COMUNICATO STAMPA Fiera Foggia, GranoSalus: “Verso un mercato del grano di qualità”
Il perdurante traffico di grano straniero di dubbia qualità continua ad invadere i nostri porti senza alcun controllo e senza efficaci misure di contrasto.
La qualità del grano, andrebbe invece declinata sotto il profilo tossicologico e attraverso nuove modalità d’informazione, così come accade all’ estero. In tal modo il fattore qualità all’ origine potrebbe diventare il fattore differenziante delle produzioni agroalimentari del mezzogiorno.
Il grano duro del mezzogiorno è bene primario per la produzione di un cibo sano non contaminato. Ma nessuna azione di valorizzazione sinora è stata intrapresa per far diventare questo grande giacimento d’oro la ferrari dell’ economia del Sud.
Al contrario, accade che analizzando le più famose paste in commercio, la nostra associazione abbia trovato livelli di contaminazione che, sia pur entro i limiti di legge, possono essere dannosi per la salute.
E se più associazioni avvertono la gravità del fenomeno, mettendo in rete la propria forza, vuol dire che il problema è serio e rischia di mettere in discussione non solo l’economia di interi territori agricoli, ma la stessa essenza del mangiare italiano e con essa la salute dei cittadini.
Il diritto alla salute e il diritto all’ informazione sono diritti fondamentali dell’individuo non negoziabile e gli agricoltori, insieme ai consumatori, devono essere artefici di questo cambiamento oltreché vere sentinelle del rispetto della costituzione.
Sicurezza alimentare, GranoSalus: “una priorità rispetto al bussiness”
Alla luce del perdurante traffico di grano straniero di dubbia qualità che continua ad invadere i nostri porti senza alcun controllo, la sicurezza alimentare ha un ruolo prioritario rispetto all’ economia oppure no?
Ne parleremo a Scafati (Sa) domani alle ore 16,30 nel Convegno promosso da GranoSalus e dall’ Associazione Sud e/è Civiltà presso la Sala comunale Scafati Solidale (Plaza) in via E.Berlinguer 6.
La nostra associazione, analizzando le più famose paste in commercio, ha trovato un cocktail di contaminanti che, sia pur entro i limiti di legge, possono essere dannosi per la salute anche a bassi dosaggi. In assenza di certezze scientifiche a riguardo, il diritto europeo ci offre la possibilità di attingere al principio di precauzione, che rappresenta un principio informatore della normativa comunitaria e internazionale, cui nessun operatore economico può sottrarsi in nome del dio profitto.
Il fattore qualità all’ origine, declinato sotto il profilo tossicologico, potrebbe diventare l’elemento differenziante delle produzioni agroalimentari del mezzogiorno a tutela della salute pubblica e dei bilanci sanitari dello Stato, molto più di una banale e confusa etichettatura d’origine, di cui si hanno solo annunci a mezzo stampa.
La pasta, il pane e tutti i derivati del grano devono poter offrire ai consumatori nell’ etichetta i tenori di contaminanti affinchè, come accade per l’ acqua minerale, siano gli stessi consumatori a scegliere in maniera consapevole.
Il mezzogiorno agricolo, per tradizione e cultura millenaria, ha tutti i requisiti per produrre cibi sani anche se finora, la classe dirigente, non ha intrapreso nessuna azione di valorizzazione per far diventare questo grande giacimento d’oro la Ferrari dell’ economia del Sud.
In un articolo apparso ieri sulla Gazzetta del Mezzogiorno il direttore di Coldiretti Basilicata focalizzava l'attenzione sull'età dei grani importati, ma non sulla loro qualità tossicologica. Il direttore dimenticava, forse, che un buon grano si può conservare a lungo come si faceva un tempo nelle nostre fosse. Nessuna azione concreta a tutela del principio di precauzione.
Tra i tanti accordi di filiera annunciati da Coldiretti si è aggiunto quello lucano. Il pastificio De Sortis avrebbe siglato un accordo per la vendita di pasta 100% lucana con la fornitura del grano che dovrebbe arrivare direttamente da Coldiretti Basilicata.
In realtà la pasta è già in commercio e presenta un tenore proteico basso pari all' 11%. Si tratta ovviamente di quantità ancora limitate: i quantitativi dell'accordo non sono stati resi noti così come i prezzi e le caratteristiche reologiche e tossicologiche. Del resto, il pastificio De Sortis, che sinora ha lavorato prevalentemente all'estero, adesso vorrebbe espandersi nel mercato nazionale con un prodotto 100% lucano che potrebbe avere uno spazio sicuramente interessante.
Nel caso dell' accordo con il biscottificio Di Leo, i 5 mila qli di grano tenero forniti da Coldiretti copriranno solo una piccolissima parte del fabbisogno industriale.
In realtà, l' azione di Coldiretti appare più improntata ad operazioni d'immagine che di sostanza.
Del resto, se la sua dirigenza sulla questione del grano canadese importato riduce il tema della qualità ad un problema di età, ciò la dice lunga sul livello di conoscenza tecnica. Il colpevole ritardo con cui vengono affrontati certi aspetti di salute pubblica e di economia agricola, non è ammissibile da una simile organizzazione. Sfugge infatti alla dirigenza Coldiretti che il prezzo del grano tenero ha superato ormai quello del grano duro, senza che le misure anticrisi sbandierate davanti al Mipaaf il 20 luglio scorso, abbiano prodotto qualche effetto utile agli agricoltori del comparto.
Anzi, da Luglio 2016 ad oggi, la situazione appare peggiorata, ma Coldiretti non dice nulla. Si riempie la bocca di filiere fasulle senza spendere parola sulla qualità tossicologica delle scorte mondiali, sui limiti dei controlli doganali, sulle triangolazioni, sulle miscelazioni vietate, sui divieti violati, sulle norme disarmoniche, sulle speculazioni....e, dulcis in fundo, sul decreto attuativo CUN. Il famoso decreto attuativo di cui si aspetta l’emanazione da circa due anni nel silenzio delle organizzazioni di categoria, tutte supine ai voleri dell'industria!
Il direttore Manzari, nell'articolo della Gazzetta, sorvola perfino sul tema dei contaminanti su cui GranoSalus, con prove alla mano, ha fatto parlare di sè tutta Italia, mettendo con le spalle al muro i pastai e portando in Tribunale le analisi. Egli conclude che oltre alla fantomatica etichettatura d'origine - con funzione pre e post elettorale (vedi latte) - debba essere indicata anche l'età del grano nella busta, la sua data di raccolta, con divieto di utilizzare solo il grano extra comunitario oltre i 18 mesi dalla data di raccolta. E quello giovane di età inferiore ai 18 mesi può definirsi di qualità?
Caro direttore Manzari, a prescindere dalla simpatica trovata dell'età del grano, noi vorremmo sentire da lei se è vero o non è vero che il grano canadese contiene glifosate, don e cadmio? Non è l'età del grano che fa male alla salute dei consumatori ma i residui tossici, che gli stessi canadesi ammettono di avere! E, soprattutto, vorremmo sentire dalla sua organizzazione nazionale - dopo la sbornia da manifestazioni di folclore - perchè sinora non ha invocato il principio di precauzione nelle sedi competenti a difesa della salute dei consumatori?
Il TAR accoglie ricorso proposto dalla Associazione GranoSalus contro la Camera di Commercio di Foggia Il TAR Puglia ha accolto il ricorso dell’Ass. GranoSalus contro la Camera di Commercio di Foggia che aveva negato il diritto di accedere agli atti del procedimento di formazione dei Listini prezzi di grano duro e sfarinati pubblicati sul sito dell’Ente camerale Con una sentenza ricca di precisazioni il Giudice Amministrativo ha riconosciuto il ruolo di GranoSalus come riferimento a tutela degli operatori del settore cerealicolo. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis Presidente dell' Ass. GranoSalus. Il TAR Puglia – Bari, Sezione Terza, ha infatti accolto il ricorso dell’Associazione contro il rifiuto opposto dalla Camera di Commercio ad esibire la documentazione probatoria posta a base delle determinazioni sui prezzi di listino settimanali. Il ricorso per l’accesso agli atti - che si collega ad altro ricorso pendente al TAR in cui GranoSalus ha impugnato i verbali della Commissione prezzi e i Listini pubblicati dalla Camera di Commercio sulla base di un procedimento privo delle più elementari regole di garanzia e trasparenza - è stato discusso il 31 maggio scorso. L’Ass. GranoSalus aveva chiesto di accedere a tutti gli atti acquisiti (fatture, modelli e documentazione certa) nelle riunioni settimanali della Commissione incaricata della rilevazione e determinazione dei prezzi di grano duro e sfarinati: in particolare dei documenti probatori presi a riferimento per la pubblicazione dei Listini settimanali durante l’anno 2016 e il 2017. La Camera di Commercio ha consentito l’accesso ai soli verbali della Commissione negando l’esibizione della documentazione “a monte”, e ciò al preteso fine di tutelare la riservatezza degli operatori interessati. Il Giudice Amministrativo ha invece ritenuto che tali atti “sono documenti che, ancorché di natura privatistica, sono strumentali alla procedura di rilevazione dei prezzi e, pertanto, risultano senza dubbio correlati ad un’attività amministrativa, per la quale la medesima CCIAA ha sancito la necessità di assicurare il massimo livello di certezza e trasparenza.”, e quindi ne ha imposto l’esibizione in favore di GranoSalus “con oscuramento dei dati sensibili dei terzi eventualmente presenti”. "Ancora una volta i giudici italiani stigmatizzano l’operato delle Camere di Commercio in tema di rilevazione dei prezzi all’ origine", ha affermato il rappresentante di GranoSalus. "Dopo le tante manifestazioni di protesta verso una Commissione prezzi inadeguata, il TAR ha sanzionato la condotta della Camera di Commercio - ha spiegato il presidente Saverio De Bonis – E’ una decisione importante quella dei Giudici Amministrativi, che hanno apprezzato le tesi di GranoSalus nel promuovere questo giudizio in difesa della trasparenza a favore dei produttori e consumatori. I Giudici hanno riconosciuto in capo alla nostra associazione un interesse concreto e legittimo alla pretesa di accesso”.
GranoSalus: dopo il dissequestro del grano canadese siano rese note le analisi
L'8 giugno è arrivata da Vancouver al porto di Bari la CMB PARTNER, una delle tante navi cariche di oltre 600 mila quintali di grano canadese importati da due operatori di Altamura (Ba). Sono stati effettuati dei controlli puramente documentali ed è cominciato lo scarico di circa un terzo del suo contenuto. Ricordiamo che, al fine di tutelare la salute pubblica, le partite di merci di interesse sanitario in importazione da Paesi terzi in arrivo nei punti di ingresso internazionali del territorio italiano devono essere sottoposte a vigilanza dagli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF) del Ministero della Salute. Non essendo stati fatti questi controlli è stato chiesto il sequestro della nave. Il 21 giugno la nave è stata dissequestrata, perché sembrerebbe, secondo le dichiarazioni degli industriali Italmopa, il laboratorio scelto dal Corpo forestale non era accreditato e il 22 giugno erano pronti per essere caricati oltre 1000 camion. Non ci è dato di conoscere però l'esito dei controlli effettuati dal Corpo Forestale sulla quantità di grano rimanente nelle stive dopo il dissequestro. Nella giornata odierna abbiamo, pertanto, presentato istanza alla Procura di Bari. Vorremmo sapere e riteniamo giusto che i consumatori sappiano: I controlli sono stati fatti sul grano contenuto in tutte le stive? Quali contaminanti sono stati ricercati? Fra essi anche la presenza della micotossina Don e di glifosate? Quale era il livello dei contaminanti? Non ci basta infatti sapere che fossero entro i limiti di legge. Sappiamo bene che questi limiti sono di natura economica e non biologici! Noi pretendiamo che il grano importato sia ESENTE da contaminanti, non che questi siano entro i limiti consentiti perché come andiamo spiegando da anni i livelli dei contaminanti quali il Don, accettati dall'Unione Europea, sono molto alti. E pretendiamo che il glifosate sia completamente assente, come abbiamo illustrato nella denuncia ai NAS di Bari a seguito del divieto comunitario e nazionale. E lo stesso ovviamente vale per altri contaminanti eventualmente presenti: piombo, cadmio, altri pesticidi... Il rischio di un effetto additivo e sinergico di tutti questi contaminanti deve essere noto ai consumatori non solo sul prodotto finito, cioè la pasta, ma ogni volta che una nave di grano extra-Ue attracca nei nostri porti. L' Agenzia delle Dogane ha dichiarato che nel 2016 a Bari il 66% del grano duro estero è arrivato dal Canada. Nel 2016 sono arrivate 739 mila tonnellate pari a circa 12 navi, una nave al mese. Il 63% del grano canadese è stato dichiarato di bassa qualità (3°, 4°e 5° categoria). Se i numeri sono questi, cosa costa all' USMAF controllare queste navi?
CONTAMINANTI NELLA PASTA, GRANOSALUS: INDUSTRIALI PERDONO NUOVO RICORSO
Rigettato il ricorso presentato dagli industriali della pasta. Non solo. Il Tribunale di Roma li ha condannati al pagamento delle spese legali. Si tratta di Aidepi, Associazione delle industrie del dolce e della pasta, la Barilla Fratelli spa, i Fratelli De Cecco di Filippo Fara San Martino spa, la Divella spa, La Molisana spa e il pastificio Lucio Garofalo. Erano stati loro a denunciare le associazioni GranoSalus e I Nuovi Vespri che da tempo conducono una battaglia in difesa del grano duro del Sud Italia.
Tutto era nato da un’inchiesta condotta su campioni di pasta di 8 famosi marchi italiani. Dalle analisi era emersa la presenza di contaminanti nel grano, anche se questi erano tuttavia entro i limiti previsti dalla normativa dell’Unione Europea. Gli industriali della pasta avevano invece replicato che le analisi, su cui gli articoli fondavano le loro ‘accuse’, «non erano state effettuate con gli accorgimenti e le regole che ne avrebbero potuto garantire l’attendibilità» Queste aziende, investite dalla bufera che si era scatenata al riguardo, avevano richiesto l’intervento della magistratura per ottenere la rimozione di alcuni articoli pubblicati sui siti web delle due associazioni.
LE MOTIVAZIONI DEL TRIBUNALE
“Gli articoli oggetto di causa – scrivono i giudici – si inseriscono all’interno di un acceso dibattito pubblico che riguarda diversi piani. In primo luogo l’utilizzo di grano duro estero per produrre pasta con marchio italiano. I produttori italiani di grano italiani (dei quali l’associazione GranoSalus si propone di rappresentare gli interessi) e la Coldiretti affermano che tale scelta ha penalizzato i produttori italiani, facendo crollare il prezzo del grano, perchè evidentemente il grano estero costava molto di meno ed era, segnatamente quello canadese e quello ucraino, di qualità inferiore, in un contesto normativo che non prevedeva la tracciabilità delle materie prime”.
Nel motivare la decisione, la prima sezione civile del Tribunale di Roma scrive: «Gli articoli in questione costituiscono legittima espressione del diritto di critica e di manifestazione del pensiero». Il Tribunale di Roma avrebbe dunque poi sancito che, a differenza di quanto affermato dai big della pasta «Le analisi sono state effettuate da primario laboratorio, con metodo scientifico», smentendo di fatto le supposizioni dell’industria. La nuova sentenza giunge dopo che il Tribunale di Roma aveva già respinto lo scorso giugno il ricorso degli industriali della pasta, che tuttavia ne avevano presentato un altro.
"EXPORT: DALL'EST ALL'OVEST", MARTEDÌ 20 FEBBRAIO CONVEGNO NAZIONALE A MATERA ORGANIZZATO DALL'ASSOCIAZIONE GRANO SALUS
Cosa fanno le istituzioni per internazionalizzare le piccole e medie imprese italiane. Cos'è c'è dietro la Nuova via della seta, il progetto strategico della Cina che cambierà radicalmente il sistema delle relazioni commerciali ed economiche globali e quali riflessi ci potranno essere per il sistema produttivo italiano. Come posizionare i prodotti tipici agroalimentari del Sud nel mercato statunitense attraverso il marchio Kosher e quale ruolo sta avendo l'associazione Grano Salus per salvaguardare il grano delle aziende agricole della Basilicata e della Puglia. Di questo si parlerà domani, martedì 20 febbraio 2018, durante un convegno sul tema "Export: dall'Est all'Ovest" che si svolgerà a Matera presso l'Hotel Nazionale in via Nazionale 158. L'iniziativa organizzata dall'associazione Grano Salus vedrà la partecipazione di Carlo Capria del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento politico economico della Presidenza del Consiglio dei ministri; di Rav Zev Schwarcz dell'International Kosher Council; di Sebastiano Giannico docente di economia agraria Università di Bari e di Saverio De Bonis presidente dell'associazione nazionale Grano Salus.
"GIÙ LE MANI DAL MEZZOGIORNO", DOMANI CONVEGNO A MATERA CON LO SCRITTORE E GIORNALISTA PINO APRILE
Il giornalista e scrittore Pino Aprile parteciperà domani, lunedì 26 febbraio, a Matera ad un convegno sul tema "Giù le mani dal Mezzogiorno". L'iniziativa organizzata dall'associazione GranoSalus si svolgerà alle ore 18:00 presso l'Hotel Nazionale in via Nazionale, n. 158. All'incontro parteciperà il presidente di GranoSalus Saverio De Bonis. Pino Aprile è autore di libri tradotti in più lingue come Elogio dell'errore, Elogio dell'imbecille e Terroni ed è stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente, ha lavorato in televisione con Sergio Zavoli nell'inchiesta a puntate Viaggio nel sud e a Tv7, settimanale di approfondimento del TG1. Grazie al successo del libro Terroni del 2010, un saggio giornalistico che descrive gli eventi che avrebbero penalizzato economicamente il meridione, dal Risorgimento ai giorni nostri, ha ricevuto premi e riconoscimenti in Italia e all'estero. Nel 2016 Pino Aprile ha pubblicato Carnefici, un saggio storico che documenta, in maniera ancor più dettagliata di Terroni, le stragi che sono state commesse al Sud durante l'unificazione. Il giornalista e scrittore, in varie interviste smentisce il luogo comune del "Sud che con gli sprechi ruba soldi al Nord". Pino Aprile spiega che l'unificazione dell'Italia fu una guerra non dichiarata ad un Sud più ricco (le prime fabbriche e le banche garantivano al Mezzogiorno il 67% della ricchezza totale del paese) e che lo Stato, oggi, a parità di popolazione, garantisce meno ammortizzatori sociali e meno investimenti rispetto al Nord. Il tutto si traduce in una disparità drammatica tra i servizi per i cittadini settentrionali e meridionali. Altri esempi decisamente significativi riguardano l'olio d'oliva: l'attuale presidente della Lega del Veneto, Zaia, da ministro dell'Agricoltura riuscì a far sì che solo l'olio veneto potesse essere esportato all'estero, tagliando le gambe ai produttori delle altre regioni; analogo discorso per i vini tutelati, tutti del Nord. C'è stato poi un accordo con la Cina che prevede il commercio navale solo con i porti di Genova e Trieste, alla faccia di tutti i porti del Sud.
"GIÙ LE MANI DAL MEZZOGIORNO", DOMANI CONVEGNO A MATERA CON LO SCRITTORE E GIORNALISTA PINO APRILE
Il giornalista e scrittore Pino Aprile parteciperà domani, giovedì 1 marzo, a Matera ad un convegno sul tema "Giù le mani dal Mezzogiorno". L'iniziativa organizzata dall'associazione GranoSalus si svolgerà alle ore 18:00 presso l'Hotel Nazionale in via Nazionale, n. 158. L’ appuntamento era stato rinviato a seguito della neve su Roma. All'incontro parteciperà il presidente di GranoSalus Saverio De Bonis. Pino Aprile è autore di libri tradotti in più lingue come Elogio dell'errore, Elogio dell'imbecille e Terroni ed è stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente, ha lavorato in televisione con Sergio Zavoli nell'inchiesta a puntate Viaggio nel sud e a Tv7, settimanale di approfondimento del TG1. Grazie al successo del libro Terroni del 2010, un saggio giornalistico che descrive gli eventi che avrebbero penalizzato economicamente il meridione, dal Risorgimento ai giorni nostri, ha ricevuto premi e riconoscimenti in Italia e all'estero. Nel 2016 Pino Aprile ha pubblicato Carnefici, un saggio storico che documenta, in maniera ancor più dettagliata di Terroni, le stragi che sono state commesse al Sud durante l'unificazione. Il giornalista e scrittore, in varie interviste smentisce il luogo comune del "Sud che con gli sprechi ruba soldi al Nord". Pino Aprile spiega che l'unificazione dell'Italia fu una guerra non dichiarata ad un Sud più ricco (le prime fabbriche e le banche garantivano al Mezzogiorno il 67% della ricchezza totale del paese) e che lo Stato, oggi, a parità di popolazione, garantisce meno ammortizzatori sociali e meno investimenti rispetto al Nord. Il tutto si traduce in una disparità drammatica tra i servizi per i cittadini settentrionali e meridionali. Altri esempi decisamente significativi riguardano l'olio d'oliva: l'attuale presidente della Lega del Veneto, Zaia, da ministro dell'Agricoltura riuscì a far sì che solo l'olio veneto potesse essere esportato all'estero, tagliando le gambe ai produttori delle altre regioni; analogo discorso per i vini tutelati, tutti del Nord. C'è stato poi un accordo con la Cina che prevede il commercio navale solo con i porti di Genova e Trieste, alla faccia di tutti i porti del Sud.