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Corpo Forestale dello Stato 
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"VERO O FALSO": COME DIFENDERSI DALLE AGROPIRATERIE
Eccellenze del Made in Italy e il ruolo del Corpo forestale dello Stato nella sicurezza agroalimentare. I consigli utili per un Natale di qualità

Cibi e bevande a rischio "taroccamento" per i consumatori italiani che si apprestano ad imbandire le tavole in vista delle festività natalizie e per i tanti buongustai che all'estero vorrebbero godere delle nostre rinomate produzioni agroalimentari.
La particolare attenzione alla sicurezza agroalimentare e alla tutela dei prodotti di qualità, che hanno fatto grande l'immagine dell'Italia nel mondo, saranno al centro dell'iniziativa "Vero o Falso: come difendersi dalle agropiraterie" organizzata dal Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con alcuni dei principali Consorzi di Tutela, a Roma il 12 dicembre dalle ore 19.00 alle ore 22.00 presso la Sala del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra.
Scopo dell'iniziativa sarà quello non solo di evidenziare l'attività svolta contro le agropiraterie ma, attraverso l'ausilio di personale specializzato, comprendere come il consumatore, adeguatamente informato, può imparare ad acquistare in modo consapevole e riconoscere i veri prodotti di qualità. Preziosi consigli per non cadere nelle truffe alimentari e saper scegliere gli alimenti giusti da portare sulle nostre tavole. Seguiranno alcune degustazioni dei vari prodotti di qualità Made in Italy.
All'incontro, che si svolgerà alla presenza del Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, parteciperanno Mauro Rosati, Direttore Generale della Fondazione Qualivita, Silvio Barbero, Vice Presidente di Slow Food e Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF - Italia. Invitata a tenere le conclusioni Nunzia De Girolamo, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
In occasione dell'evento sarà presentato anche il calendario istituzionale del Corpo forestale dello Stato 2014, realizzato con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e dedicato al contributo che l'Italia fornisce all'Europa in termini di biodiversità e qualità ambientale.

Per partecipare all'evento,RISERVATO ALLA STAMPA, è necessario accreditarsi inviando il modulo allegato all'Ufficio Stampa di questo Ispettorato Generale via fax (06/48904001) o e-mail uff.stampa@corpoforestale.it

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06/12/2013, 16:50
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"VERO O FALSO": COME DIFENDERSI DALLE AGROPIRATERIE PER UN NATALE DI QUALITÀ
I consigli del Corpo forestale dello Stato per una spesa sicura e per non incorrere nei rischi del falso agroalimentare, fenomeno in aumento che ha ormai raggiunto un fatturato di circa 14 miliardi di euro

Oltre 130 reati, più di 150 denunce, quasi 5 mila controlli e 780 illeciti amministrativi per un importo complessivo di circa 3 milioni e 465 mila euro di sanzioni.
È il bilancio dei primi nove mesi di attività del Corpo forestale dello Stato nel settore della sicurezza agroambientale ed agroalimentare, dove si registra un netto aumento pari al 38 per cento del numero dei reati rispetto allo stesso periodo del 2012, nel quale erano stati contestati 95 reati. I settori dove si è operato con maggiore continuità d'intervento sono quello del contrasto alle contraffazioni dei prodotti agroalimentari di origine ed a indicazione geografica protetti (DOP, IGP, STG e bio), il vitivinicolo, l'oleario e il lattiero caseario.
Complessivamente nel periodo 2009-2012 erano state segnalate all'Autorità Giudiziaria dal Corpo forestale dello Stato 525 persone su tutto il territorio nazionale, elevate 3.322 sanzioni amministrative, per un importo complessivo di oltre 8 milioni e 270 mila euro ed effettuati più di 22 mila controlli finalizzati a garantire la sicurezza agroalimentare.
Il fenomeno illegale del falso agroalimentare ha raggiunto, infatti, un fatturato che sfiora i 14 miliardi di euro, mentre solo due anni fa questa cifra si attestava intorno ai 12,5 miliardi di euro. Ma spesso quando ci troviamo di fronte ad alimenti confezionati non abbiamo quasi mai la percezione di acquistare un prodotto contraffatto, eppure potremmo aver comprato un panettone prodotto con grassi vegetali insaturi idrogenati come il grasso di palma invece del burro o un formaggio che diventa un latticino utilizzando una crema trattata con fermenti e sale da cucina, invece di un formaggio prodotto esclusivamente con latte intero. In sostanza, il consumatore che acquista cibo contraffatto non è consapevole di averlo fatto, in quanto a differenza di altre tipologie di prodotti, molti alimenti non sempre sono caratterizzati da un costo notevolmente più basso rispetto a quelli non taroccati. È necessario quindi sensibilizzare ed educare i consumatori a prestare attenzione alla scelta dei prodotti da mettere nel carrello della spesa, a controllare l'origine degli alimenti e le loro modalità di produzione e conservazione. La questione dell'etichettatura dei prodotti diventa sempre più importante per la tutela dalle agropiraterie. Occorre, infatti, per i prodotti che riportano la lista degli ingredienti, controllare la denominazione di vendita, il luogo di produzione, verificare la data di scadenza o attenersi alle indicazioni relative al consumo entro la data riportata sulla confezione.
Secondo la normativa vigente, l'apposizione dei marchi DOP ed IGP richiede la certificazione della provenienza di tutte le materie prime impiegate, nonché la localizzazione del processo produttivo. L'assenza di regolamenti chiari in materia di origine, soprattutto nell'ambito dei beni primari, incentiva i produttori a trovare soluzioni di approvvigionamento a basso prezzo, salvo poi sfruttare l'apposizione di un marchio di riconoscimento "italiano".

L'Unione Europea ha registrato oltre 1.450 prodotti con marchi DOP, IGP, STG, di cui 261 sono di origine italiana (158 DOP, 101 IGP e 2 STG) con un numero maggiore di prodotti di tipo ortofrutticolo e cerealicolo. L'Italia con le 261 denominazioni riconosciute è al primo posto nella graduatoria comunitaria dei prodotti tipici e possiede circa il 18 per cento dell'intera fetta di mercato europeo.
I prodotti certificati costituiscono un importante patrimonio alimentare ed economico della Nazione, che deve essere tutelato a difesa dei consumatori e della qualità dei prodotti, dei produttori e della legalità del mercato. La decisa azione di contrasto nei confronti degli atti illeciti di contraffazione dei marchi di qualità condotta dal Corpo forestale dello Stato ha portato nei primi 10 mesi del 2013 a circa 700 controlli nel settore delle denominazioni protette, che hanno riguardato non soltanto i prodotti italiani, ma anche quelli di origine estera. In particolare, le più recenti operazioni nel settore agroalimentare hanno portato al sequestro di oltre 40 bottiglie di Champagne A.O.P. contraffatto a Piacenza, 80 confezioni di prodotti spacciati per "Lardo di Colonnata I.G.P.", "Mortadella di Bologna I.G.P."e "Parmigiano Reggiano D.O.P." a Frosinone, 25 quintali di formaggio "Castelmagno D.O.P." prodotto in modo non conforme al disciplinare in provincia di Cuneo, circa 2.000 bufale affette da brucellosi, ma passate per sane, allevate nell'ambito di aziende produttrici di "Mozzarella di Bufala Campana D.O.P." nel casertano e circa 12 mila chilogrammi di prodotti alimentari scaduti, privi di etichette e in cattivo stato di conservazione, tra cui "Olive Nocellara del Belice D.O.P." contraffatte a Bari.
Proprio questi dati offrono un'ulteriore testimonianza dei rischi e delle difficoltà del marchio Made in Italy. Sono molte, infatti, le aziende costrette, per sopravvivere, ad adeguarsi a regole imposte dai grandi gruppi e a produrre a costi bassissimi per restare sul mercato, ricorrendo così a materie prime scadenti, a discapito della qualità. I danni che ne derivano sono molteplici: la privazione del marchio, l'abbassamento progressivo della qualità dei prodotti, l'imposizione di standard produttivi bassi alle aziende locali, che dovrebbero essere custodi delle produzioni tipiche e si trovano invece costrette a fare scelte che le mantengano competitive. In questa situazione sono danneggiati non solo i consumatori, che usufruiscono di prodotti sempre più scadenti, ma anche i produttori locali, costretti ad abbassare qualità e prezzi.
Cibi e bevande "taroccate", pertanto, rischiano di finire sulle tavole degli italiani in occasione delle prossime festività natalizie e proprio a difesa dalle agropiraterie che nasce "Vero o Falso", un'iniziativa organizzata a Roma dal Corpo forestale dello Stato sulla sicurezza agroalimentare e sulla tutela dei prodotti di qualità, che hanno fatto grande l'immagine dell'Italia nel mondo. All'evento parteciperanno alcuni dei principali Consorzi di Tutela, come l'Aidepi, Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, il Consorzio Gorgonzola DOP, quello dell'Olio extravergine Toscano IGP, quello del Parmigiano Reggiano DOP, quello del Prosciutto di Parma DOP, quello del Prosecco DOP, il Consorzio Cotechino e Zampone Modena IGP, il Consorzio Alba Export Sevinovà, l'Unaprol, l'Associazione Libera, il Gruppo Alce Nero, La Bella della Daunia DOP e Le Terre di Don Peppe Diana - Libera Terra.
Scopo dell'evento è stato non solo quello di evidenziare l'attività svolta contro le agropiraterie ma, attraverso l'ausilio di personale specializzato, comprendere come il consumatore, adeguatamente informato, possa imparare ad acquistare in modo consapevole e riconoscere i veri prodotti di qualità.
A margine delle degustazioni dei prodotti tipici italiani sono stati dati preziosi consigli per non cadere nelle truffe alimentari e saper scegliere gli alimenti giusti da portare sulle nostre tavole.
In occasione dell'evento è stato presentato anche il calendario istituzionale del Corpo forestale dello Stato 2014 realizzato con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e dedicato al contributo ambientale dell'Italia alla ricchezza dell'Europa.
Un calendario fotografico che celebra la bellezza del nostro Paese e conduce in un viaggio immaginario che collega la maestosità delle montagne, l'importanza delle foreste e degli animali che le popolano, all'unicità del paesaggio agroalimentare fino tuffarsi nel blu dei nostri mari.


File in formato PDF (25.12 KB)Decalogo: come difendersi dalle Agropiraterie (25.12 KB)
File in formato PDF (109.4 KB)La Sicurezza Agroambientale ed Agroalimentare (109.4 KB)
File in formato PDF (17.73 KB)La lotta alla Contraffazione Agroalimentare (17.73 KB)

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12/12/2013, 20:53
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AMBIENTE: OPERAZIONE "A MACCHIA D'OLIO", 25 SEQUESTRI NEI FRANTOI DI LATINA

Effettuati dalla Forestale 25 sequestri penali, tra cui un intero frantoio, in diversi comuni della provincia di Latina

Si è svolta una vasta operazione di controllo, denominata "A macchia d'olio" effettuata dal Comando Provinciale di Latina del Corpo forestale dello Stato in 50 frantoi oleari, che ha portato complessivamente alla comunicazione di 29 notizie di reato e a 25 sequestri penali a causa dello smaltimento irregolare delle acque reflue all'interno dei frantoi. I sequestri hanno riguardato pozzetti di scarico, vasche di stoccaggio di acque di vegetazione e in un caso l'intero frantoio. I comuni interessati, tutti della provincia di Latina, sono: Priverno, Maenza, Sonnino, Roccagorga, Prossedi, Cori, Roccamassima e Norma, Fondi, Itri, Lenola, Spigno, Saturnia, Minturno e SS. Cosma e Damiano. L'attività, svolta dal personale del Comando Provinciale, del Nucleo Operativo Speciale di Cerasella e della Scuola di Sabaudia del Corpo forestale dello Stato, è stata suddivisa in tre grandi fasi, sulla base del numero di frantoi presenti sul territorio, coinvolgendo una forza operativa di circa 40 unità per ogni fase. Sono risultati irregolari la maggior parte dei frantoi, con riferimento alle modalità di smaltimento delle acque di vegetazione, spesso impropriamente convogliate insieme ad altre tipologie di acque, come quelle di lavaggio dei locali e quelle di prima pioggia. Sono stati ispezionati anche i pozzetti di scarico, con prelievo di campioni, sottoposti successivamente all'esame dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (ARPA), sezione di Latina. In alcune occasioni si è riscontrato che nei pozzetti di scarico venivano convogliate le acque di lavaggio delle olive senza preventivo trattamento e senza la prescritta autorizzazione allo scarico nella pubblica fognatura. Anche lo sversamento e lo smaltimento del percolato delle sanse e dei residui della decantazione delle acque di lavaggio delle olive è risultato irregolare rispetto alle disposizioni previste dal Testo Unico Ambientale. In altri casi è stato verificato come il sistema di scarichi delle acque reflue industriali dell'azienda fosse stato manomesso, con l'inserimento di illeciti punti di immissione delle stesse acque di vegetazione, nell'ambito della rete di raccolta delle acque meteoriche, causando la dispersione di rifiuti allo stato liquido sul suolo e nelle acque superficiali. Gli esiti analitici dei campioni prelevati nei pozzetti all'interno dei frantoi hanno evidenziato un superamento dei parametri fisico-chimici fissati per lo scarico in rete fognaria dal Testo Unico Ambientale. Le ipotesi di reato vanno dallo scarico senza autorizzazione all'abbandono o deposito incontrollato di rifiuti e alla gestione illecita di rifiuti liquidi.

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14/12/2013, 19:04
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FURTI DI LEGNA: LA NUOVA FRONTIERA DELLA MISERIA

Sono aumentati vertiginosamente i furti di legname, enormi i danni inferti all'ecosistema per un giro di ricavi ancora difficile da stimare

di Luisa Lauricella, da Il Forestale n. 77

Dovevano passare più di 150 anni per ricominciare a parlare di furti di legna. Pare che la crisi ci abbia riportato ad antichi reati, quelli legati alla mancanza di mezzi di sussistenza che spinge ad accaparrarsi le derrate più semplici da reperire: quelle offerte dalla natura e in particolare dalle foreste. Ricordiamo i dibattiti di Karl Marx nel 1842 sulla legge dei furti di legna, dove l'autore specificava la distinzione tra il reato di furto e l'appropriazione abusiva di legna e come a quest'ultima non fosse percepita come reato. Ad oggi facciamo fatica a pensare che qualcuno non conosca la natura demaniale dei boschi e ritenga lecito appropriarsi del legname e altresì ancor più audace sarebbe pensarlo per chi preleva legna da terreni privati. Succede sempre più di frequente di imbattersi in furti di legname da fondi privati e demaniali e spesso la scusa addotta da chi viene colto nell'intento di trafugare il legname è l'abbandono dello stesso.
Così è accaduto a Foggia dove il personale della Forestale ha bloccato un uomo intento a portare via diversi chilogrammi di assi, a suo dire misero quantitativo per il proprietario ma più necessario alle sue esigenze!
La rivendita del legname invero non produce guadagni paragonabili ai furti di rame, ma vista la facile reperibilità sono certamente accessibili ad un numero elevato di persone, ladri, che riescono ad ottenere un profitto elevato dalla vendita del materiale ricavato dai tagli illeciti. Il ricavo è stimato dai 3 agli 8 euro al quintale a seconda della specie lignea rivenduta e, in generale, tra i furti più appetibili risultano le specie quercine, cerro in particolare ma anche carpino nero, rovere, farnia e piante d'olivo. I raccoglitori illeciti, utilizzando boschi altrui o terreni demaniali riescono ad ottenere la materia prima senza alcun investimento economico iniziale né relativo ai costi per il rinnovo del bosco e, ovviamente, falsano l'economia dei piccoli produttori locali che non sono in grado di sostenere la differenza monetaria. Il danno economico per la società è enorme, infatti oltre alla perdita della pianta in sé o del ricavo che il privato avrebbe potuto trarre dalla vendita, nella maggior parte dei casi i tagli effettuati risultano particolarmente lesivi per la rigenerazione e la sopravvivenza del bosco stesso. Si percepisce, così, come tali arbitrari e insensati gesti creino un danno ambientale e paesaggistico di notevoli dimensioni, ben più grande del ricavo ottenuto, spesso con difficoltà anche per gli operatori del settore di rimediare alle ferite inferte al patrimonio boschivo. Il danno paesaggistico si somma ai deterioramenti inflitti al territorio in zone sottoposte a vincoli idrogeologici: un taglio a raso di porzioni rilevanti di bosco, aumenta la permeabilità del terreno mettendo in pericolo la tenuta dei terreni dal rischio di frane e cedimenti nel breve o nel lungo periodo.
Il furto di legno non conosce confini, sono stati riscontrati illeciti in tutto il territorio nazionale anche se con prevalenza nelle regioni del centro e del sud, Calabria, Basilicata e Puglia in particolare, spesso in zone di grande valore ambientale come parchi nazionali e regionali nonché riserve e aree demaniali. I dati ufficiali, relativi al monitoraggio effettuato per l'anno 2012, registrano un totale di 823 illeciti penali che hanno portato al deferimento di 384 persone, 4.014 illeciti amministrativi per un importo pari a 3.332.775 euro, su 40.179 controlli effettuati. Per quanto emerge dal controllo eseguito nel primo semestre del 2013 vengono confermate le aree maggiormente interessate dal fenomeno e si riscontra un ulteriore incremento degli illeciti accertati rispetto allo stesso semestre di riferimento dell'anno precedente. I furti avvengono solitamente in maniera continuata per un lasso di tempo sufficiente a caricare un camion e organizzare un trasporto fino a distruggere svariati chilometri di selva. L'attività della Forestale a contrasto del fenomeno Proprio per questa caratteristica del reato, l'attività investigativa è stata in grado di cogliere in flagrante i responsabili anche grazie all'utilizzo della tecnologia. Il Corpo forestale ha infatti individuato numerosi criminali intenti a segare e caricare legna in furgoni e camion grazie all'ausilio di videocamere occultate nei boschi. Le aree protette vengono monitorate costantemente e lì dove si notano movimenti in zone boschive, vengono intensificati i controlli per assicurarsi che l'attività si svolga lecitamente e con la necessaria accuratezza. Il ruolo di controllo e garanzia svolto dal Corpo forestale ha trovato riconoscimento anche nella normativa comunitaria, che ha assegnato proprio alla Forestale un compito preponderante attraverso i controlli periodici previsti sugli ultimi "Organismi di controllo".La creazione dei primi due Organismi di controllo ha completato l'iter previsto dal "Regolamento del Legno", la normativa europea che contrasta proprio il commercio di legno e di prodotti derivati di origine illegale. Sono il NEPCon (www.nepcon.net), operativo in tutti gli Stati membri, e il "Consorzio servizi - legno sughero" (www.conlegno.it), specifico per l'Italia e si occuperanno di supportare gli operatori commerciali del settore. Gli Organismi manterranno e svilupperanno, verificando anche il corretto impiego, il sistema funzionale della "dovuta diligenza" che prevede l'immissione sul mercato soltanto di merci di cui si sia appurata la legalità del percorso del legno fino al prodotto finito. Gli Organismi rappresenteranno un filtro per chi è impegnato tanto nella produzione che nella lavorazione del legno e che potrà utilizzarli proprio come garanti dell'iter di trasformazione della materia prima fino al prodotto finale. Grazie alla garanzia offerta dagli Organismi sulla filiera degli operatori del legno sarà possibile intervenire efficacemente per contrastare il fenomeno illegale del commercio del legno trafugato e impedire gli enormi danni inferti all'ambiente dai tagli arbitrari e sconsiderati praticati dai trafficanti. Purtroppo i casi si moltiplicano e nonostante vengano denunciati e deferiti alle autorità competenti decine di predoni del legno, sono ancora troppi i reati perpetrati a carico dei boschi. Manca la coscienza sociale dei danni che si provocano sia al paesaggio che alla stabilità del terreno, danni di incalcolabile valore economico e che espongono il territorio a gravissimi rischi sia nel breve che nel lungo periodo.

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14/12/2013, 19:05
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Protocollo d'Intesa tra Agrotecnici e Corpo Forestale dello Stato:
http://www.forumdiagraria.org/abilitazione-alla-libera-professione-f68/protocollo-d-intesa-fra-agrotecnici-e-corpo-forestale-t74621.html

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SICUREZZA IN MONTAGNA: I CONSIGLI DELLA FORESTALE PER GLI AMANTI DELLE VETTE INNEVATE
Prudenza e attenzione sugli sci per evitare rischi inutili. Il Corpo forestale dello Stato raccomanda di consultare sempre i bollettini meteonivologici del Servizio Meteomont su www.meteomont.org

"La neve spesso tradisce anche gli sciatori più esperti, per questo bisogna restare nei tratti sicuri ed evitare i fuori pista. Sugli sci ci vuole prudenza e attenzione per scongiurare rischi inutili per sé e per gli altri", spiega Vincenzo Romeo, Responsabile del Servizio Meteomont del Corpo forestale dello Stato. "Resta ancora alto l'allarme valanghe, in alcune zone, con livelli compresi fra il 3 e il 4, bisogna, quindi, avere un ottima conoscenza dei pendii che si intende affrontare. E' necessario, inoltre, evitare atteggiamenti superficiali quando si è in montagna, ed usare la testa".
Per questo la Forestale ha messo appunto alcuni consigli su come comportarsi sulle piste da sci:
1. Ogni sciatore/snowboarder deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo altre persone e provocare danno;
2. Ogni sciatore/snowboarder deve tenere una velocità ed un comportamento adeguati alle proprie capacità nonché alle condizioni generali e del tempo;
3. Lo sciatore/snowboarder a monte, il quale, per la posizione dominante, ha la possibilità di scelta del percorso, deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle;
4. Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte che a valle sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore/snowboarder sorpassato ed evitando di incrociare le traiettorie del sorpassato;
5. Lo sciatore/snowboarder che si immette su una pista o attraversa un terreno di esercitazione, deve assicurarsi, mediante controllo visivo a monte e a valle, di poterlo fare senza pericolo per sé e per gli altri. Lo stesso comportamento deve essere tenuto dopo ogni sosta;
6. Lo sciatore/snowboarder deve evitare di fermarsi, se non in caso di assoluta necessità, sulle piste ed in specie nei passaggi obbligati o senza visibilità. In caso di caduta lo sciatore deve liberare la pista nel più breve tempo possibile;
7. Lo sciatore/snowboarder che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a discostarsene in caso di cattiva visibilità. Lo stesso comportamento deve tenere lo sciatore/snowboarder che discende a piedi la pista;
8. Tutti gli sciatori/snowboarder devono rispettare la segnaletica della pista.
9. Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente; l'omissione di soccorso è un reato dal 2003 in base alla legge sulla sicurezza dello sci;
10. Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne sia testimone è tenuto a dare le proprie generalità;
11. È buona norma che lo sciatore/snowboarder non curvi sul bordo della pista ma lasci sempre uno spazio sufficiente per agevolare il proprio sorpasso;
12. Bisogna prestare attenzione alle traiettorie degli sciatori/snowboarder, in considerazione del tipo di sci utilizzato, snowboard, telemark, fun carving.

Si raccomando inoltre a tutti gli sciatori, agli escursionisti nonché alle amministrazioni e agli enti locali di tenersi sempre informati sulle condizioni meteo, sulla situazione delle nevicate in atto e sull'eventuale pericolo valanghe prima di recarsi in montagna, consultando il sito www.meteomont.org, per cercare di prevenire le tragedie della montagna tenendosi costantemente aggiornati.

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03/01/2014, 18:34
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UN'EPIFANIA DI SOLIDARIETÀ: LA FORESTALE INCONTRA I BAMBINI DEL POLICLINICO UMBERTO I A ROMA
Atleti del Gruppo Sportivo, Forestali in divisa ed unità cinofile del Corpo forestale dello Stato regaleranno ai piccoli ricoverati presso il polo ospedaliero della Capitale gadget ispirati alle attività a difesa dell'ambiente e calze piene di dolciumi
Ispettorato Generale


Roma, 3 gennaio 2014 - Sarà un'Epifania all'insegna della solidarietà quella che la Forestale ha organizzato per lunedì 6 gennaio, alle ore 9.00, per i bambini della Clinica Pediatrica e dei Reparti di Ematologia Pediatrica e Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Umberto I di Roma.
I bimbi passeranno la mattinata in compagnia della "Befana" e di una rappresentanza di Forestali in servizio presso l'Ispettorato Generale di Roma, di alcuni atleti del Gruppo Sportivo e di due unità cinofile della Forestale.
Scopo dell'iniziativa, regalare un momento di gioia e spensieratezza in un luogo dove quasi sempre è di scena la sofferenza.
Ai piccoli pazienti saranno consegnati pacchi-regalo contenenti gadget tra cui calendari, quaderni e matite colorate, oltre alle tradizionali calze della Befana piene di leccornie.
Per il Gruppo Sportivo saranno presenti Emanuele Bernasconi e Valerio Grazini, entrambi impegnati nella disciplina del tiro a volo, e la karateka Giorgia Gargano. Gli sportivi doneranno all'ospedale apparecchiature medicali grazie ai fondi raccolti tra il personale forestale.
Ad accompagnare il gruppo nella consegna dei regali, per la gioia dei più piccini, ci sarà anche Silvano, il simpatico aquilotto in divisa, mascotte della Forestale.
Ad allietare la giornata dei bambini ricoverati in ospedale, infine, gli "amici a quatto zampe" delle unità cinofile del Corpo forestale dello Stato, accompagnati dai loro inseparabili conduttori. Una cucciola di Labrador, Africa, di 4 mesi e un Golden Retriever di un anno e mezzo. I due cani sono addestrati per la ricerca di specie animali e vegetali protette dalla Convenzione di Washington (CITES) e saranno impegnati nelle aree doganali per il contrasto del traffico illegale delle suddette specie.

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03/01/2014, 19:08
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ANTIBRACCONAGGIO: OPERAZIONE "FREE DUCK" A TUTELA DELL'AVIFAUNA MIGRATORIA NEL CASERTANO
Denunciate 21 persone, sequestrati fucili, munizioni e richiami. Sanzioni per oltre ventimila euro

Ventuno persone denunciate, fucili e centinaia di munizioni sequestrati così come uccelli imbalsamati illegalmente e utilizzati come richiami, 50 "vasche" ovvero postazioni fisse situate al margine di terreni appositamente allagati passate al setaccio, sanzioni per oltre 20mila euro.
Questo il risultato della vasta attività antibracconaggio condotta nel casertano dal personale del Comando Regionale per la Campania del Corpo forestale dello Stato, unitamente al personale del Nucleo Operativo Antibracconaggio di Roma e del Comando Provinciale di Caserta.
L'attività di caccia dell'avifauna migratoria, in particolare trampolieri e anatre, si concentra prevalentemente nei comuni di Grazzanise, Castelvolturno, Villa Literno, Mondragone e viene praticata con il supporto di richiami acustici e con l'ausilio di postazioni fisse, situate al margine di terreni appositamente allagati, le cosiddette "vasche".
Gli uccelli che percorrono la direttrice migratoria tirrenica per tornare nei luoghi di riproduzione vengono attratti nelle vasche, attraverso l'utilizzo di richiami vietati che ne riproducono i versi tipici del corteggiamento. Sono proprio i richiami che hanno reso possibile scoprire i bracconieri, ai quali sono stati contestati diversi reati, tra cui l'attività venatoria praticata con mezzi non consentiti come i richiami acustici a funzionamento elettromagnetico e i fucili modificati in modo da ottenere una maggiore potenza di fuoco, illecito quest'ultimo sanzionato penalmente anche dalla normativa in materia di armi.
Al successo dell'operazione ha contribuito anche il supporto logistico fornito dal Comando Militare Esercito Campania della Caserma "Calò" e la collaborazione dell' Ente Mediterraneo Protezione Animali e del WWF Italia.
L'operazione testimonia come nella "Terra dei Fuochi" la Forestale continui a svolgere un'attività di tutela ambientale di ampio raggio, non solo per fronteggiare il fenomeno dei roghi e dello smaltimento illegale di rifiuti, ma anche in altri settori, dall'agroalimentare alla protezione dell'avifauna, tutelando l'ambiente nella sua integralità.

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09/01/2014, 19:54
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SICUREZZA IN MONTAGNA: I CONSIGLI DELLA FORESTALE PER GLI AMANTI DELLE VETTE INNEVATE
Prudenza e attenzione sugli sci per evitare rischi inutili. Il Corpo forestale dello Stato raccomanda di consultare sempre i bollettini meteonivologici del Servizio Meteomont su www.meteomont.org

"La neve spesso tradisce anche gli sciatori più esperti, per questo bisogna restare nei tratti sicuri ed evitare i fuori pista. Sugli sci ci vuole prudenza e attenzione per scongiurare rischi inutili per sé e per gli altri", spiega Vincenzo Romeo, Responsabile del Servizio Meteomont del Corpo forestale dello Stato. "Resta ancora alto l'allarme valanghe, in alcune zone, con livelli compresi fra il 3 e il 4, bisogna, quindi, avere un ottima conoscenza dei pendii che si intende affrontare. E' necessario, inoltre, evitare atteggiamenti superficiali quando si è in montagna, ed usare la testa".
Per questo la Forestale ha messo appunto alcuni consigli su come comportarsi sulle piste da sci:
1. Ogni sciatore/snowboarder deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo altre persone e provocare danno;
2. Ogni sciatore/snowboarder deve tenere una velocità ed un comportamento adeguati alle proprie capacità nonché alle condizioni generali e del tempo;
3. Lo sciatore/snowboarder a monte, il quale, per la posizione dominante, ha la possibilità di scelta del percorso, deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle;
4. Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte che a valle sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore/snowboarder sorpassato ed evitando di incrociare le traiettorie del sorpassato;
5. Lo sciatore/snowboarder che si immette su una pista o attraversa un terreno di esercitazione, deve assicurarsi, mediante controllo visivo a monte e a valle, di poterlo fare senza pericolo per sé e per gli altri. Lo stesso comportamento deve essere tenuto dopo ogni sosta;
6. Lo sciatore/snowboarder deve evitare di fermarsi, se non in caso di assoluta necessità, sulle piste ed in specie nei passaggi obbligati o senza visibilità. In caso di caduta lo sciatore deve liberare la pista nel più breve tempo possibile;
7. Lo sciatore/snowboarder che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a discostarsene in caso di cattiva visibilità. Lo stesso comportamento deve tenere lo sciatore/snowboarder che discende a piedi la pista;
8. Tutti gli sciatori/snowboarder devono rispettare la segnaletica della pista.
9. Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente; l'omissione di soccorso è un reato dal 2003 in base alla legge sulla sicurezza dello sci;
10. Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne sia testimone è tenuto a dare le proprie generalità;
11. È buona norma che lo sciatore/snowboarder non curvi sul bordo della pista ma lasci sempre uno spazio sufficiente per agevolare il proprio sorpasso;
12. Bisogna prestare attenzione alle traiettorie degli sciatori/snowboarder, in considerazione del tipo di sci utilizzato, snowboard, telemark, fun carving.

Si raccomando inoltre a tutti gli sciatori, agli escursionisti nonché alle amministrazioni e agli enti locali di tenersi sempre informati sulle condizioni meteo, sulla situazione delle nevicate in atto e sull'eventuale pericolo valanghe prima di recarsi in montagna, consultando il sito www.meteomont.org, per cercare di prevenire le tragedie della montagna tenendosi costantemente aggiornati.

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AMBIENTE: SEQUESTRI E DENUNCE PER SMALTIMENTO ILLECITO DELLA MOLITURA DELLE OLIVE NEL COSENTINO

Sversavano le acque reflue tossiche ed altamente inquinanti in un bosco

Il personale del Comando Stazione Forestale di Trebisacce (CS), impegnato in un servizio di vigilanza ambientale nei territori dell'Alto Ionio Cosentino, ha sorpreso un uomo mentre si disfaceva delle acque di vegetazione provenienti dall'attività di molitura delle olive di un frantoio locale, riversandole sul suolo all'interno di un bosco di querce, nel comune di Oriolo. L'uomo di Trebisacce (CS), operaio del frantoio, con un'autocisterna appositamente allestita e documentazione di accompagnamento del carico, destinato all'utilizzo agronomico mediante spandimento superficiale su terreni agricoli, si è disfatto invece delle acque di vegetazione riversandole nell'area boscata grazie ad un grosso tubo direttamente collegato alla cisterna che le conteneva.
Le acque reflue di frantoio sono note per i loro effetti tossici sulle piante e altamente inquinanti per il suolo, pertanto il loro riutilizzo in agricoltura è regolamentato da rigide norme di carattere tecnico e amministrativo proprio per scongiurare gli effetti tossici che possono causare all'ambiente. Il tempestivo intervento del personale forestale ha interrotto l'attività illecita in atto, il mezzo è stato posto sotto sequestro e l'autore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Castrovillari, in concorso con il titolare del frantoio.

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