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In un mese, sei appuntamenti internazionali per la denominazione
Vino, il Consorzio Vino Chianti in tour promozionale: Brasile, Usa, Germania, Polonia e Russia le prossime tappe
Firenze, 16 ottobre 2018 - Sei appuntamenti promozionali internazionali nel prossimo mese, per un investimento complessivo di 350mila euro, con tappe in Brasile, Usa, Germania, Polonia e Russia. E’ l’attività del Consorzio Vino Chianti realizzata attraverso il progetto europeo OCM (Organizzazione Comune Mercato vitivinicolo) e PSR Regione Toscana Misura 3.2.
Dal prossimo 18 ottobre, 17 aziende del Consorzio voleranno oltreoceano a San Paolo in Brasile, per poi volare, all’interno dell’eventoSimply Italian Great Wines U.S. Tour 2018 di IEM, (International Exhibition Management), prima a New York, il 22 ottobre, e dopo due giorni con una tappa mai affrontata a Las Vegas.
Un tour che è un “walk around tasting” dedicato a operatori e stampa specializzata per far conoscere grazie a specifici seminari il vino Chianti docg e la relativa Denominazione Chianti e poi per promuoverli grazie a interessanti incontri B2B, tra importatori dell’area, ed aziende partecipanti finalizzati ad avviare e/o consolidare canali di commercializzazione.
A novembre si torna in Europa, con due eventi organizzati di concerto con il Gambero Rosso in cui il Consorzio sarà presente con un proprio banco istituzionale e due seminari specifici. Primo appuntamento a Varsavia il 14 novembre per poi continuare ad Amburgo il 16 novembre Nei seminari verranno presentate 7 riserve e 7 chianti d’annata selezionati. E infine si vola in Russa, a Mosca, il 22 novembre, nell’ambito dell’evento del “Gambero Rosso WORLDTOUR 2018 - MOSCA” dove in aggiunta alle aziende che hanno avuto riconosciuti i tre bicchieri da parte del Gambero Rosso, avremo un area dedicata al Consorzio Vino Chianti ed alle sue numerose aziende che hanno sposato l’iniziativa. La giornata del 22 novembre prevede inoltre una masterclass tenuta da Marco Sabellico, interamente dedicata alle eccellenze della Denominazione.
“La promozione internazionale è un veicolo fondamentale per valorizzare e rendere più solide le nostre aziende - commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - Essere presenti su mercati chiave e dalle enormi potenzialità con una formula coordinata e organizzata si sta confermando una modalità vincente. Fondamentale, come lo dimostrano i fatti, si è rivelata la programmazione a lungo termine, soprattutto nei mercati emergenti e diversificati come la Cina”.
La Germania che fino a qualche anno fa rappresentava un mercato di riferimento è stata reinserita nel programma eventi proprio per mantenere l’attenzione del consumatore tedesco che a volte è distratto da offerte di vino comunitario più a buon mercato, mentre sulla Polonia, paese dalle importanti potenzialità riteniamo sia doveroso investire per promuovere la Denominazione Vino chianti docg.
“Dalla Russia – conclude Busi - ci attendiamo importanti risposte anche se trattasi di mercato difficile, ma riteniamo che il binomio food e vino italiano siano armi vincenti per concretizzare le potenzialità di quel mercato costituito da milioni di persone ad alto reddito che oltre ad apprezzare il made in Italy in generale sempre più spesso sono presenti in Italia, ed in toscana in particolare, costituendo un business da tenere sotto controllo.”
E proprio in Cina prosegue con successo l’attività della “Chianti Academy”, la prima scuola del Consorzio Vino Chianti realizzata col supporto di Interwine di Guangzhou, leader del mercato fieristico cinese e da qualche anno partner del Consorzio nelle attività di promozione in Cina. L’Accademia ha l’obiettivo di formare e qualificare nuovi esperti della denominazione. Quattro le prossime tappe di novembre, con i relativi cicli di lezioni: Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen.
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16/10/2018, 18:06 |
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Marco
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Due tappe importanti per la Denominazione: il 14 novembre Varsavia e il 16 si vola ad Amburgo Vino, il Consorzio Vino Chianti e il Gambero Rosso presentano: "OLTRE IL CHIANTI D.O.C.G. - Un'esperienza completa sul vino rosso italiano più conosciuto nel mondo"
Firenze, 2 novembre 2018 - "Oltre il Chianti d.o.c.g. - un'esperienza completa sul vino rosso italiano più conosciuto nel mondo, ispirata alla musica classica”, è questo il titolo del tour in Europa che vede la collaborazione fra Consorzio Vino Chianti e Gambero Rosso per valorizzare le aziende su mercati strategici.
Si parte il 14 novembre prossimo per Varsavia per poi volare il 16 novembre ad Amburgo. In questi due eventi, il Consorzio avrà un proprio banco istituzionale con un assortimento di oltre 45 etichette di Chianti selezionate tra 27 aziende associate. Previsti due seminari, condotti da Marco Sabellico, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, in cui verranno proposte due batterie di degustazione orizzontale: 7 vini Riserva 2015 e 7 vini d 'annata 2016, uno per ciascuna delle sottozone di produzione Chianti D.O.C.G.
Sarà un viaggio ispirato alla musica classica, una composizione sensoriale contemporanea scritta seguendo le emozioni che il vino regala. E' l'omaggio che il Consorzio Vino Chianti fa a due paesi con una grande e raffinata tradizione musicale: ad Amburgo, l’appuntamento sarà declinato sulle sonate di Brahms, a Varsavia il filo conduttore sarà la “Polonaise” di Chopin.
"Quello tedesco è sempre stato un mercato di riferimento - commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - ma è necessario mantenere alta l'attenzione dei consumatori con una programmazioni di eventi di qualità, destinati a operatori specializzati, in grado di sottolineare le fortissime differenze tra la Denominazione Vino Chianti d.o.c.g. e le altre offerte di vino comunitario di cui il mercato europeo è inondato”. In 5 anni, dal 2012 al 2017, secondo i dati Nomisma Wine Monitor, le importazioni di vino italiano in Germania sono cresciute del 6,3%, quasi un punto in più rispetto alla media del 5,5%. Salta all’occhio l’ottima performance dei rossi Dop della Toscana con una crescita del 13%, passando da 75,9 a 85,7 milioni di euro.
Discorso diverso per la Polonia. Qui i valori delle importazioni sono molte contenute, si parla di 273 milioni nel 2017, ma le dinamiche di crescita sono esplosive. L’import italiano in 5 anni, dal 2012 al 2017 (fonte Nomisma - wine monitor) è cresciuto del 97%, per un totale di 52 milioni di euro: "E' un paese dalle potenzialità interessanti - aggiunge Busi - sui cui è fondamentale essere presenti ora per posizionarsi al meglio e promuovere i nostri prodotti."
"Germania e Polonia si presentano come mercati strategici - conclude il presidente Busi - a cui va dedicata un'attenzione particolare. Noi ci presentiamo con il meglio della Denominazione per dare un messaggio chiaro di alta qualità, in grado di attirare un pubblico che già ama il made in Italy ed è sempre alla ricerca delle eccellenze."
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02/11/2018, 15:08 |
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20 vini del Consorzio nella grande competizione internazionale Il Consorzio Vino Chianti protagonista in Cina con Interwine Grand Challenge 2018
Una rappresentanza anche nella giuria di 21 esperti. Il presidente Busi: “Rafforziamo sempre di più la nostra presenza”
Firenze, 6 novembre 2018 - Un legame sempre più stretto con la Cina, rinsaldato da una nuova importante missione: la 21esima edizione di Interwine Grand Challenge 2018, la famosa competizione che quest’anno avrà in giuria anche un rappresentate del Consorzio Vino Chianti, Luca Alves, dell’Ufficio eventi.
Il Grand Challenge è uno dei più importanti eventi collegati alla grande fiera Interwine di Canton, la manifestazione internazionale che richiama due volte l’anno più di 50mila visitatori internazionali, tutti operatori del settore come buyers, importatori e sommelier. Un’occasione imperdibile per rafforzare rapporti commerciali e costruirne di nuovi.
Dal 9 all’11 novembre Canton ospiterà il meglio delle etichette mondiali e il Consorzio sarà protagonista con una masterclass sulla denominazione e con un roadshow con tappa a Xiamen il prossimo 15 novembre.
Una settimana prima, come accade da 20 edizioni, si terrà Interwine Grand Challenge 2018 a Foshan, città non distante della sede della fiera, dove entreranno in competizione vini da tutto il mondo e di tutte le categorie. Sono stati candidati ben mille campioni di vini e il Consorzio Vino Chianti parteciperà con 20 etichette. A decretare i vincitori ci sarà una giuria composta da 21 specialisti di settore, giornalisti e tecnici, che valuteranno i campioni con assaggi rigorosamente alla cieca. Nei giorni della gara, l’8 novembre, si terrà anche un summit di esperti di vini internazionali a cui parteciperà anche il Consorzio Vino Chianti con l’intervento di Luca Alves sul vino Chianti
“Il mercato cinese ci sta premiando e noi continuiamo a rafforzare la nostra presenza con collaborazioni sempre più importanti - commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - Interwine è per noi un punto di riferimento e la reciproca stima sta producendo risultati molto positivi per le nostre aziende, che possono contare su un mercato di sbocco dalle potenzialità enormi”. E’ con Interwine, leader nel mercato fieristico cinese, che il Consorzio ha organizzando la Chianti Academy China, la prima scuola dedicata a professionisti del settore che vogliono imparare la storia e la cultura del vino Chianti. “La nostra strategia proporzionale punta sulla qualità e sulla specificità del prodotto - continua Busi - e noi ci rivolgiamo a una fascia di mercato che premia l'eccellenza e ama il made in Italy. Essere presenti con ruoli da protagonista in eventi di questa portata fa bene a tutto il sistema del vino toscano e italiano”
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06/11/2018, 21:44 |
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Marco
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Il 22 novembre il grande evento “Tre Bicchieri” I migliori vini italiani in mostra a Mosca, il Consorzio Vino Chianti in tour con il Gambero Rosso
Import toscano cresciuto in 5 anni del 10,5%. Il presidente Busi:” Mercato difficile, ma ci aspettiamo risposte importanti”
Firenze, 9 novembre 2018 - Il Consorzio Vino Chianti vola a Mosca con il Gambero Rosso. Un grande evento in programma il 22 novembre per consolidare la presenza della Denominazione e proseguire con l’attività promozionale che ha già portato il Consorzio in Russia nel corso di quest’anno. Il contesto prestigioso è il Gambero Rosso TreBicchieri, che raccoglie i vini italiani di altissimo livello e premiati con il massimo punteggio, “Tre bicchieri” appunto, dal Gambero Rosso. Qui il Consorzio avrà un’area dedicata con 15 aziende associate e un’ampia gamma di vini in esposizione. L’evento dal nome “Di Telegraph” prevede anche un seminario condotto dal curatore delle guide del Gambero Rossi Marco Sabellico e dedicato a professionisti del settore e stampa specializzata con una degustazione verticale di Riserve dal 2015 al 2006, una per ognuna delle 7 sottozone del Chianti
“Dalla Russia ci aspettiamo risposte importanti anche se consapevoli che si tratta di un mercato difficile, in cui esistono forti restrizioni sulla commercializzazione dei prodotti alimentari, con un embargo che rallenta le importazioni e amplifica di molto gli adempimenti burocratici - commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - La nostra attività promozionale è indirizzata ad un pubblico con un’alta capacità di spesa che già conosce l’Italia e apprezza i nostri prodotti. L’obiettivo del Consorzio è rafforzare la nostra offerta nel Paese e consolidarne la posizione. Essere presenti a Mosca con il Gambero Rosso è di certo un bel biglietto da visita”
I numeri che raccontano i rapporti commerciali tra Italia e Russia sono incoraggianti. Secondo le rilevazione Nomisma Wine Monitor, dei 167 milioni di euro di vino fermo importato dall’Italia nel 2017, il 13% sono vini rossi Dop della Toscana, per un controvalore di 21 milioni di euro. Tra il 2012 e il 2017, le importazioni di rossi Dop toscani sono aumentate in Russia del 10,5%.
A livello generale, sempre facendo riferimento al periodo 2012-2017, l’import di vino in Russia è cresciuto dell’8%, con un buon recupero nel 2017 dopo un biennio 2015/16 di forte riduzione a causa della crisi del petrolio e della svalutazione del rublo. Le importazioni dall’Italia sono cresciute del 24%, per un valore di 255 milioni di euro, pari al 29% del totale, facendo del nostro paese il primo fornitore di vino della Russia.
“Partendo da questi numeri - aggiunge il presidente Busi - ci muoviamo per dare alle nostre aziende una posizione di rilievo in un mercato potenzialmente molto interessante. Il nostro vantaggio competitivo è nella qualità dei vini e in un marchio amato perché espressione del meglio del made in Italy”
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09/11/2018, 13:48 |
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Grande successo del corso promosso dal Consorzio Vino Chianti Vino: 240 iscritti in 4 città per la prima 'Chianti Academy' in Cina
Da domani al via gli esami per diventare “Chianti wine expert”. Il presidente Busi: “Progetto importante per consolidare la presenza delle nostre aziende”
Firenze, 4 dicembre 2018 - Tempo di esami finali per i 240 esperti cinesi che hanno partecipato alla prima Chianti Academy in Cina, il corso per diventare esperti del vino Chianti docg, dedicato a professionisti del settore organizzato dall’omonimo Consorzio Vino Chianti col supporto di Interwine di Guangzhou, leader del mercato fieristico cinese e da qualche anno partner del Consorzio nelle attività di promozione in Cina.
Shenzhen, Guangzhou, Shanghai e Beijing sono le città in cui la Chianti Accademy è stata aperta e il successo è stato sorprendente.
“Abbiamo avuto subito una grande risposta - ha commentato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - La Cina si conferma essere è uno dei mercati esteri più importanti per il vino italiano, con un interesse che non si esaurisce con il consumo o la degustazione, ma che coinvolge anche la nostra cultura e tradizione. L’Accademia è un progetto importante per consolidare la presenza dei prodotti delle nostre aziende in un paese dalle enormi potenzialità”.
Secondo i dati Nomisma, infatti, l’export di vino italiano è cresciuto del 3,3 per cento rispetto allo scorso anno. L’export di rossi Dop imbottigliati è stato meno incisivo, con una variazione di appena l’1%, mentre nella categoria hanno fatto meglio i rossi Dop della Toscana che hanno messo a segno un +11,3%.
Nel corso di questi tre mesi, gli iscritti all’Accademia hanno approfondito la conoscenza del vino Chianti, soprattutto grazie ai confronti fra annate e riserve. Hanno imparato la storia e la cultura del vino toscano, studiato la catena di produzione della denominazione e le politiche di tutela del prodotto, il disciplinare di produzione, con un assaggio intensivo delle diverse etichette delle aziende associate al Consorzio. Hanno analizzato inoltre gli abbinamenti con il cibo, anche con piatti cinesi, e approfondito tematiche più attuali, come il consumo tra i giovani, la comunicazione e il marketing del prodotto.
Da domani, a partire da Shangai e poi a seguire Beijing, Shenzhen e Guangzhou, i partecipanti seguiranno l’ultima lezione con una degustazione di una serie di etichette di Vin Santo del Chianti e una batteria di vini Chianti docg di annate particolari, fuori commercio, ma utili a far capire la potenzialità di invecchiamento del vino. Il giorno dopo ci saranno gli esami, con un quiz tecnico a domande chiuse, uno a domande aperte e poi un blind testing che metterà alla prova le loro capacità nel riconoscere le varie sfaccettature del vino Chianti. Al termine della sessione di esami, i partecipanti riceveranno il diploma ufficiale di “Chianti wine expert”
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04/12/2018, 18:58 |
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Vino, Busi (Chianti): “Bene i controlli ma basta con le complicazioni burocratiche” Il presidente Consorzio Vino Chianti: “ok all'informatizzazione ma valga anche per i controllori che invece continuano a chiederci timbri e scartoffie”
Firenze, 14 dicembre 2018 - “E' oramai da più di un anno che stiamo vivendo una informatizzazione del nostro settore da parte del ministero. Il che ha prodotto non poche difficoltà al nostro settore che è costituito da tantissimi piccole e medie aziende. Le istituzioni e il ministero in particolare, a fianco degli obblighi, dovrebbero però prevedere anche aiuti e incentivi per far si che ogni azienda possa mettersi al passo con la nuova tecnologia informatica prevedendo al contempo strumenti facili. Perché non possiamo permettere che all'impresa vitivinicola sia messa un'altra tassa occulta sotto forma di costi suppletivi per ottemperare a degli obblighi. Non possiamo cioè obbligare l'imprenditore a pagare qualcuno per osservare la legge, ma deve essere in grado di farlo da solo e quindi serve un sistema semplice e comprensibile e non fatto da burocrati per burocrati” così Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti. a margine del convegno promosso dall'Unione Italiana Vini su “adempimenti e semplificazioni della normativa vitivinicola” organizzato a Firenze.
“In più è indispensabile che questo necessario aggiornamento professionale a cui si stanno adeguando i nostri imprenditori – continua Busi - sia fatto anche dalle istituzioni, del ministero e dei vari organi di controllo. Cioè noi vogliamo sì mettere tutti i nostri dati sul SIAN, il sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo, ma questo poi deve essere la unica banca dati valida per tutti. Perché non si può chiedere a un'azienda il cui core business è produrre vino di trasformarsi in una impresa informatica e poi dopo questo sforzo l'ente certificatore non usa il SIAN e vuole dalle imprese altri dati e sotto altra forma”.
“Basti pensare che quest'anno prima abbiamo immesso i nostri dati elettronicamente dentro la banca dati SIAN e poi siamo stati costretti a comunicare i soliti dati ad ARTEA. E' un doppio lavoro inutile e dispendioso. I dati sono là nel SIAN potete andarli a prendere là, non serve che opprimiate continuamente le aziende con carte, timbri e scartoffie” conclude il presidente Consorzio Vino Chianti.
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14/12/2018, 13:12 |
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In un anno il valore del venduto è pari a 55,941 milioni di euro per 15,8 milioni di bottiglie Chianti, cresce del 6,9% il valore delle vendite nella grande distribuzione
Segnali positivi dalla GDO nonostante il calo generalizzato. Negativo invece (-4%) l’andamento delle denominazioni toscane. Busi: “In crisi il sistema vino toscano. Appello ai Consorzi per affrontare uniti questa difficile situazione”
Firenze, 18 dicembre 2018 - La grande distribuzione premia il Chianti, un risultato ancora più importante se si considera il calo generalizzato delle vendite di vino che tra gennaio e ottobre di quest’anno ha lasciato sugli scaffali dei grandi supermercati il 6,2% del prodotto (Fonte dati Tre Bicchieri Gambero Rosso). Colpa dell’annata terribile del 2017, che ha provocato un aumento sostanzioso dei prezzi della materia prima e inciso così sulle scelte di consumo.
Ma il Chianti resiste, anzi cresce, con un +3% del numero delle bottiglie vendute e un aumento del +6,9% in termini di valore, tanto da attestarsi così sui 55,941 milioni di euro.
In un anno, da ottobre 2017 a ottobre 2018, sono state vendute attraverso i canali della GDO ben 15,875 milioni di bottiglie della denominazione Chianti, a un prezzo medio di 3,42 euro al litro, segnando un + 3,8% in più rispetto al prezzo medio del periodo precedente. Le regioni italiane dove si registrano le vendite maggiori sono la Lombardia e a seguire Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Liguria. E’ questo la fotografia sulla grande distribuzione che emerge dalle rilevazioni Symphony I.R.I per il Consorzio Vino Chianti.
“Il Chianti continua ad andare forte sul mercato interno - afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - Questi risultati consolidano la posizione della denominazione in Italia e dà un segnale positivo sull’apprezzamento e sulla riconosciuta qualità del prodotto da parte dei consumatori. Una performance che, unita agli ottimi risultati che stiamo ottenendo in Cina, grazie ad una strategia che portiamo avanti da ben sette anni e che sta dando ora i suoi frutti, riesce a ripianare le forti perdite registrate in Gdo su altri mercati esteri, come in Canada o in Germania”
Non c’è nulla da festeggiare dunque. L’altra faccia della medaglia infatti sono le rilevazioni sull’andamento generale delle denominazioni elaborate da A.VI.TO.- Associazione vini toscani DOP e IGP sul totale degli ettolitri immessi sul mercato dalle principali denominazioni toscane. Dal confronto dei dati - periodo compreso tra il primo gennaio e il 31 ottobre 2018 con lo stesso periodo del 2017 - emerge un calo medio complessivo delle vendite delle varie denominazioni del 4%.
“Una tendenza da qualche mese negativa, a dimostrazione di una crisi che sta interessando il “sistema vino” toscano. Nonostante le buone performance nella grande distribuzione, non possiamo ritenerci assolutamente soddisfatti di questo 2018 - continua il presidente Busi - Stiamo vivendo una situazione di difficoltà generale che ricade sulla pelle delle nostre aziende. La produzione, è noto, è calata, in base a stime provvisorie, del 10-15%. Tutto il settore agricolo vive un disagio che sta diventando sempre più strutturale. Facciamo appello a tutti i Consorzi affinché uniti possiamo affrontare questa situazioni e insieme presentare alla Regione Toscana le nostre richieste. Riteniamo fondamentale che venga analizzato al più presto questo preoccupante stato di cose e si proceda ad individuare mezzi e strumenti di sostegno per dare respiro ai produttori e far ripartire il settore. E’ necessario intervenire subito per evitare che i nostri competitors stranieri acquistino troppo vantaggio. Questi dati sull’andamento devono farci riflettere - conclude Busi - una tendenza che se si consolida rischia di provocare seri danni a tutta l’economia regionale”
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18/12/2018, 18:56 |
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Marco
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L’appello del presidente del Consorzio Vino Chianti Il Chianti re della tavola delle feste, Busi: “Premiamo la tradizione, la qualità e il lavoro delle nostre aziende”
Firenze, 30 dicembre 2018 - “Per la tavola delle feste, il Chianti è la scelta ideale. Premiamo la tradizione, la qualità, il lavoro delle nostre aziende per iniziare al meglio il nuovo anno. E’ l’augurio migliore". E’ l’invito del presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, a brindare con il vino toscano. “Condividere una buona bottiglia di Chianti, ad esempio Riserva, o chiudere un pasto importante con un buon Vin santo, è quanto di meglio si può offrire ai propri ospiti oppure portare in dono”.
Nella tradizione toscana, il Chianti, nelle sue diverse espressioni, è il protagonista di abbinamenti felici a piatti della cucina regionale tipica. “Una cultura enogastronomica dalle radici profonde - continua Busi - che è bene onorare sempre, ma che assume un significato ancora più profondo nei giorni di festa”.
Il Consorzio Vino Chianti, per omaggiare questa amata tradizione, ha pubblicato un suo ricettario (Slow Food Edizioni) che unisce le storie della terra Toscana alle sue ricette più famose, alcune dimenticate altre sorprendenti per la loro modernità, che alternano a ingredienti e preparazioni aneddoti curiosi e omaggi a personaggi che hanno dedicato la loro vita all’esaltazione di questa tradizione, come il famoso enogastronomo fiorentino Leo Codacci.
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30/12/2018, 20:12 |
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Marco
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Non è accettabile dover veder morire un ragazzo di 28 anni sull'autostrada perché si è trovato davanti all'improvviso un cinghiale. Tanto meno è accettabile la sottovalutazione di un problema che oramai ha assunto i tratti di una vera e propria emergenza nazionale.
La tragedia avvenuta nei giorni scorsi in A1 dove, a causa di un improvviso attraversamento di cinghiali, ha perso la vita un uomo di 28 anni e sono rimaste ferite altre 10 persone, infatti è solo il triste epilogo di una emergenza ormai nota a livello nazione e che nessun Governo ha voluto mai affrontare con decisione: gli ungulati.
Il nostro Paese, da nord a sud, ormai è in balia di un incontrollato quanto pericoloso aumento demografico di questi animali che si rendono quotidianamente protagonisti di una migrazione verso i centri abitati che, almeno fino ad oggi, sembra non interessare nessuno.
Sono anni che chi lavora la terra, dagli imprenditori agli agricoltori, si trova costantemente a fare i conti con i danni che questi animali provocano alle varie colture, senza poter fare niente per opporsi. Un vero e proprio bollettino di guerra in cui l'uomo è spettatore inerme di un fenomeno causato da un silenzio assordante con cui la politica, ieri e oggi, ha affrontato la questione.
Lascia quindi piuttosto perplessi che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nei giorni scorsi abbia derubricato il problema ad un mero controllo delle recinzioni, segno evidente che non ha compreso a pieno la gravità di quanto sta accadendo.
Caro ministro, le possiamo assicurare che non si tratta di un problema di reti o guardrail, ma più semplicemente di selvaggina fuori controllo che si riproduce ormai da tempo senza nessuna cura da parte del suo proprietario. Ovvero lo Stato. Il paradosso infatti sta tutto qui: gli agricoltori e i cittadini si trovano a doversi difendere da quello che è per legge considerato un bene dello Stato.
Le imprese non si dovrebbero difendere dallo Stato, ma dovrebbe essere lo Stato a difendere le imprese. E invece a causa della presenza fuori controllo degli ungulati ogni anno noi imprenditori agricoli ci troviamo a dover rivedere al ribasso le stime delle nostre produzioni con gravi ripercussioni sui mercati. Nel mondo la competizione è spietata e le aziende che rappresentano il Made in Italy dovrebbero essere considerate un patrimonio di tutta Italia e di tutti gli italiani. Invece vediamo che non solo i nostri concorrenti stranieri sono aiutati dai loro Governi, ma che noi dobbiamo pagare la tassa occulta e indiretta dei danni provocati dagli ungulati. Per questo riteniamo che sarebbe giusto prevedere una legge sulla legittima difesa degli agricoltori dagli ungulati, in maniera tale da permettere a chi fa impresa di difendere se stessi e il proprio lavoro.
Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti
Allegati:
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07/01/2019, 16:17 |
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Marco
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Il presidente Busi “Fase complicata, serve lavorare tutti insieme per il nostro territorio”
Il Consorzio Chianti ha incontrato le categorie imprenditoriali “Facciamo rete, non guardiamo ai campanili”
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15/01/2019, 19:12 |
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