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Corpo Forestale dello Stato 
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AMBIENTE: FURTO DI LEGNAME, SETTE ARRESTI NEL REGGINO

Dovranno rispondere di furto di materiale legnoso e deturpamento ed alterazione di bellezze naturali i presunti responsabili individuati dalla Forestale a compiere l'illecito nelle vicinanze del Parco Nazionale d'Aspromonte, in un'area boschiva ad elevata valenza paesaggistico-ambientale

Nel reggino sette persone sono state sorprese ed arrestate in flagranza di reato dal Corpo forestale dello Stato mentre erano intenti a trafugare materiale legnoso nelle vicinanze del Parco Nazionale d'Aspromonte, in un'area boschiva ad elevata valenza paesaggistico-ambientale (area di proprietà della Regione Calabria e gestita dall'A.Fo.R-Servizio Provinciale di Reggio Calabria) ubicata in località "Verne-Mancuso" nel comune calabrese Santo Stefano d'Aspromonte (RC).
Durante un servizio di pattugliamento del territorio, il personale del Comando Stazione di San Roberto (RC), in prossimità di una pista in terra battuta, ha individuato due persone a bordo di un autocarro impegnate a trasportare del materiale legnoso di faggio al di fuori del bosco. Dalle informazioni da loro fornite, gli agenti sono venuti a conoscenza della presenza di altri individui intenti ad abbattere diverse piante di faggio di grosse dimensioni all'interno del lotto boschivo. Accertata l'identità di tutti i soggetti, è stato verificato che il taglio degli alberi di faggio e l'asportazione del legname venivano effettuati senza le prescritte autorizzazioni da parte dell'Ente proprietario dell'Azienda Forestale Regionale. Sul posto sono intervenute anche pattuglie in servizio presso i Reparti di Gambarie d'Aspromonte e Sant'Eufemia d'Aspromonte (RC), insieme al personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Comando Provinciale di Reggio Calabria.
I sette presunti responsabili sono stati arrestati e su disposizione del Magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria sono stati posti agli arresti domiciliari. Dovranno rispondere di furto di materiale legnoso e deturpamento ed alterazione di bellezze naturali.
L'autocarro e la motosega impiegati per le operazioni di taglio ed esbosco del materiale legnoso, nonché i circa 150 quintali di legname già tagliato e depezzato trovato sull'autocarro e nel luogo in cui stava avvenendo il taglio abusivo sono stati posti sotto sequestro penale e messi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Gli arresti sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria.
L'attività di controllo del Corpo forestale dello Stato del fenomeno del taglio abusivo di alberi è mirato anche a prevenire il ripetersi di disgrazie dovute al grave dissesto idrogeologico diffuso nelle zone del reggino.

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11/11/2012, 19:22
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SICUREZZA AGROALIMENTARE: CONTROLLI E SANZIONI DELLA FORESTALE SU PRODOTTI DOP E IGP NEL VITERBESE

Sanzioni amministrative per alcuni esercizi commerciali circa la vendita di alimenti oltre la data di scadenza e per illeciti riscontrati in materia di vini DOC

Il Comando Provinciale del Corpo forestale dello Stato di Viterbo sta effettuando, grazie al lavoro degli agenti specializzati in materia di controlli agroalimentari, una serie di accertamenti volti alla prevenzione e repressione di illeciti in questo settore.
L'attività di controllo, effettuata principalmente a Viterbo e provincia, è concentrata nell'ambito normativo dei prodotti a Indicazione Geografica Protetta (IGP) e di quelli a Denominazione di Origine Protetta (DOP).
Sono stati ispezionati numerosi esercizi commerciali alcuni dei quali pubblicizzavano vini di provenienza laziale con il nome di "Prosecco", vino bianco a denominazione di origine controllata (DOC) prodotto in Friuli Venezia Giulia e Veneto. La Forestale è intervenuta prima della messa in commercio di tali prodotti, elevando sanzioni amministrative per l'utilizzo di nomi geografici che evocano quelli tutelati e autorizzati e per pubblicità ingannevole e lesiva a sfavore del prodotto DOC Friulano. Le violazioni in questione, salvo l'applicazione delle norme penali vigenti, comportano infatti una sanzione amministrativa di 4.000 euro.
Altri illeciti sono stati riscontrati dagli agenti del Corpo forestale dello Stato nell'ambito della grande distribuzione per la commercializzazione di derivati del latte venduti posteriormente alla loro data di scadenza; violazione che comporta una sanzione amministrativa di circa 3.200 euro.
Nelle prossime settimane le verifiche saranno incentrate sul controllo della corretta somministrazione al consumo di olio di oliva presso bar e ristoranti. I contenitori di olio di oliva utilizzati all'interno di pubblici esercizi devono infatti, dal 2006, essere etichettati conformemente alla normativa vigente per prevenire frodi alimentari nel commercio di olio d'oliva e assicurare una migliore informazione ai consumatori.
Il Corpo forestale dello Stato ricorda che anche per eventuali segnalazioni di violazioni in materia agroalimentare è possibile contattare il proprio numero di emergenza ambientale 1515.

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11/11/2012, 19:23
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ANIMALI: RITROVATI DUE LUPI MORTI NEL PESARESE

Le indagini in corso mireranno ad individuare le cause del decesso ed eventuali responsabili

Nei giorni scorsi il Corpo forestale dello Stato ha rinvenuto nel pesarese due lupi morti.
Recatisi in località "Campo" del comune di Belforte all'Isauro (PU) in seguito ad una segnalazione pervenuta al Comando Stazione di Carpegna, i Forestali hanno trovato due esemplari di lupo senza vita: uno sarebbe deceduto circa un mese fa, mentre la femmina di pochi mesi è deceduta circa una settimana fa per un colpo di arma da fuoco.
Allertati dagli agenti, sul posto sono intervenuti anche i veterinari dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR), il personale della Polizia Provinciale e del Centro Recupero Animali Selvatici (C.R.A.S.) della Provincia di Pesaro e Urbino.
Gli accertamenti saranno mirati ad individuare le cause della morte e gli eventuali responsabili, oltre a definire con certezza l'appartenenza degli esemplari rinvenuti alla specie Canis lupus italicus. Saranno pertanto inviati all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) i reperti organici prelevati dalle carcasse dei due lupi.
Il lupo è una specie molto importante e di altissima valenza ecologica. Si tratta di una specie animale che, dopo aver rischiato quasi l'estinzione, grazie ad importanti iniziative e provvedimenti legislativi finalizzati alla sua tutela, è in lenta e progressiva diffusione ed è ormai consolidata presenza sul nostro Appennino spingendosi a volte anche fino al territorio collinare più antropizzato.

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11/11/2012, 19:24
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WORKSHOP: "I PROGETTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PICCOLE E GRANDI IDEE"

Si terrà giovedì 15 novembre p.v., a partire dalle ore 16.30, presso l'Ufficio relazioni con il Pubblico del Corpo forestale dello Stato sito in Via Antonio Salandra, 44 in Roma, il workshop "I progetti di educazione ambientale: piccole e grandi idee".
Il workshop vede il coinvolgimento del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (M.I.U.R.) - Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, dell' Ufficio Educazione Ambientale dell' Agenzia Regionale Parchi del Lazio, della FNISM - Federazione nazionale degli insegnanti e dell'Associazione storia della città, oltre al contributo dell'Ufficio biodiversità del Corpo forestale dello Stato, ed è destinata ad illustrare alcune iniziative poste in essere per la promozione dell'educazione ambientale presso le scuole.

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11/11/2012, 19:28
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ALBERI IN FESTA

Il 21 Novembre è la Giornata Nazionale dell'Albero, molte le iniziative in tutta Italia per celebrarla

A cura di Massimo Mattioli

La "Festa degli Alberi" non l'hanno certo inventata i Forestali. Già Plinio ci parla dell'"Arbor intrat", in onore di Cibele, che si celebrava il 22 marzo, con la piantagione di pini domestici. Una tradizione nata nell'antichità e ancora presente in molte civiltà è quella di piantare un albero al momento della nascita di ogni figlio. Anche in Italia una legge del 1992 lo impone, ma a tutt'oggi tale obbligo è stato disatteso dalla maggior parte dei Comuni. Nel corso del Medioevo l'attenzione per i boschi aumentò la connotazione religiosa, soprattutto grazie ad alcuni Ordini monastici: Vallombrosani, Camaldolesi, Benedettini. Il fondatore dell'Ordine dei Vallombrosani, San Giovanni Gualberto, patrono dei Forestali, era solito unire l'esecuzione di lavori selvicolturali alla celebrazione di un rito di ringraziamento, in presenza di una moltitudine di persone, soprattutto di poveri, ai quali venivano distribuiti cibo ed altri doni. L'"Arbor day" nasce negli Stati Uniti nel 1872 (anno, tra l'altro, dell'istituzione del primo parco nazionale nel mondo, Yellowstone) ed ha un successo clamoroso, tanto che in pochi anni vennero messe a dimora 300 milioni di piantine. Nel 1898 il ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli decise di istituire una Festa degli alberi anche in Italia, rivolta soprattutto agli studenti: la prima celebrazione si tenne il 21 novembre a Roma, alla presenza di circa cinquantamila persone, di cui 11 mila studenti. A tale manifestazione parteciparono anche la regina Margherita, la principessa Elena ed una folta rappresentanza di personalità politiche, militari e religiose. Ecco cosa scriveva Baccelli nella circolare istitutiva della Festa degli alberi: "La sapienza degli antichi padri dichiarava sacre le selve: la esecrabile sete dell'oro presso noi le distrusse... Le selve sono salute e ricchezza; sono filtri stupendi e centri di produzione ossigenica, anzi di ossigeno elettrizzato, che è tra le più poderose difese contro gli invisibili organismi malefici. Tutelano il clima, equilibrano la temperatura; disciplinano le correnti dell'aria; provvedono alle condizioni igrometriche del sottosuolo proteggono i colli nella loro coesione; difendono le praterie; conservano le acque; a noi, che non abbiamo il carbon fossile danno il combustibile; ci proteggono dalla grandine; e, poste sui monti, fanno da parafulmini... Noi deploriamo oggi la frequenza delle inondazioni; e se potessimo volgere a beneficio del rimboschimento sulle Alpi e sugli Appennini il denaro che ogni anno si disperde per riparare ai dilagamenti dei nostri fiumi, specialmente del Po, ed alle alluvioni del Mezzogiorno, i grandissimi danni che dobbiamo lamentare, sarebbero immensamente ridotti di numero e di quantità...". Sono trascorsi più di 100 anni, ma queste affermazioni mantengono intatto il loro valore e purtroppo ancora assistiamo con drammatica frequenza a frane ed alluvioni che devastano il territorio italiano.
Quando Baccelli divenne ministro dell'Agricoltura sancì l'ufficialità della festa degli alberi con il Regio Decreto n. 18 del 2 febbraio 1902. Con esso "È istituita in tutti i comuni del Regno la festa degli alberi. Essa sarà celebrata ogni anno in un giorno festivo, di primavera o di autunno, con l'intervento delle autorità e della scolaresca... (Art. 1)". Non fu solo l'Italia a fare propria questa nuova sensibilità nei confronti della cultura degli alberi. A Barcellona, in Spagna, nel 1902 venne fondata una "Associazione degli amici della festa degli alberi", incaricata della celebrazione annuale della cerimonia; in Francia si istituì una "Società forestale degli amici degli alberi". Analoghe iniziative furono intraprese negli stessi anni in Belgio, Russia, Svezia, Austria-Ungheria, Svizzera, Portogallo e Giappone.
Oltre il valore culturale ed educativo si considerava anche l'aspetto pratico della manifestazione: "L'amministrazione forestale d'accordo con le autorità dovrebbe scegliere il terreno da rimboschirsi, stabilire la specie ed il numero di piantine e fissare il giorno per l'esecuzione della cerimonia. In quasi tutti i Comuni c'è terreno da rimboschire, e se non c'è terreno adatto a tale scopo, ci sono sempre in sua sostituzione molti chilometri di strade nazionali, provinciali e comunali, parchi, viali e giardini pubblici da ombreggiare. In questo modo nessuno degli 8264 Comuni italiani si dimenticherebbe di eseguire una festa che non deve essere inferiore per solennità ed importanza a molte altre feste civili e religiose (Rivista "L'Alpe" 1906)". Nel 1911 la tradizione riprese nuovo slancio sulla spinta dell'associazione "Pro Montibus" e dopo la pausa della prima guerra mondiale le cerimonie continuarono a diffondersi più o meno regolarmente fino al 1937. La legge forestale n. 3267 del 1923 ribadì all'art. 104 l'opportunità di celebrare la Festa degli alberi. Con l'avvento del Fascismo la festa assunse una veste di propaganda e di esaltazione del regime, come testimonia una cerimonia svoltasi a Roma nel 1939 alla presenza di Mussolini. Tuttavia dalla consultazione dei Bollettini Ufficiali della Milizia Forestale Nazionale si denota come maggiore importanza fosse attribuita ai rimboschimenti volontari, a scapito della tradizionale festa.


Il dopoguerra
Dopo i faticosi primi anni della "ricostruzione", che seguirono la fine della seconda guerra mondiale, dal 1948 vennero istituiti i cantieri di rimboschimento; nel 1951 fu l'allora ministro dell'Agricoltura Amintore Fanfani che stabilì di "...dar nuovo vigore alla celebrazione della festa degli alberi pressoché interrotta nell'ultimo decennio. Si stabilisce pertanto che la festa degli alberi si celebri solennemente in tutto il Paese il 21 novembre di ogni anno a partire dal 1951. La celebrazione può differirsi al 21 marzo solo nei comuni di alta montagna per ragioni di ordine tecnico o per avversità stagionali...". A Roma la festa degli alberi del 1951 venne celebrata sul Monte Mario presso il Collegio Don Orione, per i ragazzi mutilati di guerra; alla cerimonia parteciparono il Presidente del Consiglio De Gasperi, il ministro dell'Agricoltura Fanfani ed il ministro della Pubblica Istruzione Segni. Il decennio 1951-1960 coincise con il periodo di maggior splendore della festa; dagli anni Sessanta iniziò un certo declino delle feste degli alberi, che si svolsero comunque regolarmente fino al 1970 per poi proseguire in modo sporadico ed occasionale nel ventennio successivo. I dati riassuntivi del totale delle feste svoltesi in Italia nel periodo 1951-1970, desunti dal Bollettino Ufficiale del Corpo forestale dello Stato, evidenziano come in quasi 133 mila feste degli alberi svoltesi in 19 anni siano state collocate a dimora quasi 24,5 milioni di piantine ed abbiano partecipato 38,5 milioni studenti (ovviamente questo valore può includere gli stessi studenti che hanno partecipato a più feste successive). La superficie interessata dalle piantagioni in quegli anni è stata superiore a 8 mila ettari, l'estensione del Parco Nazionale del Circeo.


I nostri anni
Negli anni Settanta, con le leggi di trasferimento delle competenze in materia forestale dallo Stato alle Regioni, si perse definitivamente quella centralità
propositiva ed organizzativa rappresentata fino ad allora dal Corpo forestale. Per quasi un trentennio la celebrazione della festa degli alberi fu affidata alla iniziativa di singoli enti locali o istituti scolastici, che si organizzavano autonomamente e che richiedevano alla Forestale l'invio di piantine e di materiale divulgativo. A seguito dell'istituzione della "Giornata forestale mondiale" il 21 marzo, promossa dalla Fao nel 1971, in alcune regioni d'Italia si è fatta coincidere tale ricorrenza con la festa degli alberi. Dagli anni Novanta la manifestazione ha ripreso nuovo vigore e diffusione, soprattutto grazie ad un rinnovato impegno promozionale ed organizzativo da parte del Corpo forestale: ad esso si sono aggiunte alcune associazioni ambientaliste che da anni ormai collaborano strettamente e proficuamente con la Forestale per celebrare feste degli alberi in tutte le regioni italiane, soprattutto nelle scuole elementari e medie. Nel 2001 l'allora ministro delle Politiche Agricole e Forestali Alfonso Pecoraro Scanio insieme al collega alla Pubblica Istruzione, Tullio De Mauro, ripristinarono con un decreto interministeriale la "Festa dell'albero" da tenersi il 4 ottobre e il 21 marzo di ogni anno in tutte le scuole d'Italia. Questa volta l'obiettivo è sensibilizzare i più giovani sulla tutela delle specie arboree da frutto e delle essenze forestali autoctone.

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23/11/2012, 19:27
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ANIMALI: LIPU-BIRDLIFE ITALIA E FORESTALE INSIEME PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE

La Convenzione tra i due Enti verrà firmata domenica 25 novembre 2012 alle ore 12 al borgo di Castel di Guido (RM)

Domenica prossima, 25 novembre, alle ore 12 presso il borgo di Castel di Guido (RM), verrà sottoscritta una convenzione tra Corpo forestale dello Stato e LIPU-Birdlife Italia finalizzata alla tutela dell'ambiente.
Nell'ambito della Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2012, Cesare Patrone, Capo del Corpo forestale dello Stato, e Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU-Birdlife Italia, sigleranno un accordo volto alla prevenzione e repressione degli illeciti in vari settori inerenti la tutela dell'ambiente e della fauna selvatica, attraverso il quale collaboreranno ad iniziative comuni in tema di valorizzazione della biodiversità, sensibilizzazione dei cittadini alla difesa dell'ambiente, educazione ambientale, birdwatching e tutela delle aree protette.
Nel corso della manifestazione, alla quale parteciperanno unità a cavallo insieme ad unità ciclomontate e a pattuglie automontate del Corpo forestale dello Stato, sarà possibile visitare l'Oasi LIPU Castel di Guido e partecipare ai laboratori didattici organizzati dalla LIPU presso il borgo Castel di Guido ed assistere alla liberazione di un rapace curato dal Centro recupero fauna selvatica LIPU di Roma.


Per maggiori informazioni, rivolgersi all'Ufficio Stampa del Corpo forestale dello Stato al tel. 06-4665.7061/7062, Fax 06-48904001, e-mail uff.stampa@corpoforestale.it o all'Ufficio Stampa LIPU-Birdlife Italia al tel. 340.3642091, e-mail andrea.mazza@lipu.it

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23/11/2012, 19:30
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FORESTALE E "LIBERA": RIMOZIONE NEL MATERANO DI UNO STABILIMENTO BALNEARE CHE APPARTENEVA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

In prima linea nelle operazioni il Comando Provinciale di Matera e l'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Martina Franca. L'area, restituita alla collettività, la prossima estate sarà sede di dibattiti e iniziative per promuovere giustizia e legalità

La Forestale ha organizzato ed eseguito le operazioni di rimozione temporanea di uno stabilimento balneare del materano un tempo appartenente ad un gruppo malavitoso affiliato alla Sacra Corona Unita pugliese.
Nel 2010, dopo anni di indagine, la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce ne aveva disposto il sequestro e qualche mese fa era stato affidato in gestione a "LIBERA", l'associazione in prima linea nella lotta contro le mafie.
Lo stabilimento di Scanzano Ionico (Matera), oltre 800 metri quadrati di superficie su cui poggiava una grande struttura in legno con bar, cucine, cabine, barche e attrezzature varie per la ristorazione o altre attività, diventerà la prossima estate uno spazio restituito alla collettività e sede di dibattiti ed iniziative a favore della legalità.
Lo stabilimento, secondo la normativa regionale, gode di un'autorizzazione stagionale secondo la quale, al termine di ogni estate, tutte le componenti che fanno parte della struttura devono essere totalmente rimosse, pena la decadenza dell'autorizzazione stessa. Tale prescrizione però, dal 2008, non era mai stata osservata e quindi lo stabilimento era diventato, ormai, "parte del paesaggio".
Pertanto, l'associazione LIBERA, come primo atto per il ripristino della legalità, avrebbe dovuto farsi carico della rimozione stagionale delle strutture dello stabilimento, ma oltre 30 ditte specializzate contattate a tal fine non hanno fornito alcuna risposta. Così, in base alla convenzione stipulata nel 2010 con il Corpo forestale dello Stato per la riqualificazione ecosostenibile dei beni confiscati alla criminalità organizzata, "LIBERA" ha coinvolto il Comando Provinciale di Matera che, unitamente all'Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Martina Franca (TA), si è messo a disposizione per organizzare con propri uomini e mezzi la rimozione completa dell'impianto.
Per i lavori, approvati dal "Comitato di Coordinamento Interforze" presieduto dal Prefetto di Matera e completati nei giorni scorsi, sono stati utilizzati 3 camion con gru, 2 trattori, varie attrezzature, e 4 operai a tempo indeterminato dell'UTB di Martina Franca coordinati da personale forestale. Per tutta la durata dell'intervento, con turni di 24 ore, pattuglie della Forestale hanno mantenuto posti di controllo presso tutti gli accessi all'area. Per la delicatezza delle operazioni è stata condotta una serrata attività di sorveglianza durante la quale sono stati controllati oltre 80 persone e 70 automezzi e sono state elevate diverse sanzioni amministrative per varie irregolarità riscontrate, oltre all'esecuzione del sequestro di un'autovettura.
L'intervento del Corpo forestale dello Stato nella rimozione di quello che era diventato il simbolo della criminalità organizzata dell'area ionica, riveste notevole importanza.
Infatti, proprio alla luce della sequenza di attentati incendiari o di altri atti intimidatori che stanno interessando la zona negli ultimi mesi, una risposta così decisa è in grado di apportare sostegno alla società civile e nuova credibilità alle istituzioni, in un processo di progressiva affermazione della legalità.

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23/11/2012, 19:30
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AL VIA IL PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL CORPO FORESTALE DELLO STATO E L'ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI

Tra gli obiettivi primari la promozione della sostenibilità nella gestione e tutela delle risorse ambientali e il conseguente raggiungimento di elevati livelli di tutela della salute umana

È stata siglata questa mattina alle ore 11:00 presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Corpo forestale dello Stato (via Antonio Salandra, 44 - Roma), la Convenzione tra l'Ordine Nazionale dei Biologi ed il Corpo forestale dello Stato. A firmare il Protocollo d'Intesa il Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone e il Presidente dell' Ordine Nazionale dei Biologi, Ermanno Calcatelli. La Convenzione consentirà di promuovere una più stretta collaborazione tra i due Enti per garantire la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale italiano. A tal fine, l'Ordine Nazionale dei Biologi ed il Corpo forestale dello Stato attiveranno tra l'altro interventi tecnici e progettuali nel campo della tutela del paesaggio e del territorio rurale, delle risorse idriche e dell'aria, della salute umana e dei rischi connessi agli incendi. Verrà dedicata particolare attenzione al monitoraggio dell'inquinamento da radon, amianto e rifiuti in generale per lo studio della vulnerabilità degli acquiferi e delle acque superficiali. Da questo punto di vista, in considerazione del fatto che il 2013 sarà l'anno internazionale dedicato alla cooperazione relativa alle risorse idriche, si darà un fattivo contributo alla preservazione della più importante e vitale risorsa del pianeta.

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10/12/2012, 13:38
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Da leggere:

I CONSIGLI PER I CONSUMATORI

1. Leggere sempre l'etichetta dei prodotti alimentari e il cartello degli ingredienti esposto negli esercizi pubblici;
2. controllare la data di scadenza del prodotto al momento dell'acquisto e rispettare il termine di consumo consigliato sull'etichetta;
3. seguire sempre le istruzioni per l'uso indicate sulle confezioni, soprattutto le modalità di conservazione, dal momento dell'acquisto sino a quello del consumo;
4. ricordare che tutti gli ingredienti utilizzati sono indicati sull'etichetta e sono elencati in ordine decrescente di quantità presente nel prodotto;
5. ogni additivo (conservante, colorante, ecc) autorizzato dall'Unione Europea presente nel prodotto è indicato sull'etichetta con la lettera E seguita da un numero;
6. mantenere sempre i prodotti refrigerati e quelli surgelati alla temperatura indicata sull'etichetta e collocare i cibi nel frigorifero o nel congelatore nel più breve tempo possibile dopo l'acquisto.
Inoltre per ogni segnalazione di illecito o per avere informazioni in tema di sicurezza agroalimentare telefonare al numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato.

DECALOGO: COME DIFENDERSI DALLE AGROPIRATERIE

* Leggere attentamente le etichette
Ovvero controllare la denominazione di vendita, il luogo di produzione, in particolare per i prodotti che riportano la lista degli ingredienti, verificare la data di scadenza o attenersi alle indicazioni relative al consumo entro la data riportata sulla confezione.
* Prestare attenzione alla provenienza del cibo
Occorre ricordarsi sempre che le indicazioni dei luoghi geografici in etichetta sono consentite solo se siamo di fronte ad una Denominazione di Origine Protetta (DOP) o ad una Indicazione Geografica Protetta (IGP). La differenza fra una DOP e una IGP sta nel fatto che per un prodotto DOP tutta la filiera produttiva a partire dalla materia prima avviene in una determinata zona geografica a differenza della IGP. Ad esempio la mortadella di Bologna IGP può essere prodotta solo in Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Provincia di Trento, Toscana, Marche e Lazio, ma non c'è alcuna regola sulla provenienza delle carni. Stessa cosa per la bresaola della Valtellina (IGP).
* Conoscere le regole e il processo di produzione dell'alimento
Per esempio, i prodotti lattiero caseari non DOP e IGP non hanno alcuna regola prestabilita sulla tipologia di latte da utilizzare. La mozzarella può essere prodotta anche non utilizzando il latte, basta "riavvivare" la cagliata (latte coagulato) congelata o refrigerata, in acqua calda, aggiungere sale e, se necessario, acido citrico, filare l'impasto e infine raffreddare e confezionare. Il sistema è veloce, non si usa il latte e i costi di produzione oscillano da 3,0 a 4,0 €/kg, che raddoppiano nel listino al dettaglio. La normativa vigente non obbliga le aziende a riportare sulle etichette l'indicazione di origine delle materie prime e nemmeno l'obbligo di precisare l'impiego di cagliate. Sull'etichetta dovrebbero essere indicati infatti i seguenti ingredienti: "cagliata, acqua, sale, - seguiti dagli additivi: - acido citrico, lattico e, se presente, sorbato di potassio". Tuttavia, poiché la legge non obbliga ad indicare il termine "cagliata", raramente questa parola compare tra le diciture in etichetta. Il prodotto non ha il sapore tipico di fresco, il colore può tendere maggiormente al giallo la struttura è meno "succosa" e, se si usa cagliata conservata da molto tempo, la mozzarella ha più il sapore del formaggio che non di latte fresco. In Italia è vietato ricostituire il latte ed utilizzarlo per la produzione di formaggi negli altri paesi UE no.
In alcuni casi i formaggi a pasta filata usati nelle pizzerie hanno tutte la forma di parallelepipedo e sono utilizzate da molti pizzaioli perchè contengono meno acqua. Quelle finte sono ottenute con cagliate refrigerate o congelate, miscelate con proteine del latte in polvere e in qualche caso con formaggio fuso e costano meno per via degli ingredienti meno pregiati. Per evitare problemi legali sulle etichette non compare la parola mozzarella, ma solo nomi di fantasia come "pizzetto", "pizzottelo", "pizza fast", "pronto pizza".
* Fare attenzione al rapporto qualità/prezzo
Un prodotto biologico e/o Dop costa di più perché prima di andare in commercio viene analizzato ed costi sono a carico del produttore. Un olio extravergine acquistato al prezzo di tre euro vale tre euro. Un litro di vino acquistato al prezzo di un euro vale un euro.
* Non farsi ingannare dai claims in etichetta
Il burro light non esiste e l'olio vegetale leggero, fragrante e robusto lo stesso. L'olio a bassa acidità non ha alcun significati da punto di vista organolettico in quanto l'acidità di un olio non è percepibile dai nostri sensi
* Conoscere le differenze all'interno della stessa categoria merceologica
Ad esempio fra vino da tavola e vino DOC e/o fra olio di oliva e olio extravergine di oliva
* Il termine "Made in Italy" nel settore alimentare non significa che la materia prima è italiana
* Evocare una indicazione geografica quando il prodotto non proviene dalla zona dichiarata in etichetta quando non è un comportamento illecito perché il marchio è registrato è quantomeno ingannevole, Trasimeno, Santa Sabina, sono marchi ingannevoli.
* Bisogna sempre segnalare le anomalie riscontrate agli organi di controllo

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CORPO FORESTALE DELLO STATO E BIOPARCO INSIEME NEL PROGETTO DI SALVAGUARDIA "MONTECRISTO 2010 LIFE+"

Inaugurata al Bioparco di Roma l'area delle capre di Montecristo, le uniche che vivono allo stato selvatico in Italia. Ne rimangono 250 in natura

È stata inaugurata al Bioparco l'area dedicata alle capre di Montecristo, le uniche capre che vivono allo stato selvatico in Italia - esclusivamente nella Riserva Naturale Statale dell'isola di Montecristo, isola disabitata nel Parco Nazionale dell'arcipelago Toscano - a serio rischio di estinzione, ne rimangono infatti soltanto 250 in natura.
Il Bioparco ha realizzato il recinto di 1.000 mq con il duplice obiettivo di ospitare uno stock riproduttivo, per ora di cinque animali, due maschi e tre femmine, finalizzato ad eventuali ripopolamenti sull'isola, e di far conoscere la capra di Montecristo ad un pubblico più ampio.
Per garantire la salvaguardia della capra di Montecristo e delle altre specie tipiche dell'isola, è nato il progetto "Montecristo 2010 Life+" coordinato dal Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, il Bioparco di Roma, l'ISPRA, e la NEMO, finanziato dalla Comunità Europea e cofinanziato dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Livorno.
Il principale obiettivo del progetto è l'eliminazione del ratto nero e dell'ailanto (un albero di origine asiatica), specie aliene che stanno seriamente minacciando la biodiversità originaria delle isole di Montecristo e Pianosa. Il veleno utilizzato per la derattizzazione è selettivo e assolutamente non nocivo per la capra di Montecristo; nonostante ciò, per estrema sicurezza, un nucleo di esemplari riproduttori è stato trasferito al Bioparco come riserva genetica.
I giardini zoologici svolgono un ruolo fondamentale in quanto garantiscono la riproduzione di specie minacciate di estinzione che possono essere reintrodotte in natura. A tal fine, il Bioparco partecipa a oltre 20 progetti internazionali collaborando con molte altre strutture zoologiche.
Introdotta in epoca storica, circa 7000 anni fa, la capra di Montecristo (Capra hircus) è geneticamente molto vicina al progenitore selvatico del Medio Oriente.
Il mantello ha una colorazione molto variabile e le caratteristiche corna sono presenti in entrambi i sessi sebbene nella femmina siano più sottili e molto più piccole.
Vive in branchi dalla composizione variabile e, in relazione al periodo dell'anno, si possono distinguere gruppi misti, gruppi familiari, composti dalle femmine con i capretti, e gruppi di esemplari dello stesso sesso, generalmente maschi. Si nutre di una gran varietà di arbusti e di altre sostanze vegetali.
In agosto, durante il periodo riproduttivo, i maschi si contendono le femmine che, dopo una gestazione di circa cinque mesi, partoriscono generalmente due piccoli. A metà del secolo scorso era sull'orlo dell'estinzione a causa del bracconaggio e dell'intensa attività venatoria. Attualmente la popolazione è protetta ed è stimata in circa 250 individui.

CURIOSITÀ - La capra: navigatore per caso - Fin dai tempi più antichi, per avere cibo fresco sempre a disposizione, sulle isole venivano trasportate su imbarcazioni rudimentale varie specie di animali che potessero servire da alimento. Ed è così che, sull'isola di Montecristo, un nostro antico antenato lasciò nel neolitico alcune capre che riproducendosi sono poi arrivate fino a noi.

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