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ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68654 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Rapporto ISMEA sulle grandi aziende agricole assicurate La polizza resta uno strumento cardine delle politiche aziendali di gestione del rischio Roma, 31 gennaio 2020 - C’è una diffusa consapevolezza tra gli operatori del settore agricolo sull’importanza di adottare strumenti e strategie di prevenzione dei rischi, sia climatici sia economico-finanziari. Con l’assoluta centralità riconosciuta allo strumento della polizza assicurativa agevolata a copertura delle perdite di produzione causate da eventi atmosferici avversi. E’ quanto emerge dal Rapporto sulla gestione del rischio nella percezione delle grandi aziende agricole assicurate, basato su una indagine condotta da ISMEA su un panel di 500 operatori con valori assicurati superiori a 300.000 euro. I risultati evidenziano una diffusa cultura della prevenzione tra gli intervistati (chi si assicura lo fa a scopo cautelativo), con solo il 10% delle aziende che denota un atteggiamento di carattere opportunistico, motivando il ricorso alle polizze con l’aspettativa di ottenere un vantaggio economico dalla frequenza e dall’entità dei risarcimenti. Il contributo pubblico, fino al 70% sul premio, rappresenta un importante incentivo, ma un’eventuale riduzione del sostegno non porterebbe all’abbandono dello strumento per una buona metà delle aziende del campione. L’analisi, realizzata nell'ambito delle attività di supporto al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nell’ambito del PSRN 2014-2020 - Misura 17, ha puntato ad acquisire proposte e suggerimenti per lo sviluppo delle politiche in materia di gestione del rischio in agricoltura, individuando nello specifico i punti di forza e di debolezza dell’attuale sistema assicurativo, i fabbisogni delle aziende per fronteggiare i rischi ai quali si sentono maggiormente esposte, nonché le modalità e le strategie per favorire una maggiore e più omogenea diffusione sul territorio nazionale degli strumenti oggi disponibili. Un’azienda su quattro individua nella semplificazione e nella trasparenza dei contratti assicurativi gli elementi cruciali per incrementare il ricorso alle assicurazioni agricole agevolate. Ma c’è bisogno di correttivi a partire dalle franchigie, ritenute il principale elemento di criticità, e di una revisione delle modalità di perizia per un’adeguata quantificazione delle perdite economiche derivanti non solo dal calo di resa ma anche dal danno di qualità, oggi limitata a poche colture. A giudizio degli intervistati (tre su quattro) la polizza agricola non “migliora” il merito creditizio delle aziende, in un contesto operativo in cui le modalità di concessione dei prestiti bancari risultano ancora sbilanciate su schemi tradizionali, basati essenzialmente sulla richiesta di garanzie reali e fideiussorie. Se valutata in sede di istruttoria, tuttavia, la polizza assume un ruolo significativo nella concessione del credito o nell’erogazione di un importo addirittura superiore a quello altrimenti ottenibile. In relazione agli strumenti innovativi, emerge, tra i pochi che hanno dichiarato di conoscerle, una prevalente diffidenza verso le polizze parametriche, che per il calcolo dell’indennizzo fanno riferimento a un indice predeterminato, mentre la polizza ricavo, a copertura anche del rischio prezzo, seppure ancora poco diffusa, mostra un elevato potenziale di sviluppo, catalizzando le attenzioni degli agricoltori soprattutto nei settori più esposti al fenomeno della volatilità dei prezzi. Ancora poco noti, i fondi di mutualizzazione (tre quarti degli intervistati non sanno di cosa si tratti) sono ritenuti utili da chi conosce lo strumento, ma prevalentemente in combinazione con uno schema di polizza tradizionale. Ampio il consenso sull’ipotesi di introdurre, con la riforma della Politica agricola comune, una copertura obbligatoria contro gli eventi catastrofali (gelo, siccità e alluvione) a garanzia di tutte le aziende agricole italiane, fenomeni meno frequenti della grandine o dell’eccesso di pioggia, ma con potenziali di danno molto elevati. È emersa anche la necessità di una semplificazione dell’attuale iter burocratico, strumentale soprattutto all’abbattimento dei tempi di erogazione dei contributi e alla riduzione degli adempimenti in capo agli agricoltori, come già riscontrato in precedenti indagini sul tema. Suggerita inoltre l’opportunità di ampliare il ventaglio delle avversità, includendo i danni da fauna selvatica, e di rimodulare, a livello territoriale, le finestre temporali di copertura assicurativa, oggi “tarate” sulle specifiche esigenze delle regioni del Nord Italia.
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31/01/2020, 16:34 |
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Marco
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Ismea, provvedimenti straordinari per le imprese agricole e agroalimentari Roma, 25 marzo 2020 - A seguito dell’evolversi dell’emergenza sanitaria e del protrarsi delle misure restrittive per il contenimento del contagio, l’ISMEA ha adottato alcuni provvedimenti straordinari per venire incontro alle esigenze delle imprese del settore agricolo e agroalimentare che hanno rapporti con l’Istituto. In particolare, sono state adottate le seguenti misure economiche: Sospensione di tutte le rate dei mutui con scadenza nell’anno 2020. La quota capitale delle rate sospese potrà essere rimborsata nell’anno successivo a quello di conclusione di ciascun piano di ammortamento mentre la quota interessi sarà consolidata nel debito residuo e ammortizzata per l’intera restante parte del piano. Esclusione del periodo compreso tra il 1° marzo 2020 e il 31 luglio 2020 dal computo della durata preammortamento dei piani di investimenti autorizzati dall’Istituto. Estensione automatica delle garanzie ISMEA su tutti i finanziamenti già garantiti per i quali viene richiesto l’allungamento della durata dei piani di ammortamento, senza oneri aggiuntivi per le imprese. Liquidazione delle spese sostenute dalle imprese per gli stati di avanzamento lavoro in modalità semplificata. Sospensione dei termini per la realizzazione dei piani aziendali i cui termini di scadenza risultano compresi tra 1° marzo 2020 e il 31 luglio 2020. Sospensione sino al 31 luglio 2020 di tutte le attività di non-performing e di attestazione ai sensi dell’art. 13 comma 4-bis D.L. 193/2016. Inoltre, al fine di garantire la più ampia partecipazione dei giovani ed evitare che le misure di contenimento dell’emergenza possano limitare l’accesso alle agevolazioni dell’Istituto: La pubblicazione del Bando per l’insediamento dei giovani in agricoltura è posticipata a data successiva al 31 luglio 2020; Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse per la vendita dei Terreni in Banca delle Terre è posticipato al 31 maggio 2020. L’ISMEA comunicherà eventuali variazioni delle date che si dovessero rendere necessarie in conseguenza dell’evolversi dell’emergenza sanitaria
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25/03/2020, 17:28 |
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Marco
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Emergenza Covid19: pubblicato il rapporto ISMEA sulla domanda e offerta dei prodotti alimentari nelle prime settimane di diffusione del virus Roma, 30 marzo 2020 - All’indomani delle misure restrittive adottate dal Governo italiano in risposta all’epidemia di Covid-19, l’ISMEA ha tempestivamente avviato un monitoraggio delle filiere agroalimentari, analizzando l’evoluzione delle principali variabili dei mercati nelle diverse fasi di scambio (origine, ingrosso e dettaglio). Il rapporto è articolato in un’analisi dei trend dei consumi delle famiglie italiane, un’analisi di dettaglio sulla situazione di mercato e dei prezzi di tutte le filiere agroalimentari e riporta i primi risultati di un’indagine ad hoc sviluppata in questi giorni su un panel di imprese agricole e alimentari. L’analisi restituisce l’immagine di un settore che, con l'eccezione rappresentate dal florovivaismo e dalla pesca, risente meno della situazione di crisi e, pure nella necessità di affrontare numerose criticità, è ancora sotto controllo in termini di tenuta e capacità di garantire l’approvvigionamento dei mercati finali. Tuttavia, la veloce evoluzione del contesto, anche a livello internazionale, potrebbe rapidamente mutare gli scenari in cui stanno operando i settori. Già rispetto alle prime settimane di crisi analizzate nel Rapporto, la situazione complessiva è mutata in maniera anche radicale. La progressiva chiusura del canale Horeca, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, ad esempio, ha sottratto un canale di sbocco importantissimo per i prodotti di posizionamento alto e medio-alto (per esempio vino o formaggi) e che assorbe percentuali rilevanti dei flussi complessivi di export. In ottica prospettica potrebbero poi palesarsi ulteriori difficoltà. Nelle imprese comincia a essere problematica la carenza di manodopera, a cui si aggiungono criticità a livello di logistica e trasporti. Inoltre la paventata chiusura delle frontiere di alcuni Paesi esteri potrebbe causare problemi per l'approvvigionamento di materie prime da trasformare o di prodotti finiti per il quale il nostro Paese non è autosufficiente.
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30/03/2020, 15:02 |
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Marco
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ISMEA rilancia la cambiale agraria e della pesca 30 milioni di euro per credito immediato e a tasso zero Roma, 24 aprile 2020 - Per venire incontro alle difficoltà delle aziende agricole e della pesca, ed in particolare di quelle colpite dalla crisi per la elevata deperibilità del loro prodotto e per la chiusura dei normali canali commerciali, il Consiglio di Amministrazione dell’ISMEA ha deliberato uno stanziamento di 30 milioni di euro.
I fondi serviranno ad erogare mutui di importo fino a 30 mila euro a tasso zero con una durata di 5 anni, di cui i primi 2 anni di preammortamento.
L’intervento, grazie all’utilizzo della cambiale agraria e della cambiale della pesca, si distingue per la semplicità della procedura e le tempistiche estremamente ridotte che consentono di poter erogare gli aiuti al massimo entro una settimana dalla richiesta.
L’iniziativa si inserisce nel “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza COVID” e, all’esito dell’autorizzazione della Commissione europea, la domanda potrà essere presentata tramite il portale dell'ISMEA.
L’aiuto va a sommarsi alle altre misure straordinarie assunte dall’Istituto nei giorni scorsi tra cui la sospensione delle rate dei mutui, l’estensione dell’operatività delle garanzie ISMEA e l’allungamento dei termini per la partecipazione alla Banca della terra.
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24/04/2020, 13:49 |
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Coronavirus: ISMEA, comparto agrituristico italiano in ginocchio 1mld di euro la perdita per il 2020
Roma, 5 maggio 2020 - Dopo aver raggiunto la cifra record di 13,4 milioni di pernottamenti nel 2018, il comparto agrituristico italiano fa i conti con una crisi di fatturato senza precedenti.
Le stime ISMEA evidenziano, per il 2020, una perdita complessiva per il settore di circa 970 milioni di euro, pari al 65% del fatturato. La perdita calcolata dall’ISMEA è frutto in primis del tracollo della domanda internazionale, prima voce di fatturato per gli agriturismi con un 59% dei pernottamenti complessivi, che si traduce in mancati incassi stimabili in circa 700 milioni di euro.
A questa componente si aggiunge la caduta della domanda interna a seguito del lockdown, per il quale sono saltati sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, con effetti stimabili in una perdita di circa 200 milioni di euro, pari al 40-50% della quota annua derivante da ospiti italiani. Infine, sempre da un punto di vista della domanda interna, vanno aggiunti altri 70milioni di euro di mancati incassi, derivanti dalla cancellazione delle visite nei 1500 agriturismi che sono anche fattorie didattiche, fruite dai segmenti scuola e famiglia, e concentrate prevalentemente nei mesi di aprile e maggio.
Valutazioni che nel complesso conducono a una stima di quasi un miliardo di euro di perdite per il settore, con un impatto generale sui flussi turistici, sui servizi di ristorazione e, quindi, sull’intera filiera agroalimentare.
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05/05/2020, 14:33 |
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Marco
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ISMEA, al via la cambiale agraria e della pesca 30 milioni di euro per credito immediato e a tasso zero Roma, 8 maggio 2020 - Fino a 30 mila euro in prestito a tasso zero e senza burocrazia per le imprese grazie alla cambiale agraria e della pesca di Ismea. Parte alle 12 di oggi la possibilità di presentare le domande sul portale www.ismea.it, con un primo budget complessivo pari a 30 milioni di euro già stanziato dall’Istituto. Attraverso lo strumento della cambiale, autorizzato dalla Commissione europea, le imprese che operano nel settore agricolo, dell’agriturismo e della pesca che hanno subito problemi di liquidità aziendale a causa dell’epidemia COVID-19 potranno beneficiare di credito immediato. Il prestito avrà una durata di 5 anni, di cui i primi 2 anni di preammortamento. L'intervento, grazie all'utilizzo della cambiale agraria e della cambiale della pesca, si distingue da altri strumenti finanziari per la semplicità della procedura e le tempistiche estremamente ridotte che consentono di poter erogare gli aiuti al massimo entro una settimana dalla richiesta. L'aiuto va a sommarsi alle altre misure straordinarie assunte dall'Istituto nei giorni scorsi tra cui la sospensione delle rate dei mutui, l'estensione dell'operatività delle garanzie ISMEA e l'allungamento dei termini per la partecipazione alla Banca della terra.
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08/05/2020, 11:40 |
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Marco
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Ismea logo ISMEA pubblica il Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura 2020 Cresce il mercato delle polizze agevolate (+5,1% nel 2019), con un record di 8,3 miliardi di euro di valori assicurati. Più 1,2% la partecipazione delle aziende: 64 mila nel comparto vegetale; 76 mila considerando anche zootecnia e strutture. Roma, 11 maggio 2020 - I numeri della campagna assicurativa agricola 2019 confermano, per il terzo anno consecutivo, l’andamento positivo del mercato agevolato, con un rilevante elemento di novità rappresentato dal conseguimento del primato assoluto in termini di valori assicurati, pari a quasi 8,3 miliardi di euro, in crescita su base annua del 5,1%. È quanto emerge dalle stime ISMEA, basate sui dati trasmessi dalle compagnie assicurative, pubblicate nel Rapporto sulla gestione del Rischio in agricoltura 2020. La composizione del portafoglio assicurativo - sottolinea l'Istituto - conferma la forte concentrazione dei contratti sulle colture vegetali, la cui quota di mercato si attesta al 72%, contro il 16% della zootecnia e il 12% delle strutture. Nel dettaglio, cresce di quasi il 20% il valore delle polizze strutture (oltre un miliardo di euro), si consolida (+4%) la dimensione del mercato assicurativo agevolato delle colture vegetali, a 5,9 miliardi (il secondo miglior risultato dopo quello del 2014), mentre è apparso meno dinamico il segmento delle polizze zootecniche, il cui valore è aumentato solo dello 0,4%, a 1,3 miliardi di euro. Complessivamente, il mercato assicurativo ha coinvolto nel 2019 circa 76 mila aziende, di cui quasi 64 mila nel comparto vegetali, numero, quest’ultimo, che registra un incremento dell’1,2% sul 2018. A livello geografico, con riferimento alle uve da vino e alle altre colture, le elaborazioni ISMEA confermano il primato delle regioni settentrionali, che per valori assicurati concentrano l’81,4% del totale, quasi 2 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente. È sensibilmente aumentata, di contro, la partecipazione delle regioni meridionali, comprese le isole, che dall’8,2% del 2018 si è spinta al 10,4% (+31,8% i valori assicurati). Rilevante nel Mezzogiorno anche la crescita del numero delle aziende con polizze agevolate che ha superato per la prima volta la soglia delle 10.000 unità (+15,3%). Dal Rapporto emerge nel 2019 una maggiore frequenza dei fenomeni meteorologici avversi, con l’ultima annata, la più calda di sempre dopo il record del 2016, che ha mostrato un’intensificazione degli eventi calamitosi. In questo contesto - segnala lo studio - non appare più rinviabile una riforma dell’intervento pubblico, con particolare riferimento ai rischi catastrofali, prevedendo l’istituzione di nuovi strumenti di gestione del rischio, come ad esempio un Fondo mutualistico nazionale a tutela di tutte le aziende agricole italiane, mitigando al contempo talune asimmetrie, tuttora evidenti, nella distribuzione delle risorse finanziarie e dei risarcimenti fra territori e filiere produttive.
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11/05/2020, 13:23 |
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Marco
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Ismea: Boom di richieste per la cambiale agraria e della pesca che superano i 30 milioni di euro Roma, 20 maggio 2020 - Dall’8 maggio, data in cui è stato possibile inoltrare le domande, ad oggi sono state convalidate sul portale dedicato della cambiale agraria e della pesca oltre 7.500 richieste, per un ammontare totale di gran lunga superiore alla dotazione stanziata di 30 milioni di euro. Pertanto, è stata disposta dalle ore 13 di oggi la sospensione del portale dedicato. Tutte le domande ricevute saranno istruite secondo l’ordine cronologico di presentazione fino ad esaurimento dei 30 milioni di euro messi a disposizione dell’Istituto. Le numerose richieste pervenute testimoniano l’esigenza di mettere a disposizione delle imprese agricole strumenti efficaci, a zero burocrazia e in grado di fornire un ristoro immediato a quelle più colpite dalla crisi di liquidità dovuta al prolungato lockdown. “È un successo – ha dichiarato il Direttore generale di Ismea Raffaele Borriello – che supera le nostre previsioni, confermando che la cambiale agraria e della pesca è uno strumento che in questa fase può dare un contributo importante per la liquidità delle imprese. Dall’incontro con le aziende che hanno firmato le prime cambiali insieme alla Ministra Bellanova è emersa la necessità di azzerare la burocrazia. Su questo Ismea si sta impegnando fin dalle prime ore dalla diffusione del Covid-19”.
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20/05/2020, 13:17 |
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FONDO INDIGENTI: PUBBLICATA IN GAZZETTA UFFICIALE LA RETTICA AL DECRETO RILANCIO IL FONDO SARA’ GESTITO DAL MIPAAF PER SOSTENERE L’EMERGENZA ALIMENTARE E CONTRASTARE LO SPRECO ALIMENTARE
E’ stata appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale la rettifica al Decreto rilancio per quanto riguarda il Fondo Indigenti.
Il Fondo, che già con il Cura Italia veniva dotato di risorse per 50milioni di euro, è stato adesso implementato di ulteriori 250milioni di euro, sempre con la regia del Ministero delle Politiche Agricole, e con un duplice obiettivo: sostenere il bisogno alimentare delle famiglie in difficoltà, contrastare lo spreco alimentare.
“Per puro errore materiale”, dice la Ministra Teresa Bellanova, “il testo pubblicato stamane in Gazzetta Ufficiale recava indicazioni sbagliate e imprecise, corrette poi dalla successiva rettifica, così come condiviso nel Consiglio dei Ministri in cui il Governo ha dato il via libera al Decreto Rilancio. Ho voluto fortemente assumere come obiettivo irrinunciabile l’implementazione per 250milioni di euro del Fondo, con il duplice obiettivo di fronteggiare i bisogni delle famiglie e delle persone in difficoltà e al tempo stesso contrastare lo spreco alimentare acquistando esclusivamente prodotti italiani e di qualità. Obiettivi peraltro condivisi pienamente con il Tavolo Indigenti, che torneremo a incontrare domani mattina in videoconferenza”.
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20/05/2020, 22:14 |
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COVID, ISMEA: PER 2020 PERDITA DI 34 MILIARDI DI EURO PER SPESA EXTRA DOMESTICA CRESCE DI 10 MILIARDI DI EURO LA SPESA DOMESTICA Roma, 17 giugno 2020 - Il sistema agroalimentare italiano, inizialmente meno colpito di altri settori dagli effetti del lockdown, potrebbe chiudere il 2020 con una penalizzazione significativa. I dati negativi sono influenzati dalla chiusura pressoché totale, nei mesi precedenti, del canale della ristorazione, così come dai contraccolpi sui flussi di esportazione.
Le stime del terzo Rapporto Ismea sulla domanda e l’offerta dei prodotti alimentari nell’emergenza Covid-19 appena pubblicato parlano chiaro e forniscono indicazioni sul cambiamento di alcuni comportamenti d’acquisto: sul fronte del consumo alimentare extradomestico, la spesa delle famiglie, nel 2019, ha sfiorato gli 86 miliardi di euro, con un incremento reale sull’anno precedente dell’1,6%. A fronte di tale andamento decisamente positivo, le prospettive dei consumi extra-domestici per tutto il 2020 sono tutt’altro che incoraggianti: si può stimare prudenzialmente per il canale Horeca un calo pari 40%, per un ammontare che si aggirerebbe attorno ai 34 miliardi di euro di perdita. D’altro canto, parte di questi consumi sono compensati dalla crescita delle vendite al dettaglio, che autorizzano a prevedere, per il complesso del 2020, un aumento dei consumi domestici del 6% circa rispetto al 2019. Date queste ipotesi, l’impatto complessivo sul totale della spesa agroalimentare domestica ed extradomestica per il 2020 consisterebbe in una riduzione attorno al 10%, pari a un valore di circa 24 miliardi di euro.
Le vendite al dettaglio si mantengono sostenute anche nella prima metà del mese di maggio. Nella settimana dall’11 al 17 maggio, ossia quella in cui i decreti hanno permesso le prime riaperture e un minor contenimento degli spostamenti, l’incremento della spesa per gli alimenti confezionati su base annua segna ancora una crescita del +11% come media nazionale.
Cambiano però le abitudini da parte dei consumatori: cala l’acquisto di farina (da +142% a + 70%), pasta (da +24% a +4%) e uova (da+36% a +17%), mentre gli affettati mantengono un +19%. Crescono invece gli acquisti di “bollicine” che segnano un +20% e i vini a +15%.
Il latte a lunga conservazione rimane preferito a quello fresco e segna un +7% (era a +23%). Torna vigorosa la voglia di risparmio, così gli italiani tornano ai discount + 18% e anche gli ipermercati fanno segnare un +3%.
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17/06/2020, 15:31 |
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