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Corpo Forestale dello Stato 
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ALBERI MONUMENTALI
LA SALVAGUARDIA DEI PATRIARCHI VERDI: UNA NUOVA LEGGE A TUTELA DEGLI ALBERI MONUMENTALI

Da oggi le piante monumentali d'Italia sono tutelate da una nuova legge che riporta in primo piano il ruolo del Corpo forestale dello Stato


La legge n. 10 del 14 gennaio 2013, che entrerà in vigore il prossimo 16 febbraio, oltre a dettare regole per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, va anche a potenziare il preesistente quadro normativo sulla tutela dei patriarchi verdi, patrimonio paesaggistico e ambientale di grande pregio del nostro Paese.
Al fine di dare omogeneità alla differenziata legislazione regionale avente come obiettivo la tutela e la valorizzazione di tali esemplari, la legge statale fornisce una definizione giuridica di albero monumentale univoca che dovrà essere recepita da ogni regione entro un anno dalla sua entrata in vigore.
Con essa viene stabilita l'obbligatorietà per ogni comune di censire i propri alberi monumentali. I risultati di tali censimenti verranno raccolti in elenchi regionali, che costantemente aggiornati, alimenteranno l'elenco degli alberi monumentali d'Italia alla cui gestione provvede il Corpo forestale dello Stato.


Tale elenco sarà messo, tramite internet, a disposizione delle amministrazioni pubbliche e della collettività.
Onde garantire la massima tutela agli esemplari monumentali, la legge stabilisce che chi provoca ne il danneggiamento o addirittura provveda all'abbattimento, salvo il fatto che quest'atto costituisca reato, andrà incontro a sanzioni amministrative comprese tra i 5.000 e i 100.000 euro.
Non comporteranno l'applicazione di sanzioni gli abbattimenti, le modifiche della chioma e dell'apparato radicale effettuati per casi motivati e improcrastinabili, dietro specifica autorizzazione comunale, previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato.

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24/11/2014, 19:37
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LEGALITA': RINNOVATA LA CONVENZIONE TRA CORPO FORESTALE DELLO STATO E LIBERA
E' stata firmata oggi da don Luigi Ciotti e Cesare Patrone la convenzione per la realizzazione di campagne, iniziative e progetti per promuovere la cultura della legalità

Si è tenuto oggi, presso l'Ispettorato Generale del Corpo forestale dello Stato l'incontro, tra don Luigi Ciotti Presidente dell'Associazione Libera e Cesare Patrone Capo del Corpo forestale dello Stato, in cui è stato rinnovato l'accordo di collaborazione per promuovere la cultura della legalità in Italia attraverso campagne di sensibilizzazione, iniziative e progetti che vedranno l'impiego di persone e risorse.
In particolare si fa riferimento alla difesa del patrimonio agro-forestale e agro-ambientale italiano da tutte le forme di illegalità, con una particolare attenzione a quelle poste in essere da organizzazioni criminali di stampo mafioso.
Saranno realizzati progetti di collaborazione per la gestione dei beni confiscati e per la definizione di iniziative di utilità sociale e istituzionale, con particolare riguardo a quelle localizzate nelle aree rurali e montane.
Ci si impegna ad organizzare manifestazioni e iniziative nazionali e locali, volte alla promozione dei valori della legalità, quali la Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e si incentiverà un importante censimento dei terreni agricoli, degli edifici rurali e montani che sono stati oggetto di confisca, in collaborazione con l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.


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26/11/2014, 15:37
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NATALE: FORESTALE, TRASPORTATO DA UN ELICOTTERO IL GRANDE ABETE PER IL PAPA
L'albero dell'altezza di oltre 25 metri donato dalla Provincia di Catanzaro sarà allestito la sera del 19 dicembre

Il Corpo forestale dello Stato ha effettuato parte del trasporto in elicottero dell'albero di Natale che la Provincia di Catanzaro quest'anno dona al Santo Padre come auspicio di speranza per un futuro di crescita e pace affinché venga allestito in Piazza S. Pietro la sera del 19 dicembre prossimo.
Il gigantesco abete bianco ha iniziato il suo lungo viaggio verso il Vaticano dal bosco di Passo dell'Abbate nel comune di Fabrizia (VV) a quasi mille metri di altitudine, di proprietà della Regione Calabria e gestito dall'Azienda regionale Calabria Verde, che ha provveduto al taglio della pianta.
Successivamente con un'operazione spettacolare ed estremamente complessa, il gigantesco albero è stato prelevato da un elicottero del Corpo forestale dello Stato.
Si tratta di un abete bianco (Abies alba) alto 25,50 metri del peso di circa 50 quintali, con un diametro di 55 centimetri e una circonferenza di 1,65 metri.
L'albero è stato fissato al gancio baricentrico di Nuvola Rossa, l'elicottero Erickson S64F del Corpo forestale dello Stato che può trasportare oltre 11 tonnellate di peso attraverso un cavo d'acciaio lungo 65 metri e spesso 25 millimetri. La pianta è stata poi trasportata in volo a valle in attesa di iniziare il lungo viaggio via terra verso Roma.
Le operazioni di terra sono state coordinate dal Comando Regionale del Corpo forestale dello Stato per la Calabria in collaborazione con il Comando Provinciale di Vibo Valentia, l'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Mongiana e il Centro Operativo Aeromobili di Lamezia Terme.

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02/12/2014, 15:09
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: ROBERTI E PENNISI, NO AD ACCORPAMENTO CORPO FORESTALE DELLO STATO

Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia

Nel corso dell'audizione che si è tenuta il 4 novembre scorso nell'ambito della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti il procuratore nazionale antimafia e il sostituto procuratore antimafia si sono espressi affinché venga mantenuta l'identità e l'unicità del Corpo forestale dello Stato


Roberto Pennisi, sostituto procuratore antimafia: "...È più facile fondere la Polizia di Stato e i Carabinieri che la Polizia di Stato e il Corpo forestale dello Stato. Io non so come si possa pensare di mettere insieme due cose radicalmente e completamente diverse, che nascono con una diversa formazione.
Qualcuno è mai andato presso le scuole del Corpo forestale dello Stato, dove si tramanda, come amano dire gli uomini del Corpo forestale dello Stato, l'antico sapere della quercia, che racchiude il sapere di tutti gli alberi del bosco e, quindi, di tutta la natura?
Il contatto con la natura, il rapporto con la natura è in condizioni di cogliere il senso dei fenomeni delittuosi che si pongono in essere anche contro la natura. Non è un caso che la direzione nazionale antimafia abbia questo particolare rapporto con il Corpo forestale dello Stato e con l'Agenzia delle dogane. Ciò significa mettere insieme e collegare il cuore del corpo nazione con la sua periferia".

Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia: "...Noi siamo contrarissimi - se non si è capito, lo ribadisco- alla soppressione del Corpo forestale dello Stato, per le ragioni che ha detto Pennisi e perché sarebbe come togliere all'autorità giudiziaria l'unico organismo investigativo in materia ambientale che disponga delle conoscenze, delle esperienze, del know-how e anche dei mezzi per poter smascherare i crimini ambientali.
Si potrebbe osservare che non lo sopprimiamo, ma lo accorpiamo e lo facciamo assorbire dalla Polizia di Stato. Noi paventiamo che questo eventuale assorbimento, che forse risponde a esigenze di finanza, di spending review, non lo so, potrebbe rischiare di stemperare di molto il patrimonio di conoscenze e di esperienze e, quindi, la capacità investigativa di questo Corpo, che noi sosteniamo e che è il più diretto e stretto collaboratore nostro, come procura nazionale e delle procure distrettuali".
..."Noi riteniamo che il Corpo forestale dello Stato debba mantenere una propria identità, perché attraverso il mantenimento dell'identità può sviluppare sempre meglio la propria conoscenza, la propria esperienza e la propria specializzazione, che, con tutto il rispetto -figuriamoci- per le altre forze di polizia, per quanto riguarda il Corpo forestale dello Stato non concerne soltanto i rifiuti, ma anche tutta la criminalità ambientale.
Noi dobbiamo guardare il tema del contrasto alla criminalità ambientale non limitato a questo o a quel settore di criminalità ambientale, ma nella sua completezza, perché molto spesso ci sono interconnessioni, interferenze e intrecci fra le varie manifestazioni criminali. Pensate, ripeto, al traffico di rifiuti e alle energie rinnovabili, alla green economy.
Ci sono interferenze e intrecci che possono essere sviluppati in un unico contesto investigativo e preferibilmente con un Corpo di polizia altamente specializzato.
Quest'alta specializzazione in questo settore specifico per tutti questi settori di intervento, la possiede il Corpo forestale dello Stato e sarebbe un peccato disperderla in questo o in quell'altro, peraltro encomiabilissimo, Corpo di polizia".

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02/12/2014, 15:09
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AGROALIMENTARE: IN TOSCANA SEQUESTRATE QUASI 700 CONFEZIONI DI OLIO EXTRA VERGINE " A BASSA ACIDITA' "
La dizione generica "Bassa Acidità" risulta una pratica commerciale ingannevole poiché induce il consumatore a credere che il prodotto possieda caratteristiche particolari

Nell'ambito della campagna mirata al controllo della filiera olivicola toscana, il personale del Corpo Forestale dello Stato ha verificato la regolarità del prodotto offerto al pubblico in 44 punti vendita appartenenti a 7 catene della Grande Distribuzione Organizzata presenti nel territorio Toscano.
I controlli hanno accertato irregolarità nei dispositivi di etichettatura confezionati da tre distinte imprese olearie toscane presenti in provincia di Siena e Grosseto. Complessivamente sono stati operati 57 sequestri amministrativi che hanno interessato 674 confezioni di olio extra vergine di oliva etichettate con dispositivo irregolare poiché recante il riferimento fraudolento alla "bassa acidità" del prodotto. Contestualmente sono state contestate sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 18.000,00 euro per pratica commerciale ingannevole.
L'attività del Corpo forestale dello Stato nasce dalla presa d'atto che risultano in commercio numerose marche di olio extra vergine di oliva che riportano in etichetta riferimenti ai più vari attributi qualitativi, con l'intento di distinguere quel prodotto specifico dagli altri appartenenti alla stessa categoria merceologica ed attirare così l'attenzione del consumatore, condizionandolo nelle scelte di acquisto. Tali pratiche commerciali risultano spesso al limite con gli obblighi normativi, per la mancanza dei prescritti requisiti di trasparenza delle informazioni che vengono veicolate al consumatore con i dispositivi di etichettatura, con la presentazione e con la pubblicità dei prodotti alimentari. La commercializzazione di oli extra vergini di oliva etichettati con dispositivi che riportano la dizione generica "Bassa Acidità" risulta una pratica commerciale ingannevole poiché induce il consumatore a credere che il prodotto possieda caratteristiche particolari e migliori rispetto a tutti gli altri prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica (Olio extra vergine di oliva", in questo caso), i quali, invece, per legge, devono tutti possedere un tenore di acidità basso. La normativa comunitaria e nazionale prescrive che l'indicazione dell'acidità possa essere specificamente riportata in etichetta solo se accompagnata, in caratteri delle stesse dimensioni e nello stesso campo visivo, dal valore di specifici parametri chimici (come l'indice dei perossidi, il tenore di cere e l'assorbimento all'ultravioletto) che, nel loro insieme, forniscono un profilo qualitativo completo dell'olio extra vergine presente in quella bottiglia. L'acidità riportata fuori contesto, invece, induce erroneamente a creare una scala di qualità assoluta fuorviante per il consumatore. In Toscana, nel corso dell'attuale campagna olearia, caratterizzata dalla nota crisi di produzione di olio in tutto il territorio nazionale e particolarmente nella nostra regione, il Corpo forestale dello Stato ha attivato una campagna di controllo ad ampio raggio che interessa tutti i segmenti della filiera: dalla produzione alla trasformazione, fino alla commercializzazione del prodotto sugli scaffali di vendita. Al calo di produzione è seguito il fisiologico incremento dei prezzi dell'olio extra vergine di oliva, sia all'ingrosso che al dettaglio, stimato attorno al 40 % rispetto allo scorso anno. Dai dati investigativi in possesso del Corpo forestale dello Stato risulta che l'elevato valore raggiunto sul mercato dall'"oro giallo", stia attirando forti interessi da parte di associazioni criminali che, attratte da facili guadagni, stanno operando significativi traffici illegali di prodotti di scarsa qualità basso valore qualitativo, o addirittura oggetto di furto come sta accadendo in Puglia, a danno delle produzioni nazionali, ed in particole di quelle toscane di eccellenza. Per tutti questi motivi, viene riservata particolare attenzione alle verifiche sulla movimentazione dei prodotti olivicoli (olive ed olio), al fine di prevenire ed eventualmente reprimere frodi a danno dei consumatori e della regolarità del mercato.
Il Corpo forestale dello Stato conferma il proprio ruolo nell'ambito del controllo dei prodotti agroalimentari nazionali di qualità a difesa del consumatore, dei produttori e degli operatori di mercato che operano nel rispetto della legge.


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04/12/2014, 22:21
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ANTIBRACCONAGGIO: DUE DENUNCE NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO
Contestati i reati di caccia ed introduzione di armi in area protetta
Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Vallo della Lucania


Salerno, 09 dicembre 2014- Continua l'attività di vigilanza, prevenzione e repressione del bracconaggio condotta dagli uomini della Forestale nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
Le operazioni sono scattate nelle giornate di sabato, domenica e lunedì simultaneamente in diverse aree del Parco interessando più Comuni. L'intervento dei Forestali ha avuto origine da verifiche d'iniziativa e da segnalazioni pervenute al Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Vallo della Lucania.
Una squadra composta da personale dei Comandi Stazioni Forestali di Casaletto Spartano e Ottati (SA) e del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Vallo della Lucania, in servizio di perlustrazione ed appostamento nel comune di Buonabitacolo (SA) in località "Vesparo-Piscine", ha avvistato a distanza con l'ausilio di strumenti ottici di precisione due persone in compagnia di quattro cani, che ha successivamente raggiunto sorprendendoli mentre erano impegnati in attività di caccia alla beccaccia.
I Forestali hanno sottoposto a sequestro penale le armi e le munizioni, deferendo alla competente Autorità Giudiziaria di Lagonegro i due bracconieri, entrambi di Vico Equense (NA).
Il Corpo forestale riserva particolare attenzione al fenomeno del bracconaggio, con l'obiettivo oltre che di affermare la legalità sul territorio protetto, anche di tutelare la pubblica incolumità e la salute dei consumatori.
Per il reato di caccia e introduzione di armi in area protetta, il Corpo forestale dello Stato dall'inizio dell'anno ad oggi ha denunciato 22 persone, sequestrato 14 fucili, diverse munizioni e vari strumenti di cattura non consentiti dalla vigente legislazione.

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09/12/2014, 20:19
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NATURA E SPORT: FUORI DAI LUOGHI COMUNI

Gli atleti del Gruppo Sportivo forestale protagonisti del Calendario 2015

È stato presentato il 4 dicembre presso il Salone d'Onore del CONI al Foro Italico il Calendario istituzionale 2015 del Corpo forestale dello Stato alla presenza del Capo del Corpo, Cesare Patrone, e del Presidente del CONI, Giovanni Malagò.
Durante la cerimonia, presentata dal conduttore televisivo Massimiliano Ossini, si sono avvicendati alcuni atleti appartenenti al Gruppo Sportivo forestale, tra i quali Martina Batini, oro ai mondiali di Kazan nel fioretto a squadre, Jenny Lavarda, due ori mondiali nella specialità arrampicata sportiva, Guido Vianello, argento ai campionati europei di Sofia 2014, Nunzia Patti, primo pugile donna del Gruppo Sportivo forestale, Luigi Busà, oro ai mondiali di karate 2006 e 2012, argento nel 2014 e Laura Pasqua, argento agli europei di karate 2010 e 2011, bronzo ai Mondiali 2014.
Alla manifestazione è intervenuto anche Giorgio Farroni, argento alle Paralimpiadi di Londra, oro ai mondiali di Roskilde 2011 su strada e ai mondiali 2009 su strada e nel cronometro.
Sono proprio loro, i giovani atleti del Gruppo Sportivo forestale, determinati e vincenti, impegnati in diverse discipline ed alfieri del tricolore nelle principali manifestazioni sportive nazionali ed internazionali, i testimonial privilegiati dell'edizione 2015 del calendario istituzionale del Corpo forestale dello Stato, il cui tema conduttore è giocato sul filo della tradizione (il binomio Natura e Sport è da sempre un marchio del Corpo), ma anche dell'innovazione.
Nella scelta del progetto editoriale, infatti, si è voluto privilegiare un modo diverso di presentare le attività operative svolte sul territorio in difesa di ambiente, biodiversità, sicurezza ed alimentazione, collocando in contesti non competitivi i nostri atleti. I "luoghi comuni" sono quelli dell'illegalità, della distruzione dei beni naturali, della mancanza di rispetto e di rifiuto dell'integrazione cui il Corpo forestale dello Stato oppone il proprio bagaglio di competenze, soluzioni ed interventi, quale Corpo di polizia al servizio del Paese e al passo coi tempi.
L'ideazione, le foto, i testi e la grafica del Calendario sono stati completamente realizzati da personale appartenente al Corpo forestale.
Gli scatti che illustrano il calendario sono stati, inoltre, realizzati in contesti fuori dall'ordinario, anche all'interno delle Riserve naturali dello Stato curate dal Corpo, a sottolineare l'importanza della tutela del territorio, risorsa fondamentale per il rilancio dell'economia nazionale e per la conservazione del patrimonio culturale che caratterizza l'Italia.
Il Gruppo Sportivo forestale festeggia il suo sessantesimo compleanno nel 2015 e il calendario è anche un modo per celebrarlo. I nostri sportivi con la loro energia incarnano un ideale di armonia tra corpo atletico e mente equilibrata, che riesce a gestire lo stress delle competizioni al fine di raggiungere i più alti traguardi dopo allenamenti e sacrifici costanti.
Sulla copertina campeggia la campionessa di atletica leggera Gloria Hopper, in divisa bianco verde, acclamata dai ragazzi del progetto Libera che l'accolgono alla sua entrata dalla Porta di Lampedusa - Porta d'Europa, opera di Mimmo Paladino, in ceramica refrattaria che assorbe e riflette la luce, del sole come pure della luna. Dedicata agli emigranti morti e dispersi in mare ed orientata verso l'Africa, è un faro simbolico per chi solca il mare in cerca di una vita migliore. E ancora Jenny Lavarda, Stefania Belmondo, Kurt Brugger, Giovanna Trillini, Giorgio Farroni, Filippo Guerra, Francesco Trani, Rossella Fiamingo, Dominik Paris, Lisa Vittozzi, Laura Scaravonati, Daniele Molmenti, Valentina Zonno, Luca Dotto, Guido Vianello, Laura Pasqua, Susanna Mischiatti e Luigi Busà nelle pagine del calendario come promotori dei valori del rispetto dell'ambiente, delle eccellenze italiane come la dieta mediterranea, della protezione del territorio dagli incendi boschivi, della legalità che vince la corruzione e tutela i più deboli e della protezione degli animali.

Guarda l'anteprima del calendario: http://www.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10354


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09/12/2014, 20:22
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IL NATALE ECOCOMPATIBILE E LA SECONDA VITA PER L'ABETE
L'Albero di Natale, tradizione irrinunciabile, deve essere oggetto di attenzione per non creare danni all'ambiente se non riciclato e correttamente smaltito dopo le Feste

Il simbolo natalizio per eccellenza, l'albero di Natale, fonte di allegria e feste in famiglia, dopo aver svolto il proprio compito passa a rappresentare nella maggior parte dei casi un rifiuto di cui disfarsi. Ferma restando ogni raccomandazione inerente l'acquisto dell'alberello e le alternative ecologiche, resta la problematica dello smaltimento dell'abete quando non è possibile tenerlo con sé.
Alberi maestosi e tipici di climi nordici, gli abeti rappresentano uno dei simboli più classici del Natale, capaci di portare il verde aromatico delle montagne fin dentro le nostre case: siano essi interi, cimali o semplici rami.
Vengono stimati in milioni di esemplari gli abeti e altre specie affini che verranno commercializzati nel periodo natalizio, con un giro di affari di oltre un centinaio di milioni di euro, che, a feste concluse, contribuiscono ad alimentare notevolmente il volume dei rifiuti solidi urbani.
A Roma, ad esempio, per diffondere un comportamento consapevole ed ecocompatibile anche nel conferimento dei rifiuti speciali e particolari quali gli alberi natalizi, l'Azienda Municipale Ambiente S.p.A. Roma ed il Corpo forestale dello Stato hanno riconfermato l'iniziativa per una corretta scelta, manutenzione e riciclo. Terminato il periodo natalizio, chi non ha la possibilità di ripiantare il proprio albero in giardino, può usufruire del servizio messo a disposizione dal Corpo forestale dello Stato in collaborazione con AMA grazie al quale gli alberi possono essere portati nei Centri di Raccolta AMA o presso le postazioni allestite in occasione della raccolta straordinaria gratuita di domenica 11 gennaio 2015.
Il Corpo forestale dello Stato ripiantumerà in pieno campo presso il vivaio di Arcinazzo Romano gli alberi in buone condizioni. Gli alberi che non potranno essere rimpiantati saranno trasformati in compost: un fertilizzante naturale di alta qualità utilizzato anche in agricoltura biologica. Ad Arcinazzo, una zona a circa 900 metri di altitudine, gli abeti hanno trovato un luogo ideale per crescere.
Di seguito alcuni consigli utili per festeggiare il Natale nel pieno rispetto dell'ambiente.
Prima del Natale - come scegliere l'albero?
Il Corpo forestale dello Stato consiglia, come di consueto, di acquistare l'albero presso un vivaio per essere sicuri di utilizzare piante provenienti da un'attività agricola di tipo vivaistico, con ritorni positivi sull'economia rurale nazionale nel caso di piante di origine italiana certificata. Gli abeti coltivati sono, infatti, contrassegnati da un tagliando di riconoscimento che indica la denominazione del vivaio, il luogo di origine, la specie di appartenenza e l'età. Gli abeti presenti sul mercato natalizio derivano per lo più da coltivazioni vivaistiche specializzate e soltanto il 10% circa proviene da interventi colturali quali sfolli, diradamenti o potature, indispensabili per la corretta gestione dei boschi. Nel caso dei "cimali", cioè degli abeti senza radici sostenuti dalla classica croce di legno, bisogna verificare, qualora non provengano da produzioni vivaistiche dedicate, che siano il frutto di diradamenti forestali autorizzati.
Un'alternativa ai classici abeti rossi e bianchi, sempre più spesso provenienti dall'estero, è rappresentata dalle specie sempreverdi più tipiche del Mediterraneo e che per questo meglio si adattano ai nostri ambienti. È il caso di aghifoglie quali il cipresso o il ginepro e di latifoglie come l'alloro, il corbezzolo, il bosso o gli agrumi, che meglio tollerano i nostri climi e gli stress, si adattano con facilità alla piantagione finale e tollerano potature tali da farli assomigliare ai più classici abeti. Perché tradizione può fare rima con innovazione.
Un'ultima possibilità, infine, è rappresentata dal cosiddetto "albero di Natale ecologico": un ramo caduto addobbato con elementi naturali quali pigne, gusci, sassi, conchiglie o foglie secche, da restituire all'ambiente a feste finite.
Durante il Natale - come accudire l'albero?
La vita degli alberi di Natale, una volta entrati nelle nostre case, spesso non è semplice. Per facilitarla bisognerebbe evitare di addobbarli eccessivamente, di disturbare le loro radici rompendo il pane di terra o di sottoporli a temperature troppo alte o alloggiarli in ambienti con aria troppo secca. È consigliabile, quindi, utilizzare addobbi non troppo pesanti per non spezzare i rami, non usare sostanze decorative che intacchino la superficie delle foglie, come la neve artificiale o gli spray coloranti. Nel loro periodo casalingo le radici della pianta vanno invasate con terreno prevalentemente argilloso, mantenute costantemente umide evitando però i ristagni, mentre gli alberi senza radici vanno riposti in recipienti pieni di acqua tiepida per farli durare più a lungo. È necessario, infine, sistemare le piante in un luogo luminoso, fresco, lontano da qualsiasi fonte di calore come termosifoni, stufe o caminetti ed al riparo da correnti d'aria.
Dopo il Natale - come restituire la pianta all'ambiente?
Finite le festività, gli abeti con le radici ed ancora vivi possono andare all'esterno, su balconi o giardini, ricordando comunque che si tratta di piante che possono raggiungere anche i 20 metri e che per sopravvivere necessitano di condizioni climatiche adatte, in genere molto fresche. Gli abeti sono, infatti, specie di montagna di norma incapaci di sopravvivere in climi caldi, estranee agli ecosistemi mediterranei, dove possono facilmente soffrire e morire. L'abete rosso, ad esempio, è un albero spontaneo che cresce solo sull'arco alpino e in alcuni tratti dell'Appennino e piantarlo fuori da queste zone potrebbe anche rappresentare una sorta di inquinamento genetico.
Nel caso in cui non si abbia la possibilità di mettere a dimora l'albero si consiglia di piantarlo in vaso, porlo in un angolo fresco del giardino o del balcone e riutilizzarlo con cura per più anni. Come ultima alternativa l'albero di Natale, vivo o morto, potrà essere consegnato nei centri di raccolta indicati dai vivaisti o dai Comuni o, per quel che riguarda Roma, dai centri appositamente attrezzati dall'AMA. Le piante non più vitali verranno riutilizzate riciclandole per la produzione di compost ecosostenibile da giardino, mentre quelle ancora vive troveranno posto in parchi, giardini o aree scelte quali l'ex vivaio forestale di Arcinazzo Romano, gestite dal Corpo forestale dello Stato. Tutto questo per assicurare una seconda vita al nostro albero di Natale.
Chi, invece, opta per un albero sintetico, dovrà tener presente che, nel caso volesse disfarsene, può essere considerato:
* un rifiuto ingombrante (se di grandi dimensioni);
* un Rifiuto da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) se con luci incorporate;
* un materiale non riciclabile (se di piccole dimensioni, massimo 30/40 cm, e senza luci) da buttare
nell'apposito contenitore
e quindi, agire di conseguenza.

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09/12/2014, 21:21
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Legno illegale: pubblicato sulla g.u. il decreto legislativo per l'attuazione in Italia dei regolamenti Flegt e Eutr

Nella G.U. n. 286 del 10.12.2014 è stato pubblicato il decreto legislativo n. 178 del 30.10.2014, con cui viene data attuazione al regolamento del Consiglio (CE) n. 2173/2005, relativo all'istituzione di un sistema di licenze FLEGT per le importazioni di legname nella Comunità europea, ed al regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio (UE) n. 995/2010, che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti derivati.
Il regolamento (CE) n. 2173/2005 (FLEGT), entrato in vigore il 30 dicembre 2005, mira a contrastare l'importazione illegale di legno e prodotti derivati da determinati Paesi terzi con i quali l'UE firma accordi bilaterali di tipo volontario (VPA - Voluntary Partnership Agreements). Tali accordi sono finalizzati all'adozione di licenze standard, verificabili e non falsificabili per garantire la totale legalità e tracciabilità delle transazioni commerciali.
Il regolamento (UE) N. 995/2010 (Timber Regulation), stabilisce l'adozione di un sistema di dovuta diligenza da parte degli operatori che commercializzano per la prima volta legno e prodotti derivati sul mercato interno, completando lo spettro d'azione del già descritto regolamento FLEGT, con l'obiettivo di contrastare il disboscamento e il conseguente commercio di legname illegale proveniente da qualsiasi parte del mondo, incluso lo stesso territorio della UE.
Il decreto legislativo individua il MiPAAF quale autorità nazionale competente preposta all'attuazione dei due regolamenti, in accordo con quanto già previsto dal Decreto Ministeriale n. 18799 de 27.12.2012. Nell'ambito di tale autorità competente, la Divisione DISR III della Direzione generale dello sviluppo rurale del Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, è l'Ufficio di riferimento, mentre il Corpo forestale dello Stato svolge sia funzioni di supporto alla DISR III (tramite la Divisione 5^) che funzioni operative, assicurando lo svolgimento dei controlli sul campo tramite la Divisione 7^ ed i Servizi CITES periferici.
Per rendere più efficaci i controlli e più trasparenti i passaggi commerciali sono previste delle severe sanzioni penali e amministrative e verrà creato un registro degli operatori.
Il decreto legislativo n. 178/2014 stabilisce, inoltre, una stretta collaborazione tra il MiPAAF ed il Ministero dell'Ambiente della tutela del territorio e del mare, presso il quale verrà istituito un organismo di consultazione permanente, la Consulta FLEGT e Timber Regulation, per favorire il coinvolgimento dei portatori di interessi pubblici e collettivi nelle attività di attuazione dei regolamenti europei.
Oltre ad alcune amministrazioni pubbliche (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministero degli affari esteri, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Ministero dello sviluppo economico, Regioni e Province autonome), saranno infatti coinvolte anche le associazioni di categoria del settore e le associazioni ambientaliste.

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15/12/2014, 15:07
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CITES: OPERAZIONE "CHRISTMAS FISH", SEQUESTRATI NEL FOGGIANO 500 CHILI DI ANGUILLE
Denunciato il presidente di una cooperativa che riforniva pescherie ed allevamenti in mancanza delle autorizzazioni

Blitz nel foggiano in una operazione congiunta tra il personale del Servizio CITES di Bari del Corpo forestale dello Stato e della Capitaneria di Porto di Manfredonia sono stati eseguiti capillari controlli presso pescherie ed allevamenti ittici del capoluogo pugliese.
In particolare, presso un allevamento ittico sito nel comune di Lesina (FG), sono stati sequestrati circa 500 chilogrammi di anguille. La specie Anguilla anguilla dal 2008 è inclusa negli elenchi di normative comunitarie ed internazionali che ne regolano la detenzione ed il commercio ed essendo specie protetta deve essere accompagnata da documentazione che ne attesti la legale acquisizione. Può inoltre essere pescata solo se in possesso di specifica autorizzazione.
È proprio la mancanza di quest'ultima che ha portato gli agenti al sequestro delle anguille, e alla denuncia all'Autorità Giudiziaria del presidente di una cooperativa e fornitore dell'allevamento oggetto di verifica. Inoltre sono state elevate sanzioni amministrative alla cooperativa di pesca e all'allevamento in questione di tremila euro per non aver ottemperato all'obbligatoria iscrizione al registro SIAN del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali a garanzia della rintracciabilità del prodotto ittico.
Le anguille sequestrate, del valore commerciale stimato di circa diecimila euro, momentaneamente sono state affidate al titolare dell'azienda di itticoltura in attesa che il giudice ne disponga la definitiva destinazione.


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