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Corpo Forestale dello Stato 
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FORESTALE E BIOPARCO: INAUGURATO IL MUSEO DEI CRIMINI AMBIENTALI
La struttura, unica in Europa, nasce per sensibilizzare l'opinione pubblica sui reati che deturpano l'ambiente

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È stato inaugurato oggi il primo Museo del Crimine Ambientale (MACRI) realizzato dal Corpo forestale dello Stato e dal Bioparco.
Il Museo, unico nel suo genere in Europa, ha l'obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sui reati che spesso deturpano il patrimonio ambientale. Basti pensare che, nel corso dei primi sei mesi del 2013, il Corpo forestale dello Stato nei suoi molteplici settori di intervento ha complessivamente accertato 5.095 reati ambientali e 13.970 illeciti amministrativi.
La struttura, divisa in sette sezioni (incendi, inquinamento e rifiuti, bracconaggio, taglio illegale, CITES, maltrattamento animale e tecniche investigative) permette ai visitatori di conoscere più da vicino la gravità di fenomeni come il commercio illegale di fauna e flora in via d'estinzione, attività che sempre più spesso sono associate alla criminalità organizzata, mettendo in risalto gli strumenti di cui dispone lo Stato per combattere simili forme di illegalità.
È stato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina a cogliere la peculiarità del museo voluto dalla Forestale e ospitato all'interno del Bioparco: "La nascita di questa struttura, unica nel suo genere, testimonia l'alto grado di professionalità raggiunto dal Corpo forestale dello Stato nella prevenzione e repressione dei reati ambientali, la cui gravità è all'attenzione del Governo. La sicurezza ambientale ed agroalimentare è un diritto che va garantito a tutti i cittadini e questa sarà tra le priorità del mio dicastero.
Il museo sarà uno spazio interattivo dove Forestali e cittadini potranno incontrarsi anche per dibattere i delicati temi relativi alla salvaguardia del territorio e degli ecosistemi."
"Il museo non è soltanto un'esposizione statica di reperti ma un punto d'incontro per ricerche, dibattiti e attività di divulgazione ed educazione ambientale rivolte soprattutto ai giovani - spiega il Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone - mi auguro, inoltre, che la struttura possa diventare un nuovo polo didattico con valenza scientifica. La Forestale concentrerà il suo impegno anche nel raggiungimento di questo obiettivo".
"Si tratta del primo museo tematico in Europa che si occupa del crimine ambientale in senso stretto - gli fa eco il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa - e pertanto rappresenta un vero e proprio primato dell'Italia. Per il Bioparco la nascita del MACRI costituisce un importante arricchimento dell'offerta per i nostri visitatori che da oggi possono fruire di una nuova area tematica compresa nel costo del biglietto".
Sono intervenuti, inoltre, Renato Grimaldi, Direttore Generale per la Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell'Ambiente e Athos De Luca, Presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale.
All'evento di apertura erano presenti anche due classi dell'Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni di Roma.
L'iniziativa è stata supportata dall'AgustaWestland che ha anche fornito in esposizione temporanea al Bioparco di Roma un Elicottero AgustaWestland mod. 109AII, con la livrea attualmente in uso sugli elicotteri AW109N in dotazione al Corpo forestale dello Stato utilizzati per le indagini ambientali.
Il Centro di Referenza Nazionale di Medicina Veterinaria Forense dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana ha invece realizzato l'allestimento della "Scena del Crimine", una teca esplicativa nella quale vengono illustrati i compiti del medico veterinario forense, del biologo, del genetista e del chimico, che riescono a risalire al colpevole dell'eventuale reato attraverso specifiche indagini di laboratorio sull'animale e sui reperti rinvenuti sulla scena del crimine.
IL PERCORSO DI VISITA
Il MACRI si sviluppa su circa 400 metri quadri in cui sono stati ricreati numerosi contesti ambientali che rappresentano i fenomeni criminali e i danni prodotti sull'ambiente. Il visitatore è accolto da un breve filmato in cui l'etologo Danilo Mainardi interviene sulle tematiche del Museo.
Il percorso è corredato da diversi pannelli in duplice lingua che offrono per ogni argomento una spiegazione chiara, arricchita da dati e curiosità.
Nell'area dedicata al tema dell'inquinamento ambientale e agli incendi sono presenti esemplari vivi di avocette (uccelli dal curioso becco all'insù), spesso vittime dell'inquinamento delle zone umide, e testuggini marginate in rappresentanza di tutti gli animali vittime degli incendi boschivi. Mentre nell'area dedicata al taglio illegale delle foreste pluviali ci sono gli storni splendenti purpurei, il turaco di Livingstone, le tortore ali verdi, i roul roul.
Nella parte centrale della struttura si trovano le teche espositive dedicate alla CITES (Convenzione che regolamenta il commercio internazionale di specie di flora e fauna in via di estinzione) e contenenti, tra gli altri, esemplari imbalsamati, parti e prodotti derivati, confiscati e custoditi dal Servizio CITES della Forestale, che vengono esposti e mostrati al pubblico per la prima volta.
I reperti provengono dalle innumerevoli operazioni di polizia giudiziaria effettuate dal personale del Sevizio CITES del Corpo forestale dello Stato negli ultimi venti anni, sia sul territorio nazionale che internazionale. Si stima che attualmente siano conservati dal Corpo forestale dello Stato oltre 71mila reperti. In prossimità delle teche, con l'ausilio di testi di facile lettura e delle immagini, sono illustrati i più importanti fenomeni criminali ai danni delle specie protette, obiettivo principale dell'attività di contrasto condotta dal Servizio CITES attraverso i suoi uffici dislocati sul territorio e presso le dogane (traffico illegale di avorio, pelli e pellicce, trofei, medicina tradizionale, conchiglie, etc..). Altre teche sono dedicate al bracconaggio e al reato di maltrattamento animale e contengono gli strumenti di cattura più utilizzati nella caccia illegale.
Altre ancora espongono gli strumenti di cui dispone l'investigatore della natura nella sua attività di indagine, che vanno dalle tecniche di laboratorio forense al laboratorio mobile della Forestale, dal Metodo delle Evidenze Fisiche per l'individuazione del punto di innesco di un incendio boschivo, al criminal profiling, dalle tecniche di identificazione delle specie protette, alla collaborazione internazionale (Interpol, Europol, etc.).
È inoltre presente una saletta audio-video dove sono proiettati filmati che spiegano le varie attività svolte dalla Forestale a difesa degli ecosistemi.
Chiude il percorso un'area dedicata ai bambini, che hanno la possibilità di farsi fotografare posizionando il viso in corrispondenza di un foro, creato su una sagoma in forex, che ritrae, quasi a dimensioni naturali, l'investigatore della natura (ovvero l'immagine di un Forestale), con cui ci si può identificare al termine del percorso.
In diversi punti del Museo è inoltre possibile consultare in maniera interattiva un totem con touchscreen ed uno schermo, anch'esso tattile, mediante i quali visionare immagini, filmati e presentazioni Powerpoint, afferenti ai diversi crimini ambientali e alle tematiche affrontate nel percorso di visita.
Il MACRI segue l'orario di apertura del Bioparco, l'ingresso è incluso nel costo del biglietto.

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07/03/2014, 13:48
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MALTRATTAMENTO ANIMALI: SEQUESTRO DI 18 PAPPAGALLI IN UNA ABITAZIONE DEL BRESCIANO
Il Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Brescia ha anche denunciato due persone per detenzione degli esemplari in condizioni incompatibili con la loro natura
Comando Provinciale Brescia


Brescia, 7 marzo 2014 - A seguito di controlli nell'ambito del maltrattamento animali il personale del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Brescia, nella giornata di ieri, ha sequestrato in un'abitazione del comune di Gottolengo (BS) 18 pappagalli appartenenti a varie specie.
I Forestali, una volta entrati nell'abitazione si sono trovati di fronte uno scenario caratterizzato da pessime condizioni igienico-sanitarie, tanto da rendere necessario l'intervento di un medico veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Leno (BS) e dei servizi sociali.
In particolare sono stati rinvenuti escrementi e resti dell'alimentazione sia all'interno delle gabbie dove gli stessi pappagalli venivano detenuti, che in decine di sacchi di spazzatura presenti nello stesso appartamento.
A seguito di ulteriori controlli, due esemplari tutelati: un'Ara gialloblu (Ara ararauna), e un Parrocchetto Testarosa (Pyrrhura rhodocephala) sono risultati sprovvisti della documentazione prevista dalla normativa CITES (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione).
I controlli hanno portato al sequestro dei pappagalli e al deferimento all'Autorità Giudiziaria delle due proprietarie per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Le persone identificate rischiano l'arresto fino ad un anno o l'ammenda da mille a 10mila euro, oltre alle sanzioni previste per le violazioni alla Convenzione di Washington.

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07/03/2014, 18:49
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TERRA DEI FUOCHI: INCONTRO PUBBLICO FORMATIVO A CASTEL VOLTURNO
"Oltre la Terra dei Fuochi per una Campania Terra Felix". Strumenti, strategie e politiche per il risanamento e la tutela dei territori. Giovedì 13 marzo, a Castel Volturno (CE)

Si terrà Giovedì 13 Marzo 2014 alle ore 10.00 a Castel Volturno (Ce) presso il Centro di Formazione Nazionale del Corpo forestale dello Stato, in Viale delle Acacie 108, un appuntamento pubblico seminariale, organizzato dal Corpo forestale dello Stato e da Legambiente, costruito in moduli tematici ed aperto a tutti ma in via prioritaria alle pubbliche amministrazioni per fornire informazioni e dati sui temi più urgenti riguardo alla vicenda Terra dei Fuochi e più in generale sul territorio regionale della Campania. Dalla relazione tra inquinamento ambientale e salute, alle bonifiche dei siti inquinati, per chiudere con i temi della contaminazione delle acque e della tutela delle attività agricole dall'inquinamento.

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07/03/2014, 18:55
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AGROALIMENTARE: SEQUESTRATE 6000 BOTTIGLIE DI VINO CON ETICHETTA IRREGOLARE IN PROVINCIA DI AREZZO
Presso l'imbottigliatore è stato appurato che il vino nelle bottiglie oggetto del controllo era di provenienza siciliana e che appartenendo alla categoria del vino "generico" non poteva riportare alcuna immagine e nome geografico in etichetta
Comando Provinciale Arezzo


Arezzo, 11 marzo 2014 - Il Corpo forestale dello Stato ha effettuato alcuni controlli in provincia di Arezzo sulla tracciabilità e sull'etichettatura di alcune partite di vino, provvedendo al sequestro di circa 6000 bottiglie con etichetta irregolare.
Qualche giorno fa, gli agenti del Comando Stazione di Monte San Savino avevano notato, presso un ristorante, la presenza di alcune bottiglie di vino rosso (categoria in passato denominata "vino da tavola") che riportavano in etichetta un'immagine e il nome di Cortona.
Visto che questa pratica è da considerarsi illecita in quanto la normativa europea vieta l'indicazione di luoghi geografici nelle etichette del vino che non appartengano ad una denominazione protetta, sono quindi scattati, in collaborazione con L'Ispettorato Repressione Frodi di Firenze, accertamenti in tutto il territorio aretino.
Presso l'imbottigliatore è stato appurato che il vino nelle bottiglie oggetto del controllo era di provenienza siciliana e che appartenendo alla categoria del vino "generico" non poteva riportare alcuna immagine e nome geografico in etichetta.
Sul posto i Forestali hanno provveduto quindi al sequestro di una partita di circa 5700 bottiglie dello stesso tipo di quella trovata nel ristorante, che erano pronte per essere consegnate al distributore.
Successivamente è stato eseguito un accertamento anche presso quest'ultimo, in quanto è stato verificato che era lo stesso distributore a fornire le etichette irregolari all'imbottigliatore.
Presso la ditta che si occupa della commercializzazione del vino sono state trovate infine trovate altre bottiglie irregolari che sono state immediatamente poste sotto sequestro.
A distributore e imbottigliatore è stata applicata anche una sanzione amministrativa di 1032,00 euro.

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11/03/2014, 19:52
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Il dodecalogo per sciare in sicurezza

Rispetto per gli altri - Ogni sciatore/snowboarder deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo la persona altrui o provocare danno.
Padronanza della velocità e del comportamento - Ogni sciatore/snowboarder deve tenere una velocità ed un comportamento adeguati alle proprie capacità nonché alle condizioni generali e del tempo.
Scelta della direzione - Lo sciatore/snowboarder a monte, il quale, per la posizione dominante, ha la possibilità di scelta del percorso, deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.
Il sorpasso - Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte che a valle sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore/snowboarder sorpassato ed evitando di incrociare le traiettorie del sorpassato.
Attraversamento e incrocio - Lo sciatore/snowboarder che si immette su una pista o attraversa un terreno di esercitazione, deve assicurarsi, mediante controllo visivo a monte e a valle, di poterlo fare senza pericolo per sé e per gli altri. Lo stesso comportamento deve essere tenuto dopo ogni sosta.
Sosta - Lo sciatore/snowboarder deve evitare di fermarsi, se non in caso di assoluta necessità, sulle piste ed in specie nei passaggi obbligati o senza visibilità. In caso di caduta lo sciatore deve sgombrare la pista al più presto possibile.
Salita - lo sciatore/snowboarder che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a discostarsene in caso di cattiva visibilità. Lo stesso comportamento deve tenere lo sciatore/snowboarder che discende a piedi la pista.
Rispetto della segnaletica - Tutti gli sciatori/snowboarder devono rispettare la segnaletica della pista.
In caso di incidente - Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente; l'omissione di soccorso è reato con la nuova legge 363 del 2003 sulla sicurezza dello sci.
Identificazione - Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne sia testimone è tenuto a dare le proprie generalità.
Spazio minimo per sorpasso dal bordo della pista - È buona norma che lo sciatore/snowboarder non curvi sul bordo della pista ma lasci sempre uno spazio sufficiente per agevolare il proprio sorpasso.
Traiettorie - Bisogna prestare attenzione alle traiettorie degli sciatore/snowboarder, in considerazione del tipo di sci utilizzato, snowboard, telemark, fun carving.




Per i minori di 14 anni è obbligatorio il casco. Arrivare sugli sci con un minimo allenamento atletico, onde evitare piacevoli sorprese. Evitare i fuoripista, soprattutto in condizioni di bassa stabilità del manto nevoso. Per questo è importante tenere conto sempre delle condizioni niveo-meteorologiche. Tutte le comunicazioni e gli avvisi vengono affissi sempre alle bacheche di tutte le biglietterie. Quindi, prima di ogni sciata, è necessario informarsi sempre della situazione che si incontrerà, per evitare spiacevoli sorprese.

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11/03/2014, 20:00
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PRESENTAZIONE DEL LIBRO "DIFESA DELLE COSTE E INGEGNERIA NATURALISTICA"

Prosegue il ciclo di seminari curati in collaborazione con la Società Italiana di Geologia Ambientale

Giovedì 27 marzo, presso l'Ufficio relazioni con il pubblico del Corpo forestale dello Stato (Via Antonio Salandra, 44 - Roma), si terrà alle 10.30 la presentazione del libro "DIFESA DELLE COSTE E INGEGNERIA NATURALISTICA" di Federico Boccalaro della Società Italiana di Geologia Ambientale.
Federico Boccalaro si è specializzato in difesa del suolo, sistemazioni idrauliche e ingegneria naturalistica. Lavora dal 1987 nel gruppo delle Ferrovie dello Stato dove ha svolto attività di direzione lavori di manutenzione alla sede ferroviaria, progettazione esecutiva, collaudo delle opere civili. Attualmente è impegnato nella supervisione della costruzione (in particolare opere di difesa, barriere antirumore e sistemazioni ambientali) e del monitoraggio ambientale della tratta AV Roma-Napoli. È socio esperto AIPIN e socio SIGEA. Ha pubblicato diversi articoli sul dissesto idrogeologico e svolge attività didattica presso convegni e corsi sulla salvaguardia del territorio. Promuove la rivegetazione delle coste e dei fondali marini.

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18/03/2014, 17:12
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TERRA DEI FUOCHI, LA SINTESI DELLA RELAZIONE CON I RISULTATI DELLE INDAGINI SVOLTE
La dichiarazione del Ministro Martina

Pubblicata la sintesi della relazione sulle indagini tecniche svolte sui terreni dei 57 comuni della Terra dei Fuochi. Il decreto interministeriale firmato ieri, in corso di controllo da parte dell'Ufficio di bilancio per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, prevede l'interdizione dal commercio per i prodotti dei terreni rientranti nelle classi da 5 a 3 e conterrà l'indicazione dei terreni attraverso le rispettive particelle catastali.

LA DICHIARAZIONE DEL MINISTRO MARTINA
"Grazie ai risultati della mappatura dei siti nei territori indicati dalla Direttiva interministeriale dello scorso 23 dicembre, abbiamo individuato le aree su cui dobbiamo intervenire. Con il decreto di oggi possiamo mettere in campo azioni incisive e nei prossimi 90 giorni provvederemo ad ulteriori accertamenti. Da subito bloccheremo la vendita dei prodotti ortofrutticoli dei terreni dei 51 siti che sono stati classificati a rischio. La nostra attenzione per questa terra rimane altissima e per questo giovedì sarò a Castel Volturno insieme al Corpo forestale dello Stato".
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, durante la conferenza stampa che si è svolta questo pomeriggio a Palazzo Chigi a Roma, nel corso della quale sono stati presentati i risultati delle indagini svolte nella Terra dei fuochi ed è stato firmato dal Ministro Martina insieme al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e al Ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, il decreto interministeriale.
"Tutelare la salute dei cittadini, garantire le imprese che operano sul territorio e salvaguardare l'ambiente. Con la firma di questo decreto vogliamo raggiungere - ha spiegato Martina - questi obiettivi attraverso un percorso condiviso perché l'operazione che vogliamo portare avanti nella Terra dei fuochi è impegnativa e richiede il contributo di tutti per creare dei veri presidi di legalità".



Fonte: Ufficio Stampa del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali



File in formato PDF (2.46 MB)Sintesi della relazione sui risultati delle indagini tecniche per la mappatura dei terreni destinati all'agricoltura della Regione Campania (2.46 MB)
File in formato PDF (2.46 MB)Allegati alla sintesi della relazione - Elenco dei siti classificati (2.46 MB)

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18/03/2014, 17:13
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AGROALIMENTARE: FRODE AL MADE IN ITALY. VENDEVANO UOVA DI ROMA MA IN REALTA' PROVENIVANO DALLA ROMANIA
Etichettate con immagini che richiamano celebri monumenti delle Capitale

Gli uomini Corpo forestale dello Stato del Comando Regionale Puglia e del Comando Provinciale di Roma a seguito di un'indagine avviata per la sicurezza e la tutela dei prodotti agroalimentari, in una azienda di Roma che commercializzava uova all'ingrosso e al dettaglio, hanno denunciato due persone e hanno sottoposto a sequestro penale circa 20.000 uova.
ll provvedimento si è reso necessario poiché i Forestali durante il controllo hanno verificato che l'azienda di Roma, in concorso con un'azienda avicola della provincia di Barletta-Andria-Trani, avrebbe commercializzato uova provenienti dalla Romania dichiarate come uova di Roma ed etichettate con l'immagini che richiamavano celebri monumenti romani. Inoltre le stesse riportavano una data di scadenza superiore a quella che risultava dalla documentazione di acquisto in Romania. Tale condotta fraudolenta è stata scoperta dopo una complessa indagine condotta dai Forestali di Bari, i quali negli ultimi mesi hanno sottoposto a controllo numerose aziende avicole nel territorio della regione Puglia e hanno messo in evidenza il commercio in Italia di uova di provenienza Polonia, Spagna e Romania. Nel caso in esame le uova provenienti dalla Romania, confezionate e imballate da un'azienda avicola della provincia di Barletta, Andria, Trani, con il concorso della ditta romana, venivano vendute in tutta la regione Lazio come uova di Roma. Sono state elevate sanzioni amministrative per 1.500 euro, per la totale assenza di un sistema di tracciabilità per parte delle uova presenti. Sulle stesse uova non era presente alcuna indicazione sul giorno di produzione e di provenienza.

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18/03/2014, 17:40
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ANIMALI: MOLISE, ARRESTATO PERCHE' DETENEVA UNA PISTOLA CON MATRICOLA ABRASA
L'attività rientra nell'ambito delle indagini sulla morte dell'orso "Stefano"

Il personale Forestale del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise di Pescasseroli, in collaborazione con la Sezione Investigativa CITES, ha condotto un'operazione che ha portato all'arresto di un uomo nel comune di Scapoli (IS) per detenzione di un'arma clandestina. L'attività rientra nell'ambito delle indagini investigative, delegate dalla Procura della Repubblica di Isernia, tese a far luce sui responsabili della morte dell'orso "Stefano" avvenuta sulle Mainarde molisane il 7 luglio 2013, evento che, come noto, ha avuto una risonanza istituzionale e mediatica.
A seguito di una perquisizione domiciliare è stata rinvenuta nell'abitacolo di una vettura, una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa e diverse munizioni non denunciate. Nell'abitazione, oltre a numerosi coltelli di varie forme e dimensioni, sono state sequestrate anche due carabine che, se pur legittimamente detenute, possono costituire elementi utili per gli ulteriori sviluppi nello scenario investigativo finora delineatosi.
E' chiaro che solo accurati accertamenti tecnici sulle armi e munizioni sequestrate potranno evidenziare eventuali compatibilità balistiche con i proiettili ritrovati nel corpo dell'orso.

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20/03/2014, 19:55
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Inizia il 31 marzo la fase conclusiva degli studi e dei confronti sulle specie aliene invasive, vera minaccia per i sistemi insulari, che hanno consentito di preservare anche l'habitat di Montecristo

Dal 31 marzo al 2 aprile si terrà a Portoferraio (LI) il Workshop internazionale "Le specie aliene invasive, una grave minaccia per i sistemi insulari: esperienze di gestione a confronto". L'evento rappresenta la conclusione del progetto LIFE "Montecristo 2010" e sarà occasione per esporre le principali azioni intraprese e i risultati raggiunti in quattro anni di interventi che hanno visto la partecipazione di ricercatori, tecnici e operai forestali nell'Arcipelago toscano, della Riserva naturale di Montecristo e sull'isola di Pianosa.
Il progetto, finanziato dall'Unione Europea, nato dall'esigenza di avviare un processo di rinaturalizzazione delle Isole di Montecristo e Pianosa, è stato condotto in sinergia con gli Enti e le Istituzioni che hanno competenze nella gestione delle aree protette e protezione dell'ambiente. Quattro i partner che hanno unito i loro sforzi per un progetto di importanza internazionale su un tema di grande attualità: Corpo forestale dello Stato, coordinatore del progetto, Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, ISPRA, Nemo S.r.L, cui si aggiungono in veste di cofinanziatori la Regione Toscana e la Provincia di Livorno.
Obiettivo comune è la lotta alle specie aliene, piante ed animali introdotte dall'uomo al di fuori del loro areale di distribuzione naturale, che hanno un comportamento invasivo di conquista degli spazi occupati dalle comunità originarie, sottraendo risorse alle specie autoctone, provocandone nel tempo la diminuzione fino alla scomparsa e alla conseguente sostituzione degli elementi tipici del paesaggio originale.
Le invasioni di specie aliene sono infatti considerate dal mondo della ricerca la seconda causa di perdita della biodiversità a livello globale.
Di qui la necessità di azioni di contrasto nella direzione della conservazione attiva dei componenti naturali degli ecosistemi, intesi come il complesso degli organismi, dei luoghi ove essi vivono e dei processi attraverso i quali interagiscono tra loro e con le componenti abiotiche.
Per l'Isola di Montecristo le principali finalità del progetto sono state l'eradicazione del ratto nero, dell'ailanto e interventi di ripristino degli habitat originari e di conservazione del Leccio e alcune specie di flora mediterranea.
Il ripristino dell'habitat è stato perseguito attraverso la creazione di recinzioni al cui interno sono state messe a dimora piantine di specie autoctone, prodotte da seme raccolto sull'Isola.
La conservazione del patrimonio genetico è infatti da considerarsi azione prioritaria.
Alla conclusione del progetto sono previste azioni successive con l'obiettivo di assicurare il perdurare nel tempo dei risultati raggiunti.


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