AGRICOLTURA, FEDERACMA: FONDO ISMEA FINITO IN POCHE ORE, AGRICOLTORI BRAMANO INNOVAZIONE
Roma, 28 novembre – Sono bastate poche ore dall’apertura, ieri, per esaurire le risorse finanziarie destinate al Fondo Innovazione per quest’annualità, pari a 75 milioni di euro. Il portale di Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, è stato letteralmente preso d’assalto con oltre 27.000 ingressi nella prima ora e 4.500 domande in compilazione. Alle 16:15 risultavano convalidate complessivamente 1.883 domande: 1.696 a valere sulla dotazione nazionale e 187 a valere sulla riserva, pari a 10 milioni di euro, per le imprese con sede operativa nelle zone colpite dall’alluvione dello scorso maggio.
“Nonostante le scontate problematiche di tipo tecnico – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio – il Fondo Innovazione di Ismea ha rispecchiato le aspettative finendo la dotazione a disposizione in pochissimo tempo. Una ulteriore testimonianza di come gli agricoltori bramino innovazione ma confidano tutti nel contributo di queste misure pubbliche che, però, purtroppo accontentano solo pochi. Dinanzi alla mole di domande presentate, chiediamo il possibile scorrimento degli elenchi di chi si è candidato affinché anche le risorse previste per il 2024 vengano destinate in maniera immediata per portare innovazione nei campi italiani. Del resto, sono state accettate domande sino al 133% del totale delle risorse a disposizione. Al ministro Francesco Lollobrigida, intanto – conclude Borio (Federacma) – va il plauso per aver aggiunto in Legge di Bilancio, ora in discussione in Parlamento, ulteriori 25 milioni di euro per rimpinguare la misura gestita da Ismea e andando così incontro alle esigenze di ulteriori agricoltori”.
Roma, 22 gennaio – Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 dicembre del Decreto legislativo di recepimento della Direttiva europea 2118 del 2021 è entrato in vigore l’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli in qualunque area siano ubicati, anche in quelle private. Un obbligo che riguarda tutti i trattori marcianti e funzionanti che siano nei campi o in un piazzale di un rivenditore, fatte alcune eccezioni come quelli posti sotto sequestro o privi di motore. Una novità normativa su cui non è stato possibile né in sede parlamentare né, successivamente, in sede di redazione di decreto ministeriale aprire una interlocuzione per valutarne gli impatti e le modalità di attuazione.
È proprio con l’intento di avviare un tavolo di confronto presso il Ministero dei Trasporti con gli operatori dei diversi settori su cui impatta in maniera rilevante questa normativa che Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, per il tramite di Confcommercio Mobilità e con il supporto delle altre consociate Federmotorizzazione (federazione dei concessionari e rivenditori autoveicoli) e Assocamp (veicoli ricreazionali, camper e caravan), ha richiesto l’approvazione di un emendamento al Dl Milleproroghe. L’obiettivo è quello di introdurre una modifica normativa al decreto in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati che posticipi al 31 dicembre 2024 l’entrata in vigore degli obblighi assicurativi derivanti dal recepimento della Direttiva comunitaria.
“La nuova normativa prevede che i trattori presenti nei campi o che siano parcheggiati sui piazzali dei dealer, ma allo stesso modo le macchine edili e per le costruzioni posizionate nei cantieri o presso concessionari o noleggiatori, debbano obbligatoriamente essere assicurati, in forma singola o cumulativa – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma – Chiediamo solamente il tempo e gli strumenti assicurativi, in taluni casi neppure esistenti, per poterci adeguare in modo che ciò non rappresenti un salasso per i possessori di questi veicoli. Il nostro appello è rivolto sia ai parlamentari di maggioranza e opposizione delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio di Montecitorio, i quali auspichiamo possano trovare convergenza sull’emendamento proposto da Confcommercio, sia al Ministero dei Trasporti – conclude – affinché possa presto convocare tutte le categorie interessate per un confronto”.
AGRICOLTURA: IMPEGNO BIPARTISAN NEL MILLEPROROGHE PER RINVIO OBBLIGO ASSICURATIVO VEICOLI IN AREE PRIVATE
Roma, 29 gennaio – Tre emendamenti presentati al Dl Milleproroghe, in questi giorni in discussione alla Camera dei Deputati, aprono alla possibilità di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo normativo di assicurazione dei veicoli anche in aree private. La novità introdotta dal Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva europea 2118 del 2021 lo scorso 23 dicembre ha, infatti, creato non poche preoccupazioni nei settori interessati tanto da spingere Confcommercio Mobilità, in collaborazione con le consociate Federacma, Federmotorizzazione (federazione dei concessionari e rivenditori autoveicoli) e Assocamp (veicoli ricreazionali, camper e caravan), a richiedere un intervento parlamentare. L’obiettivo è posticipare l’obbligo assicurativo per aprire un tavolo di confronto presso il Ministero dei Trasporti che porti sia a chiarimenti nell’attuazione pratica delle disposizioni comunitarie sia a strumenti assicurativi, in taluni casi neppure esistenti oggi, che possano gravare economicamente il meno possibile.
“Ringraziamo i deputati Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia), Alessandro Caramiello (MoVimento 5 Stelle) e Luca Squeri (Forza Italia) per aver accolto il nostro appello di darci più tempo per l’adeguamento all’obbligo normativo – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio – I tre parlamentari, sostenuti dai loro colleghi di partito, sono i primi firmatari di emendamenti che fanno sì che tutto si sposti al 31 dicembre prossimo. L’auspicio è che giunga il sostegno con il voto di tutti i parlamentari nonché che il Ministero dei Trasporti dia parere favorevole all’approvazione della modifica normativa, convocandoci quanto prima in un tavolo di confronto. In caso contrario – conclude Borio (Federacma) – si rischia un salasso per i proprietari di veicoli agricoli su aree private”.
La nuova normativa introdotta lo scorso 23 dicembre in Italia, infatti, prevede che i trattori presenti nei campi o che siano parcheggiati sui piazzali dei dealer, ma allo stesso modo le macchine edili e per le costruzioni posizionate nei cantieri o presso concessionari o noleggiatori, debbano obbligatoriamente essere assicurati, in forma singola o cumulativa.
AGRICOLTURA, FEDERACMA: URGE CONFRONTO SU RCA VEICOLI IN AREE PRIVATE
Roma, 14 febbraio – L’obbligo di stipula di polizze assicurative per la responsabilità civile sui veicoli situati in aree private ha incluso le macchine agricole solo “se poste in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate”. Questo sino al prossimo 30 giugno come prevede l’ultima versione dell’emendamento approvato al Dl Milleproroghe. Per tutti gli altri mezzi rimane l’obbligo RCA in aree private come previsto dal decreto legislativo 22 novembre 2023 di recepimento della Direttiva europea 2021/2118.
“Ringraziamo i tanti parlamentari e il Governo che hanno compreso il valore delle nostre richieste ma continua a permanere incertezza sull’attuazione delle nuove disposizioni normative - dichiara Andrea Borio, presidente Federacma (federazione commercianti macchine agricole, da giardino, movimento terra, costruzioni, sollevamento) che con Confcommercio Mobilità, Federmotorizzazione (concessionari e rivenditori autoveicoli) e Assocamp (commercianti veicoli ricreazionali, camper e caravan) ha sollevato la questione nelle scorse settimane – Riteniamo ancor più urgente, pertanto, avviare un confronto presso il Ministero dei Trasporti, competente in materia, per trovare una soluzione condivisa che permetta a tutti i possessori di veicoli, di ogni tipo, di poter comprendere come adempiere al nuovo obbligo, stante l’inesistenza di adeguati strumenti assicurativi. Al tavolo di confronto – prosegue Borio (Federacma) – è necessario che, oltre alle associazioni consociate in Confcommercio Mobilità, prenda parte anche Ania, l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, affinché si possa giungere alla definizione di idonei strumenti assicurativi che non pesino troppo sulle tasche dei possessori di veicoli in aree private. Infine, - conclude – invitiamo al coinvolgimento anche le associazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle Cooperative dato che l’obbligo di assicurazione interessa i tanti trattori e mezzi presenti nei campi, seppur a partire dal prossimo luglio”.
AGRICOLTURA, FEDERACMA: POSITIVI INTERVENTI MASAF SU BANDO PNRR MECCANIZZAZIONE
Roma, 22 marzo – Probabile proroga di due mesi del termine ultimo per la presentazione delle domande di finanziamento, semplificazione sulla documentazione relativa alla certificazione ambientale DNSH (Do No Significant Harm) e possibilità di candidare progetti superiori a 70mila euro per l’agricoltura di precisione e i sistemi di gestione intelligente dell’irrigazione. Sono queste le principali novità che il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste si accinge ad apportare, in accordo con le Regioni titolari della misura, sul bando Meccanizzazione agricola del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su cui sono stati stanziati 400 milioni di euro. Le modifiche sono state rese note in un webinar tenutosi oggi e aperto agli stakeholder.
“Ringraziamo il ministro Francesco Lollobrigida e i dirigenti dell’Unità di Missione del PNRR per la squisita disponibilità e per l’aver compreso la necessità di venire incontro alle esigenze emerse dal comparto agricolo che gli abbiamo rappresentato – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio – Confidiamo che l’ampliamento della finestra temporale e le facilitazioni burocratiche introdotte possano permettere ad un numero maggiore di agricoltori di partecipare al bando, facendo sì che vengano colte appieno le possibilità di finanziamento. Le alte aspettative post pandemia sulla misura, infatti – prosegue Borio (Federacma) – si sono infrante sul diniego dell’Unione europea di allargare all’acquisto di trattori che non fossero elettrici o a biometano. Pertanto, divengono fondamentali l’agricoltura di precisione e i sistemi di gestione intelligente dell’irrigazione. I rivenditori di macchine agricole si faranno promotori delle novità che il Ministero intende introdurre e, proprio a tal fine, grazie alla partecipazione dei dirigenti Masaf, realizzeremo un webinar dedicato ai dealer nostri associati previsto per lunedì 25 marzo. Con la diffusione delle informazioni, l’Italia potrà raggiungere i target previsti dal PNRR, sfruttando i finanziamenti a beneficio dell’innovazione in agricoltura” conclude.
“Ad oltre 5 mesi dall’impegno bipartisan, risolto poi con un emendamento proposto dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, siamo ancora in attesa di essere convocati del Ministero dei Trasporti per dirimere come adempiere al nuovo obbligo comunitario di assicurare i mezzi agricoli anche nelle aree private. Diviene, dunque, assolutamente necessario prevedere in sede di conversione del Dl Agricoltura una proroga sino a fine anno come avevamo, del resto, richiesto sin da principio”. Lo dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che con Federmotorizzazione e Assocamp, le altre sigle aderenti a Confcommercio Mobilità, sollevò la questione ad inizio anno.
Il decreto legislativo 22 novembre 2023, n. 184 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 dicembre e fa seguito alla Legge 4 agosto 2022, n. 127 con cui l’Italia ha recepito la Direttiva comunitaria. La disposizione normativa ha previsto che tutti i veicoli e i mezzi agricoli (ad esclusione delle macchine operatrici che non sono semoventi ma devono essere trasportate) devono essere assicurati, in forma singola o cumulativa, ovunque si trovino, anche in aree private. Per i soli mezzi agricoli, grazie al Dl Milleproroghe, l’obbligo è stato posticipato a partire dal primo luglio.
“Il nuovo obbligo normativo coinvolge almeno 3 milioni di veicoli e oggi non vi sono assicurazioni disponibili che possano contemplare i casi della disposizione – conclude Borio (Federacma) – Auspichiamo vivamente che vi sia convergenza politica nella conversione del Dl Agricoltura e vengano approvati gli emendamenti parlamentari, da noi ispirati, che prevedono la proroga dell’obbligo assicurativo sino a fine dicembre. In caso contrario, si verificherebbe una situazione paradossale di difficile risoluzione”.
TRASPORTI, FEDERACMA: PER GARANTIRE SICUREZZA SULLE STRADE NECESSARIA REVISIONE MACCHINE AGRICOLE
Revisione delle macchine agricole, prevista dal lontano 2015, e obbligo assicurativo per il rischio statico sono i temi toccati da Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, intervenuta oggi in audizione in Senato nel corso del disegno di legge sulle “Modifiche al Codice della Strada”.
“Condividiamo le proposte di rinnovamento normativo ma se l’intento del provvedimento è quello di garantire maggiore sicurezza nella circolazione dei mezzi – ha dichiarato Gianni Di Nardo, segretario generale Federacma – chiediamo una forte e decisa volontà politica, oltre ogni steccato partitico, per porre fine ad una tragedia che riguarda 120 decessi l’anno legati alla mancanza o all’usura dei più basilari sistemi di sicurezza sui trattori agricoli come cinture e rollbar antiribaltamento. Con l’attuazione della revisione, Stati come Germania, Francia, Gran Bretagna e Austria hanno ridotto del 90% i decessi – ha spiegato Di Nardo – relegandoli alla mera fatalità e ci auguriamo che ciò diventi presto realtà anche in Italia, portandoci fuori dal pericolo di infrazione comunitaria”.
Se da un lato non viene rispettato il dettame unionale sulla revisione, viene richiesto dallo Stato Italiano l’obbligo assicurativo per il “rischio statico” per i mezzi agricoli, seppur fermi in aree private e non circolanti. “Il recepimento della direttiva comunitaria è di impossibile attuazione in quanto vi è assenza di idonei strumenti assicurativi per tantissime fattispecie di situazioni – ha aggiunto Di Nardo (Federacma) – Dopo il rinvio ottenuto con il Dl Milleproroghe, abbiamo chiesto un tavolo tecnico presso il Ministero dei Trasporti: in questi mesi non c’è stata alcuna convocazione e da lunedì la norma è tornata ad essere valida lasciandoci in un limbo che chiediamo di sanare quanto prima”. In merito è in discussione un emendamento al Dl Agricoltura, in corso di conversione in Senato, per posticiparne ulteriormente l’entrata in vigore al prossimo anno.
AGRICOLTURA, FEDERACMA: È ALLARME ASSICURAZIONI PER TUTTI I MEZZI AGRICOLI IN AREE PRIVATE
La proroga del termine ultimo per adeguarsi all’obbligo assicurativo per tutti i veicoli agricoli situati in aree private è fuori dal Dl Agricoltura. L’emendamento a firma dei relatori del provvedimento – il presidente della Commissione Industria e Agricoltura Luca De Carlo (FDI) e il suo vice, il senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega) – è stato, infatti, ritirato. L’obbligo assicurativo contro il cosiddetto “rischio statico” era entrato in vigore con un decreto legislativo del Ministero dei Trasporti lo scorso dicembre ma era stato posticipato sino al 30 giugno con il Dl Milleproroghe nell’attesa che lo stesso MIT convocasse i soggetti interessati (associazioni agricole, rivenditori) con ANIA, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come poter adempiere alle nuova indicazione comunitaria, stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico.
“Ci ritroviamo obbligati a dover rispettare una norma senza avere gli strumenti per farlo – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio – Forti anche delle dichiarazioni del Sottosegretario all’Agricoltura, La Pietra, eravamo pronti a plaudire all’approvazione dell’emendamento dei senatori De Carlo e Bergesio: li ringraziamo comunque per l’impegno seppur non sia ancora chiaro cosa abbia portato al ritiro del testo. Ora, però – prosegue – per circa 100mila mezzi tra trattori, rimorchi e macchine operatrici presenti nei piazzali dei rivenditori è il caos. Da un lato abbiamo un obbligo normativo da rispettare, su cui lo Stato comprendiamo non possa soprassedere essendo di derivazione comunitaria e ci esporrebbe all’avvio di una procedura d’infrazione. Dall’altro, però – aggiunge Borio (Federacma) – le assicurazioni non sanno quale prodotto applicare, rendendo di fatto impossibile assicurarci. Una situazione che chiediamo di chiarire al Ministero dei Trasporti da sei mesi, auspicando una convocazione ad un tavolo di lavoro che possa coinvolgere gli stakeholder e giungere ad una soluzione condivisa, il meno vessatoria possibile per i rivenditori. Facciamo appello a tutte le forze politiche e alle associazioni degli agricoltori, dato che l’obbligo riguarda anche tutti i trattori non assicurati che operano nelle imprese agricole e non circolano per strada. È necessario – conclude il presidente Federacma – giungere quanto prima a una risoluzione della questione”.
Agricoltura: Emendamenti al Codice della Strada sull’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli in aree private L’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private torna al centro del dibattito parlamentare. Sono stati depositati in commissione Trasporti in Senato, infatti, cinque emendamenti sull’argomento al disegno di legge sugli “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del Codice della Strada”. L’obiettivo è posticipare l’obbligo entrato in vigore lo scorso primo luglio, dopo lo slittamento ottenuto con il Dl Milleproroghe, o addirittura escludere i mezzi agricoli dall’obbligo assicurativo qualora non su strada. Un intervento resosi necessario dopo il ritiro degli emendamenti presentati al Dl Agricoltura.
“Ringraziamo i senatori Maria Nocco ed Etelwardo Sigismondidi Fratelli d’Italia che puntano a posticipare l’obbligo a fine anno nonché la senatrice Silvia Fregolent di Italia Viva e i senatori del Partito Democratico Franceschelli, Martella, Giacobbe, Fina, Basso e Irto per gli emendamenti che mirano sia a posticipare il tutto a giugno 2025 sia ad escludere completamente i mezzi agricoli – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che ha sollevato la questione sin dai primi giorni dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo sul rischio statico a fine 2023 – Riteniamo queste proposte emendative un importante segnale di attenzione da parte del Parlamento ad una problematica che interessa sia tutti i dealer, ovvero almeno 100mila mezzi tra nuovi e usati, sia tantissimi agricoltori sull’intero territorio nazionale, ovvero oltre un milione di mezzi. Agli stessi senatori – prosegue Borio – chiediamo di proseguire l’interessamento invitando il Ministero dei Trasporti, da noi più volte sollecitato, a convocare le associazioni agricole e i rivenditori con Ania, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come poter adempiere alla nuova disposizione comunitaria, stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico. Continueremo intanto a cercare una soluzione condivisa – conclude il presidente di Federacma – e cercheremo, a questo punto, anche un intervento dell’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni”.
AGRICOLTURA: LE ASSOCIAZIONI DELLA FILIERA A CONFRONTO SU OBBLIGO ASSICURAZIONE VEICOLI “RISCHIO STATICO”
Dallo scorso luglio, tutti i possessori di veicoli agricoli situati in aree privati e nelle campagne sono obbligati all’assicurazione per tutelarsi sul cosiddetto “rischio statico”. Una novità normativa introdotta con un decreto legislativo del Ministero dei Trasporti, di recepimento di una disposizione comunitaria, a fine 2023 e sulla quale il Parlamento aveva introdotto un rinvio d’attuazione con il Dl Milleproroghe stante l’assenza di strumenti assicurativi idonei e funzionali. Una situazione di impasse che i soggetti interessati auspicavano di risolvere con una interlocuzione ministeriale.
“In questo momento viviamo nel paradosso: l’obbligo di rispettare una norma senza avere gli strumenti per farlo – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che per prima aveva sollevato la questione – Abbiamo reiteratamente chiesto una convocazione al Ministero dei Trasporti per affrontare assieme anche alle imprese assicuratrici il come poter adempiere alla disposizione comunitaria stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico. Una richiesta – prosegue Borio – che purtroppo sino ad oggi non ha trovato riscontro. Per questo, abbiamo deciso di portarci avanti convocando tutte le associazioni rappresentative della filiera agricola coinvolte dalla novità normativa con l’obiettivo di raggiungere posizioni condivise da sottoporre, con voce unica e corale, all’attenzione del Ministero, a dimostrazione della volontà di rispettare le nuove disposizioni ma, al contempo, evitando che siano troppo vessatorie e costose”.
Il tavolo tecnico convocato da Federacma si terrà, a porte chiuse, giovedì 5 settembre presso la sede di Confcommercio Roma a piazza Gioacchino Belli e coinvolgerà le maggiori associazioni agricoli (Coldiretti*, Confagricoltura, CIA, Copagri, Alleanza delle Cooperative*), i contoterzisti (CAI, UNCAI), l’associazione dei costruttori macchine agricole Federunacoma* e ANIA*, associazione che raggruppa le imprese assicuratrici (*in attesa di conferma).
I giornalisti sono invitati a partecipare a conclusione dei lavori (ore 12:30-13:00), quando sarà allestito un punto stampa per interviste, a margine di un rinfresco, previa richiesta di accredito all’indirizzo: stampa@federacma.it