Cooperazione allo sviluppo: al via l’Atlante ENEA, banca dati di progetti e tecnologie per istituzioni, ONG, imprese, associazioni
Roma, 28 settembre 2017 – Una banca dati online con le tecnologie e i progetti per la cooperazione allo sviluppo, a disposizione di tutti i soggetti che operano in questo settore: istituzioni, ONG, imprese, associazioni, organizzazioni e organismi nazionali e internazionali. È l’Atlante per la Cooperazione allo sviluppo realizzato dall’ENEA e disponibile sul sito
www.enea.it con oltre 60 schede tecniche consultabili usando come chiavi di ricerca gli obiettivi dell’Agenda 2030, ma anche per Paese e settore di intervento. A presentarlo oggi il presidente dell’ENEA, Federico Testa, in occasione del convegno “Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico per la cooperazione allo sviluppo”, alla presenza del viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, della direttrice dell’AICS Laura Frigenti, di esponenti del Ministero dell’Ambiente (MATTM), Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), CDP, UNIDO ITPO Italia, FAO e delle principali ONG italiane con le quali l’ENEA ha rapporti di collaborazione, come FOCSIV, ARCS Arci Cultura e Sviluppo, Associazione Ingegneri Africani, Centro Internazionale per la Pace tra i Popoli (CIPA), Comunità Volontari per il Mondo (CVM), Green Cross Italia, Haliéus, Salute e Sviluppo (SeS) e TAMAT.
L’Atlante è uno degli strumenti messi in campo da ENEA per promuovere il trasferimento tecnologico e far conoscere le proprie competenze in questo settore, nell’ambito del rafforzamento delle attività per la cooperazione internazionale deciso nel 2015 e sancito nel Piano Triennale 2017-2019. In questa prospettiva si collocano anche i recenti protocolli di collaborazione con il MATTM - Direzione Generale per lo sviluppo sostenibile, per il danno ambientale e per i rapporti con l’Unione europea e gli organismi Internazionali e con il MAECI - Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, oltre alla Convenzione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
“Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico possono dare un contributo di rilievo al raggiungimento delle strategie nazionali di cooperazione e di supporto alla gestione dei flussi migratori; per questo abbiamo realizzato l’Atlante con una selezione delle attività ENEA più sostenibili e appropriate ai diversi contesti territoriali, con attenzione anche al coinvolgimento di realtà nazionali. Abbiamo inoltre cercato di rafforzare la nostra capacità di fornire assistenza e supporto tecnico-scientifico e progettuale ai protagonisti del settore”, ha affermato il presidente dell’ENEA Federico Testa.
“In un tempo dominato dal fenomeno migratorio, occorre individuare nuovi orizzonti per trasformare questa criticità in un’opportunità che il nostro paese deve provare a cogliere per ripartire insieme e costruire un percorso di scambio non solo finanziario, ma di conoscenze, competenze, sensibilità e sviluppo consapevole, anche nella più ampia cornice europea”, ha dichiarato nel suo intervento a conclusione dei lavori il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico. “In questo senso l’esperienza e il know how di ENEA - protagonista di una stagione nuova di impegno e iniziativa in un campo di rilievo quale è lo sviluppo sostenibile - può tornare molto utile al paese, anche in relazione all’importanza di trasformare la cosiddetta ‘mobilità di necessità’ in una ‘scelta volontaria’, facendo in modo che diventi migrazione di ritorno”, ha aggiunto Bubbico.
Accordi con organismi internazionali
Sul fronte internazionale sono particolarmente significative la recente Joint Declaration firmata da ENEA con UNIDO-ITPO Italy, con la FAO per sostenibilità, innovazione, alimentazione e nutrizione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti agro-alimentari, con l’ICTP l’International Centre for Theoretical Physics e con TWAS, The World Academy of Sciences for the advancement of science in developing countries. Con questi due pilastri scientifici dell’UNESCO, ENEA promuove la mobilità internazionale di ricercatori di Paesi di nuova industrializzazione o del Sud del mondo presso i propri laboratori.
Altre attività riguardano la valorizzazione delle diaspore come agenti di sviluppo nei Paesi d’origine, un fronte sul quale l’ENEA sta maturando insieme alla FOCSIV e alla Associazione degli Ingegneri Africani, un’esperienza caratterizzata da un elevato grado di replicabilità, nel progetto “Professionisti senza frontiere”, finanziato dal Ministero dell’Interno, che prevede attività negli ambiti dell’agricoltura e delle energie rinnovabili in Italia, Costa d’Avorio, Etiopia e Senegal. E sul fronte della formazione un accordo di rilievo è stato siglato con il Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per l’educazione alla cittadinanza globale nel mondo della scuola.
I progetti con il Ministero dell’Ambiente
Sul fronte operativo, l’ENEA partecipa a progetti di cooperazione allo sviluppo in diversi Paesi in Africa, nel Bacino del Mediterraneo, nel Vicino Oriente e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS). I principali settori di intervento sono le energie rinnovabili, lo sviluppo e il turismo sostenibile, l’innovazione del sistema agro-industriale, l’uso efficiente delle risorse naturali, la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico e la resilienza.
In particolare, nell’ambito di Convenzioni con il MATTM, ENEA ha predisposto negli ultimi due anni la progettazione di 31 interventi in 19 Paesi in Via di Sviluppo (Kiribati, Isole Solomon, Vanuatu, Palau, Tonga, Micronesia, Maldive, Comore, Botswana, Lesotho, Swaziland, Etiopia, Gibuti, Sudan, Libano, Iran, Cuba, Dominica e Barbados) per un ammontare complessivo di circa 19 milioni di euro. Gli interventi rientrano nel quadro dell’Accordo di Parigi, adottato alla COP21, che prevede, tra l’altro, la copertura economica, da parte dei Paesi industrializzati, di azioni per il trasferimento ai Paesi in Via di Sviluppo (PVS) di tecnologie, metodologie, approcci etc. atti a contrastare gli impatti dei cambiamenti climatici.
La tipologia di azioni previste riguarda principalmente il ciclo dell’acqua, la gestione integrata dei rifiuti, tecniche di irrigazione per una agricoltura sostenibile e resiliente, aree marine protette (compresi i Santuari marini), sistemi di early warning, sfruttamento dell’energia dal mare, edilizia pubblica a emissioni zero, potenzialità per lo sfruttamento di energie rinnovabili, gestione della risorsa idrica in agricoltura e in villaggi rurali, interventi di adattamento in aree costiere. Questi interventi implicano anche una forte componente di trasferimento tecnologico, che vede l’ENEA contribuire fortemente nel mettere in contatto la domanda tecnologica dei Paesi in Via di Sviluppo con l’offerta tecnologica delle imprese italiane.