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Re: Istituto Espresso Italiano

05/06/2024, 18:37

ANDREA MARZO VINCE LA TAPPA DI BOLOGNA E ACCEDE ALLE FINALISSIME DELLA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE ESPRESSO ITALIANO CHAMPION

Un nuovo finalista per le competizioni dell’Espresso Italiano Champion dopo la tappa Bologna presso l’Essse Caffè Store che ha ospitato il nuovo appuntamento

Prosegue la gara per i baristi, in sfida sulle icone della caffetteria italiana, espresso e cappuccino, promossa dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) e che vedrà ancora altre tappe, tra cui una in Giappone e una in Corea. Le finali italiane a Como il 18 e il 19 giugno

Andrea Marzo, dalle Marche, è il nuovo finalista dell’Espresso Italiano Champion, il campionato internazionale che vede sfidarsi i migliori baristi in prove di qualità e abilità in programma a Como dal 18 al 19 giugno. Il barista di origini tarantine, ma con un bar nelle Marche, si è aggiudicato la tappa intermedia organizzata lo scorso 31 maggio a Bologna nell’Essse Caffè Store, sede storica della torrefazione bolognese.

Il vincitore, Andrea Marzo, nato a Taranto nel 1984 poi trasferitosi nelle Marche all'età di 15 anni dove ha iniziato da subito a praticare il mestiere nel campo della ristorazione. Diplomato all’ Istituto Alberghiero di Loreto, ha accumulato diverse esperienze lavorative sempre nel settore della ristorazione. Da 14 anni lavora presso il Bar Pasticceria Gran Forno Malavolta di Altidona (FM) dove riveste il ruolo di barista. Da circa sette anni lavora con la Miscela Masini di Essse Caffè “con la quale ci troviamo molto bene perché si abbina benissimo con i nostri prodotti di pasticceria e da forno. I nostri clienti sono soddisfatti e noi siamo orgogliosi di fare parte di questa grande azienda”, ha detto il vincitore durante la premiazione.

Così Vito Campanelli, di Essse Caffè. “L’Espresso italiano Champion per Essse Caffè non rappresenta semplicemente una gara internazionale, ma un vero e proprio percorso di formazione e di crescita. Da anni investiamo tantissimo nelle selezioni che facciamo sia in Italia che all’estero e il livello dei professionisti è sempre più elevato. Cerchiamo di curare nei dettagli tutti gli aspetti che riguardano la gara: l’outfit del barista, la pulizia delle attrezzature e la qualità dell’espresso italiano e del cappuccino italiano. In un momento dove sembra non esserci più grande passione e professionalità per questo lavoro, devo riconoscere che questa competizione ci aiuta tantissimo a coinvolgere, formare e affermare baristi di grande successo in tutto il mondo. Non posso non citare le parole del nostro Presidente Francesco Segafredo rivolte ai partecipanti prima della gara: “oggi ci sarà un solo vincitore, ma nessun perdente. Che vinca il migliore”.

L’Espresso Italiano Champion da diversi anni è la gara per i baristi che desiderano mettersi alla prova con i simboli della caffetteria italiana: espresso e cappuccino. Negli anni ha coinvolto centinaia di professionisti da una decina di paesi, sia quelli con una lunga tradizione nel caffè sia i cosiddetti nuovi mercati. La gara è aperta a tutti e si svolge con un meccanismo di selezione itinerante in giro per l’Italia e con due tappe in Asia, una in Corea e una in Giappone, per arrivare alle semifinali e alle finali nazionali e internazionali. La fase finale dell’Espresso Italiano Champion è in programma dal 18 al 19 giugno 2024 a Como presso la sede di Caffè Milani di Lipomo.

L'Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Maggiori info: www.iei.coffee.

Re: Istituto Espresso Italiano

19/06/2024, 16:24

IL VENEZIANO NICOLAS MOSCO È IL MIGLIOR BARISTA D’ITALIA

Assegnato a Lipomo (Co) il premio promosso dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) in occasione della finale dell’Espresso Italiano Champion edizione 2024. Luigi Morello (Presidente IEI): «Una competizione che rappresenta un messaggio importante per i professionisti più giovani»

E’ Nicolas Mosco, venticinquenne di Campolongo Maggiore (Venezia), il miglior barista dell’anno, vincitore dell’Espresso Italiano Champion 2024. Il giovane veneto si è aggiudicato il titolo di migliore professionista in tema di espresso e cappuccino italiani. Mosco , ha sfidato altri 11 professionisti nella competizione organizzata dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) a Caffè Milani di Lipomo (Como), marchio italiano tra i soci fondatori di IEI. In un tempo di soli 11 minuti ha dovuto tarare la sua attrezzatura la macchina Rancilio Specialty RS1 e il macinadosatore KRYO65, entrambi dell’azienda Rancilio Group, e dimostrare di sapere preparare quattro espressi e quattro cappuccini. Al secondo posto della finale Ilaria Izzo, mentre al terzo posto si è piazzato Matteo Colzani. Entrambi concorreranno insieme al vincitore nella fase internazionale della competizione.

Il vincitore, Nicolas Mosco, comincia fin da piccolo ad appassionarsi al mondo del caffè. Per questo ha intrapreso gli studi alberghieri scegliendo poi la specializzazione di sala grazie a una prima esperienza professionale. Da qui ha proseguito approfondendo la passione del caffè in un'azienda che lo ha formato. Dopo sei anni di esperienza all'interno di questa azienda è riuscito a vincere l’Espresso Italiano Champion. “Questa gara rappresenta per me una crescita professionale e insieme una tappa importante per il mio percorso professionale – ha detto il vincitore Mosco - io credo nella formazione che è uno strumento fondamentale per arricchire la professionalità e per continuare ad appassionarsi alla professione al punto che oggi posso definirmi un divulgatore del mondo del caffè, ovvero comunico quello che imparo giorno dopo giorno”.

“L’eterogeneità che si registra nei partecipanti dell’Espresso Italiano Champion sottolinea la percezione di questo evento da parte dei professionisti come uno dei momenti più importanti in Italia per mettersi in gioco e confrontarsi sulle competenze di questo mestiere che ormai è caratterizzato da una vision – commenta il presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Luigi Morello – il fatto che in finale siano arrivati tre donne e tre uomini e soprattutto che abbia vinto il più giovane tra i partecipanti rimarca questo concetto che si lega perfettamente a una delle principali mission di IEI, la formazione, che in questa competizione vede confuire una parte del lavoro che durante l’anno l’Istituto svolge con diverse modalità”.

La ricetta del miglior espresso italiano secondo IEI. I prodotti presentati in gara hanno rispecchiato i parametri di qualità dell’Istituto Espresso Italiano (IEI): per l’espresso una tazzina con circa 25 millilitri di caffè ornato da una crema consistente e di finissima tessitura, di color nocciola, una bevanda sciropposa con aromi intensi e ricchi di note di fiori, frutta, cioccolato e pan tostato. Per il cappuccino una crema finissima e lucida, con un perfetto bilanciamento di aromi del latte e del caffè.

"Oggi abbiamo assistito a una finale avvincente - dichiara Luca Creti, Direttore Vendite Italia di Rancilio Group, partner tecnico del concorso - siamo orgogliosi, insieme all'Istituto Espresso Italiano, di poter promuovere la cultura dell'espresso secondo la tradizione italiana. Essere al fianco di questi giovani talenti e poterli supportare con una macchina come Rancilio Specialty RS1 è un'opportunità imperdibile per formare i futuri baristi al corretto utilizzo e mantenimento di macchine professionali, aiutandoli a raggiungere i più alti standard in termini di qualità e sostenibilità".


Un premio alla professionalità e al saper fare tutto italiano. La sfida ha visto una semifinale martedì 18 giugno con 12 concorrenti e la finale il giorno successivo, con 6 baristi. Alla fase finale hanno avuto accesso i migliori professionisti qualificatisi alle selezioni interne effettuate da diverse aziende associate a IEI. I finalisti sono stati giudicati da giudici tecnici, giudici sensoriali e giudici marketing. Questi ultimi hanno valutato la capacità dei concorrenti di comunicare e valorizzare il prodotto, i giudici tecnici la capacità di lavorare in modo professionale e quelli sensoriali hanno valuto gli espressi e i cappuccini prodotti alla cieca, cioè senza sapere chi li avesse preparati, con il metodo IIAC – International Institute of Coffee Tasters dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè.

L’Espresso Italiano Champion da diversi anni è la gara per i baristi che desiderano mettersi alla prova con i simboli della caffetteria italiana: espresso e cappuccino. Negli anni ha coinvolto centinaia di professionisti da una decina di paesi, sia quelli con una lunga tradizione nel caffè sia i cosiddetti nuovi mercati. La gara è aperta a tutti e si svolge con un meccanismo di selezione itinerante in giro per l’Italia e con due tappe in Asia, una in Corea e una in Giappone, per arrivare alle semifinali e alle finali nazionali e internazionali. La fase finale dell’Espresso Italiano Champion si è svolta dal 18 al 19 giugno 2024 a Lipomo (Co) presso la sede di Caffè Milani.

L'Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Maggiori info: www.iei.coffee.

Re: Istituto Espresso Italiano

23/07/2024, 13:51

GESTIONE RISORSE, RICICLO E COINVOLGIMENTO DI STAKEHOLDER: COSÌ LA FILIERA DELL’ESPRESSO GUARDA ALLA SOSTENIBILITÀ

UNA NUOVA SURVEY DELL’ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO (IEI) SUL TEMA DEI CAMBIAMENTI IN ATTO NELLE IMPRESE ITALIANE DEL SETTORE IN MATERIA DI SOSTENIBILITÀ

Luigi Morello (Presidente IEI): «Sostenibilità, cuore pulsante dello IEI»


La sostenibilità è il faro che guida gli investimenti in progetti di sviluppo delle aziende della filiera dell’espresso che aderiscono all'Istituto Espresso Italiano (IEI). Utilizzo sostenibile delle risorse e riciclo della materia di scarto, i due capisaldi delle aziende. Dall’indagine recentemente condotta da IEI sui propri associati, emerge per esempio che circa l’impatto ambientale, il 54.6% delle imprese guardino ad una gestione sostenibile delle risorse naturali, tra cui l’acqua, l’energia e i vari materiali. Stessa percentuale, 54,6%, opta per la gestione dei rifiuti o dei prodotti di scarto attuata attraverso la promozione del riciclaggio e la riduzione stessa del rifiuto, oltre ad aumentare e implementare la collaborazione con le società per il riutilizzo. Seguono poi, con quasi il 35%, sia l’abbattimento delle emissioni di gas serra, sia l’utilizzo di attrezzature di nuova generazione.

“I risultati della nostra indagine dimostrano come le aziende della filiera, aderenti all’Istituto Espresso Italiano, siano fortemente impegnate nella gestione sostenibile delle risorse e nella riduzione dell’impatto ambientale – spiega il Presidente di IEI, Luigi Morello - questo impegno non solo migliora la resilienza e la competitività delle imprese, ma contribuisce anche a un futuro più responsabile per tutti”.

Quali investimenti per la sostenibilità. Su quale tipo di investimenti in sostenibilità siano stati fatti negli ultimi cinque anni, la maggior parte delle imprese afferma di aver acquistato nuovi macchinari per seguire e anticipare trend di mercato ed effettuato scouting tecnologico dei materiali di imballaggio, progettazione di nuove macchine a capsule compostabili oltre alla certificazione di cialde o capsule compostabili. Questo perché l’80% delle realtà prese in esame da IEI, ha investito, e continua a farlo, in ricerca e sviluppo per migliorare la resilienza e competitività. Negli ultimi 20 anni, poi, quasi tutte le imprese hanno abbattuto del 70% i quantitativi di gas inquinanti. A questo si somma il fatto che l’63,7% delle aziende oggetto della survey ha redatto o ha in programma di farlo, il bilancio di sostenibilità. “Questi investimenti dimostrano chiaramente che le nostre aziende non solo si adattano ai cambiamenti del mercato, ma li anticipano, guidando l’innovazione e la sostenibilità nel settore dell’espresso. La nostra dedizione alla ricerca e sviluppo è la chiave per un futuro più sostenibile e competitivo”, aggiunge Morello.

La sostenibilità è anche sociale. Se contiamo poi che uno dei tre pillar della sostenibilità è rappresentato dal sociale, il 90% delle imprese prende parte a iniziative di beneficenza e partecipa a iniziative locali o globali. Inoltre, il 40%, difende la diversità e favorisce l’inclusione e, ancora il 40%, incentiva il rispetto dei diritti umani lungo tutta la catena di approvvigionamento. “L’attenzione alla sostenibilità sociale è altrettanto fondamentale. Le nostre aziende non solo partecipano attivamente a iniziative di beneficenza e promuovono la diversità e l’inclusione, ma si impegnano anche a rispettare i diritti umani lungo tutta la catena di approvvigionamento. Questo approccio integrato alla sostenibilità dimostra che il nostro settore è all’avanguardia nel creare un impatto positivo sia sull’ambiente che sulla società”, conclude il Presidente di IEI, Luigi Morello.


Infine, la filiera del caffè di IEI coinvolge gli stakeholder nei propri processi e nelle proprie scelte. Il 63,6% lo fa con la valutazione e presa in carico dei feedback dei clienti, il 54,5% con il dialogo aperto ovvero con un coinvolgimento attivo degli stakeholder nelle decisioni aziendali mentre il 36,4% attraverso la formazione con programmi portati avanti per i clienti sul risparmio di materie prime (acqua, latte, caffè) ed energia.

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di più di 700 milioni di euro. Maggiori info: www.iei.coffee.

Re: Istituto Espresso Italiano

29/08/2024, 14:09

PREZZO TAZZINA ESPRESSO AL BAR: IEI, NO A STRUMENTALIZZAZIONI
DALL’ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO UNA POSIZIONE FERMA SUL TEMA DEI PREZZI DELLA TAZZINA E L’AVVISO: VALORIZZARE ADEGUATAMENTE LA FIGURA DEL BARISTA E LA QUALITÀ DEL CAFFÈ
Luigi Morello, presidente di IEI, interviene nella discussione in atto sull’aumento dei prezzi dell’espresso nei pubblici esercizi (+13% secondo i dati Fipe)

«No deciso alla strumentalizzazione del settore: il prezzo del caffè al bar deve riflettere esclusivamente la qualità del prodotto in tazza e il livello del servizio offerto e non può più essere il risultato di speculazioni politiche o legato a un prezzo fisso, storicamente troppo basso». Per Luigi Morello, presidente dell’Istituto Espresso Italiano (IEI), realtà che rappresenta tutta la filiera italiana, non ci sono dubbi sul valore di un espresso, soprattutto alla luce della recente discussione dell’aumento del costo della tazzina al bar.
«Il barista – continua Morello - rappresenta l’ultimo miglio nella trasformazione della materia prima, quindi il prezzo della tazzina di caffè rappresenta a sua volta l’ultimo passaggio nella catena del valore: entrambi costituiscono elementi critici su cui si regge l’intera filiera». Ecco perché l’invito dell’Istituto Espresso Italiano è quello di riflettere con attenzione, evitando conclusioni affrettate, e a considerare il fatto che l’Italia è l’unico Paese che non riesce a valorizzare adeguatamente la figura del barista e a riconoscere il giusto valore del caffè.
Aumento del prezzo della tazzina al di sotto dell’inflazione. L’intervento del presidente di IEI si unisce al commento del presidente di Fipe Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, «perché è importante sottolineare che, in questo momento storico per il settore del caffè, il senso di responsabilità è condiviso non solo dagli esercenti, ma da tutta la filiera», continua il presidente Morello. Come ha rilevato Fipe, a fronte di un tasso di inflazione del +16% tra luglio 2021 e luglio 2024, i prezzi nei bar sono cresciuti del 13%. Anche sulla tazzina di espresso gli aumenti sono al di sotto dell’inflazione, continuando a mantenerne il prezzo tra i più bassi d’Europa.
Aumentano costi e materie prime. «Negli anni passati, i produttori di attrezzature hanno affrontato una grave crisi, causata dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dalla scarsità di componenti elettronici. Ancora più drammatici sono stati gli ultimi 18 mesi per i torrefattori, che si sono trovati ad affrontare una difficile reperibilità del caffè, il costante aumento dei prezzi e ulteriori problematiche logistiche», ancora il presidente dell’Istituto Espresso Italiano.
Sempre più difficile fare il barista. Per l’Istituto Espresso Italiano è fondamentale ricordare che l’intero settore sta attraversando momenti difficili, anche a causa della mancanza di personale qualificato. La bassa redditività non solo ha ridotto il numero degli esercenti, ma ha anche reso difficile offrire stipendi adeguati, facendo sì che la professione del barista sia meno attrattiva. Secondo Fipe Confcommercio, infatti negli ultimi 10 anni il numero delle imprese che svolgono attività esclusivamente di bar è diminuito di oltre 22mila unità.
L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di più di 700 milioni di euro. Maggiori info: www.iei.coffee.

Re: Istituto Espresso Italiano

18/09/2024, 12:42

SE IL COFFEE LOVER DIVENTA "HOME BARISTA" A CASA SUA CON LE MACCHINE DA CAFFÈ SEMI-PROFESSIONALI
UNA INDAGINE INTERNA DELL’ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO RILEVA LA TENDENZA A REPLICARE TRA LE MURA DOMESTICHE L’ESPERIENZA DELLA TAZZINA AL BAR GRAZIE A PRODOTTI SICURI E AFFIDABILI E CON MISCELE PENSATE PER SODDISFARE I GUSTI DI TUTTI
Luigi Morello, presidente di IEI, «Così sensibilizziamo e formiamo il consumatore»

Un tempo in casa c’era la moka e il rito del caffè al mattino con i ritmi, l’aroma che si spargeva per casa, i tempi a scandire l’inizio della giornata. Oggi il piacere è in una tazzina di espresso preparata con una macchina che replica, nel suo piccolo, quelle di un bar. Il tutto utilizzando miscele particolari, magari frutto della ricerca personale, per individuare quella che meglio soddisfa il gusto di ognuno. È la nuova frontiera che rileva una indagine che l’Istituto Espresso Italiano (IEI), ha condotto su un campione dei propri soci su quelle che sono le tendenze del momento.
«Questa tendenza che si è consolidata da anni in molti paesi esteri, trova i suoi esempi più significativi in Germania e negli Stati Uniti, dove il consumo di caffè di alta qualità a casa, insieme all'acquisto di attrezzature specializzate, è notevolmente elevato - commenta Luigi Morello, presidente di IEI - in Germania e negli Stati Uniti, l'adozione di tecnologie avanzate e una cultura fortemente orientata verso la qualità del caffè hanno accelerato questo fenomeno. In Italia, sebbene il ritmo di crescita sia più graduale, il crescente interesse dei consumatori è chiaramente evidente, come dimostra la nostra ricerca. Oggi, i consumatori italiani possono scegliere tra una gamma di opzioni per il caffè a casa che spesso supera in varietà e qualità quelle disponibili nei bar».
Dal design alla semplicità di utilizzo, una tendenza che cresce. Per Carles Gonzales, coffee competence & product manager di Rancilio Group «la nostra azienda attribuisce grande importanza all'utilizzo delle macchine semi-professionali, riconoscendo il crescente interesse dei consumatori verso la preparazione di un caffè di qualità anche a casa. Nonostante un leggero rallentamento recente, l'interesse per le macchine semi-professionali e per diventare home baristi rimane forte e stabile». «Design moderno e facilità d'uso per rendere l'esperienza piacevole e accessibile a tutti», sono, per Gonzales, le caratteristiche fondamentali di una macchina casalinga insieme a «una stabilità termica continua, fondamentale per estrarre un espresso perfetto, ricco di aroma e gusto». A questo si somma il fatto che «i coffee lover possono utilizzare il caffè che più apprezzano», magari frutto di una personale sperimentazione e «la degustazione di diverse miscele e mono-origini sono fondamentali per scoprire il caffè che soddisfa maggiormente i gusti di ciascun consumatore».
«Tra i nostri soci - ancora Luigi Morello - anche le aziende di attrezzature hanno sviluppato prodotti semi-professionali di altissimo livello, sia in design che in prestazioni, per soddisfare i veri appassionati di caffè. Questi prodotti rappresentano vere eccellenze e sono utilizzati dai produttori per promuovere e diffondere il loro brand nei canali B2C e Office, contribuendo a educare i consumatori e a valorizzare l’esperienza del caffè».
La ricerca della miscela perfetta. Elisabetta Milani di Caffè Milani punta l’attenzione sul fatto che la tendenza sia legata proprio ad una questione di gusto. «Gli espresso più amati dai coffee lover sono i grani: macinati, estratti e degustati al momento. Senza dubbio questa modalità di consumo è quella più consigliata da noi torrefattori perché consente di avere un espresso a casa al massimo delle sue potenzialità organolettiche. Ultimamente vengono privilegiati i pacchetti in grani di piccoli o medi formati che garantiscono freschezza, praticità e permettono di testare diverse miscele o singole origini ed esplorare diverse note aromatiche». Ma quello che è importante, è che una macchina semi-professionale debba avere la certificazione. «È necessaria e importante per i prodotti destinati al cliente, come garanzia di qualità e attenzione da parte dell’azienda produttrice. Quel che conta però è che la certificazione in sé è efficace solo se comunicata, spiegata, conosciuta e riconosciuta dal consumatore finale».
L’home barista e la tendenza di replicare l’espresso a casa. Per Agata Segafredo, communication manager di Essse Caffè, il legame miscela, macchina, barista, può essere vissuto anche a casa. «Il caffè fatto con una macchina semi-professionale è un prodotto che, per limiti tecnologici e di valore delle attrezzature, è “parente” dell’Espresso italiano certificato del bar, ma che è in grado di offrire un’ottima alternativa domestica all’espresso». Segafredo, sottolinea anche come «abbiamo identificando due macro-categorie: il consumatore premium “mainstream” ed il consumatore “coffee radical”. Il primo è interessato ad un prodotto dallo stile tradizionale, come il classico caffè espresso del bar, con una ricerca di qualità superiore rispetto ai prodotti venduti nella grande distribuzione. Il secondo, invece, è un consumatore appassionato, che vuole sperimentare nuovi gusti, alla ricerca di proposte che abbinino la qualità garantita dall’approccio industriale di un torrefattore horeca con la distintività organolettica delle miscele»,
Anche la sostenibilità tra i motivi della scelta dell’espresso a casa. Matteo Borea (La Genovese) pone l’accento sul fatto che «le macchine semi professionali rappresentano un punto di incontro ideale tra le attrezzature professionali e quelle casalinghe, e offrono un equilibrio perfetto tra controllo, precisione e accessibilità». I motivi del successo sono da ricercarsi nel poter «replicare a casa l’alta qualità del caffè che si potrebbe trovare in una caffetteria di livello», sommato al fatto che il «crescente interesse verso le macchine semi-professionali è un indicatore di una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori riguardo alla qualità del caffè e ai processi di preparazione». C’è poi da dire che «offrono un controllo maggiore su ogni fase» e permettono «ai coffee lover di sperimentare e personalizzare le loro estrazioni». A tutto questo si somma il fatto che «questa tendenza è anche legata all’interesse crescente verso pratiche più sostenibili e consapevoli» oltre che a «perché crea un legame tra il mondo dei professionisti e gli appassionati».
Macchina performante, dal rapporto qualità-prezzo, meglio se con la certificazione dell’Istituto Espresso Italiano. Dante Monastero, sales manager di LaSanMarco, spiega che «queste macchine rappresentano un ottimo compromesso tra le esigenze di spazio e la qualità del caffè». Macchine che devono combinare diverse caratteristiche chiave tra le quali ۫ «capacità di erogare un espresso di qualità costante e controllo accurato di temperatura e pressione». Ma occorre anche «praticità come il serbatoio dell'acqua facilmente accessibile, e versatilità per le varie preparazioni». Quanto non va poi trascurato è sia «un buon rapporto qualità-prezzo, visto che si tratta di un investimento per gli appassionati». Sia anche «la certificazione di IEI in quanto garantisce che la macchina soddisfi gli standard di qualità necessari per produrre un autentico espresso italiano, di alta qualità, paragonabile a quello servito nei migliori bar». Tutto questo corredato da miscele con una «tendenza verso profili di tostatura che esaltano le caratteristiche uniche di ogni origine, bilanciate che offrono un gusto ricco e complesso».
«Sono fermamente convinto che avere la possibilità di gustare un caffè di alta qualità a casa o in ufficio non solo arricchisce l'esperienza personale, ma può anche sensibilizzare i consumatori a una maggiore attenzione e apprezzamento della qualità del caffè che si trova nei bar», conclude il presidente di IEI, Luigi Morello.
L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di più di 700 milioni di euro. Maggiori info: www.iei.coffee.

Re: Istituto Espresso Italiano

27/09/2024, 12:59

GIORNATA INTERNAZIONALE DEL CAFFÈ: IL PRIMO OTTOBRE SI CELEBRA UNO DEI PRODOTTI PIÙ CONSUMATI AL MONDO

DALLA SOSTENIBILITÀ, ANCHE ECONOMICA, DELLE AZIENDE, ALLA CERTIFICAZIONE DEI LOCALI, FINO AL MASSIMO COINVOLGIMENTO DEL CONSUMATORE FINALE. LE RIFLESSIONI DELL’ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO (IEI) NELLA GIORNATA IN CUI SI CELEBRA IL CAFFÈ

ECCO ALCUNE INIZIATIVE PROMOSSE DAI SOCI DELL’ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO

Il primo ottobre si celebrerà in tutto il mondo la Giornata internazionale del caffè, una iniziativa nata nel 2015 e che ogni anno vede promuovere iniziative a partire proprio dalle aziende della filiera. Non potevano mancare i programmi delle aziende che fanno capo all’Istituto Espresso Italiano, una realtà che in Italia raccoglie decine di imprese rappresentando un fatturato di oltre 700 milioni di euro. “Consideriamo questa giornata come l'inizio dell'anno caffeicolo e il nostro programma strategico prevede tre direttrici a partire da una spinta commerciale verso i nuovi soci, certificazione dei locali coinvolgimento del consumatore unico discriminatore del settore - spiega il Presidente di IEI, Luigi Morello - i nostri soci hanno utilizzato questi ultimi anni difficili oltre che per creare efficienza e cercare di ridurre i costi non strategici per contenere il più possibile l'aumento dei prezzi al mercato, anche se in futuro sarà indispensabile ritoccare i listini senza dimenticare che le imprese del settore continuano a investire sulla sostenibilità come ha dimostrato tra l’altro una nostra recente ricerca”.

A proposito di sostenibilità, la recente indagine condotta da IEI sui propri associati, sottolinea per esempio che circa l’impatto ambientale, il 54.6% delle imprese guardino ad una gestione sostenibile delle risorse naturali, tra cui l’acqua, l’energia e i vari materiali. Stessa percentuale, 54,6%, opta per la gestione dei rifiuti o dei prodotti di scarto attuata attraverso la promozione del riciclaggio e la riduzione stessa del rifiuto, oltre ad aumentare e implementare la collaborazione con le società per il riutilizzo. Seguono poi, con quasi il 35%, sia l’abbattimento delle emissioni di gas serra, sia l’utilizzo di attrezzature di nuova generazione.

Obiettivo della giornata, per l’Istituto Espresso Italiano, sarà anche quello di continuare a valorizzare l’espresso, e il caffè in generale, come prodotto di alta qualità e anche per questo IEI collabora con il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale con il quale condivide anche la candidatura dell’espresso a patrimonio Unesco. “Con queste azioni vogliamo far capire al mercato, ma in particolare al consumatore finale, che il prezzo è funzione della qualità e pertanto non bisogna trincerarsi dietro a un prezzo fisso (a volte eccessivo per un caffè di scarsa qualità) – prosegue il presidente di IEI, Luigi Morello - nel corso di questi mesi ci siamo impegnati a rilasciare interviste ai quotidiani nazionali e internazionali per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica su questi temi e come Istituto continueremo a farlo, anche attraverso occasioni come questa della Giornata internazionale del caffè”.

I programmi delle aziende di IEI nella Giornata internazionale del caffè. IMS, insieme all’altro brand aziendale, E&B Lab, coglierà l’occasione per lanciare sui social il programma ‘ask the expert’: le domande dei consumatori arriveranno tramite Instagram e gli esperti risponderanno con brevi video o in forma testuale. La San Marco propone invece un open day con una visita guidata gratuita dell’azienda di Gradisca d’Isonzo e un espresso offerto ai partecipanti per riattivare la tradizione del caffè sospeso. Essse Caffè – La Spaziale punterà sui giovani con un evento dal titolo “Giovani e caffè: l’energia del futuro in ogni tazza” in programma all’Istituto Alberghiero Veronelli di Casalecchio di Reno (Bo). Caffè Milani invece lancerà il format on line “Viaggio nel tempo: Caffè Milani racconta la storia del caffè in 6 tappe”. Si tratta di una campagna social in cui ogni giorno della settimana rappresenta un momento nella storia del caffè, permettendo al pubblico di apprezzare non solo la bevanda, ma anche il suo impatto culturale e innovativo nel corso dei secoli. La Genovese propone infine un Open Day di tostatura presso la Micro Roastery Coffee Storming alle ore 15 del primo ottobre per dare visibilità al processo che c'è dietro al prodotto finale che i nostri consumatori bevono poi in tazza.

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di più di 700 milioni di euro. Maggiori info: www.iei.coffee.

Re: Istituto Espresso Italiano

15/10/2024, 11:33

ESPRESSO: ASSE VIETNAM-ITALIA PER LA CONNESSIONE TRA LA PRODUZIONE DI CAFFÈ VERDE VIETNAMITA E L’INDUSTRIA ITALIANA

UN FORUM LO SCORSO 9 OTTOBRE PROMOSSO DA IIAC AL QUALE HA PARTECIPATO ANCHE L’ISTITUTO ESPRESSO ITALIANO PER CREARE UN PONTE TRA I DUE PAESI


Si è svolto a Torino il 9 ottobre il primo “Forum di Connessione Vietnam-Italia tra le industrie del caffè” dall’Amasciata del Vietnam in Italia, con l’Ambasciatore Duong Hai Hung, supportato anche da IIAC – International Institute of Coffee Tasters, che ha portato nel nostro paese una delegazione di produttori rappresentati più del 50% dell’export di caffè verde vietnamita. Un evento che ha permesso ai professionisti italiani e vietnamiti di confrontarsi sui temi della produzione, del prezzo, degli sbocchi commerciali e della qualità richiesta dal mercato italiano. Tra i partner presenti all’iniziativa anche l’Istituto Espresso Italiano (IEI) che in particolare, con il suo presidente, Luigi Morello, ha animato il dibattito con la moderazione degli interventi. “Sono stato onorato di presiedere e moderare questo evento dove sono stati trattati importanti temi come la sostenibilità dei coltivatori, la qualità delle produzioni, i bisogni reciproci dei player di entrambi i paesi e naturalmente le problematiche del prezzo dovute alla situazione logistica e geopolitica – spiega il Presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Luigi Morello - il mondo del caffè sta vivendo un momento unico della sua storia recente e come IEI stiamo cercando di essere presenti, di sensibilizzare e coinvolgere tutti i soci offrendo occasioni di incontro e confronto su temi attuali”.

Il Vietnam è il secondo produttore mondiale di caffè e il secondo esportatore di materia prima per l’Italia. Durante il forum, le autorità di Vicofa (Vietnam Coffee and Cocoa Association) e i rappresentanti delle diverse aziende hanno dimostrato di volere approfondire il mondo dell’espresso italiano. In particolare, è emersa la loro consapevolezza sulla specificità di questo prodotto che pone la nostra economia del caffè in una posizione sostanzialmente diversa da quelle di altri paesi nel mondo. “È stato un piacere condividere anche questa occasione con varie organizzazioni e player del settore perché è fondamentale riuscire a fare sistema e sfruttare tutte le sinergie possibili a favore del settore – prosegue Morello - siamo convinti che avvicinando il mondo dei produttori anche di questo paese a tutte le torrefazioni contribuisca ad aumentare la qualità in tazza dei nostri caffè e fare in modo che il consumatore possa ricevere espressi sempre migliori”.

Il convegno è stato concluso con la promessa da parte di tutti che questo sarà il primo di una serie di incontri che serviranno ad avvicinare i player dei due paesi per fare in modo che si comprendano meglio le necessità e le possibilità di collaborazione. Abbiamo condiviso quanto sia importante la formazione per i coltivatori, i tecnici di filiera e tutta la filiera e ipotizzato piani per il futuro.

L’Istituto Espresso Italiano. L'Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di più di 700 milioni di euro. Maggiori info: www.iei.coffee.
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