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Legambiente 
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IL SUSTAINABLE AGRICULTURAL DAY DEL PROGETTO “CAPON” FA TAPPA A ROMA IN COLLABORAZIONE CON “TERRA DEL FUTURO”, QUARTA FESTA DEI PARCHI ORGANIZZATA DA ROMANATURA IN COLLABORAZIONE CON LEGAMBIENTE LAZIO



APPUNTAMENTO

DOMENICA 29 GENNAIO A VILLA BORGHESE





Il progetto CAPon, cofinanziato nell’ambito del programma IMCAP dell’Unione Europea e realizzato allo scopo di aumentare la conoscenza e la consapevolezza verso la sostenibilità in agricoltura e gli strumenti che le politiche europee offrono per facilitarne la diffusione, domenica 29 gennaio sbarcherà a Roma per il primo sustainable agriculture day organizzato nell’ambito di “Terra del futuro”, la quarta Festa dei Parchi del Lazio promossa da RomaNatura in collaborazione con Legambiente Lazio che avrà luogo nel bellissimo scenario di Villa Borghese. CAPon dà appuntamento al pubblico della capitale a partire dalle 10.30 alle 18.00 in via delle Magnolie per incontrare le aziende biologiche ed eco-sostenibili del sistema dei parchi regionali di RomaNatura e dell’intera regione, che faranno degustare i loro prodotti, frutto di un’agricoltura sempre più amica dell’ambiente. Alle 10.30 si terrà la conferenza pubblica “Allevamento e sostenibilità ambientale - Dalle strategie europee alle buone pratiche di agroecologia per il benessere animale e l’innovazione eco-compatibile della filiera produttiva". All’incontro, oltre alle testimonianze della cooperativa PARSEC, saranno protagonisti: Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura e autore di “Zootecnia e parchi”; Carlotta Priore, ecotossicologa di Legambiente agricoltura e curatrice del dossier “Stop pesticidi nel piatto 2022”; Cristiana Avenali, consigliera della Regione Lazio. A coordinare l’iniziativa Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente.

“Il progetto CAPon – ha spiegato Gentili – rappresenta una bellissima e importante occasione per spiegare in lungo e in largo dello Stivale che l’agroecologia non solo è possibile ma è anche già realtà. Troppo spesso, i buoni propositi (anche istituzionali) si fermano davanti ad ostacoli apparentemente difficili da sormontare che, invece, in campo talvolta hanno già trovato casa e applicazione. In questa ottica, gli agriculture days organizzati nell’ambito del progetto ci consentono di mettere letteralmente in vetrina i prodotti dell’agricoltura biologica e sostenibile, dando loro lo spazio e la visibilità che meritano e dimostrando che le indicazioni fornite dalle strategie europee non solo vanno nella giusta direzione ma sono necessarie al Paese. Affrontare questo tema mettendo al centro l’allevamento, il benessere animale e la qualità della filiera produttiva significa puntare su una sfida cruciale. Com’è noto, quello dell’allevamento intensivo – ha proseguito Gentili – è uno dei settori con maggiore impatto sulla crisi climatica. Per questo, serve lavorare con determinazione nella direzione delle buone pratiche, stringendo alleanze con chi, come i Parchi e i piccoli Comuni della Penisola, è già sulla strada delle sperimentazioni di esperienze positive. Partecipare alla manifestazione promossa da RomaNatura in collaborazione con Legambiente Lazio, che da quattro edizioni coinvolge le aree protette della Regione insieme alle comunità, alle imprese e alle associazioni che vi abitano, in una giornata festosa e ricca di eventi per tutte le età, è indubbiamente un ottimo tassello da aggiungere al nostro mosaico.”

Aggiunge Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura: “Le pratiche agricole e la zootecnica possono integrarsi efficacemente nelle politiche di conservazione, rappresentano anzi una grande opportunità per sottolineare il protagonismo delle aree protette nelle produzioni agroalimentari di qualità, nella sperimentazione di modelli d’impresa a basso impatto ambientale, nella ricerca sulla medicina veterinaria che tenga insieme specie selvatiche e di allevamento, per la salute globale degli ecosistemi. Insieme al progetto CAPon vogliamo lanciare da “Terra del futuro” un messaggio d’impegno concreto in questa direzione, attraverso le molte buone pratiche che racconteremo durante la giornata, per condividere con i cittadini e i consumatori la centralità di un’agricoltura sostenibile, biologica e rispettosa dei cicli naturali, che nel contesto dei parchi trova la sua cornice migliore. L’innovazione in questo settore è fondamentale perché le aziende agricole italiane siano all’altezza delle sfide economiche, ambientali e sociali che abbiamo davanti e proprio le aree protette possono dare una marcia in più a questo percorso, in maniera da cogliere a pieno la sfida della strategia europea “Farm to fork” che punta a tutelare la biodiversità attraverso una filiera agroalimentare migliore per le persone e per l’ambiente”.

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29/01/2023, 13:31
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TORNA LA RASSEGNA DEGUSTAZIONE NAZIONALE DEI VINI DEI PARCHI E DELLE AREE PROTETTE ORGANIZZATA DA LEGAMBIENTE: PER PARTECIPARE C’È TEMPO FINO ALL’8 GIUGNO


Anche quest’anno, torna l’appuntamento con la rassegna degustazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette organizzata da Legambiente. Giunta alla quinta edizione, l’iniziativa, sempre più punto di riferimento nel panorama nazionale, prosegue nel percorso di valorizzazione delle eccellenze vitivinicole dei Parchi e delle aree protette dello Stivale con la consapevolezza che è anche da questi luoghi di incommensurabile pregio e valore ambientale che passa il futuro dell’agricoltura buona, sana, giusta e sostenibile. Organizzata In collaborazione con il Corso di laurea in viticoltura ed enologia dell’Università di Pisa e con la media partnership de La Nuova Ecologia, la rassegna degustazione si svolgerà in due tempi: prima, una commissione appositamente costituita da professori, enologi e sommelier professionisti selezionerà, in degustazione cieca con campioni anonimizzati, i vini pervenuti nelle categorie vini bianchi, vini rossi, vini dolci / da dessert; poi, in occasione di “Parchi a Tavola”, l’evento dedicato ai prodotti tipici dei Parchi che verrà organizzato nell’ambito della trentacinquesima edizione di Festambiente che si terrà a Rispescia (Gr) dal 2 al 6 agosto 2023, andrà in scena la cerimonia di consegna delle targhe ai produttori dei vini selezionati.

“Da cinque edizioni - ha spiegato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente - lo spieghiamo: la rassegna degustazione è un vero e proprio itinerario di conoscenza di alcune delle migliori produzioni dei Parchi attraverso cui prendere coscienza dello straordinario territorio in cui viviamo. Troppo spesso, si tende a valorizzare lo Stivale esclusivamente sotto il profilo delle bellezze paesaggistiche. Importante è, invece, raccontare il DNA anche delle realtà produttive, quelle della terra, che hanno investito tempo ed energie per rendere la loro azione sempre più sostenibile. Un cammino che comporta tempo e dedizione ma ripaga in termini di consapevolezza e, nel tempo, ha consentito di dare forma a una sensibilità sempre più diffusa nei cittadini-consumatori che, com’è noto, preferiscono sempre di più prodotti buoni, sani e sostenibili, anche in fatto di vini. Valorizzare i prodotti dei Parchi e delle aree protette - ha proseguito Gentili - ci consente inoltre di mettere in luce il grande valore aggiunto che queste aree rappresentano in termini di salvaguardia della biodiversità. Presidi di buon vivere e produrre da difendere.”

“La rassegna degustazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette - ha aggiunto Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente - dimostra che scommettere sull'agroecologia sostenibile che si effettua nelle nostre aree protette è la strada giusta per proteggere e valorizzare la natura e raggiungere gli obiettivi al 2030 su clima e biodiversità. Far conoscere le eccellenze del settore vinicolo presenti nelle più suggestive realtà del nostro Paese in cui, oltre alla tutela della biodiversità, si pratica agricoltura di eccellenza con produzioni di grande qualità, è fondamentale sia in termini di costruzione di consapevolezza diffusa che di valorizzazione di percorsi di qualità che meritano spazio e visibilità. È bene ribadirlo: i Parchi e le aree protette hanno un ruolo importantissimo nel nostro Paese e non basta tutelarle: devono essere raccontate e conosciute per divenire patrimonio di tutte e tutti. Iniziative come la rassegna degustazione vanno esattamente in questa direzione.”

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01/06/2023, 15:59
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“ALLA SCOPERTA DEL GUSTO DELLA TOSCANA”: NELL’AMBITO DELLA XXXI RASSEGNA DEGUSTAZIONE DEI VINI BIO DI LEGAMBIENTE ANCHE L’ENOGASTRONOMIA SOSTENIBILE MADE IN TOSCANA



Sabato 10 giugno, il Centro nazionale per lo sviluppo sostenibile di Legambiente a Rispescia (Gr), in località ENAOLI, ha ospitato la XXXI rassegna degustazione nazionale dei vini biologici e biodinamici dell’associazione ambientalista. Un appuntamento ormai immancabile che, come ogni anno, ha reso questo angolo di Maremma capitale del buon bere sostenibile made in Italy. Tra i 250 vini che hanno partecipato alla rassegna molte le bottiglie toscane, a dimostrazione che la nostra Regione ha imboccato la strada giusta in fatto di transizione in agricoltura e ha le carte in regola per diventare modello di buone pratiche agroecologiche. Nell’ambito dell’iniziativa in occasione della quale ai produttori dei vini selezionati sono stati consegnati i riconoscimenti, Legambiente ha organizzato “Alla scoperta del gusto della Toscana”, un aperitivo e una cena impreziositi da perle rare delle nostre terre. Un percorso gustativo che ha permesso alle circa 150 persone che hanno preso parte all’iniziativa di godere delle meraviglie enogastronomiche nostrane attraverso una degustazione guidata di prodotti tipici e a marchio di aziende e consorzi toscani impegnati per la sostenibilità della filiera agroalimentare.

“Ancora una volta - ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente - la Toscana ci ha reso orgogliosi. Nell’ambito della XXXI rassegna degustazione nazionale dei vini biologici e biodinamici della nostra associazione, abbiamo fatto sfoggio delle virtù enogastronomiche della Toscana dimostrando che buono, sano e sostenibile possono davvero andare di pari passo. Sotto il profilo della sostenibilità in agricoltura la nostra Regione può dirsi fiera e orgogliosa di aver tagliato traguardi importanti grazie alla lungimiranza di produttori che hanno saputo mettere letteralmente in campo la transizione. Un percorso che ha dato loro ragione sia in termini ambientali che di mercato e che abbiamo voluto valorizzare nell’ambito del nostro appuntamento annuale dedicato ai vini da agricoltura bio. La strada verso una piena e concreta applicazione dei principi dell’agroecologia - ha spiegato Gentili - è stata imboccata. Adesso servono capacità di contaminazione e percorsi istituzionali attraverso cui accompagnare il cammino verso un futuro sempre più green.”

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15/06/2023, 20:30
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A Rispescia presso il Polo nazionale per l’agroecologia di Legambiente, venerdì 30 giugno alle 10.30


Agrivoltaico e tutela del paesaggio, un convegno di Legambiente sulle buone pratiche possibili

Presenti assessori regionali, sindaco, mondo accademico ed esperti. Si potrà seguire anche da remoto sui canali social di Legambiente Agricoltura



RISPESCIA, 27 GIUGNO - Venerdì 30 giugno dalle 10.30 a Rispescia (GR), nei locali del Polo nazionale dell’agroecologia di Legambiente, si tornerà a parlare di agrivoltaico e delle opportunità che questa innovazione è in grado di fornire all’intero settore nell’ambito del convegno “AGRIVOLTAICO, MULTIFUNZIONALITÀ AGRICOLA, TUTELA DEL PAESAGGIO: UNA CONVIVENZA POSSIBILE”. Organizzato dall’associazione ambientalista alla luce delle recenti polemiche sui presunti impatti della tecnologia a carico del paesaggio, l’incontro ha lo scopo di condividere esperienze già esistenti in Italia e buone pratiche che non solo dimostrano criticità superabili ma avvalorano la tesi secondo la quale attraverso l’agrivoltaico è addirittura possibile contare su una resa maggiore, oltre a produrre energia pulita dal sole.

L’agrivoltaico punta a combinare le colture con i pannelli fotovoltaici, installati a un'altezza tale da consentire il passaggio delle macchine agricole, con la sfida di produrre energia e fare agricoltura allo stesso tempo.

All’iniziativa a cui sono invitati tutti gli amministratori toscani e la cittadinanza interessata al tema, parteciperanno: Angelo Gentili, responsabile agricoltura Legambiente; Stefania Saccardi, assessora all’agricoltura Regione Toscana; Monia Monni, assessora ambiente Regione Toscana; Leonardo Marras, assessore turismo e attività produttive Regione Toscana; Francesco Limatola, presidente Provincia di Grosseto; Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto; Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana e responsabile paesaggio Legambiente; Angelo Frascarelli, Università di Perugia; Alessandra Scognamiglio, coordinatrice Task force agrivoltaico sostenibile ENEA e presidente Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile; Franco Miglietta, dirigente di ricerca CNR; Carlo Carcasci, dipartimento di ingegneria industriale, sistemi per l’energia e l’ambiente Università di Firenze; Stefano Amaducci, dipartimento di produzioni vegetali sostenibili Università Cattolica del Sacro Cuore; Marco Giampreti, area manager Italia Renantis srl; Antonio Lancellotta, amministratore La Greenhouse; Fedele Manolo Fiorino, EDP Renewable; Giulio Borgia, azienda Le Rogaie. A concludere la mattinata sarà il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani.

«La sfida climatica – hanno dichiarato Angelo Gentili e Fausto Ferruzza – ci impone un cambio di passo deciso e veloce. L’agrivoltaico è una delle risposte che possiamo e dobbiamo dare senza indugi perché la transizione energetica trovi concreta applicazione non in un futuro indefinito bensì nel presente. Le polemiche apparse sulla stampa toscana nelle scorse settimane ci hanno spinti a chiamare a raccolta amministratori regionali e locali, esperti del settore e aziende virtuose, allo scopo di avviare un percorso di conoscenza e consapevolezza, col quale squarciare il velo che si sta gettando su una tecnologia che, se realizzata correttamente, non può che far bene ai nostri territori, alle nostre economie e all’ambiente, senza impattare in modo significativo sul paesaggio. Già paragonare il fotovoltaico a terra all’agrivoltaico è un errore concettuale da evitare, se vogliamo davvero innescare un dibattito sereno e scevro da pregiudizi. I pannelli mobili a inseguimento solare posizionati nei campi, con altezze e geometrie che consentono le lavorazioni agricole coi mezzi meccanici e il pascolo - proseguono Ferruzza e Gentili - rappresentano una forma di convivenza particolarmente interessante per la decarbonizzazione del nostro sistema energetico, ma anche per la sostenibilità e la redditività del nostro sistema agricolo. Tra l’altro, in molti casi la sinergia positiva che si crea tra impianto fotovoltaico e coltivazione agricola, grazie all’ombreggiamento, consente una mitigazione degli impatti legati all’innalzamento delle temperature medie al suolo. Grazie a una programmazione virtuosa che anche noi auspichiamo, la Toscana può testare procedure/modelli replicabili, favorendo la realizzazione di progetti ad alto valore tecnologico, attenti agli aspetti legati sia all’attività agricola che alla tutela del paesaggio. Gli amministratori locali e regionali – concludono i due dirigenti di Legambiente – si adoperino ora affinché si possa rapidamente contare su norme nazionali adeguate e uniformi, che permettano una pianificazione e una realizzazione di questi impianti ovunque corretta e trasparente».

L’evento sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook Legambiente Agricoltura e sul sito web agricoltura.legambiente.it. Per partecipare in presenza è obbligatoria la registrazione su: agricoltura.legambiente.it/30giugno.

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27/06/2023, 13:06
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Adattamento e contrasto alla crisi climatica siano i due pilastri del comparto agricolo, sempre più colpito dall’emergenza



Dal 2010 a giugno, in Italia, registrati 96 eventi meteo estremi che hanno causato danni all'agricoltura. Emilia Romagna, Puglia e Piemonte le regioni più colpite

Oggi a Festambiente focus sull’agroecologia, 10 proposte al Governo Meloni e presentazione nuovi dati Osservatorio Città Clima di Legambiente


Legambiente: “Adattamento e contrasto alla crisi siano priorità, basta con il negazionismo e le politiche dilatorie. In assenza di interventi risolutivi al 2050 l’agroalimentare italiano rischia perdite economiche di 12,5 miliardi di euro all’anno”


In Italia, dal 2010 a giugno 2023 sono stati registrati 96 eventi meteo estremi che hanno causato danni all'agricoltura, di cui 38 grandinate, 21 casi di trombe d'aria e raffiche di vento, 15 allagamenti, 11 casi di siccità prolungata, 8 esondazioni fluviali. Tra le regioni più colpite: l’Emilia-Romagna con 15 eventi, il Piemonte con 12 eventi e la Puglia con 11 eventi. La Toscana, invece, ha raggiunto quota 7. È quanto denuncia Legambiente che oggi da Festambiente, il festival nazionale che dal 2 al 6 agosto va in scena a Rispescia (Gr), diffonde i nuovi dati del suo Osservatorio Città Clima, facendo il punto, nella giornata dedicato all’agroecologia, sulle difficoltà e le nuove sfide che l’agricoltura deve affrontare, prima fra tutte quella climatica. Alluvioni, lunghi periodi di siccità, ondate di calore, stanno minacciando il comparto agroalimentare con conseguenze economiche sempre più pesanti. Secondo il Piano nazionale adattamento climatico pubblicato sul sito del Ministero dell’ambente e della sicurezza energetica al 2050 il settore dell’agroalimentare italiano, in assenza di interventi di mitigazione, rischia perdite economiche di 12,5 miliardi di euro all’anno.

In questo scenario, nell’opinione dell’associazione ambientalista sono due i pilastri che devono stare al centro del dibattito: l’adattamento e il contrasto alla crisi climatica. Due azioni che si traducono in un nuovo modello di agricoltura, la cosiddetta agroecologia, capace di coniugare sostenibilità ambientale e innovazione, con un’attenzione particolare alla salute del consumatore. È questa la direzione che l’Italia deve intraprendere, accelerando il passo e replicando le buone pratiche agronomiche già in atto in alcune zone della Penisola. Un esempio recente è quello della Maremma, terra in cui da trentacinque anni trova casa la manifestazione nazionale di Legambiente, ha da poco dato gambe e fiato all’omonimo biodistretto, considerato il più grande d’Europa, promosso dal Comune di Grosseto in collaborazione con la Regione Toscana rappresenta un punto di svolta cruciale per il territorio. A oggi, le adesioni hanno raggiunto quota 1183 aziende appartenenti a 7 Comuni diversi per un totale del 42% tra superficie biologica e in conversione (il totale della SAU biologica e in conversione è 36114 ha).

Per fare ciò, Legambiente indica al Governo Meloni 10 proposte a partire dalla creazione di una task force per sostenere gli agricoltori in questo percorso di transizione, garantendo formazione e informazione anche rispetto al tema dell’innovazione in chiave sostenibile. Occorrerà poi potenziare la diffusione della produzione biologica, anche alla luce dell’approvazione della relativa legge arrivata nel marzo 2022; ridurre l’uso di pesticidi; creare biodistretti; approvare il nuovo PAN (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), scaduto nel 2019, la cui ultima stesura risale al 2014; tagliare la dipendenza delle fonti fossili incentivando l’agrivoltaico come strumento per sviluppare energie rinnovabili abbinandolo in modo sinergico alle tecniche colturali e alla produzione di biometano da scarti agricoli e reflui zootecnici; contrastare la lotta agli sprechi idrici ed energetici sia attraverso buone pratiche colturali e sistemi di microirrigazione che attraverso l’uso di acque reflue civili depurate; ridurre i carichi zootecnici e gli allevamenti intensivi favorendo un modello sostenibile di allevamento e migliorando il benessere animale; attivare un osservatorio nazionale sul caporalato e approvare definitivamente il disegno di legge contro le agromafie; potenziare le attività di informazione e sensibilizzazione delle cittadine e dei cittadini, spiegando le criticità generate dalla crisi climatica e da un’agricoltura non amica dell’ambiente. È questa, in sintesi, l’agroecologia di cui il Paese ha bisogno.

Temi e proposte di cui Legambiente discuterà, nel cuore della Maremma, facendo il punto con le istituzioni e le realtà aziendali su come fare fronte alle conseguenze della crisi climatica e sostenere l’intero comparto dal campo alla tavola. Al dibattito “Made in Italy tra innovazione e tradizione per accompagnare il percorso verso l’agroecologia e rendere più competitive le filiere alimentari”, moderato dal direttore de La Nuova Ecologia, Francesco Loiacono, parteciperanno: Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente; Angelo Gentili responsabile nazionale Legambiente agricoltura; Luca De Carlo, presidente Commissione agricoltura del Senato; Gisella Naturale, vicepresidente Commissione agricoltura del Senato; Maria Chiara Gadda, vicepresidente Commissione agricoltura della Camera; Stefano Vaccari, Commissione agricoltura della Camera; Marco Lupo, direttore generale dell’Unità di missione per l’attuazione del PNRR del Ministero dell’Agricoltura; Antofrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Città di Grosseto; Flavio Lupato, direttore Generale Koppert; Mariella Cerullo, Oleificio Zucchi; Marco Santori, Alce Nero; Maria Grazia Mammuccini, presidentessa FederBio, Massimo Carlotti, vicepresidente di Legacoop agroalimentare nazionale; Massimiliano Cenacchi, direttore agricolo Coprob-Italia Zuccheri; Michele Andriani, AD Andriani S.p.A.; Michele Falce, responsabile Area produzioni e servizi agricoli Novamont; Michele Manelli, vicepresidente Equalitas; Paolo Pastore, direttore Fairtrade; Roberta Fileni, vicepresidente del gruppo Fileni; Wanda Hager, Board Member and Managing Director Agriculture & Procurement.

“Il futuro del Pianeta passa anche dalla riconversione ecologica dell’agricoltura – ha dichiarato il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani –. Gli eventi climatici estremi a cui stiamo assistendo non lasciano spazio a dubbi: serve agire subito. Adattamento e contrasto alla crisi climatica devono essere i due pilastri delle politiche presenti e future, mettendo da parte definitivamente negazionismi di sorta smentiti dai numeri delle perdite registrate in ambito agricolo nell’ultimo periodo. Il made in Italy deve andare nella giusta direzione, seguendo le indicazioni dei mercati che chiedono cibi più sani e sostenibili, nel solco di quanto indicato dall’Europa. Pratiche rispettose dell’ecologia del suolo, una zootecnia rispettosa dell’ambiente e del benessere animale e prospettive socio-economiche eque per gli agricoltori sono l’unica via così come lo sono le energie rinnovabili, a partire dall’agrivoltaico e dalla produzione di biometano”

“Le conseguenze della crisi climatica – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente - sono state devastanti. L’11% delle aziende agricole, come ci ricorda Coldiretti, si è ritrovata in una situazione talmente critica da portare alla cessazione dell’attività. Anche alla luce di ciò, la transizione nel nostro Paese non può permettersi battute di arresto. L’agroecologia non solo è una pratica attraverso cui contenere l’impatto del settore ma ne agevola addirittura la resilienza. Tutela della biodiversità, fertilità del suolo, lotta agli sprechi idrici ed energetici, innovazione e tecnologie sono fondamentali per arginare la deriva catastrofica a cui stiamo assistendo. Serve un cambio di passo. L’approvazione della legge sul biologico è senz’altro un risultato importante, ma è urgente fare di più anche in termini di costruzione di una consapevolezza condivisa e di una maggiore formazione degli operatori del settore. Il Governo si adoperi in questo senso e dia gambe e fiato a una task force finalizzata a sostenere gli agricoltori nel percorso di transizione.”

Prossimi appuntamenti di Festambiente: Il festival proseguirà domani 4 agosto con un ricco calendario di eventi e appuntamenti. Tra questi si segnala il dibattito, alle ore 19.30, dal titolo “Obiettivi per la biodiversità: il mare e le foreste per realizzare la transizione ecologica nei territori delle aree protette”. A seguire la consegna del Premio Parchi a Emissione zero 2023, riconoscimento per l’impegno in politiche e strategie per la riduzione delle emissioni di C02 nei territori delle aree protette.

Tutte le info e gli eventi su festambiente.it.

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03/08/2023, 14:45
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Festambiente 2023, la terza giornata del festival nazionale di Legambiente dedicata alle aree protette e alla biodiversità

Premio Parchi Emissioni Zero 2023: dagli acquisti verdi all’agroecologia fino al turismo attivo e sostenibile, sei i virtuosi premiati per l’impegno in politiche e strategie che favoriscono la transizione ecologica sviluppate da aree protette e nei territori dei Parchi italiani

Premio Biodiversità di Festambiente 2023 alla memoria di Assunta Brachetta assegnato alla Bio Cantina Orsogna per il recupero delle varietà locali di vitigni delle aree marginali della montagna abruzzese

Legambiente: “I Parchi diventino ancora di più laboratori della sostenibilità, impegnandosi per fermare il consumo di suolo e la perdita di biodiversità, per l'aumento delle pratiche di agroecologia e gestione sostenibile dei boschi, per un turismo e mobilità sostenibile, per iniziative su economia circolare e fonti rinnovabili, per lo sviluppo di comunità energetiche e Green communities”

Programma completo del festival su www.festambiente.it

I territori protetti e la tutela della biodiversità al centro della terza giornata di Festambiente, il festival nazionale di ecologia e pace di Legambiente in corso a Rispescia (GR) dal 2 al 6 agosto, giunto alla sua 35esima edizione. Allo scopo di incentivare il percorso dei territori dei Parchi verso la neutralità climatica (NetZero), Il Cigno Verde assegnerà oggi il Premio Parchi Emissioni Zero 2023 alle buone pratiche realizzate nelle aree protette, dagli enti gestori, dai comuni e dalle imprese e gli operatori locali, che favoriscono la transizione ecologica, garantiscono la riduzione delle emissioni climalteranti e promuovono la bioeconomia circolare. Tra i sei virtuosi saranno premiati il Parco regionale dell’Aveto per la categoria Acquisti Verdi per la continuità con cui negli anni ha garantito l’applicazione dei criteri di performance del Green Pubblic Procurement. Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per la categoria Parchi Rifiuti Free ed economia circolare: secondo il dossier “Parchi nazionali rifiuti free” di Legambiente (elaborazione dati ISTAT) in un solo anno (dal 2020 al 2021) ha avuto la maggiore riduzione di secco residuo individuale nei propri comuni, con una raccolta differenziata che è passata dal 34% al 54,6%. Il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per la categoria Green Communities per aver adottato un Piano Pluriennale Economico e Sociale che definisce anche priorità (come la Dieta Mediterranea, la filiera agroalimentare, la gestione equilibrata e sostenibile dei rifiuti, l'energia, la mobilità sostenibile) che orientano il suo territorio verso una Green Community. Il Parco regionale della Maremma per la categoria Mobilità sostenibile per il turismo attivo che ha permesso il completamento del tratto ciclabile per mountain bike da Alberese a Talamone, rendendo l’area protetta sempre più accessibile e fruibile attraverso strumenti di mobilità sostenibile. Il Parco nazionale del Vesuvio per la categoria Agroecologia avendo promosso un’agricoltura sostenibile attraverso il sostegno ad agricoltori e produttori locali, e l’accompagnamento della nascita di strumenti collettivi (es. Consorzi, Strada del vino Vesuvio e dei prodotti vesuviani, GAL Vesuvio Verde, etc.). Infine, il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna per la Gestione sostenibile delle foreste e delle filiere forestali che, per conservare l’enorme patrimonio naturale e storico, sostiene una ricerca sui “Legni Storici” per caratterizzarli e qualificarli.

Durante l’appuntamento sarà assegnato anche il Premio Biodiversità di Festambiente 2023, in ricordo di Assunta Brachetta, storica dirigente di Legambiente impegnata nella conservazione della natura venuta a mancare lo scorso anno, e rivolto alle buone pratiche realizzate da istituzioni, comunità, cittadini e imprese che si sono distinte per la promozione della biodiversità e la sensibilizzazione degli obiettivi ambientali e climatici nell’ambito del Green Deal Europeo. A vincere l’edizione 2023 la Bio Cantina Orsogna per il progetto “Pè nin perde la sumente” (“per non perdere il seme” in dialetto abruzzese) attraverso il quale la Cantina, in collaborazione con la banca del germoplasma del Parco nazionale della Maiella, ha recuperato le varietà locali di vitigni delle aree marginali della montagna abruzzese.

La premiazione dei virtuosi è prevista per questa sera, alle ore 19:30, nello spazio dibattito dal titolo “Gli obiettivi per la biodiversità: il mare e le foreste per realizzare la transizione ecologica nei territori delle aree protette”. Alla presenza di Stefano Ciafani presidente nazionale Legambiente; Antonio Nicoletti, responsabile nazionale parchi e aree protette e biodiversità Legambiente; Chiara Braga, Commissione ambiente della Camera; Erica Mazzetti Commissione ambiente della Camera; Alessandra Stefani, Direttore generale della direzione dell’economia montana e delle foreste – MASAF; Alessandro Bratti, Segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po-MiTE; Luca Santini, Presidente nazionale Federparchi; Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola; Raffaele De Luca, presidente Parco del Vesuvio; Simone Rusci, presidente Parco regionale della Maremma; Lidia Bai, presidente Parco delle Colline Metallifere - Tuscany Mining UNESCO Global Geopark. A moderare Filippo Solibello di RaiRadio2.

“I Parchi del nostro Paese – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – sono un’occasione di crescita sostenibile delle comunità interessate e un’opportunità per promuovere la bioeconomia circolare e sostenere le produzioni di qualità, tutelare la biodiversità e dare spazio a un’economia low carbon. I premi che assegniamo oggi dimostrano come le aree protette possano essere protagoniste nella lotta alla crisi climatica. È perciò fondamentale che consolidino le azioni di tutela e investano maggiormente in buone pratiche di sostenibilità ambientale impegnandosi a fermare il consumo di suolo e la perdita di biodiversità, aumentare le pratiche di agroecologia per ottenere il 100% di produzione biologica, puntare sulla gestione sostenibile e la certificazione forestale per l’utilizzo dei boschi, favorire la fruizione del territorio secondo i principi del turismo attivo e sostenibile, garantire la mobilità sostenibile, realizzare progetti di economia circolare per migliorare la gestione dei rifiuti, sviluppare l’utilizzo delle energie rinnovabili e le comunità energetiche e promuovere le Green community”

“La perdita di biodiversità e la crisi climatica sono interdipendenti - aggiunge Antonio Nicoletti, responsabile nazionale parchi e aree protette e biodiversità Legambiente -. Per questo è importante che le aree protette, oltre a mantenere efficienti gli ecosistemi e tutelare le specie a rischio, assumano sempre più un ruolo determinante nelle politiche di sviluppo sostenibile per contenere nei loro territori le emissioni climalteranti e attuare azioni innovative basate sulla qualità ambientale, la tutela della biodiversità e la coesione territoriale. L’attenzione verso l’efficienza energetica, l’economia circolare e in generale la sostenibilità ambientale per un Parco rappresenta un elemento importante e qualificante, sia rispetto alla salvaguardia e riqualificazione del territorio, sia rispetto al generale obiettivo di dimezzare l’attuale livello di emissioni entro il 2030 raggiungendo la neutralità climatica entro il 2040 all’interno di ogni area protetta”.

Dopo la premiazione il festival proseguirà con l’appuntamento alle ore 20 "Dal campo alla tavola: il valore dei territori attraverso la sostenibilità” a cui parteciperanno: Angelo Gentili responsabile nazionale Legambiente agricoltura; Alessio Guazzini, Azienda agricola Camporuffaldo e presidente Distretto rurale agricolo gastronomico organizzato (DRAGO); Alessandra Casini, direttrice Parco delle Colline Metallifere - Tuscany Mining UNESCO Global Geopark; Lorenzo Leveque, responsabile acquisto settore prodotti industriali Unicoop Tirreno.

Programma completo del festival su www.festambiente.it

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5^ rassegna-degustazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette a Festambiente: ieri sera la consegna dei riconoscimenti


Nell’ambito della giornata di Festambiente, il festival nazionale di ecologia e pace di Legambiente in corso a Rispescia (GR) dal 2 al 6 agosto, dedicata alle aree protette e alla tutela della biodiversità, spazio anche alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti assegnati nell’ambito della 5^ rassegna-degustazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette organizzata in collaborazione con il corso di laurea in viticoltura ed enologia dell’Università di Pisa e con la media partnership de La Nuova Ecologia. Esaminati e valutati, previa anonimizzazione dei campioni da una Commissione formata da tecnici ed esperti degustatori presieduta da Giuseppe Ferroni, agronomo DISAAAa Università di Pisa, i vini sono stati protagonisti dell’evento “Parchi a tavola”, un’occasione preziosa in cui i produttori delle bottiglie selezionate hanno avuto l’opportunità di presentarle alle partecipanti e ai partecipanti alla cena, tra degustazioni e momenti di approfondimento.

“La rassegna-degustazione nazionale dei vini dei parchi e delle aree protette – ha dichiarato Angelo Gentili, coordinatore di Festambiente e componente della segreteria nazionale di Legambiente – è un tassello importante del grande mosaico di Festambiente. Lo ripetiamo spesso: la transizione passa dall’azione virtuosa dei singoli. Quando le buone pratiche individuali incrociano la strada della salvaguardia del territorio la loro forza diventa ancor più importante e impattante. La serata di ieri ha dimostrato, qualora ce ne fosse stato bisogno, che i Parchi e le aree protette sono strategiche per sostenere le produzioni di qualità, tutelare la biodiversità e dare spazio a un’economia green. La direzione è quella giusta.”

Da parte dell’associazione anche un ringraziamento speciale ai sommelier AIS per aver contribuito all’ottima riuscita della serata.


VINI SELEZIONATI

Tra i Vini Bianchi

Parco Nazionale del Vesuvio - Nocerino Vini, Cataluna Catalanesca del Monte Somma IGP 2022 - Somma Vesuviana (NA)

Parco delle Colline Metallifere - Az. Agr. La Cura di E. Corsi, Falco Pescatore Maremma Toscana Vermentino DOC 2022 Biologico - Massa Marittima (GR)

Parco dei Castelli Romani - Az. Agr. Villa Simone, Villa dei Preti Frascati Superiore DOCG 2022 - Monte Porzio Catone (RM)

Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - Az. Agr. San Salvatore 1988, Pian di Stio Paestum Fiano IGP 2022 Biologico - Giungano (SA)

Parco Regionale dei Monti Lattari - Az. Agr. Biologica R. Palma, Puntacroce Costa d'Amalfi DOP 2015 Biologico - Maiori (SA).

Tra i Vini Rossi

Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri - Azienda Gualtieri, Ormeasco di Pornassio Sup. DOC 2021 - Rezzo (IM)

Parco Regionale della Maremma - Cantina I Vini di Maremma S.A.C., Tramonto di Maremma Toscana Ciliegiolo IGT 2021 - Marina di Grosseto (GR

Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine - Amastuola Soc. Agr. S.S., Lamarossa Puglia Primitivo IGP 2020 Biologico - Massafra (TA)

Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu - Cantina del Mandrolisai Soc. Coop. Arl, Kent'annos Mandrolisai Sup. DOC 2020 - Sorgono (NU)

Parco Nazionale dell’Alta Murgia – Cantine Torrevento Srl, Fili d'Erba Puglia Nero di Troia IGT 2019 Biologico - Corato (BA)

Parco Naturale del Conero - Casa Vinicola G.Garofoli Spa - Grosso Agontano Conero DOCG Riserva 2019 - Loreto (AN).

Tra i Vini Dolci

Parco Nazionale delle Cinque Terre - Az. Agr. Possa, Cinque Terre Sciacchetrà DOP 2021 - Riomaggiore (SP)

Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - Az. Agr. Scairato, Curato Vino da uve passite 2022 - Castel San Lorenzo (SA)

Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga - Soc. Agr. Pasetti, Gesmino Abruzzo Bianco Passito DOP 2021 - Francavilla al Mare (CH).

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DA FESTAMBIENTE PASSA IL FUTURO DEGLI ECOEVENTI: DALL’AUTUNNO VIA AL CANTIERE PER LIVE SEMPRE PIÙ SOSTENIBILI



Nel bilancio della trentacinquesima edizione di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente che ha avuto luogo a Rispescia (Gr) dal 2 al 6 agosto, non può mancare una riflessione in merito al grande percorso fatto negli ultimi anni sul fronte degli ecoeventi e al ruolo che la manifestazione ha avuto nel processo di transizione. Da sempre impegnata attivamente a ridurre il proprio impatto ambientale attraverso una serie di pratiche e iniziative mirate, Festambiente è diventata modello per eventi d’Italia e d’Europa. Ogni anno dalla Maremma passa la promozione della cultura della sostenibilità a trecentosessanta gradi, dando prova del fatto che anche dai grandi eventi può passare il cambiamento. Corretta gestione dei rifiuti, plastic free, arredi ecologici, energie rinnovabili, azzeramento delle emissioni, alimentazione e mobilità sostenibili, attività educative e informative su temi ambientali, sociali e culturali, lotta agli sprechi, coinvolgimento delle comunità locali: sono questi solo alcuni degli aspetti che contribuiscono a rendere Festambiente il più importante festival sostenibile dello Stivale. Tra le novità in cantiere, oltre a ulteriori innovazioni sul fronte green per la prossima edizione, anche la creazione di un cantiere dei festival sostenibili d’Italia attraverso cui veicolare informazioni utili anche nell’ottica del rispetto dei CAM, requisiti ambientali minimi finalizzati a ridurre gli impatti ambientali del settore, a promuovere la diffusione di buone pratiche di accessibilità e inclusione, il rispetto delle condizioni di lavoro dignitose e lo sviluppo della cultura alla sostenibilità declinata a tutto tondo.

“Il fatto che il futuro dei festival sostenibili in Italia – ha dichiarato Angelo Gentili, ideatore e coordinatore di Festambiente – passi anche dallo studio del modello Festambiente è per noi prima di tutto motivo di grande orgoglio. Fino a qualche anno fa, eravamo considerati visionari, oggi raccontiamo la nostra manifestazione in corsi, master e convegni allo scopo di far capire agli organizzatori come rendere reale un festival sostenibile. Siamo altresì fieri del fatto che molti direttori e organizzatori di festival ed eventi realizzati in tutta Italia siano venuti a visitare Festambiente per toccare con mano come si realizza un evento che rispetta i parametri di sostenibilità ecologica. Ci aspetta un futuro in cui gli eventi saranno sempre più green e l’Italia dovrà dimostrarsi capace di cogliere al volo questa sfida. L’impegno nel ridurre l'impatto ambientale e nell'integrare soluzioni innovative deve crescere rapidamente ed esponenzialmente anche alla luce dei recenti CAM, strumenti potenti per accelerare la transizione anche nel settore degli eventi live, sportivi e culturali. Energie rinnovabili, soluzioni digitali per ridurre l'uso di materiali stampati, raccolta differenziata, filiera corta, zero sprechi e una maggiore focalizzazione sul coinvolgimento delle comunità locali per garantire che i festival apportino benefici tangibili al territorio sono solo alcune delle azioni da mettere al centro di un percorso di cui, come organizzatori del primo festival sostenibile d’Europa, sentiamo forte la responsabilità. Dal prossimo autunno, saremo impegnati a questo scopo con la rete nazionale dei festival che con noi sta costruendo questo cammino. La rivoluzione green nel meraviglioso mondo degli eventi è solo all’inizio.”

Festambiente è il primo festival a essersi aggiudicato la certificazione Ecoevents, realizzata da Ambiente e Salute Società Benefit e Legambiente, allo scopo di sensibilizzazione i cittadini sul fronte della sostenibilità ambientale attraverso manifestazioni ed eventi. La certificazione si ottiene attraverso il raggiungimento di una serie di obiettivi al fine di garantire elevati standard di rispetto ambientale. Per l’associazione si tratta della naturale e necessaria prosecuzione del lavoro avviato nel 2019 con i principali festival italiani che ha portato alla sottoscrizione del “Patto dei festival sostenibili” da parte di Arezzo Wave, Umbria Jazz, Cous Cous Festival, Notte della Taranta, Sponz Fest e la rete di Keep On a cui sino sono aggiunti - tra gli altri - Rossini opera festival, Puccini festival, Festival dei due mondi, Sant’arcangelo festival.

Le azioni previste dal protocollo Ecoevents riguardano la gestione dei rifiuti, la riduzione dell’uso della plastica a partire dall’eliminazione di quella monouso, mobilità e trasporti, cibo, energia, comunicazione, acustica, responsabilità etica e sociale e l’azzeramento delle emissioni di CO2 tramite progetti nazionali e internazionali di compensazione. Un percorso, dunque, e non un traguardo, che Legambiente e la Società Benefit Ambiente e Salute auspicano possa essere intrapresa dal numero più elevato possibile di organizzatrici e organizzatori di eventi di varia tipologia, dalle piccole sagre, agli eventi culturali e musicali, passando da eventi sportivi, enogastronomici e fieristici.

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17/08/2023, 7:27
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VERSO LA PROROGA PER IL GLIFOSATO, LEGAMBIENTE: “L’ITALIA VOTI NO E LAVORI AFFINCHÉ IN EUROPA SI VADA NELLA DIREZIONE DELLA MESSA AL BANDO”

A dicembre dell’anno in corso, la proroga al rinnovo dell’utilizzo del glifosato scadrà. Stando alle ultime indiscrezioni, non solo pare che l’indirizzo sia quello di un nuovo rinnovo ma che, addirittura, si imbocchi la strada di una proroga a dieci anni. Rumors che hanno messo in allerta le associazioni ambientaliste e che hanno riacceso il dibattito relativo all’utilizzo dell’erbicida più diffuso al mondo. Scelto per la sua particolare efficacia nel combattere le piante infestanti, lo scorso luglio l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ne ha legittimato la proroga, riscontrando l’assenza di “aree critiche di preoccupazione” riguardo al suo impiego. Nel 2015, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione mondiale della sanità, dal canto suo, lo aveva però classificato come «probabile cancerogeno per gli esseri umani» e numerosi studi ne hanno evidenziato effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana.Nonostante, dunque, le evidenze scientifiche, il fatto che, come chiarito da ISPRA, il glifosato rappresenti uno dei contaminanti più diffusi nelle acque sotterranee e superficiali, l’incidenza di infertilità maschile e le alterazioni del microbiota intestinale nei soggetti che entrano a contatto con questo microbiota, il destino della proroga sembra essere già scritto. Alla luce di ciò, Legambiente è tornata a chiedere che si tenga conto della salute delle persone, della salubrità dell’ambiente e del buon senso al momento del voto.

“Quello che chiediamo e che ci auguriamo per bene di tutte e tutti - ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente - è che l’Italia voti no al rinnovo della proroga all’utilizzo del glifosato. Ogni genere di prolungamento sarebbe in netto contrasto con quanto indicato dalle strategie europee From farm to fork e Biodiversity 2030 che chiedono senza possibilità di fraintendimenti di puntare sulla sostenibilità ambientale dell’intero settore agroalimentare attraverso il raggiungimento di obiettivi al 2030 come la riduzione del 50% dei pesticidi, del 20% dei fertilizzanti e del 50% degli antibiotici utilizzati negli allevamenti, il raggiungimento del 25% di terreni agricoli dedicati al biologico a livello europeo, il raggiungimento del 10% di aree agricole destinate a fasce tampone e zone ad alta biodiversità.”



Il monito dell’associazione ambientalista è chiaro: dall’Italia arrivi un secco no e un lavoro in sede europea al fine di poter mettere definitivamente al bando una sostanza potenzialmente pericolosa come il glifosato, mutuando l’esempio delle molte realtà nazionali che hanno già optato per questa soluzione con risultati più che soddisfacenti.

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24/09/2023, 17:56
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IL PARLAMENTO EUROPEO A STRASBURGO VOTA NO AL SUR, LEGAMBIENTE: “BATTUTA DI ARRESTO INACCETTABILE, STRADA ANCORA PIÙ IN SALITA PER L'AGROECOLOGIA, A RISCHIO ECOSISTEMI E SALUTE DELLE PERSONE”

Dal Parlamento europeo riunitosi in sessione plenaria a Strasburgo è arrivato un no secco al taglio del 50% entro il 2030 dell’utilizzo dei pesticidi. 299 voti a favore 207 contrari e 121 astenuti: si è chiusa così la votazione sul regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) che rischia di mettere in crisi le politiche di sostenibilità in ambito agricolo predicate negli ultimi anni. Respinto anche il rinvio in commissione ambiente. Il testo dovrà tornare in Consiglio ma le speranze degli addetti ai lavori sono ridotte al lumicino, anche in considerazione del fatto che sul testo la maggioranza Ursula si è letteralmente spaccata. La proposta prevedeva il dimezzamento dell’utilizzo di queste sostanze entro il 2030 e il raggiungimento di obiettivi di riduzione a livello nazionale, dal divieto dell'uso nelle aree sensibili alla promozione di pratiche ecocompatibili. Gli Stati membri avrebbero dovuto adoperarsi anche per aumentare l'uso di metodi non chimici. Presentata nell'estate del 2022, la proposta ha avuto un iter travagliato e l’epilogo positivo sembra tutt’altro che vicino.

“Gli obiettivi del Green Deal, delle strategie From farm to fork e Biodiversity 2030 - ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente - dal voto di ieri sono a rischio. Il voto è uno schiaffo all’importante percorso fatto fino ad adesso sul fronte della sostenibilità dal campo alla tavola e rappresenta una battuta d’arresto che non ci possiamo permettere. Per fare in modo che le strategie europee trovino casa nelle consuetudini degli agricoltori serve un’architettura normativa. Farla venire meno significa picconare dal basso ogni tentativo di mettere in pratica la necessaria e non rimandabile transizione in agricoltura contro la quale il Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo ha votato. L’auspicio è che il Consiglio dell’Unione europea imbocchi la strada del negoziato in prima lettura. Solo in questo modo, il testo adottato dal Consiglio potrà tornare in seconda lettura in Parlamento. Una strada in salita che difficilmente potrà vedere la luce entro la fine della legislatura. Una disfatta.”

Anche Legambiente si unisce al coro di cittadini e associazioni allarmati per la salute dell’ambiente e delle persone, dai cittadini agli agricoltori. Il timore è che, tra Bruxelles e Strasburgo, se ne stia facendo una questione elettorale a discapito del buon senso e delle urgenze del Pianeta. Resta da sperare che, a dispetto dei pronostici, i tempi siano più brevi. Altrimenti, se ne riparlerà dopo giugno, con una nuova maggioranza.

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24/11/2023, 14:14
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