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VINO: ACCORDO FRA IL CONSORZIO VINO CHIANTI E BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA PER SOSTENERE LE AZIENDE VITIVINICOLE
Il direttore Bani (Chianti) “Fare sinergia unica strada percorribile per rilanciare economia del territorio”
Steve Hammoud conferma l’impegno di BMps al fianco delle imprese con prodotti dedicati
Firenze, 13 dicembre 2017 - Un pacchetto di misure ad hoc per la crescita a sostegno dei produttori aderenti al Consorzio Vino Chianti messo a disposizione da Banca Monte dei Paschi di Siena. E' quanto prevede l’accordo siglato dal Consorzio e dall’istituto di credito per aiutare le aziende vitivinicole toscane all'indomani di una stagione complicata caratterizzata da siccità e gelate.
BMps ha predisposto diverse linee di prodotti destinate specificatamente alle attuali e più evolute esigenze finanziarie delle imprese vitivinicole associate al Consorzio prevedendo in particolare misure a sostegno delle aziende colpite da calamità naturali.
Obiettivo del pacchetto è favorire infatti il più elevato ritorno economico possibile per le imprese e per il territorio, attraverso la promozione di una crescente qualità del prodotto, la diluizione e la programmazione delle normali vendite e, infine, la stabilizzazione dei prezzi di mercato.
“Siamo convinti che sia quanto mai necessario lavorare in sinergia sul territorio per sostenere le nostre imprese - dichiara Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti – convinti che per risollevare le sorti della nostra economia questa rappresenti l'unica strada percorribile. Una convenzione che viene in aiuto alle nostre singole aziende proprio in quel settore agricolo che rappresenta una parte importante del PIL toscano che non può essere abbandonato.”
“Banca Monte dei Paschi di Siena si conferma al fianco delle aziende del Chianti per affrontare insieme il futuro con grande fiducia – commenta Steve Hammoud, responsabile della direzione territoriale mercato di Firenze Centro Nord di BMps -. La nostra Banca è da sempre partner principale e interlocutore forte nel mondo vitivinicolo toscano ed è per questo che abbiamo deciso di garantire misure ad hoc e soluzioni ideali per le aziende affiliate al Consorzio, per favorire la crescita e le ricadute positive dirette, nell’indotto e nell’ambiente, anche in casi di calamità naturale”.
Nello specifico, l’accordo prevede finanziamenti per i programmi aziendali di reimpianto vigneti; finanziamenti per sostenere le spese di produzione, invecchiamento e riserva, affinamento dei vini di qualità prodotti (durata massima complessiva 7 anni); e finanziamenti di durata massima di 18 mesi per sostenere le spese di produzione, affinamento, pubblicità e commercializzazione della produzione aziendale destinata all’imbottigliamento ed alla vendita con il proprio marchio aziendale o come finanziamento per le scorte di cantina.
Allegati:
Accordo Banca Mps e Consorzio Vino Chianti.jpg [ 56.15 KiB | Osservato 3011 volte ]
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13/12/2017, 14:38 |
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Dal 15 dicembre al 31 gennaio arriva a Firenze la mostra fotografica The Proud Winegrowers di Edoardo Delille, nell’ambito del progetto "Behind the excellence" realizzato da Air Dolomiti e Cortona On The Move
I volti e l’orgoglio dei vignaioli toscani in mostra a Villa Bardini per celebrare i 90 anni del Consorzio Vino Chianti
Firenze, 15 dicembre 2017 – C'è chi porta i guanti da lavoro, e chi ha in mano gli attrezzi che lo accompagnano nei campi. Tutti volti fieri di un mestiere, quello del vignaiolo, che non è soltanto una passione ma è anche la ricchezza di un'intera regione: la Toscana. Dal 15 dicembre al 31 gennaio sarà allestita a Villa Bardini la mostra The Proud Winegrowers di Edoardo Delille, noto fotografo toscano di fama internazionale, in collaborazione con Consorzio Vino Chianti, nell'ambito del progetto Behind the excellence, realizzato da Air Dolomiti e dal festival internazionale di fotografia Cortona On the Move, con la partnership di The Trip Agency, per valorizzare le eccellenze dei territori italiani. La mostra arriva a Firenze dopo essere stata al Franz Josef Strauss International Airport di Monaco di Baviera dove è stata visitata da un milione di persone.
Sono 25 ritratti (150x100cm), dei proprietari e dei lavoratori di aziende del Consorzio Vino Chianti. Uomini e donne che con passione, esperienza e fatica lavorano ogni giorno nel mondo del vino. Ci sono loro infatti dietro questa grande eccellenza toscana. La mostra è stata inaugurata ieri, in occasione dei 90 anni del Consorzio Vino Chianti a Villa Bardini (in allegato foto e video). All'evento erano presenti un centinaio di invitati, fra i quali Jacopo Speranza, presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini Peyron, Donatella Carmi, vice presidente della Fondazione CR Firenze, Francesca Montessori, sales manager indoor Air Dolomiti, Antonio Carloni, direttore esecutivo Cortona On The Movie, Paola Concia, assessore al turismo del Comune di Firenze, Marco Remaschi, assessore all'agricoltura della Regione Toscana e Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana.
“E' per noi una bellissima opportunità di raccontare chi c'è dietro un prodotto diventato celebre in tutto il mondo – spiega Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – Il nostro vino rappresenta storia e una tradizione secolare ed è importante poterla esprimere anche attraverso la fotografia, in un luogo d'arte altrettanto ricco di storia come Villa Bardini. In questi anni il Consorzio ha fatto tantissimo, purtroppo il 2017 è stata un'annata qualitativamente molto buona ma quantitavamente scarsa. E questo comporterà difficoltà nel 2018 per le nostre aziende. Ma il mio augurio è che questi siano soltanto i primi di una lunga serie di 90 anni ricchi di grandi risultati come quelli appena trascorsi”.
“Questo incontro si inserisce nel desiderio di aprire Villa Bardini alle realtà più dinamiche del territorio – dice Jacopo Speranza, presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini Peyron - Vogliamo far conoscere sempre di più questo luogo, soprattutto ai fiorentini. Stiamo preparando un intenso programma di eventi per il prossimo anno per animare ancora di più questo luogo. Firenze si è confermata, alla Fiera internazionale del turismo di Berlino, una delle location più visitate dai turisti e questo è il miglior augurio di buon compleanno di una realtà così importante come il Consorzio Vino Chianti”. L'ingresso alla mostra fotografica darà la possibilità ai visitatori di ammirare anche la mostra Lloyd, Paesaggi Toscani del Novecento, allestita sempre a Villa Bardini, oltre a visitare lo splendido giardino che si affaccia su Firenze.
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15/12/2017, 12:48 |
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Entra in vigore la modifica del disciplinare Vino: dal 1° gennaio il Chianti si potrà imbottigliare solo in Toscana
Il presidente Busi "E' un cambiamento storico per garantire la tracciabilità del prodotto, maggiori e tempestivi controlli e conseguentemente maggiore tutela del consumatore"
Firenze, 29 dicembre 2017 - "Dal 1° Gennaio 2018 dopo lungo iter amministrativo, entrerà in vigore a tutti gli effetti la modifica dell’art. 5 comma 1 del disciplinare di produzione Vino Chianti nel quale si prevede che il vino Chianti DOCG si potrà imbottigliare, fatte salve le deroghe ed i diritti acquisiti nel tempo dalle aziende imbottigliatrici, soltanto in Toscana per garantire maggiore tracciabilità, maggiori e tempestivi controlli del prodotto, tutelando così il consumatore" E' questa in sintesi la novità introdotta nel disciplinare di produzione del Vino Chianti docg.
"Si tratta della modifica della delimitazione della zona di vinificazione, invecchiamento imbottigliamento e affinamento - spiega Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Vino Chianti – in quanto fino ad oggi infatti era possibile imbottigliare il nostro vino Chianti in tutto il mondo. Dal 1 gennaio 2018 grazie a questa modifica al disciplinare di produzione si potrà imbottigliare esclusivamente in quasi tutto il territorio della Toscana".
Non riguarderanno questo provvedimento, come previsto dalla regolamentazione dell'Unione Europea, le aziende confezionatrici ubicate fuori della Toscana che hanno già acquisito il diritto: cioè coloro che imbottigliano Chianti per almeno due anni negli ultimi cinque. In questo modo sarà però possibile bloccare ogni nuovo imbottigliatore con sede fuori dalla regione Toscana garantendo un maggiore controllo dell'intera filiera e dell'effettiva qualità del vino imbottigliato.
Per adesso, dopo l’approvazione in sede nazionale, operiamo in regime di “Etichettatura transitoria” in attesa che il fascicolo con la modifica in argomento, venga approvato in via definitiva in sede comunitaria, i cui tempi non sono al momento quantificabili.
Auspichiamo che la modifica apportata al disciplinare, che va essenzialmente verso la tutela del consumatore, venga approvato in sede comunitaria senza ulteriori rinvii o altro, ponendo in secondo piano la logica di non porre limiti alla attività imprenditoriale e della circolazione interna delle merci.
"E' un passaggio fondamentale per il futuro del vino Chianti - continua Busi - che arriva in un momento in cui è sempre più necessario tutelare il consumatore attraverso un filiera controllata e garantita. Con questa modifica poniamo fine ad una discussione che si trascina da oltre quindici anni e che permetterà di difendere con maggiore forza il nostro prodotto."
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29/12/2017, 19:08 |
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Rinnovata la partnership con il prestigioso Festival Habanos
Vino: Il Consorzio Vino Chianti torna a Cuba da protagonista
A L’Avana 20 aziende e più di 50 etichette. Alla cena di gala un Vin Santo del Chianti d.o.c. Riserva 2007 in abbinamento ad un esclusivo sigaro Partagàs lanciato per l’occasione
Firenze, 26 febbraio 2018 - Vino e sigari, un’accoppiata vincente. Il vino è ovviamente quello del Consorzio Vino Chianti e il posto perfetto non può che essere Cuba in occasione del XX Festival Habanos, la kermesse dedicata agli operatori di sigari premium più importante al mondo che riunisce ogni anno oltre 3 mila appassionati, in programma fino al 2 marzo.
Il Consorzio sarà presente anche quest’anno con circa 20 aziende e più di 50 etichette assortite tra Chianti, Superiore, Riserva, Sottozone e Vin Santo del Chianti A chiudere la kermesse, la consueta cena di gala con 1.200 invitati che vedrà come protagonista un Vin Santo del Chianti d.o.c. Riserva 2007 in abbinamento ad un esclusivo sigaro lanciato per l’occasione della storica marca Partagàs
“La presenza del Consorzio all’interno della kermesse diventa ogni anno sempre più importante - spiega Luca Alves, addetto agli eventi del Consorzio - I nostri vini sono presenti in tutti gli appuntamenti ufficiali del Festival, dalla serata di inaugurazione fino elle cene ufficiali e con un ruolo da protagonista nella serata di gala finale. Quest’anno abbiamo anche invitato alcuni importanti importatori provenienti da paesi in crescita nel commercio del vino come El salvador, Argentina, Panama, Paraguay, Cile, Perù”
La collaborazione fra il Consorzio Vino Chianti e Habanos nasce nel 2014. Nel 2015 la prima 'alianza' con Habanos Sa e la scelta del Consorzio come partner ufficiale per condurre il seminario più rilevante della manifestazione. Nel 2016 una prima degustazione di Vin Santi del Chianti con il Cohiba, il sigaro più prestigioso, in occasione del suo 50°esimo anniversario. Nel 2017, il tema della kermesse è stato Chianti D.O.C.G. Riserva, Formaggi e Habanos Montecristo
Ad oggi Cuba importa una media di circa 500 mila bottiglie di vino al mese. Di queste, oltre 50 mila sono di vino italiano. Con circa 10 mila bottiglie esportate ogni mese, il Consorzio rappresenta il 20% del vino italiano che circola sull'isola.
“E’ dal 2012 che il Consorzio è presente a Cuba - dichiara Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - e oggi siamo la denominazione italiana maggiormente rappresentata sull’isola. I rapporti commerciali segnano un trend in forte crescita e lo dimostra anche l'accoglienza che Cuba ci riserva anno dopo anno in occasione della manifestazione. L’export nel centro America resta per noi un obiettivo altamente strategico e vetrine internazionali come quella di Cuba in questi giorni offre potenzialità di crescita enormi per i nostri produttori”
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26/02/2018, 16:46 |
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Il Consorzio Vino Chianti ha scoperto 2mila venditori on line e 39 etichette di wine kit, con un danno stimato di 200 milioni di euro
Vino in polvere spacciato per Chianti e false etichette: in sei mesi più di 56mila violazioni sul web
Firenze, 8 marzo 2018 - Una frode alimentare di portata mondiale, con un giro d’affari di 200 milioni di euro, con 2mila venditori online che spacciano Chianti contraffatto per autentico. Individuate ben 39 etichette di WineKit, che altro non è che un preparato chimico in polvere per fare il vino in casa. Le etichette sono invitanti, riportano la scritta made in Italy e Chianti, ma non c’è nulla di più lontano dal prodotto originale protetto dalla legislazione comunitaria. Grazie alle tecnologie di Griffeshield, azienda specializzata in nuove tecnologie informatiche a supporto delle medie e grandi aziende internazionali, in sei mesi, fino a metà gennaio di quest’anno, il Consorzio Vino Chianti ha rilevate ben 56.075 violazioni.
L’attività di protezione e tutela è stata possibile grazie a un attento monitoraggio web, utilizzando le specifiche tecniche informatiche, che ha rilevato tutti gli utilizzi impropri del marchio Chianti, rimuovendone ben il 78%. Nello specifico, le violazioni hanno riguardato l’utilizzo in violazione del marchio Chianti, la vendita di vini Chianti contraffatti e la vendita di etichette Chianti contraffatte.
Il principali mercato europeo dei kit di vino è il Regno Unito attraverso negozi online come Creative Wine Making Brew e portali come ***** e Amazon. Nel mondo, il primato spetta agli Stati Uniti con enoteche online che offrono una vasta selezione di vini come Italian Chianti style, Original Chianti, Vintners Reserve Chianti e World Vineyard Italian Chianti, solo per citarne alcuni. Anche portali di e-commerce online USA e grande distribuzione organizzata come Wallmart vendono una grande selezione di kit di vino. Seguono Russia, Cina, Canada e Australia.
“Uno sforzo enorme - dichiara il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - che ci ha permesso di eliminare la stragrande maggioranza di violazioni e di frodi che danneggiano il marchio Chianti nel mondo. Un danno ingente a cui stiamo ponendo rimedio e infatti le violazioni già risultano in netto calo. Queste azioni hanno lo scopo di aumentare la pressione e quindi il rischio di incorrere in cause legali, educando la rete di vendita online a rispettare il marchio Chianti e soprattutto i diritti dei produttori dell’autentico vino Chianti. Per prevenire questo tipo di frodi abbiamo deciso di modificare il nostro disciplinare e permettere l'imbottigliamento di Chianti solo in Toscana. Si tratta di un primo passo per garantire maggiori controlli e salvaguardare la nostra denominazione.”
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08/03/2018, 16:35 |
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Da 18 marzo nuova edizione della grande fiera mondiale aperta ad un pubblico specializzato
Il Consorzio Vino Chianti torna da protagonista alla Prowein di Düsseldorf
Presente con 34 aziende associate e 150 etichette. Il Presidente Giovanni Busi: “Pronti ad affrontare una delle manifestazioni più importanti del settore”
Firenze, 13 marzo 2018 - Il Consorzio Vino Chianti torna in Germania, a Düsseldorf, per la nuova edizione di Prowein, la più importante fiera tedesca dedicata al settore vinicolo in programma dal 18 al 20 marzo. Con 34 aziende toscane associate e 150 etichette assortite di Chianti, Superiore, Riserva e Vin Santo del Chianti, il Consorzio rafforza la sua presenza all’interno di un evento prestigioso e atteso. Prowein International Trade Fair for Wines and Spirits è infatti un appuntamento tra i più importanti a livello mondiale, aperto solo ad un pubblico specializzato, che attira migliaia di addetti ai lavori da ogni parte del mondo: nella scorsa edizione erano 6.600 gli espositori, espressione dei 300 territori di produzione di 60 paesi, e 58.500 i visitatori specializzati provenienti soprattutto, oltre che dalla Germania, da America, Asia, Est Europa, Francia, Scandinavia, UK.
“Il Consorzio Chianti è pronto ad affrontare una delle manifestazioni più importanti del settore, ancora con più motivazione dopo il successo di Chianti Lovers e degli eventi in giro per il mondo, come a Cuba – commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – Il rapporto con il mercato tedesco è ottimo, il più importante all’interno dell’Unione Europea, con esportazioni che raggiungono la quota del 30%. Questa nuova edizione di Prowein rafforzerà ancora di più la nostra presenza all’interno del paese e accrescerà il prestigio delle nostre etichette a livello mondiale.”
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13/03/2018, 20:42 |
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Vinitaly: il Consorzio del Chianti sarà presente con 142 aziende
Il presidente Busi: “Tantissime richieste di partecipazione, l’obiettivo è valorizzare la qualità delle nostre etichette”
Firenze, 5 aprile 2018 – 142 aziende presenti, di cui 52 con un proprio stand, un'area espositiva di ben 300 metri quadri e un desk istituzionale ad hoc dedicato al Vin Santo del Chianti, con 60 etichette, per il terzo anno consecutivo. Con questi numeri il Consorzio Vino Chianti si presenta alla 52° edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 15 al 18 aprile.
L’appuntamento più atteso dai produttori italiani si conferma essere una vetrina importante, anche a livello internazionale. Lo scorso anno l’edizione del Vinitaly si è chiusa con oltre 128 mila visitatori e un aumento deciso dei buyer stranieri. Pronte le aziende del Consorzio, forti del successo dell’ultimo evento all’estero, il Prowein di Dusseldorf. Ci saranno i prodotti di tutte le sette zone della Docg Chianti a rappresentare quasi tutto il territorio toscano con le provincie di Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Prato e Pistoia. L’anno scorso, si sono registrate ben 8mila degustazioni nella sola giornata inaugurale
“Anche quest’anno abbiamo ricevuto tantissime richieste di partecipazione - commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - Le aziende toscane credono e investono in questi canali di promozione, come dimostra la presenza continua di tante realtà di eccellenza negli eventi più importanti a livello internazionale. Vetrine come quella offerta dal Vinitaly sono importantissime per il settore perché valorizzano la qualità delle etichette e danno alle aziende segnali e tendenze importanti su come si muove il mercato. Portare la Denominazione sui mercati di tutto il mondo è diventata una missione per il Consorzio e la risposta delle aziende e dei buyer è quanto mai incoraggiante e tangibile”
Lunedì 16 aprile, dalle ore 15.30, all’interno dello stand del Consorzio si terrà un incontro promosso dall’associazione “Le Donne del Vino della Toscana” dedicato al Vin Santo a cui seguirà una degustazione. Interverranno la delegata toscana Maria Giulia Frova, il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, e il wine advisor del Consorzio, Lorenzo Tersi. Sarà un’occasione anche per fare il punto sulla presenza femminile nel settore vitivinicolo: ad oggi su quasi 1.700 produttori, il 25% sono donne e il trend è in crescita.
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05/04/2018, 20:43 |
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La sua crescita nella grande distribuzione è pari all'8,5%, prima fra tutte le denominazioni di origine protetta.
Vino, è boom del Chianti: crescita e incassi da record
Nel 2017 sono stati venduti 13 milioni di litri, con un incasso di quasi 70 milioni di euro
Firenze, 11 aprile 2018 – Il vino Chianti si prepara al Vinitaly con numeri record. La sua crescita è stata dell'8,5% nel 2017 e non ha rivali: prima fra tutte le denominazioni di origine protetta. Con 13.103.261 di litri è invece al secondo posto per le vendite nei supermercati, al primo posto di poco il Lambrusco (13.127.427). Sono i dati della ricerca sui consumi nella grande distribuzione, elaborata dall'istituto di ricerca Iri per Vinitaly, la fiera del vino dal 15 al 18 aprile a Verona.
E se il trend del Chianti si confermerà anche per il 2018 il vino toscano è destinato a diventare anche il re delle vendite. Inoltre il suo alto valore alla bottiglia, circa 4 euro, ha fatto raggiungere al Chianti anche il record degli incassi: 69.453.432 euro.
Secondo i dati sulla grande distribuzione elaborati dal Consorzio Vino Chianti, da febbraio 2017 a febbraio 2018, la regione con più alti numeri di vendite è la Lombardia con quasi 4 milioni di bottiglie vendute, al secondo posto la Toscana con 3,3 milioni. Il Nord e il Centro si confermano le zone con più alti volumi. I formati più venduti sono le bottiglie da 0,75 l (48,9%).
“Siamo soddisfatti del trend in forte crescita del nostro vino nella grande distribuzione – dice Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti -. Questi numeri rilevano il consolidamento di anno in anno di quest'eccellenza toscana sul mercato. Continueremo a lavorare per incrociare nuova domanda e offerta. Il Consorzio ha il fondamentale compito di raccontare il prodotto del nostro territorio, far conoscere un brand che tiene alto il nome della Toscana nel mondo”.
“Per il secondo anno consuntivo – aggiunge Lorenzo Tersi, wine advisor per il Consorzio Vino Chianti - realizziamo crescite sia in volume e valore. Il Chianti consolida le posizioni al centro nord e cattura nuovi consumatori al sud.”
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11/04/2018, 17:18 |
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CCO IL MANIFESTO DI A.VI.TO.
SCENDE IL CAMPO IL CONSORZIO DEI CONSORZI TOSCANI
I consorzi del vino uniti contro gli ungulati: 'State dando le nostre vigne in pasto a cinghiali e caprioli"
L’associazione che raggruppa i consorzi di denominazione di origine in Toscana boccia la legge speciale di obiettivo e chiede alle istituzioni preposte nuovi provvedimenti immediati: “Bisogna difendere le nostre colture”
Firenze, 4 maggio 2018 - “Le nostre vigne, il nostro lavoro, la nostra eccellenza toscana è data in pasto ai cinghiali e ai caprioli: non abbiamo intenzione di rimanere a guardare”. A.VI.TO, l’associazione che raggruppa 16 consorzi di denominazione di origine in Toscana, scende in campo per chiedere alle istituzioni di affrontare il problema degli ungulati. “Gli strumenti messi in campo con la legge speciale di obiettivo si sono rivelati inadatti ed inefficaci per ricondurre, con gli abbattimenti programmati, l’attuale sovrannumero di cinghiali e caprioli in particolare nel nostro territorio – spiega A.VI.TO. - . Stiamo rischiando di perdere intere annate di produzione: è un prezzo che non siamo più disposti a pagare a causa della mancanza di decisioni e azioni forti da parte degli enti preposti. Non si tratta soltanto di danni alle nostre vigne ma viene di fatto, insieme al raccolto, distrutto anche il nostro lavoro. Se per difendere le nostre colture dovessimo ricorrere soltanto alla realizzazione di 'fondi chiusi' dove nessuno può può più passeggiare, saremmo i primi a distruggere il paesaggio, quel patrimonio naturale che gli stessi agricoltori hanno fino ad oggi contribuito a preservare e tutelare”.
Il settore del vino in toscana conta 22 mila aziende medio piccole di cui due terzi hanno produzioni DOP. Parliamo di 60 mila ettari di vigneto. Solo l’associazione dei consorzi A.VI.TO rappresenta aziende associate che contano oltre 20mila addetti con un fatturato di oltre un miliardo di euro. La produzione certificata di vini fermi in Toscana rappresenta il 20% del totale export di tutta Italia. “Questo è un'eccellenza che rivendichiamo – continua A.VI.TO - e che difendiamo da tutto e da tutti ma contro gli ungulati non abbiamo armi”. La presenza questi animali sul territorio toscano ha superato il limite di sostenibilità per il comparto agricolo e vitivinicolo. “Siamo a inizio stagione e le viti sono in sviluppo avanzato, e se i giovani tralci vengono mangiati dai caprioli si perderà la produzione dell’anno, mentre se l’attacco viene sulle giovani viti si rischia che queste non raggiungeranno mai la maturità produttiva con danni ingentissimi che vanificano gli investimenti fatti - spiega A.VI.TO. - I danni degli ungulati si estendono poi anche agli oliveti e alle altre colture. E non solo, anche i boschi vengono profondamente danneggiati”.
Altro problema, che tocca tutti, è quello della sicurezza: da un parte gli incidenti stradali provocati da questi animali. In qualsiasi momento chi è alla guida fuori dai centri abitati rischia di vedersi attraversare la strada da cinghiali e caprioli. Dall'altra i rischi che si possono correre per chi è ospite negli agriturismi. E' bene ricordare che incontrare una madre di cinghiale con i suoi piccoli è tutt'altro che affascinante per i turisti che incuriositi che rischiano di essere attaccati.
L'attuale legge speciale di obiettivo è manifesto che non ha prodotto i risultati sperati: “Sono gli enti pubblici interessati che devono porre mano alla situazione trovando soluzioni per diminuire la presenza degli ungulati nel territorio e riportare il loro numero a un livello di sostenibilità per tutto il territorio con totale assenza nelle aree coltivate”. Il problema degli ungulati riguarda tutti. E mette il comporto agricolo di fronte alla necessità di trovare forti sinergie all’interno delle rappresentanze agricole per combatterlo. Solo l'unione di intenti può farci vincere questa battaglia in difesa del nostro territorio.
IL MANIFESTO DI A.VI.TO.
1 – La Toscana è figlia del lavoro dell'uomo che l'ha, nei secoli, trasformata e resa un inestimabile patrimonio dell'umanità
2 – In questo enorme tesoro di valori e bellezze brillano le nostre vigne e i nostri vini che rappresentano una vera eccellenza toscana nel mondo
3- Se vogliamo continuare a beneficiare di questo patrimonio storico, culturale e economico dobbiamo porre al primo posto della politica la salvaguardia dell'equilibrio ambientale che è indispensabile
4 – Oggi, anche a causa di scelte fintamente ambientaliste quell'equilibrio è stato fatto saltare ponendo a serio rischio una delle principali eccellenze toscane
5 - Il lavoro con cui per secoli i nostri avi agricoltori hanno disegnato la nostra terra toscana e che noi, oggi, continuiamo a svolgere è ogni giorno preso d'assalto nell'indifferenza di una politica miope se non proprio cieca
6 - Scelte politiche errate hanno permesso fin qui che il numero di ungulati in Toscana crescesse a dismisura senza controllo e senza un minimo disegno di razionalità fino ad arrivare al punto che oggi il loro numero non è più ambientalmente e economicamente sostenibile
7- Deve quindi essere superata la legge speciale sugli ungulati dimostrata carente da ogni punto di vista, tanto che, invece di risolvere il problema e tutelare coltivatori e produttori,ha finito per colpirli ancora di più.
8- Il problema della diffusione incontrollata degli ungulati purtroppo non riguarda soltanto noi e le nostre famiglie e aziende. Colpisce tante altre produzioni agricole e sta dissanguando un pezzo importante dell'economia toscana
9- Il problema riguarda tutti i toscani non solo perché se l'agricoltura va in crisi perderemo migliaia di posti di lavoro, ma anche perché oramai quello degli ungulati è diventato un pericolo per ogni cittadino visto il crescente aumento degli incidenti stradali causati da questi animali incontrollati e incontrollabili
10 – E' con questo obiettivo che consorzi e associazioni hanno deciso di unirsi per risolvere definitivamente il problema ungulati ed è per questo che chiediamo un sostegno a tutti i toscani per far riflettere chi ci governa che oramai il tempo è scaduto e che il momento di intervenire è ora.
Consorzi aderenti ad A.VI.TO
Consorzio Vino Chianti
Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano
Consorzio Chianti Colli Senesi
Consorzio Chianti Rufina
Consorzio Chianti Colli Fiorentini
Consorzio del Vino Brunello di Montalcino
Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano
Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana
Consorzio di Tutela dei Vini a Denominazione di Origine Controllata Cortona
Consorzio della Denominazione San Gimignano
Consorzio Tutela Vini Montecucco
Consorzio di Tutela del Vino a Denominazione di Origine Orcia
Consorzio di Tutela dei Vini con Denominazione d’Origine Val d’Arno di Sopra
Consorzio Vino Chianti Classico
Consorzio per la Tutela dei vini Bolgheri d.o.c.
Consorzio Vini Valdichiana Toscana
Consorzio di Tutela dei Vini Carmignano
Ente Tutela Vini di Toscana
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04/05/2018, 16:49 |
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Dal 18 al 20 maggio la grande fiera di Canton, Interwine
Il Consorzio Vino Chianti vola in Cina con 56 aziende toscane
Il presidente Busi: “Momento d’oro per l’export, ma i ritardi e il rischio dello stop Ue della promozione provocherebbero danni incalcolabili”
Firenze, 14 maggio 2018 - Il Consorzio Vino Chianti afferma la sua presenza in Cina partecipando alla grande fiera di settore Interwine dal 18 al 20 maggio. A Canton ci saranno 56 aziende toscane con oltre 60 etichette, in uno stand di più di 100 metri quadri: ecco i numeri di una partecipazione importante su un mercato che richiede sempre un’attenzione particolare.
Una vetrina internazionale unica, che richiama due volte l’anno più di 50mila visitatori internazionali, tutti operatori del settore come buyers, importatori e sommelier. Saranno 52 i paesi rappresentati tra gli stand distribuiti in uno spazio di 50mila metri quadrati. Un’occasione imperdibile per rafforzare rapporti commerciali e costruirne di nuovi.
“La nostra presenza in Cina arriva in un momento d’oro per l’export italiano - spiega Giovanni Busi, presidente del consorzio Vino Chianti - Abbiamo conquistato una quota di mercato pari al 7% che ci garantisce il quarto posto nella classifica dei top importer cinesi”.
A rovinare questo clima di ottimismo c’è però il ritardo che si sta accumulando a livello europeo sui fondi Ocm (Organizzazione Comune Mercato vitivinicolo) relativi alla promozione. “Ad oggi non è stato ancora emanato il decreto di attuazione - continua Busi - rischiando così di compromettere seriamente l’attività promozionale autunnale che come sempre è diretta verso i paesi asiatici, come Cina e Giappone”.
Un allarme sul fronte promozione all’estero è stato già lanciato dal Consorzio in merito all’esclusione dai programmi europei per i prossimi 5 anni a causa di un’interpretazione di una norma - richiesta dalla Spagna - che ha generato il panico. Nello specifico, nella programmazione 2018-2023 i produttori vinicoli europei non potranno accedere ai programmi di promozione in quei paesi dove si sono svolte attività da 5 anni.
“Un disastro per il made in Italy - dichiara il presidente Busi - Tutto il lavoro fatto fino ad oggi, gli investimenti e le energie spese, verrebbero vanificati. Se passasse questa interpretazione i danni alle imprese e al sistema paese sarebbero incalcolabili. La promozione è un progetto di lungo periodo, che va ben oltre i 5 anni e, ne caso della Cine, ne servono almeno 10. Noi andiamo avanti facendo sentire la nostra voce, ma chiediamo l’intervento della politica affinché il nostro allarme non resti inascoltato e non ci si ritrovi a dover contare i danni di un disastro annunciato”.
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14/05/2018, 16:08 |
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