Una nuova casa comune per Consorzio Vino Chianti e Consorzio Tutela Morellino di Scansano Nasce As.Co.T, Associazione Consorzi Toscani per la qualità Agroalimentare, aperta a nuove adesioni
Firenze, 7 agosto 2020 - Valorizzare e promuovere le produzioni di qualità dei propri associati con la partecipazione a fiere in Italia e all'estero, e con iniziative comuni per la diffusione dell’informazione e dell’educazione alimentare: è la mission di "As.Co.T", la nuova Associazione Consorzi Toscani per la qualità Agroalimentare, costituita da Consorzio Vino Chianti e Consorzio a Tutela Del Vino Morellino Di Scansano, due consorzi da 110 milioni di bottiglie e oltre 750 milioni di euro di giro d'affari insieme ogni anno. As.Co.T potrà usufruire dei bandi del Programma di sviluppo rurale della Regione Toscana, richiedere contributi a enti pubblici o privati e incassare le relative erogazioni.
"Dopo la collaborazione iniziata con Chianti Lovers e Anteprima Morellino sono maturate le condizioni per creare qualcosa di più strutturato, e ci auguriamo duraturo, fra i due consorzi", spiega Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti, che presiederà As.Co.T: "La nostra prima iniziativa - annuncia - sarà al Vinexpo Paris 2021, dove andremo in avanscoperta con un'area espositiva istituzionale, e poi naturalmente saremo alla nuova edizione di Chianti Lovers il 7 febbraio 2021 alla Fortezza da Basso di Firenze".
Alessio Durazzi, direttore del Consorzio del Morellino e vicepresidente di As.Co.T, sottolinea che "Morellino e Chianti da ormai alcuni anni collaborano con grande soddisfazione e la costituzione di As.Co.T. è la naturale evoluzione di una sinergia che si sta dimostrando vincente. Nel futuro auspichiamo l'ingresso di Consorzi del settore alimentare per poter presentare, insieme, le eccellenze enogastronomiche della Toscana".
Dazi Usa, Busi (Consorzio Vino Chianti): “Ottima notizia, possiamo ripartire per tornare a livelli pre-Covid”
Firenze, 13 agosto 2020 - Il Consorzio Vino Chianti plaude alla decisione dello United States Trade Representative (Ustr) di non aggiungere alcun dazio aggiuntivo ai prodotti italiani destinati al mercato Usa, nell'ambito della revisione semestrale delle misure adottate in attuazione della sentenza del Wto sui sussidi Airbus. Sono infatti previsti incrementi solo per alcune categorie di merci provenienti da Francia e Germania, compensando così le riduzioni di tariffe applicate a Grecia e Gran Bretagna.
"E' un'ottima notizia - afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio - visto che il mercato statunitense per noi è il primo mercato di esportazione. In un momento come questo non avere aumenti di costi da parte degli importatori per noi è un'ottima cosa, che ci permette di riprendere l'attività commerciale per farla tornare ai livelli pre-Covid: abbiamo tutte le possibilità per poter ripartire, nel momento in cui l'America riapre i mercati al 100%. Gli Usa hanno continuato ad acquistare: ci è mancato un po' il canale Horeca, ma il Chianti è un vino molto presente nella grande distribuzione americana, per cui non ci sono state grandi flessioni".
Secondo le elaborazioni su base dogane dell'Osservatorio del Vino di Uiv, gli Stati Uniti rappresentano il primo buyer di vino al mondo e l'Italia è il primo Paese fornitore. Il mercato Usa assorbe una quota vicina al 20% della produzione complessiva di Vino Chianti, per un valore stimato intorno ai 100 milioni di euro.
Chianti, sarà una vendemmia eccezionale: "Produzione in calo, ma vino di ottima qualità" Il presidente del Consorzio Busi: “Stiamo reggendo alla crisi, ma ci aspettiamo dal nuovo governo regionale un sostegno per la ripartenza”
Firenze, 23 settembre 2020 - Meno ma ottimo. Si preannuncia così il Chianti dell'annata 2020. Le aziende, che sono nel pieno della vendemmia, alcune a metà e altre già al termine, sono soddisfatte: “E' una vendemmia favolosa: la produzione di vino è minore rispetto agli altri anni, ma la qualità è ottima” afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti. “La vendemmia sta proseguendo bene, speriamo che il tempo ci assista anche per i prossimi 10 giorni, poi potremo brindare”. Un calo della produzione era nei programmi. “Avevamo deciso di ridurla del 20% per garantire un equilibrio di mercato, mantenere i prezzi dello sfuso e la remuneratività per le imprese, ma poi non c'è stato bisogno che gli agricoltori facessero nessun intervento nelle vigne”. Ci ha pensato la natura: sulle viti quest'anno sono maturati meno grappoli così la diminuzione è stata spontanea. Segnali positivi arrivano, oltre che dalle vigne, anche dal mercato.
“Al 31 agosto abbiamo registrato a consuntivo un calo solo dello 0,5% rispetto all'anno precedente, mesi fa ci aspettavamo perdite del 5-10%. Invece siamo sostanzialmente in pareggio” afferma Busi. Il Chianti è venduto per il 70-75% nella grande distribuzione e qui ha fatto registrare numeri in aumento nonostante la crisi dovuta alla pandemia Covid-19. “Nella grande distribuzione le vendite sono anche aumentate e hanno compensato le perdite del canale Horeca, che invece è completamente fermo” conclude Busi. Ma le circa 570 aziende del Consorzio che hanno come sbocco commerciale solo il canale Horeca (ristoranti ed enoteche) sono in forte crisi economica. “Durante il lockdown questo canale è rimasto completamente chiuso. Ora sta riaprendo, ma la ripresa è lenta, mentre in campagna i costi, compresi quelli per la vendemmia, sono invariati e non si possono ridurre e l'accesso al credito è difficile”, spiega Busi che al governo nazionale e al nuovo governo regionale sollecita “un sostegno importante per traghettare le nostre imprese verso la ripartenza economica salvaguardando mano d'opera e investimenti fatti”.
L'ordinanza della Regione per cercare di ridurre i contagi da Covid-19 In Lombardia stop alla vendita di vino dopo le 18 nei supermercati, Consorzio Vino Chianti: “Una follia, non risolve nulla e danneggia le imprese” Il presidente Busi "Si vuole attaccare e criminalizzare il vino, come fosse la causa degli assembramenti"
Firenze, 20 ottobre 2020 - “Vietare dalle 18 la vendita del vino nei supermercati, nelle enoteche, in tutti gli esercizi commerciali e artigianali, è una follia, un attacco al buon senso, un provvedimento incomprensibile”. Il Consorzio Vino Chianti, per voce del suo presidente Giovanni Busi, esprime lo sconcerto e la rabbia dei produttori per l'ennesima ordinanza che cerca di ridurre i contagi da coronavirus, in questo caso il regolamento numero 620 della Regione Lombardia. Nella giungla dei provvedimenti in tutta Italia, tra i distinguo e le eccezioni, dall’amministrazione Fontana arriva una decisione che ha messo in subbuglio tutto il mondo del vino.
“Si vuole attaccare e criminalizzare il vino, come fosse la causa degli assembramenti. La cosa incredibile, e che ci stupiamo non venga colta - commenta Busi - è che ad essere penalizzate sono soprattutto le persone che dopo il lavoro fanno la spesa e magari per cena comprano una bottiglia di vino. Di solito i giovani, a cui crediamo sia rivolta questa misura, hanno più tempo libero: il vino possono comprarlo anche prima delle 18 e poi berlo fuori, per strada. Non è difficile da comprendere, ma di cosa stiamo parlando?”.
La preoccupazione per le ripercussioni di questa misura sono tante. “Attaccare il settore nel canale della grande distribuzione, l’unico che ha retto e ha garantito nel corso della pandemia la sopravvivenza di molte aziende, significa non comprendere la gravità della crisi che sta mettendo in difficoltà imprese e lavoratori. La Regione Lombardia ci ripensi”, conclude il presidente del Consorzio Vino Chianti.
Vino, finanziamento da 200mila euro all’associazione che unisce Consorzio Vino Chianti e Consorzio Tutela Morellino di Scansano As.Co.t vince bando PSR per la promozione. I prossimi eventi a febbraio 2021: Vinexpo Paris e Chianti Lovers a Firenze
Firenze, 23 ottobre 2020 - Un finanziamento da 200mila euro per la promozione, la partecipazione a fiere internazionali e l’organizzazione di importanti eventi. As.Co.t-Associazione Consorzi Toscani per la qualità Agroalimentare, costituita da Consorzio Vino Chianti e Consorzio a Tutela del Vino Morellino di Scansano (110 milioni di bottiglie e oltre 750 milioni di euro di giro d'affari insieme all’anno), si è aggiudicata il bando 3.2 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana.
Vinexpo Paris 2021 sarà il primo appuntamento internazionale per l’associazione, con un'area espositiva istituzionale. Attesissima anche la presentazione, sempre a febbraio, delle anteprime con la nuova edizione di Chianti Lovers alla Fortezza da Basso di Firenze.
“Siamo felicissimi di questo risultato - commenta Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti e presidente As.Co.T - La recente scelta di unire i due consorzi in un’unica realtà si è rivelata vincente da subito oltre che apprezzata per la qualità dei progetti proposti. Siamo soddisfatti e convinti che questa sia la strada giusta per la valorizzazione delle denominazioni. Per questo confermiamo l’invito agli altri Consorzi toscani a partecipare e a lavorare insieme condividendo obiettivi e strategie”.
Per i due eventi promozionali, l’investimento totale previsto è di 300mila euro, di cui 200mila ottenuti dalla misura 3.2 del PSR Regione Toscana. Le manifestazioni saranno ovviamente ridimensionate e adeguate alle normative sanitarie. “Ci auguriamo che la situazione volga al meglio - continua Bani - ma siamo pronti ad ogni evenienza, in particolare per Chianti Lovers che verrà adattata alle regole anti contagio”. La manifestazione alla Fortezza da Basso di Firenze ha sempre avuto un ottimo successo di pubblico, con ben 4mila partecipanti nell’ultima edizione. “Quella del 2021 sarà di sicuro particolare, ma non per questo meno coinvolgente”, assicura Bani
OCM Vino, Consorzio Vino Chianti: “Troppa incertezza per programmare la promozione" Il presidente Busi "Necessario introdurre criteri più elastici a tutela delle imprese”
Firenze, 29 ottobre 2020 - “Bene i 13,5 milioni previsti dalla Regione Toscana per la promozione internazionale del vino, ma oggi le aziende non sanno come calendarizzare gli eventi né prevedere quali mercati saranno aperti. C’è troppa incertezza ed è necessario introdurre misure che tutelino le imprese e i loro programmi, altrimenti le risorse non saranno utili allo scopo”. Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti chiede a nome di tutte le aziende “l’inserimento di criteri di elasticità e di deroghe nel decreto ministeriale che rende operativi i bandi Ocm, come già fatto per la campagna 2019/2020”
Le aziende dovranno presentare i progetti di promozione per il periodo che va da aprile a dicembre 2021. “Troppe le variabili in campo per poter programmare le attività nei paesi extra Ue ed è quindi necessario un coinvolgimenti di tutti i livelli istituzionali, a partire dalla Regione Toscana e dalle realtà rappresentative delle categorie economiche, per modificare e adeguare il decreto ministeriale al periodo storico che stiamo vivendo”, ha aggiunto il presidente Busi.
L'intervento della Regione Toscana “è di certo un segnale positivo - continua- che coglie la difficoltà del momento, anche inserendo la possibilità di organizzare eventi on line, ma resta uno strumento poco efficace se le norme nazionali che definiscono le regole di accesso al finanziamento non sono in grado di prevedere criteri più elastici ed eventuali deroghe. Il rischio è che questi 13,5 milioni di euro non vengano spesi per la scarsa adesione delle imprese, paralizzate dalla totale incertezza dei mercati legata all’evolversi della pandemia”
Crisi, crolla il consumo del vino del 70%. Il Consorzio Vino Chianti: “L’ultimo decreto ha dato un colpo durissimo al settore” Il presidente Busi “Governo assente o sordo, adesso servono interventi concreti”
Firenze, 2 novembre 2020 - Un tracollo nel consumo del vino del 70%, è il costo stimato dell'ultimo decreto del Governo che chiude i locali alle 18. E’ l’allarme del Consorzio Vino Chianti, 3.000 produttori per 15.500 ettari di vigneto per una produzione di 800mila ettolitri. “Il 70 per cento del vino si consuma dall’aperitivo in poi - spiega il presidente del Consorzio, Giovanni Busi - è un colpo durissimo al settore. Tutto questo senza considerare che i ristoratori, i locali e le enoteche si sono adattati puntualmente ad ogni disposizione, accogliendo i clienti in totale sicurezza. Hanno fatto sacrifici economici importanti, anche indebitandosi ulteriormente, pur di restare aperti”.
Nella situazione attuale, continua il presidente, “era necessario adattare le restrizioni alle realtà locali e alle condizioni di lavoro delle attività, per garantire i lavoratori e le aziende. Invece si è preferito agire in maniera dura, anche confusa, per tamponare un oggettivo problema di organizzazione che questo Governo continua a manifestare” Di fronte a una situazione critica, “il Governo si è mostrato assente e sordo - aggiunge Busi - Continua questa brutta abitudine di annunciare ristori e misure di sostegno senza poi concretizzare in tempi brevi. Ci sono ancora lavoratori che aspettano la cassa integrazione dei mesi estivi, c’è sempre troppo burocrazia che soffoca le imprese, soprattutto le più piccole. Altri paesi europei hanno garantito almeno il 75% dell’incasso, noi ancora siamo troppo indietro. Sarebbe necessario anche garantire un accesso al credito più facile, oggi completamente assente, eliminando temporaneamente gli accordi di Basilea.”
Molta preoccupazione anche per le previsione sul Natale: “Con il virus dobbiamo convivere ancora per diverso tempo - conclude il presidente - Ora il Governo deve prendere provvedimenti concreti altrimenti il fallimento di interi settori economici sarà inevitabile”
Vino, il Chianti torna in Cina con due grandi eventi Dieci aziende in vetrina con il Consorzio a Interwine Canton 2020 e al QWine 2020 di Qingtian
Firenze, 6 novembre 2020 - Un doppio grande evento per tornare sul mercato cinese: il Consorzio Vino Chianti parteciperà a Interwine Canton 2020 (9-11 novembre – Canton) e al QWine 2020 (14-16 Novembre - Qingtian). A Canton il Consorzio sarà presente con 10 aziende, e un bancone istituzionale dedicato alla denominazione con 24 etichette di 14 aziende, proponendo una degustazione orizzontale dell'annata 2016 di Chianti Riserva. A Qingtian invece, dopo la grande accoglienza del 2019, il Consorzio torna sempre con 10 aziende, per un totale di 74 etichette, e una degustazione verticale dedicata al Vin Santo del Chianti Doc con un collegamento virtuale dall'Italia.
"Il ritorno in Cina è fondamentale - afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - significa che le aziende ripartono con le attività di marketing; in maniera un po' zoppa, perché non c'è la presenza diretta dell'azienda dall'Italia, ma è comunque un'opportunità per affrontare nuovamente il mercato cinese, far assaggiare i prodotti, intrattenere rapporti commerciali, malgrado l'amarezza che rimane nel non poter condividere questo momento fisicamente con i compratori".
Oggi la Cina rappresenta circa il 5% del mercato del Vino Chianti, "ma la sua rilevanza - spiega Busi - non è legata tanto ai numeri attuali, quanto alla crescita importante che il Chianti sta avendo da qualche anno su quel mercato e, viste le dimensioni che quel mercato ha, è chiaro che si intravede una possibilità di sviluppo commerciale veramente importante. Non ci sentiamo di escludere che da qui a qualche anno la Cina possa diventare il mercato più importante per il Chianti".