Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è 22/04/2025, 21:37




Rispondi all’argomento  [ 230 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 19, 20, 21, 22, 23  Prossimo
ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare 
Autore Messaggio
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Rapporto ISMEA sull’agroalimentare: agricoltura italiana seconda nell’UE per valore aggiunto

Clima tiene a freno la produzione del settore primario nel 2023. Positiva la dinamica della fase industriale, terza in Europa dopo Germania e Francia

L’Italia copre poco meno del 17% dell’economia del settore primario dell’UE. Un’incidenza, in termini di valore aggiunto, che pone il nostro Paese al secondo posto, appena dietro alla Francia (con il 17,4%), ma davanti a Spagna (14,7%) e Germania (13,8%). Una posizione confermata anche nel 2023, nonostante la riduzione del 3,3% del valore aggiunto in termini reali (al netto cioè della dinamica dei prezzi), conseguente a un’annata agraria pesantemente condizionata dagli eventi climatici avversi. Tra questi, i noti fenomeni alluvionali del mese di maggio in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, le gelate tardive, che hanno interessato il 40% delle aree agricole italiane, specie nel Nord-Est e lungo la dorsale appenninica, e le ondate di calore al Sud. Con un bilancio dei danni, a carico soprattutto di frutta, foraggi e cereali, stimato da ISMEA, per i soli eventi catastrofali (gelo e brina, siccità e alluvione) attorno al miliardo di euro.

Sono alcune delle evidenze emerse oggi nel corso della presentazione del Rapporto ISMEA 2024 sull’agroalimentare italiano, tenutasi presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, alla presenza del Ministro Francesco Lollobrigida.

L’annata 2023 è stata negativa per le coltivazioni legnose, che più di altre hanno risentito dell’impatto di grandine e gelo tardivo sulla produzione: frutta (-3%), ma soprattutto vino (-16,1%), che nel 2023 ha sperimentato la peggiore vendemmia dal dopoguerra ad oggi. Il consuntivo dell’anno si è rivelato negativo anche per patate (-4,4%), ortaggi (-1,5%), per il comparto florovivaistico (-3,8%) e per la zootecnia (-2,6% le carni bovine e -1,1% il latte). Le coltivazioni erbacee, al contrario, hanno registrato un andamento complessivamente positivo, in particolare le colture industriali (+8,5%) e i cereali (+6,6). In recupero la produzione di olio di oliva, aumentata in misura significativa (+36%) anche se lontana dai potenziali.

Contrariamente al settore primario, l’industria alimentare ha chiuso il 2023 con un risultato decisamente migliore: il valore aggiunto è aumentato del 16% a prezzi correnti e del 2,7% in volume, rispetto all’anno precedente, nel contesto di una dinamica molto positiva nel decennio 2014-2023, sia in termini nominali (+45%) che reali (+26%). La produzione l’anno scorso, ha registrato solo una leggera flessione (-1,7% rispetto al 2022), ma nel quadro di un trend decennale, comunque, positivo (+10,5%).

Il primo comparto dell’industria alimentare italiana è il lattiero-caseario, a cui si deve il 14,3% del fatturato complessivo; seguono ortofrutta (8,5%), elaborati a base di carni (8,1%), vino (7,6%) e macellazione di carni rosse (7,2%). Pasta e olio, prodotti di punta dell’export, coprono rispettivamente il 5,7% e il 5,1% del fatturato dell’industria alimentare italiana. Le dinamiche del 2023 sono positive per il lattiero-caseario (+3,4%), trainato da export e consumi interni; cioccolateria e confetteria (+1,6%), grazie alla spinta della domanda estera; mangimistica (+1,9%) e panetterie e pasticcerie artigianali (+0,9%). Si riducono, al contrario, i fatturati di oli e grassi vegetali (-10,5%), industria ittica (-9,2%), carni rosse (-7,5%), succhi di frutta (-7,9%) e gelati (-8,1%).

L’Italia si conferma al terzo posto per incidenza sul valore aggiunto dell’industria alimentare dell’UE, con una quota dell’11,9%, preceduta da Germania (leader con il 19,5%) e Francia (17,8%); quarta è la Spagna con il 10%.

Agricoltura e industria alimentare, realizzano insieme un valore aggiunto di 77,2 miliardi di euro, pari a circa il 4% del Pil nazionale, con il contributo maggiore riconducibile al settore primario (40,5 miliardi). Comprendendo anche le fasi a valle del sistema produttivo della distribuzione e della ristorazione, l’incidenza sul Pil sale al 7,7%, spingendosi fino al 15% se si includono i servizi di logistica, trasporto e intermediazione relativi alla filiera agroalimentare.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


21/11/2024, 14:30
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
ISMEA, crescono nel bio le coperture assicurative (+3% nel 2023)

Il mercato delle polizze agricole agevolate nel circuito delle aziende biologiche ha oltrepassato, nel 2023, 648 milioni di euro in termini di valori assicurati, con un incremento di oltre il 3% su base annua. Un risultato che ricalca un trend ormai in atto da diversi anni, se si esclude l’unica battuta d’arresto del 2021.

Lo rivela il “Rapporto ISMEA sulla Gestione del Rischio nell'agricoltura biologica 2024”, giunto quest'anno alla sua quinta edizione. Un andamento pro-ciclico, quello delle polizze contro i rischi meteo-climatici, maturato in un contesto di ulteriore crescita del peso economico dell’agricoltura biologica nel panorama produttivo agricolo nazionale.

L’anno scorso, oltre ai valori, sono cresciute, con quasi 105 mila ettari, anche le superfici assicurate (+1,8% sul 2022), mentre il numero di aziende con almeno una polizza è sceso sotto le 5.200 unità (-4% circa). Un fenomeno, quest’ultimo, che va letto tuttavia in “combinato disposto” con due importanti evidenze date dalla crescita della dimensione media aziendale, che nel bio ha superato i 20 ettari, e dall’aumento del valore medio assicurato per azienda (oltre 125 mila euro).

Altro aspetto da evidenziare è la riduzione, seppure contenuta, dell’intero ammontare dei premi assicurativi - sui quali l’agricoltore riceve un contributo pubblico fino al 70% - sceso complessivamente a 63,4 milioni di euro (-0,6% sul 2022). Un andamento in netta controtendenza con le dinamiche osservate negli anni precedenti, che riflette, per la prima volta, la diminuzione del costo assicurativo, con la tariffa media tornata sotto la soglia del 10%.

Le aziende assicurate rappresentano il 7,4% dell’intera platea delle imprese bio, mentre le superfici totalizzano un più modesto 4,3% di SAU biologica (Superficie Agricola Utilizzata) che, come noto, è tuttavia costituita anche da ampie estensioni di prati e pascoli tipicamente non assicurate. Sono percentuali, comunque, raddoppiate, in entrambi i casi, rispetto a quelle di sette anni fa, a conferma dei progressi già compiuti e dei possibili sviluppi entro la fine del decennio.

Il Rapporto conferma un rilevante squilibrio nella distribuzione territoriale delle polizze agevolate, con il Nord che concentra oltre il 68% dei valori assicurati, contro il 17% circa delle regioni centrali e il 15% del Mezzogiorno. Uno squilibrio che caratterizza anche il mercato assicurativo agricolo “convenzionale”, ma che nel bio assume un carattere meno evidente.

L’elemento della concentrazione emerge anche a livello di comparti produttivi, con i primi quattro (uva da vino, frutta, cereali e ortaggi) che rappresentano poco meno del 90% del totale dei valori assicurati.

Quanto alle garanzie, nel biologico prevalgono le polizze contro le avversità di frequenza (grandine, vento forte, eccesso di pioggia, eccesso di neve), eventualmente associate ad avversità accessorie, mentre i rischi catastrofali (alluvione, siccità, gelo e brina) rientrano tra le coperture assicurative in meno del 50% dei contratti.

L’attenzione agli eventi catastrofali (e le relative coperture) è comunque maggiore nel bio rispetto all’intero mercato delle polizze agricole agevolate. Maggiore anche il ricorso alle garanzie sperimentali, rappresentate nel 2023 quasi esclusivamente dalle polizze index based, schemi assicurativi che quantificano le perdite di raccolto, rispetto agli eventi atmosferici, sulla base di indici predeterminati.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


29/11/2024, 21:24
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Studio ISMEA, effetto “covering” da fotovoltaico: persi 400 ettari
di suolo agricolo nel 2023

Roma, 3 dicembre 2024 - Tra abbandoni, cementificazioni e cambi di destinazione sono stati persi, nel 2023, altri 4.000 ettari di suolo agricolo, secondo il Rapporto ISPRA 2024. Un fenomeno dovuto anche all’installazione di impianti fotovoltaici a terra che, in base a una stima ISMEA ha coinvolto poco meno di 400 ettari, il 9,5% del suolo agricolo consumato nell’anno, seppure con una diversa intensità territoriale.
Il Focus ISMEA, abbinato al Rapporto ISPRA presentato oggi a Roma, rivela, a livello di macro-ripartizioni geografiche, una maggiore incidenza dei suoli agricoli convertiti a fotovoltaico al Nord, con il 46,5% dei circa 400 ettari, contro il 40% di Sud e Isole e il 13,5% del Centro Italia.
Il Veneto, con poco più del 17% del totale, apre la classifica regionale, seguito da Piemonte e Sicilia, con circa il 14% ciascuno, e da Lazio e Sardegna con quote rispettivamente dell’11,5 e dell’11 per cento.
Marginale l’effetto “covering” da fotovoltaico in Puglia, con poco più del 2% dei 400 ettari nazionali, e soprattutto in Umbria, Marche, Toscana e Campania (ciascuna con 1% circa di quota), nessun contributo, invece, da Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta, Liguria, Molise e Calabria.
Il fenomeno, che implica un effettivo consumo di suolo agricolo ma che, a differenza della cementificazione, non assume carattere irreversibile, ha interessato per il 51% aree rurali con agricoltura di tipo intensivo, collocate in prevalenza in territori di pianura e collina, il cui impatto sul piano economico e produttivo è significativamente maggiore rispetto ad altri contesti. Un altro 28% ricade in ambiti classificati “intermedi”, il 13% in aree interne con problemi di sviluppo, soggette anche a fenomeni di spopolamento, e solo l’8% in aree urbane e periurbane.
Non si tratta dunque di aree marginali; da rilevare, inoltre, una schiacciante prevalenza dei seminativi, per lo più in territori di pianura. Al Centro-Nord il 95% delle superfici agricole dirottate sul fotovoltaico riguarda questa tipologia colturale, contro il 77% del Mezzogiorno. Al Sud e nelle Isole si osserva un significativo coinvolgimento anche delle colture permanenti (20%), con un quinto dei terreni agricoli disimpegnati per fare posto ai pannelli solari situato in zone montane o pedemontane.
Complessivamente, la copertura di suolo nazionale con pannelli fotovoltaici ha cumulato negli anni un’estensione di circa 18.000 ettari, tra suoli agricoli ed extra-agricoli.
Il Focus ISMEA fornisce anche una stima del valore fondiario dei terreni transitati al "solare” nel 2023, pari a 9,7 milioni di euro, effettuata a partire dagli indicatori agronomici-estimativi derivati dalle banche dati dell’Istituto.
La collaborazione interistituzionale con ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e SNPA (Sistema nazionale protezione ambiente), per ora di carattere sperimentale, si inquadra in un più ampio progetto ISMEA che prevede la costituzione di un “Osservatorio delle terre agricole e rurali nazionali”.
“Lo scopo - spiega il Direttore Generale ISMEA Sergio Marchi - è monitorare in maniera continuativa i dati sul consumo e sull’uso del suolo in Italia, in ottica valutativa e anticipatrice rispetto alle possibili implicazioni agricole, rurali e di sovranità alimentare. Sono tematiche che contribuiranno a migliorare la comprensione dei fenomeni in atto a supporto della governance del sistema agroalimentare, con valutazioni d’impatto sulle relazioni tra diverse opzioni, anche sul trade-off tra la conservazione e il rafforzamento del potenziale produttivo agricolo del Paese e lo sviluppo di energie rinnovabili.”

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


03/12/2024, 14:53
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Fondo Innovazione, la convalida di oltre 6.500 domande segna il successo di uno strumento fondamentale per l’agroalimentare

Roma, 18 dicembre 2024 - Una misura centrale messa a disposizione delle imprese che investono in innovazione tecnologica nei settori dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura. Questo il senso del Fondo Innovazione lanciato a novembre dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, guidato da Francesco Lollobrigida, e da ISMEA, e per il quale oggi sono state convalidate oltre 6.500 domande.

Un successo testimoniato dalla grande partecipazione delle imprese e conseguito anche grazie a un’operazione di semplificazione tecnologica messa in atto da ISMEA, attraverso una nuova infrastruttura informatica per la raccolta delle domande. La gestione di due fasi tecniche, quella di preconvalida (con il caricamento della documentazione) e quella di convalida avvenuta oggi, ha consentito - dopo una fisiologica attesa per la coda virtuale adottata al fine di gestire al meglio l’intenso afflusso - una maggiore fluidità dell’iter procedurale. Gli imprenditori che hanno effettuato la convalida riceveranno in tempi brevi una pec di conferma dell’avvenuta operazione.

Il Fondo innovazione, finanziato per il 2024 con 100 milioni di euro, è una tipologia di intervento a fondo perduto fino al 95% del valore dell’investimento. Per le PMI agricole e della pesca, è disponibile inoltre la garanzia ISMEA a zero costi, per supportare eventuali finanziamenti necessari al completamento dell’investimento.

L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all'incremento della produttività, attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell'impresa, per l'utilizzo di macchine evolute, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0. Tecnologie strumentali anche alla migliore gestione degli input produttivi, attraverso il risparmio idrico e la riduzione dell'impiego di sostanze chimiche, nonché all'utilizzo di sottoprodotti in un’ottica di economia circolare.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


18/12/2024, 18:18
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Vino, report ISMEA – RRN fa il punto della situazione tra crisi internazionali e nuovi stili di consumo. Qualità e diversificazione dei mercati le leve per le cantine italiane.

On line il rapporto “Situazione congiunturale del settore vino in Italia nel 2024 ed esigenze rispetto alle traiettorie future”

In Italia il settore vitivinicolo, pur confermandosi uno dei più dinamici all’interno del panorama agroalimentare italiano, sconta un periodo particolarmente complesso legato da una parte agli impatti dei cambiamenti climatici, e dall’altra a una domanda finale, nazionale e internazionale, in rapida evoluzione.

Il report realizzato da ISMEA nell’ambito della RRN “Situazione congiunturale del settore vino in Italia nel 2024 ed esigenze rispetto alle traiettorie future” offre un’analisi accurata delle principali variabili strutturali e di mercato del vino italiano, delineando le sfide attuali e del prossimo futuro.

In un trentennio la dimensione del mercato domestico si è sostanzialmente dimezzata, di riflesso alla stagnazione demografica e all’incompleto ricambio generazionale dei consumatori, facendo orientare in modo crescente numerose aziende, di tutte le dimensioni, verso il mercato estero. Anche la domanda mondiale di vino, tuttavia, dopo un ciclo di crescita quasi ininterrotto, caratterizzato anche da un progressivo orientamento verso produzioni di maggior pregio (premiumisation) sta mostrando nel periodo più recente importanti segnali di rallentamento. Nel 2023 per la prima volta nel nuovo secolo, escludendo gli episodi recessivi coincidenti con la crisi finanziaria del 2007-2008 e con l'emergenza Covid del 2020, gli scambi mondiali di vino si sono ridotti sia in volume che in valore.

In questo scenario, la performance dell’export vinicolo nazionale, pur registrando nel 2023 una flessione, è risultata migliore rispetto agli altri competitor. La tenuta degli acquisti dall’estero ha confermato l’Italia primo esportatore in volume, davanti a Spagna e Francia, e secondo in valore dopo la Francia, con un rafforzamento del suo ruolo soprattutto nel segmento della spumantistica.

Nel 2024 i dati fini qui disponibili sembrano confermare la situazione di stallo del commercio estero mondiale. Alle incertezze legate al quadro economico e geopolitico, si sommano i cambiamenti dei paradigmi nei consumi mondiali: maggiore interesse per gli spumanti e i vini a basso contenuto alcolico, minore domanda di vini rossi, maggiore polarizzazione dei prezzi e un’attenzione crescente agli aspetti salutistici e di sostenibilità ambientale. Questi mutamenti impongono ai paesi produttori una riflessione strategica per adattarsi alle nuove dinamiche di mercato.

La contrazione dei consumi interni, unita a una domanda estera che non si sviluppa secondo le aspettative di qualche anno fa, ha fatto aumentare le giacenze delle cantine nazionali, soprattutto nel segmento delle Indicazioni Geografiche (IG), che nel 2023, a inizio campagna sono risultate nel complesso addirittura superiori alla produzione, sorpassando i 50 milioni di ettolitri.

Osservando l’evoluzione del vigneto Italia, si evince una riduzione complessiva del 15% degli ettari investiti da inizio millennio, passati dai 792.440 del 2000 ai 675.135 del 2023, con alcune Regioni come la Liguria e il Lazio che hanno perso oltre la metà della loro superficie vitata, e altre come il Trentino-Alto Adige, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia che invece hanno registrato incrementi significativi.

Alla contrazione della superficie si è accompagnata negli ultimi 20 anni una notevole riduzione del numero delle aziende viticole, un riassetto generale del tessuto produttivo con fenomeni di concentrazione e crescita dimensionale e un profondo processo di rinnovamento dei vigneti, grazie alla misura di supporto alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, che ha riguardato complessivamente 330 mila ettari, ossia quasi la metà dell’attuale patrimonio viticolo.

Tra le principali criticità del settore si segnalano l’aumento dei costi di produzione, che ha eroso significativamente i margini di redditività, le incertezze legate al contesto economico e geopolitico globale, e la diminuzione del reddito disponibile dei consumatori, dovuto all’inflazione. Nel lungo periodo, desta particolare preoccupazione l’evoluzione delle preferenze dei consumatori: cresce l’attenzione verso la salute, aumenta la richiesta di bevande alcohol-free e si osservano cambiamenti anche nelle scelte tra le bevande alcoliche. Saranno questi i fattori che le imprese italiane , facendo ancora leva sulla qualità e guardando ai nuovi mercati, dovranno necessariamente tenere in considerazione nel prossimo futuro, in una prospettiva anche più incerta per quanto concerne gli sviluppi economici globali e l’andamento del commercio internazionale.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


17/01/2025, 15:40
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Vino: Ismea-RRN, export vinicolo italiano conferma leadership mondiale

On line il rapporto “Situazione congiunturale del settore vino in Italia nel 2024 ed esigenze rispetto alle traiettorie future”


Il 2023 ha confermato la leadership dell’Italia per export in volume davanti alla Spagna e il secondo miglior piazzamento in valore dopo la Francia, con un rafforzamento del suo ruolo soprattutto nel segmento della spumantistica. E anche i positivi dati del 2024 indicano un andamento in controtendenza rispetto alla dinamica mondiale.

È quanto si evince dal report realizzato da Ismea nell’ambito della RRN 'Situazione congiunturale del settore vino in Italia nel 2024 ed esigenze rispetto alle traiettorie future' che offre un’analisi accurata delle principali variabili strutturali e di mercato del vino italiano, delineando le sfide attuali e del prossimo futuro.

Tra i dati strutturali, il report segnala un riassetto generale del tessuto produttivo vinicolo, con la crescita dimensionale delle aziende e un profondo processo di rinnovamento varietale grazie alla misura di supporto alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, che ha riguardato complessivamente 330 mila ettari, ossia quasi la metà dell’attuale patrimonio viticolo.

In Italia il settore vitivinicolo si conferma come uno dei più dinamici all’interno del panorama agroalimentare italiano, nonostante il momento di rallentamento della domanda globale, che risente delle incertezze del contesto economico e geopolitico e dei cambiamenti degli stili di consumo, soprattutto tra i più giovani.

Tra le nuove direttrici che guidano l’evoluzione dei consumi di vino: il maggiore interesse per gli spumanti e per i vini a basso contenuto alcolico, la minore domanda di vini rossi, maggiore polarizzazione dei prezzi e un’attenzione crescente agli aspetti salutistici e di sostenibilità ambientale. Saranno questi i fattori che le imprese italiane, facendo ancora leva sulla qualità e guardando ai nuovi mercati, dovranno necessariamente tenere in considerazione nel prossimo futuro.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


17/01/2025, 18:59
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
“Dalla frutta in guscio l’energia giusta per fare meta”: l'Italrugby ancora protagonista della campagna MASAF-ISMEA-FIR in occasione del Sei Nazioni



Roma, 7 febbraio 2025 – Prosegue anche nel 2025, in occasione del Torneo Sei Nazioni, la partnership fra la Federazione Italiana Rugby e il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, con la collaborazione di ISMEA, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, che vede la Nazionale italiana di rugby testimonial - attraverso uno spot tv e una serie di iniziative di comunicazione - della filiera della frutta in guscio italiana.

La campagna di comunicazione 2025 prende il via con un nuovo spot che vede la frutta in guscio protagonista in campo, affiancando l'Italrugby nelle fasi di gioco come alleato decisivo per conquistare la meta. La campagna è stata presentata oggi a Roma presso la Sala Stampa dello Stadio Olimpico nel corso della Conferenza stampa pre-partita del match Italia-Galles valido per il Sei Nazioni, alla presenza del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, del Presidente della FIR-Federazione Italiana Rugby Andrea Duodo, del Presidente dell’ISMEA Livio Proietti, del Direttore Generale ISMEA Sergio Marchi, affiancati dal capitano della Squadra Nazionale Michele Lamaro e da uno dei protagonisti dello spot, l’azzurro Manuel Giuliani.

Proprio al Villaggio del Sei Nazioni, in occasione delle tre partite giocate in casa dalla Nazionale l’8 febbraio, il 23 febbraio e il 15 marzo, saranno anche distribuite diecimila confezioni di frutta in guscio dei produttori italiani nello stand MASAF-ISMEA; saranno inoltre proiettati gli spot sui maxi-schermi dell'area hospitality e all'interno dello stadio e il banner della Campagna sui led a bordocampo. La collaborazione con la FIR proseguirà anche oltre la durata del Sei nazioni, mediante la pianificazione al livello nazionale dello spot e la partecipazione della campagna alla Festa del rugby , con il coinvolgimento dei piccoli rugbisti.

"L’alimentazione è una componente fondamentale del benessere - ha dichiarato il Ministro Francesco Lollobrigida - e nel mondo dello sport, questo aspetto viene esaltato da atleti straordinari che dimostrano capacità, volontà e perseveranza, qualità che trovano una forte espressione nel rugby. La frutta a guscio italiana è riconosciuta per la sua qualità ed e’ importante spiegare sempre di più che scegliere prodotti italiani, in particolare la frutta a guscio, offre una garanzia superiore sotto ogni aspetto, non solo per il gusto, ma anche per il benessere”.

Andrea Duodo, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “La maglia azzurra è il simbolo del Made in Italy nel mondo, e siamo orgogliosi che quella dell’Italrugby ed i nostri atleti siano stati individuati anche quest’anno dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e da Ismea per promuovere un’eccellenza alimentare come la frutta in guscio italiana. Lo sport è sinonimo di salute, così come lo è un’alimentazione sana, e la FIR insieme alle istituzioni ed ai propri partner è impegnata nel contribuire in modo concreto alla promozione della cultura alimentare presso le nuove generazioni, delle atlete e degli atleti di domani. Ringrazio a nome mio e di tutto il Consiglio Federale il Ministro Lollobrigida ed il Presidente Proietti che ci hanno voluti ancora una volta in prima linea per sostenere un grande prodotto e contribuire a farlo conoscere, attraverso un’importante campagna di comunicazione, dentro e fuori i nostri confini”.

“Associare il consumo della frutta in guscio a uno sport come il rugby, e allo sport in generale – ha dichiarato il Presidente ISMEA Livio Proietti - significa valorizzare il legame naturale tra le eccellenze agroalimentari del nostro territorio e una sana alimentazione, che va appresa sin dall’infanzia e adottata nelle abitudini quotidiane. L’Italia può vantare una produzione di frutta in guscio di altissima qualità, riconosciuta a livello internazionale, ed è fondamentale promuoverne la conoscenza tra i consumatori. Questa campagna nasce proprio con questo obiettivo: testimoniare l’impegno delle istituzioni nel sostenere la filiera e diffondere una cultura alimentare più consapevole.”

La Campagna “Frutta in guscio - dentro c’è l’Italia”, avviata nel 2022, ha esordito con una prima fase dedicata al coinvolgimento dei produttori italiani di frutta in guscio in occasione delle più prestigiose fiere di settore, tra cui Macfrut e Sigep, oltre all’importante vetrina internazionale “Divinazione Expo 24 – G7 Agricoltura e Pesca” di Ortigia. Al centro della narrazione il legame inscindibile tra prodotto e territorio di origine, valorizzato dall’identità visiva della campagna che racchiude nei gusci della frutta immagini iconiche di paesaggi italiani. Questo messaggio è stato amplificato attraverso il coinvolgimento di top influencer, contribuendo a rafforzarne l’impatto. Ora la campagna entra in una nuova fase, con un articolato piano di comunicazione cross-mediale rivolto al grande pubblico.

Il payoff "buona, sicura e ricca di benessere" richiama, invece, alle proprietà organolettiche dei prodotti della filiera, al rigoroso sistema di controlli che l'Italia garantisce e alle numerose proprietà che rendono la frutta in guscio un alleato per il nostro benessere.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


07/02/2025, 19:43
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
ISMEA rafforza il Business Plan On Line per il sostegno alle imprese agricole nel Piano Strategico della PAC 2023-2027

Tra il 2014-2022 sono stati oltre 30.700 i piani aziendali validati con il supporto del BPOL, per investimenti pari a 7,56 miliardi di euro e richieste di agevolazioni per 3,9 miliardi.

Roma, 7 marzo 2025 – ISMEA rinnova il suo impegno a favore delle imprese agricole attraverso l’evoluzione del Business Plan On Line (BPOL), il servizio sviluppato nell’ambito della Rete Rurale Nazionale per supportare le aziende nella programmazione degli investimenti e nell’accesso alle agevolazioni pubbliche.

Rilasciato per la prima volta nel 2009, il BPOL si è affermato come uno strumento essenziale nella gestione delle politiche di sviluppo rurale, accompagnando gli imprenditori agricoli nella redazione di piani aziendali sostenibili e coerenti con le finalità della Politica Agricola Comune (PAC). Adottato da un numero crescente di regioni nel corso dei cicli di programmazione, oggi il BPOL è operativo in sette regioni ed è in fase di estensione ad altre che ne stanno richiedendo l’implementazione.

Grazie a un avanzato applicativo web, il BPOL consente la compilazione guidata dei business plan, integrando dati catastali e di Fascicolo in ambito SIAN, informazioni economiche (rese, prezzi dei prodotti e dei mezzi tecnici) e metodologie di calcolo dei costi semplificati elaborate da RRN-ISMEA. Il servizio permette alle aziende di valutare con maggiore precisione la sostenibilità economico-finanziaria degli investimenti e alle amministrazioni pubbliche di gestire con efficacia le richieste di agevolazione.

Nel periodo di operatività dei bandi della programmazione 2014-2022, il BPOL ha supportato la validazione di oltre 30.700 piani aziendali, per investimenti pari a 7,56 miliardi di euro e richieste di agevolazioni per 3,9 miliardi. Inoltre, attraverso 70 sessioni formative, il servizio ha coinvolto una rete di esperti, funzionari e professionisti costituita da oltre 670 istruttori regionali e 2.000 consulenti, rafforzando le competenze tecniche di chi opera nel settore.

Per favorire una diffusione ancora più ampia, ISMEA, oltre al BPOL dedicato alle regioni convenzionate, ha sviluppato anche BPOL-Training, una versione accessibile dal portale della Rete Rurale Nazionale, disponibile per tutti gli operatori che necessitano di uno strumento specifico per la redazione di business plan agricoli.

Questo strumento appare un sussidio utile ad accompagnare il grande piano di rilancio della competitività dell’agricoltura italiana in piena coerenza anche con gli orientamenti espressi dalla Commissione europea nella Comunicazione del 19 febbraio scorso su “Una visione per l'agricoltura e l'alimentazione. Creare un settore agricolo e agroalimentare attraente per le generazioni future”.

Per maggiori informazioni sul Business Plan On Line e sulla sua operatività, si rimanda al sito della Rete Rurale Nazionale al seguente link: https://www.reterurale.it/bpol

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


07/03/2025, 16:16
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Protocollo di intesa tra ISMEA e Conferenza AG.R.A.R.I.A. per la formazione e l’innovazione nel settore agroalimentare


Roma, 12 marzo 2025 – L’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) e la Conferenza nazionale per la didattica universitaria di AG.R.A.R.I.A hanno firmato un protocollo d’intesa per rafforzare la formazione e promuovere l’innovazione nel comparto agroalimentare.

L’accordo punta, in particolare, a potenziare le competenze degli operatori del settore, contribuendo, attraverso la formazione, a ridurre i rischi produttivi e di mercato, a favorire il ricambio generazionale e a sostenere l’internazionalizzazione e l’adozione di nuove tecnologie. Un’attenzione particolare sarà riservata, inoltre, alla valorizzazione delle produzioni di qualità e allo sviluppo della competitività del sistema agroalimentare nazionale.

Negli ultimi anni, ISMEA, attraverso la Direzione supporto al piano strategico della PAC, ha realizzato diverse iniziative di formazione nell’ambito della Rete Rurale Nazionale e del Dottorato nazionale sull’Osservazione della Terra, in collaborazione con l’Università di Roma “La Sapienza”. Queste esperienze hanno permesso all’Istituto di consolidare il proprio ruolo nella formazione su tematiche strategiche come la gestione del rischio, la pianificazione aziendale e l’Osservazione della Terra quale strumento di supporto per la gestione delle imprese agricole. La partnership con la Conferenza AG.R.A.R.I.A. rafforza ulteriormente questo impegno, creando nuove sinergie con il mondo accademico.

“Questo protocollo rappresenta un passo decisivo per avvicinare il mondo della ricerca e quello delle istituzioni, mettendo a disposizione del settore agricolo strumenti formativi innovativi e personale docente con competenze avanzate. L’esperienza maturata da ISMEA sarà un prezioso punto di riferimento per la nuova generazione di imprenditori agricoli, a complemento del trasferimento di conoscenze necessario per affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato Livio Proietti, Presidente di ISMEA.

“L’intesa con ISMEA sottolinea il ruolo chiave della formazione e della ricerca per la competitività del settore agroalimentare italiano. Il nostro obiettivo è offrire opportunità concrete di crescita e aggiornamento professionale a studenti, ricercatori e operatori, favorendo il rafforzamento delle competenze e l’adozione di nuove tecnologie in stretta collaborazione con un Ente di grande esperienza sul campo”, ha affermato Simone Orlandini, Presidente della Conferenza AG.R.A.R.I.A.

L’accordo prevede la costituzione di un tavolo tecnico congiunto per la programmazione delle attività formative e il monitoraggio delle iniziative, con un focus sulla condivisione delle migliori pratiche e sullo sviluppo di percorsi didattici in grado di rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


12/03/2025, 13:15
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 69432
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Il vino italiano saluta il 2024 con un nuovo record dell’export

Roma, 17 marzo 2024 - Con quasi 22 milioni di ettolitri spediti oltre frontiera, l’export vinicolo italiano ha superato nel 2024 il traguardo degli 8 miliardi di euro di fatturato. Un nuovo record, favorito anche dalla corsa alle scorte negli Stati Uniti, sotto la minaccia di dazi sui prodotti made in EU ribaditi da Trump, anche negli ultimi giorni.

Oltre allo scatto in avanti dei valori (+5,5%), tornano a crescere i quantitativi inviati all’estero con un +3,2%, dopo la battuta d’arresto del 2024. Ancora una volta a trainare le vendite sui mercati internazionali sono state le bollicine, che rappresentano oggi il 25% dell’export in volume e il 29% del valore maturato sui mercati esteri. Il bilancio dell’anno del segmento spumanti è estremamente positivo, con una progressione del 12% in termini quantitativi e del 9% nei corrispettivi monetari.

L’Italia si conferma leader mondiale per volumi esportati e seconda in valore dietro la Francia, con una dinamicità dell'export che non ha rivali in Europa. Il Paese transalpino ha mantenuto i volumi del 2024 ma ha subito un lieve calo dei valori (-2%), mentre la Spagna ha mostrato una battuta d’arresto in quantità (-3%) a fronte di un incremento degli introiti (+4%).

Scendendo nel dettaglio delle principali categorie dell’export delle cantine nazionali, le elaborazioni ISMEA sui dati ISTAT evidenziano una crescita sostenuta per i vini a denominazione di origine protetta (DOP), che chiudono l’anno con un incremento del 6,5% in valore e del 7,6% in volume, grazie anche al contributo positivo dei vini fermi. Gli IGP registrano un aumento più moderato (+1,3% in valore, +2,8% in volume), mentre i comuni subiscono una contrazione di quasi il 7% in quantità, compensata da un equivalente incremento dei corrispettivi monetari.

Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione del vino tricolore con un peso che ha raggiunto, nel 2024, il 24% del fatturato complessivo maturato all’estero, grazie al balzo in avanti del 10,2% (+7% gli ettolitri). Le esportazioni verso la Germania, secondo mercato di riferimento, crescono in valore di quasi il 4%, ma cedono a volume mentre avanzano ma a passo moderato le esportazioni verso il mercato britannico (+1% a valore, +2% a volume).

Da segnalare gli ottimi sviluppi delle vendite in Canada, al quarto posto tra i principali clienti (+15,3% il fatturato, +4% gli ettolitri) e in Russia, che nell’intera annata trascorsa ha incrementato gli acquisti di vini e spumanti italiani di oltre il 40% sia a valore che a volume.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


17/03/2025, 20:04
Profilo WWW
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 230 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 19, 20, 21, 22, 23  Prossimo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
POWERED_BY
Designed by ST Software.

Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO

Informativa Privacy