NOTA STAMPA
FORESTALE: FURTI DI LEGNA, NUOVA REALTÀ CRIMINALE
Dai controlli effettuati nel corso del 2013 emergono sensibili incrementi dei reati complessivi connessi, con
incidenza sempre maggiore in zone del sud Italia, e circa 25 sono le persone arrestate in flagranza di reato
I furti di legna sono entrati a pieno titolo fra i crimini più frequenti del panorama degli illeciti. Crescono
in numero esponenziale, infatti, gli illeciti riguardanti la materia ed enormi sono i danni prodotti da tale
condotta criminosa.
Zone interessate- La problematica interessa tutto il territorio nazionale ma trova maggiore espansione
nelle regioni del centro e del sud, con particolare insistenza in Calabria e Puglia. Proprio in tali zone si è
incrementata l’attività nefanda dei tagliatori abusivi di legna che si introducono nei terreni demaniali,
spesso nei parchi nazionali ma anche in terreni privati e, approfittando dell’assenza dei proprietari o
superando i limiti al taglio imposti da autorizzazioni amministrative, sottraggono enormi quantitativi di
legna per rivenderla a costi inferiori alle medie regionali.
Boschi coinvolti Vengono colpiti maggiormente foreste demaniali, boschi compresi in zone sottoposte a
vincoli idrogeologici e paesaggistici, parchi nazionali e regionali, tutte quelle foreste in cui sono presenti
alberi di alto fusto e di specie particolarmente pregiate, non vengono risparmiati alberi secolari e zone di
alto pregio ambientale. Sono effettuati tagli anche in terreni privati e proprietà comunali.
Specie prescelte- Sono vittime preferite dei tagli tutte le specie quercine, favorite grazie al largo utilizzo
possibile sia come combustibile che come legname per la realizzazione di mobili e accessori vari. Sono
trafugati in particolare Cerro, Carpino nero, Rovere, Farnia ma anche olivi, castagni e pioppi. I tagli
effettuati sugli alberi sono spesso a raso, procedura che ricordiamo è vietata dalle prescrizioni di massima,
senza alcuna cura per la salute dell’albero stesso nonché del ruolo offerto dalle piante nella protezione dal
rischio idrogeologico, riducendo la capacità dell’albero di contrastare eventi franosi e tracimazione delle
acque. L'asportazione del soprassuolo su vaste aree, non confortato da un successivo ripristino artificiale
delle piante tagliate, può avere una forte influenza sul paesaggio. Anche l'impatto ambientale di questo
tipo di trattamento boschivo è notevole dato che priva tutti gli animali di una vasta area di ogni possibile
rifugio o luogo di nidificazione. Se effettuato in terreni acclivi può mettere in pericolo la stabilità dei
versanti. Sono possibili, inoltre, danni da vento su quelle piante da sempre protette dalle altre presenti,
che si trovano repentinamente isolate dal taglio operato in maniera brusca e incauta.
Reati e sanzioni amministrative contestate – Per i furti di legname sono stati contestati reati per furto,
invasione di terreni demaniali, danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali. Si segnala che gran
parte degli arresti sono avvenuti in flagranza di reato grazie all’opera di controllo e monitoraggio delle
zone boschive svolto dal Corpo forestale dello Stato anche con tecnologia di controllo remoto del
territorio. Le aree vengono sottoposte nella quasi totalità degli eventi a sequestro preventivo e
conservativo per evitare ulteriori conseguenze lesive sull’ecosistema.
Numerose le violazioni amministrative contestate per assenza delle autorizzazioni previste da legge in
materia di tagli boschivi o per il superamento dei limiti imposti dalle stesse.
Monitoraggio del fenomeno per l’anno 2012 – Il Corpo forestale dello Stato quale Corpo di polizia
maggiormente impegnato nel controllo e nella repressione del fenomeno, effettua annualmente il
monitoraggio del fenomeno. Sono stati registrati nell’anno 2012 un totale di 823 illeciti penali che hanno
condotto alla denuncia di 384 persone; 4.014 illeciti amministrativi per un importo pari a 3.332.775 euro,
su un totale di 40.179 controlli effettuati culminati con 20 arresti. Dai primi dati emergenti dai controlli
effettuati nel corso del 2013, si riscontrano, inoltre, sensibili incrementi dei reati complessivi, con
incidenza sempre maggiore in zone del sud Italia, sottoposte a vincolo idrogeologico e Parchi nazionali o
regionali. In particolare sono state circa 25 le persone arrestate in flagranza di reato.
Ricavi del traffico – Il ricavo derivante dalla vendita del legname trafugato è stimato dai 3 agli 8 euro al
quintale a seconda della specie lignea rivenduta. Considerata la mole di materiale asportato, consistente in
svariati quintali di legna, il ricavo è decisamente redditizio.
Nel contrasto del fenomeno vengono usate con profitto anche apparecchiature di vigilanza a distanza,
quali videocamere, opportunamente occultate nella vegetazione. Sono stati possibili arresti in flagranza di
reato proprio grazie alle immagini fedelmente riportate agli inquirenti, che sono potuti intervenire
arrestando sul fatto gli autori del crimine ed evitando ulteriori conseguenze lesive sull’ecosistema bosco.
Le novità introdotte dalla normativa europea – Con Decisione del 19 agosto 2013, la Commissione
europea ha riconosciuto, ai sensi del Regolamento (EU) 995/2010 che stabilisce gli obblighi degli
operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati, i primi due Organismi di controllo che
sono: “Con”
www.nepcon.net, che opererà in tutti gli Stati membri, ed il “Consorzio servizi – legno
sughero”
www.colegno.it, che opererà specificatamente in Italia.
La Decisione di riconoscimento è l’atto finale dell’iter previsto dal regolamento “Legno” per chi, entità
pubblica o privata (società, ente, azienda o autorità) legalmente stabilita nell’Unione, una volta ottenuto il
certificato di riconoscimento, può supportare gli operatori che non intendano sviluppare un proprio
sistema di dovuta diligenza, per il rispetto della EUTR.
La normativa europea e i due Organismi recentemente creati, rendono possibile una tracciabilità della
filiera del legno, per evitare che vengano introdotti sul mercato legnami privi della certificazione sulla
provenienza lecita del materiale, sulla correttezza dei tagli effettuati e certezza che il prezzo non sia il
risultato di una condotta lesiva dell’ambiente e del paesaggio.
In Italia l’Autorità competente nazionale preposta all’attuazione dei regolamenti FLEGT ed EUTR è il
Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che si avvale in particolare del Corpo forestale
dello Stato, per l’effettuazione dei controlli previsti dalle stesse norme comunitarie.