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"OPERAZIONE MAKY" Ecco il video relativo all'operazione denominata "Maky", grazie alla quale il Corpo Forestale ha stroncato un'attività di commercio illegale e maltrattamento di animali.
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10/02/2014, 18:13
Luke
Sez. Coltivazioni Forestali
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AMBIENTE: SEQUESTRATA UN'AREA DI 10MILA METRI QUADRATI NEL COSENTINO Denunciato il titolare di una ditta per reato di gestione non autorizzata di rifiuti, deturpamento e distruzione di bellezze naturali e deviazione di acque pubbliche COMANDO PROVINCIALE COSENZA
Cosenza, 12 Febbraio 2014 - Una persona è stata deferita all'Autorità Giudiziaria ed un terreno di 10mila metri quadrati posto sotto sequestro dal personale del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Cosenza. Contestati i reati di gestione non autorizzata di rifiuti, invasione di terreni, deturpamento e distruzione di bellezze naturali, violazione alle norme urbanistiche e paesaggistiche ambientali e deviazione di acque pubbliche. Il personale intervenuto ha accertato che l'uomo, senza alcuna autorizzazione, aveva realizzato su un'area attigua al torrente "Surdo" in località "Ortomatera" nel Comune di Castrolibero (CS), un piazzale provocando il restringimento dell'alveo del torrente e mettendolo così a rischio esondazioni. Inoltre, sul terreno vi era la presenza di rifiuti di ogni genere tra pericolosi e non pericolosi quali pneumatici, fresato di asfalto, ferraglia, fango proveniente da lavaggio di inerti, un veicolo fuori uso oltre a rifiuti provenienti da lavorazioni edili. Resta comunque alto il livello di attenzione del Corpo forestale dello Stato, costantemente impegnato nel territorio cosentino nell'attività di monitoraggio e contrasto al fenomeno della gestione illecita dei rifiuti.
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12/02/2014, 17:55
Luke
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ANIMALI: UNA DENUNCIA E SETTE CANI SEQUESTRATI PER MALTRATTAMENTO NEL COSENTINO A seguito dei controlli su ventisei cani trasportati, per sette esemplari sono state riscontrate condizioni di sofferenza e detenzione incompatibile con la loro natura Comando Provinciale Cosenza
Sette cani posti sotto sequestro e un uomo di Scalea (CS) deferito alla Procura della Repubblica di Castrovillari (CS) per maltrattamento animali e detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura. Sono state inoltre elevate sanzioni amministrative per irregolarità nel trasporto degli stessi. È il risultato di un'attività svolta dai Comandi Stazione del Corpo forestale dello Stato di Cerchiara di Calabria (CS) e Corigliano Calabro (CS), finalizzata a stroncare eventuali traffici illeciti di cuccioli verso il Nord Italia e a verificare il rispetto della normativa. L'operazione, che ha visto impegnati i referenti provinciali del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA), si è concentrata su diverse tratte stradali ritenute di interesse per gli scambi e le consegne dei cani. A seguito di tali controlli in località Cammarata nel comune di Castrovillari sono stati rinvenuti all'interno di un furgone di proprietà di un uomo di Scalea ventisei cani meticci di diverse età e dimensioni dentro gabbie di acciaio e un trasportino. Sul posto è intervenuto un medico veterinario che ha accertato, per sette cani, lo stato di sofferenza e condizioni di detenzione non compatibili con la loro natura e contrarie al loro benessere.
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13/02/2014, 14:27
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ISTITUITO, PRESSO LA SEDE SCUOLA DI RIETI, IL CENTRO DI FORMAZIONE PER LO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE INVESTIGATIVE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO Il Centro di formazione per lo Sviluppo delle Tecnologie Investigative (CE.S.T.I.) provvederà a formare il personale impegnato nelle attività di repressione dei crimini ambientali
E' stato istituito con Decreto del Capo del Corpo del 29 gennaio 2014 il Centro di formazione per lo Sviluppo delle Tecnologie Investigative (CE.S.T.I) del Corpo forestale dello Stato. Il Centro sarà ubicato a Rieti, presso la sede dell'Aeroporto e sarà preposto all'attività di formazione specialistica a favore di tutto il personale dell'Amministrazione, impegnato nelle attività info-investigative di contrasto ai crimini ambientali. Il CE.S.T.I nasce per diffondere le migliori pratiche investigative e per dare un sostegno continuo agli investigatori, che potranno così avvalersi delle tecnologie più avanzate per individuare gli autori dei reati in danno all'ambiente, che destano grande allarme nella società civile e muovono un giro di affari tale da interessare sempre più spesso la criminalità organizzata.
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13/02/2014, 16:28
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SICUREZZA AGROALIMENTARE: OPERAZIONE "PAPPA VIRTUALE" AD ANCONA Pappa reale cinese venduta on line come italiana, sequestrati campioni e confezioni. Denunciato il venditore per frode in commercio Comando Provinciale Ancona
Ancona, 13 febbraio 2014 - A seguito della denuncia di un'associazione di categoria, il personale del Comando Provinciale di Ancona del Corpo forestale dello Stato, su delega della locale Procura e con la collaborazione dei Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Latina e Milano, ha sequestrato numerose confezioni di pappa reale ("Royal Jelly" la denominazione internazionale) provenienti dalla Cina, pronte per essere immesse sul mercato "on line" come prodotto italiano, denunciando a piede libero un 31enne di Latina per il reato di frode in commercio. L'indagato, infatti, acquistato il prodotto cinese all'ingrosso da un'impresa commerciale perugina, con artifici e raggiri, anche mediante falsificazione dei certificati di analisi, lo avrebbe proposto alla vendita in pacchi da un chilogrammo o in boccette da 10 grammi, come italiano e di propria produzione. Le analisi effettuate dai laboratori dell'Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche - ASSAM di Jesi (AN) sui campioni sequestrati hanno invece confermato l'origine cinese del prodotto. Il presunto responsabile avrebbe proposto l'acquisto anche ad altri apicoltori a prezzi notevolmente superiori a quelli correnti per la merce cinese, vantando una pregiata produzione locale. Tutto questo in assenza delle prescritte autorizzazioni sanitarie e falsando la tracciabilità dell'alimento, addirittura con lotti di produzione inventati. Il personale del Comando Provinciale di Ancona, coadiuvato da personale dell'Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) di Ancona, ha controllato il fornitore di tale prodotto cinese, operante in provincia di Perugia: questi vendeva miele, polline, propoli e pappa reale in assenza di autorizzazioni alla detenzione di prodotti alimentari. In più, la ditta riconfezionava la pappa reale di importazione cinese in un laboratorio non idoneo alla manipolazione di alimenti, per poi proporlo in vendita al pubblico e ad aziende apistiche senza le prescritte garanzie igienico-sanitarie e di rintracciabilità dell'alimento. Di tale scoperta sono stati quindi informati i locali Servizi Sanitari, per l'adozione dei provvedimenti di competenza. Ulteriori indagini sono state condotte presso un acquirente della provincia di Milano dai Forestali lombardi, sempre su delega della stessa Procura, e hanno portato al sequestro di due chilogrammi di pappa reale, spediti tramite corriere espresso, senza le prescritte garanzie igienico-sanitarie e di rintracciabilità del prodotto. Per tali ultime infrazioni verranno elevati i previsti verbali amministrativi. La frode è tanto più grave se si considera che, secondo le stime del COPAIT - Associazione per la produzione e valorizzazione della pappa reale fresca italiana, il prodotto italiano costa circa 600 €/kg all'ingrosso, contro i circa 35 €/kg pagati dall'importatore dalla Cina.
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15/02/2014, 21:51
Luke
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DROGA: IN ABRUZZO LA FORESTALE ARRESTA NOVE PERSONE NELL'OPERAZIONE "LUCUS ANGITIAE DUE" Smantellate due bande dedite al traffico e allo spaccio di droga che si erano spartite il territorio della Marsica
Sono nove le persone che questa mattina sono state arrestate in un'importante operazione antidroga in Abruzzo dal personale del Corpo forestale dello Stato sotto il coordinamento della la Direzione Distrettuale Antimafia. Infatti, a distanza di poco più di un mese dall'operazione "Lucus Angitiae" un altro duro colpo viene inferto alla rete di spacciatori dell'area aquilana. All'alba di questa mattina sono stati contestati l'associazione a delinquere, il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti a nove soggetti, organizzati in due gruppi criminali. Gli arresti di oggi si vanno ad aggiungere a quelli eseguiti nell'operazione "Lucus Angitiae" del dicembre 2013 che portò a 24 misure cautelari, 23 denunciati a piede libero, 3 segnalazioni al Prefetto di l'Aquila, al sequestro di un locale pubblico e al sequestro di ingenti quantitativi di droga. Con questa operazione la Forestale e la Direzione Distrettuale Antimafia hanno alzato il livello delle indagini, contestando l'associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di droga, ai due gruppi criminali. Gli arrestati sono stati sottoposti, per mesi, ad intercettazioni telefoniche, pedinamenti, seguiti in tutti i loro spostanti e video sorvegliati, riuscendo così a provare in maniera precisa e puntuale la cessione, la detenzione, la manipolazione e il confezionamento di migliaia di dosi di sostanze stupefacenti che venivano immesse sul mercato della droga aquilano. Gran parte degli arrestati risultano avere precedenti specifici, per ricettazione, estorsione e spaccio oltre che sette di loro, di nazionalità marocchina, risultano essere illegalmente presenti sul territorio italiano. Nelle diverse perquisizioni effettuate nelle abitazioni e nelle pertinenze in uso agli arrestati, nell'arco della giornata, sono stati trovati anche un bilancino di precisione, un diverso quantitativo di mannitolo e molti telefoni cellulari. Le attività informative e operative sono state coordinata dal funzionario della Sezione Regionale di Analisi Criminale del Corpo forestale dello Stato e ha visto la partecipazione di 60 uomini del Comando Regionale Abruzzo con l'ausilio un elicottero.
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15/02/2014, 21:55
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RIFIUTI: IN TOSCANA E PIEMONTE L'OPERAZIONE "500" CONTRO LO SMALTIMENTO ILLECITO DI RIFIUTI SPECIALI Maxi operazione congiunta che ha portato a numerose perquisizioni, undici denunce e 5000 tonnellate di rifiuti sequestrati nell'ambito di una complessa attività di indagine partita in Provincia di Firenze, Prato e Massa e quella piemontese di Biella
E' scattata all'alba di ieri l'Operazione "500", dal nome del rifiuto trafficato e definito "polverino 500 mesh", e più di ottanta operatori ARPAT e Corpo forestale dello Stato hanno posto sotto sequestro cinque siti di stoccaggio in provincia di Firenze, Prato, Massa e Biella, venti perquisizioni operate in varie località e deferito all'Autorità Giudiziaria undici soggetti titolari di aziende e professionisti nel campo della consulenza ambientale, che, grazie ad un complesso meccanismo consentivano all'azienda produttrice sia di risparmiare che di guadagnare evitando lo smaltimento e vendendo il rifiuto a varie ditte sia in Toscana sia in Piemonte. Nell'attività illecita erano coinvolte oltre ad aziende operanti nel settore dei rifiuti, anche imprese edili e di trasporto nonché professionisti che si sono prestati a favorire, con informazioni false, quello che è emerso nel corso delle indagini come un vero e proprio traffico organizzato di rifiuti. E' stato stimato un guadagno illecito per circa un milione e duecentomila euro che sarà meglio quantificato con l'analisi della documentazione sequestrata. Sono state sequestrate oltre 5000 tonnellate di rifiuti, di residuo di lavorazione che veniva venduto come un sottoprodotto accompagnato da una scheda tecnica contenente informazioni non rispondenti alla vera natura e composizione del rifiuto. L'indagine intrapresa dal Corpo forestale dello Stato di Firenze e dell'ARPAT è partita dal ritrovamento di circa 1300 tonnellate di rifiuti contenute in grossi big bags stoccati all'interno di una cava dismessa nell'area del Mugello. Dopo una prima segnalazione alla Procura della Repubblica di Firenze le indagini sono proseguite, sotto il coordinamento della stessa Procura, anche in altre province esaminando voluminose quantità di documentazione acquisita presso il sito di produzione del rifiuto. Dopo mesi di complesse indagini è stato posto sotto sequestro un impianto di trattamento rifiuti in provincia di Massa Carrara. L'impianto recuperava sabbie provenienti da attività di taglio metalli, vetro e pietre nonché sabbiatura di metalli verniciati. Il rifiuto era costituito da sabbie finissime, con concentrazioni molto elevate di alcuni metalli pesanti (piombo, rame, nichel, cromo etc) risultato dello scarto del trattamento degli altri rifiuti. L'importanza del risultato è costituita dal fatto che si è impedito di propagare nell'ambiente rifiuti contenenti metalli pesanti che avrebbero potuto costituire un forte rischio per la salute umana.
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19/02/2014, 13:59
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CONVIVERE CON I GRANDI CARNIVORI: UNA SFIDA POSSIBILE
Giovedì 20 Febbraio ore 11.00 Ispettorato Generale del Corpo forestale dello Stato Via Giosuè Carducci 5 – Roma
L’obiettivo è quello di esplorare un nuovo rapporto tra uomo ed i grandi carnivori presenti nel nostro territorio. Con l’occasione verrà presentata la rivista tecnico scientifica on-line “Silvae.it”, evoluzione del periodico del Corpo forestale dello Stato che per dieci anni ha svolto la propria opera di diffusione in versione cartacea. Il personale stampa, per partecipare all'evento, può rivolgersi ai seguenti recapiti: Tel. 06/46657061 – 7062, Fax 06/48904001, E-mail uff.stampa@corpoforestale.it
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20/02/2014, 10:22
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BIODIVERSITÁ: CONVIVERE CON I GRANDI CARNIVORI, UNA SFIDA POSSIBILE Grazie alla partecipazione del Capo del Corpo forestale dello Stato, Ing. Cesare Patrone, ed agli autorevoli interventi del Professor Luigi Boitani, Ordinario dell’Università “La Sapienza” di Roma, del Dottor Francesco Petretti, biologo e direttore scientifico della rivista Silvae.it, di Fulco Pratesi, presidente onorario WWF Italia, del Dottor Daniele Zovi, dirigente del Corpo forestale dello Stato, del Dottor Marco Panella, Vice Questore Aggiunto del CFS, di Giampiero Sammuri, Presidente dell’associazione Federparchi, si è svolto stamattina un’interessante convegno sul rapporto tra animali selvatici e l’ uomo.
Un incontro sul rapporto tra animali selvatici e l' uomo è stato l'occasione per presentare la nuova rivista on line tecnico-scientifica del Corpo forestale dello Stato che approda su internet, sostituendo la versione cartacea che da dieci anni svolge la propria opera di diffusione su tematiche ambientali
Circa un milione di cinghiali, 460mila caprioli, 110mila camosci alpini, 68mila cervi, 18mila daini seguiti da 20mila mufloni, 16mila stambecchi, 1.500 camosci appenninici e circa 1.000 lupi e 50 orsi. La lenta, ma costante avanzata di animali e boschi è ormai una consolidata realtà. Da vent'anni il Corpo forestale dello Stato è impegnato per la tutela e l'incremento della biodiversità in Italia. Grazie ai finanziamenti della Comunità Europea e ai progetti sviluppati dalla Forestale sono stati raggiunti importanti risultati in campo scientifico-ambientale. Animali di storica rilevanza come l'orso, il lupo e la lince sono tornati a popolare le nostre contrade da dove erano stati scacciati secoli fa. Un ritorno che fa e farà discutere nonostante questi animali occupino un posto di rilievo non solo nell'habitat naturale, ma anche nell'attività condotta dal Corpo forestale per la tutela della biodiversità. "Ogni specie ha un ruolo ben preciso nel sistema ambiente - afferma Luigi Boitani, Professore Ordinario dell'Università "La Sapienza" di Roma. Negli anni la scomparsa dei grandi carnivori ha portato ad uno sbilanciamento all'interno della catena alimentare. Il ritorno di specie selvatiche come la lince, con pochi esemplari a Tarvisio e in Piemonte, l'orso con le sue comunità in Abruzzo e in Trentino e il lupo, che popola molte aree del nostro Paese dalla Calabria fino al Piemonte, sono un risultato importante - continua Boitani- che sottolinea come l'incremento della nostra biodiversità sia un valore da difendere e tutelare". "Per la prima volta, dopo molto tempo, siamo chiamati a studiare gli effetti di una parziale ricolonizzazione animale e vegetale in relazione alla presenza umana - afferma Cesare Patrone, Capo del Corpo forestale dello Stato - stavolta però disponiamo di tutti gli strumenti scientifici e culturali necessari per evitare il predominio dell'uomo a discapito degli animali o viceversa. In alcuni casi le soluzioni propenderanno per l'uomo, in altri per la natura, ma convivere è possibile. Non è lontano il tempo in cui la vecchia Europa diventerà un immenso serbatoio di biodiversità ritrovata". "Rispetto a molti altri Paesi l'Italia va in controtendenza, con un incremento degli animali, mai verificatosi negli ultimi cento anni - dice Francesco Petretti, biologo e direttore scientifico della rivista Silvae.it - in particolare è la grande fauna che cresce di numero. Ma non tutti gli esseri viventi sono uguali. Ci sono specie che hanno esigenze diverse rispetto a orsi, lupi, avvoltoi come per esempio il piviere tortolino, la salamandra o il proteo, quest'ultime, che hanno meno impatto mediatico, rischiano l'estinzione." Oggi, come nell'antichità, dobbiamo saper accettare che la presenza di fauna, flora e relativa biodiversità non sono un limite allo sviluppo umano ma una risorsa, un'opportunità in più da interpretare, forse in chiave moderna e non necessariamente di stretta sussistenza. Biodiversità, paesaggio, diritto ed educazione ambientale, inquinamento, storia e filosofia, aggiornamento professionale sono alcune delle tematiche affrontate negli ultimi dieci anni dalla rivista tecnico scientifica "Silvae", che da sempre è " la casa del pensiero dei forestali", uno spazio aperto al confronto con le realtà istituzionali e culturali. Oggi la rivista, il cui impianto generale rimane invariato, approda sul web. Nasce www.silvae.it un portale ricco di notizie ambientali, focus e tematiche a portata di mouse, aperto a tutti. La sua consultazione sarà, infatti, completamente gratuita. Ma Silvae.it guarda avanti e non poteva quindi mancare l'interconnessione con i principali social-media, in modo da raggiungere un pubblico ancora più ampio e diversificato. Una pubblicazione realizzata a cura dall'Ufficio Stampa del Corpo forestale dello Stato.
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20/02/2014, 16:34
Luke
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