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ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68669 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
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Ismea logo ISMEA, con “Donne in campo” al via le agevolazioni per l’imprenditoria femminile in agricoltura Roma, 15 settembre 2020 - Dalle ore 15.00 di oggi è aperto sul sito www.ismea.it il portale per accedere agli incentivi previsti dal D.M. " Donne in Campo" (G.U. n.212 del 26 agosto 2020). Favorire l’imprenditoria femminile e riequilibrare il quadro attuale è l’obiettivo dei nuovi incentivi finalizzati allo sviluppo e al consolidamento delle aziende agricole condotte da imprenditrici. I progetti potranno beneficiare di mutui agevolati, a tasso zero, fino a 300.000 euro a copertura del 95% delle spese ammissibili. La durata del finanziamento è compresa fra 5 e 15 anni. Gli investimenti dovranno essere ricompresi nell’ambito di almeno una fra tre tipologie di obiettivo: il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione; il miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali; la realizzazione e il miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
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15/09/2020, 15:39 |
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Marco
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ISMEA: nel 2020 cresce il numero di aziende agricole che fa vendita diretta (+5%) e il fatturato supera i 6,5 miliardi di euro Roma, 22 settembre 2020 - Il lockdown ha stimolato molte imprese agricole a individuare nuove soluzioni per superare le difficoltà logistiche e organizzative dei canali consueti orientandosi così verso la vendita diretta. Un fenomeno che va letto anche come segnale promettente dell’orientamento verso una filiera agroalimentare più corta e sostenibile.
Secondo i risultati dell’indagine trimestrale sulle aziende agricole realizzata dall’ISMEA, l’emergenza Covid-19 ha determinato un sensibile aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta e, di conseguenza, il fatturato di questo canale che, nel 2020, supererà i 6,5 miliardi di euro.
I produttori che quest’anno hanno scelto di accorciare la filiera, raggiungendo in autonomia il consumatore finale, sono il 21,7% del campione analizzato, percentuale che aumenta di circa il 5% rispetto al 2019 (17%). Non solo: chi ha adottato il canale di vendita diretta, vi destina mediamente l’82% della produzione aziendale, quota che nel 2019 era del 73,1%. Nel 2020 la vendita diretta diventa così il terzo canale scelto dagli agricoltori, dopo il conferimento a cooperative, consorzi e OP (indicato da quasi il 39% dei rispondenti) e la vendita a grossisti e intermediari commerciali (indicato dal 25%).
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22/09/2020, 16:02 |
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Marco
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ISMEA: in due anni raddoppiano le aziende biologiche con polizze contro i rischi climatici Roma, 9 ottobre 2020 - Cresce nel biologico il ricorso alle polizze contro i rischi climatici. Nel 2018, la platea bio degli assicurati ha sfiorato le 3.700 unità, con un incremento dell’89% rispetto al 2016. E’ quanto emerge dal “Rapporto sulla gestione del rischio nell’agricoltura biologica” – realizzato da ISMEA che per la prima volta propone per un ampio corredo statistico sul tema. I principali indicatori relativi al grado di partecipazione delle aziende biologiche al sistema assicurativo agricolo agevolato appaiono grosso modo in linea con il ruolo del bio nel contesto agricolo generale. Ad assicurarsi sono realtà produttive con una dimensione media di quasi 19 ettari e con un valore della produzione assicurata di circa 107 mila euro. Oltre al numero delle aziende, è aumentato nel triennio anche il valore assicurato: 395,6 milioni di euro, contro i 196,7 milioni del 2016 (+101%) e di riflesso anche i premi versati alle compagnie (+ 141%), per un ammontare che supera i 31 milioni di euro. A livello di territori, il Nord registra la più alta incidenza per valori assicurati, con il 69,4%, contro il 17,5% delle regioni centrali e il 13,1% del Mezzogiorno. In posizione di testa è il Veneto, seguito da Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige e Lombardia. La Toscana è la prima regione del Centro Italia, al quinto posto della graduatoria nazionale, mentre la Puglia è la più assicurata tra le regioni del Sud, ma in settima posizione. Uva da vino, mele e riso concentrano, nel biologico, i più alti valori assicurati, ma numeri di rilievo si registrano anche per pomodori da industria, pere, soia, frumento tenero e mais.
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09/10/2020, 17:07 |
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Marco
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ISMEA, da oggi nuove domande per la cambiale agraria e della pesca 20 milioni di euro per la nuova edizione del prestito cambiario a tasso zero, con un allungamento a 10 anni dei termini di restituzione.. Roma, 12 ottobre 2020 - ISMEA comunica che dalle ore 12.00 di oggi sarà aperto il portale per l’invio delle nuove domande per la Cambiale agraria e della pesca a 10 anni, denominata CAP10.
L'Istituto mette a disposizione 20 milioni di euro aggiuntivi per assicurare liquidità alle imprese agricole e della pesca colpite dalla crisi connessa all’emergenza epidemiologica da COVID -19. La misura, autorizzata dalla Commissione europea, prevede l’erogazione di prestiti cambiari per un importo massimo di 30 mila euro, con inizio del rimborso dopo 36 mesi dalla data di erogazione e con durata fino a 10 anni.
Le domande saranno istruite secondo l’ordine cronologico di presentazione, fino ad esaurimento della dotazione finanziaria.
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12/10/2020, 13:45 |
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Marco
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ISMEA, boom di domande per la nuova cambiale agraria e della pesca, budget superato e stop alle nuove richieste Roma, 14 ottobre 2020 - Considerato l’eccezionale numero di domande presentate, l’Ismea ha disposto la chiusura del portale della nuova cambiale agraria e della pesca. Dopo meno di tre giorni dall’apertura del portale per la presentazione delle domande, le richieste pervenute hanno ampiamente superato il budget di 20 milioni di euro messi a disposizione dall’ISMEA. Sono già state presentate 2.749 domande per un importo complessivo di quasi 70 milioni di euro. Di queste, 2.636 interessano il settore agricolo mentre 113 quello della pesca. Ancora una volta, le numerose richieste pervenute testimoniano l'esigenza di mettere a disposizione delle imprese agricole strumenti efficaci, a zero burocrazia e in grado di fornire un ristoro immediato soprattutto in un periodo complesso come quello attuale. Nella prima edizione della cambiale agraria e della pesca erano stati messi a disposizione delle imprese agricole e della pesca 60 milioni di euro che hanno contribuito a dare liquidità ad oltre 2.300 imprese.
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14/10/2020, 21:22 |
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Marco
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ISMEA, il Covid non frena l’export di pasta italiana (+30% nei primi sette mesi dell’anno) Roma, 20 ottobre 2020 - Il dato di agosto conferma, nel complesso, una progressione del food made in Italy sui mercati esteri (+3% sui primi 8 mesi del 2019), per un valore di 29,4 miliardi di Euro.
I dati per comparto, disponibili solo per i primi sette mesi dell’anno, evidenziano una crescita a doppia cifra per la pasta, con un +30% rispetto al periodo gennaio – luglio 2019. Secondo le elaborazioni dell’ISMEA sui dati Istat, anche nei mesi più critici dell’emergenza epidemiologica, a causa delle misure restrittive adottate da molti Paesi clienti, le esportazioni di pasta non hanno infatti accusato grossi contraccolpi, a fronte di flessioni anche significative registrate dagli altri comparti nei mesi di aprile e, in particolare, di maggio.
Oltre all’ottima performance della pasta e, più in generale, dell’intero comparto dei derivati dei cereali (+13% nel periodo gennaio-luglio), l’analisi dell’ISMEA evidenzia il buon andamento degli ortaggi freschi e trasformati (+7,8%), in un contesto positivo anche per gli oli (+5%) e le coltivazioni industriali (+13,7%).
Rimangono stabili il comparto degli animali e carni e quello ittico, mentre accusano una netta flessione il comparto florovivaistico (-10,7%) e quello dei vini e mosti (-3,2%).
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20/10/2020, 13:21 |
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Marco
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Le imprese alimentari del Mezzogiorno e l’industria molitoria le più resistenti alle crisi Un’analisi di Ismea per Federalimentare, sui bilanci di 6400 imprese, valuta la capacità di reazione dell' industra alimentare italiana alle prese con l’emergenza da Covid-19 Roma, 23 ottobre 2020 - Quale futuro economico attende l’industria alimentare italiana alle prese con l’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus? Secondo il recente Rapporto ISMEA per Federalimentare sui bilanci di 6400 imprese dell’alimentare Made in Italy, le prospettive sono incoraggianti.
Attraverso l’esame d’indicatori di redditività, solvibilità e solidità finanziaria, ISMEA ha analizzato la vulnerabilità alle crisi di uno dei settori più rilevanti per la struttura economica del Paese, che si dimostra molto dinamico, robusto e resiliente di fronte alle difficoltà: infatti, il 42% delle imprese agroalimentari italiane presenta caratteristiche tali da garantire una buona capacità di tenuta anche in situazioni di crisi shock come quella cui stiamo assistendo. A questo “nocciolo duro”, si affianca un’ampia area produttiva (36%) – definibile come “terra di mezzo” – con qualche problema di liquidità e/o esposizione debitoria che potrebbe degenerare per gli effetti dell’emergenza Covid-19. Più preoccupante la situazione del 21% del campione, “ventre molle” del sistema agroalimentare italiano, con un alto livello di vulnerabilità.
A livello settoriale, i comparti con una quota maggiore d’imprese “ad alta resistenza” sono l’industria molitoria (il 63% delle imprese ricade in questa categoria), il settore dei liquori (59%), della cioccolateria e del caffè e tè (entrambi attorno al 53%). All’opposto, il quadro peggiore si ha nei settori della birra e dell’olio di oliva dove, rispettivamente, il 38% e il 34% delle imprese si colloca nell’area più critica. A contribuire alla capacità di tenuta del sistema è anche la dimensione aziendale: più di un quarto delle imprese fino a 9 dipendenti presenta elementi di vulnerabilità (27%), percentuale che si riduce sensibilmente nelle imprese più grandi, scendendo al 9% in quelle con più di 250 addetti.
Altro segnale confortante viene dalla stima delle differenze nel grado di resistenza alle crisi a livello territoriale; nel Mezzogiorno l’area delle imprese maggiormente robuste è più ampia (45%), sia pur di poco, di quelle del Centro-Nord (42%). Interessante anche il dato sull’età media delle imprese del campione, che mostra un sistema agroalimentare basato sulla tradizione: in generale, le aziende analizzate hanno una storia di più di una generazione e sono state costituite mediamente da 26,5 anni. Di contro però, sono state le imprese sotto i 5 anni di vita a essere maggiormente interessate da un andamento positivo di fatturato: nonostante le dimensioni economiche ridotte, hanno incrementato i loro ricavi medi di oltre il 30%.
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23/10/2020, 20:22 |
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Marco
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Ismea: con le misure restrittive per la ristorazione l’alimentare perde 41 miliardi di euro Roma, 27 ottobre 2020 - Le nuove misure adottate dal Governo per l’emergenza coronavirus che interessano la ristorazione, impatteranno su un settore già provato duramente dal lockdown totale della primavera scorsa e solo in parziale ripresa negli ultimi mesi. Sulla base delle nuove iniziative che limiteranno l’attività di ristoranti e bar, l’ISMEA stima – per il 2020 – un arretramento della spesa per consumi alimentari fuori casa del -48% rispetto al 2019, per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro.
“Parallelamente, come accaduto nei mesi passati si prevede una nuova accelerazione degli acquisti presso la distribuzione, moderna e tradizionale che, sempre per il 2020, potrebbe portare a un incremento della spesa domestica pari al +7%, per un valore corrispondente di circa 11,5 miliardi di euro.
Il bilancio della spesa finale complessiva per prodotti agroalimentari sarà quindi di quasi 30 miliardi di euro in meno (-12%).
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27/10/2020, 14:23 |
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Olio di oliva: meno 30% la produzione 2020/21 Roma, 17 novembre 2020 - I primi dati sulla raccolta di olive indicano un peggioramento del quadro produttivo delineato in via preliminare a settembre. Secondo l’aggiornamento previsionale elaborato dall’Ismea e Unaprol, la produzione della campagna 2020 - 21 dovrebbe attestarsi a 255 mila tonnellate, con una riduzione del 30% sullo scorso anno. A condizionare la raccolta è soprattutto l'alternanza tra anno di carica e anno di scarica al Sud, dove Puglia, Calabria e Sicilia fanno registrare contrazioni rispettivamente del 43%, 38% e 15%. Al Centro Nord si confermano, invece, le previsioni piuttosto rosee di inizio autunno con incrementi del 31% in Toscana, 8% nel Lazio, 70% in Umbria e del 100% in Liguria, dopo gli scarsi livelli dello scorso anno. In generale, comunque, ci si attende in tutta la Penisola un olio di elevata qualità grazie all’ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.
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17/11/2020, 16:00 |
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Marco
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Ismea, boom dei consumi di miele durante la pandemia Le famiglie italiane riscoprono il miele. Complici la maggiore attenzione alla salute in un’epoca di emergenza sanitaria e la più lunga permanenza tra le mura di casa, le vendite di questo prodotto hanno registrato nei primi 9 mesi del 2020 una crescita del 13% in volume. Le famiglie con giovani e giovanissimi sono alla base di questo incremento. Un’inversione di tendenza, sottolinea l’ISMEA, nel report Tendenze, interamente dedicato alle dinamiche del comparto, sia rispetto alla flessione degli acquisti dell’ultimo biennio sia al ruolo trainante fin qui esercitato degli over 50, di reddito medio alto, a cui si devono normalmente oltre il 70% degli acquisti di miele. Lo scorso anno circa il 60% di prodotto disponibile è stato di provenienza estera, a fronte di una produzione nazionale in forte ridimensionamento. Per il 2020 le stime ISMEA-Osservatorio miele indicano un recupero del 13% sull’anno precedente con una produzione che dovrebbe portarsi a 17 mila tonnellate. Si tratta comunque di un livello molto al di sotto della capacità produttiva nazionale, che conta oltre un milione e 600 mila alveari, in aumento del 7,5% su base annua.
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02/12/2020, 15:28 |
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