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ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare 
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E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'avviso di bando 2019 per il Primo insediamento in agricoltura, le domande di finanziamento possono essere presentate sul portale dedicato dell'ISMEA fino alle ore 12 del 27 maggio 2019:
http://www.ismea.it/primo-insediamento

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21/05/2019, 17:57
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ISMEA, cresce il mercato assicurativo agricolo in Italia

Roma, 7 giugno 2019 – Dopo il calo registrato negli ultimi anni, il mercato assicurativo agricolo agevolato in Italia cresce del 5% nel 2018, raggiungendo un valore di 7,8 miliardi di Euro. È quanto emerge dalle stime ISMEA contenute nel Rapporto sulla gestione del Rischio in agricoltura 2019 appena pubblicato.

A dare impulso al mercato, sottolinea l’Istituto, sono stati principalmente i recenti interventi normativi che hanno determinato una semplificazione delle procedure burocratiche. A ciò si è associata anche la maggiore attenzione al tema della prevenzione dei rischi, dopo le eccezionali perdite ai raccolti del 2017.

Le polizze sulle colture vegetali - che rappresentano il 70% del comparto agevolato - hanno infatti raggiunto il valore di 5,6 miliardi (+9%), il secondo più alto da inizio decennio. Complessivamente il mercato assicurativo coinvolge 77 mila aziende, di cui quasi 62 mila assicurate per le colture vegetali (+5% sul 2017).

A livello geografico, sempre in riferimento alle polizze per il comparto vegetale, si segnala una crescita dei valori assicurati particolarmente sostenuta nel Mezzogiorno (+20%). Il Sud, Isole comprese, resta tuttavia l’area con la più bassa incidenza assicurativa in ambito agricolo, pari ad appena il 7,7% del totale, a fronte dell’83% del Nord e del 9,3% del Centro.

“Nell’ambito delle politiche per la gestione del rischio - ha commentato il Direttore Generale dell’ISMEA Raffaele Borriello - le polizze assicurative rappresentano un importante strumento per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni e per tutelare il reddito degli agricoltori”.

II rapporto è scaricabile su www.ismea.it

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07/06/2019, 15:19
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Investimenti nella filiera agroalimentare:
domande a ISMEA per 338 milioni di euro


Roma, 14 giugno 2019 – Oggi l’ISMEA ha pubblicato i risultati del bando per il sostegno agli investimenti delle imprese agricole ed agroalimentari attraverso interventi di finanza agevolata.

Sono state in tutto 48 le domande presentate, per un totale di 338 mln di euro di finanziamenti richiesti, oltre tre volte la dotazione finanziaria messa a disposizione dell’Istituto (100 milioni di euro).

La gran parte delle domande prevedono investimenti per la modernizzazione delle imprese e lo sviluppo di tecnologie innovative, ma anche la ristrutturazione aziendale e la creazione di nuove strutture produttive, l'internazionalizzazione e la crescita dimensionale.

A livello geografico è stata riscontrata una partecipazione diffusa in quasi tutta la Penisola, con una maggiore incidenza dalla Lombardia, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia, mentre a livello settoriale i comparti produttivi più coinvolti sono quello zootecnico, ortofrutticolo e vitivinicolo.

Le domande giudicate ammissibili proseguiranno l’iter istruttorio per la valutazione economica e finanziari dei piani di investimento.

“Si tratta - ha sottolineato il Direttore Generale dell’ISMEA, Raffaele Borriello – di un importante risultato, e il forte interesse manifestato dell’intera filiera agroalimentare conferma la necessità di rafforzare l’intervento pubblico per rilanciare gli investimenti in un settore vitale e sempre più centrale per l’economia del Paese”.

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14/06/2019, 15:52
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Con l’embargo persi 217 milioni di euro di export agroalimentare verso la Federazione Russa
Ma l’Italia mantiene la leadership per le vendite di vino, paste alimentari e pomodori pelati

Roma, 18 giugno 2019 - La perdita economica per le esportazioni agroalimentari italiane per effetto dalle sanzioni economiche emanate dalla UE nei confronti della Federazione Russa è di 217 milioni di euro, con frutta fresca, carni, latte e derivati che perdono rispettivamente 112, 57 e 48 milioni di euro rispetto al periodo pre-embargo. È quanto emerge dalle analisi dell’ISMEA sulla bilancia commerciale di prodotti agroalimentari della Federazione Russa.
La dinamica dell’import russo di prodotti agroalimentari italiani, che nel 2013 era in crescita del 124% rispetto al 2009 con l’affermazione di molti prodotti del Made in Italy, ha subito una forte battuta di arresto azzerando l’export per alcuni settori chiave come frutta fresca, carni, latte e derivati, penalizzando fortemente prodotti come uva, mele, kiwi, pesche, formaggi freschi e stagionati, carni bovine.
Si tratta di prodotti spesso fortemente legati ad aree circoscritte come Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Puglia e Lazio, per le quali il danno economico è ancora più rilevante.
Nonostante il perdurare dell’embargo, nel 2018 l’export agroalimentare italiano ha saputo parzialmente compensare le perdite subite grazie alla crescita di altri comparti del Made in Italy, come paste alimentari, pomodori pelati e polpe, tabacchi e olio.
Con un fatturato di 945 milioni di euro di export, l’Italia figura al settimo posto dei principali Paesi fornitori della Federazione Russa e si è posizionata al secondo posto, dietro la Germania, tra i fornitori comunitari. Il nostro Paese detiene il primato per le vendite di vino confezionato (l’Italia era seconda nel 2013) e il terzo posto per i prodotti della panetteria e pasticceria.

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18/06/2019, 20:05
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Siamo lieti di invitarla alla conferenza stampa "Dallo spazio alla terra. Il salto tecnologico per l'agricoltura italiana" che si terrà a Roma mercoledì 17 luglio alle ore 11.00 presso il MoMeC - Montecitorio Meeting Centre, Via della Colonna Antonina, 52.

In occasione dell'evento, verrà presentato il progetto della società IBF relativo ai servizi sull’agricoltura di precisione per le aziende agricole italiane, realizzato da Ismea e Bonifiche Ferraresi in partnership con E-geos (gruppo Leonardo) e A2A.

All'incontro interverranno Raffaele Borriello, Direttore Generale di ISMEA; Valerio Camerano, Amministratore Delegato di A2A; Gianni De Gennaro, Presidente di Leonardo; Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di BF SpA.

Concluderà Gian Marco Centinaio, Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

Si prega di confermare la propria partecipazione, entro il 15 luglio p.v., a eventi@ismea.it .

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10/07/2019, 13:57
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Agricoltura di precisione.
Innovazione e opportunità per il “sistema-Italia"
Presentata in conferenza stampa a Roma
IBF Servizi, il primo hub tecnologico per l’agricoltura italiana



Roma, 17 luglio 2019 – Ottimizzazione dei processi produttivi, riduzione dei costi di produzione, miglioramento della qualità e sostenibilità ambientale. Sono questi gli obiettivi di IBF Servizi per migliorare la competitività dell’agricoltura italiana. Nata da una partnership pubblico-privata tra l’ISMEA e Bonifiche Ferraresi, IBF Servizi promuove lo sviluppo dell’agricoltura di precisione, affiancando le aziende del settore nell’adozione e implementazione di soluzioni tecnologiche innovative.

Un progetto per l’agricoltura italiana che oggi si rafforza grazie all’ingresso nella compagine societaria di due big dell’hi tech come Leonardo, che partecipa all’iniziativa attraverso e-GEOS (società di Telespazio e dell’Agenzia Spaziale Italiana), tra i protagonisti internazionali nell’osservazione satellitare della Terra e nella geo-informazione, e A2A Smart City (società del Gruppo A2A), che sviluppa e gestisce infrastrutture tecnologiche abilitanti per servizi digitali integrati e connessi in rete e che porterà la propria esperienza nel campo della sensoristica prossimale e nello sviluppo delle reti a banda stretta.

L’iniziativa è stata presentata oggi in occasione della conferenza stampa "Dallo spazio alla terra. Il salto tecnologico per l'agricoltura italiana" tenutasi a Roma presso il Montecitorio Meeting Center, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, con Raffaele Borriello - Direttore Generale ISMEA, Valerio Camerano - Amministratore Delegato A2A, Gianni De Gennaro – Presidente di Leonardo, Federico Vecchioni - Amministratore Delegato di BF S.p.A.

I servizi che IBF offre, grazie al know how che proviene dall’intensa attività di ricerca e sviluppo di Bonifiche Ferraresi e dell’ISMEA, vanno dal monitoraggio delle colture al supporto nelle decisioni per le attività di irrigazione e di difesa dagli agenti patogeni, fino alla fornitura di mappe di prescrizione per semina e concimazione; una molteplicità di attività modulabili che risultano efficaci tanto su piccoli appezzamenti quanto su grandi estensioni, consentendo di incontrare le esigenze di un’ampia gamma di soggetti.

I sistemi di supporto alle decisioni aziendali, i sistemi informativi territoriali e quelli di localizzazione satellitare, oltre ai sensori prossimali e remoti, rappresentano strumenti di pianificazione e gestione sempre più importanti per gli imprenditori agricoli al fine di ottimizzare i fattori produttivi.

Promuovere e diffondere i princìpi dell’agricoltura di precisione con l’ausilio di queste tecnologie innovative consente di fare la cosa giusta nel posto giusto al momento giusto, riducendo gli sprechi, incrementando le rese e ottimizzando i processi, con evidenti benefici sia in termini economici che ambientali.

“Con questo progetto vogliamo favorire una crescita più sostenibile del sistema agroalimentare italiano” ha sottolineato Raffaele Borriello, Direttore Generale dell’ISMEA. “Facilitare l’accesso alle metodologie, alle pratiche e alle tecnologie dell’agricoltura di precisione vuol dire migliorare la competitività delle nostre imprese anche attraverso una riduzione dei costi di produzione, favorendo un’agricoltura sempre più rispettosa dell’ambiente e della salute dei cittadini. La partecipazione dell’Ismea assicurerà che tutte le aziende agricole italiane potranno beneficiare di questi vantaggi, anche quelle che per dimensioni, volume di affari e limiti di formazione non avrebbero l’opportunità di usufruirne”.

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17/07/2019, 15:47
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Quasi dimezzata la produzione di miele italiano del 2019

Roma, 19 luglio 2019 - Nel 2019, la sola produzione nazionale di miele di acacia e agrumi ha fatto registrare una contrazione del 41% rispetto alle attese. In termini economici questo ha significato una riduzione dei ricavi per gli apicoltori pari a circa 73 milioni di euro.
È questa la fotografia che emerge dalle stime che l’ISMEA ha realizzato sulla prima parte della campagna produttiva 2019.
L’andamento climatico anomalo, che ha caratterizzato il primo semestre dell’anno, infatti, ha messo definitivamente in ginocchio un settore già alle prese con problemi sanitari e minacciato dalla forte concorrenza del prodotto di provenienza estera.
Le perdite produttive per il miele d’acacia – stimate intorno ai 55 milioni di euro – hanno penalizzato soprattutto le regioni del Nord (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia).
Per il miele di agrumi, la stima del danno si aggira intorno ai 18 milioni di euro, con una situazione critica in tutto il Mezzogiorno e perdite produttive tra il 40% e l’80%. La situazione appare particolarmente compromessa in Sicilia, con perdite che si attestano attorno ai 7 milioni di euro, Campania (oltre 4 milioni di euro) e Calabria (3 milioni di euro).

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19/07/2019, 15:51
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ISMEA. Il 28 novembre a Roma, Convegno internazionale sulla gestione del rischio in Italia

Roma, 25 novembre 2019 - Il 28 novembre prossimo si terrà a Roma il Convegno internazionale “La gestione del rischio nella PAC post-2020: proposte e fabbisogni del territorio”, organizzato dall’ISMEA nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN) 2014-2020.

L’incontro sarà l’occasione per illustrare i fabbisogni e le richieste emerse durante i 16 workshop territoriali con oltre 1.100 operatori e per discutere le nuove proposte per le politiche di gestione del rischio in Italia anche in vista della riforma della Politica Agricola Comunitaria.

Al Convegno prenderanno parte anche rappresentanti del Parlamento Europeo, della Commissione UE e delle organizzazioni agricole nazionali. La Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Sen. Teresa Bellanova concluderà i lavori.

Per tutta la durata del Convegno ( dalle ore 9.00 alle ore 17.00 ) sarà possibile seguire lo streaming dei lavori, collegandosi a questo link http://www.psrn-network.it/

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25/11/2019, 14:31
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ISMEA: storico sorpasso dell’export vinicolo verso i Paesi terzi

Nei primi 9 mesi del 2019, le esportazioni italiane di vino fuori dalla Ue valgono 38 milioni di euro in più di quelle verso i partner comunitari.

Roma, 19 dicembre 2019 - Per la prima volta sono i Paesi terzi a spendere di più per il vino italiano. A sottolinearlo è l’ISMEA, sulla base dei dati del commercio con l’estero dei primi 9 mesi dell’anno, da cui si evince che i clienti extra europei hanno speso 38 milioni di euro in più rispetto a nostri partner comunitari. Uno scenario piuttosto insolito che, se confermato a fine anno, darebbe vita a uno storico sorpasso, mai registrato dall’inizio del nuovo millennio a oggi.

Nel complesso, da gennaio a settembre 2019, l’Italia l’ha spedito oltre frontiera 15,7 milioni di ettolitri di vino (+12% sullo stesso periodo dell’anno precedente) per un controvalore di 4,6 miliardi di Euro, in crescita del 3,8%. I vini comuni e i vini sfusi hanno fatto registrare la crescita più rilevante, pur trattandosi di tipologie più esposte alle dinamiche internazionali dei prezzi, alla concorrenza degli altri player e ai mutevoli equilibri tra domanda e offerta. Secondo le elaborazioni dell’ISMEA, il segmento ha registrato un aumento dei quantitativi esportati del 22%, in corrispondenza di prezzi mediamente più bassi anche del 27% rispetto all’anno scorso, con il risultato di una perdita di alcuni punti percentuale in valore.

Analizzando anche le altre voci dell’export vinicolo, prosegue la crescita degli spumanti (+9% in volume e +5% in valore) e risultano in decisa progressione anche i vini Dop (+8% in valore), soprattutto fermi.

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19/12/2019, 15:04
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Riflettori puntati sull’olio a Fieragricola
Dallo stand del Mipaaf, vestito quest’anno con i colori della campagna di promozione dell’extravergine italiano, parla la Ministra Teresa Bellanova sugli interventi messi in campo per sostenere il settore.



Verona,30 gennaio 2020 - Si è tenuta nella giornata di apertura della 114ma edizione di Fieragricola, alla presenza della ministra Teresa Bellanova, una breve conferenza stampa di lancio della campagna di promozione relativa al settore olivicolo oleario promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Presso lo stand istituzionale, che quest’anno il Ministero ha voluto vestire con i colori dell’olio per richiamare l’attenzione su un settore che attraversa una fase di particolare criticità, si è parlato dell’importanza dell’olio come prodotto simbolo della dieta mediterranea, della necessità di promuoverne un consumo più informato e consapevole,dei problemi che affliggono il settore e delle soluzioni messe in campo da questo Governo.

“Credo – ha affermato la Ministra Bellanova – che la sfida più grande che abbiamo davanti sia quella del valore. Abbiamo convinto i consumatori a spendere 10 euro e più per una bottiglia di vino che dura un pasto, non riusciamo a convincerli a spenderne 8 per una bottiglia di olio che dura 3 o 4 settimane. Abbiamo più di 500 cultivar, un patrimonio di biodiversità che non ha eguali, ma che se non sfruttiamo diventa un peso. È qui che prima di tutto dobbiamo lavorare. L’alleanza con il consumatore è strategica. Lo abbiamo abituato a vedere sempre l’olio in offerta. Svilendo spesso il prodotto. Non sto dicendo che il prezzo debba essere inaccessibile, sto dicendo però che così la filiera non regge. Abbiamo chiesto alla grande distribuzione di fare un’azione con noi e anche nella ristorazione serve più cultura dell’olio, dall’offerta al cliente al suo utilizzo in cucina. Dal punto di vista degli investimenti stiamo sostenendo i contratti di filiera nell’olio, con 30 milioni di euro, ed è stato avviato il percorso per la Commissione unica nazionale di settore, per dare trasparenza nella formazione del prezzo indicativo”.
Con l’occasione sono state anche presentate le finalità e le azioni previste dalla campagna informativa e di comunicazione “Olio su Tavola – i capolavori dell’extravergine” per la cui realizzazione Il Ministero si è affidato all’Ismea.
La campagna muove le mosse da alcune evidenze, raccolte nell’arco di un decennio dall’Ismea attraverso indagini demoscopiche, interviste in profondità e attività di mistery shopping nei punti vendita, che attestano un livello di conoscenza dell’olio, da parte del consumatore, ancora piuttosto scarso ma, nel contempo, indicano anche la voglia di saperne di più. È mediamente aumentata infatti, negli ultimi dieci anni, la curiosità rispetto a questo alimento, come dimostra il numero dei clienti che indugia davanti allo scaffale dai 2 ai 5 minuti, passato dal 34% nel 2007, al 59% nel 2017. Eppure sottolinea l’Ismea, in assenza di elementi e motivazioni forti su cui imperniare il processo decisionale, l’atto di acquisto si lascia spesso guidare dalla sola componente del prezzo. Emerge poi dalle indagini un’abitudine a un gusto piatto, che spinge, erroneamente, a giudicare in modo negativo le tipologie di olio amare e piccanti, oltre a una serie di errate convinzioni sul rapporto tra colore e qualità. L’origine del prodotto e la tracciabilità (dalle olive alla bottiglia), si rivela un tema particolarmente sensibile per gli italiani: quasi l’80% degli intervistati vi presta attenzione al momento dell’acquisto e 9 consumatori su 10 giudicano l’olio della propria regione, o comunque nazionale, di qualità superiore.
La campagna Olio su tavola si propone quindi di far scoprire al consumatore il patrimonio di extravergine di qualità prodotto dai nostri territori, per costruire attorno all’Evo italiano quell’ “allure” che il mondo del vino ha conquistato da tempo. Tra le azioni previste attività di influencer marketing sui social, webseries, uno spot che andrà nel circuito cinematografico e attività sul territorio, condotte in collaborazione con il Gambero rosso.

Panoramica sul settore

Struttura e andamento produttivo
Filiera molto polverizzata: oltre 820.000 aziende, 1 milione di ettari di superficie e circa 5.000 frantoi. Solo il 37% delle aziende olivicole sono specializzate e risultano in grado di sostenere la competitività del mercato.
La distribuzione geografica della produzione evidenzia che quasi ¾ si localizza in: Puglia (50% circa), Calabria e Sicilia.
Un patrimonio di qualità ancora poco conosciuto: circa 500 cultivar iscritte allo schedario oleicolo italiano, numerosi oli Dop (42) e Igp (4) che rappresentano una quota di circa il 2% della quantità prodotta (circa 6% in valore), 20% della superficie investita ad agricoltura biologica.
Produzione stimata 2019: 321 mila tonnellate (quasi il doppio rispetto al 2018) ma comunque inferiore alla media degli ultimi 10 anni.
L’Italia consuma più di quanto produce: considerando le oscillazioni produttive, l’indice di autoapprovvigionamento nazionale (produzione/consumi) oscilla tra il 35 e l’85%.

Posizione competitiva dell’Italia
Italia primo importatore e consumatore di olio e al secondo posto per produzione ed export.
Tra i principali player mondiali dell’olio d’oliva, l’Italia fa segnare il prezzo più elevato all’export (4,59 €/kg).
Nel decennio, l’incremento di prezzo dell’olio esportato è stato dello stesso ordine di grandezza per Spagna, Italia e Grecia (circa +40%).

Acquisti domestici
L’84% dei volumi di olio Evo acquistati passa dalla GDO mentre il 16% è costituito dagli altri canali compresa la vendita diretta.
L’attuale composizione del paniere degli acquisti di olio Evo è costituito da: 85% olio in bottiglia non a marchio Dop/igp, 1% in bottiglia a marchio Dop/igp, il restante è diviso tra olio sfuso e olio comune acquistato fuori dalla Gdo.

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30/01/2020, 15:58
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