmisani Lipu Caserta + 39 333 45 46 115 . caserta@lipu.it
NOTE: scarpe comode, acqua, binocolo e colazione al sacco.

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17/04/2018, 20:56
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A conclusione del progetto LIFE Net Pro Net, il GLC Campania sta organizzando un evento previsto per il prossimo 15 dicembre nelle tre zone umide del GLC: lago d’Averno (NA), Oasi dei Variconi e lago di Falciano (CE). Allestiremo tre tavolini per distribuire i gadget prodotti dal progetto, inaugureremo il posizionamento dei pannelli illustrativi del GLC e, ovviamente, si parlerà di Rete Natura2000. Gli ornitologi della LIPU condurranno i visitatori nel mondo affascinante del bird-watching. L’iniziativa è resa possibile grazie alla grande disponibilità dei volontari LIPU che gestiranno i tre punti di incontro e grazie al fattivo aiuto della associazione “Le Sentinelle dei Variconi” e degli Osservatori Civici.

E’ stato chiesto e ottenuto il patrocinio dell’Ente Riserve Foce Volturno, Costa di Licola e lago di Falciano e del Parco Regionale dei Campi Flegrei.

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07/12/2018, 14:19
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5 MAGGIO 2019 Festa delle Oasi Lipu
Oasi Salicelle - Capua ore 10:00
Centro Ippico “Old West” SP 336 ex 7 Appia km I - 35 nei pressi del Palamaggiò

Aderiscono e partecipano: AGESCI Scout Caserta 4 e Casagiove 1, Unicef Caserta, gli istituti scolastici C.P.I.A. e Giordani Caserta, CIDIS Onlus, Il Sentiero del Re Capua, Volturnia Kajak Capua.
‘Un fiume da salvare: il Volturno’
Trascorrere tempo all’aria aperta e in natura è importante per tutta la famiglia, per gli adulti ma anche e soprattutto, per i bambini, che ne beneficiano a livello sia fisico che mentale, guadagnando in benessere, maggiore concentrazione, felicità. Una natura da vivere e scoprire in modo condiviso tra genitori e figli.
Con partenza dal centro visite “Old West” che da l’anno scorso è il punto di riferimento per le viste sull’oasi, arriveremo tutti insieme sulle sponde del fiume Volturno per passare una giornata nell’Oasi Lipu Salicelle all’insegna dell’impegno per la tutela dell’ambiente ripulendola dai rifiuti abbandonati da sconsiderati e divertendoci scorazzando lungo i sentieri.
I volontari delle associazioni accompagneranno i visitatori, lungo i sentieri dell’oasi fra campi coltivati fino al bacino per osservare le numerose specie di uccelli selvatici che popolano il fiume. Chi vorrà potrà anche navigare con il kajak e galoppare. La giornata si concluderà in mattinata sempre all’interno dell’Oasi al Centro Ippico “Old West” dove Fabrizio ci presenterà ai suoi cavalli e ci ospiterà per un pic nic .
Si consiglia: scarpe comode, cappello, acqua, binocolo e colazione al sacco.


Allegati:
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26/04/2019, 15:59
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